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    Quote capocannoniere Serie A, ecco quanto paga Vlahovic

    Scatta il conto alla rovescia per il ritorno della Serie A. Nell’attesa, ecco come si presentano le quote sul Capocannoniere della Serie A  2022/23.
    Per le quote il favorito è Osimhen
    Con 9 reti segnate Victor Osimhen è il leader della classifica marcatori e anche il favorito nella scommessa sul miglior bomber del campionato. L’attaccante nigeriano del Napoli vale 2.75: sarà l’anno buono per lui? Lo sperano i tifosi partenopei anche in chiave Scudetto.
    Staccato di tre gol dal goleador azzurro c’è Ciro Immobile, che ha saltato diverse gare per infortunio e vuole recuperare il terreno perduto. La conferma di Immobile sul trono dei marcatori è un’ipotesi da 5.50 volte la posta, stessa quota per Lautaro Martinez.
    Se si parla di gol non si può non chiamare in causa Dusan Vlahovic, anche i bookie hanno un occhio di riguardo per il serbo bancato a 5.50.
    Tra gli outsider di lusso c’è il folletto georgiano del Napoli, Kvaratskhelia. L’imprendibile esterno di Spalletti è un’opzione offerta a 15.
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    Immobile salta Juventus-Lazio. Con chi lo rimpiazza Sarri?

    TORINO – Ancora problemi per Ciro Immobile, che non partirà per Torino e dunque non prenderà parte alla partita tra la Juventus e la Lazio. Il centravanti biancoceleste continua il suo calvario, nonostante il recupero dall’infortunio ed i minuti messi nelle gambe contro il Monza, a causa di una ricaduta muscolare nell’allenamento di rifinitura odierno in vista della sfida contro i bianconeri. Per rimpiazzarlo, il tecnico Maurizio Sarri potrebbe riproporre il tridente utilizzato nelle ultime partite con Felipe Anderson schierato da falso nueve e il tandem Pedro-Cancellieri ai suoi lati. LEGGI TUTTO

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    Lazio, Immobile corre verso la Juventus

    Forse neanche Maurizio Sarri stesso avrebbe scommesso in estate su un bunker difensivo così efficiente. Perché i nove punti in più della sua Lazio rispetto allo scorso anno, e allo stesso momento del campionato, si spiegano soprattutto grazie a una solidità ritrovata, garantita nell’ultimo periodo dalla coppia Casale-Romagnoli. Numeri da record per la seconda retroguardia della Serie A, che ha ceduto lo scettro di miglior difesa del campionato alla Juventus, sua prossima avversaria, solo nel tracollo in casa contro lo Salernitana (1-3) un paio di turni fa. Eccola l’unica gara, insieme ai cinque gol incassati in Europa League dal Midtjylland, in cui Sarri ha rivisto i vecchi fantasmi, salvo poi consolarsi con statistiche che premiano finalmente un lavoro tattico oculato sul pacchetto difensivo. Quello di giovedì sera contro il Monza per Provedel è stato il nono clean sheet in Serie A (solo il Barcellona in Europa ha fatto meglio con 11), il secondo consecutivo dopo quello preziosissimo strappato di forza nel derby. Tutta un’altra storia rispetto alle prime 14 giornate dell’anno scorso, quando per i biancocelesti si contavano ben 25 gol incassati, contro i soli 8 di quest’anno. Negli scontri diretti vinti in chiave Champions contro Inter, Atalanta e Roma, solo Lautaro Martinez è riuscito a bucare la Lazio, tutti gli altri bomber sono rimasti a secco.

    Juventus-Lazio, Immobile va di corsa

    Sarri riproporrà la stessa formula difensiva domani sera allo Stadium, con il supporto, come ama spesso ricordare, di un centrocampo fisico e applicato tra Cataldi, Milinkovic-Savic e Vecino. Chi non trova più spazio nelle idee di Sarri è Luis Alberto, destinato a lasciare la Lazio a gennaio per un rapporto con il tecnico tormentato e mai decollato, oggi ai minimi storici. Attenzione a Ciro Immobile, completamente recuperato e pronto a strappare una maglia da titolare: il capitano laziale ha lavorato senza risparmiarsi per tre settimane, bruciando le tappe per guarire dalla lesione a carico del bicipite femorale, ingoiando aspramente anche i consigli dello staff medico che lo invitavano a non rischiare con una presenza nel derby. I pochi minuti col Monza lo hanno rigenerato, togliendogli anche le ultime paure. Niente da fare invece per Zaccagni e Lazzari, arrivederci al 2023 per due fedelissimi della Lazio dei record di Sarri.
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    Infortunio Immobile, la Lazio trema: il responso dei medici

    ROMA – L’infortunio di Ciro Immobile alla mezz’ora del match di domenica tra la Lazio e l’Udinese ha fatto calare il gelo sull’Olimpico. L’attaccante di Torre Annunziata si è fermato subito e ha chiesto il cambio – al suo posto è entrato Pedro -. Il bomber stamane si è presentato in Paideia e ha fatto la risonanza magnetica, mentre intanto nelle ultime ore tra i tifosi cresceva l’attesa per conoscere il responso degli esami ai quali il calciatore si sarebbe dovuto sottoporre per conoscere l’entità del problema.
    La nota della Lazio sull’infortunio di Immobile
    La Lazio ha diramato una nota ufficiale nella quale si legge: “Lo staff medico della S.S. Lazio comunica che il calciatore Ciro Immobile è stato sottoposto in data odierna ad esami clinici e strumentali presso Paideia International Hospital. Gli esami hanno evidenziato una lesione di medio grado a carico del bicipite femorale sinistro. Il calciatore ha già iniziato le cure specifiche del caso e verrà sottoposto a monitoraggio clinico quotidiano. Ulteriori esami strumentali verranno ripetuti nei prossimi giorni per quantificare i tempi di recupero”.  LEGGI TUTTO

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    Lazio, Immobile aggancia Del Piero: “Esordii in A e in Champions entrando al suo posto”

    “Del Piero? L’ho beccato nello spogliatoio per Italia Inghilterra a Milano, abbiamo ricordato che il mio esordio in A e in Champions è stato al suo posto. Per me che lo guardavo da bambino è una soddisfazione enorme, per chi fa questo sport punta sempre al massimo. Lui lo è. Essere in una classifica con nomi importanti mi riempie di orgoglio. Punto a superarlo, ma con rispetto però”. Intervenuto ai microfoni di Dazn, Ciro Immobile, autore del 4-0 della Lazio alla Fiorentina, commenta così l’aggancio a Del Piero, oltre che a Signori e Gilardino, al nono posto della classifica dei migliori bomber all time del massimo campionato italiano.
    Lazio, Immobile elogia Sarri
    “Io come ho sempre detto punto sempre al massimo, so che l’età avanza quindi devo fare presto a farlo. Con una squadra cosi e dei compagni che mi mettono sempre nella condizione di farlo, poi maturando con l’età che avanza sto riuscendo inserirmi in meccanismi in cui prima facevo fatica. Il massimo di ognuno è tanta roba e stasera si è visto. Sarri? Quando un allenatore parla così diventa ancora più importante, è l’aspetto più importante. Mi metto a disposizione della squadra, lui e il suo staff lavorano giorno e notte e cerco di dargli una mano nello spogliatoio dove lui non può arrivare. Sono dei professionisti che ti fanno amare questo sport e vogliono sempre il massimo da ognuno di noi. Come sto? A parte qualche botta, sto bene”.
    Immobile: “Alla Lazio tutti mi hanno fatto sentire fondamentale”
    “So che quando in campo do il meglio e arrivano così tanti gol, sia per la Serie A sia per la Lazio che ha avuto attaccanti più forti in Italia e in Europa. È bello far parte della storia e di questa società, ogni allenatore mi ha fatto sentire parte fondamentale del progetto. Adesso è ovvio che quando ti senti bene sia con la squadra sia con la città, dai di più. Da quando sono qui mi hanno fatto sempre sentire a casa. La responsabilità? È un aspetto importante. È una parte di me di cui la squadra ha bisogno. Alcuni hanno bisogno di essere spronati, altri incitati e io da capitano mi sento di dirgli una parola quando sono giù. È un gruppo che ha blackout mentali che probabilmente a volte ci fanno passare per quelli che non siamo e credo che fino alla fine di ogni partita io e altri leader sproniamo i compagni a dare il massimo”. Chiosa sulla Formula Uno: “Ho seguito la Formula Uno, ma non posso dire quello che penso. Devo dire che da tifoso quest”anno ho avuto parecchie soddisfazioni ma anche delusioni. È una passione che mi porto dentro e che condivido con mio fratello e mio padre. Speriamo bene il prossimo anno”.
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    Immobile fa 188 gol in A: agganciati Del Piero, Gilardino e Signori al 9° posto

    FIRENZE – È il minuto 91 di Fiorentina-Lazio, i biancocelesti – avanti di tre reti – hanno già messo in ghiaccio la partita, quando dallo splendido colpo di tacco di Milinkovic, al settimo assist stagionale, nasce il 4-0 di Ciro Immobile. Per il bomber biancoceleste scuola Juventus, però, non è un gol banale: si tratta infatti del 188° sigillo in Serie A, che gli permette di entrare nella top ten della classifica all time del massimo campionato italiano.
    Immobile aggancia Del Piero, Signori e Gilardino
    Ciro Immobile condivide ora con la leggenda della Juventus Alessandro Del Piero, l’altro storico ex Lazio Beppe Signori ed Alberto Gilardino la nona posizione della classifica: nel mirino c’è ora Kurt Hamrin (190), più su figurano Roberto Baggio, settimo con 205, ed Antonio Di Natale, sesto a quota 209.
    Guarda la gallerySerie A, la classifica delle valutazioni più alte su Fifa 23Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Italia, lavoro differenziato per Immobile: è in dubbio per l'Ungheria

    Immobile ci prova
    Ciro Immobile, assente ieri a causa di un problema muscolare, ha regolarmente proseguito il programma di lavoro differenziato e sarà valutato domattina prima della partenza per Budapest. In Ungheria gli azzurri, secondi con 8 punti, si giocano l’accesso alla Final Four. Per centrare l’ingresso tra le prime 4 un solo risultato a disposizione: la vittoria in casa della nazionale magiara di mister Marco Rossi, prima in classifica a quota 10. LEGGI TUTTO

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    Serie A, il gol non parla italiano

    TORINO – Tre giornate di campionato sono davvero poche per poter già azzardare una conclusione su rapporti di forza ben definiti, soprattutto considerando che le gare si stanno giocando a mercato ancora aperto, ma almeno un paio di dinamiche emergono già con sufficiente chiarezza. La prima, di cui abbiamo già scritto e ragionato, riguarda il sempre maggiore divario tra squadra di prima e terza fascia (quelle impegnate nella lotta per non retrocedere): un solco già ampio che si è fatto voragine in conseguenza anche dell’aberrazione dei 5 cambi. L’altro, di cui pure si parla e si continuerà a discutere, è la “crisi d’italianità” che sempre più affatica la Serie A. Tralasciando le statistiche oramai ampiamente note sull’utilizzo di giocatori italiani (31 per cento che scende al di sotto del 30 nei club che giocano le coppe), c’è un dato che acclara ancora di più questa tendenza, e per di più in un ruolo cruciale: quello degli attaccanti. Per la prima volta nella storia, infatti, dopo 3 giornate nella classifica marcatori non c’è un italiano che ha segnato più di un gol. Con il solito Immobile che si è preso una pausa dopo il gol all’esordio, infatti, la classifica marcatori è monopolizzata dagli stranieri. Si sono affacciati Pinamonti e Bonazzoli, ma restano fermi a un gol e, anche in quella casella, sono davvero pochi (aggiungete Lasagna e Politano) gli italiani “di ruolo” andati a segno. Un bel problema per il ct Roberto Mancini che tra poco dovrà diramare le convocazioni per le ultime gare di Nations League del 23 settembre (con l’Inghilterra a San Siro) e del 26 settembre (a Budapest contro l’Ungheria). Anche perché dall’estero non è che arrivino buone notizie dai nostri emigranti: Scamacca è ancora a secco in Premier con il West Ham e Lucca ha racimolato appena 21 minuti in Olanda con l’Ajax. Se a questo aggiungete che anche un altro ruolo cardine (quello dei centrali difensivi) è monopolizzato dagli stranieri (da non trascurare, al proposito, la confortante novità di Alessandro Buongiorno nel Torino), allora ecco che il quadro diventa fosco. La Figc monitora, preoccupata, la situazione e valuta la possibilità di cambiare la norma sulle rose introdotta dall’allora Carlo Tavecchio all’indomani dell’eliminazione dal Mondiale brasiliano nel 2014. Norma che prevede, sulla rosa di 25, il 4+4: vale a dire i 4 giocatori formati nel club e i 4 formati in un vivaio italiano. Passando, se la situazione, non migliora, al 5+5 o addirittura al 6+6. Ma attenzione, perché da quando è stata introdotta quella norma, gli stranieri sono aumentati invece che diminuiti. Evidentemente, non è la soluzione giusta e per capirlo basta guardare alle dinamiche demografiche e di reclutamento. Pensate, per esempio, che uno dei primi inseribili in rosa come “formati in Italia” è stato Pandev, colui che con la Macedonia (ancora…) mise più di un mattoncino per determinare la successiva eliminazione dell’Italia di Ventura dal Mondiale di Russia. Questo perché la regola non esclude affatto gli stranieri ma comprende gli “atleti che dai 15 ai 21 anni di età hanno trascorso almeno 36 mesi nella rosa di un club italiano (vivaio nazionale) o della stessa società (vivaio di club)”. Ovvio che vi possano essere stranieri. Il vulnus si è ancora più aggravato ora che i vivai sono pieni di italiani di seconda generazione, che quindi possono essere tesserati tra i “formati” ma non sono arruolabili in Nazionale perché privi della cittadinanza. Si, certo: servirebbe almeno lo ius soli sportivo, però con questi chiari di luna all’orizzonte è davvero difficile che si possa immaginare una simile volontà politica e il calcio, così come molti altri sport, non potrà che rimanere penalizzato. A conferma ancora una volta di come sia una perfetta cartina di tornasole per verificare lo stato di un Paese: se il Paese non è al passo con il mutare dei tempi, neanche il calcio può farcela da solo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO