consigliato per te

  • in

    Juve, inchiesta Prisma: Mandragora dopo Dybala, pm di Torino all'attacco

    TORINO – La Procura di Torino aveva notificato lo scorso 24 ottobre l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai componenti dell’allora CdA della Juventus coinvolto nell’inchiesta Prisma, ma l’attività dei magistrati non si è mai fermata. Martedì la Guardia di Finanza ha interrogato Paulo Dybala a Roma per provare a fare ulteriore chiarezza sulle due manovre stipendi imputate al club bianconero tra 2020 e 2021, nelle scorse ore medesima sorte è toccata a Rolando Mandragora. LEGGI TUTTO

  • in

    Nuova Juventus, comincia la battaglia: due mesi per preparare il primo round

    TORINO – Il polverone ha preso quota fin dagli ultimi giorni di novembre, e da allora i granelli non si sono più posati a terra. La gogna mediatica, nel frattempo, ha però fatto il proprio corso, emettendo sentenze sull’insindacabile base del sentimento popolare. Ma l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, in realtà, non è ancora sfociata in processo. Di più: a livello formale, non è nemmeno ancora stato stabilito se il procedimento si terrà per davvero. A decretarlo sarà il gup Marco Picco in occasione dell’udienza preliminare, e qui veniamo alla stretta attualità: la data individuata per il prossimo passo della giustizia ordinaria, come trapelato nella giornata di ieri, è infatti quella di lunedì 27 marzo. Sullo stesso argomentoReport: ecco perché la Juve si è arrabbiata (e noi abbiamo ripassato le tesi dei pm)Juventus

    Al bivio

    Nell’occasione, dunque, il giudice dell’udienza preliminare deciderà se optare per il decreto di rinvio a giudizio o, in alternativa, per la sentenza di non luogo a procedere a carico degli indagati finiti nel mirino del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dei pubblici ministeri Ciro Santoriello e Marco Bendoni. E, dunque, la Juventus – intesa come persona giuridica – e altri dodici individui, a partire dall’ormai dimissionario presidente bianconero Andrea Agnelli per arrivare a Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesca Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. Agli indagati, nello specifico, la Procura di Torino contesta reati quali false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

    Sullo stesso argomentoJuventus e Report, la replica del club: “L’analisi completa solo nelle sedi competenti”Juventus LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, inchiesta Prisma: udienza preliminare il 27 marzo

    TORINO – L’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus è stata fissata per il prossimo 27 marzo, di fronte al giudice Marco Picco. A inizio dicembre la procura di Torino aveva chiesto il rinvio a giudizio per dodici persone, compreso il presidente dimissionario del club bianconero Andrea Agnelli. Come persone offese sono state individuate la Consob e l’Agenzia delle Entrate, che potranno chiedere di costituirsi parte civile; l’elenco comprende anche 29 cittadini, alcuni dei quali domiciliati presso l’associazione di consumatori Codacons che lo scorso ottobre aveva lanciato una “class action a tutela di tifosi e piccoli azionisti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inchiesta Juve: è un tema tecnico, no al giustizialismo per compiacere le folle

    Il fatto che si parli di una squadra di calcio non significa che tutti ne possono parlare come capita con il pallone. L’inchiesta sul presunto falso in bilancio della Juventus si dipana su un territorio ipertecnico, scivolosissimo per chi non conosce in modo approfondito la materia. Si può, certo, buttarla in caciara e blaterare di “gravissime violazioni” o di “infrazioni insignificanti” con lo stesso accalorato piglio con cui si discute di un fuorigioco, ma si alza vertiginosamente la probabilità di fare brutta figura. In particolare la questione della “manovra stipendi”, che potrebbe diventare nodale sia nel procedimento penale che in quello sportivo, è un tema che ha visto esprimersi in modo diverso molti esperti della materia. L’interpretazione di dominio pubblico, in questo momento, è quella dei pm, quindi quella dell’accusa, che quindi considera l’operato della Juventus fuori legge. Non è scritto da nessuna parte, però, che sia l’interpretazione giusta ed esprimersi in anticipo, prima di ascoltare l’altra versione, non solo viola il sacro principio giuridico della presunzione di innocenza, ma anche l’altrettanto sacro principio di buon senso che imporrebbe di tacere quando non si conosce bene l’argomento.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juve e inchiesta Prisma, la nuova richiesta della Procura Figc

    TORINO – La procura della Figc ha chiesto alla Procura di Torino i nuovi atti emersi alla chiusura delle indagini preliminari nell’ambito dell’inchiesta ‘Prisma’ sulle plusvalenze e sui bilanci della Juventus. Gli indagati sono sedici, compresa la Juve come società, tra cui lo stesso Andrea Agnelli e i massimi dirigenti del club, da Pavel Nedved a Maurizio Arrivabene. Sul tavolo dell’accusa ci sono ipotesi di reato di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. Sul fronte della giustizia sportiva lo scorso aprile il tribunale federale ha prosciolto 11 società e 59 dirigenti che erano stati deferiti dalla procura per presunte plusvalenze fittizie, decisione poi confermata a maggio in secondo grado dalla corte federale d’Appello. LEGGI TUTTO