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    Superga, il ricordo di Infantino: “Grande Torino per sempre con noi”

    Giornata di ricordi, all’insegna della nostalgia. Cade oggi il settantaquattresimo anniversario della tragedia di Superga, in cui scomparse il Grande Torino. Quel 4 maggio 1949 viene omaggiato ogni anno, e il 2023 non fa eccezione. Tanti i ricordi, pubblici così come sui social. Anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha voluto celebrare il ricordo di quella grande squadra. LEGGI TUTTO

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    Mondiale per Club, la Superlega della Fifa: quando parte e come funziona

    I dettagli del torneo

    I dettagli sono ancora da discutere, ma il Mondiale per club partirà dal 2025 e si disputerà ogni quattro anni mettendo in soffitta il vecchio Mondiale per Club, già ex Coppa Intercontinentale, che si svolgeva ogni anno. Il vecchio progetto di Gianni Infantino è stato rivisto: inizialmente era stata prevista la presenza di 24 squadre per la competizione che sarebbe dovuta partire nel 2021 in Cina. La pandemia ha però indotto la Fifa a rivedere i suoi piani, soprattutto in virtù degli spostamenti dal 2020 al 2021 degli Europei e della Copa America.

    Superlega, la reazione della Fifa sul parere della Corte

    Il vecchio progetto

    Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, annunciò nell’ottobre del 2019 la scelta della sede, dopo che il Consiglio Fifa aveva votato a marzo il varo della nuova competizione per club che si sarebbe dovuta tenere ogni quattro anni. La definì “la prima vera Coppa del Mondo in cui si sfideranno i migliori club” e la prima edizione si sarebbe dovuta disputare tra giugno e luglio del 2021. LEGGI TUTTO

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    Iran e Mondiale in Qatar: chi specula sulla esclusione non fa bella figura

    TORINO – Continua il pressing sulla Fifa per l’esclusione dell’Iran dai Mondiali del Qatar. Dopo le lettere delle organizzazioni umanitarie e di coreografici personaggi (come Paolo Zampolli, sedicente “manager di modelle” che ha presentato Melania Krauss a Trump ricevendone in cambio l’incarico di ambasciatore della Repubblica Domenicana presso l’Onu, con annessi scandali legati alla sparizione di fondi) ora è il turno “più cogente” dei club del campionato ucraino. I qualic chiedono che l’Iran sia escluso dai prossimi Mondiali a causa del sostegno militare di quel Paese all’invasione da parte della Russia. L’amministratore delegato dello Shakhtar Donetsk, Sergei Palkin, ha infatti accusato l’Iran di “partecipazione diretta agli attacchi terroristici contro gli ucraini”, suggerendo che la Nazionale del suo Paese, l’Ucraina, dovrebbe essere ammessa in Qatar come sostituta.

    Le speculazioni

    Andiamo con ordine e cominciamo dal fatto che la questione potrebbe ottenere qualche attenzione in più dalla Fifa rispetto alle vicende legate ai diritti umani in Iran, questioni in cui tanto il Cio quanto la Fifa (a cascata) tengono a non intervenire se non con raccomandazioni o generici avvisi. Altrimenti è ovvio che un Mondiale in Qatar non lo organizzeresti mai… Qui, invece, si entra nel tema dell’aggressione ali altri stati membri e la questione potrebbe avere un peso diverso, non fosse che tira in ballo il ginepraio delle alleanze e non di una aggressione diretta. E, in tutto questo, non va trascurata l’inelegante (per non dire di peggio) conclusione di Palkin che chiede l’ammissione dell’Ucraina in spregio alla libertà di decisione sancita dallo statuto della Fifa.

    Le conseguenze

    Che non sarebbe a vantaggio, lo ribadiamo per l’ennesima volta, dell’Italia o di qualche altra Nazionale a caso, bensì della prima esclusa della Confederazione del Medio Oriente: gli Emirati Arabi. Insomma, sarebbe appena il caso che si smettesse di speculare sulla tragedia interna dell’Iran, sia che lo perseguano ambigui personaggi a metà tra il mondo gossip e della “politica”, sia che venga in mente a dirigenti calcistici. Che non offrono, neanche loro, una edificante immagine di se stessi.
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    Dramma in Indonesia, Infantino: “È un giorno buio”

    ZURIGO (SVIZZERA) – “Il mondo del calcio è sotto shock a seguito dei tragici incidenti avvenuti in Indonesia al termine della partita tra Arema FC e Persebaya Surabaya allo stadio Kanjuruhan”. così il presidente della Fifa Gianni Infantino commenta la tragedia verificatasi in Indonesia. Il numero del calcio mondiale sottolinea che quello odierno è “un giorno buio per tutti coloro che sono coinvolti nel calcio e una tragedia oltre ogni comprensione. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime che hanno perso la vita in seguito a questo tragico incidente”, ha dichiarato.
    Infantino: “Indonesia, siamo con voi!”
    Lo stesso Infantino dichiara che i pensieri e preghiere della Fifa e di tutta la comunità calcistica globale “sono rivolti alle vittime, a coloro che sono stati feriti, insieme al popolo della Repubblica dell’Indonesia, della Confederazione calcistica asiatica, della Federcalcio indonesiana e della Lega calcistica indonesiana, in questo momento difficile”, ha aggiunto Infantino. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: 12 nazioni pronte a lasciare la FIFA contro il Mondiale ogni due anni

    TORINO – Se si volesse giocare con le notizie si potrebbe dire che adesso Aleksander Ceferin si sta facendo la sua Super League di nazionali. Restando seri bisogna prestare molta attenzione all’indiscrezione pubblicata dalla Associated Press, secondo la quale ci sarebbero una dozzina (o forse più) di federazioni nazionali pronte ad abbandonare la Fifa, come gesto estremo contro il Mondiale ogni due anni. E questo in accordo con la Uefa, il cui presidente Ceferin si è sempre schierato in modo netto contro la proposta Fifa di raddoppio del Mondiale.
    LE CHIAMATE DI INFANTINO – Nelle ultime settimane Gianni Infantino, il presidente dell’Uefa, ha tenuto delle conference call informali con molte delle 55 federazioni europee e, insieme ad Arsene Wenger, responsabile tecnico della riforma del Mondiale. Ma ha incontrato ancora molta resistenza. E i primi sentori di una minaccia di scissione sono arrivati dalle cosiddette federazioni nordiche con uno scorbutico comunicato: «Se la maggioranza nella Fifa decidesse di approvare la proposta di una Coppa del Mondo biennale, le federazioni del Nord dovranno considerare ulteriori azioni e scenari the siano più vicini ai nostro fondamentali valori di quanto lo sia la proposta della Fifa». Firmato Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Isole Faroe. Insomma non esattamente delle potenze che possono far tremare la Fifa.
    CHI SCAPPA DALLA FIFA – Ma alle sei nazioni nordiche sembrano essersene unite altre e, secondo quanto riporta la Associated Press che cita due fonti confidenziali interne alla Uefa, hanno avvisato proprio l’Uefa della loro intenzione di lasciare la Fifa di fronte all’inevitabilità del passaggio al Mondiale ogni due anni. Non è chiaro se la Uefa sia d’accordo o approvi la minaccia, ma di certo disapprova il progetto di Infantino e, quindi, nel dibattito politico che sta infiammando il calcio può sfruttare questa posizione piuttosto estrema. Soprattutto se, nelle dodici fuggitive ci fossero federazioni più pesanti di quelle nordiche, come Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia. In linea di massima, da parte delle grandi federazioni europee c’è scetticismo intorno al progetto di Infantino, ma bisogna capire se questo può trasformarsi in un gesto estremo come abbandonare la Fifa.
    E COME FANNO? – Perché, per intendersi, non è neanche chiaro cosa possa accadere se una Federazione abbandonasse la Fifa, non essendoci alcun precedente. Potrebbe accadere come nella boxe? Con più titoli mondiali contemporaneamente? O le federazioni scissioniste si limiterebbero a creare una loro “lega” creando un torneo? La minaccia, sotto questo profilo, è piuttosto inconsistente. Anche perché non tiene conto del volere dei giocatori che rischierebbero di non disputare più il Mondiale, aspirazione massima per ognuno di loro. La Fifa potrebbe raccoglierli in qualche modo? Magari contenendo loro di fondare nel loro Paese una federazione alternativa? E in tutto questo resta il fatto che i protagonisti, cioè i calciatori, li pagano i club.
    E ADESSO? – Quindi, cosa succederà? Infantino sta portando avanti il suo progetto (che si unisce a un profonda riforma del calendario internazionale) cercando di mettere tutti d’accordo. Non vuole, insomma, imporlo dall’alto di una maggioranza schiacciante in una assemblea generale. Su 211 federazioni affiliate alla Fifa, sembra che siano circa 180 quelle favorevoli al Mondiale ogni due anni. E così avete capito perché Infantino non sembra particolarmente nervoso. Anche se pure il Cio si dice «preoccupato». Effettivamente il Mondiale ogni due anni potrebbe assorbire attenzione, sponsor e risorse da altre manifestazioni globali, a partire dalle Olimpiadi. Ma la Fifa tira dritto. LEGGI TUTTO