Palermo flop. E il calendario fa paura
TORINO – Che momentaccio per il Palermo, la squadra che in estate puntava, più apertamente delle altre squadre, al ritorno in Serie A. Dopo la lezione di calcio che venerdì scorso gli ha inflitto al Barbera il Catanzaro di Vivarini, la tifoseria rosanero ha rotto con la squadra e con l’allenatore Eugenio Corini col quale, nonostante gli importanti trascorsi da giocatore e capitano dei siciliani, mai è sblocciato il feeling, il rapporto si era gustato già la scorsa stagione quando il piazzamento ai playoff sfumò all’ultima giornata con un assurdo 2-2 contro il “suo” Brescia. Ci si chiede come possa questa squadra competere per la A diretta quando in casa è già stata battuta, oltre che dal Catanzaro, anche da Cosenza, Lecco e Cittadella. Non solo. Il calendario del Palermo da qui alla pausa invernale, per la squadra che s’è vista negli ultimi tempi, mette paura: si parte domenica dalla trasferta in casa del Parma capolista col Venezia.Quindi, il 16 dicembre, il Palermo proverà a riconquistare il Barbera, diventato terra di conquista, contro il Pisa di Aquilani. Il 23 altra trasferta complicata, in casa di quel Como che Fabregas ha portato al terzo posto. Quindi, a Santo Stefano, chiusura del girone d’andata ospitando la Cremonese di Stroppa, cioé la squadra che ha il miglior rendimento esterno della B. Chissà, per quel giorno, come sarà messo in classifica il Palermo, oggi acciufferebbe solo l’ultimo posto dei playoff, l’ottavo, ed è dietro perfino al sorprendente Cittadella, ricordando che a inizio autunno il Palermo era a -1 dal 1° posto. Nonostante ciò, la filosofia del Football City Group, proprietaria dei club, non cambia. Dopo l’ultimo ko una prima vera discussione su Corini, per la prima volta, si è aperta. Ma anche in questo caso alla fine è arrivata di nuovo la conferma. Da capire se ti terrà la stessa linea anche in caso di ko a Parma, da Manchester potrebbero prendersi tempo anche fino alla sosta (ma attenzione all’ipotesi Grosso, appena esonerato dal Lione). Certo, il tecnico avrà le sue responsabilità, il Palermo non può valere l’attuale 8° posto. Ma forse, la squadra è stata sopravvalutata in estate, quando i rosanero erano i padroni del mercato e quasi ogni giorno confezionavano un colpo di peso. Ma il grande accumulo di acquisti, privilegiando giocatori che avevano già vinto la B, oggi non sta pagando anzi, sono gli elementi che forse stanno più mancando, quelli più onusti di gloria e con la pancia forse troppo piena. Ad esempio, l’attaccante Federico Di Francesco da Lecce sbarcava a Palermo il giorno dopo aver segnato in A alla Lazio il gol vittoria. Ma anche per un infortunio s’è visto solo per il gol nella vittoria sulla Feralpisalò ultima in classifica. Ci si aspettava molto di più anche da un’altra punta, Roberto Insigne, che un anno fa faceva faville nel Frosinone lanciato verso la A, con gol e numeri degni di suo fratello Lorenzo: anche per lui, qualche problema fisico, tante prove anonime e un solo gol, sempre alla Feralpisalò. I due avrebbero dovuto costituire, col centravanti Brunori, un tridente di tutto rispetto per la B, ma l’involuzione dell’italo-brasiliano, guida del Palermo nelle precedenti due stagioni, ha complicato tutto (anche se spesso la squadra non riesce a lavorare per lui e qui torna in ballo l’operato di Corini). Ci si aspettava molto dal giovane trequartista Vasic, stellina prelevata dal Padova in C, ma forse non ha mai goduto della piena fiducia di Corini e comunque anche lui è fuori, da cinque partite. Fra i colpi che stanno funzionando, sicuramente Lucioni in difesa, non a caso la retroguardia dei siciliani, nonostante i tanti rovesci, resta una delle migliori della B (13 gol al passivo, solo uno di più di Venezia e Cremonese, le difese meno battute della B). Insomma, il quadro è piuttosto desolante, non si trova un appiglio per uscirne. In una qualsiasi altra squadra della B, probabilmente Corini sarebbe stato allontanato da tempo, non solo per i risultati deludenti ma anche per la sfiducia di una piazza che di fatto lo ha già “esonerato”. E proprio questo ci si chiede a Palermo: per quanto tempo ancora si potrà andare avanti con una situazione simile? LEGGI TUTTO