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    Conte dopo Inter-Napoli: “Il Var interviene quando gli conviene! È inaccettabile”. Rivivi la diretta

    23:45
    Conte: “Togliamo questo protocollo Var”
    Conte in conferenza: “Ma chi l’ha messo sto protocollo? A me sembra messo per creare confusione. Il VAR per me è uno strumento bellissimo, ti consente di stare tranquillo: ti arrabbia alle volte, poi vai a vedere e ti tranquillizzi. Ma perché deve intervenire quando conviene: se c’è un errore, deve intervenire. Chiama l’arbitro, poi magari oggi Mariani andava a vedere e confermava il rigore: l’avrei accettato. Ma così no. Rischiamo di perdere la partita perché in questo caso il protocollo dice che il VAR non può intervenire? Togliamolo sto protocollo, togliamo sti alibi. Io voglio onestà”.

    23:41
    Conte: “Var? Noi allenatori siamo incazzati neri”
    Conte in conferenza: “In altre partite avevamo abbassato Politano, oggi era alto e abbiamo difeso a quattro, contro un attacco a cinque. Diverse persone mi chiedevano perché abbassassi Politano, oggi l’ho lasciato alto e abbiamo trovato una buona solidità comunque. È importante perché, se non prendi gol, come minimo pareggi. Se poi segni ottieni anche i tre punti. Noi dobbiamo continuare a lavorare, cercando fare sempre di più: rispetto ad altre squadre che lavorano da tempo con l’allenatore, siamo a buon punto. Però oggi sono arrabbiato per questa cosa del VAR, non per la decisione: sentirmi dire che non può intervenire la prendo come una presa in giro. Dico per tutti gli allenatori, non solo per me. Ma chi ha fatto questo protocollo: se c’è un errore il VAR deve intervenire, pro o contro il Napoli. Siamo incazzati neri tutti quanti per questi dubbi che creano delle dietrologie: io voglio stare tranquillo in panchina, altrimenti prendo ammonizioni o espulsioni. Oggi ho visto che ero quotato a 4, incredibile. Se mi mettevo d’accordo… ma incredibile”.

    23:39
    Conte: “Voglio onestà intellettuale”
    Conte: “Mi ha dato fastidio sentirmi dire che, su un rigore inesistente, il VAR non può intervenire. Se c’è un errore deve intervenire, invece ora si sta creando un protocollo che porta a delle dietrologie: Kvaratskhelia spinto, rigore clamoroso e sento dire che il VAR non può intervenire perché spetta all’arbitro. Se c’è un errore devi intervenire e devi correggere, o almeno chiamare l’arbitro al monitor: se poi conferma la scelta sono il primo a difenderlo. Sennò così si creano cattivi pensieri e io non ne voglio avere, voglio onestà intellettuale”.

    23:37
    Conte: “Il rigore mi ha dato fastidio”
    Conte in conferenza: “Noi mettiamo in preventivo che ci può stare che perdi in casa con l’Atalanta, ha vinto in casa dello Stoccarda che aveva battuto la Juventus: non abbiamo perso contro una squadra debole, ma una squadra che fa la Champions a differenza nostra. Poi si poteva fare meglio o peggio, ma è relativo. Oggi abbiamo fatto una buona gara a livello di applicazione, di intensità, di pressione, di accettare i duelli, contro una signora squadra come l’Inter. Abbiamo fatto alcuni errori in uscita abbastanza elementari: lavoriamo tanto, prima o poi questo lavoro dovrà venire fuori, oggi abbiamo sbagliato alcuni passaggi facili. Capisco che giocare a San Siro contro l’Inter non sia semplice, però chi lavoro con me sa benissimo che cerco sempre di trovare qualcosa per cercare di migliorarci. Però sono molto contento perché, in tre trasferte contro tre top come Juventus, Inter e Milan usciamo con cinque punti, nonostante con la decisione del rigore qualcuno abbia provato a creare un qualcosa che mi ha dato molto fastidio”.

    23:36
    Di Lorenzo: “Nessuno si aspettava un inizio così”
    Di Lorenzo: “Nessuno si aspettava che fossimo così in alto all’inizio del campionato. Siamo contenti, ma dobbiamo continuare a crescere e migliorare. Siamo contenti di aver chiuso questo mini-ciclo davanti a tutti. Siamo cresciuti sotto l’aspetto della maturità, perché abbiamo reagito dopo una brutta sconfitta in casa, venendo qui a fare una grande partita. Anche a Torino con la Juve, così come col Milan, siamo riusciti a fare buone partite. Mancano tanti punti e tante partite, però siamo contenti di stare lì in alto. Siamo cresciuti, quindi bene così”.

    23:27
    Buongiorno: “La sosta può essere una trappola
    Buongiorno a Dazn: “E’ un campionato durissimo, dobbiamo lavorare giorno per giorno con questo spirito. Ci godiamo questo primato, però dobbiamo essere pronti quando torneremo dalla sosta. Può essere una trappola e dobbiamo essere concentrati”.

    23:21
    Rrahmani: “Il lavoro sta dando i suoi frutti”
    Rrahmani a Dazn: “Il lavoro sta dando i suoi frutti. Un pareggio è meglio di una sconfitta, continuiamo così perché abbiamo ancora tante partite di fronte a noi. L’atteggiamento deve essere quello giusto per affrontare partite così dure. Abbiamo giocato contro quattro attaccanti molto forti, è una sfida anche per noi”.

    23:18
    Conte: “Stiamo migliorando, altrimenti non esci da San Siro senza perdere due volte”
    Conte: “Quello che ho detto era di non fare da sparring partner alla squadra migliore del campionato. É stato importante affrontarli con forza e personalità e duelli a tutto campo. Sono soddisfatto, anche se non era semplice. Stiamo lavorando tanto e migliorando, altrimenti non esci da San Siro senza perdere 2 volte su 2, oltre che in casa della Juventus. I ragazzi stanno dimostrando di stare sul pezzo, da un punto di vista qualitativo oggi potevamo fare di più, abbiamo commesso un po’ di errori. Lavoriamo tanto e sono convinto che stiamo accumulando e ci saranno altri miglioramenti. Scusate ma il Var mi ha fatto veramente arrabbiare, avevo da tanto tempo sta cosa da dire”.

    23:17
    Conte: “Che significa Var a chiamata? Se c’è un errore il Var deve correggerlo”
    Conte: “Il VAR deve chiamare l’arbitro, non sono io a doverlo fare. Che significa a chiamata. Se c’é un errore il VaR deve stare lì e correggerlo, punto e basta, senza dire che spettava all’arbitro, anzi, gli fa fare una figura di cacca in meno”.

    23:12
    Conte: “Var? Non mi sento più sicuro”
    Conte risponde a Marelli, che ha provato a spiegare che il Var non è una moviola in campo: “Il Var è un grandissimo strumento. Ma che significa? Scusate non sono d’accordo. E’ un oggetto che dovrebbe essere utilizzato, mi sentivo più sicuro. Ora non mi sento più sicuro perché inizia a dirmi no ma questa è una valutazione che l’arbitro poteva prendermi e il var non poteva intervenire, quando conviene. Quando invece non conviene invece il Var interviene. Il Var deve intervenire se c’è un errore, corregge l’arbitro punto e basta. Non che lascia la decisione all’arbitro, altrimenti si creano retropensieri, fidatevi!”.

    23:05
    Conte furioso a Dazn
    Conte a Dazn: “Ma che significa che il Var non può intervenire se c’è un errore. Che significa? Quando gli conviene interviene? La decisione dell’arbitro può cambiare una partita di questo genere. Il Var o c’è o non c’è per correggere gli errori. Altrimenti ci si nasconde dietro questa situazione. Il Var se c’è un errore deve intervenire, punto e basta. Ma fatemi capire, ma che significa. E’ una cosa mi fa veramente incazzare, non solo a me, a tutti gli allenatori. Marelli può dire quello che vuole, a livello di logica il Var deve essere utilizzato per corregere errori o per situazioni non viste dall’arbitro. Che significa che l’arbitro Mariani deve decidere su un errore clamoroso che può incidere sulla partita. Stiamo trovando una situazione affinché di nuovo ci siano retropensieri da parte di tutti. Si era partiti benissimo con il Var, adesso può intervenire o non intervenire. Ma che significa? Se c’è un errore il var deve intervenire, punto e basta. Chiama l’arbitro, che va a vedere, poi può confermare la decisione, ma l’arbitro deve andare a vedere cosa succede. A favore nostro o contro”.

    22:55
    La classifica della Serie A
    GUARDA QUI la classifica della Serie A dopo la dodicesima giornata di Serie A.

    22:40
    Napoli, a breve le parole di Conte
    Tra poco le parole dell’allenatore azzurro nel post partita di Inter-Napoli.

    Stadio Giuseppe Meazza – Milano LEGGI TUTTO

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    Inter-Napoli diretta: Calhanoglu risponde a McTominay, segui la partita scudetto LIVE

    21:57

    7′ – Dimarco colpisce il palo 

    L’esterno dell’Inter lascia partire un gran tiro da fuori area che prende il palo esterno e finisce sul fondo.

    21:50

    1′ – Inizia il secondo tempo

    Inzaghi e Conte confermano le formazioni di inizio partita. Si riparte senza cambi.

    21:31

    46′ – Finisce il primo tempo: è 1-1 dopo i primi 45′

    Gara molto equilibrata che si accede con alcune fiammate. Apre le marcature McTominay sugli sviluppi di un calcio d’angolo, pareggia nel finale di tempo Calhanoglu con un potente tiro da fuori area. Tutte le statistiche del primo tempo.

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    21:27

    43′ – Pareggio di Calhanoglu: Inter-Napoli 1-1

    Gran botta da fuori area del centrocampista turco, che sorprende Meret e firma la rete dell’1-1. Si accede il tifo di San Siro.

    21:25

    40′ – Occasione per Acerbi

    Su suggerimento di Barella sulla trequarti di sinistra, Acerbi riceve palla in area e impegna Meret in una respinta non facile.

    21:08

    23′ – Sbocca McTominay: Napoli avanti 1-0

    Il Napoli è in vantaggio: su angolo di Kvara, Rrahmani è il più veloce ad intervenire, la palla arriva allo scozzese che anticipa Dumfries con la punta del piede destro e beffa Sommer.

    21:06

    21′ – La risposta di Barella

    Il centrocampista dell’Inter si fa vedere con un bel destro al volo che non va lontano dal palo.

    21:00

    15′ – Primo lampo di Kvaratskhelia

    Il Napoli trova la prima ripartenza sulla sinistra con il georgiano che impegna Sommer con una conclusione rasoterra.

    20:55

    10′ – Palleggio Inter, Napoli prudente

    Possesso palla prolungato da parte della squadra di Inzaghi, mentre gli azzurri aspettano compatti in attesa di spazi.

    20:45

    1′ – Iniziata Inter-Napoli

    Comincia la sfida tra i nerazzurri e la squadra di Conte. Le formazioni complete e le panchine.

    20:30

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    20:15

    Inter-Napoli, dove vederla in tv

    Inter-Napoli sarà trasmessa in diretta in esclusiva su DAZN. È possibile attivare l’app di DAZN su ogni comune smart tv, nell’apposita sezione della Home di SkyQ e su tutti i televisori collegati a dispositivi quali PlayStation, XBox e TIMVISION BOX.

    20:00

    Inter-Napoli, le formazioni ufficiali

    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. All. Inzaghi.

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte.

    19:45

    Chi è l’arbitro di Inter-Napoli

    Inter-Napoli sarà arbitrata dal signor Maurizio Mariani di Aprilia, mentre al Var ci sarà il signor Di Paolo e all’Avar il signor Aureliano. Tutte le curiosità sulla partita.

    Stadio Meazza, Milano LEGGI TUTTO

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    Inter, l’inchiesta in tv: “Milano è della ‘Ndrangheta, Beretta o parla o muore”

    Beretta-Bellocco e il ruolo dell’uomo misterioso: “C’è un altro che sa tutto…”

    Federico Ruffo spiega: “Sembra che dobbiamo essere sorpresi da una cosa che era lì, sotto gli occhi di tutti. Quando Boiocchi viene ucciso, viene ucciso sotto casa da 2 persone in moto. Quel giorno c’è Inter-Sampdoria, a cui lui non può andare perché è stato beccato pochi mesi prima mentre andava a sequestrare un imprenditore per estorcergli 2 milioni di euro coi fratini della GdF e tutto l’occorrente. Boiocchi era stato in carcere per 23 anni per rapina e traffico internazionale di stupefacenti: è un uomo dei palermitani. Torna in curva dopo 23 anni per Inter-Udinese, specifichiamo che aveva lasciato le chiavi della Curva al suo braccio destro, Franco Caravita. Quel giorno i due si incontrano: dall’anello sotto parte un coro per Boiocchi, i due quel giorno si picchiano. C’è una foto che li ritrae successivamente in ospedale col dito medio alzato, a far intendere che han fatto pace. Quello che accade quel giorno allo stadio, quando torna Boiocchi, è il simbolo di una resa, è la foto del proprietario della curva che torna, se la riprende, manda via chi gliel’ha retta, dicendo ‘Tutto mio’. A Milano hanno fatto finta di non vedere, ma è così evidente che è quasi assurdo doverlo ribadire”.

    A questo punto viene ricostruita la vicenda. Boiocchi si trovava di fronte la sua abitazione. All’improvviso, arriva una moto con due persone a bordo, caschi integrali. Il passeggero scende, sembra ripensarci ma poi ripercorre il porticato verso Boiocchi, con quest’ultimo che si rende conto e urla “Non lo fare, non lo fare”. Ma l’assassino estrae la pistola e spara 5 colpi, di cui 2 mortali per Boiocchi. Poi torna dal complice e fugge. Lucarelli dice la sua: “I sospetti ricadono fin dal primo momento su Beretta. Lui ha avuto vari comportamenti sospetti dopo la morte di Boiocchi: diventa irreperibile per giorni, va a Pietrelcina, viene rintracciato in un locale di Pioltello. Poi è costretto ad andare in Questura. Brucia addirittura il telefono nel forno a microonde perché si sente insicuro, ha paura. Vari indizi porterebbero a lui, poi ha un pedigree criminale di tutto rispetto: ha massacrato di botte un napoletano che stava vendendo magliette fuori dallo stadio, tra l’altro quest’uomo soffriva di asma, ha chiesto i medicinali, Beretta li ha buttati a terra dicendo ‘Muori, ti ammazziamo’. Quest’uomo è stato portato in ospedale in fin di vita. Poi tra i due, Boiocchi e Beretta, c’erano state frizioni per le spartizioni di denaro”. Ruffo rincara: “Questa cosa fra gli ultras se la sono raccontata. Boiocchi dice ‘Io ho 23 anni di arretrati’. Il codice, esattamente come nelle famiglie mafiose, dice che se io sto in carcere, voi vi dovere prendere cura di me. O mi mandate i soldi oppure quando esco me li date. Ma che ci fosse un tentativo di scalata era evidente: poche settimane dopo l’uscita di Boiocchi c’è questo Inter-Napoli, in cui un tifoso bresciano, Belardinelli, muore. Era stato investito da un tifoso del Napoli, che viene arrestato, nel corso di scontri che, si scopre, erano stati organizzati dai giovani della curva dell’Inter che volevano mandare il messaggio ‘Noi siamo il nuovo che avanza, il nostro sangue ribolle rispetto al vostro’. L’aria era pesante”.

    Viene mandata in onda una telefonata con la moglie di Boiocchi, Giovanna Pisuo: “Quella frase su chi ha ucciso mio marito? Non è che ci vuole uno studio, eh… Due più due fa quattro. Alla luce di quanto successo ultimamente mi sembra chiaro? Assolutamente. Guardi, non riesco a parlarne. Questioni legate alla curva? Io in questo momento… Non sono io che lo devo dire. È quel signore che lo deve dire, non io. Se mi riferisco a Beretta? Non lo so, uno lo deve dire… Sono in tanti. Se conosco Beretta? Sì, l’ho conosciuto. Se aveva rapporti con mio marito? Non lo so, io sono sempre stata in casa, quindi… Come stavo a casa prima, sto a casa adesso. Non ho a che fare, quindi… non lo so. Se Beretta iniziasse a collaborare potrebbe fare luce sulla morte di mio marito? Assolutamente si”. Ruffo interviene: “E’ abbastanza evidente come sono andate le cose. Boiocchi era l’uomo forte della curva: dopo 23 anni esci e in 20 minuti ti riprendi una curva gestita da un altro, fa capire che non c’è discussione, era roba sua. Beretta non ha molte possibilità in questo momento, ha ucciso un rampollo dei Bellocco: o si pente, o si pente. E poi c’è un altro uomo che sa, quello che ha salvato la vita a Beretta e ha condannato Bellocco. L’uomo che, e si sa perché è stato pedinato in questa fase, doveva far addormentare Beretta dandogli qualcosa da bere, ma poi non se la sente. E quest’uomo va poi da Beretta avvisandolo: a fine luglio Beretta sa che lo vogliono far fuori, e inizia a prepararsi. Le 30 coltellate sono di uno che lo sa da 2 mesi”.

    Ruffo, nella sua trasmissione ‘Mi Manda Rai 3’ del 5 ottobre 2024, ha intervistato un ultrà Inter, sempre anonimamente. Il tifoso spiega: “La curva è come un’azienda, ed è come un’associazione mafiosa, funziona con le stesse omertà e modalità. C’è uno che tiene i conti, uno che distribuisce le sciarpe, che tiene i conteggi…”. Poi sul litigio Boiocchi-Caravita: “Questa cosa non finisce. Sai perché hanno litigato? Perché Boiocchi quando è uscito è andato allo stadio, dicendo a Caravita che in tutti quegli anni non gli aveva mandato un centesimo e che gli doveva dare tutti i soldi, poiché negli anni si era preso anche la sua parte. Caravita gli ha risposto che non gli doveva nulla, e quindi si son presi con le mani”. Il giorno seguente la rissa, i due pubblicano una foto insieme, per provare di aver fatto pace. Il tifoso anonimo della curva racconta però un’altra versione: “Questa cosa non finisce così. E alla fine qualche testa salta”.

    Giletti manda in onda un’intervista effettuata a Franco Caravita, ex capo ultras Inter: “La storia la conosce solo chi l’ha vissuta, l’hanno raccontata sempre in maniera distorta. Boiocchi era un grande interista, per me è stato anche un amico. Abbiamo avuto diverbi, c’è anche stata una scazzottata. Abbiamo condiviso un paio d’anni nei ’70, poi lui si concentrò esclusivamente sulla malavita, con le rapine. Dopo 27 anni di galera si ha bisogno di rientrare in società, per rifarsi una vita. Chi secondo me lo ha ucciso? Non lo so, ancora oggi mi chiedo quale sia stato il movente: soldi non ne aveva, era intercettato. Magari qualcosa di vecchio, non so. Curva? In quel momento aveva la curva in mano, qualcuno ha detto che lui ha deposto ma io nel 2018 ero fuori già da 6 anni. Quando muore lui, iniziano queste dinamiche, ed entra Bellocco, ma Bellocco non è la ‘Ndrangheta. Boiocchi ha ricevuto 5 colpi al petto, ma non era neanche così sorpreso di vedere queste persone sotto casa. Era un amico (si commuove, ndr)”.

    Dopo l’intervista, Lucarelli esclama: “Non avrà un gran pedigree criminale, ma romanticizzare la figura di Boiocchi è eccessivo, non è uno stinco di santo. Definirlo poi un grande tifoso dell’Inter mi fa rabbrividire: non si può definire uno che controllava tutto ciò che girava intorno alle partite e allo stadio un grande tifoso dell’Inter. Inquinare il calcio con la criminalità non ha nulla a che fare col tifo. Tanto più che tendenzialmente molti capi neanche potevano andare, per Daspo o per altri motivi. Che grande interista sei? Ci dispiace per le lacrime, ma resto perplessa”. Ruffo dice la sua: “Parte dei soldi arrivavano dai biglietti che le società gli davano gratis perché avevano timore dei tifosi per vari motivi, così loro li rivendevano a prezzi maggiorati. Tu sulla passione dei tifosi veri ci stai lucrando, dove sta l’amore per la maglia?”. E Lucarelli rincara la dose: “A molti la passione dello stadio è passata. Conosco personalmente persone che non vanno più allo stadio per non vivere in quel clima di paura”. LEGGI TUTTO

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    Ultras-Inter, la telefonata piena di minacce: “Ci prendiamo tutto con forza”

    Sala : “Eh in che senso non lo sapete io non posso mica dirvelo quando arrivano giocatori mi ha chiamato Bombolino (Andrea di Jeva) ma io mica posso dirti… a prescindere che non lo sapevo!”.

    Boiocchi : “Claudio come fate a non saperlo voi in sede che sta arrivando un calciatore dell’Inter… dai non mi dire fesserie… uno… possibile che nessuno sappia in sede che arriva un calciatore e non avvisano a noi della Curva…”.

    Sala : “Il discorso è un altro cioè io non posso avvisarti poi con la curva… io c’ho il telefono sotto… ti parlo chiaro”.

    Boiocchi : “Chiami un amico tuo e gli dici nell’orecchio “guarda che a mezzogiorno arriva un calciatore avvisa questo qua della Curva”.

    Sala : “Un amico mio… ma Vittorio siete voi che vi dovete muovere in un altro modo… io perdo il posto di lavoro per ste cose qua… ma lo capisci o no?”.

    Boiocchi : “Ascoltami Claudio, non va bene così”.

    Sala : “No ma non va bene no!”

    Boiocchi : “No non va bene no… arriva un calciatore e voi non ci fate sapere niente e non andiamo a prenderlo… allora ce la prendiamo con voi, perché non esiste! Non esiste non esiste arrivano i giocatori e noi non andiamo a prenderlo!”.

    Sala : “Eh allora prenditela con me Vittorio, prenditela con me. E cosa ti devo dire prenditela con me… io per telefono non posso dirti quando arrivano i giocatori!”.

    Boiocchi : “Glielo dici a uno che ci chiama! Non ci vuole uno studio!”.

    Sala : “Ah tu a me mi dici che non ci vuole uno studio! Tu a me dici che non ci vuole uno studio! È voi che dovete farvi lo studio Vittorio, non io che devo farmi lo studio! Io il telefono ce l’ho sotto, io il telefono ce l’ho sotto”.

    Boiocchi : “Eh spiegamelo tu come devo fare”.

    Sala : “E io te lo devo dire. E io te lo devo spiegare che lavoro all’Inter, non voi che fate gli Ultras?? Ve lo devo spiegare io??”.

    Boiocchi : “Ah io so prima di te che sta arrivando un giocatore???”.

    Sala : “Vittorio dai siamo al telefono di cosa stai parlando? Ma ragazzi se volete farmi lasciare a casa già vi siete impegnati… più di così”.

    Boiocchi : “Nooooooo non succede niente (incomprensibile) mi avete rotto i co** voi dell’Inter e tu per primo!!!”

    Sala : “Ahhhh io per primo???”.

    Boiocchi : “Adesso cambiamo tattica… Adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede!!”.

    Sala : “Io per primo??? Io per primo??”.

    Boiocchi : “Ti saluto”.

    Sala : “Io per primo ti ho rotto i co** Vittorio?? Io per primo??”.

    Richieste di favori

    Il 21 febbraio 2020 sempre Claudio Sala fotografa così le pressioni dei capi ultrà sulla società. Domanda: Lei ha rapporti con esponenti della Curva Nord interista in ragione del suo lavoro? Risposta : “Occupandomi della sicurezza dei calciatori e pur sapendo che il compito di relazionarsi con i tifosi spetterebbe allo Slo (Supporters Liaison Officer), tuttavia, essendo un ex appartenente alla Curva, ho spesso rapporti con loro, soprattutto con Andrea Beretta e Andrea di Jeva, i quali – ovviamente – mi fanno delle richieste per ricevere favori quali incontri con i calciatori, accesso in aree dello stadio interdette al pubblico, presenza ad allenamenti o partite a porte chiuse, alle quali ho sempre risposto di no. Malgrado ciò il Di Jeva continua a chiamarmi ed a reiterare richieste insistentemente”.

    Domanda: Lei o altri esponenti societari avete mai ricevuto minacce dagli ultras interisti? Risposta: “Io non ho mai ricevuto minacce e, che io sappia, nemmeno i miei colleghi, però percepisco che alcuni di essi, soprattutto il Bordogna, hanno una sorte di timore nei confronti dei capi ultras: timore di aggressioni fisiche piuttosto che di pressioni troppo forti”. Domanda: Lei che è a conoscenza di problematiche relative all’ingresso allo stadio di ultras sprovvisti di biglietto, ha parlato di ciò con i suoi superiori? Risposta: “Sì, con Pifarotti, Cosentino Massimo (segretario generale), e con l’Ad Marotta Giuseppe”. LEGGI TUTTO

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    “Questi ti prendono a casa”: Inter, le pressioni e il battesimo degli ultras

    Sala : “Eh in che senso non lo sapete io non posso mica dirvelo quando arrivano giocatori mi ha chiamato Bombolino (Andrea di Jeva) ma io mica posso dirti… a prescindere che non lo sapevo!”.
    Boiocchi : “Claudio come fate a non saperlo voi in sede che sta arrivando un calciatore dell’Inter… dai non mi dire fesserie… uno… possibile che nessuno sappia in sede che arriva un calciatore e non avvisano a noi della Curva…”.
    Sala : “Il discorso è un altro cioè io non posso avvisarti poi con la curva… io c’ho il telefono sotto… ti parlo chiaro”.
    Boiocchi : “Chiami un amico tuo e gli dici nell’orecchio “guarda che a mezzogiorno arriva un calciatore avvisa questo qua della Curva”.
    Sala : “Un amico mio… ma Vittorio siete voi che vi dovete muovere in un altro modo… io perdo il posto di lavoro per ste cose qua… ma lo capisci o no?”.
    Boiocchi : “Ascoltami Claudio, non va bene così”.
    Sala : “No ma non va bene no!”
    Boiocchi : “No non va bene no… arriva un calciatore e voi non ci fate sapere niente e non andiamo a prenderlo… allora ce la prendiamo con voi, perché non esiste! Non esiste non esiste arrivano i giocatori e noi non andiamo a prenderlo!”.
    Sala : “Eh allora prenditela con me Vittorio, prenditela con me. E cosa ti devo dire prenditela con me… io per telefono non posso dirti quando arrivano i giocatori!”.
    Boiocchi : “Glielo dici a uno che ci chiama! Non ci vuole uno studio!”.
    Sala : “Ah tu a me mi dici che non ci vuole uno studio! Tu a me dici che non ci vuole uno studio! È voi che dovete farvi lo studio Vittorio, non io che devo farmi lo studio! Io il telefono ce l’ho sotto, io il telefono ce l’ho sotto”.
    Boiocchi : “Eh spiegamelo tu come devo fare”.
    Sala : “E io te lo devo dire. E io te lo devo spiegare che lavoro all’Inter, non voi che fate gli Ultras?? Ve lo devo spiegare io??”.
    Boiocchi : “Ah io so prima di te che sta arrivando un giocatore???”.
    Sala : “Vittorio dai siamo al telefono di cosa stai parlando? Ma ragazzi se volete farmi lasciare a casa già vi siete impegnati… più di così”.
    Boiocchi : “Nooooooo non succede niente (incomprensibile) mi avete rotto i co** voi dell’Inter e tu per primo!!!”
    Sala : “Ahhhh io per primo???”.
    Boiocchi : “Adesso cambiamo tattica… Adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede!!”.
    Sala : “Io per primo??? Io per primo??”.
    Boiocchi : “Ti saluto”.
    Sala : “Io per primo ti ho rotto i co** Vittorio?? Io per primo??”.
    Richieste di favori
    Il 21 febbraio 2020 sempre Claudio Sala fotografa così le pressioni dei capi ultrà sulla società. Domanda: Lei ha rapporti con esponenti della Curva Nord interista in ragione del suo lavoro? Risposta : “Occupandomi della sicurezza dei calciatori e pur sapendo che il compito di relazionarsi con i tifosi spetterebbe allo Slo (Supporters Liaison Officer), tuttavia, essendo un ex appartenente alla Curva, ho spesso rapporti con loro, soprattutto con Andrea Beretta e Andrea di Jeva, i quali – ovviamente – mi fanno delle richieste per ricevere favori quali incontri con i calciatori, accesso in aree dello stadio interdette al pubblico, presenza ad allenamenti o partite a porte chiuse, alle quali ho sempre risposto di no. Malgrado ciò il Di Jeva continua a chiamarmi ed a reiterare richieste insistentemente”.
    Domanda: Lei o altri esponenti societari avete mai ricevuto minacce dagli ultras interisti? Risposta: “Io non ho mai ricevuto minacce e, che io sappia, nemmeno i miei colleghi, però percepisco che alcuni di essi, soprattutto il Bordogna, hanno una sorte di timore nei confronti dei capi ultras: timore di aggressioni fisiche piuttosto che di pressioni troppo forti”. Domanda: Lei che è a conoscenza di problematiche relative all’ingresso allo stadio di ultras sprovvisti di biglietto, ha parlato di ciò con i suoi superiori? Risposta: “Sì, con Pifarotti, Cosentino Massimo (segretario generale), e con l’Ad Marotta Giuseppe”. LEGGI TUTTO

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    Inter e Milan, non solo biglietti: i ricatti a San Siro da bar a parcheggi

    Fra i capitoli più interessanti, si può leggere come “nelle prime settimane del 2023, si apprendeva che alcuni soggetti riconducibili a Luca Lucci (leader della Curva Sud, ndr), esercitassero, già dal gennaio 2022, attività di natura estorsiva in pregiudizio di una cooperativa avente ad oggetto il servizio di catering e di vendita di bevande all’interno dello stadio Meazza. Tra i soggetti coinvolti vi sarebbe stata la presenza di Marianna Tedesco, indicata quale emissaria di Lucci e incaricata nel sostenere i contatti con i responsabili di tale cooperativa fornendo, e/o comunque emettendo fatture, per prestazioni inesistenti, per conto della società ‘MIA Milano s.r.l.’. Dopo alcuni giorni veniva rivelata una seconda notizia nel corso della quale si apprendeva che, verso la fine del 2021, alcuni tifosi ultras della Curva Sud del Milan, sempre legati a Luca Lucci avevano bloccato gli ‘spaltisti’ addetti alla vendita delle birre all’interno dello stadio Meazza per protestare ad un immotivato rincaro, ritenuto eccessivo ed indebito, applicato sul prezzo della bevanda dalla cooperativa titolare. A causa ed a seguito di ciò, Luca Lucci, insieme ad altri ultras della curva Nord dell’Inter, ed in una occasione anche col defunto Vittorio Boiocchi, avvicinavano i responsabili delle cooperative che gestiscono le vendite delle bevande all’interno dello stadio di San Siro, nonché all’interno dei bar ivi collocati, imponendo loro una compartecipazione, e quindi cointeressenze, attraverso società di comodo, nella vendita delle bevande in occasione degli eventi calcistici. Dopo un iniziale rifiuto, veniva raggiunto un accordo, consistente in un ‘compenso’, per l’anno 2021, di 10.000 euro versato, per il tramite di Marianna Tedesco, dalla cooperativa gestionale alla ‘MIA Milano S.r.l.’ la quale, a sua volta, avrebbe ‘coperto’ la dazione indebita con una fattura per prestazione di fatto inesistente emessa dalla medesima Tedesco. Inoltre, Lucci ed alcuni esponenti degli ultras dell’Inter, per il tramite di Andrea Beretta, non riuscendo ad assumere direttamente l’appalto, avevano preteso che, ad ogni evento calcistico svolto, le cooperative avrebbero dovuto cedere loro 500 birre ad un ‘prezzo imposto’ inferiore a quello ordinario di vendita, corrispondente a € 3 cadauno, per poi procedere alla distribuzione nelle due curve delle predette birre ad un prezzo maggiorato, corrispondente a € 5/6 cadauno, lucrando quindi la differenza. L’operazione del ritiro ticket e delle bevande durante gli eventi era stata affidata a Francesco Lucci, fratello di Luca”.
    Il prezzo delle birre e i bigliettini
    Più avanti, viene pubblicato il verbale dell’interrogatorio a Paolo Furnari ed Elena Cavalcanti, collaboratori di Renzo Rosso, rappresentante della Fit società cooperativa subappaltatrice della Air Food Stadio srl, la società di catering che si occupa dello stadio San Siro, nei quali i due raccontano che le consegne per il personale sono state, di “…evitare sempre lo scontro… poiché allo stadio succede di tutto, può capitare che ci sia qualcuno che prenda delle bevande e non le paghi utilizzando la prepotenza… Ricordo che durante la precedente stagione ’21-22, si è verificato che durante la seconda partita che il Milan ha giocato in casa, i nostri punti vendita all’interno della Curva Sud non hanno potuto lavorare perché alcuni ultras impedivano ai clienti di avvicinarsi ai bar, facendo delle barricate fisiche. Noi abbiamo protestato con le Forze di Polizia e con il Centro Operativo dello stadio, ma ci avevano risposto che non potevano fare nulla…”. E in un faccia a faccia con Francesco Lucci, fratello di Luca, Furnari racconta che “mi ha chiesto di trovare un accordo perché a suo dire i suoi ragazzi della Curva consumavano una grande quantità di birra, quindi sarebbe stato per loro conveniente avere uno sconto. Ho preso del tempo per valutare la situazione, abbiamo parlato con i dirigenti della società Milan, i quali ci hanno consigliato di applicare il vecchio prezzo di 5 euro solo nel settore della Curva del Milan e di applicare l’aumento negli altri settori dello stadio. Per correttezza abbiamo deciso di non aumentare il prezzo della birra in tutti i settori, riportando il prezzo a 5 euro. Ad ogni partita del Milan noi consegniamo 500 bigliettini (ticket) a Francesco Lucci, contrassegnati con timbro della società e data, lui in cambio ci paga 1.500 euro. Ogni biglietto corrisponde alla consumazione di una birra, in quanto presentando quel bigliettino al banco del bar i miei collaboratori forniscono una birra al cliente senza emettere lo scontrino”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Genoa-Inter ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – Il campionato di Serie A 2024-25 prende il via a Genova dove l’Inter campione d’Italia inizia la sua difesa del titolo contro i padroni di casa allenati da Alberto Gilardino. Simone Inzaghi ha avuto come missione, fin dal primo giorno della preparazione estiva, quella di tenere alta la voglia di nuovi successi dei suoi giocatori. Il gruppo aiuta. È formato da elementi esperti abituati a collezionare trofei. Gente che difficilmente dovrebbe rischiare di incappare in una sottovalutazione degli impegni. Inoltre sono stati inseriti in rosa due giocatori come Zielinski (indisponibile a Marassi) e Taremi che aumentano il livello delle rotazioni, quel meccanismo utile a tenere tutti sulla corda in una grande squadra perché aiuta a non far rilassare nessuno allontanando ogni tentazione di dare per scontato il posto da titolare. L’arrivo di Taremi è particolarmente importante perché nella scorsa stagione il divario in attacco tra la coppia Lautaro-Thuram e la seconda linea Arnautovic-Sanchez era troppo ampio. Con l’ingaggio dell’iraniano ex Porto è tornata una situazione simile a quella di due anni fa quando era difficile stabilire gerarchie precise tra Lautaro, Lukaku e Dzeko (discorso valido soprattutto per gli ultimi due). Senza dimenticare la voglia di avere più spazio di Frattesi e l’ascesa sempre più convincente di Bisseck. Adesso l’Inter ha ballottaggi molto forti in almeno cinque posizioni del campo. Inoltre Inzaghi potrà contare sulla voglia di rivincita della comitiva azzurra, uscita tristissima dal deludente Europeo dell’Italia in Germania
    Genoa-Inter: quote e consigli sulle puntate
    Segui la diretta di Genoa-Inter su Tuttosport.com
    Dove vedere Genoa-Inter streaming e diretta tv
    Genoa-Inter, gara valida per la 1ª giornata di campionato e in programma alle ore 18:30 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova sarà visibile in diretta su Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
    Le probabili formazioni di Genoa-Inter
    GENOA (3-5-2): Gollini; De Winter, Bani, Vasquez; Zanoli, Malinosskyi, Badelj, Frenrup, Martin; Messias, Vitinha. Allenatore: Gilardino.A disposizione: Leali, Sommariva, Vogliacco, Pittino, Thorsby, Bohinen, Sabelli, Honest, Masini, Accornero, Ekhator, Fini, Papadopoulos, Pinamonti. Indisponibili: Matturro, Ekuban, Ankeye, Marcandalli, Norton-Cuffy. Squalificati: nessuno.
    INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. Allenatore: Inzaghi.A disposizione: Martinez, Di Gennaro, Pavard, Fontanarosa, Carlos Augusto, Dumfries, Asllani, Frattesi, Arnautovic, Correa, Taremi. Indisponibili: Arnautovic, De Vrij, Buchanan. Squalificati: nessuno.
    Arbitro: Feliciani (Teramo)Assistenti: Costanzo e Passeri.IV uomo: Rapuano.Var: Di Paolo.Avar: Guida. LEGGI TUTTO

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    “Inter, Taremi è il tuo Sheva. Tecnica, velocità e testa”

    Pensa che Taremi abbia fatto bene a trasferirsi dal Porto all’Inter?
    «Secondo me sì, anzi è successo pure tardi, sarebbe dovuto arrivare prima. Avrebbe potuto fare un salto importante prima dei 31-32 anni. Ha fatto molto bene al Porto, ma avrebbe già potuto dire la sua in Italia. Pazienza, lo farà adesso con i nerazzurri».
    Ha avuto un impatto importante con l’Inter, seppur in amichevole.
    «Sì, lui ha un carattere forte in campo. Non è un caso che si sia preso subito la responsabilità di battere i rigori. Parliamo di un giocatore che si muove tantissimo in campo, avanti, sinistra, destra, torna indietro. Marcare uno come lui è difficile. Inzaghi potrà schierarlo in qualsiasi posizione dell’attacco. E volendo anche come mezzapunta. Sicuramente farà molto bene all’Inter. Taremi tecnicamente è forte, come di testa. Ha velocità, batte bene i rigori, sa smarcarsi».
    Per la felicità di Inzaghi.
    «Il tecnico dell’Inter ha già dimostrato la sua bravura. Lui è veramente un allenatore molto intelligente, tatticamente forte. La sua squadra di solito è quella dominante in campionato. Si inseriscono i centrocampisti, come i quinti che possono aiutare tanto Taremi a segnare in questa stagione».
    Voi quindi siete contenti del trasferimento di Taremi all’Inter e che sia allenato da Inzaghi?
    «Contentissimi. Mehdi ha le possibilità di fare molto meglio rispetto a quanto fatto in Portogallo. E l’Inter, giocando un calcio offensivo, può aiutarlo. Inzaghi sfrutta le qualità dei suoi calciatori al 100% e anchedi più. Chi scende in campo, lo fa bene. Le transizioni sono ottime, come il giro-palla, gli inserimenti. L’Inter gioca benissimo, segna molto. È una squadra esempio per tutta Europa. E quindi Taremi potrà dimostrare le sue qualità, come viceversa il team sfruttare le sue di peculiarità».
    Quanti gol pensa possa segnare Taremi?
    «Difficile rispondere con esattezza. Direi tra i 12 e i 18-20 gol».
    In teoria la coppia d’attacco titolare dell’Inter sarebbe Lautaro-Thuram.
    «Taremi potrebbe fare molto bene anche sulla fascia, con un attacco a tre, o da mezzapunta. Comunque oggi giorno non ci sono titolari assoluti. Gli allenatori cambiano. E Taremi ha già iniziato benissimo. Lui vale tanto come calciatore».
    Lei ha giocato in Italia dal 2000 al 2006. La Serie A di quell’epoca era il miglior campionato del mondo. Taremi a quale attaccante di allora può essere accostato?
    «Lui ha diverse caratteristiche. Un mix di velocità, qualità tecnica, forza di testa. Potrebbe assomigliare a Shevchenko secondo me».
    Se lei avesse marcato Taremi, come si sarebbe comportato Mehdi?
    «Io ero veramente molto severo con gli attaccanti avversari (ride, ndr). Ai miei tempi c’erano punte fortissime: Crespo, Batistuta, Vieri, Shevchenko, Simone e Pippo Inzaghi, Del Piero, Totti, Trezeguet, Montella, Delvecchio. Però resto convinto che anche Taremi avrebbe fatto bella figura quando giocavo io. Vedrà, darà tanto all’Inter».
    Lo vede meglio in coppia con Lautaro o con Thuram?
    «Con Lautaro faranno benissimo. L’argentino tiene bene la palla, fa salire la squadra, mentre i movimenti di Taremi possono servire a tutta la squadra. Vedrà quante palle Martinez servirà a Taremi per farlo segnare».
    Ma è vero che ora tutto l’Iran tifa Inter?
    «Adesso sì. Arriveranno pure da tutta Europa a San Siro per vedere Taremi in azione. E ho letto pure che sui social l’Inter ha già benefi ciato, con una crescita eff ettiva dei suoi numeri, del seguito dei sostenitori iraniani».
    Inter, Marotta su Carboni: “Marsiglia? Chiuderemo in questo modo…” LEGGI TUTTO