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    Moratti: “Juve ti prendiamo!”

    MILANO – Un tempo si chiamava Coppa Uefa, oggi è Europa League. Ma per l’Inter, vincerla, può essere ugualmente un nuovo inizio. La parabola vincente di Massimo Moratti è partita da Parigi, 6 maggio 1998 con il 3-0 alla Lazio griffato dai gol di Ivan Zamorano, Javier Zanetti e Ronaldo “Il Fenomeno”, stella polare di quell’Inter allenata da Gigi Simoni, scomparso proprio in questo nefasto 2020. Venerdì il Gruppo Suning a Colonia può riportare il club a vincere (anche) grazie all’acquisto di Romelu Lukaku, che – in questo magico gioco di coincidenze – segnando un gol al Siviglia raggiungerebbe i 34 gol realizzati dal brasiliano, come il collega alla prima stagione italiana. Massimo Moratti, se non ci fosse stato il Covid, lunedì sarebbe stato a Düsseldorf, invece ha vissuto la mattanza sullo Shakhtar dal suo buon ritiro di Forte dei Marmi. E, finita la festa, ha ricevuto il messaggio di Steven Zhang. L’Inter, a dieci anni da Madrid, può alzare al cielo un’altra Coppa che la riporterebbe definitivamente nell’aristocrazia del calcio continentale. «È stata una partita esaltante – racconta al telefono il presidente del Triplete con il trasporto da primo tifoso dell’Inter quale è – che ha dimostrato come questa squadra stia vivendo una crescita costante. Prima il Getafe, poi il Bayer, quindi gli ucraini: in ogni partita l’Inter ha dato sempre di più. E questo è quello che spinge a essere davvero ottimisti anche per la finale con il Siviglia».

    La partita con gli andalusi, a dieci anni dal Triplete, rappresenta un po’ un cerchio che si chiude?«Beh, non dimenticherei però la Coppa Italia vinta l’anno seguente e quanto fatto da Leonardo in quel campionato che era nato male per i motivi che tutti sanno. E Leo è stato bravissimo a rimettere le cose a posto. Però, devo ammettere che è interessante il fatto che questo cammino compiuto in Europa sia arrivato esattamente dieci anni dopo il trionfo di Madrid e credo che, al di là di quanto succederà con il Sivilgia, sia davvero iniziato un nuovo percorso».
    Cosa glielo fa dire?«Lo vedi da come la squadra è stata strutturata, dall’impostazione che le è stata data, dal gioco espresso in campo: tutti fattori che inducono a essere molto ottimisti».
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    Inter, con Lukaku e Lautaro fa più paura

    MILANO – Erano i più attesi e non hanno deluso. Lautaro e Lukaku hanno griffato anche la semifinale di Europa League a suon di doppiette: quattro gol sui cinque rifilati allo Shakhtar portano la firma degli affiatatissimi bomber nerazzurri. Questo poker ha permesso al belga e all’argentino di fare un deciso salto in avanti nella classifica delle coppie più prolifiche d’Europa. Si sono issati a quota 54 raggiungendo Cristiano Ronaldo/ Dybala e Sterling/Gabriel Jesus. In una sera hanno staccato Messi/Suarez (52), Mbappè/Icardi e Werner/ Sabitzer (50). Davanti, irraggiungibili, restano solo Lewandowski e Gnabry con 75 reti. I due nerazzurri cercheranno di migliorarsi ulteriormente in finale con il Siviglia.
    Conte-Inter, sempre più voglia di continuare

    E il fenomeno…
    Lukaku ha davanti un obiettivo prestigioso. Realizzando il 34° gol stagionale raggiungerebbe Ronaldo che arrivò alla stessa cifra nell’annata 1997-98. Curiosamente il Fenomeno brasiliano raggiunse quel numero proprio nella finale dell’allora Coppa Uefa a Parigi con la Lazio. Con la doppietta allo Shakhtar, Lukaku si è portato a 33, lasciando il segno in Europa League per la decima partita consecutiva. Per Lautaro invece sono stati i primi centri nella competizione dove era ancora a secco dopo aver segnato cinque reti nella prima fase di Champions entusiasmando in quasi tutte le partite. L’argentino, insieme a D’Ambrosio, ha contribuito anche a lanciare l’Inter in vetta a una classifica statistica. La squadra di Conte è quella, dei cinque campionati principali d’Europa, ad avere segnato più gol di testa in questa stagione. Da lunedì sera è stato superato l’Eintracht Francoforte (24) e staccato il Liverpool (23).
    Inter su Tonali e Kumbulla LEGGI TUTTO

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    Marotta: “Conte? È tutto dimenticato. Suo lavoro all'Inter straordinario”

    DUSSELDORF (Germania) – “La finale? Avrebbe grande significato, il giusto riconoscimento al grande lavoro di squadra ed allenatore. Ci collocherebbe nel posto consono al blasone della squadra”. Giuseppe Marotta, dg dell’Inter che si appresta a sfidare lo Shakhtar Donetsk con in palio la finale di Europa League, si è concesso ai microfoni di Sky: “La presenza di Zhang? Ciò che è successo fa parte di normali dinamiche ed è tutto già dimenticato – prosegue il dirigente nerazzurro in riferimento alla famosa sfuriata di Conte al termine del campionato -. La sua presenza è importante, porta stimoli, siamo vicini ad un traguardo importante e stasera faremo una grande partita. Rappresentare l’Italia in un contesto del genere è gratificante ed è il riconoscimento per quanto fatto in una stagione anomala come questa. Arriviamo in condizione eccellente, che conferma il grandissimo lavoro svolto da tutti. Abbiamo fatto un’impresa straordinaria, non dimentichiamo l’avvicendamento tecnico da Spalletti a Conte”.
    Tutto su Inter-Shakhtar Donetsk
    Marotta: “L’Inter sta continuando a crescere”
    “Continuare a crescere è un segnale molto positivo per il gruppo, ciò significa che i dettami tecnici, tattici e motivazionali sono stati ben impressi dall’allenatore ai giocatori, poi valuteremo sul mercato qualche elemento da inserire. L’anomalia è che stasera si gioca la qualificazione in gara secca anziché andata e ritorno. Ad ogni modo, quando si arriva a questi livelli, il blasone e la forza delle squadre sono altissimi. Ognuna ha meritato di essere qui. Nuovi innesti? I nostri giocatori, molti dei quali sono giovani, sono alle prime esperienze in campo internazionale. Ma c’è un grande spirito d’adattamento. Alcune partite, come col Dortmund e col Barcellona che ci siamo fatti rimontare dopo essere stati avanti, sono servite per dare esperienza e far crescere molti dei nostri calciatori”. LEGGI TUTTO

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    Conte: “Inter-Shakhtar? Sono forti, mi ricordo quando li affrontai con la Juve…”

    DUSSELDORF (Germania) – Alla vigilia della semifinale di Europa League tra Inter e Shakhtar, il tecnico nerazzurro Antonio Conte ha presentato il match in conferenza stampa: “Come è cambiato lo Shakhtar? Penso non ci siano grandi cambiamenti, una squadra piena di talenti al di là del cambio di tecnico, la struttura della società ha dimostrato che sono bravi a mantenere il livello alto. Ricordo quando l’affrontai in Champions League con la Juventus, e allora c’erano giocatori che magari non erano conosciuti ma di indubbio livello, a dimostrazione del fatto che hanno sempre avuto giocatori forti e complimenti a loro perchè riescono a trovare talenti molto forti. Lo Shakhtar giocherà secondo le sue caratteristiche, alternando fasi di pressione alta a fasi di pressione bassa per ripartire. Loro hanno una propria identità e hanno raggiunto un livello di tutto rispetto. Castro è riuscito a convincere tutti i giocatori di talento a lavorare per la squadra, gli vanno fatti i complimenti, avere giocatori con questa qualità attenti alla fase difensiva, dimostra un buon lavoro”.
    Conte: “Zhang? Presenza importante”
    Sulla presenza di Zhang: “Fa piacere vedere il presidente, sia a me che ai giocatori, la sua presenza è sempre un valore aggiunto per tutta la squadra”. Ancora sulla semifinale di EL: “Penso che la paura, la parola paura, non deve far parte del vocabolario dei miei calciatori e mio. Abbiamo rispetto, affrontiamo una squadra che si è affermata negli anni, ci siamo preparati bene, affrontiamo la squadra più forte nel nostro percorso in Europa League, con grande rispetto e con la voglia di dimostrare che siamo in semifinale per un motivo e vogliamo arrivare in finale”.
    Conte: “Di mercato non parlo”
    “Non ci consideriamo i salvatori della patria, abbiamo fatto il nostro cammino senza guardare gli altri. Abbiamo onorato tutte le competizioni arrivando fino in fondo, il nostro obiettivo è quello di migliorare noi stessi. Personalmente se dovesse arrivare un successo europeo sarei contento per il club non per me stesso, non penso alla bacheca personale ma a quella del club che decide di assumermi”. Poi, sul mercato: “In questo momento penso sia inopportuno parlare di mercato e di altri giocatori, ci stiamo giocando il finale di stagione e posso solo ringraziare il gruppo dei miei calciatori per quello che hanno fatto durante la stagione e dopo il lockdown, sono stati encomiabili”.
    Conte: “Sanchez? Viene meno un’arma importante”
    “Sanchez è stato fuori per tre quarti della stagione, oggi ci stiamo accorgendo di che tipo di arma ci è mancata. Normale che non averlo a disposizione mi dispiace e mi priva di un elemento fondamentale, detto questo dovremo cercare di chiedere un maggiore sacrificio alle punte, l’alternativa è Esposito o inventarci qualcosa che abbiamo provato, eventualmente nell’emergenza, sicuramente ci sarebbe servito”.
    Handanovic: “Per la finale serve una grande partita”
    Accanto a Conte in conferenza anche Samir Handanovic: “Cosa serve per arrivare in finale? Bisogna fare una gara di altro livello, lo Shakhtar è la più forte che affrontiamo, superiore alle altre affrontate. Servirà la miglior prestazione”. LEGGI TUTTO