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    Mundo Deportivo: “Barcellona punterà Lautaro solo dopo aver ceduto Suarez”

    BARCELLONA – La buona riuscita della trattativa Barcellona-Lautaro Martinez dipenderà dalla decisione di Luis Suarez. Secondo quanto riporta il Mundo Deportivo, i blaugrana aspetteranno l’uruguaiano e punteranno il numero 9 dell’Inter solo se lui deciderà di lasciare il club. Suarez non è un calciatore da panchina e Bartomeu non può permettersi di ingaggiare Lautaro senza liberarsi di alcuni pesanti ingaggi, tra cui anche quello dell’uruguaiano.
    Inter, Barcellona-Lautaro in stand-by
    Al momento Suárez ha ancora un anno di contratto con il Barcellona e un altro opzionale a seconda delle partite giocate mentre, continuano ad arrivare diverse offerte dalla MLS. In questa stagione, finora, ha realizzato 19 gol e 12 assist in 34 partite. LEGGI TUTTO

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    Inter, Conte: “Vincere aiuta a crescere. La pressione è quella giusta”

    GELSENKIRCHEN (Germania) – L’Inter, dopo aver archiviato il campionato al secondo posto in classifica, pensa al Getafe e alla gara secca di mercoledì sera valida per l’accesso ai quarti di finale di Europa League. In conferenza stampa, Antonio Conte ha dichiarato: “Questa è una competizione importante non solo per me, ma per tutti noi, soprattutto per l’Inter. Parliamo per il noi e non per l’io. Dobbiamo dare il massimo e non avere rimpianti: non sappiamo dove arriveremo, ma l’importante sarà non avere nulla da rimpianger. Noi ci siamo, siamo pronti, sappiamo che sarà una gara ostica contro un avversario duro. Potrà essere una partita sporca e dovremo sporcarci, ma la squadra ha raggiunto la maturità per calarsi in questo tipo di gara”.
    Inter, i tifosi sostengono Conte
    Inter, Conte e la pressione 
    “La pressione è quella giusta – prosegue Conte -, è la stessa che avevamo anche nel finale di campionato per mantenere una posizione importante nonostante lo abbia vinto qualcun altro. Le ultime 3 partite hanno dimostrato miglioramenti e mi auguro che domani possa essere un altro step. Voglio una risposta che dia continuità a quanto fatto”. L’allenatore nerazzurro continua: “Anche se più volte ho detto che in campionato puoi seminare poco e raccogliere tanto o viceversa, penso che alla fine la squadra abbia raccolto i punti che ha meritato. E’ giusto aver chiuso con 82 punti in classifica: abbiamo fatto un buon campionato, con progressi importanti sotto tutti i punti di vista e ora arriviamo a giocarci questa competizione”. ”
    Il punto sul Getafe
    Conte ha poi parlato dei prossimi avversari dell’Inter: “Abbiamo studiato il Getafe, anche contro le big spagnole ha fatto partite non spettacolari ma in cui le avversarie hanno sempre sofferto per portare a casa il risultato. Questo la dice lunga sulla forza e la resilienza di questa squadra: fanno palle lunghe, giocano sulle seconde palle, gli attaccanti sono forti e strutturati e aiutano la fase difensiva ribaltando poi l’azione. Dovremo dimostrare di meritare di andare avanti. Se saremo più bravi andremo avanti, altrimenti ci fermeremo”.
    Conte, l’Inter e le vittorie
    “Vincere aiuta a vincere – aggiunge il tecnico -, c’è poco da dire. Le vittorie portano convinzione e autostima, oltre che autorevolezza. Dico che vincere non è mai semplice e se arrivi a farlo vuol dire che hai raggiunto un livello che può essere una base importante. L’Europa League è importante per noi, la vittoria aiuta il processo di crescita e quello di creazione di autostima. E’ inevitabile che serva vincere”. LEGGI TUTTO

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    Inter, ecco la lista Uefa: c'è anche Sanchez per l'Europa League

    MILANO – C’è anche Alexis Sanchez nella lista consegnata dall’Inter alla UEFA per la fase finale della Europa League 2019-2020. L’attaccante cileno è in scadenza del prestito con il Manchester United e, in teoria, da oggi avrebbe dovuto fare ritorno a Old Trafford: a questo punto dovrebbe scendere in campo almeno per la gara contro il Getafe di mercoledì sera. Oltre a Sanchez, nella lista Uefa dell’Inter è presente anche Victor Moses anche lui in prestito, ma dal Chelsea, e a disposizione di Conte fino alla sfida con il Getafe.
    Inter, la lista Uefa
    Questa la lista A nerazzurra consegnata da Antonio Conte, escluso dalla rosa l’acciaccato Vecino: Samir Handanovic, Diego Godin, Roberto Gagliardini, Stefan de Vrij, Alexis Sanchez, Romelu Lukaku, Lautaro Martinez, Victor Moses, Stefano Sensi, Andrea Ranocchia, Ashley Young, Borja Valero, Nicolò Barella, Christian Eriksen, Daniele Padelli, Lucien Agoumé, Danilo D’Ambrosio, Cristiano Biraghi, Milan Skriniar, Marcelo Brozovic, Antonio Candreva, Alessandro Bastoni. Questa invece la Lista B, che comprende i giovani: Sebastiano Esposito, Lorenzo Pirola, Filip Stankovic, Thomas Schirò, Giacomo Pozzer, Jacopo Gianelli. LEGGI TUTTO

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    Rabbia Inter contro Conte: c'è Allegri

    MILANO – I conti si faranno dopo l’Europa League. Dal faccia a faccia tra Antonio Conte e la società si capirà se le richieste dell’allenatore verranno accolte e (soprattutto) quanto grande è l’irritazione di Suning per le continue lamentele dell’uomo chiamato a riportare l’Inter a vincere. Conte che a Bergamo (dopo che da settimane c’erano spifferi in tal senso) ha alzato il tiro, indicando tra i motivi del suo malumore l’assenza di Steven Zhang, bloccato da mesi in Cina causa pandemia.
    Conte, i motivi dello sfogo e le condizioni per restare

    C’è Spalletti a bilancio
    A favorire una tregua armata (non potrebbe essere altrimenti, visti i precedenti e il solco, ormai netto, tra Conte e molti che lavorano in società), due concause affatto marginali. Innanzitutto Conte – al momento (anche in questo caso, visti gli sbalzi d’umore dell’interessato, non ci sono certezze) – non intende dimettersi. Questo vuol dire che un esonero peserebbe per quasi 25 milioni all’anno fino al 2022 (tasse incluse), un’enormità per Suning. Non va inoltre dimenticato come a bilancio pesino pure i 9 milioni annui per Luciano Spalletti che è ancora regolarmente a libro paga. Due buoni motivi per far sì che, anche per ragioni squisitamente economiche, sia alquanto improbabile l’ipotesi di un esonero. In seno all’Inter cresce però sempre più la voglia di trovare un “normalizzatore” che renda più armonioso il lavoro intorno alla squadra. Paradossalmente, per quanto spiegato, la strada più semplice per voltare pagina passa proprio per un passo indietro di Conte, come peraltro già fatto ai tempi della Juventus. In quel caso, l’uomo che farebbe tutti contenti all’Inter è senza dubbio Massimiliano Allegri, allenatore che già aveva raccolto l’eredità di Conte a Torino, portando la Juve a vincere cinque scudetti consecutivi e a giocarsi due finali di Champions. Allegri è un uomo libero e, anche per ragioni personali, non disdegnerebbe affatto trovare lavoro a Milano. […]
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    Conte, i motivi dello sfogo contro Marotta e le condizioni per restare

    Un presidente presente come era Andrea Agnelli, una comunicazione istituzionale più efficace che dia protezione a lui e alla squadra, un mercato condiviso e una società in cui prevalga il “noi”, piuttosto che l’io. Nel day after nerazzurro, Antonio Conte ha messo sul piatto le condizioni per restare. A Bergamo, le aveva urlate a microfoni unificati dopo aver visto Beppe Marotta comparire – a sorpresa – davanti ai microfoni per complimentarsi un po’ con tutti per il bel risultato ottenuto in campionato (2° posto, come non accadeva dal 2011, con 82 punti, quanti fatti da José Mourinho nella stagione del Triplete). Le buone intenzioni dell’amministratore delegato e il suo ecumenismo evidentemente hanno irritato Conte («Oggi ho visto gente salire sul carro e secondo me tanta gente oggi sul carro non ci doveva salire»). Il motivo dello sfogo potrebbe essere ricercato nel dubbio che, nel caso in cui l’Inter non avesse vinto o, ancora peggio, avesse perso a Bergamo, nessuno ci avrebbe messo la faccia eccetto lui: «La gente deve starci sempre sul carro, nei momenti positivi e negativi. Qui all’Inter non è successo questo».
    I DIRITTI DI UN AD
    All’allenatore sfugge però un piccolo particolare: in qualsiasi azienda – non solo nel mondo del calcio – esiste una gerarchia. E l’amministratore delegato è liberissimo di fare il bilancio della situazione in qualsiasi momento, ancor più – restando all’ambito calcistico – alla fine di un campionato comunque importante nel processo di crescita del club. Conte – convinto che sarebbe finito allo spiedo nel caso in cui l’Inter avesse perso – probabilmente non ha gradito che, ai suoi occhi, i meriti per il 2° posto sia andati a prenderseli Marotta. Ma a Bergamo è andato oltre, esternando tutto il suo malumore per l’assenza di Steven Zhang che peraltro, al termine della gara, si è immediatamente complimentato con il mondo Inter («Ottimo lavoro di tutti»). Peccato l’abbia fatto attraverso una story su Instagram e non di persona come invece vorrebbe Conte, abituato, ai tempi della Juventus, ad avere un confronto quasi giornaliero con Agnelli. La Juve – non è un segreto – è la stella polare dell’allenatore, il modello a cui aspirare e da cui imparare.
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    Inter, Conte: “Con l'Atalanta giocheremo senza fare calcoli. Vogliamo prevalere”

    MILANO – La sfida di domani tra Atalanta e Inter deciderà chi si classificherà al secondo posto alle spalle della Juve. Un testa a testa che dura ormai da diverse giornate e che al momento vede i nerazzurri di Conte davanti di un punto. Pertanto Lukaku e compagni avranno a disposizione due risultati su tre, mentre la “banda Gasperini” dovrà ottenere il bottino pieno per scavalcare i nerazzurri e conquistare la seconda piazza. L’Inter è reduce dal 2-0 casalingo contro il Napoli, mentre la Dea ha battuto in rimonta il Parma, inanellando il 17° risultato utile consecutivo. 
    Inter, Brozovic perde il controllo al pronto soccorso: intervengono i carabinieri
    Inter, Conte sfida Gasperini
    Il tecnico nerazzurro Antonio Conte, che proprio oggi spegne 51 candeline, a proposito della sfida di domani contro Gasperini  commenta: “Mi auguro che sarà una bella partita. Si giocherà a viso aperto, senza calcoli. L’Atalanta è una squadra che è diventata una realtà consolidata in Italia, visto il percorso degli ultimi anni. Inoltre sono ai quarti di Champions League. Ci sarà da soffrire, ma l’obiettivo è quello di far soffrire loro”. Sarà la sfida tra la miglior difesa, quella dell’Inter e il miglior attacco del campionato, quello degli orobici: “Io penso sempre che sia giusto avere un buon equilibrio tra fase offensiva e difensiva. L’Atalanta ha segnato tantissimi gol, segnano consecutivamente da più di 20 partite, hanno grandi meriti e giocatori di qualità. Noi siamo la miglior difesa e il secondo miglior attacco. Sarà una sfida nella sfida, dove speriamo di prevalere”. 
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    Conte: “Vogliamo chiudere bene la stagione”
    “È importante abituarsi a giocare con la pressione di chi magari è dietro e ti vuole superare. La partita con il Napoli è stata bellissima: l’abbiamo giocata nella giusta maniera, con attenzione e determinazione in tutte le fasi contro un’ottima squadra. Ora abbiamo di fronte l’ultima partita: penso sia giusto concludere bene la stagione, ci vogliamo misurare per vedere a che punto siamo arrivati. Sono soddisfatto che tutti si siano fatti trovare pronti ma allo stesso tempo non avevo dubbi da questo punto di vista. Io e lo staff alleniamo affinché siano tutti pronti sia dal punto di vista tattico che fisico. Da parte dei giocatori c’è stata una grande risposta, questo è un gruppo di ragazzi molto professionali”.

    Conte: ecco cosa mi ha lasciato l’emergenza Covid
    “Cosa mi porto dentro da questa esperienza strana causata dall’emergenza Covid? È stata sicuramente un’annata molto impegnativa, sotto tanti punti di vista. Questa esperienza ha portato tanta fatica. Si è trattato di una situazione nuova, ci sono comunque degli aspetti positivi dei quali si potrà far tesoro in futuro. Ho detto ai ragazzi che ho festeggiato l’anno scorso i 50 anni con loro. Adesso festeggiamo i 51: è passato un anno e lo sentiamo tutto, dal punto di vista lavorativo”, ha aggiunto”. LEGGI TUTTO

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    Conte: “Messi all'Inter? E' più facile spostare il Duomo”

    MILANO – Antonio Conte ha parlato in seguito alla vittoria dell’Inter, 2-0, contro il Napoli di Gattuso. Questo successo ha permesso ai nerazzurri di scavalcare nuovamente l’Atalanta per la seconda posizione: “Oggi abbiamo affrontato una squadra forte che in questi anni è stata l’unica a dare fastidio alla Juve. Una rosa composta da ottimi giocatori. Merito a noi perchè abbiamo fatto una buona partita e non era semplice consderando che giocavamo dopo che l’Atalanta aveva vinto a Parma ed eri forzato a vincere. Queste sono situazioni importanti perchè stare davanti, in questo caso per il secondo posto, anche se qualcun altro ha vinto ci abitua a sentire la pressione di chi sta dietro. Abbiamo dato una risposta da squadra compatta”. Sullo scontro diretto con l’Atalanta, vicino alla sfida con il Getafe: “Abbiamo dovuto fare dei calcoli oggi perchè abbiamo avuto una serie di partite ravvicinate. Giochiamo tra quattro giorni quindi potremo riposare di più e anche per quella di Europa League sarà così. Vedendo il bicchiere mezzo pieno c’è più possibilità di recuperare rispetto all’ultimo periodo. Gasperini ha fatto un ottimo lavoro implementando la rosa con giocatori importanti. Da parte nostra sarà un bel test per capire a che punto siamo ed è bello finire con questa partita”. 

    Messi arriverà all’Inter?
    Successivamente l’attenzione si è spostata sulla possibilità di portare a Milano Leo Messi: “Stiamo parlando del calciatore più forte. In questo momento mi tengo stretto tutti i ragazzi perchè mi stanno dando grandi soddisfazioni buttando il cuore oltre l’ostacolo. A fine stagione faremo le valutazioni. Non ho visto l’immagine della tv di Suning. E’ più facile spostare il Duomo che portare Messi all’Inter”. 
    La difesa del lavoro svolto
    Cosa è mancato all’Inter per vincere la Serie A considerando i gol in meno subiti e quelli in più realizzati rispetto alla Juve: “Il problema è che non posso essere io a raccontare la storia dell’Inter. Devono essere i giornalisti a farlo raccontando il lavoro che è stato fatto. Capisco che io creo tante aspettative e tante cose possono essere condizionate e qualcuno può pensare che come arrivo tocco e vinciamo. Alcune volte è successo in passato. A me sembra di essere sempre molto onesto quando parlo. Spesso la correttezza a qualcuno da fastidio e attaccare me porta pubblicità, però mi dispiace perchè sento dire delle cose sul lavoro che offendono la professionalità di una persona che ci mette tutta la passione del mondo anche se posso commettere errori. Cerco sempre di essere un valore aggiunto. Quando non si racconta la verità mi da fastidio e non mi è piaciuto”.  LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta: “Messi rimane un gioco, in Italia nessuno può prenderlo”

    MILANO – “Messi è una icona, un grande giocatore e un desiderio che tutti hanno. Ma rimane un gioco”. Lo ha detto Beppe Marotta, ad dell’Inter, intervenuto ai microfoni di Sky Sport prima della partita contro il Napoli. “Oggi come oggi nessuna squadra italiana può fare un’operazione del genere, se non ci sono cose straordinarie da parte degli azionisti. C’è un fair play da rispettare, con regole precise”, ha aggiunto.
    Inter, le parole di Marotta
    “Da quando sono diventati azionisti Suning ha già iniettato tantissimi milioni nella casse della società, ora serve dare continuità con un modello vincente. Ripeto, per me sarebbe un fatto straordinario vedere all’Inter un campione del genere. Oggi è utopistico”, ha ribadito Marotta secondo cui “il nostro calcio ha bisogno di un rilancio, la quarta posizione nel ranking non gioca certo a nostro favore. Il dibattito nel nostro movimento riguarda la vendita dei diritti tv ma bisogna valutare lo spettacolo. I campioni fanno lievitare il valore del brand e del calcio italiano. Se riuscissimo a considerare il nostro campionato uno appetibile per i top player come negli anni 2000, ma non è così”. Infine su quando si parlerà con Conte del futuro. “Presto, a fine campionato. Ci sono 1-2 partite poi faremo le nostre valutazioni”, ha detto Marotta. LEGGI TUTTO