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    Rabbia Inter contro Conte: c'è Allegri

    MILANO – I conti si faranno dopo l’Europa League. Dal faccia a faccia tra Antonio Conte e la società si capirà se le richieste dell’allenatore verranno accolte e (soprattutto) quanto grande è l’irritazione di Suning per le continue lamentele dell’uomo chiamato a riportare l’Inter a vincere. Conte che a Bergamo (dopo che da settimane c’erano spifferi in tal senso) ha alzato il tiro, indicando tra i motivi del suo malumore l’assenza di Steven Zhang, bloccato da mesi in Cina causa pandemia.
    Conte, i motivi dello sfogo e le condizioni per restare

    C’è Spalletti a bilancio
    A favorire una tregua armata (non potrebbe essere altrimenti, visti i precedenti e il solco, ormai netto, tra Conte e molti che lavorano in società), due concause affatto marginali. Innanzitutto Conte – al momento (anche in questo caso, visti gli sbalzi d’umore dell’interessato, non ci sono certezze) – non intende dimettersi. Questo vuol dire che un esonero peserebbe per quasi 25 milioni all’anno fino al 2022 (tasse incluse), un’enormità per Suning. Non va inoltre dimenticato come a bilancio pesino pure i 9 milioni annui per Luciano Spalletti che è ancora regolarmente a libro paga. Due buoni motivi per far sì che, anche per ragioni squisitamente economiche, sia alquanto improbabile l’ipotesi di un esonero. In seno all’Inter cresce però sempre più la voglia di trovare un “normalizzatore” che renda più armonioso il lavoro intorno alla squadra. Paradossalmente, per quanto spiegato, la strada più semplice per voltare pagina passa proprio per un passo indietro di Conte, come peraltro già fatto ai tempi della Juventus. In quel caso, l’uomo che farebbe tutti contenti all’Inter è senza dubbio Massimiliano Allegri, allenatore che già aveva raccolto l’eredità di Conte a Torino, portando la Juve a vincere cinque scudetti consecutivi e a giocarsi due finali di Champions. Allegri è un uomo libero e, anche per ragioni personali, non disdegnerebbe affatto trovare lavoro a Milano. […]
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    Conte, i motivi dello sfogo contro Marotta e le condizioni per restare

    Un presidente presente come era Andrea Agnelli, una comunicazione istituzionale più efficace che dia protezione a lui e alla squadra, un mercato condiviso e una società in cui prevalga il “noi”, piuttosto che l’io. Nel day after nerazzurro, Antonio Conte ha messo sul piatto le condizioni per restare. A Bergamo, le aveva urlate a microfoni unificati dopo aver visto Beppe Marotta comparire – a sorpresa – davanti ai microfoni per complimentarsi un po’ con tutti per il bel risultato ottenuto in campionato (2° posto, come non accadeva dal 2011, con 82 punti, quanti fatti da José Mourinho nella stagione del Triplete). Le buone intenzioni dell’amministratore delegato e il suo ecumenismo evidentemente hanno irritato Conte («Oggi ho visto gente salire sul carro e secondo me tanta gente oggi sul carro non ci doveva salire»). Il motivo dello sfogo potrebbe essere ricercato nel dubbio che, nel caso in cui l’Inter non avesse vinto o, ancora peggio, avesse perso a Bergamo, nessuno ci avrebbe messo la faccia eccetto lui: «La gente deve starci sempre sul carro, nei momenti positivi e negativi. Qui all’Inter non è successo questo».
    I DIRITTI DI UN AD
    All’allenatore sfugge però un piccolo particolare: in qualsiasi azienda – non solo nel mondo del calcio – esiste una gerarchia. E l’amministratore delegato è liberissimo di fare il bilancio della situazione in qualsiasi momento, ancor più – restando all’ambito calcistico – alla fine di un campionato comunque importante nel processo di crescita del club. Conte – convinto che sarebbe finito allo spiedo nel caso in cui l’Inter avesse perso – probabilmente non ha gradito che, ai suoi occhi, i meriti per il 2° posto sia andati a prenderseli Marotta. Ma a Bergamo è andato oltre, esternando tutto il suo malumore per l’assenza di Steven Zhang che peraltro, al termine della gara, si è immediatamente complimentato con il mondo Inter («Ottimo lavoro di tutti»). Peccato l’abbia fatto attraverso una story su Instagram e non di persona come invece vorrebbe Conte, abituato, ai tempi della Juventus, ad avere un confronto quasi giornaliero con Agnelli. La Juve – non è un segreto – è la stella polare dell’allenatore, il modello a cui aspirare e da cui imparare.
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    Inter, Conte: “Con l'Atalanta giocheremo senza fare calcoli. Vogliamo prevalere”

    MILANO – La sfida di domani tra Atalanta e Inter deciderà chi si classificherà al secondo posto alle spalle della Juve. Un testa a testa che dura ormai da diverse giornate e che al momento vede i nerazzurri di Conte davanti di un punto. Pertanto Lukaku e compagni avranno a disposizione due risultati su tre, mentre la “banda Gasperini” dovrà ottenere il bottino pieno per scavalcare i nerazzurri e conquistare la seconda piazza. L’Inter è reduce dal 2-0 casalingo contro il Napoli, mentre la Dea ha battuto in rimonta il Parma, inanellando il 17° risultato utile consecutivo. 
    Inter, Brozovic perde il controllo al pronto soccorso: intervengono i carabinieri
    Inter, Conte sfida Gasperini
    Il tecnico nerazzurro Antonio Conte, che proprio oggi spegne 51 candeline, a proposito della sfida di domani contro Gasperini  commenta: “Mi auguro che sarà una bella partita. Si giocherà a viso aperto, senza calcoli. L’Atalanta è una squadra che è diventata una realtà consolidata in Italia, visto il percorso degli ultimi anni. Inoltre sono ai quarti di Champions League. Ci sarà da soffrire, ma l’obiettivo è quello di far soffrire loro”. Sarà la sfida tra la miglior difesa, quella dell’Inter e il miglior attacco del campionato, quello degli orobici: “Io penso sempre che sia giusto avere un buon equilibrio tra fase offensiva e difensiva. L’Atalanta ha segnato tantissimi gol, segnano consecutivamente da più di 20 partite, hanno grandi meriti e giocatori di qualità. Noi siamo la miglior difesa e il secondo miglior attacco. Sarà una sfida nella sfida, dove speriamo di prevalere”. 
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    Conte: “Vogliamo chiudere bene la stagione”
    “È importante abituarsi a giocare con la pressione di chi magari è dietro e ti vuole superare. La partita con il Napoli è stata bellissima: l’abbiamo giocata nella giusta maniera, con attenzione e determinazione in tutte le fasi contro un’ottima squadra. Ora abbiamo di fronte l’ultima partita: penso sia giusto concludere bene la stagione, ci vogliamo misurare per vedere a che punto siamo arrivati. Sono soddisfatto che tutti si siano fatti trovare pronti ma allo stesso tempo non avevo dubbi da questo punto di vista. Io e lo staff alleniamo affinché siano tutti pronti sia dal punto di vista tattico che fisico. Da parte dei giocatori c’è stata una grande risposta, questo è un gruppo di ragazzi molto professionali”.

    Conte: ecco cosa mi ha lasciato l’emergenza Covid
    “Cosa mi porto dentro da questa esperienza strana causata dall’emergenza Covid? È stata sicuramente un’annata molto impegnativa, sotto tanti punti di vista. Questa esperienza ha portato tanta fatica. Si è trattato di una situazione nuova, ci sono comunque degli aspetti positivi dei quali si potrà far tesoro in futuro. Ho detto ai ragazzi che ho festeggiato l’anno scorso i 50 anni con loro. Adesso festeggiamo i 51: è passato un anno e lo sentiamo tutto, dal punto di vista lavorativo”, ha aggiunto”. LEGGI TUTTO

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    Conte: “Messi all'Inter? E' più facile spostare il Duomo”

    MILANO – Antonio Conte ha parlato in seguito alla vittoria dell’Inter, 2-0, contro il Napoli di Gattuso. Questo successo ha permesso ai nerazzurri di scavalcare nuovamente l’Atalanta per la seconda posizione: “Oggi abbiamo affrontato una squadra forte che in questi anni è stata l’unica a dare fastidio alla Juve. Una rosa composta da ottimi giocatori. Merito a noi perchè abbiamo fatto una buona partita e non era semplice consderando che giocavamo dopo che l’Atalanta aveva vinto a Parma ed eri forzato a vincere. Queste sono situazioni importanti perchè stare davanti, in questo caso per il secondo posto, anche se qualcun altro ha vinto ci abitua a sentire la pressione di chi sta dietro. Abbiamo dato una risposta da squadra compatta”. Sullo scontro diretto con l’Atalanta, vicino alla sfida con il Getafe: “Abbiamo dovuto fare dei calcoli oggi perchè abbiamo avuto una serie di partite ravvicinate. Giochiamo tra quattro giorni quindi potremo riposare di più e anche per quella di Europa League sarà così. Vedendo il bicchiere mezzo pieno c’è più possibilità di recuperare rispetto all’ultimo periodo. Gasperini ha fatto un ottimo lavoro implementando la rosa con giocatori importanti. Da parte nostra sarà un bel test per capire a che punto siamo ed è bello finire con questa partita”. 

    Messi arriverà all’Inter?
    Successivamente l’attenzione si è spostata sulla possibilità di portare a Milano Leo Messi: “Stiamo parlando del calciatore più forte. In questo momento mi tengo stretto tutti i ragazzi perchè mi stanno dando grandi soddisfazioni buttando il cuore oltre l’ostacolo. A fine stagione faremo le valutazioni. Non ho visto l’immagine della tv di Suning. E’ più facile spostare il Duomo che portare Messi all’Inter”. 
    La difesa del lavoro svolto
    Cosa è mancato all’Inter per vincere la Serie A considerando i gol in meno subiti e quelli in più realizzati rispetto alla Juve: “Il problema è che non posso essere io a raccontare la storia dell’Inter. Devono essere i giornalisti a farlo raccontando il lavoro che è stato fatto. Capisco che io creo tante aspettative e tante cose possono essere condizionate e qualcuno può pensare che come arrivo tocco e vinciamo. Alcune volte è successo in passato. A me sembra di essere sempre molto onesto quando parlo. Spesso la correttezza a qualcuno da fastidio e attaccare me porta pubblicità, però mi dispiace perchè sento dire delle cose sul lavoro che offendono la professionalità di una persona che ci mette tutta la passione del mondo anche se posso commettere errori. Cerco sempre di essere un valore aggiunto. Quando non si racconta la verità mi da fastidio e non mi è piaciuto”.  LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta: “Messi rimane un gioco, in Italia nessuno può prenderlo”

    MILANO – “Messi è una icona, un grande giocatore e un desiderio che tutti hanno. Ma rimane un gioco”. Lo ha detto Beppe Marotta, ad dell’Inter, intervenuto ai microfoni di Sky Sport prima della partita contro il Napoli. “Oggi come oggi nessuna squadra italiana può fare un’operazione del genere, se non ci sono cose straordinarie da parte degli azionisti. C’è un fair play da rispettare, con regole precise”, ha aggiunto.
    Inter, le parole di Marotta
    “Da quando sono diventati azionisti Suning ha già iniettato tantissimi milioni nella casse della società, ora serve dare continuità con un modello vincente. Ripeto, per me sarebbe un fatto straordinario vedere all’Inter un campione del genere. Oggi è utopistico”, ha ribadito Marotta secondo cui “il nostro calcio ha bisogno di un rilancio, la quarta posizione nel ranking non gioca certo a nostro favore. Il dibattito nel nostro movimento riguarda la vendita dei diritti tv ma bisogna valutare lo spettacolo. I campioni fanno lievitare il valore del brand e del calcio italiano. Se riuscissimo a considerare il nostro campionato uno appetibile per i top player come negli anni 2000, ma non è così”. Infine su quando si parlerà con Conte del futuro. “Presto, a fine campionato. Ci sono 1-2 partite poi faremo le nostre valutazioni”, ha detto Marotta. LEGGI TUTTO

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    Inter, Conte: “Napoli forte. Futuro? Ho imparato una cosa…”

    “L’importante è che ognuno di noi abbia quella voglia, quella fame di alzare il livello e crescere sempre di più”. Lo ha detto Antonio Conte, allenatore dell’Inter, presentando ai canali social del club la partita contro il Napoli. “E’ stata una esperienza nuova per tutti, penso che bisogna prendere il lato positivo e imparare da queste situazioni. Giocare ogni tre giorni ha lasciato una esperienza anche per il futuro”, ha aggiunto. A proposito dell’utilizzo della rosa, Conte ha detto: “Stiamo parlando di un gruppo di ragazzi seri, concentrati e che ha sempre lavorato. Ranocchia ogni volta ha dato risposte positive, merito loro che si sono sempre messi a disposizione. Hanno lavorato tutti da professionisti seri, ma non avevo dubbi perchè questo è un ottimo gruppo”.
    Conte: “Europa League? L’Inter non si pone limiti”
    Conte: “Lukaku deve migliorare”
    “A Napoli una delle Inter più belle? Fu sicuramente una buona gara, ma delle tre giocate adesso la più bella è stato il ritorno di Coppa Italia quando avremmo meritato di più. Loro sono una compagine forte, che negli anni ha sempre cercato di dare fastidio a chi ha vinto lo Scudetto. Hanno un’ottima rosa e sono stati bravi a vincere la Coppa Italia”. Mancherà Gagliardini squalificato, quindi ancora problemi a centrocampo per il tecnico nerazzurro. “Rientra Barella, per quanto riguarda Sensi sta progredendo ma diventa difficile fare delle stime. Ancora non si sta allenando con noi, vediamo perchè da questo punto di vista è stata una annata penalizzante per noi”, ha detto Conte. “Lukaku? E’ sicuramente un giocatore che ha margini di miglioramento in certe situazioni di gioco. Nonostante la sua stazza e la sua forza è anche un giocatore veloce, così anche al 93′ ha la possibilità di fare gol così”. LEGGI TUTTO

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    Conte: “Scudetto alla Juve. Europa League? L'Inter non si pone limiti”

    GENOVA – Antonio Conte si è presentato ai microfoni di Sky in seguito alla vittoria dell’Inter per 3-0 contro il Genoa: “Il problema è che nell’ultimo periodo non so perchè il bicchiere si è voluto vederlo sempre mezzo vuoto però ci sono dei numeri che parlano chiaro e confortano. Penso che questi ragazzi stiano facendo delle cose buone ma si può e si deve migliorare. Si impegnano e non stanno mollando. Dispiace per alcune partite anche l’ultima con la Fiorentina perchè penso che ci sono delle annate dove semini poco e raccogli tanto e viceversa”. Sanchez potrebbe tornare allo United: “Mi auguro che il club possa risolvere la questione Sanchez anche perchè per tre quarti di campionato abbiamo giocato senza di lui. C’era Esposito però è un ragazzo che deve fare il suo percorso. Avere un’alternativa davanti di un certo valore è fondamentale”. 

    Le possibilità di vincere l’Europa League
    “Dobbiamo finire questo campionato nel migliore dei modi perchè lo meritiamo noi e i tifosi. Da parte nostra c’è l’ambizione di riuscire ad arrivare più in alto possibile. Il campionato lo vincerà sicuramente la Juve”. Sulla possibilità di un successo in Europa League: “Penso che sia più semplice parlare di vincere piuttosto che riportarla sul campo. Non è mai facile e in questa competizione ci sono squadre importanti, United su tutte. Vogliamo fare del nostro meglio senza porci dei limiti ma al tempo stesso sapendo che stiamo facendo un percorso. Già la partita con il Getafe sarà tosta perchè hanno sofferto anche Real Madrid e Barcellona. Loro menano e si difendono con dieci dietro la linea della palla. Arriviamo a giocarci l’Europa League dopo un percorso estenuante. Spero di avere tutti a disposizione per quella partita, soprattutto a centrocampo. Devi fare i conti con situazione inaspettate ad esempio l’assenza di Vecino e Sensi per tutta la stagione. Non finirò mai di ringraziare San Borja Valero”.     LEGGI TUTTO

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    Mundo Deportivo: “Rafinha pensa all'Italia, Inter interessata”

    BARCELLONA – Se non sarà possibile restare in Spagna, allora Rafinha Alcantara potrebbe tornare in Italia. Secondo il “Mundo Deportivo”, il Barcellona non farà sconti al Celta Vigo, dove il 27enne ha giocato in prestito: la richiesta rimane di 16 milioni di euro. Soldi che però il Celta non ha e per questo Rafinha si sta guardando attorno e non escluderebbe una nuova parentesi in serie A dove ha già vestito la maglia dell’Inter. Un club italiano – gli indizi portano agli stessi nerazzurri – avrebbe già bussato alla porta dei blaugrana ma anche in questo caso la richiesta del Barca difficilmente verrebbe soddisfatta. Se però si trattasse davvero dell’Inter, Rafinha – che vorrebbe misurarsi col palcoscenico della Champions – potrebbe diventare una pedina utile per riannodare il discorso su Lautaro.
    “Inter, ipotesi scambio Sanchez-Perisic con il Man.Utd”

    Trattativa Milan-Barcellona per Emerson
    Sull’asse Barcellona-Milano prosegue intanto la trattativa con i rossoneri per Emerson Royal, 21enne terzino destro brasiliano che nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Betis, co-proprietario del cartellino. Le parti, però, continuerebbero a essere lontane: il Barca non cede il giocatore per meno di 30 milioni di euro, per il Milan sono troppi ma fonti vicine alla trattativa rivelano che i blaugrana potrebbero anche scendere a 25. LEGGI TUTTO