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    Inter-Juve Women, Bonansea: “Ci è mancata la fame, ma siamo tornate”

    Inter-Juventus Women, le parole di Bonansea
    Barbara Bonansea ha parlato ai microfoni di La7 al termine della partita vinta contro l’Inter: “Quando perdi o pareggi qualcosa non va bene, abbiamo rimesso la fame che ci ha sempre contraddistinte. Quella che in passato ci ha permesso di vincere tante partite all’ultimo minuto. Magari prima è mancata un po’ e dovevamo metterci qualcosa di più”.  LEGGI TUTTO

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    Altobelli: “All'Inter per il dopo Inzaghi vorrei Conte o Mourinho”

    MILANO – Alessandro Altobelli, 209 realizzazioni con la maglia dell’Inter, è il secondo goleador della storia nerazzurra. Uno che di gol se ne intende e che esprime senza peli sulla lingua i suoi pensieri: «L’Inter ha una buona rosa, ma non sono tanto soddisfatto dei risultati. Non si possono perdere nove partite in campionato. Su 27 incontri è una sconfitta ogni tre gare. Non mi piace pure il fatto che si incassino troppi gol, nonostante la propria forza: i nerazzurri non rendono per il proprio valore». Ultimamente anche l’attacco fa fatica. «Vero, l’attacco dell’Inter dovrebbe segnare molti più gol».  Cosa pensa di Lukaku? L’Inter dovrebbe continuare a puntare su di lui? «È un giocatore particolare. Con Conte è stato un trascinatore, determinante per la vittoria dello scudetto. Poi è andato al Chelsea e in Inghilterra non gli è andata bene. Così è voluto tornare in Italia, ma oggi non è più quel Lukaku che tutti si ricordavano nella prima avventura nerazzurra. Non sta passando un buon momento, non segna, fa fatica. Per di più è pure in prestito: penso che la storia di Lukaku con l’Inter sia finita. A meno che da qui alla fine non faccia vedere cose straordinarie».  Oggi l’attaccante principe dell’Inter è Lautaro. «A me piace molto, lo considero uno dei migliori goleador del campionato italiano. E lo si vede anche dalla classifica cannonieri. Lui partecipa all’azione, rincorre e difende. Per me è un giocatore completo. Sono soddisfatto di lui. Poi è vero, per le qualità che possiede potrebbe segnare di più, mi auguro arrivi presto questo salto di qualità perché con le reti di Martinez l’Inter potrebbe arrivare lontano nelle coppe e vincere più partite in campionato».  Magari però dovrebbe smetterla di calciare i rigori. «Diciamo questo. Quando il risultato è in bilico, che lasci tirare Lukaku o qualcun altro. Però quando la squadra sta vincendo e se la sente, potrebbe comunque continuare a calciarli. Almeno io fossi in lui farei così».  Dzeko ha tirato tanto la carretta, ma non segna da inizio gennaio.  «È vero, ma a me piace come tipo di attaccante. Sa quello che deve fare, conosce i momenti della partita. Può dare una mano alla squadra».  Lo terrebbe a Milano un altro anno? «Non voglio parlare di cifre, ma solo del piano tecnico, anche perché se guardassimo il lato economico, dovremmo tornare indietro agli ultimi dieci anni vedendo quanti debiti ha fatto l’Inter con acquisti sbagliati. Precisato questo, io Dzeko lo terrei».  LEGGI TUTTO

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    La Juve Women cala il tris: Inter ko e nerazzurre a -11

    Inter-Juve Women 1-3, il racconto della partita
    97′ – Finisce qui, dopo un minuto di recupero aggiuntivo: Inter-Juve 1-3. Nel prossimo turno della Poule Scudetto le bianconere riposeranno mentre le nerazzurre saranno impegnate in trasferta contro la Fiorentina.
    93′ – Sembrant resta a terra dopo un colpo di testa di Chawinga, facile preda di Peyraud-Magnin. Solo un duro colpo, si riprende a giocare.
    90′ – Sei minuti di recupero.
    90′ – Gol della Juve. Van Der Gragt tenta di calciare lungo, Girelli ci mette una gamba e ruba palla, entra in area e col tacco smarca Bonansea a tu per tu con Durante: nessuno scampo per il portiere nerazzurro, battuto sul primo palo. Da rivedere la posizione della Bonansea, ma è festa Juve al “Breda”.
    88′ – Gol dell’Inter. Chawinga va via a Salvai e calcia con l’esterno sinistro, miracolo di Peyraud-Magnin che non può nulla sul tap-in di destro a porta vuota dell’attaccante delle nerazzurre.
    88′ – Doppio cambio anche per la Juve: dentro Cantore e Nilden per Beerensteyn e Lenzini.
    84′ – Doppio cambio per l’Inter: Robustellini per Merlo e Marinelli per Njoya.
    80′ – Juve in controllo. L’Inter non riesce ad affacciarsi dalle parti di Peyraud-Magnin.
    78′ – Cambio Juve: Girelli per Nystrom.
    75′ – Pronta a entrare Cristiana Girelli.
    69′ – Gol della Juve. Gunnasdottir attacca il primo palo e gira di testa alle spalle di Durante su corner di Caruso (secondo assist di giornata) e corre a esultare con le compagne di squadra in panchina. Secondo gol in campionato per la centrocampista islandese, a bersaglio proprio mentre i tifosi bianconeri erano intenti a riprodurre il celebre Geyser Sound.
    67′ – Doppio cambio per l’Inter: dentro Santi e Polli, fuori Eckhoff e Fordos.
    65′ – Calcio di punizione di Cernoia, colpo di testa di Sembrant: intercettato dalla difesa dell’Inter.
    62′ – Ancora Juve! Nystrom, destro a incrociare: tiro di poco sul fondo.
    61′ – Juve vicina al raddoppio: cross di Gama per Beerensteyn, che si avvita di testa dopo aver lasciato sul posto Thogersen. Palla a lato di un nulla.
    58′ – Njoya in fuorigioco. La Juve si difende con ordine, tenendo serrati le distanze tra i reparti.
    57′ – Thogersen tenta il cross: solo esterno della rete.
    55′- Cambio Inter: Simonetti rileva Karchouni.
    51′ – Karchouni ci prova, si immola Bonansea.
    46′ – Si riparte con un cambio nella Juve: fuori Grosso, dentro Cernoia.
    46′ – Tutto pronto per l’inizio del secondo tempo di Inter-Juve Women.
    Intervallo
    Il commissario tecnico della Nazionale, Milena Bertolini ai microfoni di LA7 nell’intervallo di Inter-Juve Women: “Partita piacevole, credo che sul gol della Sembrant abbia inciso anche il vento che ha accompagnato la traiettoria del pallone messo in mezzo da Caruso. La Poule Scudetto è sempre emozionante, a prescindere dalla scarsa presenza di giocatrici italiane in questo momento in campo. C’è bisogno di investire nel nostro movimento promuovendo eventi come Roma-Barcellona all’Olimpico”.
    Primo tempo
    45′ – Fine primo tempo. Juve al riposo in vantaggio dopo un primo tempo di marca nerazzurra sul fronte del possesso palla, ma in cui le occasioni migliori le hanno avute le bianconere. Decide, per il momento, il gol al 15′ di Sembrant.
    45′ – Peyraud-Magnin! Gran parata di piede su puntata ravvicinata di Thogersen servita da una torre di Alborghetti.
    41′ – Beerensteyn si accentra, entra in area di rigore della desta e calcia: blocca a terra Durante.
    40′ – Fase interlocutoria chiusa da un tentativo insistito di Chawinga, genorsissima in ripiegamento difensivo Bonansea, che libera l’area di rigore.
    33′ – Thogersen in profondità per Chawinga, sale bene la difesa di Montemurro: fuorigioco.
    32′ – Si fanno sentire i tifosi della Juve presenti sugli spalti dello stadio “Breda” di Sesto San Giovanni.
    30′ – Scintille tra Gunnarsdottir e Merlo, l’arbitro Scatena le redarguisce e riporta la calma.
    26′ – Ammonita Sembrant per una trattenuta su Njoya.
    26′ – Dribbling i serie e tiro di sinistro di Bonansea, Durante si stende sulla sua sinistra e para permettendo a Merlo di allontanare.
    24′ – Merlo tenta il tiro da fuori: alto.
    20′ – Juve in controllo dopo il vantaggio arrivato al culmine di un predominio territoriale dell’Inter, che si era affacciata con maggior costanza nella trequarti avversaria.
    15′ – Gol della Juve. Angolo di Caruso direttamente in porta, spinto dal vento a favore, Thogersen tenta di allontanare di testa sulla linea di porta e centra la traversa. Sembrant è al posto giusto nel momento giusto per spingere in fondo al sacco. L’Inter protesta, seppur non in maniera vibrante, per un presunto tocco di braccio con cui la svedese avrebbe stoppato il pallone prima di appoggiarlo in rete.
    12′ – Gama murata dalla difesa dell’Inter, che prova il contropiede spinto da Njoya. Lenzini è brava a intercettare la conclusione dell’attaccante: angolo per l’Inter, allontana la difesa della Juve.
    9′ – Chawinga scappa via sulla corsia mancina, Peyraud-Magnin le si para davanti in uscita chiudendole l’uscita: tiro in precario equilibrio, esterno della rete.
    7′ – Bonansea tenta il passaggio filtrante per Beerensteyn, Fordos chiude la linea di passaggio.
    5′ – Salvai chiude in scivolata su Chawinga, la più vivace tra le nerazzurre.
    3′ – Slalom di Chawinga interrotto dalla difesa della Juve non senza qualche affanno.
    3′ – Calcio d’angolo per la Juve, lo batte Grosso: Durante sicura in presa alta fa suo il pallone.
    3′ – Tweet della Juve per incoraggiare le ragazze di Montemurro: “Forza Juve”. LEGGI TUTTO

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    Di Canio: “Inter, l'era Conte non ha insegnato. Milan senza identità”

    MILANO – Paolo Di Canio, si aspettava questo campionato da Milan e Inter?   «Assolutamente no, per me partivano come favorite. Mi ha sorpreso il crollo verticale del Milan a gennaio e non pensavo a questo percorso di alti e bassi dell’Inter soprattutto dopo la vittoria di inizio anno contro il Napoli. Entrambe stanno andando molto bene in Europa, ma in Serie A si aggrappano all’alibi del Napoli che vola e questo non basta. I punti in classifica sono pochi, Milan e Inter in campionato sono nettamente al di sotto dei loro standard e le sconfitte sono troppe».  Se una delle due rimanesse fuori dalle prime quattro? «Pensando anche al monte ingaggi della Lazio, sarebbe devastante, tecnicamente ed economicamente. Penso che solo la finale di Champions, anche senza vincerla, potrebbe dare un senso al mancato traguardo in campionato. Però conta troppo entrare nelle prime quattro, quindi mi viene da dire che, per assurdo, sarebbe meglio uscire ora dalla Champions per non fallire l’obiettivo minimo in Serie A».   Parliamo dell’Inter. «La cosa peggiore dei nerazzurri è la non capacità di rigenerarsi dopo una bella prestazione. In questo 2023 è sempre successo così, con brutte gare dopo delle belle prove. I giocatori sono responsabili, hanno colpe. E’ come se i due anni di Conte non gli avessero insegnato nulla, non hanno acquisito la sua cattiveria agonistica. Probabilmente questo accade anche perché all’Inter ci sono buoni giocatori, ma non campionissimi affermati con un bagaglio tale di vittorie alle spalle che gli permetta di gestire certi momenti».  E Inzaghi? «I problemi nei momenti topici della passata stagione si sono ripetuti anche quest’anno. Certo, Inzaghi ha vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, un merito che gli va riconosciuto, però non ci si può fermare qui. La difficoltà è guidare una squadra che dopo una vittoria, si sappia ricaricare. Dopo le interviste puoi anche festeggiare, ma Simone, con cui ho giocato e che considero un bravo allenatore, pensa troppo a ricordare le coppe vinte e i traguardi raggiunti, anziché voltare pagina e spostare l’obiettivo sulla gara successiva. Dopo un anno e mezzo all’Inter, mi viene da pensare che Inzaghi non sia perfetto per un grande club, è mancato un salto di qualità, un’evoluzione rispetto agli anni di Roma. Una differenza che si nota con Pioli».  In che senso? «Stefano non ricorda a ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto, ma è critico con se stesso e i giocatori. Inzaghi, e lo dico con tutto il bene del mondo, forse non ha ancora capito dove si trova e rivendica con un orgoglio un po’ infantile tutte le cose che ha fatto bene. Attenzione, nessuno gliene disconosce, ma bisogna tarare il percorso che si fa. Il club gli ha chiesto di arrivare fra le prime quattro, ma non quarto. L’obiettivo è lo scudetto, quello che la stagione scorsa l’Inter ha buttato via. Mi aspettavo che Inzaghi potesse crescere con i giocatori, invece non è successo. Per altro i calciatori ascoltano come parla un allenatore e continuando a sentirsi dire che hanno vinto qualcosa, finisce che si rilassano. Ma a Milano la vittoria è una routine, non è come a Napoli: l’Inter ha conquistato lo scudetto due anni fa, mica venti! Secondo me, manca un po’ di fame, Inzaghi deve alzare l’asticella. Detto questo, io spero che possa rimanere e vincere».  LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, Marchisio: “Inzaghi dovrebbe pensare a Dumfries e Darmian”

    Marchisio: “Inzaghi dovrebbe preoccuparsi di Dumfries e Darmian…”
    Marchisio ha poi continuato parlando dei demeriti dei nerazzurri e dell’episodio incriminato, commentando le parole di Inzaghi: “Quello dell’Inter è stato un possesso palla sterile e lento. Fra le linee è mancato molto Lautaro Martinez. Il gol della Juventus? Per me la questione non è che quello di Rabiot non sia fallo di mano, ma è che non ci sia stato proprio il contatto. È importante guardare quanto impiega Kostic a stoppare la palla e a mirare. L’episodio che dovrebbe preoccupare Inzaghi è la reazione troppo lenta sia di Denzel Dumfries che di Matteo Darmian, non tanto se era fallo di mano o meno”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juventus, Chiesa esce per infortunio dopo 20': cosa è successo

    Brutte notizie per Massimiliano Allegri sul fronte infortuni. Durante il derby d’Italia contro l’Inter il tecnico bianconero ha inserito in campo Federico Chiesa al posto di Soulé al 66′ per provare a chiudere il match. L’esterno bianconero, entrato subito bene in partita, ha però iniziato a zoppicare dopo neanche 20′ ed è stato costretto ad uscire dal terreno di gioco all’85’ di gioco. Il classe 1997 ha rivelato all’inviato di Sky di aver accusato un dolore al tendine del ginocchio destro, quello non operato. Ovviamente non era di buonumore e sfrutterà la sosta per riposare cercando di tornare il prima possibile in campo. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, Onana a terra: gomitata di…Lukaku!

    MILANO – Riparte con la Juventus in vantaggio il secondo tempo del derby d’Italia con la rete di Kostic a ferire la difesa dell’Inter. Al 54′, su croner dell’esterno serbo, è curioso quanto accade nell’area nerazzura: sul cross dalla bandierina del numero 17 bianconero è spericolata l’uscita alta di Onana che va a scontrarsi con l’intervento difensivo di Lukaku. Ad avere la peggio è proprio il portiere camurenense che prende una gomitata al volto dal compagno di squadra, per restare in campo è stato necessario l’intervento dello staff medico dalla panchina. LEGGI TUTTO