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    Bologna-Inter, le pagelle: Orsolini imprendibile, D’Ambrosio errore fatale

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    Motta, euforia Bologna: “Inter inferiore, noi bellissimi. Dico grazie ai tifosi”

    Il Bologna continua a stupire e lo fa battendo in casa l’Inter. Thiago Motta sta trovando sempre più continuità a una squadra che sta mettendo in campo qualità e idee. Il settimo posto è sempre più saldo per i rossoblù che con il gol di Orsolini al 76′ affondano la squadra di Inzaghi, sempre più lontana dal Napoli capolista. Al termine della partita ha parlato il tecnico Thiago Motta.  LEGGI TUTTO

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    Primavera: Esposito ancora decisivo per l'Inter, Frosinone vittoria in extremis

    Dopo le due partite giocate nella giornata di venerdì, con la vittoria della Fiorentina sul Milan e il pari tra Atalanta e Juventus, il programma è continuato con una tripla sfida importante ai fini della classifica. La classifica per il momento resta corta nelle zone alte della classifica alla luce anche dei risultati di oggi, sabato 25 febbraio.  LEGGI TUTTO

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    Champions League: Milan, Napoli e Inter, record storico per le italiane! Ecco cosa non era mai successo

    TORINO – Milan e Inter di misura a San Siro, il Napoli con una rete in più realizzata passa a Francoforte: le italiane fanno bottino pieno in questo turno di andata degli ottavi di finale di Champions League. Ad aprire il conto era stato Pioli che grazie a Brahim Diaz aveva messo ko il Tottenham di Conte, a mettere il secondo tassello ci hanno pensato Osimhen e Di Lorenzo nel 2-0 di Spalletti contro l’Eintracht. A chiudere il quadro è servito Lukaku all’86’ nel regalare la vittoria ad Inzaghi con il Porto e un record storico per le italiane in Champions League. LEGGI TUTTO

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    Champions League, l'Inter batte il Porto. Manchester City, solo pari con il Lipsia

    Ci pensa Romelu Lukaku a regalare la vittoria all’Inter, un successo fondamentale per il passaggio del turno: l’1-0 firmato dal belga nel finale contro il Porto fa sorridere i nerazzurri che ora possono guardare al ritorno del 14 marzo con fiducia. I quarti di finale sono a portata di mano dopo la vittoria di San Siro. La partita ha ricalcato quanto preventivato alla vigilia, con i padroni di casa a costruire gioco e la squadra di Conceicao chiusa a doppia mandata. I nerazzurri hanno avuto un paio di occasioni nei primi venti minuti di gioco, la più clamorosa quella di Calhanoglu sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il turco ha calciato di prima intenzione trovando però la respinta di Diogo Costa. Il Porto invece è uscito col passare dei minuti, èstato Grujic ad avere la doppia occasione per sbloccare il punteggio: prima il tiro è terminato di poco alto sopra la traversa, poi la conclusione è stata respinta da Onana. Galeno, da due passi, non è riuscito a trovare il tap-in di testa. A cinque minuti dal termine della prima frazione gli animi si sono surriscaldati per un pallone non restituito all’Inter, nell’occasione sono stati ammoniti Dimarco e Otavio. In pieno recupero Bastoni si è visto cancellare il gol da Diogo Costa, il numero 99 dei lusitani si è inventato una parata di puro istinto sul colpo di testa del difensore interista. LEGGI TUTTO

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    Inter, Euro Lautaro a San Siro 1.218 giorni di digiuno!

    MILANO – Innanzitutto le notizie. Nel penultimo allenamento prima del Porto, Lautaro Martinez è stato provato in tandem con Romelu Lukaku, con Edin Dzeko affiancato da Carboni. Un piccolo indizio circa l’idea che da qualche giorno popola la mente di Simone Inzaghi, ovvero riproporre la LuLa proprio nella notte più importante di stagione contro il Porto a San Siro, gara che tra premi Uefa e ingaggio del quarto di finale casalingo, vale circa 17 milioni per l’Inter. Al netto dei dubbi dell’allenatore sugli altri due, la certezza in attacco risponde al nome di Lautaro Martinez. LEGGI TUTTO

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    Inter, alle radici di Mkhitaryan: il parametro d’oro

    In Armenia è un eroe nazionale, ammirato da tutti. Ci si può trovare alla Cascata, la scalinata monumentale simbolo di Erevan situata al centro della Capitale e dalla cui vetta si può ammirare tutta la città, ma anche in qualsiasi storico monastero sparso per il Paese, e ogni abitante, sentendo pronunciare Henrikh Mkhitaryan, sorride con fierezza ed è pronto a svelarti un aneddoto che lo riguarda. In una nazione dove il judo o comunque le arti marziali, attirano maggiore interesse del pallone, il centrocampista nerazzurro è il calcio. «Io ho iniziato a tifare Inter da quando è arrivato Henrikh, non avevo dubbi che si sarebbe fatto valere a Milano», svela Armen, la guida che ci ha accompagnato in giro per il Paese. «Oltre ad essere un campione, è un grande uomo, che si interessa dei suoi connazionali, conflitti e piaghe del Paese inclusi», confida con voce emozionata una signora incrociata in prossimità della cattedrale di Echmiadzin (l’Armenia è stata la prima nazione a scegliere il cristianesimo come religione di Stato) e in riferimento alla guerra del Nagorno Karabakh (con Mkhitaryan che in passato ha ricevuto la medaglia NKR, un altissimo riconoscimento locale, per la sua vicinanza alle famiglie dei caduti). Un figlio d’arte resiliente, un acquisto a parametro zero che ha convinto tutti (le prestazioni del classe ’89 sono supportate dalla statistiche, col calciatore che corre una media di circa 10 km a partita e ha segnato il gol decisivo del momentaneo 2-1 contro l’Udinese, dopo quello della vittoria contro la Fiorentina o la rete che ha sbloccato il risultato contro il Viktoria Plzen). Dai primi calci al Pyunik, sino alla titolarità con l’Inter c’è una vita costellata da talento e sacrifi cio. Sin dall’infanzia Henrikh decise di voler provare a seguire le orme del padre Hamlet, ex calciatore dalla discreta carriera, morto prematuramente quando il figlio aveva appena sette anni. Il ragazzo ha nel dna sicuramente capacità rilevanti, ma grazie anche all’educazione familiare che lo fece concentrare pure sugli studi – Mkhitaryan si è laureato e parla sette differenti lingue – è riuscito a beneficiare dell’istruzione ricevuta. Tanto che si dice che la sua bravura con gli scacchi gli sia sempre servita persino sul terreno di gioco, con mosse e movimenti preparati a tavolino per affrontare i rivali. LEGGI TUTTO

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    Primavera: l'Inter ferma il Torino, il Lecce esulta al 93' e vola in testa

    La 20^ giornata di Primavera ha preso il via con la netta vittoria del Bologna contro l’Hellas Verona. Un 3-0 che porta i felsinei nelle zone alte di classifica. Continua il momento positivo del Lecce, che ha superato la Sampdoria al 93′ grazie al gol di Berisha. Blucerchiati che erano passati in vantaggio con il solito Montevago. Ritorna alla vittoria il Milan, contro il fanalino di coda Cesena. LEGGI TUTTO