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    Frattesi: “Inter, evitiamo brutte figure. Col Sassuolo gara condizionata”

    FROSINONE – “La partita con il Sassuolo secondo me è stata condizionata dai tanti festeggiamenti, eravamo veramente cotti, però ci può stare, un po’ come il Napoli l’anno scorso. L’importante è non fare brutte figure, questa è stata la risposta giusta. Bisogna allenarsi sempre bene, perché quando siamo chiamati in causa dobbiamo dare il massimo. Se in settimana ti alleni a due all’ora e poi ti butti giù quando non vieni chiamato in causa non è l’atteggiamento giusto. Dobbiamo essere sempre professionali. Più giochi e più prendi condizione, però il segreto è andare sempre a 100 all’ora”. Sono le parole, ai microfoni di Dazn, del centrocampista dell’Inter Davide Frattesi, autore della prima delle cinque reti nella netta vittoria per 5-0 dei nerazzurri a Frosinone: “Il prossimo anno spero di replicare quello che abbiamo fatto quest’anno a livello di gruppo. Poi quello che succederà si vedrà, deciderà il mister e andrà bene così. Altra festa contro la Lazio? Diciamo che non sarà come il giro in bus, però per noi a San Siro è sempre festa”, ha concluso Frattesi.
    Le parole di Inzaghi
    “Tecnicamente i ragazzi sono stati bravissimi, hanno giocato molto, molto bene. La fase di possesso l’abbiamo fatta come la sappiamo fare e come abbiamo fatto quasi sempre. In fase di non possesso, invece, potevamo far meglio: ci sono stati degli episodi dove abbiamo rischiato, come il palo di Cheddira e il salvataggio di Carlos Augusto sulla riga. Ma al di là di questo abbiamo fatto un’ottima prestazione, perché il risultato non rispecchia l’andamento della gara. I tifosi mi hanno chiesto di esultare ma io ho detto no per un problema al polpaccio? Ieri durante il torello coi ragazzi ho sentito una piccola contrattura. Un po’ come il direttore Ausilio… Coi tifosi abbiamo tutti un grandissimo rapporto, che si è creato tra squadra, società e pubblico. Quest’anno il percorso l’abbiamo dedicato a questi splendidi tifosi, che sono sempre stati con noi”, le parole del tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ai medesimi microfoni.
    Su Mkhitaryan e Sensi
    “Oggi con due registi? Sì, solitamente abbiamo Mkhitaryan, che stasera si è riposato, che fa più un lavoro del doppio mediano insieme a Calhanoglu. Stasera invece avevamo Frattesi per la profondità e Barella, che è un grandissimo campione, un giocatore pensante, che sa quando deve aprirsi, sa quando deve venire incontro o andare ad occupare: è una mezz’ala molto, molto forte che sono tantissimi anni che sta facendo dei grandissimi campionati. Cosa sto monitorando in questo finale di stagione? Stasera ho avuto ottime risposte, ma non ne avevo bisogno. Ci sono giocatori, penso ad Arnautovic e Buchanan, che hanno fatto un grandissimo lavoro in settimana e oggi una grande partita. Non sono riuscito a dar loro lo spazio che avrebbero meritato, ma stasera hanno risposto bene. Sono contento per Sensi, che ha fatto una stagione dove si è allenato sempre al massimo, cercando di rosicchiare uno spazio che non è semplice dargli. Però, sono contento anche per lui, perché ha fatto un’ottima annata e delle settimane perfette”, prosegue Inzaghi.
    Su Frattesi, Buchanan, Sommer e Lautaro
    “Frattesi? Io spero che possa confermarsi con questi numeri, poi dipenderà molto da lui. È arrivato all’Inter, si è inserito subito bene, ha lavorato, ha pedalato, ha fatto quello che doveva fare per arrivare a quel traguardo che tutti insieme – Frattesi, Mkhitaryan, Barella, Calhanoglu, Asslani, Klaassen, Sensi – hanno fatto. Poi, nel calcio, c’è chi gioca di più e chi di meno, ma io l’ho detto in conferenza dopo Sassuolo, di questo gruppo non vorrei rinunciare a nessuno, perché vincere un campionato il 22 aprile con cinque giornate d’anticipo con questa serie di vittorie e tutti questi record… Posso solo fare i complimenti ai ragazzi. Buchanan alla Dimarco? Ci dà qualcosa di diverso come caratteristiche. Ha un buonissimo dribbling, un ottimo destro e lì a destra abbiamo tante alternative. Poi, ho trovato un Carlos Augusto che tante volte mi ha fatto il terzo di difesa e per far rifiatare Dimarco Buchanan l’ho messo lì, dandomi grande risposte. Sommer? Non è stato una scoperta a livello di campo, perché tutti lo conosciamo e sappiamo che ha fatto in carriera, in che squadre ha giocato e i traguardi raggiunti in nazionale, ma è un uomo di grandissimo spessore, è un mattone importante in campo e nello spogliatoio. Lautaro si è sbloccato? Ne avevamo parlato, ma è il nostro capitano. Abbiamo raggiunto lo Scudetto, che volevamo da due anni e mezzo, lui deve continuare così. Ha grande responsabilità all’interno del gruppo, ma non dobbiamo dimenticare che al di là dei gol ne ha fatto uno al 91′ nella finale di Supercoppa che ci ha permesso di portare a Milano un altro trofeo”, conclude Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Diretta Sassuolo-Inter ore 20.45: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    Sassuolo-Inter, le probabili formazioni
    SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Kumbulla, Ferrari, Doig; Boloca, Obiang; Bajrami, Thorstvedt, Laurientè; Pinamonti. All.: Ballardini. A disposizione: Pegolo, Cragno, Missori, Pedersen, Erlic, Viti, Racic, Volpato, Lipani, Henrique, Volpato, Mulattieri, Ceide.  Squalificati: Tressoldi Diffidati: Pedersen, Ferrari Indisponibili: Berardi, Defrel, Castillejo
    INTER (3-5-2): Audero; Pavard, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Frattesi, Asllani, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Sanchez, Lautaro Martinez. All.: S.Inzaghi. A disposizione: Sommer, Di Gennaro, Audero, Sensi, Arnautovic, Thuram, Klaassen, Buchanan, Calhanoglu, Barella, Bisseck, Dimarco, Darmian. Squalificati: nessuno. Diffidati: Mkhitaryan. Indisponibili: Acerbi.
    ARBITRO: Marchetti di Ostia. ASSISTENTI: Galetto-Fontemurato. QUARTO UOMO: Perenzoni. VAR: Valeri. AVAR: Serra
    Sassuolo-Inter, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Zhang: “Vorrei un giocatore cinese. Dopo l’Inter la mia squadra preferita è…”

    MILANO – Il presidente dell’Inter Steven Zhang pensa già alla prossima stagione alzando maggiormente l’asticella dopo lo scudetto vinto in questa stagione. Nell’intervista rilasciata al canale Tik Tok di Liu Teng (opinionista cinese) Zhang ha rilanciato le ambizioni dei nerazzurri: “Ogni stagione l’obiettivo è puntare al massimo, ogni trofeo ha il suo significato. Molti tifosi dicono di abbandonare certe competizioni, ma questo non è realistico, non si può rinunciare facilmente a nessun onore. Stabiliremo gli obiettivi a seconda delle circostanze specifiche”.

    Il ruolo di presidente dell’Inter e la dedica a Moratti

    “Inizialmente non avevo intenzione di diventare presidente, ma poi alcune parole di Moratti mi hanno spinto in questa posizione. Durante i miei studi non immaginavo cosa significasse gestire un club, non sapevo nemmeno cosa fosse lo sport. Puoi percepire questa cultura solo attraverso gli occhi dei tifosi, dagli stadi, puoi sentire la cultura di questa terra e capire che la cultura sportiva americana è diversa da quella europea. Qui è veramente una fede nel cuore di ogni persona – aggiunge – Ho chiamato Moratti per ringraziarlo, forse senza di lui, noi tifosi cinesi non avremmo mai sentito parlare dell’Inter. Da piccolo avevo sentito parlare dell’Inter, della Juventus e del Milan; se non fosse stato per lui e per suo padre, forse noi fan cinesi non avremmo avuto questo legame. Oggi sono io a mettere la seconda stella, ma senza i trofei che ha vinto lui prima, non avrei raggiunto quello che ho raggiunto oggi”.

    Tifo

    “Dopo l’Inter la mia squadra preferita è la Nazionale argentina. Prima di quell’Inter-Udinese quando mi presentai con la delegazione di Suning non avevo ancora visto una partita di calcio”.

    Rapporto con i giocatori

    “Io e i giocatori abbiamo un’età relativamente simile. All’epoca avevo solo 24 anni, non molto tempo dopo la laurea, e molte persone in Italia pensavano che fossi solo un bambino. Glielo leggo negli occhi, hanno sempre 10.000 punti interrogativi: questo è il presidente dell’Inter? Ormai sono tante le volte in cui vado allo stadio e mi fermano. Ho sempre la sensazione che i miei giocatori siano i migliori e quelli che lavorano più duramente, se guardi molti di loro come Mkhitaryan, Nicolò Barella, Stefan De Vrij, si sente che la loro vita è seria, concentrata e semplice. Tornano a casa dopo l’allenamento, prestano grande attenzione al cibo e alle bevande, e prestano attenzione alla famiglia e all’ambiente circostante. Penso che l’attuale competizione sportiva si sviluppi sempre più in questa direzione. Quanto più le star sono importanti, tanto più prestano attenzione ai loro aspetti personali. Quando sono entrato nel team per la prima volta, in effetti non era così coeso come lo è adesso. Dal punto di vista quotidiano, devo prestare attenzione ai dettagli e prendere sul serio il mio lavoro, che può finalmente riflettersi nei risultati del gioco. A quel tempo, sentivo che i nostri concorrenti avevano tali qualità”.

    Mercato e stadio

    “Mi sono sempre ricordato del gol che Eriksen ci fece col Tottenham nella prima partita in Champions League del 2018. Quando mi è stato detto c’era l’opportunità di ingaggiare Eriksen, ho detto subito sì. Con Pavard è successa la stessa cosa: ci fece gol l’anno scorso col Bayern Monaco, lo ricordo sempre. Rinnovi? Non dovrebbero esserci problemi con il rinnovo contrattuale dell’attuale rosa. Non avverrà nell’immediato, ma richiederanno un iter – sullo stadio – In Italia il problema è molto complicato, rischia di essere una lunga questione”

    Tournèe in Cina e giocatori cinesi

    “Non credo che questa cosa sia definitiva al 100% e non lo do per certo adesso, ma questo è quello che abbiamo pensato. L’attuale direzione dei lavori è simile a quella di molti altri club più grandi, non so se hanno fatto un annuncio ufficiale, e probabilmente non l’hanno fatto. Si andrà a Chengdu nel caso? Sì, ho parlato con i giocatori ieri. È un posto dove puoi vedere molti panda giganti – aggiunge – In questi otto anni ho pensato a questo aspetto di avere un giocatore cinese in rosa, ma ho voluto pensare soprattutto alla formazione dei calciatori. Al momento non ci sono giocatori adatti, poi se ne spuntassero, uno spero di portarlo in Italia. Del resto, la società si chiama Internazionale: già quando venne fondata aveva giocatori di diverse nazionalità”. LEGGI TUTTO

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    Mazzola: “Inter, Lautaro non si tocca. E devi puntare alla Champions”

    “Non ho visto niente, non conosco nessuno, non parlo (ride, ndr). Ma è stata un’esperienza bellissima”. Comincia così la chiacchierata con un sempre gentilissimo Sandro Mazzola sulla sua visita nel centro sportivo nerazzurro ad Appiano Gentile di due giorni fa. Il leggendario calciatore, entrato nella Hall of Fame del Club nel 2022, ha vissuto sicuramente una giornata particolare: “Mi ha fatto impressione, quasi quasi stavo per girarmi e tornare indietro per colpa dell’emozione. Mi sono venute in mente subito tante cose belle. La prima? Un gol che avevo segnato proprio il primo giorno di allenamento, lì ad Appiano Gentile, quando ancora facevo parte della Primavera, non ancora della prima squadra”.
    Mazzola: “Scudetto contro il Milan sarebbe bellissimo”
    Mazzola ha pranzato con Marotta, potendo tra l’altro scegliere in un menù molto ricco, per ricevere anche e soprattutto un caloroso saluto da parte di tecnico e calciatori nerazzurri: “Devo dire che è stata una cosa bellissima, mi è piaciuta molta, mi hanno trattato come uno di loro, come fossi lì per giocare”.
    L’ex numero 8 prosegue: “Con chi mi sono intrattenuto maggiormente? Ho parlato di più con Inzaghi, ma sono stati tutti molto bravi, mi hanno fatto sentire a casa mia. Cosa ci siamo detti? Non le dico né cosa io ho detto al mister, né cosa lui ha detto a me (ride, nrd). Sono segreti!”.
    L’argomento si sposta poi sulla possibilità che l’Inter vinca lo Scudetto nelle prossime due partite di campionato: “Non mi faccia queste domande (ride, ndr). Vincerlo contro il Milan sarebbe bellissimo. Ma in generale faccio gli scongiuri (ride, ndr). Non diciamo che i nerazzurri hanno disputato un campionato incredibile, anche se è vero, perché altrimenti cambia tutto! Diciamo che la squadra gioca abbastanza bene, abbastanza però, non di più (ride, ndr)”.
    “Inzaghi come Herrera? No. E Lautaro non si tocca”
    Dopo aver proferito più di un concetto tra lo scaramantico e lo scherzoso, Mazzola promuove i calciatori dell’Inter: “Mi piacciono tutti”. Per spendere poi parole al miele per capitan Martinez e per il tecnico ex Lazio: “Lautaro non si tocca. Inzaghi mi piace, lo vedo come un allenatore di una volta, almeno in certe situazioni e quindi mi riporta indietro nel tempo. Se possiamo paragonarlo a Herrera? No, no lasci stare, il mago era il mago, unico! Però sicuramente Simone potrà anche lui diventare un allenatore importantissimo per la storia dell’Inter. Lasciamolo lavorare”.
    Col sogno che si possa arrivare davvero lontanissimo: “Se l’Inter deve puntare a vincere la Champions League l’anno prossimo? Assolutamente. Può e deve farlo”. In ogni caso, in un ipotetico confronto tra la grande Inter e la squadra attuale, non ci sarebbe, o quasi, partita: “Oh ragazzi, ma scherziamo? Vinceremmo noi! Colpo di tacco, tiro a effetto e palla all’incrocio (ride, ndr)”. L’argomento si sposta poi su un singolo calciatore, con il classe ‘42 che loda un’altra pedina fondamentale della squadra attuale.
    “Dimarco può diventare una bandiera”
    Nel suo ultimo libro, dal titolo “Cuore nerazzurro – una bandiera è per sempre” (edito da Piemme, ndr), Mazzola esalta ovviamente il suo legame, indissolubile, con quel club con cui ha conquistato tutto, diventando un’icona per i propri tifosi, oltre che il simbolo del nerazzurro per generazioni.
    Quel ruolo, forse, potrebbe un giorno essere ricoperto di Dimarco: “Oggi è diverso, esiste un altro calcio e un altro modo di fare. Certo è però che Dimarco è interista dalla nascita, potrebbe sicuramente diventare una bandiera. Gli vedi addosso la maglia anche se non ce l’ha”. Un sentimento, quello di provare un amore viscerale per il nerazzurro, che Mazzola proverà per sempre: “L’amore per l’Inter è rimasto intatto, c’è sempre. E non cambierà mai”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Udinese-Inter ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    UDINE – Lo scudetto è da raggiungere il prima possibile: questa la regola nello spogliatoio Inter che si prepara per il positicpo del 31° turno di Serie A sul campo dell’Udinese. Simone Inzaghi schiererà la migliore squadra possibile, con tutti i titolari in campo per cercare di raggiungere l’obiettivo della seconda stella e provare a puntare ogni record possibile a partire dal traguardo dei 102 punti ottenuto della Juventus di Antonio Conte nell’annata ’13-14. Al Bluenergy Stadium ci sarà dunque la migliore Inter possibile che dovrà fare a meno solamente di Bastoni, al suo posto Carlos Augusto, rimasto a Milano per precauzione. Per contrastare la ‘ThuLa”, Cioffi si affida ad Udinese che vuole allontanare il più possibile l’incubo retrocessione. Davanti dovrebbe toccare ad un inedito suo Pereyra-Thauvin con il capitano a supporto di un francese protagonista fondamentale della fase conclusiva dei friulani. Con questa soluzione si libera il posto di esterno destro di centrocampo dove le opzioni portano a Ferreira-Ehizibue o Ebosele.. A spingere stasera i friulani ci sarà un Bluenergy Stadium tutto esaurito.
    Udinese-Inter, le formazioni ufficiali
    UDINESE (3-5-1-1): Okoye, Perez, Bijol, Giannetti; Ferreira, Lovric, Walace, Samardzic, Kamara, pereyra, Thauvin. All. Cioffi. A disposizione: Silvestri, Padelli, Tikvic, Kristensen, Kabasele, Ebosele, Zemura, Payero, Zarraga, Ehizibue, Success, Brenner, Davis. Indisponibili: Ebosse, Deulofeu. Squalificati: Lucca. Diffidati: Giannetti, Perez, Success, Thauvin.
    INTER (3-5-2): Sommer, Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Martinez, Thuram. All. Inzaghi. A disposizione: Audero, Di Gennaro, Stabile, Bisseck, Darmian, Buchanan, Asllani, Stankovic, Frattesi, Sensi, Klaassen, Sanchez, Arnautovic. Indisponibili: Bastoni, Cuadrado, De Vrij. Squalificati: -. Diffidati: Martinez, Mkhitaryan, Pavard.
    ARBITRO: Piccinini di ForlìASSISTENTI: Vivenzi-CecconiIV UOMO: Vivenzi-CecconiVAR: SerraASS VAR: Aureliano
    Udinese-Inter, tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Napoli ore 20:45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui la diretta di Inter-Napoli su Tuttosport.com
    Dove vedere Inter-Napoli: diretta tv e streaming
    La sfida tra Inter e Napoli è in programma alle 20:45 allo stadio Meazza di Milano. Sarà possibile seguire la partita in diretta tv su Sky Zona DAZN. Il match verrà trasmesso anche in streaming sulla rispettiva applicazione DAZN.
    Guarda su DAZN tutta la Serie A TIM e tanto altro sport. Attiva ora.
    Inter-Napoli: le probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. Allenatore: Inzaghi.A disposizione: Audero, Di Gennaro, De Vrij, Pavard, Dumfries, Buchanan, Asslani, Frattesi, Klaassen, Sanchez.
    Indisponibili: Arnautovic, Carlos Augusto, Cuadrado, Sensi.Squalificati: nessuno.Diffidati: Lautaro Martinez, Mkhitaryan.
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Calzona.A disposizione: Gollini, Contini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Mario Rui, Dendoncker, Cajuste, Zielinski, Lindstrom, Ngonge, Simeone, Raspadori.
    Indisponibili: nessuno.Squalificati: nessuno.Diffidati: Ngonge, Mazzocchi, Rrahmani.
    ARBITRO: La Penna di Roma. ASSISTENTI: Berti-Perrotti. QUARTO UFFICIALE: Feliciani. VAR: Di Paolo. ASS. VAR: Valeri. LEGGI TUTTO

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    Atletico, impresa contro l’Inter anche con un po’ di Juve sugli spalti

    MADRID (Spagna) – Serata amara per l’Inter che saluta la Champions League ai calci di rigore, arrendnendosi ad un Atletico Madrid che conferma di essere un’altra squadra nelle partite casalinghe al Wanda Metropolitano. Si perchè la casa dei colchoneros è stata decisiva nella notte della rimonta ai nerazzurri di Inzaghi, conclusa con una lotteria dei calci di rigore che ha portato Simeone a conquistare l’accesso ai quarti di finale. E proprio il Cholo a fine partita ha coluto esaltare la sua gente e il suo tifo caldissimo che hanno giocato ancora una volta un ruolo chiave nel cammino dei rojiblancos. Uno stadio ricco di un popolo caldissimo che è stato spesso immortalato dalla telecamere e a tanti tifosi non è sfuggito un dettaglio particolare.
    Thuram, episodio con Savic
    La sciarpa della Juventus
    Non è sfuggita agli occhi dei telespettatori una sciarpa bianconera con scritto “Forza Juve” spuntata tra i tifosi colchoneros durante una delle tante sciarpate, accompagnate ovviamente dal coro ‘Atleti’ ‘Atleti’ che ha spinto la squadra di casa a compiere il ribaltone tanto sperato. C’è dunque anche un pò di sana rivalità del derby d’Italia nella notte del Metropolitano con tanti utenti bianconeri che sul web hanno usato l’immagine della sciarpa per ricordare che nel 2019 la Juventus ribaltò agli ottavi l’Atletico, pur perdendo in Spagna per 2-0, con la remuntada dello Stadium firmata dalla tripletta di Cristiano Ronaldo.
    Juve, favore dal Barça per il Mondiale per Club LEGGI TUTTO

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    Yoro, il Real sfida l’Inter: il piano di Perez e la richiesta fuori mercato del Lille

    In Francia sta facendo parlare di sé il difensore Leny Yoro. Centrale franco-ivoriano del Lille che in stagione sta raccogliendo continuità e una crescita esponenziale. Un’esperienza maturata sul campo dopo l’esordio della scorsa annata e le partite in Conference (con un gol) in quella attuale. Su lui di lui si sarebbero mossi già alcuni dei top club tra cui Psg, Real Madrid ma anche l’Inter l’ha seguito più volte in questi mesi. Dalla Spagna, però, sono sicuri che i blancos hanno una corsia prefernziale per il classe 2005 vista la sua volontà di vestire la camiseta blanca, ma portarlo a Valdebebas dovranno superare le richieste del Lille.
    Yoro, asta in Europa? Il piano del Real Madrid 
    Nella corsa per ingaggiare il granitico difensore del Lille c’è soprattutto il Real Madrid. Il club spagnolo vuole strapparlo alla concorrenza e può giocare con un paio di carte a favore. La prima è la volontà del ragazzo mentre la seconda è quella di poter contare sulla scadenza del contratto, fissata a giugno 2025, del ragazzo. La dirigenza francese, come riportato da Marca, per allontanare le voci di mercato ha chiesto almeno 100 milioni di euro per Yoro. Una cifra ritenuta eccessiva da FlorentinoPerez viste le condizioni sopracitate. Potrebbe essere un’operazione a lungo termine con una strategia precisa da portare avanti purché il prezzo sia in linea con la realtà sportiva ed economica, ovvero 30 milioni di euro. In caso contrario, anche se questa sarebbe l’ultima spiaggia, è quella di aspettare il 30 giugno 2025 per prenderlo a parametro zero.  LEGGI TUTTO