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    Cremonese-Inter 1-2: doppietta di Lautaro, Inzaghi sorpassa il Milan

    CREMONA – Il fantastico gol di Okereke in apertura di gara e la doppietta del Toro Martinez, stasera in versione capitano per la squalifica di Skriniar, per una rimonta che regala all’Inter il 2-1 sulla Cremonese allo Zini e il +2 sul Milan almeno per una notte. La prima firma dell’argentino arriva al 21’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo: tap-in vincente dopo la respinta di Carnesecchi sul piattone a volo di Dzeko. La seconda rete, quella del definitivo sigillo al match, si concretizza al 65’ con un destro (assist del bosniaco) che s’infila alle spalle del portiere della Cremonese. Inzaghi – che nell’ultimo quarto d’ora regala minuti a Lukaku e Correa – si riscatta dopo il brutto ko casalingo contro l’Empoli e pensa già alle prossime due sfide: martedì i quarti di Coppa Italia contro la super Atalanta del Gasp e domenica prossima il derby di campionato contro il Milan, che grida vendetta dopo l’ultimo derby di Supercoppa. LEGGI TUTTO

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    Skriniar, addio scritto: Inter furiosa con l’agente

    MILANO – Le dichiarazioni a “TeleNord” di Roberto Sistici, agente di Milan Skriniar, sul futuro lontano da Milano del suo assistito mentre l’Inter giocava contro l’Empoli, con il difensore espulso per doppia ammonizione pochi minuti dopo, non sono ovviamente piaciute alla dirigenza nerazzurra. Marotta e Ausilio erano ormai a conoscenza della decisione dello slovacco di non rinnovare e andare via, destinazione Parigi, ma il tempismo del procuratore, intervenuto durante una partita dell’Inter, non è stato dei migliori, anzi, ha irritato la dirigenza. Ed è forte il rischio, da adesso in poi, che intorno a Skriniar si crei un clima non semplice da gestire per la società e per Simone Inzaghi. Perché non è affatto scontato che il Paris Saint Germain si presenti a Milano entro il 31 gennaio per mettere sul piatto 20 milioni (magari anche 15) richiesti dall’Inter che poi si getterebbe probabilmente su Tiago Djalò del Lille, in pole su Becao (difficilissimo invece Milenkovic dopo il rinnovo fino al 2027; mentre Scalvini rimane il sogno per l’estate).Sullo stesso argomentoInter, la strategia di Marotta passa dal centroCalciomercato Inter

    La situazione Skriniar

    Quei 15- 20 milioni sono i soldi che il Psg ha destinato a Skriniar e al suo agente come bonus alla firma del contratto. Anticipare quei soldi per pagare il cartellino, significherebbe toglierli a Skriniar ed è evidente che il giocatore e il suo entourage preferiscano terminare l’annata a Milano per poi prendere l’intero pacchetto a luglio. Per altro il Psg, secondo “Le Parisien”, senza nuove cessioni dopo quella di Sarabia al Wolverhampton, ha ora un budget ridotto di circa 10 milioni da destinare eventualmente proprio per un attaccante. L’Inter, dunque, dal primo febbraio potrebbe avere ancora in rosa Skriniar e dovrà gestire la situazione. Sull’impegno dello slovacco garantiscono tutti, ma è evidente che in caso di nuove prove opache del giocatore come quella di lunedì contro l’Empoli, il bersaglio delle critiche sarebbe puntato su di lui a causa, pure, delle dichiarazioni del suo agente. In fondo anche Perisic è andato via a zero la stagione scorsa, ma non aveva annunciato l’addio a gennaio; così come i vari Donnarumma, Calhanoglu, Kessie e Romagnoli al Milan. Skriniar invece ha già indicato la sua via e non sarà semplice, per tutti, convivere con queste situazione. LEGGI TUTTO

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    Juve, De Winter e la notte magica contro l'Inter: i bianconeri osservano

    Voglia di rivalsa. Potrebbe racchiudersi in queste parole la prestazione di De Winter contro l’Inter. Il difensore belga è stato uno dei migliori in campo nella notte magica dei toscani a San Siro. La vittoria per 0-1 è la ciliegina su una prestazione importante da parte dei ragazzi allenati da mister Zanetti. Il centrale, in prestito dalla Juventus, ha avuto la sua occasione per l’assenza di Ismajli e l’ha sfruttata alla grande. Annullare Lautaro, Dzeko e in parte anche Lukaku vuol dire aver messo in campo una prestazione di livello. Concentrazione e, appunto, la voglia di rivalsa di De Winter. Guarda la galleryJuventus Next Gen, è 1-1 nella partita infinita con il Renate
    De Winter, dall’amara Supercoppa con la Juve alla rivincita con l’Empoli
    La vita ti regala sempre la possibilità di rifarti poi sta a te provarci cambiando le sorti un pronostico alla vigilia già scritto. La squadra di Inzaghi avrebbe dovuto trovare tre punti facili, specialmente dopo l’ottimo periodo che sta vivendo e la spinta della vittoria contro il Milan in Supercoppa, ma non ha fatto i conti dell’Empoli. ‘Giovani Wannabe’ canterebbero i Pinguini Tattici Nucleari, e nella notte di San Siro proprio i giovani azzurri sono stati decisivi contro l’Inter. 
    De Winter dicevamo. Un anno fa in panchina nell’amara notte di Supercoppa, dove Sanchez in pieno recupero decise la partita a favore dei nerazzurri, e ora in campo per trovare la sua personale rivincita. Non c’è Ismajli. Un segno del destino? Forse sì. Zanetti sceglie il belga per comporre la coppia con Luperto e dare battaglia contro gli attaccanti dell’Inter. Sfruttare l’occasione, viste le poche presenze raccolte in stagione del centrale. Risultato? 0 tiri in porta di Lautaro&Co e lo zampino è anche quello del classe 2002. Notti magiche a San Siro per una rivincita in salsa belga.  LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Empoli ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Clima di festa a San Siro per l’Inter di Simone Inzaghi, che festeggia davanti a 65mila tifosi la vittoria della Supercoppa italiana a Riyad nel match di campionato con l’Empoli. A rovinare parzialmente le celebrazioni, però, c’è la situazione legata a Skriniar, che sarà accolto dai fischi dei sostenitori nerazzurri per la sua decisione di non firmare il contratto in scadenza.
    Segui la diretta di Inter-Empoli su Tuttosport.com
    Dove vedere Inter-Empoli: streaming e diretta tv
    La partita tra Inter ed Empoli si gioca questa sera al Meazza di Milano alle 20.45. Sarà trasmessa in tv da Sky (Sky Sport Calcio e Sky Sport 251) e in streaming da DAZN e Now.
    Inter-Empoli: probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Dzeko, Martinez. Allenatore: Inzaghi. A disposizione: Cordaz, Brazao, De Vrij, D’Ambrosio, Dumfries, Gosens, Bellanova, Zanotti, Gagliardini, Asllani, Carboni, Curatolo, Correa, Lukaku. Indisponibili: Brozovic, Dalbert, Handanovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Barella, Inzaghi.
    EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Ebuehi, De Winter, Luperto, Parisi; Akpa Akpro, Henderson, Bandinelli; Baldanzi; Caputo, Satriano. Allenatore: Zanetti. A disposizione: Perisan, Ujkani, Cacace, Walukiewicz, Stojanovic, Degl’Innocenti, Haas, Bajrami, Ekong, Fazzini, Pjaca, Cambiaghi. Indisponibili: Destro, Tonelli, Ismajli, Grassi. Squalificati: Marin. Diffidati: Henderson.
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. Assistenti: Berti e Scarpa. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Banti. Avar: Fourneau.
    Guarda la Serie A TIM su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO

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    Inter, c’è da sistemare il bilancio: 60 milioni da trovare

    MILANO – Il 26 ottobre 2018, quando Steven Zhang è diventato presidente, aveva annunciato che il club avrebbe puntato ai migliori tra dirigenti, allenatori e giocatori. Parole che non sono rimaste lettera morta, considerato che il suo primo colpo è stato Beppe Marotta, l’architetto dei trionfi bianconeri, chiamato da Suning a fare altrettanto in nerazzurro. All’epoca dei fatti, gli orizzonti erano molto diversi, considerato che il governo di Pechino favoriva ancora gli investimenti cinesi nel calcio in Europa e le ambizioni erano altissime. Il vento è poi cambiato, ma l’amministratore delegato, pur non avendo più in mano la fuoriserie che gli era stata consegnata, è ugualmente riuscito nell’obiettivo: riportare l’Inter ai fasti morattiani. Con la Supercoppa vinta a Riad, per Marotta è il 4° trofeo milanese, dove – almeno a livello italiano – ha già completato la collezione una stagione fa (allo scudetto conquistato da Antonio Conte, si erano aggiunte Coppa Italia e Supercoppa portate in dote da Simone Inzaghi). Un percorso virtuoso che fa da trait-d’union con gli anni bianconeri, in cui Marotta ha messo in fila, prima dell’addio nell’autunno del 2018, sette scudetti, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe di Lega. Una fama di “vincente seriale” sempre più cementata dai risultati: anche per questo nei giorni del ribaltone societario a Torino, più di un tifoso bianconero sognava il ritorno dalla porta principale dell’amministratore delegato. Il quale, invece, forte del contratto firmato con l’Inter fino al 2025, si è posto entro la fine del mandato come obiettivo primario la conquista della seconda stella che lo porterebbe (e porterebbe Suning) nella storia del club e pure del calcio italiano.Guarda la galleryInter, il rientro a Milano e i festeggiamenti sull’aereo con la Supercoppa LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, le pagelle: Dzeko da incorniciare, Tomori disarmato

    Para quello che può parare, non è certo lui l’anello debole della difesa rossonera. Reattivo nel primo tempo su Dzeko e Dimarco, due interventi che illudono la gens milanista.

    CALABRIA 5

    Dalla sua parte Dimarco detta legge per un tempo. Timido anche quando si tratta di affacciarsi nella metà campo avversaria. Dest (34’ st) ng.

    KJAER 5.5

    Era il talismano, ma anche lui viene travolto dalle distrazioni generali. Si riprende facendo leva sull’esperienza, energico nel corpo a corpo con Martinez nel cuore dell’area. Kalulu (19’ st) 5.5 Torna in campo dopo le amnesie di Lecce, ma non respira l’aria del riscatto.

    TOMORI 4

    I pericoli veri arrivano dalle fasce e non al centro, ma fa mancare la sua consueta vigoria fi sica, soprattutto quando Lautaro Martinez lo beffa siglando il gol che chiude i giochi.

    HERNANDEZ 4

    Quando gli sfilano alle spalle, sono sempre dolori. E nel momento in cui allunga la falcata, perde il pallone che arma il contropiede nerazzurro che, solo per caso, non sfocia in gol.

    TONALI 6

    Resta una garanzia anche nelle serate meno brillanti, nel primo tempo è l’unico a prendere per mano la squadra e avanzare il raggio d’azione. Su Dzeko fa una brutta fi gura, certo, ma non toccava a lui quella copertura…

    BENNACER 6

    L’inferiorità numerica a centrocampo ne esalta lo spirito agonistico, soprattutto in avvio di secondo tempo. Ci prova più volte dal limite, il pallone viaggia spedito ma lontano dalle coordinate giuste.

    MESSIAS 5

    C’è, però si vede a sprazzi, vive nell’incertezza tra chi non ha ancora deciso se attaccare o difendere. Origi (29’ st) 5 Non può fare molto per raddrizzare la tremebonda macchina rossonera, comunque non ci prova nemmeno.

    DIAZ 5.5

    Lotta con tutte le energie che ha in corpo, eppure dovrebbe fare la differenza con la tecnica. Sul piano della volontà non si discute, però invece che cercare i corridoi per farsi lanciare, si lascia anestetizzare dall’attenta copertura avversaria. De Ketelaere (29’ st) ng Tocca un paio di palloni, ma non è questa l’ambientazione migliore per risollevare la testa. Inutile infi erire con un’altra insufficienza.

    LEAO 5

    Quando si accende, i nerazzurri devono cominciare a corrergli dietro. Cerca insistentemente il tiro, nell’unico nello specchio trova un attento Onana. Rientra nella categoria dei giocatori che fanno trattenere il respiro a un intero stadio quando il pallone fi nisce tra i loro piedi, ma a Riad l’effetto successivo, è quasi sempre un rimpianto collettivo.

    GIROUD 5.5

    Generoso come sempre, il Mondiale non lo ha spremuto come qualcuno sospetta, quello che gli manca è la materia prima, cioè palloni giocabili dentro l’area avversaria. Rebic (34’ st) ng.

    ALL. PIOLI 5

    I blackout difensivi restano una costante di questo avvio di 2023, a zavorrare ogni partita. Questo è l’ennesimo derby nel quale si fa imbrigliare in un copione nel quale a ogni passaggio sbagliato in impostazione, fa il paio un’azione pericolosa dell’Inter. La parola crisi ora diventa una fastidiosa appendice alla stagione. LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, Inzaghi re di Supercoppa: “Sono qui per vincere trofei”

    RIAD (Arabia Saudita) – 4 su 4, Simone Inzaghi entra nell’olimpo degli allenatori che hanno conquistato per più volte la Supercoppa Italiana e grazie al 3-0 della sua Inter contro il Milan raggiunge Capello e Lippi in questa speciale classifica. Al termine della finale di Riad, il tecnico nerazzurro commenta: “Fa piacere essere insieme a Capello e Lippi, fa paicere aver vinto coì contro un avversario di valore. Stasera festeggiamo e poi pensiamo alla prossima partita. Bisogna ringraziare anche i giocatori dello scorso anno che ci hanno portato fino a qui e i tifosi che sono arrivati qui”. Elogi per tutti da parte di Inzaghi che prosegue: “Serate così siamo abituati ad averne, stasera c’era qualcosa in più perchè giocavamo un derby in una finale, negli ultimi settantanni è capitato solo due volte e l’Inter aveva sempre perso. Sono orgoglioso di me, del mio staff e dei miei ragazzi”.Guarda la gallerySerie A, chi fa giocare i giovani in prima squadra: Juve sul podio
    Inzaghi: “Sono all’Inter per vincere trofei”
    “Si, siamo stati squadra. Abbiamo fatto una partita determinata, di attenzione, concentrazione. Le finali vanno giocate così”. Svela il segreto del successo il tecnico nerazzurro che a fine gara non riesce ad eleggere un personale man of the match: “Bravi tutti dal primo all’ultimo, dopo un 3-0 in una finale e in un derby non posso dire il migliore in campo”. Poi la chiusura con lo sguardo volto al futuro, ai prossimi impegni di Champions League e la rimonta in campionato per provare a riacciuffare il Napoli: “I ragazzi si meritano questo, noi siamo qui per aiutarli e per vincere trofei in una società come l’Inter. Stasera è giusto godersi questa vittoria, ma poi bisognerà subito tornare a pedalare”. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa Milan-Inter, più che una finale: dall’Arabia parte la rincorsa al Napoli

    Obiettivi

    Discorsi che riguardano il futuro, il presente è milanese. In campo alle 20, per una partita che sa già di salvagente per la stagione per il Milan, un po’ meno per l’Inter. Stefano Pioli giunge da due settimane di prestazioni e risultati controversi, culminati con l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia per mano di un Torino ridotto in dieci. Di conseguenza, un possibile traguardo è già stato tagliato fuori. Ne restano tre, con un bis in campionato reso complicato dalla cavalcata del Napoli, con un ottavo di Champions League contro un Tottenham sì malconcio, ma pur sempre Tottenham, e con una Supercoppa da conquistare. Simone Inzaghi parte da una posizione di forza per quanto riguarda gli obiettivi di stagione, tutti aperti. In Coppa Italia arriverà la vincente di Atalanta-Spezia, mentre in Europa ci sarà il Porto, avversarie rognose, comunque abbordabili. Resta complicato il discorso campionato e c’è, per l’appunto, la Supercoppa. Un po’ meno salvagente rispetto al Milan, ma comunque trofeo da mettere in bacheca. Come accaduto la passata stagione, in accoppiata con la Coppa Italia.

    Lo specialista

    Inter detentrice uscente e all’inseguimento del Milan: sei successi contro sette. I rossoneri vinsero la prima edizione del trofeo, quella datata 1988 (ma con finale il 14 giugno 1989) battendo 3-1 la Sampdoria. I nerazzurri vinsero quella successiva, superando a loro volta i blucerchiati 2-0. C’è un solo derby nell’albo d’oro, quello del 6 agosto 2011, quando il Milan vinse 2-1 a Pechino, con Ibrahimovic (unico superstite del match: stasera vedrà il match in tv a Milano) e Boateng a ribaltare il vantaggio firmato Sneijder. Pioli cerca il primo trofeo da allenatore, dopo aver vinto il primo campionato. Inzaghi è invece specialista dell’appuntamento: due successi con la Lazio, 2017 e 2019 (questa edizione proprio a Riad, ma allo stadio dell’Università re Sa’ud), e quella già ricordata con l’Inter.

    Per ripartire

    Sarà una serata in cui le due squadre non si presentano al meglio. Il Milan, a Lecce, ha fatto preoccupare Pioli dal punto di vista dell’approccio, in una partita rimessa in piedi soltanto dalla reazione del secondo tempo, più di orgoglio che di ordine tattico. L’Inter, contro il Verona, ha ottenuto il massimo con il minimo sindacale: tre punti senza entusiasmare, con la mente già rivolta a Riad. L’importanza dell’appuntamento e il derby in campo neutro possono riaccendere testa e gambe, per una partita che può essere il propellente giusto per aggredire il campionato con rinnovata convinzione. Pioli ritrova Sandro Tonali, squalificato a Lecce, mentre Inzaghi riavrà Nicolò Barella dal 1’: due inserimenti fondamentali.

    Fuorigioco semiautomatico

    In vista campionato ci sarà anche il debutto del fuorigioco semiautomatico, già visto al Mondiale e in Champions. Avverrà in una cornice da “quasi” esaurito. I seggiolini del King Fahd International Stadium saranno gremiti da quasi 58mila spettatori (a causa di questioni logistiche i biglietti in vendita erano il 90% della capienza dello stadio) e i tifosi si faranno sentire, eccome. Steven Zhang sarà seduto in tribuna a tifare Inter, Gerry Cardinale seguirà il Mlan da New York. Dall’Italia arriveranno circa 500 sostenitori delle milanesi, per una gara che per Riad conta tantissimo, come confermato ieri da Hammad Albalawi, il General Manager of Strategic Planning and Investments del ministero dello Sport: «Siamo molto fieri di ospitare la Supercoppa italiana tra Milan e Inter. Per noi è un evento molto importante. Da poco qui si è trasferito Cristiano Ronaldo, abbiamo visto l’importanza per il Qatar di organizzare il Mondiale, vedremo lo sviluppo anche per le nostre Accademie nei prossimi anni. Inter e Milan sono famose in tutto il mondo, l’Arabia Saudita ha dimostrato di essere al livello per poter ospitare un evento di tale portata». LEGGI TUTTO