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    Inter-Lukaku, sale l'ansia: Wilmots e quelle verità non dette

    MILANO – «Lukaku a casa come Benzema? È diverso. Tanto per cominciare, la Francia ha ancora Mbappé, Griezmann, Giroud, Dembélé e Coman. Noi non abbiamo quel lusso. Come Lukaku non ne abbiamo due, quindi dobbiamo correre il rischio. Lui però è in buone mani, ovvero quella di Lieven Maesschalck. Inoltre il Ct della Nazionale ha stilato un protocollo con il giocatore e lo staff medico e, se tutto andrà bene, Lukaku sarà pronto già dalla terza partita. Certo, qualcosa può sempre andare storto». Marc Wilmots, dal 2009 al 2016 nello staff della Nazionale belga, prima da vice, poi come commissario tecnico, ha spiegato quello che nessuno alle latitudini di Doha ammetterebbe neanche sotto tortura: il Belgio non poteva fare a meno di Lukaku nel Mondiale che molti considerano il “canto del cigno” di una generazione splendida che però non ha raccolto niente. I Diavoli Rossi stasera faranno il loro esordio con il Canada ma l’orizzonte temporale per il centravanti è già spostato più in là, come pure spiegato ieri da Roberto Martinez: «Siamo molto contenti dei suoi progressi ma non sono in grado di dire se sarà disponibile per la 2ª o 3ª partita del girone: o meglio, se seguissi il consiglio dei medici, direi per la terza (con la Croazia il 1° dicembre, ndr); se invece seguissi le sensazioni del giocatore, probabilmente c’è una possibilità per averlo nella seconda (quindi con il Marocco, domenica ndr)». Nella speranza che nulla vada storto, Big Rom rimetterà piede in campo a poco più di un mese dalla gara con il Napoli, in calendario il 4 gennaio. Però, da qui al big match attraverso cui l’Inter vuole riaprire il campionato, manca un’era geologica se si parla di calcio. Perché innanzitutto bisognerà capire quanta strada farà il Belgio in Qatar, inoltre occorrerà capire come crescerà il minutaggio del centravanti in gare dove l’agonismo sarà ai massimi livelli.Sullo stesso argomentoBelgio, il ct Martinez: “Canada? Non è qui per caso. Lukaku ancora ko”Belgio

    Ferie ridotte al minimo per Lukaku

    Facile pensare che, anche nella migliore delle ipotesi (ovvero che Lukaku torni all’Inter senza aver accusato nuovi problemi muscolari), Simone Inzaghi e il suo staff dovranno ripartire da zero nella preparazione atletica funzionale alla seconda parte di stagione. Essendo il belga un grandissimo professionista, potrebbe anche decidere di tagliarsi le ferie (l’ha fatto in estate quando addirittura ha cominciato la preparazione insieme ad Onana in Sardegna prima di tornare ad Appiano) però agli atti restano gli strascichi del primo infortunio muscolare importante avuto in carriera (complicato da una ricaduta, sempre al bicipite femorale sinistro) e una prima parte di stagione in cui il belga ha giocato pochissimo (5 partite, ma appena 22 minuti in campo – con Plzen e Sampdoria – dopo il primo infortunio che risale al 28 agosto). Tutte incognite che vanno considerate in vista della gara col Napoli quando non ci sarà da stupirsi se Inzaghi ripartirà con Dzeko e Lautaro. In tal senso, la clessidra per Big Rom potrebbe essere spostata fino al derby di Supercoppa del 18 a Riad. Vincerlo, magari grazie a un Lukaku finalmente al 100%, potrebbe dare un senso diverso alla seconda parte di stagione.

    Guarda la galleryGli ‘italiani’ del Mondiale più preziosi: Vlahovic al top, Lukaku crollaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Alcaraz come Lautaro, così l'Inter si prepara a un blitz argentino

    MILANO- Per ora Carlos Alcaraz, 19enne centrocampista del Racing, l’ha visionato dal vivo il suo vice, Dario Baccin, ma chissà che Piero Ausilio, ds dell’Inter, nel 2023 non possa tornare ad Avellaneda, come nel febbraio 2018 quando volò in Argentina per strappare alla concorrenza di diversi top club europei un certo Lautaro Martinez. Allora l’Inter aveva maggiore libertà economica (il “Toro” è costato complessivamente 29.5 milioni), ma alla fine del mercato di gennaio, i dirigenti nerazzurri avranno più chiara la situazione e potranno essere stilati i programmi in vista della prossima stagione.  Sullo stesso argomentoDzeko e gli altri precari: c’è mezza Inter in scadenzaCalciomercato Inter

    Le qualità di Alcaraz

    Alcaraz è uno dei giocatori di maggiore prospettiva e talento che l’Inter ha segnato sul proprio taccuino, un giocatore che per caratteristiche potrebbe essere l’ideale alter ego di Barella e prendere il posto in rosa di Gagliardini, il cui contratto è in scadenza nel giugno 2023 e difficilmente verrà rinnovato (anzi, sul centrocampista, che non pare volersi muovere fino al termine della stagione, ci sono diversi club interessati per averlo già a gennaio, fra cui Cremonese, Monza e Siviglia). A centrocampo, infatti, Inzaghi e l’Inter possono ritenersi a posto per cinque dei sei posti necessari nell’organico anche in vista della stagione ’23-24: Barella, Brozovic, Calhanoglu, Mkhitaryan e Asllani sono delle garanzie.  Alcaraz sarebbe la ciliegina sulla torta, un ragazzo del 2002 con alle spalle già un’ottima esperienza a livello di prima squadra visto che col Racing ha debuttato nel gennaio 2020 e ha già messo insieme più di 80 partite con 12 gol. Ovviamente sul ragazzo, così come già successe quasi cinque anni fa con Lautaro Martinez, c’è una grande concorrenza. L’Inter, come aveva rivelato nei giorni scorsi l’agente di Alcaraz, Sebastian Lopez, si è informata da tempo. In estate c’era stato un incontro fra la dirigenza e il procuratore, ma i nerazzurri avevano visionato Alcaraz e chiesto informazioni su di lui già prima, visto che il presidente del Racing, Victor Blanco, ne parlava così a maggio a “FcInterNews”: «Alcaraz all’Inter? I rapporti con loro sono da sempre buoni, un aspetto che è sempre d’aiuto quando si deve negoziare».

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Inter: piace Matturro, ma ha una clausola da sei milioniCalciomercato Inter

    La strategia dell’Inter

    Il prezzo di partenza è alto, ma non altissimo. E’ vero che esiste una clausola di rescissione da 25 milioni, ma l’Inter sa che con 15 milioni, forse qualcosa meno, Alcaraz potrebbe essere acquistato. Il club nerazzurro, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, ha pure una carta in più da giocarsi per convincere il Racing e abbassare l’esborso economico: inserire nell’operazione il cartellino di Facundo Colidio, 22enne attaccante argentino che i nerazzurri hanno prestato a gennaio al Tigre dove ha collezionato 44 presenze con 8 gol e 8 assist. Colidio piace molto al Racing e al suo allenatore Gago… 
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    Correa: niente esami, ma solo vacanze. L'Inter e il programma per la ripresa

    MILANO – Niente esami, solo vacanza. Questa è la cura scelta dall’Inter per guarire il malessere di Joaquin Correa, depennato da Lionel Scaloni dalla lista della Nazionale argentina per i mondiali per un non meglio precisato problema al tendine d’Achille della gamba sinistra. Lo staff medico dell’Inter conosce bene il problema e l’ha gestito nelle ultime settimane. Correa infatti soffre di un risentimento al tendine rotuleo del ginocchio che ne ha limitato il minutaggio in campo dopo le partite saltate con Sassuolo e Barcellona. Non a caso, dopo i 76 minuti giocati col Bayern, il Tucu è entrato nell’ultimo quarto d’ora con la Juve, è rimasto in panchina col Bologna e ha giocato solo nel finale a Bergamo.

    L’Inter e la cura per Correa
    L’Inter – dal punto di vista medico – è tranquilla: l’argentino non farà nuovi esami ma andrà in vacanza ed è atteso per la partenza per il mini-ritiro a Malta (4 dicembre). Lì sarà fondamentale il lavoro anche psicologico da parte di Simone Inzaghi: la botta è stata forte, ma l’allenatore (che ha rinunciato a Dybala anche per tutelare il Tucu, suo pupillo) è l’uomo giusto per restituirgli il sorriso. Anche perché, in attacco, all’Inter, di positività ne servirà molta per affrontare la seconda parte di stagione, dopo che la prima – per Lukaku ma pure per Correa – si è chiusa in modo tutt’altro che memorabile.
    Guarda la galleryDoppietta Di Maria: le immagini più belle di Emirati Arabi-ArgentinaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Correa ko, Argentina in ansia: l'attaccante dell'Inter rischia il Mondiale

    TORINO – Argentina in ansia per le condizioni di Joaquin Correa, a pochi giorni dall’inizio dei Mondiali in Qatar. L’attaccante dell’Inter, a segno nell’amichevole giocata ieri contro gli Emirati Arabi Uniti e rimasto in campo per 90 minuti, avrebbe concluso il test con un problema al ginocchio sinistro.
    Correa, Mondiali a rischio
    Ne ha parlato in Argentina il portale TyC Sports, secondo il quale si tratterebbe di un fastidio persistente con il quale il Tucu sta convivendo ormai da settimane, tanto che contro il Bologna non era nemmeno entrato in campo. Le sue condizioni saranno monitorate nei prossimi giorni dallo staff medico dell’Albiceleste: secondo i media locali, potrebbe essere proprio lui il giocatore a rischio taglio di cui ha parlato il commissario tecnico Lionel Scaloni. LEGGI TUTTO

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    Inter, c’è Thohir con Lavrov! I casi della vita…

    MILANO – Si era presentato all’Inter dicendo che il suo idolo era Nicola Ventola (!) e in questi giorni in cui i grandi del mondo sono riuniti per il G20 a Bali, ha accolto al suo sbarco dall’aereo planato sull’isola da Mosca Serghey Lavrov, ministro degli esteri russo, nonché braccio destro di Vladimir Putin. Di strada ne ha fatta Erick Thohir che, dopo aver comprato l’Inter da Massimo Moratti e averla rivenduta a Suning il 28 giugno 2016 – ma del club è rimasto presidente fino al 26 ottobre 2018 quando ha ceduto la carica a Steven Zhang – ha usato la popolarità derivata dall’essere stato proprietario del club nerazzurro per fare una carriera fulminante in politica.
    Il Berlusconi d’Indonesia
    La parabola di Thohir è molto simile a quella di Silvio Berlusconi: imprenditore nel campo dell’editoria e della televisione, nel 1993 ha creato il Mahaka Group e nel 2011 è diventato il proprietario del quotidiano indonesiano Republika, oltreché della televisione JakTV. Parallelamente – per accrescere la sua popolarità in patria – ha investito nello sport diventando proprietario del Persib Bandung (la Juve d’Indonesia), poi azionista dei Dc United in Mls e dei Philadelphia 76ers in Nba, fino a compiere la scalata sull’Inter, acquistata da  Moratti il 15 novembre 2013, insieme a Rosan Roeslani e Handy Soetedjo. Una volta ritiratosi in patria, è stato eletto presidente del Comitato Olimpico Indonesiano (31 ottobre 2015) e ha iniziato la carriera in politica che prima lo ha visto come coordinatore degli affari economici nel governo Widodo e oggi lo vede come ministro delle imprese statali. Una stella, quella di Thohir, in continua ascesa tanto che molti pronosticano per lui un futuro da premier. Con sentiti ringraziamenti anche… all’Inter.
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    Inter, è già mercato: Darmian vede il rinnovo

    MILANO – Non si vive di soli big. Per una squadra di vertice occorre anche avere giocatori di sicuro affidamento e tra questi, all’Inter, in primissima fascia c’è Matteo Darmian. L’ex giocatore del Torino è molto apprezzato per la sua professionalità dentro e fuori dal campo, motivo per cui Beppe Marotta e Piero Ausilio a febbraio, ovvero al termine della sessione di mercato, gli proporranno di rinnovare il contratto in scadenza con buoni motivi per attendere una risposta positiva.
    Anche Inzaghi vota sì
    Una decisione pienamente condivisa da Simone Inzaghi, anche perché il laterale è un giocatore preziosissimo per la sua versatilità (può giocare su entrambe le corsie esterne e, nel 3-5-2, occupare due ruoli su tre pure in difesa). Nella prima parte di stagione, Darmian ha giocato 2 volte titolare in Champions a San Siro col Barça e a Monaco col Bayern e ha collezionato 6 gare dal 1′ in campionato. Però, considerate tutte le presenze, il numero sale a 14 (10 apparizioni in A e 4 in Coppa). Il suo rinnovo presenta anche vantaggi per Suning, considerato che Darmian potrà continuare a beneficiare del decreto crescita che fa sì che il suo ingaggio da 2 milioni pesi soltanto 2,62 per le casse del club: un piccolo jackpot visto il valore e il grado di affidabilità del giocatore che il 2 dicembre compirà 33 anni e potrebbe spuntare anche un biennale.
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    Ronaldo alla Juventus la causa dell’addio? La verità di Marotta

    “All’interno di una struttura dirigenziale di un club ci sono posizioni differenti, ma questo non vuol dire che io fossi contrario all’operazione Ronaldo. Poi bisogna sempre valutare il lato economico. Ma non è stato certo quello il motivo di divorzio tra me e la Juventus. Credo che il mio ciclo fosse verso la fine, il mondo del calcio è bello anche da questo punto di vista”. Questa la versione dell’ad dell’Inter, Beppe Marotta, a Radio Anch’io Sport su Rai Radio1. Sulle parole di CR7 contro il Manchester United e il suo allenatore, Marotta ha aggiunto: “Questo fa parte dell’amore che Ronaldo ha verso la sua professione, è difficile perciò convivere con un declino fisico inevitabile, a 37 anni si fa più fatica e le scelte degli allenatori sono condizionate anche da questo. Non è facile per questi campioni accompagnarsi alla fine della carriera”.Guarda la galleryCristiano Ronaldo, le parole contro Ten Hag e lo United sui giornali di tutto il mondo

    Marotta: “Più rispetto per Zhang”

    “Bisogna dare molto rispetto alla famiglia Zhang, che ha profuso in questi anni tante energie finanziarie, più o meno 800 milioni, facendo molto per il calcio italiano. Dopo la pandemia è normale una contrazione e un ridimensionamento dei costi, e si deve fare il possibile per restare competitivi in un settore davvero complicato. Bisogna assolutamente ridurre i costi, è particolarmente pesante nelle società calcistiche il costo del lavoro”.

    Marotta sul caso D’Onofrio

    “Domani c’è il consiglio federale convocato d’urgenza, è una pagina molto triste, una delle più brutte pagine della storia del calcio italiano, sono sicuro che Gravina riuscirà a risolvere nella giusta maniera” ha detto Marotta commentando il caso D’Onofrio, il procuratore capo dell’Associazione arbitri arrestato per traffico di droga.

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    Atalanta-Inter, Inzaghi: “Siamo in linea con l'anno scorso, la differenza è il Napoli”

    BERGAMO – Chiude in bellezza il suo 2022 l’Inter di Simone Inzaghi, che si impone 3-2 sul campo dell’Atalanta a Bergamo e vince in rimonta il suo primo scontro diretto in questo campionato: “Abbiamo incontrato una grande Atalanta – ha detto Inzaghi – che ci ha creato problemi. Nei primi 25 minuti dovevamo fare meglio. Il gol del pari ci ha risollevato, poi abbiamo fatto un ottimo secondo tempo. Dobbiamo andare avanti in questo percorso e correre insieme alle altre che inseguono. Dzeko? Un grandissimo calciatore, che aiuta la squadra in tutte e due le fasi, adesso sta realizzando e sono contento. Sia l’anno scorso che questo anno è stato un grande valore aggiunto. Io rinnoverei subito il suo contratto, ma non sono domande da fare a me. Ho dei dirigenti bravissimi che sapranno bene cosa fare”. LEGGI TUTTO