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    Inter, schiaffo al Psg. Accordo con Skriniar a un passo

    L’Inter e  Skriniar sono a un passo dall’accordo. I dettagli del nuovo contratto: prolungamento del rapporto attuale, in scadenza il 30 giugno 2023, sino al 30 giugno 2027; aumento dell’ingaggio netto a stagione  che passa da 3,8 milioni a circa 6 milioni netti a stagione, bonus esclusi. Decisiva la volontà di rimanere in nerazzurro manifestata dal capitano della Nazionale slovacca (56 presenze, 3 gol). Skriniar sta disputando la sesta stagione consecutiva con la maglia  dell’Inter (235 presenze, 11 gol): sinora, in bacheca ha allineato a uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa di Lega. La svolta nella laboriosa trattativa per il rinnovo, dopo l’estate scandita dai ripetuti assalti del Psg, è maturata in questi giorni. Si capisce perché, prima del 6-1 al Bologna, Beppe Marotta abbia affermato, con insolita loquacità quando tratta temi di mercato: “Sono molto ottimista sul rinnovo di Skriniar. Le richieste del giocatore sono giuste, è un professionista molto serio. Ama la maglia che indossa. Io e Ausilio stiamo incontrando il suo agente in questi giorni per continuare una negoziazione molto serena. Sono ottimista”. Che le firme vengano apposte sul contratto prima di domenica, non è più un problema. L’accordo è stato virtualmente raggiunto. Come schiaffone al Psg, metaforico s’intende, non è niente male. Steven Zhang sta mantenendo la parola data a suo tempo: “Skriniar è incedibile”. Appunto.Guarda la galleryInter-Bologna, le pagelle: gemma Dzeko, Skriniar sradica palloni. Arnautovic disastroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, Onana e Lukaku al Mondiale. Gosens fuori!

    Camerun, Onana convocato
    Questa la lista scelta dal ct Song per il Camerun con Onana e altri tre “italiani”.
    Portieri: Andrè Onana (Inter), Devis Epassy (Abha), Simon Ngapandouetnbu (Marsiglia).
    Difensori: Collins Fai (Al Taee), Nicolas Nkoulou (Aris Salonicco), Enzo Ebosse (Udinese), Olivier Mbaizo (Philadelphia Union), Nouhou Tolo (Seattle Sounders), Jean-Charles Castelletto (Nantes), Christopher Wooh (Rennes).
    Centrocampisti: Samuel Oum Gouet (Malines), Martin Hongla (Verona), Zambo Anguissa (Napoli), Pierre Kunde Malong (Olympiakos), Olivier Ntcham (Swansea), Gael Ondoua (Hannover).
    Attaccanti: Vincent Aboubakar (Al Nasr), Bryan Mbeumo (Brentford), Jean-Pierre Nsame (Young Boys Berna), Georges-Kevin N’Koudou (Besiktas), Moumi Ngamaleu (Dynamo Mosca), Karl Toko Ekambi (Marsiglia), Christian Bassogog (Shanghai Shenhua), Souaibou Marou (Garoua), Jerome Ngom (Colombe Sportive) ed Eric Maxim Choupo-Moting (Bayern Monaco).
    Belgio, Lukaku c’è
    Il ct del Belgio, Roberto Martinez, ha ufficializzato la lista dei 26 giocatori per i Mondiali in Qatar. Presenti l’interista Romelu Lukaku e il milanista Charles De Ketelaere.
    Portieri: Thibault Courtois (Real Madrid), Simon Mignolet (Club Bruges), Koen Casteels (Wolfsburg).
    Difensori: Jan Vertonghen (Anderlecht), Toby Alderweireld (Anversa), Leander Dendoncker (Aston Villa), Wout Faes (Leicester), Arthur Theate (Rennes), Zeno Debast (Anderlecht), Thomas Meunier (Dortmund), Timothy Castagne (Leicester).
    Centrocampisti: Kevin De Bruyne (Manchester City), Youri Tielemans (Leicester), Amadou Onana (Everton), Axel Witsel (Atletico Madrid), Hans Vanaken (Club Bruges).
    Attaccanti: Yannick Ferreira Carrasco (Atletico Madrid), Thorgan Hazard (Dortmund), Eden Hazard (Real Madrid), Charles De Ketelaere (Milan), Leandro Trossard (Brighton), Dries Mertens (Galatasaray), Jeremy Doku (Rennes), Romelu Lukaku (Inter), Michy Batshuayi (Fenerbahce), Lois Openda (Lens).
    Germania, Gosens escluso
    Nessun “italiano” fra i 26 di Hansi Flick. Il ct tedesco ha diramato la lista dei convocati per il prossimo Mondiale in Qatar tenendo fuori l’interista Gosens.
    Portieri: Manuel Neuer (Bayern Monaco), Marc-Andrè ter Stegen (Barcellona), Kevin Trapp (Eintracht Francoforte)
    Difensori: David Raum (RB Lipsia), Thilo Kehrer (West Ham), Armel Bella Kotchap (Southampton), Antonio Rudiger (Real Madrid), Lukas Klostermann (RB Lipsia), Nico Schlotterbeck (Borussia Dortmund), Niklas Sule (Borussia Dortmund), Matthias Ginter (Friburgo), Christian Gunter (Friburgo), Jonas Hofmann (Borussia Moenchengladbach)
    Centrocampisti: Joshua Kimmich (Bayern Monaco), Jamal Musiala (Bayern Monaco), Leon Goretzka (Bayern Monaco), Julian Brandt (Borussia Dortmund), Ilkay Gundogan (Manchester City), Thomas Muller (Bayern Monaco), Serge Gnabry (Bayern Monaco), Leroy Sanè (Bayern Monaco)
    Attaccanti: Karim Adeyemi (Borussia Dortmund), Niclas Fullkrug (Werder Brema), Mario Gotze (Eintracht Francoforte), Youssoufa Moukoko (Borussia Dortmund), Kai Havertz (Chelsea). LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, il campionato dove ‘tutte si fermano’ e il rapporto con i dirigenti Inter

    MILANO – Torna al succeso dopo la sconfitta con la Juventus, l’Inter che ne rifila 6 al Bologna. Soddisfatto a fine gara Simone Inzaghi che commenta: “La testa è importante, avevamo davanti una squadra che veniva da un ottimo periodo. La squadra ha risposto bene, ottime risposte peccato per domenica scorsa. Stiamo andando bene, il Napoli sta facendo grandi cose. Abbiamo fatto bene in Champions e stiamo facendo un buon lavoro”. Un Inter che prova a rilanciarsi in chiave Scudetto, ma il tecnico nerazzurro avverte: “E’ un campionato dove si fermano tutte, fa notizia quando si ferma l’Inter. Complimenti a chi sta davanti, noi dobbiamo continuare a fare bene”Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    L’Inter corre tanto. Eppure il crollo arriva nella ripresa

    MILANO – Questa sera a San Siro con il Bologna inizia un nuovo campionato per l’Inter: dopo tre stagioni vissute quasi sempre tra primo e secondo posto con la costante ambizione dello scudetto, la squadra nerazzurra dovrà lottare soprattutto per chiudere tra le prime quattro nella zona Champions League. Difficile immaginare una rimonta verso la vetta a -11 dal Napoli con sei squadre davanti in classifica. È lo stesso senso di realismo che ha spinto il club a reagire con decisione alla sconfitta con la Juventus. Beppe Marotta ha criticato soprattutto la differenza del rendimento tra casa e trasferta.Sullo stesso argomentoInter, che cosa c’è dietro le durissime parole di Marotta dopo il ko con la JuveInter

    Ma c’è anche un altro aspetto ambivalente in questa primo tratto di stagione in campionato e Champions League. L’Inter va molto bene nei primi tempi, ma crolla alla distanza. Nei primi 45’ ha segnato 18 gol subendone 8. Dopo l’intervallo la situazione si capovolge: 17 gol fatti e 18 subiti. Da una differenza reti di +10 nella prima frazione a una di -1 nella seconda. Prendendo in considerazione solo il campionato, il dato diventa ancora più marcato: 14 gol fatti e 5 subiti nei primi tempi, 11 fatti e 14 subiti nei secondi. Da +9 a -3. È in questo contesto che sono maturate le sconfitte che stanno rallentando la marcia in campionato. E dire che, analizzando le statistiche, non sembra emergere un problema di tenuta atletica. L’Inter è la seconda squadra di Serie A per chilometri medi percorsi ogni giornata (110, quattro in meno della Lazio prima). Ed è nel gruppo delle migliori per scatti fatti.

    Sullo stesso argomentoInter, ti giochi 60 milioni. Senza Champions sono guaiInterIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter e Belgio, che tensione! Lukaku non recupera

    La sensazione, a meno che la situazione non peggiori nei prossimi giorni dopo la ricaduta subita in seguito alla sua comparsa in nerazzurro contro Viktoria Plzen e Sampdoria, è che Romelu Lukaku riuscirà a recuperare in tempo per il Mondiale in Qatar. Resta un’ipotesi rischiosa, perché ad oggi le condizioni fisiche dell’attaccante del Belgio non lasciano tranquilli, ma è pur vero che le ultime dichiarazioni del ct Roberto Martinez lasciano aperta non una finestra, piuttosto un portone. La data limite è il 1° dicembre, quando la nazionale dei Diavoli Rossi affronterà la Croazia nell’ultima partita del girone cui prendono parte anche Canada e Marocco. Per quel giorno, Lukaku dovrebbe essere a posto.
    Oggi non è pronto, un domani…
    Martinez, ad ogni modo, non ha ancora deciso, ma sta per farlo. Il suo punto della situazione ai francesi dell’Équipe: «Per il momento, Lukaku è nelle mani dei medici e non è idoneo a giocare. Deciderò poco prima di comunicare la lista dei 26. Di sicuro noi abbiamo bisogno di lui e se sarà in grado di partecipare a una delle prime tre gare, verrà con noi. Altrimenti al Mondiale non ci sarà». L’attesa mista alla tensione restano palpabili e c’è chi, forse non a torto, pensa che sia a dir poco azzardato convocare un calciatore che ad oggi non è né al top, né nelle condizioni minime per tornare a giocare. Ma Lukaku è Lukaku: per il Belgio conta anche questo.

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    Adani e Cassano, la loro Juve-Inter: “Vittoria immeritata”, “che schifo”

    La Juve di Allegri, alla quarta vittoria consecutiva – la prima in un big match stagionale – continua ad avvelenare la domenica calcistica di Adani e Cassano. Dopo il 2-0 rifilato all’Inter i due ex nerazzurri hanno aspramente criticato la prestazione della squadra bianconera. “Penso sia palese a tutti che domenica la Juve non abbia meritato di vincere, ma ha sfruttato la cattiveria che invece l’Inter non ha avuto” – il riassunto dell’ex difensore e opinionista – “I nerazzurri potevano segnare 4 gol nel primo tempo, mentre il secondo tempo poteva portare a un 2-2: questa è la verità”, la chiosa finale da depositario del sapere. Oltre alle critiche alla Juve, il commentatore ha sottolineato alcuni difetti dell’Inter: “Qui vengono fuori i difetti della squadra di Inzaghi: non raccoglie quanto produce e, al contrario, subisce tutto quello che concede. L’Inter è stata migliore della Juve da un punto di vista calcistico, ma non è stata cattiva. E alla Juve tanto è bastato per vincere”.

    Cassano, eco ad Adani: “Vincere così mi fa schifo”

    Dello stesso di avviso di Adani anche il compagno di trasmissione nella Bobotv: “Per 45 minuti la Juventus non ha fatto mezzo tiro in porta in casa, hanno lasciato fare la partita all’Inter. Se l’Inter faceva due o tre gol nel primo tempo, nessuno poteva dire niente. A risolvere la partita ci hanno pensato due sgasate di un giocatore fantastico come Kostic. Sullo 0-0 i nerazzurri potevano fare tre gol e sull’1-0 potevano pareggiare e andare in vantaggio. Lautaro Martinez si è mangiato un gol clamoroso”. L’ex calciatore si è detto addirittura schifato per il modo in cui è arrivata la vittoria della Juve: “La vittoria dei bianconeri non è meritata. È un modo di vincere che mi fa schifo. Sono due squadre definitivamente fuori dalla lotta scudetto a meno di un crollo di Napoli e Milan”.
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    Inter, ti giochi 60 milioni. Senza Champions sono guai

    MILANO – Nel day after nerazzurro fanno rumore le parole di Beppe Marotta. «Con la Juventus sconfitta meritata. Non guardo mai le statistiche, ma in questo caso devono imporci riflessioni importanti – ha sottolineato l’amministratore delegato allo Sports Business Talk di Rcs Academy – Abbiamo preso 19 gol, di cui 16 in trasferta con 4 sconfitte (a cui va aggiunta quella a San Siro con la Roma, ndr). Siamo l’Inter e non siamo abituati a questi numeri, serve un’analisi interna approfondita. Tante le sconfitte fuori casa, dobbiamo capire perché c’è questa differenza tra casa e trasferta». Simone Inzaghi ci sta ragionando da un po’ e pure prima della Juventus aveva parlato di «dettagli su cui lavorare per far sì che non ci sia più questa differenza tra gol presi a San Siro e quelli incassati in trasferta». In tal senso l’assenza di Romelu Lukaku è un alibi che può tenere (con Big Rom la squadra è ancor facilitata a tenere il baricentro basso) ma – come pure giustamente sottolineato da Inzaghi dopo la sconfitta con la Juve – a Torino i gol sono arrivati per due contropiedi figli di errori individuali (clamoroso quello di Barella sull’1-0 che ha incanalato la partita).Sullo stesso argomentoInzaghi, Inter-Porto e la Champions: “Voglio regalare un sogno ai tifosi”Inter

    Oggi l’allenatore avrà occasione per confrontarsi con i dirigenti e per capire se tutti i giocatori saranno arruolabili per la gara col Bologna (ci sono un paio di acciaccati da valutare) ma, guardando un po’ più lontano, il test vero per capire se l’Inter ha iniziato a invertire la tendenza sarà domenica a Bergamo «Gli scontri diretti precedenti penso siano serviti per capire come e dove possiamo rimediare», l’auspicio di Marotta che – non poteva essere altrimenti – non ha certo issato bandiera bianca nemmeno per lo scudetto: «Il campionato, come dicono tutti, sarà anomalo. Quando riprenderemo a gennaio con l’importante sfida contro il Napoli e ci saranno ancora 25 giornate da giocare, con 75 punti in palio. Il cammino fino a oggi è costellato da queste 4 sconfitte fuori casa, sono tante per l’Inter. Dobbiamo capire da dove viene la differenza sostanziale tra le gare che giochiamo in casa e quelle che giochiamo in trasferta».

    Sullo stesso argomentoJuventus-Inter, Inzaghi: “Dovevamo fare fallo su entrambi i gol”Inter

    Già però i numeri sono impietosi per questa Inter che non perdeva tante partite in avvio di campionato dal 2011-12 (6 in 12 giornate): quella fu una stagione balorda, con Gasperini, Ranieri e quindi Stramaccioni ad avvicendarsi in panchina e sesto posto finale. Discorso simile nel 2016/17 con 5 ko nelle prime 13 e altri tre tecnici cambiati (De Boer, Pioli e Vecchi) e addirittura settimo posto finale. Ancora più stridente è però il paragone tra quanto sta accadendo in questa stagione al confronto delle ultime tre annate in cui l’Inter ha collezionato due secondi posti in campionato inframmezzati dallo scudetto vinto con Conte nel 2020-21 (il gruppo è pressoché lo stesso). Nell’anno tricolore l’Inter ha perso tre volte in un campionato intero, mentre nella prima stagione con l’ex ct in panchina e nell’ultimo torneo, con Inzaghi sulla tolda di comando le sconfitte sono state 4, comunque meno rispetto a quelle subite quest’anno prime 13 giornate.

    Sullo stesso argomentoStramaccioni boccia l’Inter e promuove la Juve. Su Miretti e Fagioli…Serie A

    Annata, quella attuale, che ricorda l’ultima di Spalletti in panchina (2018/19) quando i ko furono ben nove ma il quinto arrivò alla 21ª giornata. Quella fu una stagione segnata dalla “degradazione” di Icardi e l’uomo di Certaldo fu comunque bravissimo a guidare l’Inter fino al quarto posto. Lo stesso dovrà fare Inzaghi anche perché in ballo ci sono i 60 milioni che garantisce la Champions (57 milioni gli introiti certificati nell’ultimo esercizio di bilancio). Perché è giusto pensare ancora allo scudetto, ma non bisogna perdere lo sguardo dall’obiettivo che garantisce la sopravvivenza economica al club. E, se il campionato fosse finito a Torino, l’Inter – che comunque dista tre punti dal quarto posto – sarebbe stata fuori pure dalla Conference League…

    Sullo stesso argomentoJuventus-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Barella, che erroracci!InterIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Champions League Napoli, Inter e Milan: le parole di Spalletti, Zanetti e Baresi

    I sorteggi degli ottavi di Champions League per le tre italiane vedono il Napoli trovarsi davanti i vincitori dell’ultima Europa League dell’Eintracht Francoforte, l’Inter contro il Porto di Conceicao e il Milan con il Tottenham di Antonio Conte. L’urna di Nyon ha regalato questi accoppiamenti per il primo turno della fase ad eliminazione diretta della competizione, questa la reazione dei tre club attraverso le parole di Spalletti, Zanetti e Baresi. LEGGI TUTTO