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    Dalla Ferrari di Chiesa alla Lamborghini di Lautaro: è Juve-Inter supercar!

    Domenica 6 novembre non è una giornata da segnare sul calendario solo per i tifosi romanisti e laziali con il Derby all’Olimpico; la prima settimana di novembre è ricca di incontri sportivi e a chiuderla c’è anche il Derby d’Italia. A scendere in campo all’Allianz Stadium di Torino saranno la Juventus e l’Inter alle ore 20.45.

    Come la maggior parte dei calciatori, anche gli sportivi neroazzurri e bianconeri custodiscono passioni diverse rispetto al pallone, e fra queste non possono che spiccar le quattro ruote. Non tutti però vantano supercar da capogiro, ma anzi alcuni con sorpresa ci tengono a “restare umili”. Scopriamo perciò quali sono le auto dei calciatori di ambo le squadre.

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    L'Italia in panchina alla conquista della Champions. Manca solo Allegri

    TORINO – Cinque allenatori italiani in cerca della coppa dalle grandi orecchie. Cinque allenatori italiani che dimostrano, ancora una volta, quanto la nostra scuola sia tutt’altro che superata e inaridita. Cinque allenatori italiani che abbracciano varie generazioni e che insegnano la via per l’affermazione. In un modo o nell’altro.

    Ancelotti ha raggiunto Ferguson

    Carlo Ancelotti, innanzitutto. Con il suo Real Madrid, ha raggiunto il record delle 102 vittorie in Champions League, affiancandosi al mito di Sir Alex Ferguson. Non ci sono più parole per descrivere Carletto, colui che non passa mai di moda e che sa sempre arrivare in fondo, con il gioco, con i giovani, con i campioni rivitalizzati. E con quella calma che sa trasmettere al gruppo e all’ambiente. Pacificatore. Solo alla Juventus non ci è riuscito, ma questa è storia vecchia.

    Conte: con lui tutti in battaglia

    Antonio Conte, poi. Ovvero l’affamato perenne, il tecnico che trasmette adrenalina, dettami tattici, orgoglio infinito. Con il Tottenham ha timbrato nell’ultimo match, nell’inferno di Marsiglia: roba da duri. Come l’ex capitano e tecnico della Juventus, un motivatore senza eguali al mondo. Dategli un morto, lo farà resuscitare. Son e Kane lo amano, tanto per dire.

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    Inter, il piano rimonta comincia da un blitz domenica a Torino con la Juve

    MILANO – È tornato da Monaco con i complimenti di Julian Nagelsmann per come gioca la sua Inter (l’allenatore del Bayern glieli ha fatti prima della partita, evidentemente incantato per l’exploit a Barcellona) ma soprattutto senza grossi danni collaterali dopo la sconfitta, comunque preventivabile. Anche questo non un fatto banale, considerato che una stagione fa, in una situazione analoga a Madrid, l’espulsione di Nicolò Barella costò gli ottavi al centrocampista. Simone Inzaghi, centrato il primo obiettivo stagionale (che porterà pure in dote per le casse del club una ventina di milioni, al netto di quanto già incassato), potrà ora gettarsi a capofitto sulla campagna d’Italia che vedrà due obiettivi su tre (scudetto e Supercoppa di Lega) decidersi già a gennaio. Detto del derby di Riad col Milan (il 18), gli otto punti di distacco dal Napoli impongono una rapida svolta alla stagione, anche perché il menù post-Mondiale prevede come primo appuntamento dopo la maxi-sosta proprio lo scontro diretto con la capolista a San Siro, sfida che – se vinta – darebbe tutt’altro senso alla classifica. E Inzaghi, che nei prossimi 270’ di campionato avrà ben due scontri diretti entrambi in trasferta (si comincia domenica con il derby d’Italia per finire a Bergamo con l’Atalanta, gare inframmezzate dal match col Bologna a San Siro), sa benissimo che è obbligatorio fare il pieno di punti per tenere viva la speranza di vincere lo scudetto della seconda stella, lavando così la delusione per quanto accaduto un campionato fa quando tra Torino e Bergamo i nerazzurri raccolsero 4 punti sui 6 disponibili (vittoria 1-0 in casa della Juve e 0-0 al Gewiss contro l’Atalanta).Sullo stesso argomentoInzaghi pronto alla sfida: l’avviso ad Allegri per Juventus-InterInterIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bayern Monaco-Inter 2-0: Inzaghi ko, decidono Pavard e Choupo-Moting

    L’Inter di Simone Inzaghi cade per 2-0 in casa del Bayern Monaco. I nerazzurri, nonostante una buona partita, non riescono a trovare la via del gol e chiudono dunque il girone C di Champions League con una sconfitta: decidono il match dell’Allianz Arena il colpo di testa di Pavard al 32′ e il super gol di Choupo-Moting al 72′. È un ko comunque indolore per l’Inter, già sicura della qualificazione e del secondo posto. Inzaghi, anche in ottica della super sfida contro la Juve di domenica prossima, si è affidato molto al turnover con Bellanova, Asllani, Gagliardi e Gosens dal 1′ a centrocampo. Nonostante i molti cambi (anche in difesa e in attacco) rispetto al match con la Samp di sabato scorso però sono arrivati buoni segnali per Inzaghi: Barella è sempre tra i migliori e anche Bellanova (alla prima da titolare in assoluto con la maglia dell’Inter) ha messo in mostra personalità e concretezza. Un po’ di rammarico resta per l’occasione mancata da Lautaro Martinez sullo 0-0, poi il gol di Pavard che ha messo in discesa il match per i padroni di casa. Per il Bayern Monaco brillano Pavard, Kimmich (suo l’assist sul colpo di testa vincente del difensore francese) e Choupo-Moting (molto bello il destro vincente nella ripresa). Grazie a questo successo la squadra di Nagelsmann chiude al primo posto e a punteggio pieno (18 punti) il girone C. Da segnalare sullo 0-0 la decisione dell’arbitro slovacco Ivan Kruzliak di non assegnare il rigore per il tocco di mano di Mané sul tiro di Barella.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Lo scandalo in Curva: comunicato Inter, condanna la violenza ma non cita la Nord

    MILANO – L’Inter “condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro”. La società nerazzurra rompe il silenzio e condanna quanto avvenuto in occasione della gara contro la Sampdoria, quando la Curva Nord è stata svuotata come omaggio a Vittorio Boiocchi, 69enne storico capo ultras del tifo più caldo interista che era stato ucciso poco prima della partita. “Il club che in ogni sede lotta contro ogni tipo di violenza, ribadisce i valori essenziali di fratellanza, inclusione e antidiscriminazione ed esprime la sua totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare a ciò che tengono di più: l’amore e la passione per l’Inter”, si legge ancora nella nota della società che “si adopera ogni anno per rafforzare il presidio di sicurezza e di sorveglianza all’interno dello stadio” e “ribadisce nuovamente la sua totale collaborazione con le forze dell’ordine per assicurare la tutela dei diritti dei propri tifosi”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Sampdoria ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui la diretta di Inter-Sampdoria su Tuttsport.com
    Dove vedere Inter-Sampdoria streaming e diretta tv
    Inter-Sampdoria è in programma alle 20:45 allo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro, Milano, e sarà visibile in diretta su Dazn e Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport Calcio (canale 202), Sky SPort (canale 251) e anche in 4K sul canale 213. Inoltre, in streaming, su Now Tv.
    Guarda Inter-Sampdoria su DAZN. Attiva ora
    Inter-Sampdoria: le probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Dzeko, Lautaro. Allenatore: Inzaghi.A disposizione: Handanovic, Cordaz, De Vrij, D’Ambrosio, Darmian, Gosens, Bellanova, Gagliardini, Asllani, Carboni, Correa, Lukaku. Indisponibili: Brozovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    SAMPDORIA (4-2-3-1): Audero; Bereszynski, Ferrari, Colley, Augello; Rincon; Villar; Gabbiadini, Yepes, Djuricic; Caputo. Allenatore: Stankovic.A disposizione: Contini, Ravaglia, Amione, Conti, Murillo, Murru, Sabiri, Trimboli, Vieira, Leris, Verre, Pussetto, Montevago. Indisponibili: Winks, De Luca, Quagliarella. Squalificati: nessuno. Diffidati: Leris, Verre.
    Arbitro: Massimi di Termoli. Assistenti: Galetto e Massara. IV uomo: Cosso. Var: Nasca. Avar: Paganessi. LEGGI TUTTO

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    Inter, un super Dimarco spinge Gosens all’addio: c’è la Bundesliga

    MILANO – Federico Dimarco è senza dubbio alcuno l’attuale padrone della fascia sinistra dell’Inter. Contro il Viktoria Plzen, per la prima volta dalla partenza di Ivan Perisic, il canterano nerazzurro ha fatto dimenticare il croato, dimostrando di poter essere decisivo anche in una competizione difficile come la Champions League. Non che in precedenza il classe ’97 non si fosse già distinto. Ma un conto è andare a strappi e far vedere solo le proprie capacità tecniche e quelle in fase offensiva, un altro è disputare un incontro praticamente perfetto, senza alcuna sbavatura. Quel mancino sopraffino, in grado di pulire e tagliare la palla a proprio piacimento, non solo è particolarmente gradito da Simone Inzaghi, ma anche parecchio apprezzato da Romelu Lukaku. Col belga che crede che Dimarco sia potenzialmente un giocatore perfetto per il suo stile di gioco. Grazie alla facilità di calcio del compagno di squadra, Big Rom è convinto di poter segnare parecchie reti. Con l’ex Parma e Verona che vedrebbe così sfruttate al meglio quelle caratteristiche che lo hanno accompagnato sin da bambino. Tempo fa, quando il calciatore non si era ancora affermato neanche in serie A, Roberto Samaden, il direttore del settore giovanile nerazzurro, aveva spiegato come tra tutti i giovani passati da Interello, quello che «sicuramente e senza dubbio sarebbe arrivato lontano», era proprio Federico.

    Inter, piace Matturro: ma ha una clausola da sei milioni

    Gosens è indietro nelle gerarchie

    Oggi, nonostante i dovuti margini di miglioramento, Dimarco ha conquistato la Nazionale e la titolarità dell’Inter. Un ruolo sognato e agognato pure da Robin Gosens, che invece ora è parecchio indietro nelle gerarchie nerazzurre. Il tedesco si aspettava di giocare dal primo minuto contro i cechi ed è rimasto male per l’ennesima panchina. Più che altro l’ex Atalanta non capisce perché ci sia (stata) una rotazione continua di praticamente tutto il gruppo nerazzurro, mentre lui sia partito dall’inizio solo a Lecce, con il Bayern Monaco e all’andata contro il Viktoria. L’esterno pensava che la rete col Barcellona sarebbe potuta diventare quella della sua personalissima svolta a Milano. Adesso invece teme di perdere il Mondiale nonostante il suo nome sia nell’elenco dei pre-convocati per il Qatar. E una sua partenza a gennaio, destinazione Bundesliga, da possibile è ora altamente probabile. Il Bayer Leverkusen, che lo aveva cercato la scorsa estate, potrebbe accoglierlo a braccia a parte. L’ipotesi Borussia Dortmund viene smentita da chi gli sta vicino anche perché il ragazzo tifa Schalke 04. Pochi mesi fa Robin voleva rimanere all’Inter per dimostrare il suo valore, oggi invece la voglia di essere protagonista altrove, potrebbe avere la meglio. Difficile che qualcuno paghi i 25 milioni richiesti da Beppe Marotta, tutte le parti in causa dovranno ragionare sulla soluzione migliore di un arciere in crisi.

    Guarda la galleryChampions, voti Inter-Viktoria: Dzeko super, Dimarco risorgeIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Calciomercato Inter: piace Matturro, ma ha una clausola da sei milioni

    MILANO. L’Inter ha messo le mani su Alan Matturro, difensore centrale mancino del Defensor Sporting – il settore giovanile più florido in Uruguay, promosso a pieni voti anche da Dario Baccin, braccio destro del ds Piero Ausilio rientrato ieri a Milano da Buenos Aires dopo una missione di una decina di giorni in Sud America per guardare partite e tenere vivi i rapporti con i vari operatori di mercato presenti laggiù. Il ragazzo, nonostante sia un 2004, gioca stabilmente titolare nel campionato uruguaiano e, fatto per nulla secondario, ha pure passaporto italiano. Già in estate il suo procuratore Marcelo Simonian ne aveva parlato all’Inter (i rapporti dell’agente con Ausilio sono ottimi) che ora ha deciso di passare all’azione per bloccare il ragazzo, in un’operazione stile Lautaro, con l’obiettivo di anticipare la concorrenza dell’Ajax, altro club che aveva messo gli occhi sul centrale, la cui clausola rescissoria, inserita nel contratto in scadenza nel dicembre 2024, ammonta a 6 milioni di dollari (più o meno l’equivalente in euro).Sullo stesso argomentoRinnovi? Non solo Skriniar. C’è un’Inter in scadenza, Marotta e Ausilio al lavoroCalciomercato Inter

    Operazione in prospettiva estiva, quando – al di là di cosa potrà accadere per Skriniar (Marotta ha confermato l’ottimismo del club per il rinnovo) – andrà in scadenza il contratto di Stefan De Vrij e Francesco Acerbi potrebbe tornare alla Lazio, a meno che non si riscrivano i parametri del suo contratto (il club di Lotito gli garantisce 2.6 milioni a stagione), il tutto senza dimenticare che, dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile per Alessandro Bastoni, sarebbe per il club inevitabile valutarla, visto che un big andrà comunque sacrificato entro il 30 giugno. L’Inter con Matturro vuole replicare quanto fatto dal Milan con Kalulu: provare a pescare un talento futuribile nella speranza che possa sbocciare definitivamente in Italia, anche perché i parametri dei nostri club impongono scelte coraggiose su prototipi di giocatori che possono potenzialmente diventare dei big.

    Sullo stesso argomentoInter, gli appunti di Ausilio su Nianzou e PedrazaCalciomercato Inter

    Inter, occhi in Argentina tra Alcaraz e Buonanotte

    La missione di Baccin si è concentrata prevalentemente in Argentina dove il vice di Ausilio ha promosso Carlos Jonas Alcaraz, interno di centrocampo classe 2002 del Racing Avellaneda, club da cui l’Inter ha già pescato un giovanissimo Martinez (sul ragazzo avrebbe messo gli occhi pure il Milan). Altro prospetto sul cui talento non ci sono dubbi è Facundo Buonanotte, trequartista 2004 in forza al Rosario Central che però sarebbe ormai a un passo dal Brighton: questo fa capire come l’unica strada per comprare bene in Sud America è riuscire ad arrivare con grande anticipo sui talenti che propone quei mercato e, in tal senso, su Matturro – ultimo centrale di una scuola che negli anni ha prodotto giocatori come Montero, Caceres, Godin, Lugano fino ad Araújo, oggi pilastro del Barça – l’Inter ha fatto tutto per bene, tanto che in Uruguay il passaparola tra gli operatori di mercato ha dato verdetto unanime: presto vestirà nerazzurro.  

    Sullo stesso argomentoInter, Bensebaini a zero: Ausilio punta all’erede di GosensCalciomercato InterIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO