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    Inter, Lukaku di nuovo in gruppo: quando potrebbe tornare in campo

    MILANO – L’Inter ritrova Romelu Lukaku. L’attaccante infatti si è allenato insieme al resto dei compagni ad Appiano Gentile (Varese), per la prima volta dopo l’infortunio muscolare di fine agosto. Il centravanti belga resta tuttavia in dubbio per la trasferta di Firenze, dove i nerazzurri sabato sfideranno la Fiorentina di Vincenzo Italiano, anche considerando il fatto che Lukaku si allenerà soltanto oggi e domani in gruppo dopo quasi due mesi di stop. In alternativa, il belga potrebbe quindi rivedersi mercoledì prossimo per la decisiva sfida di Champions League contro il Viktoria Plzen a San Siro. LEGGI TUTTO

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    Inter, la nuova spina dorsale di Inzaghi

    MILANO – Romelu Lukaku domani tornerà in gruppo, mentre Marcelo Brozovic spera di esserci per la Juve. Bollettini dai lungodegenti che da un po’ fanno meno notizia e incutono meno apprensione tra i tifosi nerazzurri. Merito di Simone Inzaghi ma pure di Beppe Marotta e Piero Ausilio, perché questa Inter ha effettivamente due titolari per ruolo. Nell’ultimo campionato non era così ed è bastato non avere Brozovic per tre partite (Sassuolo e Fiorentina a San Siro, il Toro al Grande Torino) per perdere lo scudetto a causa dei due punti racimolati sui nove disponibili. Ora la musica è radicalmente cambiata e, come certificato da Marotta lunedì al Galà del Calcio: «È tornata la squadra che ci ha dato soddisfazioni nella passata stagione».

    Nuovi leader

    Un’Inter dove però sono nuovi i punti di riferimento in campo e all’interno dello spogliatoio. La “spina dorsale” nata a stagione in corso vede Onana come base (il camerunese ha dato coraggio a tutta la difesa e ha portato grande positività pure in campo), Acerbi al centro della difesa (non ha sbagliato una partita e conosce a memoria il calcio di Inzaghi) e Dzeko in attacco (doveva essere eclissato dalla LuLa invece è stato preziosissimo come regista alto). Un pensierò a sé lo merita Hakan Calhanoglu, non fosse perché si è rivelato uno straordinario alter-ego di Brozovic, il che ha permesso ad Asllani di non vivere schiacciato dalle pressioni: il turco – basta pensare alle due partite giocate con il Barça – è stato semplicemente straordinario per come ha guidato la squadra e per la qualità delle sue giocate. Questa varietà di soluzioni può rappresentare la forza di un’Inter che non ha per nulla perso l’ambizione di vincere il ventesimo scudetto, quello della seconda stella: fondamentale in tal senso, chiudere bene prima della maxi-sosta per il Mondiale. Tre trasferte: Firenze, Torino per affrontare la Juve e Bergamo, diranno moltissimo sulle ambizioni dei nerazzurri.
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    Inter, Acerbi e quello sfogo che richiama Vieri a Euro 2004

    Dopo aver saltato l’ultima di Champions contro il Barça al Camp Nou, Acerbi ha ‘scalzato’ Bastoni e si è ripreso la titolarità nel 2-0 di campionato alla Salernitana. Una vittoria – targata Lautaro e Barella – che ha ridato fiducia a tutto il gruppo di Inzaghi e che è servita allo stesso difensore per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Dalle difficoltà della Lazio sono passato all’ultimo giorno all’Inter sapendo chi sono e sapendo che potevo aiutare i miei compagni – ha raccontato il difensore dell’Inter in zona mista – Dalla Lazio non sono andato via per i tifosi, ma perché, dopo l’episodio contro il Milan, mi hanno toccato la persona allora ho deciso di venire a Milano. Dico che sono molto più uomo io di tutti quelli che, a Roma, mi hanno puntato il dito contro”.

    A cosa si riferisce Acerbi? Il precedente di Vieri

    L’episodio citato da Acerbi è quello dello scorso 24 aprile, quando un fermo immagine in occasione di Lazio-Milan fece il giro dei social. Il sorriso nervoso al gol di Tonali non venne per nulla digerito dalla tifoseria biancoceleste, che gli mosse delle critiche piuttosto ingenerose. Oggi le parole di risposta di Acerbi, che ricordano molto quelle pronunciate da Vieri a Euro 2004 sulla presenta lite con Gigi Buffon dopo Italia-Svezia: “Ma quale alterco, guardatevi allo specchio. Sono più uomo io di tutti voi insieme”.
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    Tare: “Juve e altre big tecnicamente fallite e in vita grazie al sistema”

    ROMA – Il direttore sportivo della Lazio Igli Tare è stato ospite di una lezione di diritto sportivo tenuta all’Università Luiss di Roma, ospite dell’ex compagno di squadra Guglielmo Stendardo. Il dirigente non ha usato mezzi termini quando ha dovuto esprimersi sulle proprietà delle società di Serie A. Sulla gestione familiare: “Sono rimaste quattro proprietà familiari, Udinese, Atalanta, Lazio e Napoli. Io sono più per questa gestione, le multinazionali hanno solo interesse commerciale e si perde il bello del calcio: la passione, l’amore. Quei fondi lavorano con gli algoritmi e non vogliono più sapere della storia della squadra e della città. Io sono un fan della vecchia scuola”.
    Approvato il bilancio della Juve
    Juve, pubblicati i dati di Exor
    Le bordate a Milan, Juve, Inter e Roma
    “Cosa manca nel calcio? Dei dirigenti aziendalisti, per il fatto che la durata dei contratti varia troppo. Prendete me, sono uno dei dirigenti più anziani in attività in serie A, questo è il mio quindicesimo anno alla Lazio. Ho la fortuna di lavorare con una società con una gestione virtuosa. Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan, Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno. È molto importante avere nella società una gestione di lungo termine con progetti importanti per vedere il bene della società”.
    Il caso della Juventus
    È bene ricordare come più che il sistema siano gli azionisti della Juventus a fare da garanti dei conti del club bianconero. Per fare un esempio l’ultimo aumento di capitale sottoscritto nel mese di dicembre 2021 ha visto versare nelle casse della Juventus 400 milioni di euro.
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    Furia Laporta: “Contro l’Inter arbitraggio scandaloso. Ho reagito con l’Uefa”

    BARCELLONA (Spagna) – Nonostante il Clasico contro il Real Madrid ormai alle porte, il presidente del Barcellona Joan Laporta non sembra aver digerito l’esito del doppio confronto contro l’Inter in Champions League. Il numero 1 del club blaugrana ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della società, esprimendo il suo pensiero sulla sfida con i nerazzurri: “L’allenatore e il suo staff hanno fatto di tutto per essere competitivi, hanno lavorato duramente. Il nostro girone è complicato, contro il Bayern ad esempio abbiamo fatto un buon risultato, ma il rigore non assegnato dal Var a Milano su Dembele è stato davvero scandaloso. L’arbitraggio non ci è piaciuto, ovviamente. Ho reagito come dovevo e parlato con l’Uefa. Ormai però non si può tornare indietro”.
    Laporta: “L’Inter ha giocato bene in contropiede”
    Sull’ipotesi di perdere degli introiti preziosi per le casse del club, in caso di eliminazione prematura nella fase a gironi della Champions League, Laporta si è espresso così: “Non è una questione che cambia con 30 o 35 milioni. Dobbiamo continuare a cercare sponsorizzazioni e competere in Europa, l’impatto netto sarà più basso del previsto”. Il presidente blaugrana ha poi aggiunto un’ulteriore considerazione personale sulla partita del Camp Nou contro l’Inter: “Il Camp Nou l’altra sera era impressionante, con un pubblico da grandi serate. Non avevamo purtroppo programmato quel secondo tempo, in cui l’Inter ha giocato bene in contropiede. Dico ai tifosi di continuare a crederci, abbiamo un’ottima squadra che ha tutto per farci gioire. Devono supportare Xavi”.
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    Barcellona-Inter, il finale al cardiopalmo vissuto dai social

    Finale rocambolesco tra Barcellona e Inter: i blaugrana dopo essere andati in vantaggio con Démbelé hanno primo subito il controsorpasso nerazzurro firmato da Barella e Lautaro e poi hanno accorciato le distanze con la rete di Lewandoski. Un finale all’insegna dei gol: la squadra di Inzaghi ha ritrovato il momentaneo vantaggio con un gran tiro di Gosens, servito da un’ottima palla di Lautaro. Gli uomini di Xavi non hanno mollato la presa e nei minuti di recupero hanno pareggiato nuovamente. Ancora a segno Lewandowski che insacca di testa e batte Onana. Sul finire del recupero, l’Inter ha avuto nuovamente l’occasione di chiudere la partita e portare a casa tre punti preziosissimi, ma Asllani si è fatto ipnotizzare da Ter Stegen. Dopo la vittoria di San Siro, i nerazzurri escono dal Camp Nou con un punto d’oro in chiave qualificazione. La partita, oltre che sul campo, è stata vissuta intensamente anche sui social. Ecco le reazioni dei tifosi.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, Bensebaini a zero: Ausilio punta all’erede di Gosens

    MILANO – Avanti tutta su Bensebaini, laterale sinistro del Borussia Mönchengladbach con il contratto in scadenza nel giugno del 2023. Da un anno il giocatore è nel mirino di Piero Ausilio e, il fatto che continua a non firmare il prolungamento col Borussia, ha convinto l’Inter ad accelerare per bruciare la concorrenza, pure italiana considerato che sull’algerino c’è pure la Juventus, come rivelato qualche settimana fa dalla Bild. Obiettivo dell’Inter è trovare il sostituto di Robin Gosens che vive sempre più male il suo status da precario: il tedesco non ha mai convinto Simone Inzaghi che prima gli ha preferito Perisic, poi – quando ormai il croato si era accasato al Tottenham – non gli ha consegnato quella maglia da titolare che sembrava automatica anche alla luce dell’investimento fatto per strapparlo all’Atalanta da gennaio. Un rapporto mai decollato, come dimostra la scelta da parte di Gosens di dire sì al Bayer Leverkusen nell’ultima settimana di mercato: trattativa sfumata soltanto perché l’offerta portata dai tedeschi all’Inter non corrispondeva a quanto paventato dai mediatori che seguivano l’affare. Visto l’andazzo della stagione, già a gennaio il Bayer potrebbe riprovarci.Guarda la galleryInter, Inzaghi sorride: Lukaku sta per tornare!

    L’Inter potrebbe decidere di fare un’offerta al Borussia Mönchengladbach

    E l’Inter – che già ora punta a porsi in pole position con Bensebaini – potrebbe decidere di fare un’offerta al Mönchengladbach tenendo conto che il laterale andrà in scadenza a giugno oppure decidere di monetizzare con Gosens e prendere un giocatore in prestito. Tra l’altro, in linea teorica, tra Darmian e Dimarco almeno numericamente Inzaghi non rimarrebbe scoperto. Un laterale, comunque dovrebbe essere dato a Inzaghi visto che – a meno di cataclismi – l’Inter dovrà comunque affrontare gli impegni in Europa League se non riuscisse a restare in Champions, competizione dove con Conte il club ha già sfiorato il trofeo e dove i nerazzurri avrebbero tutto per arrivare in fondo.

    Guarda la gallerySassuolo-Inter, gioia Dzeko: 100° e 101° gol in Serie AIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, il ritorno di Lukaku: abbraccio a Inzaghi e primi test FOTO

    MILANO – Mercoledì (ore 21) al Camp Nou l’Inter di Simone Inzaghi affronterà il Barcellona nel primo match di ritorno della fase a gironi di Champions League. I nerazzurri, forti dell’1-0 nel match giocato a San Siro, si stanno preparando per la grande sfida intanto si avvicina il rientro di Romelu Lukaku. L’attaccante belga stra proseguendo il suo recupero facendo notevoli progressi: nella sessione mattutina dell’ultimo allenamento Lukaku si è esercitato con il pallone e potrebbe tornare a disposizione di Inzaghi per il match di campionato di domenica (ore 12:30 a San Siro) contro la Salernitana. Invece Joaquin Correa ha continuato il lavoro personalizzato basato solo sulla corsa. LEGGI TUTTO