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    Inter, la Curva Nord non ci sta: “Tolleranza finita”

    MILANO – La sconfitta per 3-1 a casa dell’Udinese fa ancora discutere in casa Inter e la tifoseria si è esposta. Su Facebook la Curva Nord ha invitato la squadra a prendersi le sue responsabilità: “La realtà, se approcciata da un punto di vista d’insieme, è molto più complessa di uno sbrigativo ‘Inzaghi-out’. Punti salienti: la tolleranza è finita; l’allenatore ha sicuramente fatto degli errori ma nessun alibi per i giocatori che, da che mondo e mondo, in queste situazioni ci sguazzano anteponendo il proprio ego al gruppo. Ed a noi questo non va bene. Al rientro dalle Nazionali cambia il registro. Ognuno deve essere messo di fronte alle sue responsabilità”. LEGGI TUTTO

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    Fabbian, l'anima giovane della Reggina

    TORINO – La più bella rivelazione della Serie B è una mezzala di 19 anni, Giovanni Fabbian, proprietà Inter, capo cannoniere della Reggina con 3 reti. Su di lui si sprecano già i paragoni illustri. Ai quali non ci accoderemo, anzi, facciamo nostre le giuste parole del suo allenatore, Pippo Inzaghi, che ha scommesso su di lui fin dalla prima uscita di Coppa Italia, quando il ragazzo fece una gran partita a Marassi contro la Sampdoria. “Da quando è qui è migliorato di allenamento in allenamento – dice il tecnico della Reggina di Fabbian – In questo momento sta fiorendo, adesso sta a noi essere bravi a gestirlo e farlo stare sereno. Lui, così come gli altri ragazzi del gruppo, hanno umiltà e questo è importante, devono solo continuare così”.Fabbian, veneto di Camposanpiero, esordi nel Padova e passato alle giovanili dell’Inter nel 2018, è sbarcato in prestito secco alla Reggina il 30 luglio, dopo essersi laureato Campione d’Italia con la Primavera dell’Inter. Quel che colpisce di lui è il gran dinamismo, la capacità di sacrificarsi per la squadra quando serve, senza però perdere d’occhio la porta, che vede come se fosse un animale dell’area avversaria. I suoi gol hanno contribuito alle vittorie su Sudtirol, Palermo e sabato scorso sul Cittadella. Il vizietto del gol ce l’ha sempre avuto ma un conto è metterlo in mostra fra coetanei, un conto contro scafati professionisti, non era scontato che facesse così bene al suo esordio in B. Fra l’altro, le sue prove gli hanno fruttato la convocazione per l’Under 20, chiamato dal neo ct Carmine Nunziata per la trasferta in Portogallo del secondo incontro del Torneo 8 Nazioni a cui seguirà l’amichevole con la Svizzera. Convocazione che a qualcuno ha fatto storcere il naso: non esiste in Italia una mezzala di 19 anni così promettente, perché non chiamarlo subito per l’Under 21? Ma si potrebbe obiettare che con gli azzurrini di Nunziata, Fabbian potrà giocare da leader e comunque disputare partite di spessore, mentre nell’Under 21 probabilmente avrebbe trovato uno spazio più ridotto. Giusto dunque farlo crescere con calma e con la serenità invocata da Inzaghi. In questa Reggina che comanda la B, col miglior attacco (14 gol fatti) e la miglior difesa (2 reti subite), sicuramente prevale la forza di un collettivo dove incantano le giocate di Menez, che anche a 35 anni resta di un’altra categoria. Ma il peso di Fabbian, al di là delle tre reti, è molto importante perché con la sua freschezza è il “giocatore-elastico” della squadra, l’uomo in più a dare una mano quando c’è da stare in trincea ma sempre pronto a pungere in avanti. Il ragazzo poi, sente sua la maglia, in rete lo si trova in filmati in cui canta con trasporto i cori di una delle tifoserie più calde d’Italia. Presto per dire dove arriveranno in questa stagione la Reggina e Fabbian. Ma se si pensa a come era messo il club amaranto soltanto tre mesi fa, con la squadra a serio rischio iscrizione, mentre ora si sogna la Serie A, beh, lo si deve in buona parte anche a Giovanni Fabbian da Camposanpiero. La scorsa stagione divideva la mediana della Primavera nerazurra con quel Cesare Casadei che l’Inter, per esigenze di bilancio, ha venduto a peso d’oro al Chelsea che per ora lo utilizza nell’Under 21 che disputa la Premier League 2, il campionato riserve. Ma chissà a fine stagione a che punto saranno gli ultimi giovani leoni del vivaio interista.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Sono io il responsabile. Bastoni e Mkhitaryan? Hanno pagato per tutti”

    UDINE – “L’Udinese vinceva tutti i duelli e ho cambiato Mkhitaryan e Bastoni perché erano già ammoniti, servivano cambi e hanno pagato loro. Ma l’Udinese ha fatto una grande partita e ha vinto meritatamente. Non riusciamo a dare continuità, ora venivamo da due vittorie, il principale responsabile sono io ma sono mancate cattiveria e determinazione, dobbiamo rivedere un po’ di cose. Nelle ultime tre trasferte abbiamo preso nove gol, lo scorso anno nove gol li abbiamo presi in un girone intero. Dovevamo entrare meglio nel secondo tempo, se concedi nove calci d’angolo al nono calcio d’angolo ti fanno gol. Questa è una sconfitta che fa male. Io continuo a lavorare con il mio staff nel migliore dei modi, ma è chiaro che la prestazione di oggi ci lascia tutti perplessi. Quando metti meno determinazione degli avversari e gli avversari sono in salute come l’Udinese, poi ti puniscono”. Lo ha detto a Sky Sport il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, dopo la sconfitta a Udine per 3-1.Guarda la galleryL’Inter crolla in Friuli: Barella illude Inzaghi, l’Udinese dilaga in rimontaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, furia Bastoni: calci alla panchina dopo la sostituzione al 31'

    UDINE – Alle telecamere di Dazn non è sfuggito il plateale gesto di nervosismo di Alessandro Bastoni. Il difensore nerazzurro è stato sostituito da Simone Inzaghi al 31′ del primo tempo della sfida della Dacia Arena tra Udinese e Inter. Rientrando in panchina Bastoni non è riuscito a controllare la rabbia e la frustrazione, scalciando ripetutamente i seggiolini davanti a lui. A nulla è valso il tentativo di Gosens, intervenuto per calmarlo. Il tecnico dell’Inter, preoccupato da una possibile doppia ammonizione, ha richiamato sia Bastoni che Mkhitaryan, entrambi sanzionati con un giallo dall’arbitro Valeri, sostituendoli con Dimarco e Gagliardini. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, infortunio muscolare per Calhanoglu: salta l'Udinese

    MILANO – Oltre a Lukaku, il cui rientro è previsto dopo la sosta nazionali, l’Inter perde anche Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco si è sottoposto quest’oggi a esami strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano e gli accertamenti svolti “hanno evidenziato una distrazione muscolare al flessore della coscia sinistra. Le sue condizioni saranno rivalutate la prossima settimana”, come si legge nella nota ufficiale pubblicata dal club nerazzurro sul proprio sito web. Calhanoglu non sarà dunque a disposizione di Simone Inzaghi per la trasferta di Udine. LEGGI TUTTO

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    Ilkhan: “Errore utile per crescere”

    TORINO – Convincente alla prima giocata dall’inizio in casa contro il Lecce, responsabile a Milano dell’errore in marcatura che porta al gol di Brozovic (responsabilità condivisa con Milinkovic, il quale con due passi in più avrebbe potuto chiudere lo specchio della porta al croato): Emirhan Ilkhan, 18 anni compiuti il primo giugno, sta prendendo confidenza con il campionato italiano anche attraverso sbagli utili a farlo crescere. Giusto si soffermi sull’episodio per farne tesoro in ottica futura, bene anche rivolga l’attenzione al futuro, alla prossima gara contro il Sassuolo. Intanto l’ex centrocampista del Besiktas dimostra, in un messaggio postato sui social, di avere buona maturità nel vivere la situazione: «Sono molto dispiaciuto per la conseguenza del mio errore – scrive Ilkhan -. Continuerò a lavorare sempre di più credendo e sapendo che gli errori ci insegnino nuove lezioni. Sono in buona salute, vi ringrazio molto per i vostri sinceri messaggi e supporti». La disattenzione è costata il pari a Milano, ma Ilkhan ha davanti a sé tutto il tempo per rimediare, ribaltando il quadro e rendendosi protagonista di azioni tali da portare punti ai granata.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Cessione Inter: Ranadivé e il codice Da Vinci

    MILANO – Imprenditore di successo. Brillante filantropo. Magnate che avrebbe fortemente voluto cenare con Leonardo da Vinci. Vivek Ranadivé, come il genio del Rinascimento italiano, è oggi riconosciuto da tutti per creatività e idee innovative. Per lui la massima soddisfazione nella propria esistenza è quella di «migliorare la vita delle persone». Un mantra che lo ha fatto arrivare lontanissimo. Un’altra similitudine tra Ranadivé e Leonardo è che pure il 64enne milionario – interessato all’acquisto dell’Inter – ha costruito la propria fortuna col duro lavoro e con l’abnegazione allo studio.

    L’Inter costa 1,2 miliardi. Zhang, c’è Ranadivé

    Cresciuto in India (i suoi zii, Balkrishna Trimbak Ranadive e Ahilya Rangnekar, erano due leader comunisti), la leggenda narra che abbia lasciato il Paese natio pove rissimo, con soli 50 dollari in tasca. Difficoltà che non hanno fermato la sua ascesa, con la realizzazione meritata e fortemente voluta negli Stati Uniti. Formatosi a Cambridge, dopo aver conseguito la laurea e il master in ingegneria elettronica al MIT, non ancora soddisfatto del livello di istruzione ricevuto (per una sete di sapere che rimanda ancora una volta a Leonardo) ha completato le sue conoscenze ad Harvard.

    Dalla bravura sui banchi di scuola a quella nel mondo del lavoro, il passo è brevissimo: Ranadivé fonda una società di consulenza, la UNIX e si distingue successivamente con risultati strabilianti nel settore della tecnologia, gestendo due colossi come Teknekron e TIBCO, altra azienda creata da lui, che attraverso il proprio software di fatto alimentava la maggior parte delle agenzie governative di tutto il mondo. Le sue doti e il saper capire quando (e dove) intervenire, gli valgono anche l’appellativo di «Mr. Real Time» per la digitalizzazione di Wall Street e l’abilità nel saper trovare la soluzione perfetta ai problemi nel momento più appropriato (che fondamentalmente era quello che faceva Leonardo secoli fa).

    Inter, occhio a Stankovic se Inzaghi non svolta

    Il suo legame con lo sport nasce per amore della figlia che praticava il basket alle medie: per non deludere la ragazzina Ranadivé era addirittura diventato coach della squadra locale. Un compito che precede quello del 2010 quando è co-proprietario dei Golden State Warriors in NBA. Nel 2013 vende le sue quote e investe oltre un miliardo di euro per divenire azionista di maggioranza dei Sacramento Kings. Negli scorsi mesi si era parlato di un suo (presunto) interessamento per l’acquisizione del Chelsea e successivamente della volontà di supportare Red Bird per il rilancio del Milan. Nulla è andato in porto, con l’affare Inter che quindi potrebbe essere l’occasione da sfruttare, per una nuova ed entusiasmante sfida da affrontare. La richiesta di Zhang, che valuta il club 1,2 miliardi di euro, viene considerata eccessiva, ma c’è tutto il tempo per trattare e trovare eventualmente una quadra che soddisfi tutte le parti in causa. Intanto l’ad nerazzurro Beppe Marotta, stuzzicato sull’argomento nel pre partita di ieri, non si è voluto esporre più di tanto: “Queste notizie sono ormai due anni che circolano. Posso solo dire che la famiglia Zhang ama l’Inter e ha rispetto dei tifosi, sa cosa deve fare per garantire presente e futuro. L’area tecnica di cui sono responsabile deve essere esente da queste considerazioni perché tutto è sempre garantito nel migliore dei modi. Oggi le risposte le aspettiamo dalla squadra, non certo dalla proprietà. Sono cose che sono sopra la mia testa, non entro nel merito di quelle che sono le strategie della proprietà. Posso che il futuro è garantito e che la famiglia Zhang non verrebbe mai meno a questo tipo di impegno”.

    Guarda la galleryL’Inter riparte: contro il Torino basta l’acuto di BrozovicIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter-Torino, i convocati granata: Singo torna a disposizione

    TORINO – Sono 24 i convocati di Ivan Juric per la trasferta di San Siro dove il tecnico del Torino, ancora convalescente dopo la polmonite, nel match contro l’Inter (in programma oggi, sabato 10 settembre alle ore 18) sarà nuovamente sostituito in panchina da Matteo Paro. Il vice allenatore granata dovrà fare a meno di Miranchuk e Ricci, mentre torna in lista Singo per la sfida del ‘Meazza’ in cui il Toro cercherà altri punti preziosi per continuare a sognare nel suo sorprendente avvio di stagione.
    Diretta Inter-Torino ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni
    I 24 convocati
    Questi i convocati granata: Bayeye, Schuurs, Buongiorno, Zima, Karamoh, Sanabria, Lukic, Pellegri, Rodriguez, Ilkhan, Vlasic, Singo, Lazaro, Adopo, Seck, Djidji, Vojvoda, Vanja, Aina, Garbett, Radonjic, Fiorenza, Linetty, Gemello.
    Inter-Torino: seguila in diretta sul nostro sito
    Guarda la galleryInter-Torino: la formazione ufficiale di ParoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO