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    Perché Dybala conviene all'Inter, perché l'Inter conviene a Dybala

    Il test di Lugano l’ha dimostrato: l’intesa fra Lukaku e Lautaro è talmente solida che i due non sembrano nemmeno avere giocato per un anno l’uno lontano dall’altro. Il belga e l’argentino si sono ritrovati a occhi chiusi, per la soddisfazione di Simone Inzaghi che nel secondo tempo ha sperimentato anche Correa nel ruolo di trequartista. Al punto che, a precisa domanda sull’assetto dell’attacco, egli ha risposto: “Con tanti grandi attaccanti a disposizione, nella nuova stagione potremo cambiare schieramento di volta in volta. Sono molto soddisfatto del reparto offensivo che ho a disposizione, nell’ultimo campionato è stato il migliore e adesso è ritornato Lukaku”.Guarda la galleryInzaghi ‘torchia’ l’Inter: allenamento stile ‘Marines’ ad Appiano

    La Joya attesa

    Le parole dell’allenatore sembrano avere allontanato Dybala dall’Inter. Sembrano. Perché, tanto più passa il tempo quanto più nel club di Zhang si rafforza la convinzione che ingaggiare il ventottenne nazionale argentino a parametro zero sia un vero affare. Presente e futuro. Indipendentemente dalla considerazione contingente circa lo spazio che, dopo le parole luganesi di Inzaghi, Dybala potrebbe ritagliarsi nell’attacco interista con Lukaku e Lautaro intoccabili, Dzeko primo cambio dell’uno e dell’altro, Correa multiuso. A meno che o il bosniaco o l’ex laziale partano. Marotta guarda lontano, come si conviene a un dirigente illuminato: nel 2023 Dzeko compirà 37 anni e Lukaku dovrà essere riscattato dal Chelsea, ma al momento, non è possibile prevedere a quali precise condizioni e, soprattutto, a quanto ammonterebbe l’operazione. Prendere Dybala adesso significherebbe fare un investimento certamente remunerativo, considerato il valore assoluto del giocatore, smanioso più che mai di tornare alla ribalta.

    Il fattore Sanchez

    A un mese esatto dall’inizio del campionato (13 agosto, ore 20:45, Lecce-Inter), Dybala non si è ancora accasato: in parte dipende da lui e da chi ne cura gli interessi, avendo congelato la proposta interista formulata l’8 giugno, prima che il ciclone Lukaku cambiasse tutto. Ma l’approdo all’Inter scatterà subito dopo che le strade dell’Inter e di Sanchez si saranno separate. Il cileno ha 7 milioni di buone ragioni per traccheggiare e resistere al lavorio ai suoi fianchi che Marotta continua indefessamente a fare. Convinto che all’Inter convenga prendere Dybala nella stessa misura in cui a Dybala convenga l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Koulibaly, Skriniar, De Ligt: se l'Italia resta… indifesa

    TORINO – La Serie A si scopre indifesa. E’ la tendenza che caratterizza questa seconda settimana dall’apertura ufficiale del calciomercato scattata il primo luglio: l’addio all’Italia dei difensori di prima fascia. I segni premonitori erano nell’aria, ma davvero in pochi si aspettavano che a dare il via alle danze sarebbe stato quel Kalidou Kolibaly a cui il Napoli sembrava intenzionato a consegnare le chiavi dello spogliatoio con un rinnovo contrattuale fuori target, spiattellate ai 4 venti dal ds Giuntoli: «Gli abbiamo offerto cifre enormi, 6 milioni netti per cinque anni». Difficile che il ds del Napoli non sapesse già dell’accordo che il suo difensore aveva praticamente raggiunto con il Chelsea, anche perché non è che una “robina” così la si può chiudere in quattro e quattr’otto. Risultato: il difensore senegalese non si presenterà nemmeno al ritiro di Dimaro e volerà direttamente a Londra. Fuori uno. 
    OLANDESE VOLANTE Alla Juventus, invece, aspettano il rilancio del Bayern Monaco per Matthijs De Ligt. L’interesse, come ormai tutto il mono sa, è concreto anto da aver spinto il ds Salihamidzic a effettuare un blitz a Torino per discutere con la Juventus e con gli agenti del difensore. Offerta troppo bassa (60 milioni è la versione ufficiale dopo l’incontro) rispetto ai 100 milioni che chiede il club bianconero, ma è davvero difficile convincersi che un dirigente di quel calibro si sia presentato di persona (oltre che per confermare gli ottimi rapporti con la Juve) solo per un primo e così timido approccio. La realtà, piuttosto, è che i bianconeri debbono procurarsi il sostituto (Da Pau Torres a Milenkovic, da Bremer a Gabriel) prima di alsciare il via libera che, comunque, non sarà concesso a cifre troppo lontane dalla soglia dei cento milioni. Fuori due. 
    MILAN CIAO All’inter, infine, aspettano che il Psg si avvicini ancora un poco alla richiesta di 70 milioni per Milan Skriniar che ieri (ufficialmente per infortunio) non ha nemmeno partecipato all’amichevole dei nerazzurri. In Francia sono convinti di chiudere entro la fine della settimana, l’Inter tiene in caldo Bremer sperando di non dover innescare un’asta con la Juventus. Nell’attesa, fuori tre. 
    IMPOVERITI Tre dei più forti – forse i più forti – difensori della Serie A sono dunque in procinto di lasciare il campionato. La morale, a parte il fatto che tra i nomi di possibili sostituti non sbuca nemmeno un italiano di prospettiva (per ragioni anagrafiche non lo è certo Acerbi, accostato al Napoli), è sostanzialmente la conferma di un trend purtroppo di sempre più evidente negli ultimi anni. Quello che ha trasformato la Serie A in un torneo di passaggio e di apprendistato per poi poter approdare in tornei e club più prestigiosi o facoltosi non più solo in Premier, ma pure in Bundesliga e in Ligue 1. Non è una bella sensazione, a dirla tutta. LEGGI TUTTO

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    Inter, 4-1 in amichevole contro il Lugano: doppietta per Lautaro

    91′ – Finisce qui Lugano-Inter: i nerazzurri vincono 4-1 e si aggiudicano la Lugano Supercup!
    90′ – Carboni sfiora il pokerissimo nerazzurro! Tiro potente da fuori area!
    88′ – Nuove sostituzioni in casa Inter: Carboni, Sangalli e Silvestro fanno rifiatare Agoumé, Asllani (prestazione di altissimo livello per l’ex centrocampista dell’Empoli) e Darmian.
    82′ – Gol del Lugano! Carambola nell’area nerazzurra: Sottini esita, Onana non esce e Casciato trova la zampata vincente da pochi passi.
    76′ – Esce il protagonista del match, Lautaro Martinez! L’attaccante argentino lascia spazio a Salcedo. Fuori anche Fontanarosa e D’Ambrosio per Sottini e Hoti. Cambi anche nel Lugano: Srdic, Bottani e Mahou entrano in campo al posto di Durrer, Celar e Babic.
    73′ – Poker dell’Inter! Ancora Lautaro Martinez: l’azione parte da Onana che trova, con un calcio lungo, uno scatenato Correa che supera un difensore svizzero e serve il ‘Toro’ che con un bolide di destro e di prima intenzione, siglia la sua personale doppietta. L’attacco nerazzurro fa scintille!
    70′ – Secondo Cooling-break del match.
    67′ – Sostituzioni per l’Inter: escono Lukaku e Gosens tra gli applausi dei tifosi nerazzurri. Al loro posto i due primavera Casadei e Zanotti.
    62′ – Terzo gol dell’Inter, che azione di Correa! L’argentino prende palla, supera un difensore con un tunnel e batte per la terza volta Saipi con un diagonale chirurgico.
    60′ – Occasione per il Lugano: Celar, su calcio di punizione, sfiora il palo con un potente tiro.
    56′ – Girandola di sostituzioni in casa Lugano: Casciato, Alshikh, De Queiroz, Molino, Stober e Mahmoud rilevano De Jesus, Sabbatini, l’ex Juve e Sampdoria Ziegler, Haile-Selassie, Valenzuela, l’ex Palermo e Brescia Daprela e Doumbia.
    55′ – Ritmi decisamente più bassi nei primi 10′ del secondo tempo con l’Inter che gestisce il risultato.
    51′ – Lukaku brucia in velocità Durrer: il difensore classe 2001 è il primo ammonito della gara.
    46′ – Si riparte con la ripresa di Lugano-Inter. Cambia Inzaghi: entrano Onana, Lazaro e Correa per Handanovic, Bellanova e Mkhitaryan. 
    FINE PRIMO TEMPO
    45′ – Fine il primo tempo tra Lugano e Inter: 2-0 per i nerazzurri di Simone Inzaghi con i gol di D’Ambrosio al 3′ di testa su assist di Asllani da calcio d’angolo e raddoppio al 17′ di Lautaro Martinez, abile a sfruttare un errore di Saipi. Un’ottima Inter e un buon primo tempo della ‘Lu-La’.
    35′ – Calcio di punizione guadagnato da Bellanova al limite dell’area di rigore del Lugano. Calcia Lukaku: palla alta.
    30′ – Che occasione per il Lugano! Cross dal versante destro di De Jesus che pesca sul secondo palo Haile-Selassie: paratona di Handanovic! Sulla ribattuta Babic, ancora di testa, mette alto sulla traversa da ottima posizione.
    26′ – Riprende il match con l’Inter in costante pressione offensiva.
    25′ – Cooling-break per le due squadre. C’è molto caldo in Svizzera.
    20′ – Lugano vicinissimo al gol dell’1-2 con Haile-Selassie: conclusione di prima intenzione di poco a lato.
    17′ – Raddoppio interista con Lautaro Martinez! Erroraccio di Saipi che combina un pasticcio su retropassaggio della difesa e l’argentino ne approfitta. L’Inter vola sul 2-0!
    7′ – Lugano vicino al pareggio! Conclusione di Celar dal limite dell’area di rigore: il tiro, deviato da D’Ambrosio, non sorprende un reattivo Handanovic che mette in angolo.
    3′ – Inter in vantaggio! Danilo D’Ambrosio segna il gol dell’1-0 su calcio d’angolo battuto da Kristjan Asllani.
    1′ – Inizia la sfida dello Stadio Cornaredo di Lugano tra i padroni di casa e l’Inter. Nerazzurri in campo con la coppia Lukaku-Lautaro Martinez, debutto in nerazzurro per i nuovi acquisti Bellanova, Mkhitaryan e Asllani.

    Le formazioni ufficiali di Lugano-Inter
    LUGANO (4-2-3-1): Saipi; Ziegler, Durrer, Celar, Haile-Selassie; Sabbatini, Valenzuela; Doumbia, Babic, Daprelà; De Jesus. Allenatore: Croci-Torti
    INTER (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Fontanarosa, Darmian; Bellanova, Asllani, Agoumé, Gosens; Mkhitaryan; Lautaro, Lukaku. Allenatore: Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    L'incredibile caso di Caicedo: perde la causa ed è svincolato!

    GENOVA – Felipe Caicedo, l’attaccante ecuadoriano che il Genoa aveva prelevato l’anno scorso dalla Lazio (poi passato in prestito all’Inter a gennaio) non è più un calciatore rossoblù. A sancire l’addio è stato il Collegio Arbitrale, che ha respinto il ricorso del giocatore. Caicedo infatti aveva firmato un contratto annuale con opzione per altre due successive stagioni, ma avrebbe dovuto lui stesso far scattare l’opzione. Il giocatore aveva così provato a fare causa al club ligure chiedendo il riconoscimento della validità del diritto di opzione e un risarcimento nei suoi confronti. Il Genoa si è affidato all’avvocato Mattia Grassani del Foro di Bologna che ha invece dimostrato come il calciatore non avesse correttamente esercitato il diritto di opzione e di conseguenza che il contratto non si fosse rinnovato per il biennio 2022/2024. Il Collegio Arbitrale ha respinto entrambe le domande dell’attaccante riconoscendo la piena correttezza del Genoa. LEGGI TUTTO

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    Lautaro Martinez con una Lamborghini solo per lui: nasce la Urus “Toro”

    Lautaro Martinez si prende qualche ora di divertimento e svago prima di volare in ritiro con i compagni dell’Inter. Il “Toro” si è recato allo stabilimento di Sant’Agata Bolognese per scoprire come nascono i modelli Lamborghini e per configurare la sua futura Urus, chiamata appunto “Toro”.Guarda la galleryLamborghini, una Urus “Toro”… per il Toro: che fortuna per Lautaro

    Pogba alla Juve: il ritorno del lusso tra supercar, ville da milionari e jet privato 

    Un nuovo Toro per il Toro

    237 chilometri dividono Appiano Gentile, dove è atteso Lautaro Martinez per aggregarsi al gruppo di Inzaghi in ritiro e Sant’Agata Bolognese, comune emiliano dove nascono i gioielli a 4 ruote di Lamborghini. Come visitare un museo di arte moderna, anzi modernissima. Negli stabilimenti l’argentino ha avuto modo di ammirare la linea produttiva della Huracàn STO e della Selleria, dove vengono creati gli interni delle supercar. Inoltre, il bomber nerazzurro ha potuto configurare la sua prossima Lamborghini Urus “Toro”, un nome non originalissimo ma che di certo non stona con uno dei modelli più belli del marchio italiano, in grado di passare da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi e di raggiungere la velocità massima di 305 km/h. Il prezzo della vettura è di 227.000 euro.

    Lo youtuber 15enne da 20.000 euro al mese che possiede Ferrari, Lamborghini e McLaren!  LEGGI TUTTO

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    Bremer: «Orgoglio Toro, Juric il top». Inter, Juve o Premier? «Tutto aperto, vado in Champions»

    TORINO – (e.e.) Tormentone? No. Ma è uomo mercato del Toro, al centro di un triangolo tra granata, Inter, Juve. Parliamo di Bremer, non a caso premiato come il miglior difensore del campionato italiano. In Brasile, lo hanno ospitato nella trasmissione Flow Sport Club, conduttore l’ex Bayern Monaco Ze Roberto. Bremer che ha prolungato col Toro fino al 2024 con la promessa di essere lasciato andare in caso di offerta di 25 milioni, ha un accordo da tempo con l’Inter, ma il club di Cairo vorrebbe ottenere di più e allora prova ad alimentare l’asta: così dentro ci finisce la Juve, che da tempo lo ha messo nella lista dei papabili se Matthijs De Ligt andasse nella Premier.Guarda la galleryBremer e il Toro in Brasile: porta la maglia granata in tv

    SI PARTE Ma riavvolgiamo il nastro. Bremer racconta degli inizi difficili, la famiglia, l’arrivo in Italia sotto la Mole. «Ero giovane e dovevo imparare, ho iniziato con Mazzarri. L’adattamento è stato graduale, anche con la lingua. All’inizio dicevo solo “ciao”. In campo? Ero destro e giocavo a sinistra. Sono rapido e così sono cresciuto con il lavoro. Un crescendo continuo, anche di testa, per non prendere troppi cartellini». Ze Roberto: «Mi parlavano di te come un grande atleta, in particolare Rincon». Bremer: «E Rincon mi aiutava, sempre, lui aveva esperienza, era stato anche alla Juve». E ancora: «Ho passato quattro anni della mia vita a Torino, passeggiando per il centro, stando molto bene. Nel derby contro la Juventus, il club top, da titolare, che emozione. Non mi conoscevano… Il sistema di gioco è sempre stato con tre centrali e due esterni e l’ordine era giocare la palla».

    IL FIUTURO Ze Roberto lo elogia: «Il miglior centrale della Serie A, non solo nelle statistiche. Tutti ne parlano, anche qui in Brasile. Oggi vogliono sapere dove andrà a giocare Bremer». Eccolo, il granata, pronto nella risposta: «Ne sto parlando con il mio agente e al momento non c’è nulla di definito. Stiamo parlando. Non so se rimarrò in Italia o andrò all’estero. L’unica cosa fondamentale è giocare la prossima Champions League e questo è importante per continuare a crescere. Si definirà tutto nei prossimi giorni, nelle prossime settimane». Quattro anni in Italia e quindi italiano? «Mia moglie ha antenati italiani e sarà naturalizzata. Automaticamente anche io dopo gli anni di permanenza». L’Italia o la Seleçao? Chiede Ze Roberto, ricordando che il gruppo verdeoro per il Mondiale è fatto: «Il mio sogno è essere convocato dal Brasile. In Italia ho fatto una carriera solida e qui c’è una possibilità aperta, vediamo». Real e Barcellona club che piacciono anche a Bremer, ovvio. «Thiago Silva un esempio. E un onore è stato essere premiato come il top del campionato italiano». Applaude Izzo e Djidji, «idoli». La partita delle partite? «Torino-Juventus». La conquista fatta e quella da fare? «Il titolo individuale di miglior difensore in A, ora sogno di vincere la coppa del mondo». Il migliore allenatore con cui ha lavorato? «Juric, il croato». L’avversario più forte mai incontrato? «Cristiano Ronaldo». Saudade? «Sì, di Bahia». E un po’ anche di Torino, dai…   LEGGI TUTTO

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    Bremer e Inter? Vagnati vaglia la Premier: Chelsea e Tottenham

    TORINO – Cedere Bremer, a meno di una settimana dal raduno al Filadelfia che a sua volta anticiperà di sette giorni la partenza per la prima fase del ritiro austriaco, diventa una necessità. È con i proventi che arriveranno dalla cessione del brasiliano che Vagnati potrà avere mano libera per procedere con qualche ingresso. Bremer ha l’intesa con l’Inter, che resta la grande favorita per assicurarsi il difensore, ma il dt granata non dispera di cederlo a una società che possa pagare più dei nerazzurri il cartellino del giocatore. Vagnati ha così fatto un nuovo giro d’orizzonte per confrontarsi con il Chelsea – si parla pure del Tottenham, ma l’indiscrezione non ha trovato particolari conferme – per verificare se ci fossero offerte in grado di orientare la scelta di Bremer, di suo pronto a trasferirsi alla corte di Simone Inzaghi. Sullo stesso argomentoToro, c’è l’accordo con Solet: si cerca l’intesa con il SalisburgoCalciomercato Torino

    La società di Zhang mette sul piatto una cifra oscillante tra i 30 e i 35 milioni – al netto di eventuali contropartite tecniche: al Toro piacciono Casadei, ma l’Inter lo dà comunque solo in prestito secco, e Dimarco – mentre in un mercato ricco come quello inglese Vagnati potrebbe spuntare tra i 35 e i 40 milioni. Ricordando pure che ad aprile anche l’Arsenal, aveva preso informazioni sull’ex Atletico Mineiro. Il sorpasso da parte di una big della Premier è possibile, per quanto diversi operatori di mercato ritengano che una volta incassato da Skriniar, per cui è in vantaggio il Psg sullo stesso Chelsea e che è pesato dall’Inter non meno 70 milioni, Marotta rivolgerà l’offerta decisiva a Cairo.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

    Guarda la galleryTorino, la probabile formazione: i titolari e le alternative che si aspetta Juric LEGGI TUTTO

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    Mundo Deportivo: “Ecco le foto di quando Lautaro firmò per l'Atletico Madrid”

    MADRID (Spagna) – Era la fine dell’anno solare 2017, Lautaro Martinez, appena 20enne, giocava in Argentina con il Racing Club e per il suo acquisto battagliavano alcuni top team europei. L’estate successiva sarebbe finito all’Inter per circa 25 milioni di euro più bonus ma, stando alle foto pubblicate in esclusiva dal quotidiano spagnolo El Mundo Deportivo, il ‘Toro’ aveva firmato con l’Atletico Madrid, posando sorridente con in mano la documentazione che sanciva l’accordo. Le cifre si aggiravano su circa 12 milioni, tre in più della clausola rescissoria, più un prestito semestrale alla società di Avellaneda. Lautaro, fortemente voluto dal ds dei colchoneros Andrea Berta, avrebbe anche svolto le visite mediche e il suo agente, all’epoca, avrebbe dichiarato: “È fatta al 99%”. 
    “Ecco perché Lautaro preferì l’Inter all’Atletico Madrid”
    Sempre secondo El Mundo Deportivo, Lautaro Martinez, nonostante l’accordo con l’Atletico Madrid, avrebbe ceduto alle lusinghe dell’Inter e, in particolar modo, di due connazionali ex calciatori della squadra: il vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti e Diego Milito, a capo dell’Academy. Mentre la clausola rescissoria fissata dal Racing passò da 9 a 18 milioni, l’Inter si presentò con un assegnò da circa 25, esattamente il doppio di quanto pattuito tra la società di Avellaneda e i colchoneros, trasformando di fatto il connubio Martinez-Atletico da un potenziale crack a uno dei più grandi rimpianti della storia del mercato, paragonato dall’autorevole quotidiano iberico al caso-Hierro, che scelse il Real Madrid il giorno dopo aver firmato per i concittadini. Da allora, Lautaro è stato ripetutamente accostato ai rojiblancos e considerato in cima alla lista dei desideri del tecnico Simeone che, ironia del destino, è un altro argentino con un passato in nerazzurro.  LEGGI TUTTO