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    No, non è colpa di Marotta se l'Inter ha perso Dybala e Bremer

    Dybala alla Roma e Bremer alla Juve: i tifosi dell’Inter l’hanno presa malissimo e non si stenta a crederlo, ma non è colpa di Marotta se l’Inter li ha persi entrambi. Il tira e molla con l’argentino era andato avanti per settimane, tuttavia, all’inizio di giugno sembrava che il lieto fine fosse finalmente arrivato. Invece no, il ciclone Lukaku ha cambiato tutto, oltre al fatto che Sanchez è rimasto in  organico e Dybala è finito nel limbo sino a quando la Roma non si è inserita e ha piazzato un colpo magistrale. Bremer è un capitolo diverso che  riconduce comunque al medesimo denominatore comune: i delicati equilibri del bilancio interista sono tali da non poter consentire a Marotta di rilanciare dopo l’offerta juventina che il Toro ha giudicato irrinunciabile (41 milioni di euro e 9 milioni di bonus).

    La causa di Zhang

    In queste ore, il presidente dell’Inter è il bersaglio della protesta dei tifosi, irritati anche dalla notizia pubblicata  dal South China Morning Post. Secondo il quotidiano  di Hong Kong, Steven Zhang avrebbe perso la causa giudiziaria intentata contro di  lui da alcuni creditori, un procedimento che non ha nulla a che vedere con il ruolo di presidente dell’Inter, ma riguarda il Gruppo Suning. I legali di Zhang hanno presentato appello contro la sentenza che obbliga il presidente dell’Inter a restituire 255 milioni di euro di prestiti concessi fra gli altri da China Construction Bank alla società Great Matrix controllata da Suning Holdings. 

    Il prestito Oaktree

    L’Inter non c’entra con questa controversia, ma è chiaro che in questi giorni di frustrazione per le vicende Dybala e Bremer, la cattiva notizia giunta da Hong Kong abbia ulteriormente preoccupato l’ambiente. Senza dimenticare le condizioni del finanziamento erogato al club dal fondo Oaktree. Il sito specializzato calcioefinanza.it ha preso visione dei documenti ufficiali legati al bilancio annuale di Ocm Luxembourg Sunshine Srl, la società lussemburghese tramite la quale i californiani hanno garantito 292,12 milioni alla famiglia Zhang per l’Inter, con tasso d’interesse al 12% per Grand Tower Sarl, una delle holding Suning che controlla la società nerazzurra. “Se la proprietà cinese – ha scritto Calcioefinanza – non ripagasse il finanziamento, Oaktree prenderebbe in mano Grand Tower con un’operazione simile a quella realizzata per il Milan tra Yonghong Li e il fondo Elliott. Nel 20212, il tasso al 12% ha generato già interessi pari a 21 milioni di euro da parte di Suning verso Ocm Luxembourg Sunshine Srl”. No, non è colpa di Marotta se Dybala e Bremer non sono andati all’Inter.

    Sullo stesso argomentoBremer e poi Dybala: dopo il blitz Lukaku due bocconi amari per l’InterCalciomercato Inter LEGGI TUTTO

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    Inter, condannato Zhang: dovrà risarcire i creditori di circa 250 milioni

    HONG KONG (Cina) – Non solo l’imminente passaggio di Bremer alla Juventus, c’è un’altra cattiva notizia per Steven Zhang: il presidente dell’Inter, infatti, è stato condannato dall’Alta Corte di Hong Kong a risarcire un gruppo di creditori di 255 milioni di dollari (pari, al cambio odierno, a 249,17 in euro), più spese ed interessi. “Non c’è dubbio che Zhang abbia partecipato al finanziamento originario del progetto, per il quale aveva fornito le sue personali garanzie – ha dichiarato il giudice Anthony Chan nel pronunciare il verdetto -. In considerazione di ciò il tentativo di Zhang di prendere le distanze dal rifinanziamento ha scarso valore”.
    Zhang, la ricostruzione dei fatti
    Secondo il South China Morning Post, Steven Zhang avrebbe negato di aver avallato l’operazione con la China Construction Bank (Asia) Corporation Limited in favore della Great Matrix Ltd – società che controlla direttamente – contestando l’autenticità di alcune sue firme sui documenti. Autenticità che, però, sarebbe stata attestata dalla perizia calligrafica durante il processo in almeno cinque delle sei firme contestate: la sesta sarebbe invece stata aggiunta su una copia elettronica. LEGGI TUTTO

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    Bremer, il sorpasso. Cairo: «Juve? Quando le cose sono fatte commento». E l'Inter non molla

    TORINO – (e.e.) Una serata di passione. Al centro del mercato Bremer, difensore del Torino, eletto il migliore della Serie A, conteso da Juventus e Inter. Al termine, il sorpasso dei bianconeri. Le cifre dei nerazzurri: 30 milioni più bonus più il prestito di Casadei. Il club di Agnelli mette invece sul piatto 40 milioni di euro e per il giocatore un ingaggio di 4,5 (anche qui sorpasso sui nerazzurri).
    CHE SFIDA Un bel match tra la Juve e Marotta, quindi. E un incontro terminato oltre alla mezzanotte che però non ha ancora chiuso la sfida. Deciderà il Torino, ovvio. Queste la parole del presidente Urbano Cairo: «Quando le cose sono fatte, si dicono. Juve? Non commento, non mi fate dire nulla. Appena ho notizie, le dirò». Il direttore tecnico Vagnati: «Abbiamo cenato, è andato tutto bene con l’Inter. Abbiamo fatto una bella chiacchierata. Fiducia? Sì. Tempistiche? Vediamo, non c’è fretta. Il mercato è ancora lungo, vediamo che succede. Offerta Juve? Ne stiamo parlando con entrambi i club». Insomma, seguiranno altre ore di passione. Ma la Juve adesso è davanti… LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Difesa? Spero di chiudere presto la trattativa”

    FERRARA – Simone Inzaghi ha commentato il 2-2 contro il Monaco nella seconda amichevole della pre-stagione nerazzurra disputata questa volta allo Stadio Mazza di Ferrara. Ai microfoni si Sportitalia il tecnico dell’Inter ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto, perché sono partite che ti fanno crescere. Ho chiesto dei sacrifici ai miei calciatori, da D’Ambrosio a Dimarco, in difesa siamo contati. Ma i ragazzi hanno risposto presente e sono molto contento”.
    Inzaghi : “Difesa? Spero di chiudere presto”
    Sul tema mercato Inzaghi non nasconde il colpo Bremer in dirittura d’arrivo: “Ho dei dirigenti bravissimi, per la difesa c’è in corso una trattativa importante e io sto spingendo ogni giorno affinché si chiuda. Abbiamo affrontato una squadra che fra poco giocherà il preliminare di Champions League, abbiamo reagito allo svantaggio e potevamo anche vincere”.
    Guarda la galleryGliardini-Aslani, l’Inter riprende il Monaco LEGGI TUTTO

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    I bookmakers non hanno dubbi: “Scudetto a Juve o Inter”

    In un mondo liquido e fluido come quello del calcio – le certezze sono l’antitesi del football che deve il fascino proprio all’imprevedibilità a rendere tutto in equilibrio precario – esistono poche coordinate oggettive. Che basano la loro esistenza su dati obiettivi, asettici, incontrovertibili. E allora quando ci si vuole orientare su quello che potrà riservare il domani si deve seguire solo una pista per evitare fregature o pericolose sbandate: quella dei soldi. Perchè chi rischia di rimetterci danaro non si fa trasportare dai moti del tifo, della simpatia o antipatia per quel giocatore, allenatore o squadra dir si voglia. Quando di mezzo ci sono gli euro, tutto diventa rigorosamente “scientifico”, basando le riflessioni possibili e immaginabili sulle combinazioni di algoritmi che con gli anni sono diventati sempre più sofisticati. Senza arrivare allo zenit dell’intelligenza artificiale, ormai esistono, anche nel campo delle scommesse, elaborazioni di big data in grado di incrociare migliaia di parametri per rendere la proiezione-previsione finale la più credibile e attendibile possibile. E allora a un mese dall’inizio del campionato, con il mercato ancora in corso quindi con risposte che tengono conto di rose in via di definizione, chi meglio degli allibratori può rispondere al domandone che rimbalza nei bar cittadini piuttosto che tra gli ombrelloni da spiaggia: “Quale squadra vincerà lo scudetto?”.Sullo stesso argomentoIl feeling fra ds e allenatori: la variabile decisiva del mercatoCalciomercato

    Già, gli unici soggetti che possono vantare un tasso di credibilità alto, sono proprio le agenzie di scommesse. Le loro valutazioni hanno radici che camminano per raggiungere la profondità della realtà. Occorre scendere nelle viscere dei problemi per tenere conto di tutti gli aspetti. Non ci si può fermare al nome dell’ultimo acquisto per mettere a fuoco il reale peso specifico di una squadra seppur rinforzata. Non ci si può esaltare per potenziali nuovi arrivi. Bisogna restare ancorati alla realtà per evitare pericolosi voli pindarici che potrebbero costare cari, nel vero senso della parola. E allora ecco che le quote per la vittoria-scudetto, proposte in questi giorni dalle più importanti agenzie di scommesse, rappresentano la pietra angolare sulla quale fondare le previsioni più credibili su ciò che potrà riservare la prossima stagione. Una stagione che dovrà tenere conto, con un peso specifico diverso rispetto alla media passata, dell’impegno dei giocatori convocati nelle rispettive Nazionali per il Mondiale spacca-campionato. Destinato a dividere anche la Serie A a metà novembre e quindi, dopo lo stop per la Coppa del Mondo di 45 giorni, far ripartire i giochi a inizio gennaio per la seconda annata calcistica, calendarizzata sino a inizio giugno. Bene, spulciando tra i bookmakers più rinomati ecco che facendo una media delle loro quote, le favorite per la vittoria del tricolore sono, di fatto, l’Inter e la Juventus, con i nerazzurri pagati 2,6 e i bianconer..i 2.7. Decisamente meno attesa, invece, la vittoria dello scudetto da parte del Milan che è quotato a 4,2, mentre il Napoli, essendo ritenuto ancora meno probabile vincitore del prossimo campionato permetterebbe di guadagnare dieci volte.

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    Toro, svolta mercato? Bremer a colloquio con Vagnati

    INVIATO A BAD LEONFELDEN – A Bad Leonfelden, come da foto allegata, è salito il direttore tecnico granata Vagnati che si è intrattenuto con Bremer. Difensore che sta suo malgrado bloccando il mercato del Torino, visto che Cairo per procedere con gli investimenti vuole prima cedere il suo gioiello. Questi sono giorni indubbiamente decisivi, per la cessione del miglior centrale del passato campionato. A contenderselo in questo rush finale restano Inter  (in pole) e Juve, con il Napoli sullo sfondo. LEGGI TUTTO

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    Perché Dybala conviene all'Inter, perché l'Inter conviene a Dybala

    Il test di Lugano l’ha dimostrato: l’intesa fra Lukaku e Lautaro è talmente solida che i due non sembrano nemmeno avere giocato per un anno l’uno lontano dall’altro. Il belga e l’argentino si sono ritrovati a occhi chiusi, per la soddisfazione di Simone Inzaghi che nel secondo tempo ha sperimentato anche Correa nel ruolo di trequartista. Al punto che, a precisa domanda sull’assetto dell’attacco, egli ha risposto: “Con tanti grandi attaccanti a disposizione, nella nuova stagione potremo cambiare schieramento di volta in volta. Sono molto soddisfatto del reparto offensivo che ho a disposizione, nell’ultimo campionato è stato il migliore e adesso è ritornato Lukaku”.Guarda la galleryInzaghi ‘torchia’ l’Inter: allenamento stile ‘Marines’ ad Appiano

    La Joya attesa

    Le parole dell’allenatore sembrano avere allontanato Dybala dall’Inter. Sembrano. Perché, tanto più passa il tempo quanto più nel club di Zhang si rafforza la convinzione che ingaggiare il ventottenne nazionale argentino a parametro zero sia un vero affare. Presente e futuro. Indipendentemente dalla considerazione contingente circa lo spazio che, dopo le parole luganesi di Inzaghi, Dybala potrebbe ritagliarsi nell’attacco interista con Lukaku e Lautaro intoccabili, Dzeko primo cambio dell’uno e dell’altro, Correa multiuso. A meno che o il bosniaco o l’ex laziale partano. Marotta guarda lontano, come si conviene a un dirigente illuminato: nel 2023 Dzeko compirà 37 anni e Lukaku dovrà essere riscattato dal Chelsea, ma al momento, non è possibile prevedere a quali precise condizioni e, soprattutto, a quanto ammonterebbe l’operazione. Prendere Dybala adesso significherebbe fare un investimento certamente remunerativo, considerato il valore assoluto del giocatore, smanioso più che mai di tornare alla ribalta.

    Il fattore Sanchez

    A un mese esatto dall’inizio del campionato (13 agosto, ore 20:45, Lecce-Inter), Dybala non si è ancora accasato: in parte dipende da lui e da chi ne cura gli interessi, avendo congelato la proposta interista formulata l’8 giugno, prima che il ciclone Lukaku cambiasse tutto. Ma l’approdo all’Inter scatterà subito dopo che le strade dell’Inter e di Sanchez si saranno separate. Il cileno ha 7 milioni di buone ragioni per traccheggiare e resistere al lavorio ai suoi fianchi che Marotta continua indefessamente a fare. Convinto che all’Inter convenga prendere Dybala nella stessa misura in cui a Dybala convenga l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Koulibaly, Skriniar, De Ligt: se l'Italia resta… indifesa

    TORINO – La Serie A si scopre indifesa. E’ la tendenza che caratterizza questa seconda settimana dall’apertura ufficiale del calciomercato scattata il primo luglio: l’addio all’Italia dei difensori di prima fascia. I segni premonitori erano nell’aria, ma davvero in pochi si aspettavano che a dare il via alle danze sarebbe stato quel Kalidou Kolibaly a cui il Napoli sembrava intenzionato a consegnare le chiavi dello spogliatoio con un rinnovo contrattuale fuori target, spiattellate ai 4 venti dal ds Giuntoli: «Gli abbiamo offerto cifre enormi, 6 milioni netti per cinque anni». Difficile che il ds del Napoli non sapesse già dell’accordo che il suo difensore aveva praticamente raggiunto con il Chelsea, anche perché non è che una “robina” così la si può chiudere in quattro e quattr’otto. Risultato: il difensore senegalese non si presenterà nemmeno al ritiro di Dimaro e volerà direttamente a Londra. Fuori uno. 
    OLANDESE VOLANTE Alla Juventus, invece, aspettano il rilancio del Bayern Monaco per Matthijs De Ligt. L’interesse, come ormai tutto il mono sa, è concreto anto da aver spinto il ds Salihamidzic a effettuare un blitz a Torino per discutere con la Juventus e con gli agenti del difensore. Offerta troppo bassa (60 milioni è la versione ufficiale dopo l’incontro) rispetto ai 100 milioni che chiede il club bianconero, ma è davvero difficile convincersi che un dirigente di quel calibro si sia presentato di persona (oltre che per confermare gli ottimi rapporti con la Juve) solo per un primo e così timido approccio. La realtà, piuttosto, è che i bianconeri debbono procurarsi il sostituto (Da Pau Torres a Milenkovic, da Bremer a Gabriel) prima di alsciare il via libera che, comunque, non sarà concesso a cifre troppo lontane dalla soglia dei cento milioni. Fuori due. 
    MILAN CIAO All’inter, infine, aspettano che il Psg si avvicini ancora un poco alla richiesta di 70 milioni per Milan Skriniar che ieri (ufficialmente per infortunio) non ha nemmeno partecipato all’amichevole dei nerazzurri. In Francia sono convinti di chiudere entro la fine della settimana, l’Inter tiene in caldo Bremer sperando di non dover innescare un’asta con la Juventus. Nell’attesa, fuori tre. 
    IMPOVERITI Tre dei più forti – forse i più forti – difensori della Serie A sono dunque in procinto di lasciare il campionato. La morale, a parte il fatto che tra i nomi di possibili sostituti non sbuca nemmeno un italiano di prospettiva (per ragioni anagrafiche non lo è certo Acerbi, accostato al Napoli), è sostanzialmente la conferma di un trend purtroppo di sempre più evidente negli ultimi anni. Quello che ha trasformato la Serie A in un torneo di passaggio e di apprendistato per poi poter approdare in tornei e club più prestigiosi o facoltosi non più solo in Premier, ma pure in Bundesliga e in Ligue 1. Non è una bella sensazione, a dirla tutta. LEGGI TUTTO