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    Inzaghi bacchetta l'Inter: “Approccio sbagliato, ora 13 finali”

    MILANO – “Sono molto arrabbiato”. Così parla Simone Inzaghi subito dopo il ko incassato a San Siro dal Sassuolo , che ha negato alla sua Inter il sorpasso in vetta al Milan. Nel mirino c’è “l’approccio” con cui i suoi sono scesi in campo: “perché una squadra che vuole vincere lo scudetto non può approcciare una gara in questo modo – dice il tecnico nerazzurro -. Mi dispiace perché avevamo avuto tre giorni dopo il match contro il Liverpool per preparare questa sfida, contro una squadra che qui a San Siro aveva già vinto sul Milan e battuto anche la Juve a Torino”.
    Inter-Sassuolo 0-2: statistiche e tabellino
    “Scudetto? Restano 13 finali”
    Un match storto che Inzaghi non è riuscito a raddrizzare in corsa: “All’intervallo volevo cambiarne più di due, siamo passati ai due mediani con il trequartista per riaprirla ma ci è mancato l’episodio, perché comunque abbiamo creato tanto”. Per l’allenatore interista non esiste però un problema del gol: “Creiamo occasioni e quindi torneremo a segnare. Il problema, ripeto, è stato l’approccio che non doveva essere questo al di là delle fatiche europee, delle assenze e dei meriti di un Sassuolo che ha giocato bene e aveva anche una maggiore freschezza atletica rispetto a noi”. Finale sulla corsa scudetto: “Ora dobbiamo essere bravi a metterci questa partita alle spalle e preparare la prossima. Restano 13 finali e vogliamo andare avanti”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Sassuolo 0-2: Raspadori-Scamacca, Inzaghi a -2 dal Milan

    MILANO – Dopo i ko con Milan e Liverpool, inframmezzati dal pareggio con il Napoli, crolla ancora l’Inter potenziale capolista della Serie A (è a -2 dai cugini rossoneri, ma ha una gara da recuperare): al Giuseppe Meazza, trascinato dai talenti italiani Raspadori, in gol dopo 8′, Scamacca, che raddoppia 18′ più tardi, e Berardi, fermato dalla traversa e autore di un’infinita mole di incredibili giocate, torna al successo dopo otto turni il Sassuolo di Dionisi, che aggancia così provvisoriamente il Torino al decimo posto della classifica a quota 33. Prestazione super di Consigli, autore di almeno tre parate super, deludono Perisic, Lautaro e Dzeko, in campo soltanto nella ripresa. Al 93′ annullato l’1-2 di De Vrij.
    Inter-Sassuolo, le scelte di Inzaghi e Dionisi
    Qualche variazione nell’undici titolare rispetto al doloroso ko interno con il Liverpool in Champions per Simone Inzaghi, privo di Bastoni e Brozovic squalificati: a protezione di Handanovic ci sono Skriniar, De Vrij e Dimarco, Darmian e Perisic a tutta fascia, Barella in cabina di regia con Gagliardini e Calhanoglu mezz’ali e, con Dzeko in panchina, la coppia sudamericana Sanchez-Lautaro Martinez in attacco. La risposta di Dionisi è un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Muldur e Kyriakopoulos terzini, Chiriches ed Ayhan centrali di difesa, Frattesi e Maxime Lopez in mediana e il trio di trequartisti Berardi-Raspadori-Traoré a supporto del terminale offensivo Scamacca.
    Raspadori-Scamacca: Inter-Sassuolo 0-2 al 45′
    Pronti, via e il Sassuolo manda un messaggio chiaro alla potenziale capolista della Serie A, che ha una gara da recuperare con il Bologna: non reciterà la parte della vittima sacrificale. Al 1′ Traoré spaventa Inzaghi con un diagonale che s’infrange contro l’esterno della rete, quindi ci riprova circa 250 secondi più tardi, con analoga sorte. L’avvio sprint dei neroverdi non accenna un calo, anzi, all’ottavo giro di lancetta arriva il vantaggio: Berardi strappa la sfera a Calhanoglu e riparte a tutta velocità, poi serve Raspadori che scarica in porta beffando un Handanovic non del tutto esente da colpe. Cala il gelo a San Siro. L’Inter tira fuori l’orgoglio, aumenta i giri del proprio motore e – con l’intensità – crescono anche le occasioni da gol: al 16′ il tentativo del turco-tedesco ex Milan non inquadra lo specchio per questione di centimetri, 2′ più tardi Consigli blocca sicuro la botta da fuori di Sanchez, quindi al 19′ cerca invano fortuna Dimarco. Clamorosa l’occasione fallita da Lautaro al 25′, che si divora il pareggio a tu per tu con l’estremo difensore scuola Atalanta, ancor più clamorosa è la beffa un minuto dopo, sull’improvviso capovolgimento di fronte: Traoré pennella nel cuore dell’area nerazzurra, Scamacca parte da dietro ed incorna alla perfezione, con il pallone che varca la linea dopo aver baciato il palo interno alla destra di Handanovic. Al Meazza è 2-0 per il Sassuolo. I padroni di casa reagiscono ancor più di nervi e – al netto di alcune evidenti lacune in fase di impostazione – iniziano a produrre azioni pericolose in sequenza: sulla zuccata di Skriniar al 31′ dopo il corner di Dimarco è miracoloso Consigli, che si ripete al 35′ sul tiro violentissimo di Gagliardini. Al 38′, invece, l’undici emiliano va ad un passo dal colpo del ko: Frattesi innesca Traoré, il giovane italo-ivoriano non trova il varco per concludere a rete e apre sul vertice destro dell’area in direzione di Berardi, che si destreggia e calcia a giro col mancino, trovando però l’opposizione della traversa. In chiusura di primo tempo i ragazzi di Inzaghi provano a dimezzare il ritardo con due soluzioni personali di Perisic che non arrecano danni alla formazione di Dionisi, ci prova quindi Kyriakopoulos, che sbatte contro il guantone di Handanovic, ed ultima chance per Skriniar, murata dalla difesa. Qualche fischio accompagna il duplice fischio dell’arbitro, mentre Dzeko intensifica il riscaldamento.  
    L’Inter preme, il Sassuolo sciupa: al Meazza termina 0-2
    Dumfries e Dzeko per Darmian e Gagliardini sono le scelte di Simone Inzaghi, che sbilancia il proprio assetto in vista del secondo tempo, sull’altro versante Tressoldi rileva l’acciaccato Ayhan. Tanta pressione nerazzurra in avvio, ma una sola potenziale chance non sfruttata dal bomber bosniaco ex Roma, quindi contropiede griffato Maxime Lopez e Raspadori che sbaglia l’ultimo controllo prima di scaricare in porta dal limite. Il cronometro scorre inesorabile e l’Inter ingaggia un doppio duello, con il tempo oltre che con il Sassuolo: alcune giocate imprecise e frenetiche – su tutte, due consecutive di Perisic che spazientiscono il pubblico meneghino – sono una normale conseguenza. Al 58′, però, 4′ dopo una buona occasione non sfruttata da Kyriakopoulos, l’illuminante lancio del croato mette in moto Dzeko, che si divora l’1-2 a tu per tu con Consigli. Veementi, poi, le proteste per un possibile tocco di mano nella propria area da parte di Muldur, ma le immagini mostrate dalla sala Var fugano ogni dubbio e si riparte senza penalità alcuna. I padroni di casa attaccano a testa bassa, gli ospiti provano a pungere con improvvise ripartenze, ma se il tentativo di Berardi al 62′ non impensierisce Handanovic, serve l’ennesimo miracolo dell’estremo difensore neroverde sul rovesciamento di fronte, che respinge un pallone violentemente colpito di testa da Dzeko e destinato a spegnersi in fondo al sacco. Quindi, con la medesima modalità, ci prova anche De Vrij al 68′. Tra il 69′ e il 71′ ha tre nuove incredibili opportunità l’attaccante slavo: prima cerca una via di mezzo tra un diagonale e un assist per Perisic che sbatte contro i cartelloni pubblicitari, poi fa lievitare il già altissimo voto di Consigli sparandogli contro da pochi metri e calciando poi fuori sulla ribattuta: il gol sarebbe stato vano a causa di una lieve posizione di fuorigioco di partenza, l’errore tenico, invece, resta. L’incredibile mole di occasioni da rete non muta il risultato, che resta congelato sullo 0-2. Dionisi non vuole brutte sorprese nel finale e inserisce forze fresche: dentro Defrel e Matheus Henrique, fuori Scamacca e Frattesi. Si gioca a ritmi vertiginosi in stile futsal: al 72′ Perisic pesca in area Dzeko, il suo tap-in contrastato da Chiriches diventa un assist d’oro per Lautaro, che in spaccata calcia fuori a porta sguarnita, 1′ dopo Raspadori non trova il tris per millimetri, con la palla che lambisce il palo ad Handanovic battuto. Dopo una nuova occasione marcata Dzeko, il cui colpo di testa è facile preda di Consigli, Simone Inzaghi getta nella mischia D’Ambrosio al posto di un Perisic in giornata no (con conseguente dirottamento di Dimarco sull’out mancino) e Vidal in luogo di Calhanoglu, il collega alla guida degli emiliani risponde con Harroui per Traoré. Al 79′ Sassuolo a un passo dal 3-0: Raspadori accarezza il pallone e supera il portiere nerazzurro con un pallonetto, Skriniar salva a pochi metri dalla linea, sopraggiunge quindi Berardi che cerca invano il sette lontano. Poi, 120 secondi più tardi, Harroui impegna Handanovic e l’esterno campione d’Europa cerca prima un varco per calciare, poi serve (male) Defrel in mezzo e l’azione sfuma. L’Inter, però, è sbilanciatissima e – favoriti da un invidiabile palleggio – gli ospiti hanno vere e proprie praterie a disposizione su cui far viaggiare le proprie ali. Nel finale, tira il fiato anche Berardi, sostituito dall’ex Juve Peluso, all’esordio stagionale in campionato, dopo aver disputato circa 20′ in Coppa Italia: c’è il tempo per assistere, dopo una chance non sfruttata da Darmian, all’1-2 di De Vrij, di testa su cross di Vidal. Il Sassuolo reclama un fallo di mano di Dimarco in avvio di azione e il Var gli dà ragione, annullando il gol. LEGGI TUTTO

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    Inter-Sassuolo, ok l'Over 1,5 Casa al novantesimo

    Il programma della 26ª giornata di Serie A prevede il confronto tra l’Inter, seconda in classifica con una gara da recuperare, e il Sassuolo. Per le quote non sembrano esserci dubbi, nerazzurri favoriti al novantesimo.
    Indovina il risultato esatto di Inter-Sassuolo e vinci!
    Il cammino dei nerazzurri
    La squadra allenata da Simone Inzaghi nelle ultime cinque gare disputate tra campionato e Champions League è riuscita a vincere soltanto una volta, a Venezia grazie a un gol di Dzeko al novantesimo (2-1). Nelle restanti quattro partite (tutte dal coefficiente di difficoltà altissimo) i nerazzurri hanno fatto registrare due pareggi in trasferta con Atalanta (0-0) e Napoli (1-1) e due sconfitte casalinghe con Milan (1-2) e Liverpool (0-2). Per quanto riguarda invece i risultati ottenuti in Coppa Italia ci sono da segnalare prima il pareggio con l’Empoli (2-2 al 90’) e poi il 2-0 alla Roma. I campioni in carica adesso proveranno a conquistare i tre punti contro un Sassuolo che nell’ultima trasferta disputata ha perso per 4-0 contro la Sampdoria. I nerazzurri con 30 gol realizzati vantano il secondo attacco interno più profilico del torneo. Perisic e compagni contro una squadra che ha incassato ben 23 reti nelle prime 12 gare esterne non dovrebbero trovare grossi problemi a segnare almeno due gol. Uno di questi potrebbe portare la firma di Lautaro Martinez, il “bomber” argentino è sempre rimasto a secco nelle precedenti 6 giornate di campionato. LEGGI TUTTO

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    Inter-Liverpool 0-2: Firmino e Salah gelano San Siro

    MILANO – Settantacinque minuti di un’Inter perfetta, capace di reggere l’urto delle offensive del Liverpool concendo pochissimo, di rispondere con un possesso di personalità e coraggio al pressing dei Reds, anche brava a creare (trema ancora la traversa colpita da Calhanoglu), devono lasciare il passo a un uno-due micidiale firmato Firmino-Salah, glaciali al 75′ e all’83’ su due situazioni di palla inattiva. Con la regola che non vale più dei gol in trasferta, lo 0-2 pesa meno in vista del ritorno (8 marzo), ma i nerazzurri dovranno comunque compiere una rimonta complicata ad Anfield, dove servirà ripetere la stessa prestazione di stasera, ma con più cattiveria negli ultimi metri, per centrare la qualificazione ai quarti, missione quasi impossibile.Guarda la galleryInter ko contro il Liverpool: il web è scatenato
    Le scelte: Vidal per Barella, sorpresa Klopp
    Alla solita Inter, quella titolarissima schierata con il collaudato 3-5-2, con unica eccezione Barella squalificato (dentro Vidal) e con Dzeko-Lautaro in attacco e il recupero di Bastoni in difesa, Klopp risponde cambiando due uomini e sorprendendo: accanto a Van Dijk non c’è Matip ma Konaté, in mezzo al campo invece si muove il classe 2003 Elliott al posto di Henderson. Il tridente Salah-Mané-Diogo Jota non si tocca.
    Calendario ottavi Champions League
    Traversa di Calhanoglu
    Il Liverpool mette in campo un’intensità altissima da subito, aggredendo l’Inter fino all’area di rigore per non farla ragionare. I nerazzurri reggono l’urto con personalità e corrono in contropiede negli spazi che spalanca il baricentro alto dei Reds: Lautaro si infila e spara fuori. Brozovic va spesso col lancio per le punte, Dzeko si muove molto, Dumfries e Perisic sono propositivi, Vidal lotta, ma l’occasione più grande ce l’ha Calhanoglu al 16′: stoppa il cross dalla sinistra di Perisic e tira in area, centrando la traversa interna. Si dispera Inzaghi, che soffre sul colpo di testa (alto) e sulla rovesciata (esterno della rete) di Mané. La punizione insidiosa di Alexander-Arnold minaccia Handanovic, l’incornata di Skriniar è larga, sono questi gli ultimi affondi di un primo tempo coraggioso dell’Inter.
    Gol annullato a Dzeko, prodezza di Skriniar su Luis Diaz
    Inzaghi non cambia nessuno, nonostante De Vrij accusi problemi di vista prima dell’intervallo, Klopp invece sgancia ad inizio ripresa Firmino, fuori Diogo Jota. Il Liverpool è tanto pericoloso davanti quanto distratto dietro, dove concede molto e lascia praterie: per centimetri Lautaro non gira di testa il traversone di Perisic proprio dopo una discesa a campo aperto. L’Inter arriva bene dalle parti di Alisson, anche se le manca la stoccata finale, e per Klopp suona l’allarme. Corre ai ripari, triplo cambio, entrano Luis Diaz, Henderson e Keita, escono Mané, Fabinho e Elliott. Al 60′ Dzeko va in gol lanciato in ripartenza, ma è fuorigioco, segnalato dal guardalinee. Dall’altra parte Skriniar mura Luis Diaz con un intervento provvidenziale.
    Firmino e Salah gelano San Siro
    Al 70′ Inzaghi si gioca la carta Sanchez per Lautaro, ma cinque minuti più tardi Firmino gela San Siro: l’attaccante brasiliano gira di testa, in anticipo sul primo palo, il cross proveniente da calcio d’angolo, segnando l’1-0 e battendo Handanovic di fatto al primo tiro pericoloso nello specchio di porta del Liverpool. Beffa tremenda per l’Inter che all’83’ diventa punizione ancora più severa, quasi ingiusta: sempre dagli sviluppi di palla inattiva, la sponda di testa di Van Dijk trova Salah che col mancino, complice una deviazione, spiazza Handanovic e raddoppia. Darmian, Gagliardini, Ranocchia e Dimarco sono le ultime mosse di Inzaghi, che dovrà giocarsi il tutto per tutto nella sfida di ritorno.
    Guarda la galleryL’Inter spreca, il Liverpool non perdona. Klopp batte Inzaghi LEGGI TUTTO

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    Il Milan parte favorito contro la Sampdoria

    Nel “lunch match” domenicale il Milan ospita la Sampdoria. Il club rossonero nelle ultime due partite disputate ha battuto in rapida successione prima l’Inter per 2-1 e poi la Lazio in Coppa Italia per 4-0. I ragazzi di Gianpaolo con soli 23 punti conquistati in 24 giornate non partono di certo con i favori del pronostico.
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    Il numero di reti
    Il “Diavolo”, terzo in classifca, nelle prime 12 gare interne ha realizzato soltanto 20 dei 49 gol segnati complessivamente in campionato. I rossoneri in casa, considerando solo le partite disputate in Serie A, non ne hanno mai segnati più di tre in una singola partita. La Sampdoria (3 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte fuori casa) nelle precedenti 4 trasferte ha sempre subito esattamente un gol ed in trasferta viaggia a una media di 1,45 reti al passivo. Può starci il segno 1, intriga il Multigol Casa 2-4 al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Il Torino può segnare almeno due reti al Venezia

    Serie A, 25ª giornata. Il Torino dopo aver perso per 2-0 sul campo dell’Udinese torna a giocare in casa contro il Venezia. I granata nelle prime 12 gare disputate davanti al proprio pubblico hanno conquistato la bellezza di 24 punti, soltanto Napoli (25) ed Inter (29) sono riuscite a fare di meglio.
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    In casa si vola
    Il ruolino di marcia del Torino parla chiaro: la squadra allenata da Ivan Juric non ha mai perso nelle precedenti 8 partite casalinghe (6 vittorie e 2 pareggi). Il Venezia, terz’ultimo a meno due dalla zona salvezza, dopo aver conquistato 15 punti nelle prime 13 giornate sembra essersi un po’ perso. Henry e compagni nelle precedenti 10 partite hanno fatto registrare 3 pareggi e 7 sconfitte. I granata (24 gol realizzati in casa) hanno le carte in regola per segnare almeno due reti in questo incontro. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Inter, all'andata è uscito il “Goal/Goal”

    Al “Maradona” il Napoli, secondo, ospita l’Inter. Di fronte le due migliori difese del campionato (la coppia Ospina-Meret ha incassato fin qui soltanto sedici reti mentre Handanovic ne ha subìti diciannove) mentre, per quanto riguarda i gol realizzati, i nerazzurri possono vantare il miglior attacco del torneo (54 i gol fatti) mentre i partenopei, in questa classifica, occupano la quarta posizione (con 45 reti all’attivo).
    Napoli-Inter show! Fai ora i tuoi pronostici
    Se si guarda alla combo “Goal 1° tempo + Goal 2° tempo”…
    Restando alle “cifre” del match può valere la pena osservare che il Napoli, in ventiquattro giornate di campionato, ha fatto registrare cinque volte l’esito “Goal primo tempo” mentre l’Inter ne ha collezionato uno in più (sei). Se però si prova ad osservare meglio si scopre che sia la formazione allenata da Spalletti che quella guidata da Inzaghi, in questo particolare ambito, hanno un dato in comune. Entrambe, infatti, hanno all’attivo soltanto due gare nelle quali hanno fatto archiviare l’esito “Goal” sia nella prima che nella seconda frazione di gioco: la prima combo “Goal primo tempo + Goal secondo tempo” è stata vista nel match d’andata proprio tra Inter e Napoli a San Siro mentre la seconda per Koulibaly e compagni è stata in casa contro l’Atalanta (alla sedicesima giornata) mentre per i nerazzurri la seconda è stata in casa (alla quarta giornata) contro il Bologna. LEGGI TUTTO

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    Il ritorno di Diego Forlan: è un nuovo giocatore dell'Old Boys & Old Girls

    Il ritorno di Diego Forlan. Tramite il proprio account Twitter, la società Old Boys & Old Girls Club ha reso nota la firma dell’ex campione, che giocherà nella categoria riservata a chi ha più di 40 anni. Le parole dell’ex Manchester United a Sport 890: “L’idea è quella di divertirmi con i miei amici. Non gioco dalla partita d’addio”. L’Old Boys è un’istituzione che ha più di 100 anni di storia e che milita nella Lega Universitaria di Sport dell’Uruguay.

    La sua carriera

    Diego sbarca in Europa a 23 anni, nel 2002, quando viene acquistato dal Manchester United, dove rimarrà fino al 2004, anno in cui arriva in Spagna. Lo ingaggia il Villareal con la quale segna 59 gol in 128 partite. Dal 2007 al 2011 gioca nell’Atletico Madrid, formando con Sergio Aguero una coppia d’attacco fortissima e che porterà in dote, per i madrileni, tra le altre cose, la Supercoppa Europea 2010, vinta ai danni dell’Inter. Gioca con i nerazzurri nella stagione 2011/12, preso al posto del partente Eto’o, ma l’avventura si rivelerà un fallimento. Si è ritirato nel 2019. Ha tentato la carriera da allenatore, prima nel Penarol e poi nell’Atenas SAD, ma in entrambi i casi è stato esonerato.  LEGGI TUTTO