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    Diretta Inter-Torino ore 18.30: dove vederla in tv e streaming, probabili formazioni

    MILANO – Senza paura il Torino di Ivan Juric si presenta in casa dell’Inter già campione d’inverno e reduce da sei vittorie di fila: “Mentalmente stiamo bene, vogliamo fare una grande partita, stupire e provare a vincere”. Simone Inzaghi sa bene di non dover sottovalutare i granata, imbattuti nelle ultime 4 gare di campionato (2 vittorie e 2 pareggi): “Essere primi alla fine del girone d’andata non significa nulla, ma ci servirà da stimolo. La strada è ancora lunga e occhio al Torino”.
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    Dove vederla in tv e streaming
    Inter-Torino si gioca alle 18.30 a San Siro. La partita sarà trasmessa in televisione e streaming da DAZN.
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    Inter-Torino, probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Vidal, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, L. Martinez. ALL.: S. Inzaghi. A disposizione: I. Radu, Cordaz, Ranocchia, D’Ambrosio, Kolarov, Darmian, Dimarco, Gagliardini, Vecino, Sensi, Sanchez, Satriano. Indisponibili: Brazao, Correa. Squalificati: Barella. 
    TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Lukic, Pobega, Vojvoda; Linetty, Pjaca; Sanabria. ALL.: Juric. A disp.: Gemello, Izzo, Zima, Buongiorno, Aina, Ansaldi, Rincon, Mandragora, Kone, Praet, Brekalo, Warming. Indisponibili: Berisha, Belotti, Edera, Verdi. Squalificati: -.
    ARBITRO: Guida di Torre Annunziata. Guardalinee: Baccini e Saccenti. Quarto uomo: Zufferli. Var: Banti. Avar: Peretti. LEGGI TUTTO

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    Inter-Torino, piace l'accoppiata 1X più Under 3,5

    L’Inter di Simone Inzaghi non vuole fermarsi e dopo aver vinto contro la Salernitana proverà a conquistare i tre punti anche contro il Torino, imbattuto da quattro giornate ma vittorioso fuori casa soltanto una volta, contro il Sassuolo.
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    Statistiche a confronto
    C’è un dato curioso che merita risalto. i nerazzurri in 18 turni di campionato hanno sempre collezionato l’Over 1,5, cioè almeno due reti in partita. Niente somma gol finale 1, di conseguenza, esito che invece i granata hanno già centrato in 7 occasioni. Senza contare che sette delle otto trasferte giocate dagli uomini di Juric sono state caratterizzate dall’Under 2,5. Un’opzione “buona” per Inter-Toro magari può tenere conto dei dati appena citati. La combo “1X+Under 3,5” sembra essere un adeguato compromesso. Difficile, infatti, ipotizzare il primo ko interno dell’Inter (6 vittorie e 2 pareggi al Meazza). I granata lontano da Torino hanno segnato appena 4 gol in 8 partite… LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Juric sta tirando fuori il meglio dal Torino”

    MILANO – L’ultima del 2021 l’Inter la gioca da campione d’inverno dall’alto dei 43 punti sommati da inizio stagione, a +4 sulla coppia Napoli-Milan. A San Siro arriva il Torino di Juric, avversario ostico dal quale Inzaghi a Inter Tv mette in guardia: “Mancando ancora 20 partite da qui alla fine è ancora tutto lunghissimo, sappiamo cosa ci prospetta il calendario ma adesso la mia preoccupazione è per la gara di domani perché affrontiamo una squadra in salute e molto ben organizzata. Ha giocatori di qualità e quantità e nelle ultime quattro partite ha fatto due pareggi e due vittorie. È in striscia positiva, l’allenatore è molto preparato e lo stimo molto, riesce a tirare fuori il meglio dalle sue squadre”, ha spiegato il tecnico nerazzurro.Guarda la galleryInter straripante all’Arechi: Salernitana travolta dalla capolista
    Inzaghi: “In linea con le richieste della società”
    “È normale che sono soddisfatto, siamo molto contenti di questo titolo d’inverno ma sappiamo che non finisce nell’albo d’oro, quindi siamo contenti, è una bella sensazione ma deve essere uno stimolo per fare ancora di più. Siamo in un bel momento, i ragazzi sono tutti coinvolti, abbiamo la fortuna di poter lavorare sempre molto bene, nonostante le tantissime partite che abbiamo avuto. Stiamo facendo bene ma sappiamo che il nostro percorso è ancora molto lungo, abbiamo visto che in queste prime 18 partite di campionato i vertici della classifica sono cambiati velocemente. Noi siamo in linea con quello che ci aveva chiesto la società che era di ritornare agli ottavi, di mantenere le prime quattro posizioni in campionato, quindi siamo contenti. La squadra sta lavorando molto bene e questo è uno stimolo per farci continuare su questa strada sapendo che le insidie sono sempre tante”, ha aggiunto.
    Sulla sfida di Champions con il Liverpool
    “Per il Liverpool manca ancora tanto tempo, sappiamo che ci dobbiamo arrivare nel migliore dei modi. Già da questi primi quattro mesi abbiamo visto che tra infortuni e squalifiche devi sempre avere in testa delle idee diverse perché la squadra per questi motivi può essere sempre in evoluzione da un giorno all’altro”, ha concluso Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    La Juventus può conquistare i tre punti contro il Cagliari

    Diciannovesima giornata di Serie A, la Juventus dopo aver battuto il Bologna grazie alle reti di Morata e Cuadrado (2-0) si appresta a ricevere un Cagliari reduce dalla sconfitta interna contro l’Udinese (4-0).
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    I bianconeri subiscono pochi gol
    La Juventus sta uscendo dalle difficoltà con sacrificio e concentrazione. Lo dicono anche i numeri, nelle ultime sette gare di A la Vecchia Signora ha vinto 5 volte sempre senza subire gol. Così facendo il “ritardo” dell’Over 2,5 sale a 7 partite consecutive e in sei di queste l’ha fatta da padrone anche il No Goal. Per le quote l’inversione di tendenza è imminente visto che l’Over 2,5 in Juve-Cagliari è ritenuto ben più probabile dell’Under. Allo Stadium sbarca una squadra frastornata dall’Udinese, che ha  messo sul groppone dei sardi altri quattro gol che si aggiungono al “poker” calato nel turno precedente dall’Inter. L’inerzia è inevitabilmente dalla parte di Allegri, ben consapevole dell’importanza di questa gara di fine anno. Premio irrisorio per il segno “1” finale, da bypassare per cercare qualcosa di più sostanzioso. Il Multigol Casa 2-4 è una prima, possibile strategia. Le statistiche poi forniscono l’assist per un’altra opzione, il Multigol 1-2 primo tempo. La Juventus l’ha centrata finora 15 volte su 18, il Cagliari 12. Non proprio poche… LEGGI TUTTO

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    Serie A, l'Inter di Inzaghi è campione d'inverno: statistiche e precedenti

    È stato un weekend di Serie A più che positivo per l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri, che con il 5-0 alla Salernitana hanno raggiunto quota 103 gol in questo anno solare – record assoluto del club (il primato risaliva al 1950, 99 reti) – e conquistato la sesta vittoria consecutiva, la quinta con il clean sheet, hanno anche allungato sulle inseguitrici. L’Atalanta è infatti caduta 4-1 in casa al cospetto della Roma, mentre il Milan è andato ko al Meazza nel big match contro il Napoli (1-0, gol di Elmas). La vittoria degli azzurri di Luciano Spalletti permette così ai nerazzurri di conquistare il titolo di campione d’inverno con un turno d’anticipo dato che sono ora quattro i punti che separano l’Inter dalla coppia Napoli-Milan appunto. La Beneamata non chiudeva avanti al giro di boa dal 2009-10, l’anno del Triplete. La scorsa stagione, infatti, nonostante il trionfo finale con Antonio Conte, erano stati proprio i cugini a chiudere avanti il girone d’andata. 
    Ecco i campioni d’inverno che poi non hanno vinto lo scudetto
    Negli 89 campionati di Serie A tenutisi fino ad oggi solo due squadre campioni d’inverno (la Juventus nel 1935-36 e il Liguria nel 1938-1939) non risultarono classificate nelle prime tre a fine campionato; sempre nello stesso periodo, in 58 occasioni la capolista a metà campionato, o una di esse, fu campione d’Italia a fine torneo o si piazzò al primo posto in caso di titolo revocato (65%); la percentuale è leggermente più alta nell’epoca dei 3 punti, a partire dalla stagione 1994-95: nel 67% delle volte (18 su 27 campionati) la squadra campione d’inverno ha poi terminato il torneo da primatista. Chiudere da campioni d’inverno non è dunque un certificato di vittoria finale, ma è comunque un’importante tappa per il trionfo. Nell’era dei tre punti solo in sette occasioni chi ha chiuso avanti nel girone d’andata non ha poi vinto lo scudetto. La prima fu la Fiorentina di Trapattoni in panchina e Batistuta in campo che, nella stagione 1998-99, chiuse avanti al giro di boa ma dovettero arrendersi al Milan di Zaccheroni a fine anno. Stessa cosa l’anno seguente quando la Lazio beffò proprio all’ultima giornata la Juve di Ancelotti che, dopo aver chiuso da campione d’inverno, cadde sotto il diluvio di Perugia e il colpo di Calori. Nel 2001-02, la Roma campione d’Italia si arrese a fine anno alla Juve in un finale incredibile che rimane nella storia del nostro campionato. Stesso fatto nel campionato successivo, ma stavolta era stato il Milan a chiudere da campione d’inverno. Lo scudetto a chi andò? Ancora una volta alla Juve. Più recentemente, nel 2016 e nel 2018, il Napoli di Maurizio Sarri ha concluso il giro di boa avanti ma alla fine a trionfare sono stati di nuovo i bianconeri. L’Inter può dunque tirare un sospiro di sollievo, ma il cammino verso il 20° titolo e la seconda stella è ancora lungo e tortuoso.  LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”

    SALERNO – “Stasera penserò all’atteggiamento che ha avuto la squadra. Chiaramente in questo tipo di partite, vedendo prima la classifica, hai tutto da perdere e in questi giorni l’avevamo preparata molto bene, perché sapevamo che dovevamo approcciare subito per cercare di non mettere mai in partita la Salernitana e così è stato”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha commentato ai microfoni di Dazn la cinquina inflitta ai granata di Colantuono: “Abbiamo trovato una linea a cinque come nelle ultime partite, però quella della Salernitana era un po’ più alta, lo sapevamo, ne hanno approfittato Sanchez, Dumfries, Perisic e Dzeko, ma abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Una squadra seria, concentrata, che è venuta qui a Salerno sapendo che doveva fare una partita importante e così è stato”.
    Inzaghi: “Ho subito sentito ‘mia’ l’Inter”
    “Io architetto d’interni come ha detto Ausilio? Mi fa piacere, ma come ho detto più volte ho trovato una società molto molto importante, che mi ha supportato fin dal primo giorno, che ha creduto in me e nel mio staff sempre, sono contento che stiamo andando bene, poi la fortuna degli allenatori è quella di lavorare con giocatori forti e che danno grandissima disponibilità. Io fin da subito, per come mi hanno accolto i calciatori e per la disponibilità che mi hanno dato, ho sentito ‘mia’ questa squadra. Se si pensa anche alle prime partite, quelle giocate a San Siro con Genoa e Bologna, per me l’Inter era questa. Era già l’Inter ad agosto, creavamo tanto, giocavamo bene. Poi abbiamo perso qualche punto, sbagliando qualche rigore, subendone qualcuno e la classifica, complice anche la Champions, era diventata difficile con due squadre che avevano fatto en plein. Ma non mi sono, anzi, non ci siamo scoraggiati e siamo riusciti ad arrivare in testa alla classifica anche se sappiamo che si tratta di un percorso lungo e complicato”.
    Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”
    “Chi è l’avversaria per lo Scudetto? Le ho affrontate tutte e tre e sono una meglio dell’altra: tre squadre molto organizzate, con tanto talento, con ottimi allenatori, quindi sarà tutto aperto fino alla fine del campionato. A volte, da qualche partita e da alcune sconfitte, si esce più forti. Chiaramente la sconfitta con la Lazio, in quel momento, ci aveva creato problemi, però siamo stati lucidi, lo abbiamo analizzato e poi siamo ripartiti nel migliore dei modi. Eriksen? Gli do un grandissimo abbraccio. Ho il dispiacere di non averlo potuto allenare, però gli auguro di ripartire. So che sta bene, gli faccio un grandissimo in bocca al lupo”.
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    Salernitana-Inter 0-5: Inzaghi non molla la vetta e tenta la fuga

    SALERNO – Sesta vittoria di fila e prove di fuga per l’Inter di Simone Inzaghi, che domina all’Arechi nel secondo anticipo della 18ª giornata di Serie A e allunga in vetta, in attesa di vedere cosa faranno prima l’Atalanta (ora a -6 e attesa dalla gara casalinga contro la Roma) e poi il Milan (a-4) e il Napoli (a -7) che si sfideranno a San Siro in un importantissimo scontro diretto. A essere travolta dal ‘rullo compressore’ nerazzurro stavolta è la Salernitana di Colantuono, caduta sotto i colpi di Perisic, Dumfries, Sanchez, Lautaro Martinez e Gagliardini (0-5) e sempre più ultima in classifica (quarto ko consecutivo per i granata, il settimo nelle ultime 8 gare).
    Salernitana-Inter 0-5: statistiche e tabellino
    Le scelte dei tecnici
    Indisponibili Correa e Darmian per Inzaghi che lascia in panchina Skriniar e Lautaro Martinez per dare spazio a D’Ambrosio in difesa (con De Vrij e Bastoni) e a Sanchez in attacco, con il cileno a far coppia con Dzeko. In mediana è Brozovic il ‘cervello’ del 3-5-2 nerazzurro, con Barella e Calhanoglu ai suoi lati e le fasce consegnate a Dumfries e a Peris. Sull’altro fronte out Strandberg, Ruggeri, il senegalese Mamadou Coulibaly e Capezzi per il tecnico di casa Colantuono, che schiera i suoi ‘a specchio’ con i campioni d’Italia: il maliano Lassana Coulibaly è il metronomo in mezzo al campo tra Kastanos e Obi, dietro ci sono Gyomber e Gagliolo ai lati di Bogdan mentre capitan Ribery fa coppia con Simy davanti e Delli Carri e Ranieri sono gli esterni.
    Guarda la galleryInter straripante all’Arechi: Salernitana travolta dalla capolista
    Perisic la sblocca, Dumfries raddoppia
    Inter subita aggressiva e Salernitana ben presto chiusa nella propria metà campo, sono appena undici i minuti che impiegano i nerazzurri a sbloccare il match: angolo pennellato da Calhanoglu sulla testa di Perisic che si sfila dalla marcatura di Gagliolo e supera Fiorillo in girata. I granata accusano il colpo e rischiano di crollare immediatamente, tenuti però in piedi da un grande intervento del portiere che devia in corner una conclusione ravvicinata di Dumfries, innescato da Sanchez (13′). L’Inter è in controllo ma il diffidato Barella si prende un giallo evitabile (salterà la prossima sfida a San Siro contro il Torino) e per poco non viene punita da Ribery, che alla mezz’ora mette Obi davanti ad Handanovic bravo però a chiudere lo specchio a tu per tu con il nigeriano. Il brivido ‘risveglia’ la squadra di Inzaghi che ricomincia a comandare la partita e al 33′ raddoppia: Dzeko si libera con un bel movimento e riceve palla, servendo poi l’arrembante Dumfries che tutto solo in area non lascia scampo a Fiorillo. E prima del riposo è clamoroso l’errore di Dzeko che a porta vuota, dopo un’uscita a vuoto del portiere di casa, su azione da corner spedisce la palla a lato di testa (41′).
    Serie A, la classifica
    I nerazzurri dilagano nella ripresa
    Si va al riposo con la capolista avanti 2-0 e dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue, con Colantuono che punta sulla voglia di riscatto dei suoi. E a reagire la Salernitana ci prova, alzando il baricentro, ma lascia inevitabilmente spazi a un’Inter che se li prende senza fare troppi complimenti. In uno di questi Barella invita D’Ambrosio, che cerca la porta scheggiando il palo (49′), mentre è magistrale la ripartenza orchestrata da Dzeko e Calhanoglu e finalizzata da Sanchez. Sul 3-0 e con la partita ormai ‘in ghiaccio’, Inzaghi può iniziare a gestire le forze e fa un triplo cambio al 56′ (dentro Vidal, Dimarco e Lautaro Martinez al posto di Barella, Bastoni e Sanchez) e getta nella mischia anche Gagliardini (per Brozovic al 71′). Tra i granata arriva invece il momento di Djuric e Schiavone prima (fuori Simy e Kastanos al 61′) e di Jaroszkynski e Gondo poi (al 71′ per Ribery e Ranieri). Mosse vane quelle di Colantuono, che non riescere a scuotere una Salernitana ormai in balia di un’Inter che cala anche il poker con Lautaro Martinez (77′) e nel finale (87′) fissa il risultato sul 5-0 con Gagliardini.
    Serie A, risultati e calendario LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Inter, da provare il Multigol 2-4 al novantesimo

    La 18ª giornata di Serie A prevede il confronto tra la Salernitana (ultima) e l’Inter (prima). I granata la scorsa settimana hanno perso sul campo della Fiorentina (4-0) mentre i nerazzurri sono reduci dal successo interno contro il Cagliari (4-0).
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    Sulla carta non c’è partita
    Per le quote non sembrano esserci dubbi. L’Inter parte favorita per la conquista dei tre punti. La squadra allenata da Simone Inzaghi dopo aver perso all’Olimpico contro la Lazio ha fatto registrare 3 vittorie (contro Empoli, Venezia e Roma tutte senza subire gol) 1 pareggio (con il Milan per 1-1) nelle successive 4 trasferte di campionato. Dzeko e compagni in Serie A lontano dai lidi amici hanno sempre segnato 2 o 3 reti in 7 gare su 9. La Salernitana in casa viaggia a una media di 2 reti esatte subite a partita (16 in 8 incontri) ed ha sempre perso nelle precedenti 4 gare disputate all’Arechi. Intriga la “combo” che associa il “2” al Multigol 2-4.  LEGGI TUTTO