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    Diretta Inter-Spezia ore 18.30: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi cerca il terzo successo consecutivo in campionato contro lo Spezia, guidato dall’ex nerazzurro Thiago Motta. I campioni d’Italia, che hanno anche raggiunto la qualificazione in Champions League, possono avvicinarsi ai battistrada Napoli e Milan, impegnati in trasferta contro Sassuolo e Genoa. Nelle ultime quattro gare fuori casa lo Spezia ha incassato quattro sconfitte con 14 gol subiti. Nella scorsa stagione l’Inter ha battuto 2-1 i liguri a San Siro, trascinata dai gol di Hakimi e Lukaku, poi partiti verso altri lidi.
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    Inter-Spezia, dove vederla in tv e in streaming
    Il match tra Inter e Spezia sarà visibile in streaming su Dazn con inizio alle 18.30.
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    Le probabili formazioni di Inter-Spezia
    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, A. Bastoni, Dimarco; Dumfries, Vidal, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Correa, Lautaro Martinez. A disposizione: Radu, Cordaz, D’Ambrosio, Barella, Gagliardini, Vecino, Sensi, Sanchez, Dzeko, Satriano. Allenatore: Inzaghi.
    Spezia (4-3-3): Provedel; Ferrer, Erlic, Kiwior, Reca; Maggiore, Sala, S. Bastoni; Salcedo, Manaj, Gyasi. A disposizione: Zoet, Zovko, Kovalenko, Nikolaou, Verde, Hristov, Nzola, Amian, Strelec, Bourabia, Antiste, Colley.  Allenatore: Thiago Motta.
    Arbitro: Ghersini di Genova.Guardalinee: Marchi e Macaddino.Quarto uomo: Paterna.Var: Mazzoleni. Avar: Mondin. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Milan, pochi “Goal” all'intervallo

    Il Milan dopo esser rimasto imbattuto nelle prime dodici gare di campionato ha alzato bandiera bianca nelle ultime due. I rosssoneri hanno prima perso 3-4 a Firenze contro la Fiorentina e poi 1-3 a San Siro contro il Sassuolo. Adesso, nel turno infrasettimanale, il calendario propone alla formazione di Pioli un quasi testacoda con il Genoa (terz’ultimo) che avrà in panchina (per la sua terza volta) il grande ex rossonero Shevchenko chiamato nel disperato tentativo di tirar fuori la squadra rossoblù dalle sabbie mobili del fondo classifica.
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    Entrambe le porte violate a fine gara ma prima…
    Con nove “Goal” fatti registrare in quattordici partite il Genoa è una delle formazioni con più esiti del genere all’attivo ma, se si guarda alla prima frazione di gioco, tutto è diametralmente opposto. Infatti soltanto in occasione dell’1-2 fatto registrare al 45’ nel match casalingo contro il Sassuolo l’undici rossoblù ha potuto festeggiare il “Goal primo tempo” poiché in tutte le altre prime tredici frazioni di gioco soltanto una delle due squadre in campo è riuscita a realizzare almeno una rete (in sette di queste, addirittura, si è andati al riposo sullo 0-0). Anche il Milan in fatto di esiti “Goal” non scherza visto che ne ha collezionati ben dieci, uno in più rispetto agli odierni avversari. Anche per i rossoneri vale però quanto detto prima per il Genoa: tanti esiti “Goal” al novantesimo sì, ma pochissimi alla fine del primo tempo. Se si scorrono velocemente le giornate si scopre che soltanto tre volte, a metà gara, il Milan ha collezionato il “Goal primo tempo”: alla seconda contro il Cagliari (4-1 al 45’ e 4-1 al 90’) e poi, molto più di recente, alla dodicesima nel derby con l’Inter (1-1 al 45’ e 1-1 al 90’) e alla quattordicesima, in casa, contro il Sassuolo (1-2 al 45’ e 1-3 al 90’). LEGGI TUTTO

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    Inter-Spezia, i nerazzurri vanno spesso a segno nel primo tempo

    L’Inter dopo aver battuto in trasferta il Venezia grazie alle reti di Calhanoglu e Lautaro Martinez (2-0) si appresta a ricevere uno Spezia che naviga in acque pericolose. I liguri dopo le prime 14 giornate di campionato hanno fatto registrare soltanto tre vittorie (contro Venezia, Salernitana e Torino), due pareggi (prima Cagliari e poi Genoa) e ben 9 sconfitte. I nerazzurri sono invece a ridosso delle prime, hanno perso soltanto una volta a Roma contro la Lazio, sono ancora imbattuti in casa dove hanno pareggiato in due sole occasioni (2-2 contro l’Atalanta e 1-1 con la Juventus).
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    L’intervallo? Meglio arrivarci con almeno un gol all’attivo
    Il risultato che regala i punti per avanzare in classifica è ovviamente quello finale. Ma osservare anche quello che accade nella prima frazione di gioco pure può risultare utile per individuare riferimenti di gioco interessanti. Nel caso della sfida del Meazza colpisce il fatto che la formazione allenata da Simone Inzaghi, nelle quattordici gare finora disputate, ben dieci volte è andata al riposo avendo realizzato almeno una rete. Non è accaduto al Bentegodi, al Franchi e al Mapei Stadium contro Verona, Fiorentina e Sassuolo (sotto per 1-0 all’intervallo ma gare tutte capovolte e vinte nella ripresa) a cui va aggiunta la sfida casalinga contro l’Udinese (0-0 al 45’ e 2-0 al 90’). Un rendimento “doppio” rispetto a quello fatto registrare fin qui dallo Spezia visto che i liguri, nel primo tempo, sono riusciti a segnare non “almeno una rete” ma “soltanto una rete” in cinque incontri (quattro nelle prime cinque giornate dove, tra le prime due esibizioni e le due rimanenti si è inserito lo 0-0 con l’Udinese più l’1-3 a metà gara di un paio di turni fa, a Bergamo, contro l’Atalanta). LEGGI TUTTO

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    Marotta: “Plusvalenze? Il calcio italiano deve abituarsi al player trading”

    Marotta: “L’Inter è tornata dove merita”
    “La qualificazione agli ottavi di Champions una rivincita? È un traguardo importante che mancava da dieci anni, che ci riporta a un passato glorioso. Ma non si vive di vendetta, nello sport i giudizi non devono mai essere affrettati, serve cautela. L’equazione che più spende più vince non sempre vale. Laddove non ci sono soldi ci dev’essere competenza, passione, affiatamento, virtù che ho trovato in questa Inter e ho cercato di rafforzare. Abbiamo dato svolta a un cammino di transizione e oggi siamo ritornati su palcoscenico più consono alla storia del club. Inzaghi? Non mi ha meravigliato, l’avevo già conosciuto come calciatore. Nel suo periodo alla Lazio ha dimostrato sempre di essere un allenatore, giovane, dinamico, con tantissime caratteristiche positive. Abbiamo dovuto fare una scelta velocissima, nel giro di qualche ora. Era un allenatore che si adattava benissimo al modulo, italiano e si è integrato velocemente. Se era la nostra prima scelta? Era già nel nostro taccuino. Se fosse rimasto con la Lazio? Non sarebbe stato facile, cercavamo soprattutto un allenatore italiano”.
    Marotta: “Zhang non vende l’Inter”
    “Se mi sento di smentire un imminente cambio di proprietà? Sì. I proprietari stranieri non sempre vivono la quotidianità della gestione, ci sono i manager che hanno questo ruolo, l’importante è che ti diano sicurezza e stabilità. Non dimentichiamo quello che ha fatto la famiglia Zhang, in primis Steven, che nell’arco di questi anni hanno profuso centinaia di milioni di euro. Se l’Inter ha trovato certa stabilità e una continuità vincente lo si deve alla famiglia Zhang. La loro vicinanza non è mai mancata”.
    Marotta su Vlahovic ed Alvarez
    Quello di gennaio “è un mercato di riparazione. Siamo fortunati, questa rosa è omogenea e non ha falle profonde, ci sta dando soddisfazioni e merita di continuare. È una finestra di mercato difficile, dovremmo trovare opportunità che siano all’altezza della situazione. Non credo ci saranno stravolgimenti. Vlahovic? È l’espressione dell’attaccante moderno, con grande talento. C’è un aspetto di conflittualità con la Fiorentina ma spero si risolva, è brutto per una società vedersi sfilare un giocatore che è un patrimonio cresciuto anche grazie alla società stessa. Rappresenta uno dei giovani più interessanti del campionato italiano. Ma noi in quel reparto abbiamo esperienza e gioventù, con una qualità elevata”, ha aggiunto. Anche il nome di Julian Alvarez è accostato all’Inter, ma “il fatto che Baccin sia in Argentina rientra nelle attività ordinarie di un dirigente, monitora i campionati in Argentina e Paesi limitrofi per individuare chi va bene nel nostro modello”.
    Marotta su Brozovic e Perisic
    “Sensazione che si possa trovare un accordo per i rinnovi di Brozovic e Perisic? Credo di sì. Se i calciatori vogliono restare, il club è orgogliosi di tenerli. La volontà del giocatore è fondamentale. Noi non possiamo dispensare milioni per i contratti, se esiste la possibilità che i calciatori capiscono il nuovo modello che si è installato nel calcio italiano e nell’Inter credo si possa proseguire. Con grande orgoglio, dico che l’Inter dà tanto ai giocatori”.
    Marotta e l’addio alla Juve: “Esistono i cicli…”
    “Se Agnelli ha fatto male a mandarmi via? C’è un ciclo per i giocatori, è giusto che ci sia anche per i dirigenti. Sono molto contento di essere arrivato a Milano e all’Inter. Il mio rinnovo? Come management abbiamo un buon rapporto con la proprietà. Vedremo come il Covid condizionerà il rientro di Steven Zhang a Milano. Ma io, Ausilio, Baccin e Samaden siamo contenti di proseguire la nostra avventura all’Inter ed è una cosa reciproca con la proprietà. Credo che alla prima occasione ci saranno i presupposti per farlo. Rinnovo fino al 2025? Lo vedremo”.
    Marotta: “Conte acqua passata”. E su Lukaku…
    “Se mi sento deluso da Conte? Il calcio è questo, ci sono avvicendamenti continui, cambiamenti con grande repentinità. A lui va dato il grande merito di aver tracciato una strada, riportandoci alla vittoria e noi abbiamo continuato su questa strada. A Conte non possiamo che riconoscere tanti valori e meriti. Ma è acqua passata, parliamo del presente”. Marotta è poi tornato sulla cessione di Lukaku: “Da una parte c’era la grande volontà del giocatore di fare un’esperienza al Chelsea, dall’altra la società era in un momento di contrazione finanziaria e non poteva rinunciare a una somma straordinaria. Ma la volontà del giocatore è fondamentale, sfatiamo il fatto che Zhang abbia voluto venderlo a tutti i costi”.
    Marotta sullo stadio: “A Milano i presupposti ci sono”
    “Ci sono tante cose da rimodellare e tanti cambiamenti nell’ottica di un modello calcistico, quello italiano, che non è più sostenibile. Lo stadio? Rappresenta per un club non solo un asset patrimoniale, ma soprattutto rappresenta la casa dei propri tifosi, della squadra. I presupposti a Milano ci sono per arrivarci, c’è un’attività da parte dei due club, c’è grande sensibilità da parte dell’amministrazione comunale. Credo e spero si possa arrivare alla realizzazione quanto prima”. LEGGI TUTTO

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    Atalanta-Venezia, riflettori puntati sul “Parziale/Finale”

    L’Atalanta grazie ai tre punti conquistati sul campo della Juventus conferma il quarto posto in classifica alle spalle di Napoli, Milan e Inter. Nel turno infrasettimanale i nerazzurri affrontano il Venezia. I “lagunari” sono reduci dal ko interno rimediato contro l’Inter e attualmente sono quint’ultimi a pari punti con Udinese e Sampdoria.
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    Dopo nove “Goal” di fila l’esito è cambiato
    L’Atalanta, prima della sfida con la Juventus, si faceva notare per la sua lunghissima sequenza di esiti “Goal” consecutivi: ben nove che lasciavano intendere che, quanto prima, si dovesse assistere ad una inversione di tendenza. Una inversione che è puntualmente arrivata a Torino con la vittoria per 1-0 (grazie ad una rete di Zapata) che ha rimesso ogni cosa al suo posto.
    C’è ancora un elemento da considerare
    Una veloce occhiata ai numeri della “Dea” permette però di individuare un altro elemento che, forse, può meritare un po’ di attenzione. Si tratta stavolta del segno fatto registrare alla fine del primo tempo ed il segno relativo al risultato finale. Dopo 14 gare di campionato l’Atalanta presenta, sia al 45’ che al 90’, lo stesso segno in ben dodici di queste e da ben otto incontri a questa parte. Volendo essere più precisi, a prescindere dal fatto che giocasse in casa o fuori, la squadra guidata da Gasperini ha collezionato ben sette accoppiate “Parziale/Finale 2/2” (si è materializzata grazie a cinque vittorie esterne che hanno fatto seguito al vantaggio a metà gara più due ko interni con Fiorentina e Milan nei quali i nerazzurri erano già sotto all’intervallo) più tre “X/X” e due “1/1” (che, evidentemente, risulta la meno frequente). Uno scompenso che, contro il Venezia, potrebbe essere risistemato. Per il Venezia le accoppiate “Parziale/Finale” uguali sono state finora soltanto sette e in quest’ambito la “1/1” si è vista soltanto due volte. Chissà che anche stavolta non valga la classica regola del “non c’è due senza tre”. LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Segnale a noi stessi e a Napoli e Milan”

    VENEZIA – “Era la terza partita in sei giorni, una cosa inusuale, ma abbiamo fatto una gara di personalità, giocando bene e senza far entrare il Venezia in partita. Unica pecca è non aver fatto prima il secondo gol, però abbiamo controllato e vinto una gara meritata: chiudiamo un’ottima settimana”. Decisamente soddisfatto Inzaghi dopo la vittoria dell’Inter contro il Venezia, un 2-0 che tiene i nerazzurri in scia delle prime. “Brozovic? È unico nel suo ruolo, è importantissimo, ci dà equilibrio. Chiaro che dovrò far riposare anche lui, ma sta bene, avevo timore di questa partita ma siamo usciti bene dalla gara con lo Shakhtar. Siamo stati maturi e abbiamo avuto personalità” ha spiegato a Dazn.
    Venezia-Inter 0-2
    Infortunio Darmian e segnale a Napoli e Milan
    “Darmian? Ha avuto qualcosa, speriamo non sia niente di grave perché per noi è importante. Mercoledì non ci sarà, abbiamo Dumfries che è una risorsa e vuole imparare. Calhanoglu? È partito bene con gol all’esordio, ha fatto bene contro la Juve anche, sta facendo bene e dimostrando carattere. Segnale a Milan e Napoli? Più che a loro a noi”, ha concluso Inzaghi. 
    Guarda la galleryCalhanoglu e Lautaro, l’Inter non sbaglia col Venezia LEGGI TUTTO

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    Venezia, ko e…fair play: il tweet dedicato all’Inter

    Il calcio è anche una questione di fair play, soprattutto dopo il fischio finale. “Il gioco dell’Inter di Inzaghi è mozzafiato: non possiamo che rendere onore al merito”. Il Venezia s’inchina alla squadra nerazzurra e incassa i complimenti dei social (tra i tanti quelli della Lega di Serie A) con questo tweet scritto nel post-partita. “Ma abbiamo lottato con le unghie e con i denti per 90 minuti – il messaggio della formazione di Zanetti – C’è di che essere fieri: ci sono le basi per migliorare la nostra giovane squadra”. Pronta la risposta dell’Inter: “Grazie mille e in bocca al lupo per la stagione”.Guarda la galleryCalhanoglu e Lautaro, l’Inter non sbaglia col Venezia LEGGI TUTTO

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    Venezia-Inter 0-2: Inzaghi a -1 da Napoli e Milan

    VENEZIA – Calhanoglu e Lautaro Martinez avvicinano Inzaghi a -1 da Napoli e Milan (32 a 31), che scappa addirittura a +10 sulla Juventus di Allegri. L’Inter non sbaglia a Venezia, non soffre quasi mai, controlla, la sblocca nel primo tempo con il turco e la chiude su rigore con l’argentino nel recupero della ripresa. Il 2-0 è netto e risponde al successo dell’Atalanta, oltre a mettere pressione a Spalletti e Pioli.Guarda la galleryCalhanoglu e Lautaro, l’Inter non sbaglia col Venezia
    Sblocca Calhanoglu
    Il Venezia accetta la pressione offensiva dell’Inter, che comanda con il possesso e con i continui rifornimenti in area di rigore. Ci provano Dzeko, Brozovic, Calhanoglu e Perisic ma la pericolosità è contenuta, fino al 34′ quando ancora Calhanoglu trova lo spazio per il destro che schizza sull’erba e si infila all’angolino, sorprendendo Romero. Aramu scuote i suoi con un gran mancino dalla distanza, Handanovic vola e toglie il pallone dall’incrocio. All’intervallo i nerazzurri sono avanti.
    Lautaro su rigore
    Fino al 60′ solo un tiro di Aramu e l’ingresso di Lautaro e Vecino per Correa e Calhanoglu, per il resto ritmi non sostenuti e gara meno bella. Poi, da un calcio d’angolo svetta Skriniar ma il Venezia si salva sulla linea di porta ed evita il raddoppio in mischia. È sempre l’Inter a creare, Dzeko viene murato da Romero in uscita bassa e allora Zanetti inserisce Henry e Tessmann e passa al 4-2-4 per suonare la carica. Inzaghi invece sceglie Dumfries per l’infortunato Darmian. In realtà l’Inter gestisce il vantaggio (dentro anche Gagliardini e D’Ambrosio per Barella e Perisic), va vicino al 2-0 con Dimarco e Lautaro e non soffre, complice la poca verve offensiva dei padroni di casa, piuttosto imprecisi. Nel recupero i nerazzurri chiudono ogni discorso con il rigore, rivisto al Var, di Lautaro Martinez (96′). LEGGI TUTTO