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    La Juventus può conquistare i tre punti contro il Cagliari

    Diciannovesima giornata di Serie A, la Juventus dopo aver battuto il Bologna grazie alle reti di Morata e Cuadrado (2-0) si appresta a ricevere un Cagliari reduce dalla sconfitta interna contro l’Udinese (4-0).
    Serie A show! Fai ora i tuoi pronostici
    I bianconeri subiscono pochi gol
    La Juventus sta uscendo dalle difficoltà con sacrificio e concentrazione. Lo dicono anche i numeri, nelle ultime sette gare di A la Vecchia Signora ha vinto 5 volte sempre senza subire gol. Così facendo il “ritardo” dell’Over 2,5 sale a 7 partite consecutive e in sei di queste l’ha fatta da padrone anche il No Goal. Per le quote l’inversione di tendenza è imminente visto che l’Over 2,5 in Juve-Cagliari è ritenuto ben più probabile dell’Under. Allo Stadium sbarca una squadra frastornata dall’Udinese, che ha  messo sul groppone dei sardi altri quattro gol che si aggiungono al “poker” calato nel turno precedente dall’Inter. L’inerzia è inevitabilmente dalla parte di Allegri, ben consapevole dell’importanza di questa gara di fine anno. Premio irrisorio per il segno “1” finale, da bypassare per cercare qualcosa di più sostanzioso. Il Multigol Casa 2-4 è una prima, possibile strategia. Le statistiche poi forniscono l’assist per un’altra opzione, il Multigol 1-2 primo tempo. La Juventus l’ha centrata finora 15 volte su 18, il Cagliari 12. Non proprio poche… LEGGI TUTTO

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    Serie A, l'Inter di Inzaghi è campione d'inverno: statistiche e precedenti

    È stato un weekend di Serie A più che positivo per l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri, che con il 5-0 alla Salernitana hanno raggiunto quota 103 gol in questo anno solare – record assoluto del club (il primato risaliva al 1950, 99 reti) – e conquistato la sesta vittoria consecutiva, la quinta con il clean sheet, hanno anche allungato sulle inseguitrici. L’Atalanta è infatti caduta 4-1 in casa al cospetto della Roma, mentre il Milan è andato ko al Meazza nel big match contro il Napoli (1-0, gol di Elmas). La vittoria degli azzurri di Luciano Spalletti permette così ai nerazzurri di conquistare il titolo di campione d’inverno con un turno d’anticipo dato che sono ora quattro i punti che separano l’Inter dalla coppia Napoli-Milan appunto. La Beneamata non chiudeva avanti al giro di boa dal 2009-10, l’anno del Triplete. La scorsa stagione, infatti, nonostante il trionfo finale con Antonio Conte, erano stati proprio i cugini a chiudere avanti il girone d’andata. 
    Ecco i campioni d’inverno che poi non hanno vinto lo scudetto
    Negli 89 campionati di Serie A tenutisi fino ad oggi solo due squadre campioni d’inverno (la Juventus nel 1935-36 e il Liguria nel 1938-1939) non risultarono classificate nelle prime tre a fine campionato; sempre nello stesso periodo, in 58 occasioni la capolista a metà campionato, o una di esse, fu campione d’Italia a fine torneo o si piazzò al primo posto in caso di titolo revocato (65%); la percentuale è leggermente più alta nell’epoca dei 3 punti, a partire dalla stagione 1994-95: nel 67% delle volte (18 su 27 campionati) la squadra campione d’inverno ha poi terminato il torneo da primatista. Chiudere da campioni d’inverno non è dunque un certificato di vittoria finale, ma è comunque un’importante tappa per il trionfo. Nell’era dei tre punti solo in sette occasioni chi ha chiuso avanti nel girone d’andata non ha poi vinto lo scudetto. La prima fu la Fiorentina di Trapattoni in panchina e Batistuta in campo che, nella stagione 1998-99, chiuse avanti al giro di boa ma dovettero arrendersi al Milan di Zaccheroni a fine anno. Stessa cosa l’anno seguente quando la Lazio beffò proprio all’ultima giornata la Juve di Ancelotti che, dopo aver chiuso da campione d’inverno, cadde sotto il diluvio di Perugia e il colpo di Calori. Nel 2001-02, la Roma campione d’Italia si arrese a fine anno alla Juve in un finale incredibile che rimane nella storia del nostro campionato. Stesso fatto nel campionato successivo, ma stavolta era stato il Milan a chiudere da campione d’inverno. Lo scudetto a chi andò? Ancora una volta alla Juve. Più recentemente, nel 2016 e nel 2018, il Napoli di Maurizio Sarri ha concluso il giro di boa avanti ma alla fine a trionfare sono stati di nuovo i bianconeri. L’Inter può dunque tirare un sospiro di sollievo, ma il cammino verso il 20° titolo e la seconda stella è ancora lungo e tortuoso.  LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”

    SALERNO – “Stasera penserò all’atteggiamento che ha avuto la squadra. Chiaramente in questo tipo di partite, vedendo prima la classifica, hai tutto da perdere e in questi giorni l’avevamo preparata molto bene, perché sapevamo che dovevamo approcciare subito per cercare di non mettere mai in partita la Salernitana e così è stato”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha commentato ai microfoni di Dazn la cinquina inflitta ai granata di Colantuono: “Abbiamo trovato una linea a cinque come nelle ultime partite, però quella della Salernitana era un po’ più alta, lo sapevamo, ne hanno approfittato Sanchez, Dumfries, Perisic e Dzeko, ma abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Una squadra seria, concentrata, che è venuta qui a Salerno sapendo che doveva fare una partita importante e così è stato”.
    Inzaghi: “Ho subito sentito ‘mia’ l’Inter”
    “Io architetto d’interni come ha detto Ausilio? Mi fa piacere, ma come ho detto più volte ho trovato una società molto molto importante, che mi ha supportato fin dal primo giorno, che ha creduto in me e nel mio staff sempre, sono contento che stiamo andando bene, poi la fortuna degli allenatori è quella di lavorare con giocatori forti e che danno grandissima disponibilità. Io fin da subito, per come mi hanno accolto i calciatori e per la disponibilità che mi hanno dato, ho sentito ‘mia’ questa squadra. Se si pensa anche alle prime partite, quelle giocate a San Siro con Genoa e Bologna, per me l’Inter era questa. Era già l’Inter ad agosto, creavamo tanto, giocavamo bene. Poi abbiamo perso qualche punto, sbagliando qualche rigore, subendone qualcuno e la classifica, complice anche la Champions, era diventata difficile con due squadre che avevano fatto en plein. Ma non mi sono, anzi, non ci siamo scoraggiati e siamo riusciti ad arrivare in testa alla classifica anche se sappiamo che si tratta di un percorso lungo e complicato”.
    Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”
    “Chi è l’avversaria per lo Scudetto? Le ho affrontate tutte e tre e sono una meglio dell’altra: tre squadre molto organizzate, con tanto talento, con ottimi allenatori, quindi sarà tutto aperto fino alla fine del campionato. A volte, da qualche partita e da alcune sconfitte, si esce più forti. Chiaramente la sconfitta con la Lazio, in quel momento, ci aveva creato problemi, però siamo stati lucidi, lo abbiamo analizzato e poi siamo ripartiti nel migliore dei modi. Eriksen? Gli do un grandissimo abbraccio. Ho il dispiacere di non averlo potuto allenare, però gli auguro di ripartire. So che sta bene, gli faccio un grandissimo in bocca al lupo”.
    Guarda la galleryInter straripante all’Arechi: Salernitana travolta dalla capolista LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Inter 0-5: Inzaghi non molla la vetta e tenta la fuga

    SALERNO – Sesta vittoria di fila e prove di fuga per l’Inter di Simone Inzaghi, che domina all’Arechi nel secondo anticipo della 18ª giornata di Serie A e allunga in vetta, in attesa di vedere cosa faranno prima l’Atalanta (ora a -6 e attesa dalla gara casalinga contro la Roma) e poi il Milan (a-4) e il Napoli (a -7) che si sfideranno a San Siro in un importantissimo scontro diretto. A essere travolta dal ‘rullo compressore’ nerazzurro stavolta è la Salernitana di Colantuono, caduta sotto i colpi di Perisic, Dumfries, Sanchez, Lautaro Martinez e Gagliardini (0-5) e sempre più ultima in classifica (quarto ko consecutivo per i granata, il settimo nelle ultime 8 gare).
    Salernitana-Inter 0-5: statistiche e tabellino
    Le scelte dei tecnici
    Indisponibili Correa e Darmian per Inzaghi che lascia in panchina Skriniar e Lautaro Martinez per dare spazio a D’Ambrosio in difesa (con De Vrij e Bastoni) e a Sanchez in attacco, con il cileno a far coppia con Dzeko. In mediana è Brozovic il ‘cervello’ del 3-5-2 nerazzurro, con Barella e Calhanoglu ai suoi lati e le fasce consegnate a Dumfries e a Peris. Sull’altro fronte out Strandberg, Ruggeri, il senegalese Mamadou Coulibaly e Capezzi per il tecnico di casa Colantuono, che schiera i suoi ‘a specchio’ con i campioni d’Italia: il maliano Lassana Coulibaly è il metronomo in mezzo al campo tra Kastanos e Obi, dietro ci sono Gyomber e Gagliolo ai lati di Bogdan mentre capitan Ribery fa coppia con Simy davanti e Delli Carri e Ranieri sono gli esterni.
    Guarda la galleryInter straripante all’Arechi: Salernitana travolta dalla capolista
    Perisic la sblocca, Dumfries raddoppia
    Inter subita aggressiva e Salernitana ben presto chiusa nella propria metà campo, sono appena undici i minuti che impiegano i nerazzurri a sbloccare il match: angolo pennellato da Calhanoglu sulla testa di Perisic che si sfila dalla marcatura di Gagliolo e supera Fiorillo in girata. I granata accusano il colpo e rischiano di crollare immediatamente, tenuti però in piedi da un grande intervento del portiere che devia in corner una conclusione ravvicinata di Dumfries, innescato da Sanchez (13′). L’Inter è in controllo ma il diffidato Barella si prende un giallo evitabile (salterà la prossima sfida a San Siro contro il Torino) e per poco non viene punita da Ribery, che alla mezz’ora mette Obi davanti ad Handanovic bravo però a chiudere lo specchio a tu per tu con il nigeriano. Il brivido ‘risveglia’ la squadra di Inzaghi che ricomincia a comandare la partita e al 33′ raddoppia: Dzeko si libera con un bel movimento e riceve palla, servendo poi l’arrembante Dumfries che tutto solo in area non lascia scampo a Fiorillo. E prima del riposo è clamoroso l’errore di Dzeko che a porta vuota, dopo un’uscita a vuoto del portiere di casa, su azione da corner spedisce la palla a lato di testa (41′).
    Serie A, la classifica
    I nerazzurri dilagano nella ripresa
    Si va al riposo con la capolista avanti 2-0 e dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue, con Colantuono che punta sulla voglia di riscatto dei suoi. E a reagire la Salernitana ci prova, alzando il baricentro, ma lascia inevitabilmente spazi a un’Inter che se li prende senza fare troppi complimenti. In uno di questi Barella invita D’Ambrosio, che cerca la porta scheggiando il palo (49′), mentre è magistrale la ripartenza orchestrata da Dzeko e Calhanoglu e finalizzata da Sanchez. Sul 3-0 e con la partita ormai ‘in ghiaccio’, Inzaghi può iniziare a gestire le forze e fa un triplo cambio al 56′ (dentro Vidal, Dimarco e Lautaro Martinez al posto di Barella, Bastoni e Sanchez) e getta nella mischia anche Gagliardini (per Brozovic al 71′). Tra i granata arriva invece il momento di Djuric e Schiavone prima (fuori Simy e Kastanos al 61′) e di Jaroszkynski e Gondo poi (al 71′ per Ribery e Ranieri). Mosse vane quelle di Colantuono, che non riescere a scuotere una Salernitana ormai in balia di un’Inter che cala anche il poker con Lautaro Martinez (77′) e nel finale (87′) fissa il risultato sul 5-0 con Gagliardini.
    Serie A, risultati e calendario LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Inter, da provare il Multigol 2-4 al novantesimo

    La 18ª giornata di Serie A prevede il confronto tra la Salernitana (ultima) e l’Inter (prima). I granata la scorsa settimana hanno perso sul campo della Fiorentina (4-0) mentre i nerazzurri sono reduci dal successo interno contro il Cagliari (4-0).
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    Sulla carta non c’è partita
    Per le quote non sembrano esserci dubbi. L’Inter parte favorita per la conquista dei tre punti. La squadra allenata da Simone Inzaghi dopo aver perso all’Olimpico contro la Lazio ha fatto registrare 3 vittorie (contro Empoli, Venezia e Roma tutte senza subire gol) 1 pareggio (con il Milan per 1-1) nelle successive 4 trasferte di campionato. Dzeko e compagni in Serie A lontano dai lidi amici hanno sempre segnato 2 o 3 reti in 7 gare su 9. La Salernitana in casa viaggia a una media di 2 reti esatte subite a partita (16 in 8 incontri) ed ha sempre perso nelle precedenti 4 gare disputate all’Arechi. Intriga la “combo” che associa il “2” al Multigol 2-4.  LEGGI TUTTO

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    Onana snobba l'Inter: “Barcellona la mia prima opzione, lì mi sento a casa”

    Ha soli 25 anni, eppure André Onana è già finito sul taccuino dei top club europei. Il portiere dell’Ajax andrà in scadenza a giugno e ha già deciso che lascerà il club olandese. Nella finestra di trasferimenti di gennaio potrà pertanto accordarsi con quello che diventerà il suo prossimo club. Tra le pretendenti c’è l’Inter che, attraverso Marotta, ha manifestato il proprio interesse per l’estremo difensore camerunese. Il classe ’96, però, ha rilasciato delle interviste al portale Sport e al quotidiano spagnolo Marca nel quale sembra snobbare i nerazzurri, preferendo un’altra destinazione, il Barcellona, club nel quale è cresciuto calcisticamente: “Un accordo con l’Inter? Si dicono tante cose, parlano anche di Arsenal, Barcellona, ma al momento non c’è nulla – ammette -. Sono in contatto con il Barça, ho un ottimo rapporto con il club essendoci cresciuto da ragazzo. Barcellona è casa mia, i contatti sono sempre vivi ed è la mia prima opzione. Se ci saranno i presupposti perché la mia nuova squadra sia il Barça, ci andrò. Siamo in contatto con diverse squadre – prosegue -, ma non ne abbiamo ancora scelta nessuna. Non si sa mai cosa può succedere in certe situazioni. Aspettiamo di vedere che progetto ci piace di più, poi sceglieremo. Il Barcellona continua ad essere uno dei top al mondo. Per me conta molto andare in una squadra dove giocare ogni settimana. Voglio competere per vincere tutto”. 
    Onana e la squalifica per doping: ecco come è andata
    Onana torna anche sulla vicenda doping raccontando nei minimi dettagli quanto accaduto: “Venivamo dalla partita con l’Atalanta. Abbiamo pareggiato (2-2) in una partita molto intensa. Siamo arrivati ??all’alba e mi sono svegliato con il mal di testa. Sono andato a prendere un medicinale che mi era stato prescritto (Litacol), ma mia moglie, che aveva appena partorito, aveva una pillola simile (Lasimac) che serve per la ritenzione idrica e l’ho presa involontariamente. Quel giorno sono stato il primo a fare il controllo antidoping e a tornare a casa. Quando un mese dopo, mentre ero in Camerun, mi dissero di essere positivo, dissi al dottore: ‘Sicuramente ti sei sbagliato. Ho fatto più di 23 test nella mia carriera’. Quando mi ha detto che era risultato positivo alla furosemide, ho risposto: ‘Che cos’è?’ È stata mia moglie a dirmi: ‘André, queste sono le pillole che mi ha prescritto il dottore’. Ecco cosa è successo. Ero nel pieno della mia carriera! Ero appena stato eletto quattro volte miglior portiere della Eredivisie, ero tra i migliori al mondo”. Il portiere camerunese inizialmente è stato squalificato per un anno, ma poi la pena è stata ridotta a nove mesi. Onana, pertanto, è già tornato in campo sia con la nazionale – contro il Malawi e la Costa d’Avorio il 13 e il 16 novembre – che con il club – il 24 novembre nel match di Champions League contro il Besiktas -. “Giocare di nuovo è stato come rinascere – racconta -. In Camerun mi hanno sostenuto dal primo minuto e, quando sono tornato, non mi aspettavo di giocare, ma l’allenatore mi ha detto: ‘André, sei il mio guerriero’. Ho pensato: ‘Wow, non gioco da nove mesi! Spero di potergli restituire la fiducia che mi sta dando’. È andato tutto bene”.
    Inter, già nel futuro: Onana, Raspadori e Kostic
    Inter, non solo Onana: svincolati di lusso nel mirino LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, che scivolone al termine di Inter-Cagliari!

    MILANO – Nonostante il netto 4-0 contro il Cagliari e il primato solitario in classifica, al Meazza non è filato tutto liscio. Al termine della gara contro i sardi di Walter Mazzarri, infatti, Simone Inzaghi è stato tradito dai gradini del Meazza ed è scivolato per terra mentre si stava dirigendo verso gli spogliatoi. Aiutato da due assistenti, il tecnico dell’Inter si è rialzato e ha rassicurato con un gesto i tifosi in tribuna. Poi una sana risata. Un piccolo “incidente” fuori dal campo, dunque, mentre dentro al rettangolo verde per Inzaghi e i nerazzurri è stata una serata magica, con Lautaro (doppietta) – il Toro ha anche sbagliato un calcio di rigore -, Sanchez e Calhanoglu – quinto gol nelle ultime sei partite di campionato – che hanno archiviato la pratica Cagliari portando i nerazzurri da soli in vetta alla classifica di Serie A. Guarda la gallerySpettacolo Inter, Cagliari ko: doppietta di Lautaro, Inzaghi sorride LEGGI TUTTO

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    Diretta sorteggi ottavi Champions ore 12: come vederli in tv e streaming

    La Juve da testa di serie, l’Inter da seconda del gruppo. Oggi alle 12, a Nyon, si terrà il sorteggio degli ottavi di Champions League. Nessuna squadra può affrontarne una della stessa nazionalità o già incontrata nella fase a gironi: per i bianconeri il rischio è il Psg di Messi, Mbappé e Neymar mentre sui nerazzurri incombono le inglesi come le due di Manchester o il Liverpool. Ma occhio anche al Bayern Monaco di Lewandowski. La regola dei gol in trasferta è stata abolita, quindi in caso di parità di reti dopo 180 minuti si va ai supplementari ed eventualmente ai calci di rigore. Le partite di andata si giocheranno il 15, 16, 22 e 23 febbraio e quelle di ritorno l’8, 9, 15 e 16 marzo.
    Dove vedere in tv e in streaming i sorteggi di Champions
    La cerimonia dei sorteggi di Nyon, in programma alle 12, sarà visibile in tv su Canale 20 e Sky Sport 24. Tuttosport.com seguirà l’evento in tempo reale.
    Le squadre teste di serie
    AjaxBayernJuventusLiverpoolLille Manchester CityManchester UnitedReal Madrid 
    Le squadre non teste di serie
    Atletico MadridBenfica ChelseaInterPsgSalisburgoSportingVillarreal LEGGI TUTTO