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    Inter-Shakhtar, Inzaghi: “Partita difficile, Perisic grande risorsa”

    MILANO –  L’allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo il 2-0 con cui l’Inter ha battuto a San Siro lo Shakthar Donetsk: “La corsa dopo il gol di Dzeko? Avevamo bisogno di questa vittoria, dopo un buon primo tempo eravano ancora sullo 0-0 quindi c’era un po’ di tensione. Il primo gol è stato una liberazione. Arrivare in fondo in Italia e in Europa? Siamo in un buon momento ma le insidie e le partite sono tante”.
    Inter-Shakhtar Donetsk, tabellino e statistiche
    Inter-Shakthar 2-0: Dzeko scatenato, sorride Inzaghi
    Inzaghi: “Perisic grande risorsa, deve continuare così”

    Qualificazione? Sarebbe un grande traguardo, come detto in passato avevamo questo obiettivo, dopo più di dieci anni si doveva provare a passare il turno. Abbiamo vinto tre partite di fila, oggi soprattutto dopo il Napoli non era facile recuperare. Veniamo da due vittorie fondamentali ma la strada è ancora lunga. Cos’è cambiato con l’Inzaghi della Lazio? Dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori, normale che non avendo più a disposizione giocatori con certe caratteristiche ho cambiato un po’ il modo di giocare. Siamo il miglior attacco in serie A, dobbiamo portare tutti dentro. Ho dei ragazzi che si allenano sempre bene, per me fare le scelte non è semplice”. Perisic? Sta facendo benissimo, da avversario mi dava sempre grattacapi da esterno alto o da quinto di centrocampo. Appena arrivato sapevo sarebbe stato una grande risorsa, deve continuare così”, conclude il tecnico nerazzurro.  LEGGI TUTTO

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    Inter-Napoli 3-2: Calhanoglu-Perisic-Lautaro, Inzaghi a -4 da Spalletti

    MILANO – Dopo il Milan cade anche l’altra capolista della Serie A: il Napoli esce sconfitto 3-2 dal Meazza contro l’Inter. I ragazzi dell’ex Luciano Spalletti, che restano in testa alla classifica in coabitazione con i rossoneri di Pioli a quota 32 punti, sbloccano il risultato al 17′ con Zielinski, ma chiudono in svantaggio la prima frazione di gioco, rimontati dal rigore di Calhanoglu (25′) e dalla spizzata di Perisic a un passo dal riposo (44′). Nella ripresa, con Osimhen costretto ad abbandonare il campo dopo un terribile scontro con Skriniar, il tris di Lautaro Martinez (61′) e il capolavoro di Mertens, appena entrato (78′), fissano il punteggio sul 3-2, che non cambia nonostante gli otto minuti di recupero, un miracolo di Handanovic al 91′, che si oppone a Mario Rui con l’aiuto della traversa, e alla volée a botta sicura di Mertens, che si spegne in curva al 97′. Simone Inzaghi sale a 28 punti, a -4 dalla coppia in vetta.
    Inter-Napoli, tabellino e statistiche
    Serie A, risultati e classifica
    Inter-Napoli, le scelte di Inzaghi e Spalletti
    Senza De Vrij e Sanchez e con Dzeko non ancora al top della condizione, Simone Inzaghi sfida la prima della classe affidandosi al tandem offensivo argentino Correa-Lautaro Martinez. Darmian e Perisic a tutta fascia, Barella-Brozovic-Calhanoglu a centrocampo, Ranocchia nel cuore della difesa con accanto Skriniar e Bastoni ed Handanovic tra i pali completano il 3-5-2 del tecnico dell’Inter. Il collega del Napoli, l’ex nerazzurro Luciano Spalletti, risponde con il 4-2-3-1: Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui a protezione di Ospina, Anguissa e Fabian Ruiz in mediana e Lozano, Zielinski ed Insigne alle spalle di Osimhen.
    Guarda la galleryL’Inter non molla lo scudetto: Napoli ko, Lautaro si risveglia
    Zielinski apre, Calhanoglu-Perisic rispondono: Inter-Napoli 2-1 al 45′
    È soltanto il quinto giro di lancetta quando Insigne non allarga il gioco e scarica su Fabian Ruiz, ma il tentativo sul primo palo dello spagnolo non sorprende Handanovic. L’Inter risponde al 7′ con un colpo di testa di Lautaro Martinez: proteste azzurre per l’azione viziata da un contatto Barella-Anguissa a centrocampo. Particolarmente nervoso Osimhen, che si prende un giallo al 10′ per una pressione troppo energica su Skriniar. Seguono alcuni minuti di calma apparente, un’inerzia spezzata prima dalla progressione di Darmian, il cui mancino dal limite si spegne sul fondo, quindi dal vantaggio del Napoli, firmato da Zielinski al 17′: il polacco vince un duello con Barella, Osimhen e Insigne ricamano per lo stesso ex Udinese, che trova il quarto centro stagionale beffando l’estremo difensore sloveno con un piattone destro. Padroni di casa pericolosi al 19′, ma Skriniar non riesce ad impattare di testa la sfera scodellata in mezzo sugli sviluppi di un calcio da fermo. Il match però si accende e il Meazza si trasforma in una bolgia dopo un tocco di mano di Koulibaly in area in opposizione alla conclusione ravvicinata di Insigne: giallo a Inzaghi per proteste e al senegalese per il fallo, mentre dal dischetto Hakan Calhanoglu fa 1-1 al 25′, trasformando con freddezza e scatenando la plateale esultanza di Edin Dzeko in panchina. Rinvigoriti dal pareggio, i nerazzurri alzano il pressing e la capolista mostra qualche crepa in fase di costruzione dal basso: Ranocchia, attaccante aggiunto, viene colto in fuorigioco, il turco-tedesco cerca invano la doppietta. La reazione ospite arriva al 34′, con Osimhen che spaventa San Siro, mentre Lautaro Martinez – subito dopo l’ammonizione di Rrahmani – non trova il palo lontano alla sinistra di Ospina (36′). C’è grande intensità, l’equilibrio amplia gli scenari possibili e con essi le emozioni: dopo due angoli di matrice meneghina, Lozano salta netto Perisic e crossa al centro, dove Osimhen svetta, peccando nella precisione (39′). Mentre anche Calhanoglu finisce nella lista dei cattivi dell’arbitro, doppia chance per Barella tra il 41′ e il 42′: nel primo caso è strepitosa la risposta di Ospina, che neutralizza anche la ribattuta di Correa, nel secondo trova la deviazione di un avversario e guadagna il tiro dalla bandierina che vale il sorpasso. Al minuto 44, infatti, Calhanoglu batte dalla bandierina, Perisic anticipa tutti sul primo palo e l’ennesimo incredibile riflesso di Ospina è vanificato dalla goal line technology: lo smart watch del direttore di gara suona, è 2-1 Inter, risultato che permane fino al vicino intervallo.
    Tris di Lautaro, Mertens accorcia: Inter-Napoli 3-2
    Si riparte senza cambi, ma la verve dei ventidue in campo non appare essersi attenuata durante il quarto d’ora di riposo: al 46′ Osimhen si prende i fischi del Meazza, chiedendo a gran voce all’arbitro Valeri un calcio di rigore per una lieve spinta ricevuta da Bastoni (46′), Ospina tiene a galla il Napoli con un’altra super parata su Lautaro Martinez (48′). Non c’è un attimo di respiro, senza soluzione di continuità: Skriniar è decisivo sul tiro-cross di Lozano al 50′, da cui nasce un terribile scontro aereo tra lo stesso difensore slovacco ed Osimhen. Sanitari in campo, ma l’occhio sinistro del bomber nigeriano si è gonfiato e si opta per il cambio: al 55′ fa il suo ingresso Petagna. Un’uscita con forza e personalità di Bastoni, che resiste a Petagna ed Anguissa, infiamma la curva nerazzurra, che esplode al 61′ sul 3-1 di Lautaro Martinez: Napoli che attacca, Barella mura Fabian Ruiz, Correa scatta in contropiede ed El Toro che interrompe il digiuno con un diagonale chirurgico. Inzaghi getta nella mischia Vidal e Dzeko per Calhanoglu e Correa, ma rischia su un paio di attacchi campani sventati con qualche apprensione di troppo dalla propria retroguardia. È ancora Inter, però, al 70′: Perisic scappa via sull’out sinistro, converge verso il centro e scarica un violento rasoterra sul primo palo bloccato a terra da Ospina. Quindi, reduce dal fallaccio su Félix Navarro Torres che gli è costato l’espulsione in Cile-Ecuador, Vidal si prende un giallo per una brutta entrata su Koulibaly. La capolista prova a sfruttare maggiormente le fasce, ricorrendo sovente al cross, e – a 15′ dal termine – l’ex allenatore della Lazio inserisce forze fresche in un’ottica conservativa: fuori Lautaro Martinez e Barella, dentro Gagliardini e Dimarco. Spalletti si gioca invece le carte Mertens ed Elmas per Insigne e Lozano e il fuoriclasse belga impiega appena 180 secondi per riaprire il match: riceve da Koulibaly e fredda Handanovic con un vero e proprio capolavoro. I padroni di casa si riversano in attacco, e dopo quello che ha messo ko Osimhen, va in scena un altro terribile scontro, stavolta tra Dzeko ed Ospina, che rientrano in campo dopo alcuni minuti con un’evidente fasciatura. Si riparte con i giri del motore che non accennano a calare: Zielinski ci prova dalla distanza, Rrahmani anticipa Dzeko, Satriano prende il posto di Perisic, Handanovic e Dzeko si vedono sventolare l’ennesimo giallo della partita: si arriva così al 91′, quando il portiere sloveno è miracoloso su Mario Rui, la cui smanacciata trova il prezioso della traversa, e al 97′, con Mertens che spara in curva a botta sicura. Dopo otto minuti di recupero termina Inter-Napoli: il 3-2 proietta i nerazzurri a quota 28 punti, a -4 dalla coppia in testa formata dagli stessi azzurri dell’ex Spalletti e dai cugini del Milan. LEGGI TUTTO

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    Al Meazza è in programma Inter-Napoli

    Riflettori puntati sullo stadio Meazza. L’Inter, reduce dal pareggio con il Milan, ospita il Napoli. Anche il club allenato da Luciano Spalletti nell’ultima partita disputata ha conquistato solamente un punto (1-1 con il Verona).
    Indovina il risultato esatto di Inter-Napoli
    Il match si preannuncia equilibrato
    Il Napoli ha 32 punti (10 vittorie e 2 pareggi) e può vantare la miglior difesa con soli 4 gol al passivo e addirittura 8 partite chiuse con porta inviolata (clean sheet). Trovare gli Azzurri in svantaggio al riposo è un evento più unico che raro. Così è stato solo al Maradona contro la Juventus (0-1), ko parziale ribaltato poi nella ripresa da Insigne e compagni. L’Inter da questo punto di vista prende le distanze dagli uomini allenati da Luciano Spalletti visto che la “Beneamata” è andata sotto al riposo già in quattro occasioni. A proposito di primo tempo, il ruolino di marcia recente delle due squadre è rivelatore di una svolta a “X”. Prima di giocare contro Udinese e Milan mai i nerazzurri avevano collezionato l’X primo tempo. Un esito che ha caratterizzato anche cinque degli ultimi sei incontri disputati dai partenopei. Restando in tema di “svolta” è da registrare anche la nuova tendenza nerazzurra che ora guarda con favore all’Under 2,5, per la precisione da quattro match di campionato a questa parte. Nelle precedenti otto esibizioni, invece, Lautaro Martinez e compagni avevavo sempre chiuso con almeno tre reti sul tabellino. Poche reti sì, pochissime no. Alla voce Under 1,5 in Serie A, infatti, il team di Simone Inzaghi fa registrare ancora lo “zero”. Chi cerca questa particolare classe di esito in corrispondenza del ruolino di marcia del Napoli la può individuare in una tripla circostanza: Napoli-Torino (1-0), Roma-Napoli (0-0) e Salernitana-Napoli (0-1). Tanti spunti interessanti per un match che genera grande attesa. L’Inter per le quote parte favorita in una sfida che, sempre per i bookie, dovrebbe regalare almeno un gol per parte. L’Inter a secco del resto finora non ci è ancora mai stata, il Napoli ha avuto le polveri bagnate solo contro la Roma di Mourinho. LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Il rinnovo di Brozovic? Ne parliamo…”

    MILANO –  Il crocevia è fondamentale per l’Inter campione d’Italia, che domani alle 18 affronta a San Siro il Napoli con la voglia di riavvicinarsi alla vetta della classifica. Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi sa bene che la posta in palio è alta: “Sarà una partita importantissima com’è stata 15 giorni fa prima della sosta col Milan – le parole di Inzaghi in conferenza stampa – è una gara importantissima per la classifica, si affrontano il miglior attacco contro la miglior difesa. Sarà una partita in cui il coraggio e le motivazioni faranno la differenza. Abbiamo fatto un ottimo percorso in Serie A, come in Champions League. In campionato siamo indietro di due punti rispetto all’anno scorso. I tifosi ci aiutano, Milan e Napoli stanno tenendo un passo che in Italia non si vedeva da quarant’anni. Contro Atalanta, Juve e Milan meritavamo di più, sono arrivati tre pari, dobbiamo fare di più negli scontri diretti a partire da domani”.
    Inzaghi e il Napoli di Spalletti
    Sulle condizioni di Dzeko, degli altri possibili titolari e sulla gestione del turn-over, l’allenatore dell’Inter dice: “Abbiamo avuto le nazionali: abbiamo perso de Vrij e Sanchez, abbiamo avuto qualche problema con Bastoni e Dzeko. Adesso mancano l’allenamento di oggi e di domani mattina, il mio focus è solo sul Napoli, sapendo che mercoledì avremo un’altra partita molto importante per noi. In questo momento abbiamo qualche defezione, fra oggi e domani cercheremo di mettere in campo la miglior formazione per affrontare il Napoli. Domani giocherà Ranocchia che è molto affidabile ed è qui da tanti anni. Farà una grande partita e non farà rimpiangere nessuno”. Inzaghi non sembra sorpreso del rendimento del Napoli con Spalletti in panchina: “Luciano ha sempre fatto bene, all’Italia e all’estero, è un valore aggiunto per le proprie squadre. Il Napoli è un’ottima squadra, hanno mantenuto i giocatori migliori, si parlava di Koulibaly, Fabian Ruiz e altri che potevano cambiare; la società li ha tenuti e Spalletti sta andando molto bene. Nell’ultimo anno e mezzo anche Gattuso aveva fatto ottime cose”. Poi ha parole di elogio per Calhanoglu: “Penso che fino a qui abbia fatto bene, ha quantità e qualità, nelle grandi partite ha fatto molto bene, qui gioca in un altro modo, ma fa gol e assist e deve continuare così, siamo contenti di averlo”. Di Brozovic, che ha il contratto in scadenza a giugno 2022, dice: “E’ un grandissimo calciatore ed è qui da tanti anni. Ho la fortuna di avere Marotta, Ausilio e Baccin che sono qui tutti i giorni e sono loro che trattano queste cose in prima persona. Sanno il mio pensiero su Marcelo”.
    Guarda la gallerySerie A, la classifica degli allenatori che usano meno la panchina
    Inzaghi, l’Inter e i big-match
    Sulle partite pareggiate Juventus, Atalanta e Milan osserva: “Probabilmente ci manca quel pizzichino in più; a livello di numeri e di statistiche siamo in una buonissima situazione. Negli scontri diretti avremmo meritato di più, ma se vai ad analizzarle tutte le volte c’è un rigore dato o sbagliato. Sono molto orgoglioso di questa squadra, dei miei ragazzi che mi stanno dando tanto. Secondo me, insieme al mio staff, possiamo fare ancora meglio. Sono orgoglioso della scelta che ho fatto di venire all’Inter, dopo le perdite pesanti in estate si pensava fosse un anno di transizione invece siamo competitivi in tutto. Ho la fortuna di avere la società sempre al mio fianco e ho conosciuto dei tifosi che sono sempre l’uomo in più per noi. Domani giochiamo in casa e sappiamo che saranno accanto a noi”. Di Lautaro Martinez rigorista commenta: “A Reggio Emilia ha segnato un rigore importantissimo, poi ci sono Calhanoglu e Perisic. Ci prepareremo per ogni evenienza. Gli attaccanti possono passare momenti difficili, come me, come mio fratello, come Immobile, per fortuna raramente, a Roma. Martinez è dentro al cento per cento nel progetto, si deve preoccupare solo se non gli capitano le occasioni. Deve continuare come sta facendo e credere nelle proprie potenzialità, tornerà a segnare come ha sempre fatto”. Inzaghi non cerca alibi negli eventuali errori arbitrali: “Da tanti anni andiamo in Europa e abbiamo capito che non possiamo lamentarci dei nostri direttori di gara. Si può sbagliare, come sbagliano i calciatori, dopo il derby ho fatto i complimenti alla squadra arbitrale. Siamo fortunati in Italia”.  LEGGI TUTTO

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    Possono starci almeno tre reti in Fiorentina-Milan

    Riflettori puntati sullo stadio Artemio Franchi di Firenze dove è in programma la sfida tra la Fiorentina e il Milan. La “Viola” è l’unica squadra in Serie A a non aver ancora mai pareggiato mentre i rossoneri non hanno ancora mai perso.
    Fai ora i tuoi pronostici!
    Show in vista a Firenze
    In questa prima parte di stagione la “Viola” davanti al pubblico amico ha sempre fatto registrare l’Over 2,5 (3 vittorie e 2 sconfitte). L’undici allenato da Vincenzo Italiano all’esordio in casa ha battuto il Torino per 2-1 poi ha perso con Inter (1-3) e Napoli (1-2) e di nuovo vinto con Cagliari (3-0) e Spezia (3-0). Anche il Milan in trasferta sembra aver stretto una forte amicizia con l’Over 2,5, il “Diavolo” lontano dal Meazza “ritarda” l’Under 2,5 dalla 4ª giornata.  I presupposti per assistere a un’altra gara divertente ci sono tutti, ok il Multigol 3-5 al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa, Inter-Juve il 12 gennaio a San Siro: è ufficiale

    MILANO – La Lega Serie A ha fissato ufficialmente la data e la sede della Supercoppa Italiana 2021-22, che si disputerà tra l’Inter campione d’Italia e la Juventus, vincitrice dell’ultima Coppa Italia: la finale si giocherà mercoledì 12 gennaio 2022 a San Siro (Stadio Meazza di Milano). Il match quindi tornerà a disputarsi in casa della squadra vincitrice dello scudetto e non in campo neutro, come accaduto quasi sempre nelle ultime edizioni. In ballo c’era l’ipotesi dell’Arabia Saudita, che ha un accordo con la Lega Serie A per ospitare un’altra edizione della Supercoppa.
    Un solo precedente in Supercoppa
    La Juventus è la squadra con più successi nella storia della Supercoppa Italiana, 9 trofei vinti, mentre l’Inter ha conquistato 5 edizioni del trofeo. C’è un solo precedente di un derby d’Italia in questa manifestazione, nata nel 1988: il 20 agosto 2005 l’Inter si impose 1-0 (gol di Veron) ai supplementari al Delle Alpi di Torino sulla Juventus, che poi sarebbe stata travolta dal ciclone di Calciopoli. A Milano non si gioca invece dal 2010, quando l’Inter superò la Roma per 3-1. LEGGI TUTTO

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    tuttosport.fun: il punto sulla Serie A

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    Dopo 12 giornate è anche il momento di analizzare cosa è accaduto in Serie A per prepararsi al meglio alla ripresa del campionato e provare a diventare “il campione” del gioco e ad essere il punto di riferimento per migliaia di appassionati.
    In cima c’è la “strana coppia” Napoli-Milan: intendiamoci, le due compagini erano accreditate per la zona Champions ma staccare di 7 punti la terza, l’Inter, dopo appena 12 turni non era prevedibile.
    Il Napoli di Spalletti ha proprio i numeri da candidata allo scudetto: 24 gol fatti e appena 4 subiti. 
    Gli tiene testa soltanto il Milan di Pioli che sembra aver consolidato gli equilibri e trovato la formula valida.
    Riuscirà l’Inter a rientrare in corsa? I numeri sembrerebbero dire di sì soprattutto se guardiamo ai 29 gol fatti ma per recuperare 7 lunghezze c’è bisogno che Simone Inzaghi registri un pò meglio la difesa.
    Voto al Napoli: 9, Voto al Milan: 9, Voto all’Inter: 6
    Se le prime 3 difficilmente non entreranno in zona Champions, dietro è bagarre: attualmente è l’Atalanta ad occupare la quarta posizione anche se,la Lazio di Sarri migliora di giornata in giornata ed è una candidata affidabile per la corsa alla qualficazione alla massima competioner europea.
    Si è fermata la Roma trascinandosi in zona Europa League altre 3 squadre: la delundete Juventus, l’ottima Fiorentina e l’incredibile Bologna di Siniša Mihajlovi?.
    Ecco tutti i restanti voti alle squadre della Serie A dopo 12 giornate:
    Napoli 9, Milan 9, Inter 6, Atalanta 6, Lazio 6, Roma 5,5, Fiorentina 7, Juventus 4, Bologna 9, Verona 7,5, Empoli 9, Torino 6,5, Sassuolo 5, Udinese 6,5, Venezia 7, Spezia 6, Genoa 5,5, Sampdoria 5, Salernitana 6, Cagliari 4,5.
    Se sei un appassionato di sport, non farti sfuggire l’occasione
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    Milan-Inter 1-1: rigore di Calhanoglu e autogol di De Vrij, pari nel derby

    MILANO – Festa e rimpianti a San Siro, dove i tifosi di Milan e Inter hanno dato spettacolo sugli spalti e alla fine sono costretti ad accontentarsi di un pari, arrivato però dopo un derby emozionante e giocato con grande intensità e a ritmi altissimo dal Diavolo di Pioli e dai campioni d’Italia di Simone Inzaghi. Coraggio e aggressività per i rossoneri, che vengono puniti in avvio su rigore dall’ex Calhanoglu ma trovano presto il pari grazie a un autogol di De Vrij. Personalità e ripartenze micidiali per i nerazzurri che masticano amaro per un secondo rigore sbagliato da Lautaro (gran parata di Tatarusanu), ma ringraziano il palo colpito nel finale da Saelemaekers che impedisce a Ibrahimovic e compagni di allungare sul Napoli in vetta (che resta così occupata in condominio).
    Milan-Inter 1-1: statistiche e tabellino
    Pioli con Diaz, Inzaghi punta sull’ex

    Calhanoglu fa, De Vrij disfa
    Dopo le prime schermaglie il derby di San Siro si accende prestissimo, precisamente all’8′ quando Kessié recupera palla al limite dell’area ma poi si fa sorprendere dalla pressione di Calhanoglu, che va in anticipo e secondo Doveri subisce un fallo da rigore da parte del centrocampista rossonero. Arriva il via libera del Var e tre minuti dopo dagli undici metri si presenta proprio il turco, protagonista di un addio al veleno dopo la scadenza del contratto, che chiede il pallone a Lautaro e lo spedisce poi alle spalle di Tatarusanu (tuffatosi a sinistra) con una conclusione centrale, esultando infine ‘in faccia’ ai suoi vecchi tifosi. L’Inter è avanti e la reazione del Milan è rabbiosa ma lucida, con in nerazzurri schiacciati nella propria metà dalla squadra di Pioli che gioca a ritmi forsennati e attacca con tantissimi uomini, abbassando Kessié tra i due centrali di difesa per la prima impostazione. Dopo un destro di Leao, che dalla distanza non sorprende Handanovic (15′), il pari arriva su autorete al 17′: punizione ‘pennellata’ da Tonali, girata con la testa di Tomori e deviazione involontaria di De Vrij che infila Handanovic.
    Guarda la galleryMilan-Inter 1-1: pari e rimpianti per Pioli e Inzaghi
    Tatarusanu ipnotizza Lautaro
    Tornato a galla il Diavolo non alza il piede dall’acceleratore ma fa trovare scoperto al 25′: Ballo-Touré legge male un passaggio in profondità per Darmian e lo stende in area, beccandosi il giallo. Secondo rigore per l’Inter e stavolta sul dischetto si presenta Lautaro: rasoterra forte e incrociato ma è strepitosa la parata di Tatarusanu, che ‘battezza’ il lato giusto e toglie la palla dall’angolino. Il Milan allora ci riprova dalla distanza con Tonali (sinistro alto al 31′) e con Leao che sporca ancora i guanti di Handanovic, ma prima del riposo trema ancora. Prima c’è il blitz in area di Bastoni, che manda al tiro Barella con Ballo-Touré a respingere sulla linea, poi è Lautaro a sfiorare il palo dopo un bell’aggancio e lo scarico di Dzeko su sponda di Darmian.
    Serie A, risultati e calendario
    Il palo ferma Saelemaekers
    Si va al riposo sull’1-1 e al rientro in campo c’è subito una novità nel Milan, con Kalulu dentro al posto dell’ammonito Ballo-Touré. Si riparte e il copione sembra lo stesso dei primi quarantacinque minuti: ritmi alti e veloci capovolgimenti di fronte. Pericolosa prima l’Inter con Dzeko, che di testa conclude alto su punizione di Calhanoglu, subito dopo i rossoneri con Ibrahimovic che non trova Diaz per la provvidenziale chiusura di Perisic (49′). Per i nerazzurri prova poi a farsi perdonare Lautaro, che ‘brucia’ Tomori ma poi vede il suo tiro deviato sopra la traversa (55′) mentre Calhanoglu calcia bene al volo con il destro verso il secondo palo senza però trovare né la porta né la deviazione di un compagno. A mezz’ora dalla fine Pioli prova a ridare energia alla sua squadra e manda in campo Saelemaekers e Rebic (fuori Diaz e Leao), seguiti poi da Bennacer (dentro per Tonali al 71′), Inzaghi risponde con Vidal al posto di un acciaccato Barella (68′). E se Ibrahimovic sfiora l’incrocio dei pali al 69′, si rammarica anche l’Inter per una conclusione a colpo sicuro del cileno appena entrato respinta da Kalulu. Tra i nerazzurri arriva allora anche il momento di Correa e Dumfries (al posto di un affaticato Dzeko e di Darmian al 76′), ma è il Milan a rendersi nuovamente pericoloso con Ibra: destro violento su punizione parato da Handanovic (82′) e torre per Bennacer che arriva in corsa e calcia in curva (83′). Bakayoko per Bennacer da una parte, Sanchez e Dimarco per Lautaro e Bastoni dall’altra sono le ultime ‘mosse’ delle panchine (84′) prima di un finale in cui il Diavolo sembra averne di più. Kalulu però non centra lo specchio dal limite (88′), Saelemaekers colpisce invece il palo (89′) con Kessié che calcia a lato in tap-in. LEGGI TUTTO