consigliato per te

  • in

    Inter-Sampdoria 5-1: show di Sanchez, lo scudetto non sazia Conte

    MILANO – La vittoria dello scudetto non placa la fame di Antonio Conte: l’Inter messa in campo al Meazza, seppur priva di alcuni titolari (su tutti Lukaku), domina in lungo e in largo contro una Sampdoria nelle vesti di vittima sacrificale. Termina con un rotondo 5-1 figlio della rete di Gagliardini, della doppietta di Sanchez, della zampata di Pinamonti e del calcio di rigore di Lautaro Martinez. A Ranieri non basta il momentaneo 1-2, siglato dall’ex Keita Balde.
    Le scelte di Conte e Ranieri
    Con il 19° scudetto della propria storia conquistato la scorsa settimana, Antonio Conte concede un turno di riposo all’uomo simbolo della stagione, Romelu Lukaku. Nel classico 3-5-2 del tecnico salentino il tandem d’attacco è composto da Sanchez e Lautaro Martinez, con Hakimi e Young sugli esterni e l’inedito terzetto Vecino-Eriksen-Gagliardini in mezzo al campo. In difesa, a protezione di Handanovic, ci sono Bastoni, Ranocchia e D’Ambrosio. La risposta dell’ex Ranieri, reduce dal successo con la “sua” Roma, è affidata ad un 4-4-2: Bereszynski, Tonelli, Colley ed Augello davanti ad Audero e Candreva, Thorsby, Adrien Silva e Jankto dietro alle punte Keita Balde e Ramirez.
    Inter-Sampdoria 3-1 al 45′
    Chi si aspettava un Antonio Conte rilassato dopo il quinto titolo nazionale conquistato in carriera (tre quelli vinti con la Juve, uno con il Chelsea) resterà deluso: il tecnico salentino è una furia in panchina ed è protagonista di un’accesa discussione con Lautaro Martinez per una scelta di gioco ritenuta errata. La grinta dell’ex ct è contagiosa e l’Inter in campo viaggia a meraviglia, sbloccando il risultato già al 4′: El Toro, nelle vesti di rifinitore, serve Young in profondità, l’inglese mette in mezzo e Gagliardini beffa Audero in spaccata. La reazione doriana stenta ad arrivare, ad eccezione di una velleitaria conclusione di Keita, mentre tra le fila nerazzurre sale in cattedra Hakimi, che ingaggia un duello con il portiere italo-indonesiano, prodotto del vivaio bianconero, che respinge tre tentativi dell’esterno marocchino (mentre un altro termina in curva). Dopo aver trovato il terzo gol stagionale, Gagliardini impreziosisce la propria prestazione con l’assist del 2-0: è il 26′ quando l’ex Atalanta, dopo essere scappato via in mezzo al campo, regala il raddoppio a Sanchez con un delizioso tocco sotto. Al 35′ una fiammata della Samp riapre il match, seppur per pochi istanti: cross dalla sinistra di Jankto, Candreva calcia debolmente al volo, Handanovic smanaccia sulla linea (col pallone che non entra del tutto per questione di millimetri) e ribattuta violenta di Keita Balde a porta sguarnita. L’illusione dura due minuti scarsi, il tempo che impiega Sanchez per disegnare un piattone di prima intenzione dal limite sul bel suggerimento di Hakimi. Al Meazza si va al riposo sul 3-1.
    Segnano anche Pinamonti e Lautaro: Inter-Samp 5-1!
    Conte regala l’esordio stagionale a Radu al posto di Handanovic: è l’unica novità al rientro in campo dei neo-campioni d’Italia. Ranieri, invece, per nulla soddisfatto della prima frazione, ne cambia addirittura quattro: dentro Yoshida, Damsgaard, Ekdal e Verre, fuori Tonelli, Jankto, Thorsby e Ramirez. La prima chance della ripresa è ancora di matrice nerazzurra con protagonista Ranocchia, che non riesce a sorprendere Audero in rovesciata. La Samp cresce col passare dei minuti, pur senza produrre occasioni degne di note, ma l’atteggiamento dei suoi non piace al tecnico salentino, che inserisce forze fresche: Brozovic e Pinamonti fanno così il loro ingresso in luogo di Eriksen e Sanchez, quando il cronometro segna 55′ di gioco. Cinque minuti più tardi, invece, dopo un tentativo dalla distanza dell’ex Candreva che sorvola la traversa, è il turno di Barella, che fa tirare il fiato a Gagliardini: proprio il neoentrato offre un assist al bacio per Pinamonti, che sigla il 4-1 prima di lasciarsi andare alla commozione (61′). L’Inter non smette di attaccare e solo nove giri di lancetta la separano dalla quinta rete: arriva su calcio di rigore, concesso dal Var per un fallo di mano di Adrien Silva, e porta la firma Lautaro Martinez. Nel finale, che assume i crismi di una lenta attesa del triplice fischio, c’è spazio anche per Sensi, che prende il posto dell’argentino vicinissimo alla doppietta lampo e, sul lato opposto, per Quagliarella (cui fa spazio Keita).  LEGGI TUTTO

  • in

    Moratti e la Superlega: “Io non avrei firmato”

    Sulla bufera Superlega che in queste ultime settimane sta scuotendo il calcio europeo è intervenuto anche l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti. “È antipatico dirlo, ma io non avrei firmato. Una cosa simile mi era stata paventata anni fa da un gruppo di nuovi manager che stavano studiando la cosa, ma la trovavo troppo privilegiata, una cosa che esagerava” ha detto a Deejay Football Club.
    Tutte le news e gli aggiornamenti sulla Superlega
    Moratti e l’arrivo di Mourinho alla Roma
    Tanti gli argomenti di discussione. Uno su tutti l’arrivo di José Mourinho a Roma: “Non so se sia cambiato negli anni, lui ha una grande esperienza e un carattere sempre uguale. Un po’ cambia il calcio e bisogna adattarsi, lui ha trovato squadre che non avevano mezzi all’altezza delle sue ambizioni. Però è talmente divertente l’idea del suo ritorno in Italia… Mi ricordava molto Herrera prima di prenderlo: le sue dichiarazioni erano simili a quelle di Herrera. Lui ha la possibilità di far bene senza dover arrivare al top: sarà sorprendente il fatto di quello che farà. Mi diverte pensare al suo arrivo, non alle polemiche ma a quello che dirà”.
    Moratti: “Mourinho come Conte”
    “La sua figura combattiva è per l’esterno, nello spogliatoio ha una professionalità esemplare – ha proseguito su Mourinho – In un derby col Milan ci buttarono fuori Sneijder nel primo tempo, sembrava che la squadra fosse nei guai: io pensavo di trovare qualcuno che parlasse male dell’arbitro in spogliatoio, invece c’era silenzio e un uomo calmissimo che diceva cosa fare e che avremmo sicuramente vinto. Aveva calmato tutti mettendoli in condizione di giocare senza vittimismo. È molto professionale: lui spiega molto la squadra avversaria, è molto simile a Conte. Sono lavoratori terribili”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, Vidal costa un milione di euro in più per lo Scudetto

    Mister scudetto. Così potrebbe essere ribattezzato Arturo Vidal che nel giro di 10 anni ha vinto nove volte il campionato. Il centrocampista cileno non ha trionfato solo la scorsa stagione al Barcellona, e dato che non rientrava più nei piani di Koeman è tornato in Italia, alla corte del suo ex allenatore alla Juve Antonio Conte. Al primo anno è subito scudetto. Un trionfo che costa un milione di euro ai nerazzurri.
    Vidal, ecco l’accordo tra Inter e Barcellona 
    L’Inter, infatti, sarà chiamata a onorare gli accordi presi con i blaugrana al momento del trasferimento. Vidal aveva ancora un anno di contratto con gli spagnoli, ma visto l’alto profilo è andato via a parametro zero dopo la risoluzione. I nerazzurri, pertanto, non hanno fatto fronte a costi fissi, ma hanno aggiunto una serie di variabili nel caso in cui la squadra avesse vinto lo scudetto. Raggiunto l’obiettivo, secondo quanto riferito da Gianluca Di Marzio, l’Inter sarà chiamata a versare un milione di euro in più nelle casse del Barcellona. Partito come uomo di fiducia e pedina inamovibile nello scacchiere tattico di Conte, Vidal, per colpa anche di problemi fisici, ha trovato meno spazio nella seconda parte della stagione, e al momento ha collezionato 30 presenze e due reti. Ma ora non è il tempo di guardare al bilancio personale, bensì di godersi l’ennesimo scudetto e puntare il prossimo obiettivo: vincere anche la prossima stagione. 
    Inter, il pagellone dei campioni d’Italia: ci sono due 10! LEGGI TUTTO

  • in

    Milito: “Mourinho alla Roma? Speravo tornasse all'Inter…”

    Diego Milito, ex attaccante nerazzurro, interviene ai microfoni di Sky Sport, dopo l’annuncio di José Mourinho nuovo allenatore della Roma. “Mi sarebbe piaciuto che fosse tornato all’Inter ma spero faccia bene ovunque, in questo caso magari non quando affronta l’Inter e il Genoa, ma gli faccio il mio grande in bocca al lupo.” Queste le parole dell’ex Inter del Triplete allenato proprio da Mou: “Mourinho alla Roma? È una cosa molto positiva per il calcio italiano. Avere un allenatore così ti fa fare un salto di qualità. Sa gestire ogni momento, riesce a ottenere il 100% da ogni giocatore ed è senza dubbio uno dei migliori tecnici del mondo”. Un annuncio a dir poco inaspettato che arriva qualche giorno dopo la vittoria dello scudetto dell’Inter numero 19. 

    Milito sullo scudetto dell’Inter

    “Sono felice per lo Scudetto dell’Inter, per la società e per i tifosi, ci voleva dopo tanti anni. Anche per fermare il ciclo della Juve”. Con queste parole, il Principe ha commentato il tricolore appena vinto dalla sua ex squadra, dopo un’astinenza durata 11 anni. Proprio lui, che nel 2008 vinceva con Mourinho in panchina, oggi afferma che non si aspettava un suo ritorno in Italia in questo momento. L’ex nerazzurro pensa poi a un suo futuro nel calcio italiano, forse proprio accanto a Mou: “Io ho grande stima per José, ma lui ha il suo staff. Tornare in Serie A? Sono molto legato all’Italia e non scarto nessuna ipotesi.” Chiude così Diego Milito, ringraziando l’Inter per la felicità dello Scudetto e dichiarando amore eterno ai colori nerazzurri. LEGGI TUTTO