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    Diretta Spezia-Inter ore 20.45: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    LA SPEZIA – All’Alberto Picco alle ore 20.45 va di scena Spezia-Inter, valida per il turno infrasettimanale della 32ª giornata di Serie A. La squadra di Conte, dopo il pari col Napoli che ha interrotto la serie di 11 vittorie consecutive in campionato, vuole riprendere la marcia vincente e contro la formazione di Italiano dovrebbe scendere in campo con la formazione tipo. Lo Spezia invece, dopo la pesante debacle di Bologna, vuole riscattarsi immediatamente e gettare un altro mattoncino nella lotta salvezze e tenere le distanze dal terz’ultimo posto del Cagliari, lontano sette punti.
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    Spezia-Inter: dove vederla in tv e in streaming
    Spezia-Inter è in programma alle 20.45 allo Stadio Alberto Picco di La Spezia e sarà visibile in esclusiva su Sky Sport Serie A e Sky Sport 252. Il match è visibile in streaming anche su Now e attraverso l’app Sky Go.
    Spezia-Inter: probabili formazioni
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Terzi, Chabot, Marchizza; Pobega, Sena, Estevez, Farias, Gyasi, Piccoli. A disposizione: Zoet, Dell’Orco, Ismajli, Vignali, Pobega, Agoumè, Acampora, Maggiore, Saponara, Verde, Agudelo, Galabinov. Allenatore: Italiano.
    INTER (3-5-2): Handanovic; De Vrij, Skriniar, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Martinez. A disposizione: Radu, Padelli, D’Ambrosio, Ranocchia, Darmian, Young, Gagliardini, Sensi, Vecino, Sanchez, Pinamonti. Allenatore: Conte.
    ARBITRO: Chiffi di Padova.
    GUARDALINEE: Longo-Bottegoni. 
    IV UOMO: Volpi.
    VAR: Valeri. 
    AVAR: Giallatini. LEGGI TUTTO

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    Superlega, lettera dei tifosi vip a Zanetti: “Inter dica no”

    Un gruppo di tifosi celebri dell’Inter ha scritto una lettera rivolta a Javier Zanetti, ex capitano ed oggi vicepresidente del club, per chiedere alla società di non partecipare alla nuova Superlega, di cui l’Inter è tra i 12 fondatori. Il noto giornalista Michele Serra e gli altri firmatari, chiedono all’ex capitano di “fare quanto è nelle possibilità per dissuadere la società Internazionale FC da un passo falso così grave”.
    L’appello dei tifosi
    “E’ un’iniziativa che sovverte in modo brutale i criteri di ammissione ai tornei continentali fino a qui conosciuti, e seguiti con passione da un pubblico tanto vasto quanto vasta è la base sportiva interessata”, scrivono. Nella lettera si ricorda anche l’importanza della conquista sul campo del diritto di partecipare e che nessuna squadra “può considerarsi automaticamente ammessa per diritto divino, o meglio perché economicamente più potente”. Se i ricchi si frequentano solo tra loro – conclude la lettera – in genere è perché hanno paura di perdere qualcosa. Aiuta l’Inter, caro Capitano, a rimanere nel calcio di tutti”. Tra i firmatari più noti troviamo: Gad Lerner, Enrico Mentana, Paolo Rossi, Riccardo Milani, Roberto Zaccaria e Gabriele Salvatores. LEGGI TUTTO

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    «Scudetto, non è finita»

    Le premesse e forse le aspettative erano altre in seno a tifosi e società ad inizio anno. Non è stata una stagione da incorniciare per la squadra di Andrea Pirlo. La Juve si ritrova a lottare per un posto che possa garantirle la qualificazione alla Champions, obiettivo che non deve assolutamente fallire, però calcoli e calendario a portata di mano, i bianconeri hanno l’obbligo morale di credere ancora nel sogno scudetto. È pur vero che l’Inter è vicina al tricolore, ma la squadra di Conte che meritatamente si trova in testa alla classifica, non può permettersi di rilassarsi nonostante i 12 punti di vantaggio. Con 24 punti a disposizione e con lo scontro diretto a Torino, non è utopia tentare di fare un’impresa che avrebbe dell’incredibile. È pur vero che se lì davanti i nerazzurri continueranno a macinare punti i giochi sono conclusi, ma la Juve ha la rosa e le carte in regola per tentare di vincerle tutte fino alla fine senza avere rimpianti, più di quanti già ce ne siano.

    Almeno 6 puntiLa settimana che intercorre tra la sfida con il Napoli, la trasferta di La Spezia e la partita in casa con il Verona è decisiva per l’assegnazione del tricolore, sulla sponda dei Navigli. Non me ne vogliano i tifosi nerazzurri, però se malauguratamente l’Inter non dovesse portare a casa minimo 6 punti in queste tre partite potrebbe riaccendere un lumicino di speranza all’ombra della Mole. I bianconeri, sottolineando ancora che bisognerebbe vincerle tutte da qui alla fine, dovrebbero cercare di arrivare allo scontro diretto a 5 punti di distacco e poi lì giocarsi il tutto per tutto come se fosse una partita secca da dentro o fuori, cercando di vincere con due gol di scarto e costringendo i nerazzurri a prendere obbligatoriamente i tre punti nell’ultima partita in casa con l’Udinese. È pur vero che bisogna concentrarsi di più sul raggiungere un posto certo tra le prime 4, ma se lì davanti qualcuno dovesse avere qualche tentennamento, bisognerà essere bravi a non lasciarsi sfuggire nulla, anche perché la storia ci insegna che finché non c’è l’aritmetica tutto è possibile e il calcio sa regalare sempre grandi emozioni. Si sa, la pressione e le vertigini quando stai lassù in alto possono fare brutti scherzi.

    * intermediario e procuratore sportivo LEGGI TUTTO

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    Inter, Conte: “Scudetto in tasca? Al massimo ho 40 euro”

    MILANO – “Ci siamo riportati a +6, giocare sapendo che le dirette inseguitrice si sono avvicinate c’è una bella pressione, che aumenterà sempre più”. C’è grande soddisfazione nelle parole di Conte nel post-partita di Inter-Atalanta e non potrebbe essere diversamente. Soprattutto perché si è vinto contro una big della Serie A: “Abbiamo giocato contro una squadra che prende punti a tutte le grandi, è difficile, ostica, rischi di prendere un’imbarcata. Loro l’hanno preparata molto meglio rispetto alle altre volte, forse sapevano che potevamo fargli male. Sono stati meno arrembanti infatti. Sono tre punti importanti, stacchiamo l’Atalanta anche per il discorso scudetto, andiamo a 13 punti e sono tanti. L’Atalanta è una squadra che, insieme alle altre sei, poteva ambire non solo alla Champions ma anche allo scudetto. Merito a Gasperini e al club, hanno giocatori di grande livello”, ha aggiunto Conte a Sky.

    Inter-Atalanta, il tabellino
    Conte: “L’Atalanta ci temeva”
    “Abbiamo fatto un solo tiro nello specchio, è vero, ma abbiamo fallito grandi occasioni. Loro si sono resi pericolosi con due calci d’angolo, anche noi, ma ci sono state altre situazioni per fare gol. La partita è stata molto tattica, ma chi gioca contro di noi ci mette sempre qualcosa in più. Loro erano meno aggressivi perché ci temevano. Abbiamo il migliore attacco e oggi giocavamo contro il secondo miglior attacco. Abbiamo trovato il giusto equilibrio, i giocatori ora riconoscono le diverse fasi della partita per capire quando aspettare e quando aggredire. L’anno scorso l’atteggiamento aggressivo ci ha portato al secondo posto e in finale di Europa League, ma ci mancava lo step dell’equilibrio, che ora abbiamo. Oggi contro il miglior secondo attacco abbiamo concesso solo due situazioni da calcio d’angolo: noi abbiamo prodotto poco, ma loro ancora meno”.
    Conte ammonito per proteste: ecco che cosa ha detto all’arbitro
    Conte e i 40 euro
    “Lautaro? Un grande applauso per lui, si è impegnato anche nella fase difensiva e si è sacrificato molto, abbassandosi e coprendo per poi dare pressione in fase di uscita. Tutti i ragazzi però hanno fatto bene, sono impegnati e devoti alla causa perché sanno bene che per vincere bisogna sacrificarsi tutti insieme. Se mi guardo in tasca trovo 40 euro, non lo scudetto, mi sono rimasti solo quelli perché ho fatto benzina (ride, ndr). Detto questo, continuiamo così prima della sosta, abbiamo Torino e Sassuolo, poi riposeremo, ricarichiamo le batterie e ci prepariamo. Faccio un applauso a chi gioca meno come Gagliardini, D’Ambrosio, Kolarov, Ranocchia, Vecino, Young, loro sono la vera forza. Anche D’Ambrosio, oppure Kolarov che ci ha dato esperienza e saggezza. È giusto dare merito a questi ragazzi”.

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    Skriniar da attaccante decide Inter-Atalanta: vola Conte LEGGI TUTTO

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    Inter-Atalanta 1-0: bomber Skriniar, Conte torna a +6 sul Milan

    MILANO – L’Inter va con la settima vittoria consecutiva in campionato e non si ferma nemmeno contro l’Atalanta, che cade a San Siro 1-0. Decide il gol in mischia di Skriniar dopo una partita giocata ad alta intensità, sui duelli uomo contro uomo, con pochi tiri ma con tanta energia e tatticismo. Alla fine la forza dei nerazzurri su calcio d’angolo basta a Conte che sale a 62 punti, a +6 sul Milan e a +10 sulla Juve, che deve recuperare la sfida col Napoli. Per la Dea, ferma a 49, sfumano il sorpasso sulla Roma e l’aggancio alla Juventus.

    La classifica di Serie A
    Le scelte di Conte e Gasperini
    Per contrastare meglio l’intensità dell’Atalanta Conte sceglie Vidal a centrocampo e lascia fuori Eriksen, per il resto è la solita Inter con la LuLa in attacco. Gasperini risponde con Pessina e la sorpresa Malinovskyi dietro a Zapata, Ilicic è in panchina insieme a Muriel, pronto come al solito ad entrare a partita in corso. Si parte.
    Conte ammonito, Handanovic super. Che duelli!
    All’Inter sono richieste velocità e qualità nel fraseggio per uscire in palleggio dal pressing altissimo dell’Atalanta, che marca a uomo senza timore fino all’area nerazzurra. Dirige i suoi e si sbraccia Conte, si lamenta anche con l’arbitro Mariani che prima prova a calmarlo, poi lo ammonisce dopo appena dieci minuti. C’è tensione, la partita vale tanto. Al 14′ il secondo brivido (il primo, un cross di Gosens in area piccola): Romero, per fermare Lukaku, per poco non beffa Sportiello con un retropassaggio alto che il portiere devia di testa per evitare quello che sarebbe stato un incredibile autogol. Quando Lukaku prova a scappare c’è Djimsiti che lo bracca, uno dei tanti duelli (tra i più belli Pessina-Brozovic, Skriniar-Zapata e Gosens-Hakimi). Fisicità e scontri energici dominano la gara, alla quale mancano però ancora i tiri. Eccoli, due in un minuto: al 39′ e al 40′ arrivano due colpi di testa per la Dea da calcio d’angolo, prima Zapata trova un riflesso pazzesco di Handanovic, poi su Djimsiti è Brozovic a salvare sulla linea.
    Decide Skriniar in mischia
    Si riparte con Ilicic per Malinovskyi ed Eriksen per Vidal ma, soprattutto, con il gol dell’Inter al 54′: in mischia la palla arriva a Skriniar che di destro trova l’angolino per firmare l’1-0. Colpita all’improvviso la Dea e rischia di subire ancora, è provvidenziale Romero in scivolata su Lukaku lanciato davanti a Sportiello. Se sullo 0-0 il dominio del gioco si alternava, adesso è l’Atalanta che preme e l’Inter che aspetta per ripartire. Zapata minaccia Handanovic sul primo palo con un tiro secco, fuori di poco, poi il colombiano esce e lascia spazio a Muriel, subito pericoloso sull’esterno della rete. Il Gasp manda dentro anche Miranchuk, Pasalic e Palomino (fuori Pessina, Freuler e Djimsiti), Conte risponde con Sanchez, Gagliardini, Darmian e D’Ambrosio per Lautaro, Brozovic, Perisic e Hakimi. Bada al sodo l’Inter per difendere con i denti il vantaggio, tutti dietro, catenaccio puro ed efficace perché l’Atalanta non sfonda. Festeggia Conte, sempre più primo.
    Inter-Atalanta, il tabellino

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    Inter, Conte: “Ci mancano 13 finali, ora finalmente posso scegliere”

    PARMA – Il Milan secondo ora è a sei punti di distanza. All’Inter di Antonio Conte è servita una doppietta di Alexis Sanchez nel secondo tempo per imporsi sul Parma 2-1. Nonostante un po’ di sofferenza nel finale, i nerazzurri ottengono l’obiettivo prefissato. L’allenatore pugliese non ha nascosto la sua soddisfazione ai microfoni di Sky al termine del match: “Partita giocata da ambedue le squadre, abbiamo avuto tante occasioni per arrotondare il risultato. Complimenti al Parma, che in organico ha giocatori importanti, un ottimo allenatore. Sono stati bravi, auguro il meglio a questa squadra. Ecco perché prima di queste ultime due partite avevo detto che fossero due esami di maturità. Quando c’è da tirare fuori unghie e denti bisogna essere bravi. Noi stiamo migliorando. Sul 2-0 abbiamo concesso gol e dovevamo fare meglio, normale che a quel punto ti venga apprensione. Ma non penso che Handanovic abbia fatto parate particolari”.

    La carica di Conte su Hakimi
    Divertente il siparietto con Hakimi nel finale di match: “Non era uno schiaffone, gli ho detto bravo. Lui è stato bravissimo, era in recupero è andato a pressare e costringere il giocatore del Parma a buttarla fuori. Quella situazione ha portato a termine la partita. Erano i tre punti. Sono contento per i giocatori, che comunque stanno dimostrando grande applicazione. Aumenta la resilienza e non era semplice. Bene così”. Sempre sull’esterno, l’allenatore dell’Inter ha aggiunto: “Io penso di esserre un allenatore molto democratico. Non regalo niente a nessuno e aspetto fino a un certo punto. Loro sanno benissimo che abbiamo un’idea, c’è una squadra e il singolo viene dopo. Loro sanno benissimo che se vogliono andare d’accordo con me devono fare questo. Ho un gruppo di ragazzi desiderosi. Lo stesso Hakimi ha avuto delle difficoltà all’inizio, faceva bene la fase offensiva ma lasciava a desiderare in quella difensiva. Ha scaldato il posto in panchina alcune volte, come è capitato a lui anche ad altri. E non dimentichiamo che Darmian ha giocato al posto suo la partita scorsa e secondo me è stato tra i migliori”.
    Il tabellino di Parma-Inter
    Il giudizio su Sanchez
    Conte ha elogiato l’autore della doppietta decisiva, Alexis Sanchez: “Ho parlato ieri di Sanchez. Non oggi che ha fatto due gol. Adesso è in una condizione psicofisica come non ha mai avuto da quando è qui. Bravo lui e bravi noi ad avere anche tanta pazienza con lui a farlo lavorare. Lui sa che il lavoro l’ha portato lì. E anche Romelu e Lautaro sanno che dietro di loro c’è Sanchez. Creare questa situazione per noi diventa importante. Per un anno e mezzo siamo andati avanti con due attaccanti. L’anno scorso avevamo Esposito che adesso sta giocando in Serie B, quest’anno abbiamo un altro ragazzo, Andrea Pinamonti, che secondo me può diventare un giocatore forte. Ma anche lui è giovane e ha tantissima strada da fare. Deve utilizzare quest’anno per diventare più forte. Bene avere scelta, bisogna guardare le partite. Finora non ho mai avuto queste preoccupazioni, facendomi il segno della croce che nessuno si facesse male. Adesso sto sicuramente più tranquillo e anche la squadra lo è. Sono tutti coinvolti”.
    Corsa per lo Scudetto
    Riguardo l’analisi tattica della partita, Conte spiega l’attenzione nel recupero palla: “I giocatori sanno benissimo che quando si perde palla bisogna cercare in 5-6 secondi di provare a recuperarla. Se dopo un’aggressione di 5-6 secondi non riusciamo bisogna poi abbassarsi. Prima facevamo una cosa, ora riusciamo a scegliere una zona di campo di attesa per ripartire con la pressione. Anche durante la partita loro riescono a riconoscere le situazioni. Prima invece partivamo in un modo e finivamo alla stessa maniera. Oggi non era semplice, il Parma lo avevamo studiato, loro aspettavano che andissimo alti per spaccarci in due tra la difesa e il centrocampo con la palla lunga per Kucka e gli esterni che andavano ad attaccare la profondità. Quando si parla di zone di pressing si valuta la squadra avversaria e si cerca di capire dove ci possa fare male”. L’allenatore dell’Inter chiude con la fuga Scudetto: “Noi sicuramente siamo in una buonissima classifica, rispetto all’anno scorso siamo davanti a tutti. C’è stato un miglioramento importante sotto questo punto di vista. Mancano 13 partite, ma il campionato italiano è una battaglia, si possono lasciare punti contro tutti. Non bisogna mai sottovalutare nessuno. Abbiamo 13 finali davanti, ce le vogliamo giocare con tutti dando il nostro meglio. Se arriveremo al primo posto ne saremo orgogliosi, perché nel giro di poco tempo avremo fatto passi avanti importanti”. LEGGI TUTTO

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    Parma-Inter 1-2: doppietta di Sanchez, Conte è in fuga

    PARMA – L’Inter approfitta del mezzo passo falso del Milan ed allunga: il 2-1 ottenuto al Tardini contro il Parma, arrivato grazie alla doppietta di Alexis Sanchez, permette infatti ad Antonio Conte di portarsi a +6 sui rossoneri, primi tra le inseguitrici, e rimettere la Juve a -10 (che ha però una gara in meno). I nerazzurri appaiono sottotono nella prima mezz’ora e Handanovic è decisivo su Kurtic, mentre nel finale del primo tempo sale in cattedra Hakimi, ma Eriksen, Skriniar, Perisic e Lukaku peccano di precisione da posizioni favorevoli. L’avvio sprint nella ripresa porta all’uno-due del cileno ex Udinese, Barcellona ed Arsenal, mentre il sigillo di Hernani serve solo a rendere più avvincenti gli ultimi venti minuti di gioco.

    Parma-Inter, le scelte di D’Aversa e Conte
    D’Aversa recupera Bani, Brugman, Inglese e Pellè (soltanto i primi due lanciati dal 1′), niente da fare per Gervinho, Conti, Cornelius, Sprocati, Nicolussi Caviglia e Zirkzee. A caccia di fondamentali punti salvezza, quando il distacco dal Cagliari quart’ultimo è di sei punti, i ducali scendono in campo con Sepe tra i pali ed una rimaneggiata difesa a 4 composta, da destra verso sinistra, da Osorio, il rientrante classe ’93 acquistato l’ultimo giorno di mercato dal Genoa, Valenti e Gagliolo. L’uruguayano in cabina di regia, affiancato da Hernani e Kurtic, mentre Kucka agisce alle spalle dell’ex Karamoh e Man. Conte annusa profumo di fuga dopo il pari del Milan con l’Udinese e non pensa all’Atalanta: niente turnover, in casa Inter ci sono tutti e 4 i diffidati di lusso (Bastoni, Barella, Brozovic e Lukaku). C’è Handanovic tra i pali, la linea a tre nel pacchetto arretrato è completata da Skriniar e De Vrij, Hakimi rientra dalla squalifica e torna in possesso della fascia destra, con Perisic su quella opposta, mentre Eriksen chiude il quadro in mediana. Davanti, accanto al bomber belga, spazio a Sanchez in luogo di Lautaro Martinez.
    Handanovic decisivo, Lukaku spreca: al 45′ è 0-0 tra Parma ed Inter
    Due minuti scarsi e una percussione di Hakimi costringe Sepe ad una smanacciata per evitare guai ben più seri, con Lukaku, al centro, che già pregustava un facile tap-in. Messo da parte lo spavento, il Parma si riversa nella metà campo nerazzurra e al 6′ sono veementi le proteste per un contatto in area tra Man e Barella, con il Var che non rileva irregolarità. L’Inter prova a sfondare sugli esterni, e Valenti è chiamato agli straordinari, i ducali dal canto loro fanno densità in mezzo al campo e si affidano alle veloci ripartenze di Karamoh. Un giro di lancetta dopo il commosso ricordo di Astori, al 13′, è miracolosa la risposta a mano aperta di Handanovic sul colpo di testa di Kurtic, lasciato colpevolmente solo da Skriniar sullo splendido cross di Osorio. Lukaku guida l’immediata reazione meneghina, ma il suo tiro dal limite termina in curva. Il match vive un momento di flessione, almeno a livello di occasioni degne di nota, poi si accende Hakimi, dai cui piedi nasce una grossa chance sciupata da Eriksen, con l’azione che prosegue e Skriniar e Perisic che vengono murati dalla difesa emiliana. Quindi, al 38′, è il bomber belga ad esaltare i riflessi di Sepe con un diagonale destro respinto coi piedi. L’Inter accelera nel finale del primo tempo: l’esterno marocchino offre una golosa opportunità a Brozovic, ma il regista croato svirgola all’altezza del dischetto di rigore, mentre Lukaku non inquadra la porta con una zuccata da due passi. I padroni di casa si rivedono soltanto nel recupero, quando Man spizza il cross di Kurtic, col pallone che accarezza il palo alla sinistra di Handanovic.
    Doppietta di Sanchez, poi Hernani: l’Inter batte il Parma 2-1
    Man dà forfait per un colpo alla testa che l’ha costretto a stringere i denti nel finale della prima frazione, al rientro in campo c’è Mihaila al suo posto. Il Parma non sembra avere le stesse energie sfoggiate nei 45′ precedenti, l’Inter è aggressiva e si piazza in pianta stabile dalle parti di Sepe. Una giocata di Brozovic mette in moto Lukaku, il contrasto che ne segue favorisce Sanchez che, di mancino, vanifica la smanacciata di Sepe ed il disperato tentativo di salvataggio di Gagliolo (55′). Al 56′, poi, Perisic si divora il 2-0, peccando di egoismo e calciando in porta anziché servire al centro il belga ex United, ma l’appuntamento col raddoppio è rimandato di soli sei minuti: Lukaku è protagonista di uno strepitoso coast to coast, poi regala a Sanchez un gioiello da spingere soltanto in rete. Il possente bomber nerazzurro ha quindi una buona chance di testa al 63′, ma non trova lo specchio e schiaccia sul fondo. D’Aversa vede i suoi in difficoltà e si gioca un triplo cambio (Inglese, Busi e Pezzella per Kucka, Valenti e Gagliolo), mentre Conte risponde con Vidal al posto di Eriksen. Il doppio vantaggio sembra inibire la “garra” interista e se il neoentrato ex Juve rimedia ad un errore di Skriniar, nulla può sul cross di Pezzella, dal quale nasce l’1-2 di Hernani, abile a calciare di piatto destro al volo (71′). Conte getta nella mischia Lautaro Martinez al posto di Sanchez, mentre Mihaila ci prova di testa, senza riuscire ad impensierire Handanovic. L’ex Darmian per Perisic da una parte, esordio di Pellè dall’altra, mentre all’84’ Lukaku calcia centrale dal limite. Sono gli ultimi episodi di un match che parla chiaro: l’Inter è in fuga. LEGGI TUTTO