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    Genoa-Pisa: festa per 30mila

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cagliari-Spal 2-1, sardi temporaneamente al 5° posto), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite, rinviata a domani alle 14 Ascoli-Palermo per problemi sull’aereo dei siciliani: aveva un finestrino rotto, è dovuto tornare indietro. Il clou alle 16.15, quando a Marassi il Genoa ospita il Pisa, possibile arrivare a 30mila spettatori, anche per la folta presenza ospite. Il Genoa di Gilardino viaggia alla stratosferica media di 2.66 punti partita, visto che nelle sue sei uscite ha raccolto 16 punti su 18, ha sempre vinto nelle ultime quattro partite, incassando in tutto appena due gol, cioè uno ogni tre gare. Numeri che lasciano intendere come ora il Genoa possa puntare davvero alla A diretta, l’obiettivo per cui è stato costruito. Oggi sarà disponibile anche l’attaccante rumeno Dragus, appena prelevato dallo Standard Liegi (altro club della galassia 777 Partners, la holding che controlla anche il Genoa). In difesa, rientra Bani dalla squalifica che invece blocca Sabelli. Dall’altra parte un Pisa che non ha iniziato nel migliore dei modi il 2023: un solo punto, raccolto sabato scorso a Como (coi lariani che hanno acciuffato i toscani nel finale), dopo la sconfitta a sorpresa in casa col Cittadella, alla ripresa. Resta il fatto che col ritorno di D’Angelo il Pisa è passato dall’ultimo al 7° posto e oggi a Marassi si gioca le residue speranze di entrare in lizza anche per la promozione diretta, distante 9 punti. Vincere per il Genoa invece, vorrebbe dire portarsi per una notte a -3 dalla capolista Frosinone che scende in campo domani alle 16.15 in casa col Benevento. Discorso analogo per la Reggina, appaiata in classifica al Genoa che alle 14 (l’orario di tutte le altre gare di oggi) fa visita al Sudtirol. Difficile stabilire se sia più sorprendente il 2° posto in classifica dei calabresi o il 5° degli altoatesini, esordienti assoluti nella categoria. Resta il fatto che il Sudtirol ha iniziato alla grande il 2023, mettendo sotto Brescia e Venezia, mentre la Reggina di Inzaghi è ripartita maluccio perdendo in casa dalla Spal (ko sfortunato e immeritato, su autorete), riscattandosi poi col successo in rimonta sulla Ternana, sempre al Granillo. E oggi rientra il fondamentale Menez dopo la squalifica, che invece ferma Majer, lo rileverà Crisetig. Attenzione anche a Bari-Perugia: i pugliesi di Mignani sono reduci dal ko di Palermo, gli umbri da quello di Parma. Bari 4° a -6 dalla A diretta, Perugia in zona retrocessione a -3 dai playout. Oggi nei pugliesi assente Cheddira per squalifica, bisogna approfittarne, ha detto il tecnico Castori caricando gli umbri. Il Parma, all’8° posto, sempre sulle montagne russe a livello di risultati, va in casa del Cosenza ultimo (e scaricato dai suoi tifosi): riuscirà la squadra di Pecchia a trovare un minimo di continuità o anche la trasferta in Calabria sarà l’ennesima occasione persa? Oggi mancherà ancora Buffon, nel giorno che compie 45 anni, dovrebbe essere pronto per la prossima sfida, in casa del Genoa, squadra da sempre amata da Gigi. Appena fuori dalla zona playoff c’è la Ternana di Andreazzoli che al mercato non sarà rinforzata per i guai che hanno colpito patron Bandecchi, sotto inchiesta giudiziaria, a un tifoso su Instagram ha rivelato che venderà il club. Gli umbri ospitano il Modena di Tesser, reduce dalla vittoria sul Cosenza, facessero l’impresa a Terni, ci sarebbero anche loro nella lotta per i playoff. Tutto da gustare il derby lombardo Brescia-Como: le rondinelle sono in caduta libera, il ritorno di Clotet in panchina (dopo due uscite con Aglietti) ha portato un’altra sconfitta (in casa dal Frosinone) ma giovedì la Cassazione ha annullato il maxi sequestro dei beni di patron Cellino che ora potrebbe avere le risorse per ottenere l’attaccante Sibilli dal Pisa (su cui però s’è inserito il Venezia), mentre la squadra è stata rinforzata grazie al patto col Lecce che ha portato 3 elementi di livello per la B (Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski). Il Como invece, ha annunciato il portiere ex Toro Alfred Gomis, proveniente dal Rennes, poi sarà il turno dei difensori Canestrelli, in prestito dal Pisa e Romagna dal Sassuolo. Infine, è da brividi salvezza il derby regionale Venezia-Cittadella. I lagunari hanno iniziato il 2023 con 2 ko (a Genova e in casa col Sudtirol) e ora sono a -3 dalla zona playout dove c’è il Cittadella, nel 2023 i granata di Gorini hanno raccolto 4 punti (vittoria a Pisa e pari interno col Cagliari), scontro diretto che potrebbe dire molto sul futuro di entrambe. LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric ritrova le frecce

    TORINO – Juric ritrova le frecce. Vero che colui che fin qui ha complessivamente avuto il rendimento migliore – sorprendendo per continuità e qualità delle prestazioni – cioè Lazaro, è fermo e ne avrà ancora per un po’ (ipotizzabile rivederlo in campo tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo), ma tra quanto si è visto a Firenze e la notizia del ritorno in gruppo di Ola Aina il tecnico granata può ora sentirsi tranquillo.

    Il tempo di Aina

    Tanto che Bayeye, il co-protagonista dell’ottavo di finale di Coppa Italia vinto contro il Milan, potrà comunque essere mandato a giocare: la Reggina di Pippo Inzaghi lo aspetta a braccia aperte. L’ex del Catanzaro, da dove Vagnati lo ha prelevato dopo un convincente campionato in Serie C, non è stato impiegato né con lo Spezia né a Firenze, a differenza di Adopo, il match-winner di San Siro che al Franchi contro i viola ha avuto un importante ruolo da incontrista. Per la gara contro l’Empoli di sabato, e in considerazione della buona gara disputata da entrambi – da Vojvoda, autore dell’assist per il gol di Miranchuk, più ancora che da Singo – è presumibile toccherà di nuovo all’ivoriano a destra con il kosovaro a sinistra. Anche perché Ola Aina, che potrebbe tornare in campo per uno spezzone di partita, avrà bisogno di un paio di settimane, prima di trovare una buona condizione. Quella necessaria per interpretare il ruolo di esterno di centrocampo nell’atleticamente dispendioso 3-4-2-1 di Juric.

    Urgenza rinnovi

    Aina che resta intanto con il contratto in scadenza nel ’23, con Voivoda che invece in questo momento andrebbe a interrompere il rapporto con il Torino nel 2024. Una di quelle situazioni denunciate dall’allenatore croato alla vigilia della vittoria di Firenze. «Sui rinnovi e sui riscatti la situazione è complessa e difficile, ma può essere affrontata», diceva auspicando che alle parole del giovedì precedente – quello dell’incontro a Milano con Cairo e Vagnati con la condivisione delle intenzioni – seguano adesso i fatti. Ebbene il rinnovo di Voivoda, con il serio rischio di perdere Aina a parametro zero (prospettiva certa in assenza di una cessione nel gennaio in corso o di un prolungamento da qui all’estate), deve essere chiuso entro la fine della stagione. LEGGI TUTTO

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    Duello a distanza fra Genoa e Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 1-0), la 21ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, si chiude domani alle 16.15 col posticipo, in cui la capolista Frosinone farà visita al Brescia. Oggi, fra le 7 gare delle 14, terrà banco il duello a distanza fra Reggina e Genoa, appaiate al 2° posto, a -6 dal primo. Il Genoa pare davvero aver svoltato con l’arrivo di Alberto Gilardino in panchina che nelle sue 5 uscite ha raccolto 13 punti (media 2.6 a gara). Ma oggi, al Vigorito, ha un test da prendere con le pinze, il Benevento di Cannavaro, una delle più grandi delusioni stagionali, appena un punto sopra la zona playout. La Strega punta molto sulla partita per rilanciarsi, dopo il deludente 1-1 di Cosenza della ripresa, coi campani agguantati all’89’. Il Benevento ha preparato la partita andando in ritiro anticipato e con Cannavaro rimasto in silenzio, senza la consueta conferenza stampa della vigilia, sarebbe stato bello chiedergli del suo confronto col Gila, insieme furono Campioni del Mondo nel 2006. Genoa che però in classifica rischia una penalizzazione di 2 punti, anche se la società si mostra serena. La Reggina di Inzaghi invece, è di scena in casa della Ternana. Gli umbri vivono un momento delicato da giovedì, quando il patron Bandecchi ha scoperto di essere sotto inchiesta, gli si contesta un’evasione fiscale da 20 milioni che coinvolge la sua università telematica, la Niccolò Cusano. La Ternana non è coinvolta, però il maxi sequestro operato dalla magistratura potrebbe avere ripercussioni su tutto il gruppo Bandecchi. Chissà con che stato d’animo la Ternana affronterà una Reggina che ha iniziato l’anno con il ko interno ad opera della Spal e che oggi sarà priva di Menez (squalificato, lo rileva Gori). Nella gara delle 16.15, il Cagliari di Ranieri gioca a Cittadella. Sir Claudio, dopo il buon esordio di una settimana fa, 2-0 al Como, chiede alla squadra, priva di Pavoletti, di cambiare marcia in trasferta. Ma attenzione al Citta: a dicembre si era avvitato chiudendo l’anno con 4 ko di fila, alla ripresa è andato a vincere in casa del Pisa che era ancora imbattuto con D’Angelo. E a proposito dei toscani, quinti, un punto sopra i sardi, oggi sono ospiti del Como. Gara delicata: i lariani, che oggi disputerebbero i playout col Cittadella, con Longo sono impegnati in una difficile risalita della classifica, i nerazzurri devono dimostrare che la caduta col Cittadella è stata un episodio e riprendere un cammino che prima di quel ko aveva un passo da A diretta. Il Sudtirol una settimana fa si è confermato in zona playoff superando in casa il Brescia, oggi è di scena in casa del Venezia: lunedì sera i lagunari di Vanoli hanno fatto una buona partita a Marassi mettendo in difficoltà il Genoa ma oggi sarebbero retrocessi e nonostante le potenzialità dell’organico, per Vanoli possono solo puntare a una salvezza peraltro tutta da conquistare. Il Parma, che una settimana fa franava a Bari, un 4-0 che ha fatto perdere la zona playoff, riceve il Perugia, ancora arrabbiato per il 3-3 subito nel finale dal Palermo, i 2 punti sfumati avrebbero permesso agli umbri, impegnati in una difficile risalita, di uscire dalla zona retrocessione. Vanno in casa di un Parma a pezzi (out anche Buffon e Mihaila), contestato dai tifosi che nelle ultime tre uscite interne hanno assistito solo a ko. Ore calde anche per l’Ascoli: dopo il ko di Terni, la tifoseria è in subbuglio e chiede alla società la testa del tecnico Bucchi che però ha da poco prolungato il contratto fino al 2025. I marchigiani vanno in casa della Spal, reduce dal colpo in casa della Reggina che ha permesso ai ragazzi di De Rossi di portarsi un punto sopra la zona playout. Il Modena di Tesser, a -3 dai playoff e a +3 dai playout, riceve il Cosenza di Viali ultimo in classifica: gli emiliani, che hanno iniziato il 2023 cadendo a Frosinone, non vincono in casa dal 15 ottobre (5-1 al Como). LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, Inzaghi re di Supercoppa: “Sono qui per vincere trofei”

    RIAD (Arabia Saudita) – 4 su 4, Simone Inzaghi entra nell’olimpo degli allenatori che hanno conquistato per più volte la Supercoppa Italiana e grazie al 3-0 della sua Inter contro il Milan raggiunge Capello e Lippi in questa speciale classifica. Al termine della finale di Riad, il tecnico nerazzurro commenta: “Fa piacere essere insieme a Capello e Lippi, fa paicere aver vinto coì contro un avversario di valore. Stasera festeggiamo e poi pensiamo alla prossima partita. Bisogna ringraziare anche i giocatori dello scorso anno che ci hanno portato fino a qui e i tifosi che sono arrivati qui”. Elogi per tutti da parte di Inzaghi che prosegue: “Serate così siamo abituati ad averne, stasera c’era qualcosa in più perchè giocavamo un derby in una finale, negli ultimi settantanni è capitato solo due volte e l’Inter aveva sempre perso. Sono orgoglioso di me, del mio staff e dei miei ragazzi”.Guarda la gallerySerie A, chi fa giocare i giovani in prima squadra: Juve sul podio
    Inzaghi: “Sono all’Inter per vincere trofei”
    “Si, siamo stati squadra. Abbiamo fatto una partita determinata, di attenzione, concentrazione. Le finali vanno giocate così”. Svela il segreto del successo il tecnico nerazzurro che a fine gara non riesce ad eleggere un personale man of the match: “Bravi tutti dal primo all’ultimo, dopo un 3-0 in una finale e in un derby non posso dire il migliore in campo”. Poi la chiusura con lo sguardo volto al futuro, ai prossimi impegni di Champions League e la rimonta in campionato per provare a riacciuffare il Napoli: “I ragazzi si meritano questo, noi siamo qui per aiutarli e per vincere trofei in una società come l’Inter. Stasera è giusto godersi questa vittoria, ma poi bisognerà subito tornare a pedalare”. LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, Inzaghi: “Ultimo derby perso immeritatamente”. Su Lukaku…

    RIYAD (ARABIA SAUDITA) – Sale l’attesa per la finale di Supercoppa italiana tra Milan e Inter in programma al King Fahd Stadium di Riyad (Arabia Saudita) mercoledì alle 20 italiane. I campioni d’Italia e i vincitori dell’ultima edizione della Coppa Italia si contenderanno il primo titolo della stagione in un derby dal sapore speciale. Si tratta di un replay della finale di Pechino del 2011, quando ad avere la meglio furono i rossoneri di Massimiliano Allegri che, nonostante lo svantaggio firmato Snejder, ribaltarono nella ripresa i nerazzurri di Gasperini grazie alle reti di Ibrahimovic e Boateng. Ora, però, è tempo di pensare al presente e Simone Inzaghi, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la supersfida contro il Milan di Stefano Pioli. 
    L’Inter si gioca il primo trofeo stagionale, come ci arrivate?
    “Sappiamo l’importanza della partita di domani, per di più è un derby: ho letto che in finale è successo solo due volte nella storia, cercheremo di fare una grande gara in una partita importante. È il primo trofeo stagionale, vogliamo fare una grande gara”.
    Può essere il derby del riscatto?
    “Io lo considero un trofeo, l’abbiamo qui davanti a noi e non tutte riescono ad arrivarci. È il prosieguo della stagione scorsa, sappiamo cosa rappresenta: l’anno scorso l’abbiamo vinto quindi vogliamo difenderlo”.
    Pioli ha ricordato di avervi battuto l’anno scorso e anche quest’anno. Cos’hanno lasciato queste sconfitte nei derby?
    “Voglia in più. Il derby è una partita particolare, ne abbiamo fatti tanti la scorsa stagione: in campionato abbiamo vinto e perso, in coppa vinto nettamente. Sono partite sempre particolari, decise da episodi. Quello di quest’anno l’abbiamo perso non meritandolo, nel primo tempo il Milan è stato superiore ma nel secondo penso che l’Inter avrebbe meritato altro rispetto alla sconfitta”.
    Supercoppa, Pioli: “Buffon al Milan? Questa è una bomba. Presto saremo al completo”
    C’è un segreto per far sì che l’Inter giochi come contro il Napoli o il Barcellona?
    “Dipende sempre anche dagli avversari. Io, per come abbiamo iniziato questo 2023, sono più che soddisfatto, perché sono state quattro partite una diversa dall’altra con avversari diversi. Ne abbiamo vinte tre e pareggiata una, tolto Monza sarebbe percorso netto”.
    Con le big finora avete fatto bene.
    “Purtroppo il calcio non è una scienza esatta, delle gare giocate si è fatta un’analisi e, al di là di qualche infortunio nostro e qualche altro non dipeso da noi, la squadra ha sempre fatto buone gare nonostante quest’anno ho avuto scelte limitate per le defezioni a centrocampo e in attacco. Domani non si pensa a stanchezza o infortuni, ma solo alla coppa che è in palio”.
    La partita di domani resta qui e vale quella coppa o può condizionare il resto della stagione?
    “Condizionerà, come sempre se ne parlerà. L’anno scorso mi ricordo la finale di Supercoppa con la Juventus, vinta ai supplementari con fatica e goduta il giusto perché dopo tre giorni eravamo in campo a Bergamo: per due giorni e mezzo si è parlato della vittoria, ma poi come è giusto che sia si parlava dello 0-0 a Bergamo dove si poteva fare meglio, qualche scelta che purtroppo…. Sappiamo com’è il calcio, noi dobbiamo essere bravi a fare il nostro percorso e ora pensiamo solo al Milan, una partita che stiamo preparando al meglio nonostante la stanchezza e il viaggio. Domani serve una corsa in più per il compagno”.
    Entrambe le squadre hanno difficoltà difensive.
    “Beh, io penso alla mia. Troviamo una squadra forte, con attaccanti di valore, ma sappiamo che dobbiamo lavorare di squadra: spesso si parla, sbagliando, solo dei difensori. È l’Inter che deve fare una fase offensiva e difensiva da squadra per vincere queste partite importanti”. LEGGI TUTTO

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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO

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    Cannavaro e De Rossi, com'è dura la B

    TORINO – Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi: com’è dura la Serie B. Giunti lo scorso autunno sulle panchine di Benevento e Spal, sono fra le più grandi delusioni di questa annata. Come dire, non basta il nome roboante, non è detto che essere stati Campioni del Mondo, giocatori di fama planetaria, porti automaticamente al successo da allenatori. Certo, nell’immediato l’operazione funziona, quando Benevento e Spal li scelsero a stagione in corso ricompattarono le proprie piazze, crearono forti entusiasmi e anche un certo marketing. Poi però, c’è il campo. Che sta dicendo come entrambi abbiano problemi enormi a far rendere le proprie squadre come ci si aspettava in estate: il Benevento è 14°, a -4 dai playoff e a +2 dai playout; la Spal è 16ª, oggi disputerebbe i playout col Venezia. Cannavaro è stato assunto dal Benevento il 21 settembre, al posto dell’esonerato Fabio Caserta che aveva una media di 1.16 punti a partita. Col Pallone d’Oro 2006 in panchina, ne sono arrivati 15 in 13 uscite per una media di 1.15, dunque di fatto non è cambiato nulla rispetto al predecessore. O meglio, a Benevento ci si era illusi di aver svoltato quasi un mese fa quando arrivarono due vittorie di fila (a Parma e in casa sul Cittadella). Ma l’ultima uscita, a Santo Stefano, ha portato la bruciante sconfitta interna dal Perugia, un successo ineccepibile che ha permesso agli umbri di lasciare dopo mesi l’ultimo posto, con quell’antico artigiano di Fabrizio Castori che ha dato una lezione tattica al blasonato collega, incapace di raddrizzare la partita una volta andato sotto, anzi, la squadra è evaporata nella ripresa. Non c’era insomma per il Benevento modo peggiore per andare alla sosta. Il mercato potrebbe portare qualche novità ma è tutto da verificare che i nomi associati al Benevento (Valoti del Monza il più celebre, ma anche Rodriguez e Listowski del Lecce) possano invertire un andazzo preoccupante, ad oggi per la Strega i sogni sono vietati, prioritario è mettere in sicurezza il campionato, nonostante gli investimenti fatti, anche l’ultima estate, da patron Vigorito. E a Daniele De Rossi va pure peggio, anche se l’organico della Spal a inizio stagione appariva inferiore a quello del Benevento e la squadra, seppur teoricamente potenziata, non è molto dissimile da quella che nella passata stagione si salvò alla penultima giornata. De Rossi è in sella dall’11 ottobre, quando rilevò l’esonerato Roberto Venturato che aveva raccolto 9 punti in 8 giornate (media 1.12). Con De Rossi ne sono arrivati 11 in 11 uscite ma al di là della media leggermente inferiore, quel che preoccupa sono i passi indietro che ha fatto la squadra. Col senno di poi, l’esonero di Venturato appare oggi un po’ frettoloso. E’ vero, la squadra nelle ultime due uscite s’era piantata, ma aveva perso da Genoa e Frosinone, cioè terza e prima forza del campionato. Prima erano arrivati risultati confortanti (vittorie su Cagliari e Venezia, pari a Bari rimontando 2 gol) che De Rossi non ha saputo replicare. Perlomeno dell’ex mediano giallorosso va apprezzata la schiettezza: su come gli stia andando, non cerca mai scuse anzi, sa essere perfino spietato con se stesso, tanto di cappello visto che non lo fa nessuno dei suoi colleghi. Ma il futuro, è una grossa incognita. Esposito, la stella della mediana spallina, dal giugno scorso nel giro della Nazionale, è  appena passato in A allo Spezia come è giusto che sia, un elemento simile non può stare ancora in B. Ma è una perdita da non poco, con la quale però si dovrebbero trovare i denari per finanziare il mercato. Basterà? Resta il fatto che Cannavaro e De Rossi stanno pagando un pesante dazio alla B, entrambi sono debuttanti su panchine italiane, era lecito aspettarsi di più certo, ma non è semplice per nessuno convincere tutti al primo colpo. Poi però, fa un certo effetto vedere il podio della B proprietà di altri tre Campioni del Mondo a Germania 2006 (Frosinone primo con Fabio Grosso, Reggina seconda con Pippo Inzaghi, Genoa terzo con Alberto Gilardino). Ma anche loro, prima di raggiungere i successi attuali, hanno dovuto masticare amaro. Ecco, Cannavaro e De Rossi, possono prendere esempio proprio da Super Pippo che addirittura debuttò in panchina nel Milan. Non gli andò bene ma per imparare al meglio il mestiere con grande umiltà ripartì dalla C, da Venezia, per costruirsi una carriera a cui oggi tutti guardano con grande rispetto. Chissà, anche a Cannavaro e De Rossi potrebbe accadere qualcosa di simile, alla lunga potrebbe anche pagare, come per Super Pippo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Monza-Inter ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MONZA – Dopo l’importante successo nel big match di San Siro contro il Napoli che ha riaperto la corsa Scudetto, l’Inter di Simone Inzaghi si prepara ad affrontare il Monza nella penulitima giornata del girone di andata della Serie A. I nerazzurri arrivano all’importante trasferta in Brianza, forti della prestazione messa in mostra contro Osimhen e compagni; dall’altra parte gli uomini di Palladino voglion continuare il loro ritmo che li ha visti ripartire in questo 2023 con un importante punto conquistato sul campo della Fiorentina. Per i due tecnici alcuni dubbi di formazione visti gli impegni ravvicinati di questo inizio del nuovo anno. Per l’Inter sarà molto probabile vedere nuovamente il tandem offensivo Dzeko-Lukaku, con Lautaro Martinez pronto a subentrare dalla panchina. In casa Monza, invece, conferma per Dany Mota come unica punta, sarà da verificare chi agirà alle sue spalle tra Caprari, Colpani e Valoti.
    Dove vedere Monza-Inter: streaming e diretta tv
    La partita tra Monza e Inter si gioca allo U-Power Stadium di Monza alle 20.45. Il match sarà trasmesso da DAZN, SkySport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K e Sky Sport e sarà visibile in streaming sulla piattaforma SkyGo.
    Monza-Inter: probabili formazioni
    MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio, Izzo, Pablo Marì, Marlon; Carlos Augusto, Machin, Pessina, Birindelli; Caprari, Ciurria, Mota. Allenatore: Palladino. A disposizione: Cragno, Sorrentino, Antov, Carboni, Valoti, Colpani, Ranocchia, Barberis, Bondo, D’Alessandro, Gytkjaer, Vignato. Indisponibili: Sensi, Rovella, Donati, Caldirola. Squalificati: -. Diffidati: Sensi, Rovella.
    INTER (3-5-2): Onana, Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lukaku, Dzeko. Allenatore: S. Inzaghi. A disposizione: Handanovic, Cordaz, Acerbi, D’Ambrosio, Darmian, Gosens, Bellanova, Gagliardini, Asslani, Correa, Lautaro Martinez. Indisponibili: Brozovic, Dalbert. Squalificati: -. Diffidati: -.
    ARBITRO: Sacchi di Macerata. Assistenti: Bottegoni, Cipressa. Quarto uomo: Massimi. Var: Mazzoleni. Avar: Di Martino.
    Tutta la Serie A TIM è su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO