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    Fabbian, l'anima giovane della Reggina

    TORINO – La più bella rivelazione della Serie B è una mezzala di 19 anni, Giovanni Fabbian, proprietà Inter, capo cannoniere della Reggina con 3 reti. Su di lui si sprecano già i paragoni illustri. Ai quali non ci accoderemo, anzi, facciamo nostre le giuste parole del suo allenatore, Pippo Inzaghi, che ha scommesso su di lui fin dalla prima uscita di Coppa Italia, quando il ragazzo fece una gran partita a Marassi contro la Sampdoria. “Da quando è qui è migliorato di allenamento in allenamento – dice il tecnico della Reggina di Fabbian – In questo momento sta fiorendo, adesso sta a noi essere bravi a gestirlo e farlo stare sereno. Lui, così come gli altri ragazzi del gruppo, hanno umiltà e questo è importante, devono solo continuare così”.Fabbian, veneto di Camposanpiero, esordi nel Padova e passato alle giovanili dell’Inter nel 2018, è sbarcato in prestito secco alla Reggina il 30 luglio, dopo essersi laureato Campione d’Italia con la Primavera dell’Inter. Quel che colpisce di lui è il gran dinamismo, la capacità di sacrificarsi per la squadra quando serve, senza però perdere d’occhio la porta, che vede come se fosse un animale dell’area avversaria. I suoi gol hanno contribuito alle vittorie su Sudtirol, Palermo e sabato scorso sul Cittadella. Il vizietto del gol ce l’ha sempre avuto ma un conto è metterlo in mostra fra coetanei, un conto contro scafati professionisti, non era scontato che facesse così bene al suo esordio in B. Fra l’altro, le sue prove gli hanno fruttato la convocazione per l’Under 20, chiamato dal neo ct Carmine Nunziata per la trasferta in Portogallo del secondo incontro del Torneo 8 Nazioni a cui seguirà l’amichevole con la Svizzera. Convocazione che a qualcuno ha fatto storcere il naso: non esiste in Italia una mezzala di 19 anni così promettente, perché non chiamarlo subito per l’Under 21? Ma si potrebbe obiettare che con gli azzurrini di Nunziata, Fabbian potrà giocare da leader e comunque disputare partite di spessore, mentre nell’Under 21 probabilmente avrebbe trovato uno spazio più ridotto. Giusto dunque farlo crescere con calma e con la serenità invocata da Inzaghi. In questa Reggina che comanda la B, col miglior attacco (14 gol fatti) e la miglior difesa (2 reti subite), sicuramente prevale la forza di un collettivo dove incantano le giocate di Menez, che anche a 35 anni resta di un’altra categoria. Ma il peso di Fabbian, al di là delle tre reti, è molto importante perché con la sua freschezza è il “giocatore-elastico” della squadra, l’uomo in più a dare una mano quando c’è da stare in trincea ma sempre pronto a pungere in avanti. Il ragazzo poi, sente sua la maglia, in rete lo si trova in filmati in cui canta con trasporto i cori di una delle tifoserie più calde d’Italia. Presto per dire dove arriveranno in questa stagione la Reggina e Fabbian. Ma se si pensa a come era messo il club amaranto soltanto tre mesi fa, con la squadra a serio rischio iscrizione, mentre ora si sogna la Serie A, beh, lo si deve in buona parte anche a Giovanni Fabbian da Camposanpiero. La scorsa stagione divideva la mediana della Primavera nerazurra con quel Cesare Casadei che l’Inter, per esigenze di bilancio, ha venduto a peso d’oro al Chelsea che per ora lo utilizza nell’Under 21 che disputa la Premier League 2, il campionato riserve. Ma chissà a fine stagione a che punto saranno gli ultimi giovani leoni del vivaio interista.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Sono io il responsabile. Bastoni e Mkhitaryan? Hanno pagato per tutti”

    UDINE – “L’Udinese vinceva tutti i duelli e ho cambiato Mkhitaryan e Bastoni perché erano già ammoniti, servivano cambi e hanno pagato loro. Ma l’Udinese ha fatto una grande partita e ha vinto meritatamente. Non riusciamo a dare continuità, ora venivamo da due vittorie, il principale responsabile sono io ma sono mancate cattiveria e determinazione, dobbiamo rivedere un po’ di cose. Nelle ultime tre trasferte abbiamo preso nove gol, lo scorso anno nove gol li abbiamo presi in un girone intero. Dovevamo entrare meglio nel secondo tempo, se concedi nove calci d’angolo al nono calcio d’angolo ti fanno gol. Questa è una sconfitta che fa male. Io continuo a lavorare con il mio staff nel migliore dei modi, ma è chiaro che la prestazione di oggi ci lascia tutti perplessi. Quando metti meno determinazione degli avversari e gli avversari sono in salute come l’Udinese, poi ti puniscono”. Lo ha detto a Sky Sport il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, dopo la sconfitta a Udine per 3-1.Guarda la galleryL’Inter crolla in Friuli: Barella illude Inzaghi, l’Udinese dilaga in rimontaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Clou Cagliari-Bari ma occhio alla Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo Brescia-Benevento (1-0, lombardi per ora soli in testa), che ieri sera ha aperto la 6ª giornata, la B prosegue oggi con 8 gare, 7 alle 14 e una alle 16.15, Genoa-Modena. Nei liguri, reduci dal ko di Palermo, il tecnico tedesco Blessin pare intenzionato a cambiare modulo: il 4-2-2-2 va in archivio, probabile virata sul 4-3-3 con Codacentravanti, supportato da Yalcin a destra e Aramu a sinistra, con l’obiettivo di trovare la prima vittoria al Ferraris dopo i pari con Benevento e Parma. Sull’altro fronte, un Modena che ha perso 4 partite su 5, dove in teoria il tecnico Tesser non è a rischio, anche se la sosta per le Nazionali potrebbe essere una tentazione. Oggi a Marassi, Tesser potrebbe virare sul 3-5-2, con cui il Benevento imbrigliò il Genoa, abbandonando il tradizionale 4-3-1-2. Il match clou è però Cagliari-Bari. I sardi di Liverani cercano la terza vittoria di fila affrontando l’unica imbattuta della B. Il tecnico invita a non guardare la classifica ma oggi alla Unipol Domus è un crocevia per la A: il Cagliari deve confermare di essere fatto per la promozione, il Bari viaggia a fari spenti ma Mignani sta facendo un gran lavoro, aiutato dall’avere una squadra che per 8-9 undicesimi è la stessa dell’ascesa dalla C, con la miglior coppia d’attacco, Cheddira-Antenucci, già 7 gol (4+3). Esame importante anche per la Reggina che riceve il Cittadella con l’obiettivo di riacciuffare il Brescia in vetta. I calabresi non battono i veneti dal 2001 e la partita sembra fatta a posta per verificare quanto la squadra di Inzaghi sia da primi posti, contro i veneti che vengono dalla vittoria sul Frosinone e sembrano in grado di fare il solito campionato di alto livello. Occhio anche a Frosinone-Palermo: le due squadre tornano ad affrontarsi dopo la tumultuosa finale playoff del 2018 che portò i ciociari in A e indirizzò la crisi dei siciliani, un anno dopo sarebbero stati esclusi dalla B. Anche in questo caso, sono squadre che verificano le loro ambizioni: i ciociari di Grosso hanno forse i giovani più interessanti della B, i siciliani di Corini potrebbero aver cambiato marcia dopo la vittoria sul Genoa che dovrebbe aver chiuso il periodo di rodaggio di tutti gli ultimi arrivati. C’è poi Ascoli-Parma, entrambe reduci dalla prima sconfitta, aPerugia i marchigiani (1-0), in casa con la Ternana (2-3) gli emiliani, che confermeranno in porta Buffon, dopo lo sfortunato esordio stagionale con gli umbri. Gara più importante per il Parma: un altro ko allontanerebbe troppo la squadra di Pecchia dalla vetta, anche se pure l’Ascoli ha le sue ambizioni, ma più celate. Da brividi Venezia-Pisa, quart’ultima contro ultima: a rischio entrambi gli allenatori, chi perde fra Javorcic e Maran potrebbe andare a casa. Per la panchina pisana, non è escluso il ritorno di D’Angelo, il tecnico congedato dopo la mancata promozione ai playoff, ancora sotto contratto coi toscani, anche se potrebbe sistemarsi a Como, al posto di Giacomo Gattuso, assente dalla prima giornata per problemi di salute. I lariani oggi affrontano la Spal che coi gol di La Mantia (già 4), dimostra di poter puntare ai quartieri alti, al contrario del Como penultimo: tanti nomi illustri ma è tutto da verificare che possano portare qualcosa in più, a iniziare da Fabregas, che anche oggi partirà dalla panchina. Al Druso di Bolzano, il Sudtirol riceve il Cosenza, cioè si affrontano le squadre che prima dell’inizio del campionato erano le meno accreditate ma che, per quel che stanno mostrando, potrebbero salvarsi. Gli altoatesini vengono da 2 vittorie di fila, coincise con l’arrivo di Bisoli in panchina. I calabresi sono reduci dal ko interno col Bari (un po’ ingiusto) ma comunque sono a 7 punti, unopiù del Sudtirol. Domani alle 16.15 il turno si chiude col derby umbro Ternana-Perugia. LEGGI TUTTO

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    Inter, infortunio muscolare per Calhanoglu: salta l'Udinese

    MILANO – Oltre a Lukaku, il cui rientro è previsto dopo la sosta nazionali, l’Inter perde anche Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco si è sottoposto quest’oggi a esami strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano e gli accertamenti svolti “hanno evidenziato una distrazione muscolare al flessore della coscia sinistra. Le sue condizioni saranno rivalutate la prossima settimana”, come si legge nella nota ufficiale pubblicata dal club nerazzurro sul proprio sito web. Calhanoglu non sarà dunque a disposizione di Simone Inzaghi per la trasferta di Udine. LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Lukaku rientrerà dopo la sosta”

    PLZEN (REPUBBLICA CECA) – “Siamo contenti, perché sapevamo che l’avversario sarebbe stato da non sottovalutare. Sappiamo il percorso di tutte le squadre italiane che sono venute qui a Plzen. I ragazzi sono stati bravi, sono rimasti concentrati e ho fatto loro i complimenti nello spogliatoio”. Sono le parole in conferenza stampa di Simone Inzaghi, dopo la vittoria in casa del Viktoria Plzen. “Sapevamo che era un calendario complicato – prosegue -, con così tante partite, questa è la terza in sei giorni, la squadra sta crescendo anche a livello di singoli. Ho bisogno di tutti a disposizione, siamo venti giocatori di movimento più tre portieri. Adesso ci manca Lukaku, con lui saremo tutti”.
    Dzeko e Dumfries regalano i tre punti a Inzaghi: Viktoria Plzen ko
    “Bravo Dzeko, Lukaku rientra dopo la sosta”
    La prima vittoria in Champions è arrivata anche grazie alla prestazione di Dzeko, con un gol e un assist: “È stato bravo Edin, come tutti i suoi compagni, io ho bisogno di tutti in difesa, a centrocampo e in attacco. Dopo la sosta rientrerà Lukaku e di volta in volta sceglierò la coppia d’attacco che entrerà in campo”. Infine sull’esordio di Acerbi: “È stato molto bravo, era l’esordio, non era semplice, è un giocatore che conosco e che ci potrà dare una grande mano. L’importante è che tutti i ragazzi sanno che c’è competizione tra di loro, gliel’ho fatto capire in queste otto partite che ho bisogno di tutti, che ci saranno rotazioni e che tutti saranno coinvolti. Giocando così tanto ho l’esigenza di usare tutti i giocatori. A Udine sarà la quarta partita in dieci giorni, in poco tempo dovrò capire quale sarà la formazione migliore per quella gara”.
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    Viktoria Plzen-Inter 0-2: Dzeko e Dumfries regalano i tre punti a Inzaghi

    PLZEN (REPUBBLICA CECA) – L’Inter riparte in Champions League dopo il ko contro il Bayern Monaco e lo fa con una netta vittoria contro il Viktoria Plzen. Nella seconda giornata del girone C i nerazzurri dominano senza problemi la partita e chiudono sul punteggio di 2-0. Decidono la partita le reti di Dzeko e Dumfries (su assist proprio dell’attaccante bosniaco). Risultato fondamentale per la squadra di Inzaghi, in attesa di Bayern Monaco-Barcellona e della sfida proprio contro i blaugrana nella prossima giornata del girone. 
    Viktoria Plzen-Inter, tabellino e statistiche
    Le scelte di Inzaghi
    L’Inter torna a giocare in Champions League dopo la sconfitta al debutto contro il Bayern Monaco. I nerazzurri, reduci dalla vittoria in extremis contro il Torino in campionato, sono a caccia dei primi punti nel girone C contro il Viktoria Plzen, in una sfida che potrebbe risultare già decisiva per il passaggio del turno. Per la sfida in Repubblica Ceca Inzaghi si affida in porta di nuovo ad Onana, mentre in difesa insieme a Skriniar e Bastoni c’è l’esordio dal 1′ di Acerbi. Barella, Brozovic e Mkhitaryan (che vince il ballottaggio con Calhanoglu) a centrocampo mentre sugli esterni ci sono Dumfries e Gosens. Infine in avanti c’è la coppia formata da Dzeko e Correa: parte dalla panchina Lautaro Martinez.
    Guarda la galleryUno-due Inter e Plzen ko: Dzeko gol e assist, Dumfries per il raddoppio
    Dominio Inter, Dzeko sblocca la partita
    Partenza aggressiva da parte dell’Inter, che si piazza stabilmente nella metà campo dei padroni di casa in totale controllo del pallone. La prima occasione della partita arriva al 16′, con la girata aerea di Acerbi bloccata dal portiere avversario. Poco dopo però (20′) i nerazzurri sbloccano la gara: cross di Gosens per Dzeko, scambio in area con Correa che gli restituisce il pallone e conclusione di prima che sorprende il portiere. Inter avanti con l’attaccante bosniaco che segna il primo gol della squadra in questa edizione della Champions. Prosegue il dominio dell’Inter che al 44′ sfiora il raddoppio, prima con il tiro di Dzeko respinto da Stanek e poi con Mkhitaryan, che recupera il pallone e prova il tiro ancora parato però dal portiere del Viktoria Plzen. Prima del fischio dell’arbitro arriva anche la prima e unica occasione dei padroni di casa, con Vilkanova che sfiora la traversa. Si chiude così un primo tempo a senso unico per la squadra di Inzaghi, in vantaggio però solo di un gol. 
    Dumfries chiude la partita
    Inter subito a caccia del raddoppio nella ripresa. Calcio di punizione di Bastoni, Gosens ci prova di testa ma Stanek para, la palla finisce a Skriniar che si trova a pochi passi dalla porta ma la difesa del Viktoria Plzen si oppone. Poco dopo tocca a Dzeko con il destro da fuori area, ma il portiere avversario si supera ancora e para. Ci prova anche Dumfries sul cross di Brozovic ma la palla finisce alta. Assalto dei nerazzurri che al 60′ si ritrovano in superiorità numerica per il bruttissimo intervento di Bucha su Barella, punito con l’espulsione diretta (prima ammonizione, poi decisione cambiata dopo il check al Var). Provano a reagire i padroni di casa, ma l’Inter chiude la partita: al 70′ contropiede di Dzeko, scarica su Dumfries che entra in area e firma il 2-0 da posizione defilata. Partita che non ha più nulla da dire, con l’Inter che si limita a gestire il pallone e il Viktoria Plzen che non riesce a reagire. Si chiude così la sfida e fa festa Inzaghi, che conquista i tre punti e riparte in Champions League.
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    Inzaghi alla Reggina, che rivincita

    TORINO – Una gran bella rivincita, quella che sta prendendosi Pippo Inzaghi con la Reggina. L’avevamo lasciato disgustato dall’esperienza di Brescia, da quell’esonero a marzo con la squadra quinta, tutelato, solo in teoria, da un contratto che non poteva prevedere l’allontanamento con la squadra in zona playoff. Ma Cellino tirò dritto, lo liquidò lo stesso e mise Corini al suo posto che alla fine non schiodò il Brescia dal 5° posto, perché quello era il valore della squadra. Così Inzaghi, rifiutate diverse piazze, pensava di staccare da tutti per un po’, di darsi a lunghe vacanze in famiglia, col primo figlio nato da pochi mesi, alle Baleari. Dove invece in piena estate è piombato Felice Saladini, il salvatore della Reggina, mossosi di persona per convincere Pippo a riprovarci, facendogli firmare un triennale da un milione complessivo. Mai scelta fu più azzeccata. A Reggio Calabria, Pippo ha trovato il clima giusto per dimenticare le amarezze di Brescia e riproporsi come allenatore che sa fare la differenza. Certo, Saladini gli ha dato una rosa all’altezza, sulla carta non la più forte ma di sicuro competitiva. Ma al resto, ci ha pensato lui. La Reggina guida la B (assieme a Frosinone e Brescia), con 9 punti, 10 gol fatti e appena 2 subiti, anche grazie alle sue scelte. Innanzitutto, Pippo ha rivitalizzato l’estro di Jeremy Menez, che aveva avuto al Milan, quando il francese fece la miglior stagione in carriera (16 gol). Ora è già a 2, perché Pippo lo schiera da falso nueve, e lui ripaga con le giocate d’alta scuola di un tempo, vedere la rete segnata sabato scorso nel 3-0 al Palermo. Poi, fin dalla Coppa Italia, a centrocampo ha lanciato titolare un promettente 2003 appena uscito dalla Primavera dell’Inter Campione d’Italia: Giovanni Fabbian, ne sentiremo parlare, anche lui è a 2 reti, segnate nelle ultime 2 vittoriose uscite. Certo, dal mercato ci sono stati arrivi importanti, come quello di Gagliolo dietro e Majer in mezzo, elementi che si fanno sentire. Ma anche le scelte di Pippo pesano, come quella di tenersi in mediana Liotti, uno che a gennaio era stato spedito in prestito a Cosenza e che sabato è andato a segnare il terzo gol della Reggina al Palermo, nonostante la squadra si trovasse in dieci, a dimostrazione di come, in questo avvio di stagione, la Reggina abbia più gamba di tutti. Eppure, i calabresi sono partiti più tardi di tutti per le vicissitudini societarie ereditate dalla precedente proprietà. Hanno fatto il ritiro in sede perché non c’era tempo di trovare un posto in quota. Hanno giocato le prime due partite in trasferta perché il manto erboso del Granillo non era pronto. Insomma, tanti handicap, soprattutto meno tempo degli altri e una squadra rifondata e da assemblare. Eppure, Pippo è davanti a tutti. Lui dice che per quest’anno non si deve pensare alla A, che il progetto promozione è triennale come il suo contratto. Fa bene a dirlo, perché a guidare la B dovrebbero essere ben altre squadre, giusto che la pressione la sentano loro e la levi dai suoi. Ma i quasi 14mila che sabato affollavano il Granillo, iniziano a pensare che la A non sia solo un obiettivo per il futuro anteriore. Per ulteriori conferme, sabato gli amaranto vanno a Pisa, in casa di una squadra con cento problemi, in cui Maran si gioca la panchina. E se la Reggina supera anche questo esame, ne vedremo delle belle. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi bacchetta l'Inter: “Troppi errori in difesa, ma il Bayern è straordinario”

    MILANO – “Nei primi 20 minuti siamo entrati molto contratti contro una squadra intensa, straordinaria, una delle più forti d’Europa. Dopo il primo gol, dove dovevamo fare meglio come squadra scappando prima sulla palla di Kimmich, abbiamo creato tante occasioni sbagliando tecnicamente l’ultimo passaggio. Poi abbiamo portato pressione e avuto le occasioni per riaprirla. Chiaro che contro avversari del genere devi fare la partita perfetta, non c’è stata, ma davanti avevamo una squadra di grandissima qualità”. È l’analisi di Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter sconfitta 2-0 in casa dal Bayern Monaco all’esordio stagionale in Champions League, ai microfoni di Sky Sport.
    Inzaghi: “L’Inter sta facendo troppi errori in difesa”
    “Errore difensivo sul gol di Sané? Sono d’accordo, dovevamo coprire la palla perché eravamo in due vicino Kimmich. Poi Sané fa un grandissimo gol mettendo giù la palla. Dovevamo fare meglio, bisognava essere perfetti e non lo siamo stati. Stiamo facendo troppi errori in difesa, nel derby abbiamo fatto errori che ci sono costati secondo e terzo gol da evitare. Stasera non ricordo grandissime parate di Onana ma dovevamo essere più bravi nelle letture perché loro avevano giocatori che sanno crearti qualsiasi situazione in ogni momento. Non dovevamo prendere il 2-0 al 67′ perché la partita era aperta, gli spazi c’erano per arrivare all’area poi loro si sono difesi bene”, conclude Simone Inzaghi.
    Guarda la gallerySané dà spettacolo al Meazza: il Bayern batte l’Inter 2-0Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO