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    Icardi alla Juve? Marotta: “Ben vengano grandi campioni in Italia”

    Gennaio è tempo di primi bilanci ma soprattutto di calciomercato. Nonostante le difficoltà economiche dei club sono diverse le trattative che potrebbero chiudersi nella prossima finestra di trasferimenti. Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, intervenendo ai microfoni di Novantesimo Minuto su Rai2, ha commentato così le voci di un possibile ritorno nel nostro campionato di Icardi, accostato alla Juve di Massimiliano Allegri: “L’Italia non è più l’Eldorado del calcio come negli anni Novanta, è un campionato di transizione e si perde in qualità. Se tornano in Italia giocatori importanti, ben vengano. Noi siamo a posto e contenti dei nostri attaccanti ma il calcio trarrà beneficio nel momento in cui i giocatori di qualità tornano in Italia”. Poi continua: “Luis Alberto? Non mi voglio addentrare nel futuro, affronteremo tutto al momento giusto”.
    Marotta loda Simone Inzaghi
    Intanto l’Inter vola dopo aver conquistato la vetta della classifica. I nerazzurri sono reduci da sei successi di fila e nelle ultime cinque partite non hanno subito reti. Risultati importanti frutto del lavoro di mister Simone Inzaghi, chiamato a prendere il posto di Antonio Conte, tecnico che ha riportato lo scudetto alla Beneamata dopo 11 anni e il dominio della Juve durato nove stagioni: “Immaginavo ci fossero più difficoltà, in realtà Simone si è inserito con più facilità del previsto e, supportato dalla società e dai dirigenti, è riuscito a dimostrare il suo vero valore – ammette l’ad dei nerazzurri -. E oggi rappresenta il valore aggiunto del nostro club nell’area tecnica. La scorsa estate il club è stato condizionato da temporali violenti, sono andati via Hakimi, Lukaku ed Eriksen oltre all’allenatore, ma abbiamo trovato la nostra stella polare, abbiamo trovato la strada giusta col riequilibrio economico-finanziario. E ora abbiamo un’altra stella come obiettivo, perché rappresenterebbe il ventesimo scudetto. Conte pentito di aver lasciato? Non bisogna rivangare il passato. Conte ha tracciato un solco importante in questo processo di crescita anche dal punto di vista tattico, della mentalità, del gioco. Il lavoro di Conte si è visto come si sta vedendo quello di Inzaghi. Abbiamo ottenuto una grande vittoria – il riferimento allo scorso scudetto arrivato dopo un dominio della Juve negli ultimi nove anni – e ora vorremmo ripeterlo. Sarebbe un grande regalo per i tifosi, per la proprietà, per noi stessi e sarebbe un segno di crescita ulteriore, che ha già  portato anche alla qualificazione degli ottavi di Champions che mancava da dieci anni”.
    Marotta ottimista sul rinnovo di Brozovic. Sulla Superlega e Joe Barone…
    Marotta parla anche del rinnovo di Brozovic, in scadenza a giugno ma sempre più indispensabile nello scacchiere tattico dell’Inter:  “Abbiamo alcuni rinnovi da affrontare. Siamo contenti dei nostri giocatori in scadenza e abbiamo già avviato le negoziazioni che speriamo di portare a termine con profitto. Brozovic è un giocatore importante che ha manifestato la volontà di rimanere, si tratta ora di negoziare dal punto di vista economico ma sono molto ottimista”. Sulla questione Superlega e sullo stato di salute del mondo del pallone commenta: “La Superlega nasceva da un grido di allarme dei club aderenti, denunciando il fatto che questo calcio rappresenta un modello non più sostenibile, che ha bisogno di una grande rivisitazione dal punto di vista dei calendari, dello sviluppo delle risorse e del contenimento dei costi, opera a cui tutti sono chiamati. Anche il nostro governo deve dimostrare più attenzione e sensibilità verso quello che rappresenta un aspetto sociale di grande rilevanza. Il calcio è un fenomeno di aggregazione e uno spaccato della nostra industria che versa all’erario circa un miliardo fra tasse e contributi. Non chiediamo ristori o soldi ma attenzione e agevolazioni nel rapporto debitorio fra il mondo del calcio e lo Stato”. L’ad dell’Inter ha poi affrontato il tema dello scontro con Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, nell’ultima assemblea di Lega. “L’Inter è per la trasparenza e ho presentato un’istanza per portare alla conoscenza di tutti nel nostro mondo la situazione debitoria dei club nei confronti dei propri tesserati e dello Stato, a testimonianza che l’Inter ha sempre adempiuto ai propri doveri, nel rispetto delle scadenze. Ho invitato Barone a contenere le sue rimostranze dure e non piacevoli”. LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”

    SALERNO – “Stasera penserò all’atteggiamento che ha avuto la squadra. Chiaramente in questo tipo di partite, vedendo prima la classifica, hai tutto da perdere e in questi giorni l’avevamo preparata molto bene, perché sapevamo che dovevamo approcciare subito per cercare di non mettere mai in partita la Salernitana e così è stato”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha commentato ai microfoni di Dazn la cinquina inflitta ai granata di Colantuono: “Abbiamo trovato una linea a cinque come nelle ultime partite, però quella della Salernitana era un po’ più alta, lo sapevamo, ne hanno approfittato Sanchez, Dumfries, Perisic e Dzeko, ma abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Una squadra seria, concentrata, che è venuta qui a Salerno sapendo che doveva fare una partita importante e così è stato”.
    Inzaghi: “Ho subito sentito ‘mia’ l’Inter”
    “Io architetto d’interni come ha detto Ausilio? Mi fa piacere, ma come ho detto più volte ho trovato una società molto molto importante, che mi ha supportato fin dal primo giorno, che ha creduto in me e nel mio staff sempre, sono contento che stiamo andando bene, poi la fortuna degli allenatori è quella di lavorare con giocatori forti e che danno grandissima disponibilità. Io fin da subito, per come mi hanno accolto i calciatori e per la disponibilità che mi hanno dato, ho sentito ‘mia’ questa squadra. Se si pensa anche alle prime partite, quelle giocate a San Siro con Genoa e Bologna, per me l’Inter era questa. Era già l’Inter ad agosto, creavamo tanto, giocavamo bene. Poi abbiamo perso qualche punto, sbagliando qualche rigore, subendone qualcuno e la classifica, complice anche la Champions, era diventata difficile con due squadre che avevano fatto en plein. Ma non mi sono, anzi, non ci siamo scoraggiati e siamo riusciti ad arrivare in testa alla classifica anche se sappiamo che si tratta di un percorso lungo e complicato”.
    Inzaghi: “Che peccato non aver allenato Eriksen”
    “Chi è l’avversaria per lo Scudetto? Le ho affrontate tutte e tre e sono una meglio dell’altra: tre squadre molto organizzate, con tanto talento, con ottimi allenatori, quindi sarà tutto aperto fino alla fine del campionato. A volte, da qualche partita e da alcune sconfitte, si esce più forti. Chiaramente la sconfitta con la Lazio, in quel momento, ci aveva creato problemi, però siamo stati lucidi, lo abbiamo analizzato e poi siamo ripartiti nel migliore dei modi. Eriksen? Gli do un grandissimo abbraccio. Ho il dispiacere di non averlo potuto allenare, però gli auguro di ripartire. So che sta bene, gli faccio un grandissimo in bocca al lupo”.
    Guarda la galleryInter straripante all’Arechi: Salernitana travolta dalla capolista LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Quando sono arrivato non credevo di perdere Lukaku”

    MILANO – La netta vittoria sul Cagliari fa sorridere Simone Inzaghi, che si gode la vetta della classifica a due giornate dal giro di boa del campionato: “I ragazzi sono stati bravissimi – le parole dell’allenatore dell’Inter a Dazn – avevo chiesto attenzione, era una partita particolare anche per i risultati del weekend dove squadre importanti hanno fatto fatica. Dovevamo essere bravi a interpretarla e i ragazzi lo sono stati sin dall’avvio. Dopo l’1-0 del primo tempo ho fatto loro i complimenti e ho detto loro di sistemare la partita”. Guarda la gallerySpettacolo Inter, Cagliari ko: doppietta di Lautaro, Inzaghi sorride
    L’Inter crede nello scudetto
    Inzaghi elogia Lautaro Martinez, che ha segnato due gol, ma ha anche sbagliata un rigore: “Lautaro resta il nostro rigorista, poi c’è Calhanoglu e Perisic! I rigori li ho sbagliati anche io, chi non li tira non li sbaglierà mai. Lautaro Martinez deve continuare in questo modo, nelle ultime partite ha sempre fatto bene. Ha saltato la partita di Roma perché non era al cento per cento però è un giocatore che lavora tanto, sente la porta e lavora per la squadra”. L’Inter stasera torna a credere nello scudetto: “La vetta è importante e vogliamo rimanerci, però abbiamo visto il campionato com’è: un mese fa eravamo indietro. Dobbiamo guardare avanti, alla prossima avversaria visto che venerdì ne avremo una impegnativa”.
    Il retroscena di Inzaghi
    Il tecnico dei campioni d’Italia è contento anche di chi gioca meno: “Indipendentemente da chi gioca, ho cambiato e non ci sono problemi. Sanchez cresce sempre di più, Correa fino all’infortunio ha fatto benissimo, Lautaro e Dzeko fanno sempre bene. Ho sempre risposte importanti da chi chiamo in causa”. Inzaghi svela infine un retroscena estivo, che l’ha convinto a mutare spartito: “Quando ho accettato l’Inter pensavo di non avere Hakimi. Poi è successa la cosa di Eriksen, poi l’addio di Lukaku. Quindi ho dovuto cambiare. Ma ho la fortuna di avere una società alle spalle. Ci siamo messi sotto e abbiamo cercato giocatori funzionali. Abbiamo fatto un ottimo cammino in Europa e quello era il nostro obiettivo prima di Natale. Ci siamo arrivati con merito, con una giornata di anticipo, e adesso sotto con il campionato. Dobbiamo essere bravi ad andare avanti”. LEGGI TUTTO

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    Roma-Inter, per i giallorossi in casa stesso segno in entrambi i tempi

    Una Roma in piena emergenza per le numerose assenze si appresta a ricevere l’Inter. Entrambe le squadre per motivi differenti vorranno conquistare i tre punti. L’undici allenato da Mourinho ha necessità di vincere (o, almeno, pareggiare) per non veder allontanarsi definitivamente la possibilità di centrare almeno il quarto posto. Inutile dire che anche l’undici di Simone Inzaghi, lanciatissimo all’inseguimento della vetta della classifica, non può concedersi distrazioni e quindi le premesse per un match combattuto e per niente scontato ci sono tutte.
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    Metà gara e fine gara, per ora non si cambia
    Sono sette finora le partite disputate all’Olimpico dalla Roma con uno “score” complessivo di cinque vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Quello che colpisce nel cammino interno dei giallorossi è il fatto che in tutti e sette questi incontri il segno presente alla fine del primo tempo è rimasto lo stesso anche alla fine del match. Nei cinque successi c’è sempre stato l’1 non solo al novantesimo ma anche all’intervallo (per un’accoppiata “Parziale/Finale” di tipo “1/1”) e lo stesso è accaduto nel pareggio contro il Napoli (“X” alla fine del primo tempo e alla fine del secondo per un’accoppiata “Parziale/Finale” di tipo “X/X”) e nel ko rimediato quindici giorni dopo per mano del Milan (“2” al riposo e “2” al fischio finale per un’accoppiata “Parziale/Finale” stavolta di tipo “2/2”). Nelle sette gare casalinghe della Roma, quindi, cambia il segno ma non la tipologia di accoppiata “Parziale/Finale” che resta sempre… uguale! LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Sono soddisfatto. Vogliamo rimanere in alto”

    MILANO – Con i gol di Gagliardini, nel primo tempo, e Lautaro Martinez (su calcio di rigore nella ripresa), l’Inter batte lo Spezia e porta a casa la terza vittoria consecutiva in campionato. Simone Inzaghi si gode il buon momento dei suoi. “Era una partita importante, da approcciare subito bene. I ragazzi sono stati strepitosi: sono entrati subito in partita con il piglio giusto”, ha dichiarato il tecnico nerazzurro ai microfoni di Dazn. “Dobbiamo continuare così. Abbiamo fatto tanti risultati utili consecutivi, ma nessuno davanti a noi si ferma. Milan e Napoli stanno facendo un grande campionato, anche l’Atalanta non si ferma mai. Il nostro obiettivo è rimanere in alto”. Inzaghi festeggia la vittoria e la solidità del pacchetto arretrato. “Ci mancavano diversi giocatori e sono stato costretto a schierare Di Marco nei tre centrali. Ma non avevo dubbi sulla prestazione della squadra. Anche oggi i ragazzi hanno fatto una gara molto attenta. Non ci siamo mai disuniti  e non abbiamo mai dato l’occasione allo Spezia di metterci in difficoltà. Siamo stati compatti”.
    Inter-Spezia 2-0, tabellino e statistiche
    Inzaghi: “Dumfries un valore aggiunto”
    Nel prossimo turno i nerazzurri affronteranno la Roma. Mourinho dovrà rinunciare ad Abraham squalificato. “Sapevo che aveva perso a Bologna, ma non ero a conoscenza della sua squalifica. Io spero di recuperare qualcuno. Abbiamo davanti a noi delle partite importanti. Ma con questa voglia possiamo ancora fare meglio. Dumfries? Viene da un altro campionato e quando ha giocato ha sempre fatto bene. C’era l’episodio del rigore con la Juve che poteva condizionarlo, ma ha reagito bene. Si allena sempre bene, è un positivo, ed è un valore aggiunto per me”.
    Guarda la galleryGagliardini e Lautaro Martinez lanciano l’Inter: Spezia ko LEGGI TUTTO

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    Venezia-Inter, assenti due “parziali/finali” opposti

    Il Venezia ha il morale alle stelle. La compagine veneta grazie ai 7 punti conquistati nelle ultime 3 giornate si è allontanata notevolmente dalla zona retrocessione. L’Inter con la vittoria ottenuta in casa contro il Napoli è volata in classifica a quattro lunghezze di distanza dalla coppia di testa. La sfida con i lagunari rappresenta un’occasione quanto mai propizia per non vanificare il recupero di punti effettuato sette giorni fa e le premesse per un match aperto e, magari, con qualche rete in più sembrano esserci tutte.
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    Neroverdi in casa due volte sotto al riposo ma poi niente “X”
    Il ruolino di marcia casalingo del Venezia presenta due vittorie, altrettante sconfitte e un pareggio. Questo dato serve solo come spunto per evidenziare un dato abbastanza interessante relativo al rendimento interno dell’undici guidato da Paolo Zanetti. Nelle cinque partite disputate allo stadio Penzo i neroverdi sono andati due volte sotto al riposo: nel primo caso, era la quarta giornata, contro lo Spezia (0-1 al 45’), nel secondo, due turni fa, contro la Roma (1-2 al termine della prima frazione di gioco). Quello che vale la pena evidenziare è che al “2” di metà gara ha fatto seguito un altro “2” al 90’ contro lo Spezia (1-2 il risultato finale) e un segno “1” al 90’ contro la Roma (3-2 il risultato finale). L’accoppiata “Parziale/Finale” che manca al Venezia (mai fatta registrare neanche in occasione di tutti gli altri incontri fin qui disputati) è la “2/X” e, come vedremo, fa da contraltare a quella che invece manca all’Inter.
    Nerazzurri ancora in attesa dell’X al 45’ e il “2” a fine gara
    Se il Venezia, come si diceva, non ha ancora mai collezionato un’accoppiata “Parziale/Finale 2/X” anche l’Inter è alle prese con una situazione analoga e… opposta. La formazione allenata da Simone Inzaghi, infatti, dopo tredici giornate, ha chiuso il primo tempo in parità soltanto due volte, una in casa (contro l’Udinese e poi ha vinto) e l’altra, diciamo in trasferta, contro il Milan ma qui il risultato di 1-1 registrato prima dell’intervallo è rimasto uguale anche quando le squadre sono tornate negli spogliatoi. E così se al Venezia manca l’accoppiata “Parziale/Finale 2/X” all’Inter c’è attesa invece per una ”X/2”. E chissà che non possa essere proprio questa l’occasione perché una delle due decida di farsi vedere. LEGGI TUTTO

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    Inter-Shakhtar, Inzaghi: “Partita difficile, Perisic grande risorsa”

    MILANO –  L’allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo il 2-0 con cui l’Inter ha battuto a San Siro lo Shakthar Donetsk: “La corsa dopo il gol di Dzeko? Avevamo bisogno di questa vittoria, dopo un buon primo tempo eravano ancora sullo 0-0 quindi c’era un po’ di tensione. Il primo gol è stato una liberazione. Arrivare in fondo in Italia e in Europa? Siamo in un buon momento ma le insidie e le partite sono tante”.
    Inter-Shakhtar Donetsk, tabellino e statistiche
    Inter-Shakthar 2-0: Dzeko scatenato, sorride Inzaghi
    Inzaghi: “Perisic grande risorsa, deve continuare così”

    Qualificazione? Sarebbe un grande traguardo, come detto in passato avevamo questo obiettivo, dopo più di dieci anni si doveva provare a passare il turno. Abbiamo vinto tre partite di fila, oggi soprattutto dopo il Napoli non era facile recuperare. Veniamo da due vittorie fondamentali ma la strada è ancora lunga. Cos’è cambiato con l’Inzaghi della Lazio? Dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori, normale che non avendo più a disposizione giocatori con certe caratteristiche ho cambiato un po’ il modo di giocare. Siamo il miglior attacco in serie A, dobbiamo portare tutti dentro. Ho dei ragazzi che si allenano sempre bene, per me fare le scelte non è semplice”. Perisic? Sta facendo benissimo, da avversario mi dava sempre grattacapi da esterno alto o da quinto di centrocampo. Appena arrivato sapevo sarebbe stato una grande risorsa, deve continuare così”, conclude il tecnico nerazzurro.  LEGGI TUTTO

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    Inter-Shakhtar Donetsk, Inzaghi: “Partita decisiva. Vogliamo gli ottavi”

    Dopo il bel 3-2 contro il Napoli – prima vittoria stagionale contro una big per i nerazzurri – l’Inter di Simone Inzaghi ci tiene a rispondere presente anche nel match di Champions League in programma mercoledì alle 18.45 al Meazza contro lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi. Lautaro e compagni, dopo il ko interno all’esordio contro il Real Madrid, hanno pareggiato 0-0 in casa degli ucraini prima di conquistare la doppia vittoria contro lo Sheriff Tiraspol. Un successo domani porterebbe dunque l’Inter a quota 10 punti in classifica, che permetterebbero di avere un piede agli ottavi, traguardo fallito dalla squadra negli ultimi anni. Simone Inzaghi, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la sfida contro lo Shaktar Donetsk di Roberto De Zerbi.
    Inter, numeri da Scudetto per Inzaghi
    Si è parlato di gara svolta contro il Napoli, cosa aggiungerebbe il passaggio del turno in Champions?
    “Domenica abbiamo battuto il Napoli con la miglior difesa in Europa. Grande prova di maturità e carattere. Per domani sappiamo che è tutto nelle nostre mani dopo le due vittorie con lo Sheriff, siamo lì. Affrontiamo un avversario che gioca bene, con un ottimo allenatore. All’andata ci hanno messo in difficoltà, dovremo organizzarci bene perché il nostro obiettivo è andare agli ottavi. Siamo a buon punto, ma manca ancora tanto. Domani sarà una partita decisiva considerando che chiuderemo al Bernabeu”.
    Qual è la situazione in infermeria?
    “Dobbiamo recuperare, domenica Barella e Correa hanno chiesto il cambio, Calha era l’unico ammonito e ho preferito toglierlo. Sapendo che Dzeko non era al top e Satriano non è disponibile, dovrò fare valutazioni corrette. Speriamo che il riposo possa consentire a tutti di recuperare”.
    Guarda la galleryL’Inter non molla lo scudetto: Napoli ko, Lautaro si risveglia
    La sua Inter fa bene contro tutti: riesce a farlo meglio con avversari più aperti o più chiusi in difesa?
    “Ho la fortuna di avere giocatori evoluti e che da tempo giocano a livello top. Abbiamo incontrato ogni tipo di avversario e in ogni caso abbiamo fatto bene. Lo Shakhtar lo conosciamo e conosciamo anche meglio De Zerbi che in poco tempo ha trasmesso ai suoi i concetti del suo calcio”.
    Lo Shakhtar ha un solo risultato a disposizione: può essere un vantaggio per voi?
    “Al di là di questo sarà una partita intensa, europea, con due squadre che giocano bene al calcio. Vincere potrebbe darci tanto”.
    Possiamo finalmente dire che questa è l’Inter di Inzaghi e non più di Conte?
    “C’è un processo di crescita e siamo sulla strada buona, il lavoro però è ancora lungo. Ogni allenatore ha una sua idea, io ho trovato un ottimo ambiente che mi ha accolto dal primo giorno. Sono passati quattro mesi, abbiamo fatto un ottimo percorso e credo che la vittoria sul Napoli possa darci uno stimolo importante, anche se non avevamo fatto mai male negli scontri diretti”.
    Mercato Inter: Brozovic tratta il rinnovo, Perisic no
    A quale squadra italiana secondo lei si avvicina lo Shakhtar?
    “Penso al Napoli, al Sassuolo che De Zerbi ha allenato per anni. Palleggio e soluzioni diverse di attacco”.
    All’andata cos’è mancato per fare gol?
    “Abbiamo creato tantissime occasioni, dovevamo essere più decisivi, ma anche fortunati se pensiamo alla traversa di Barella, alla grande chance con Lautaro. Loro in qualsiasi momento possono crearti problemi, anche se non hanno creato occasioni nitide come noi”.
    Sensi potrebbe ritagliarsi un po’ di spazio più avanti?
    “Mi mancano De Vrij e Sanchez che spero di recuperare presto, per il resto ho grandi segnali. Devo fare delle scelte, hanno giocato un po’ tutti. Stefano lavora bene e avrà spazio da qui fino a Natale”. LEGGI TUTTO