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    L’incognita Reggina sul finale della B

    TORINO – Sul finale di stagione della B, pende l’incognita Reggina. Il caso del club calabrese, ancora in lizza per i playoff nonostante il -3 in classifica, può condizionare la composizione della griglia delle squadre che chiuderanno il campionato dal terzo all’ottavo posto. La Lega B ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di rinviare l’inizio degli spareggi promozione che scattano il 25 maggio, per aspettare che si completi la battaglia legale degli amaranto. Ma la vicenda giudiziaria della Reggina, nonostante il taglio dei tempi sui prossimi verdetti, rischia di andare oltre il finale di campionato. Ricapitolando, giovedì 4 maggio, andrà in scena il primo grado del secondo deferimento, quello per aver mancato le scadenze dei pagamenti federali di marzo. Una settimana dopo, ci sarà l’Appello per il primo deferimento, quello del -3. Venerdì 19 maggio, in contemporanea alle 20.30, si giocherà l’ultima giornata del campionato. In prossimità di quella data, poco prima o poco dopo, dovrebbe completarsi l’iter dei verdetti che mancano a livello federale, cioè di primo e secondo grado, coi quali si dovrebbe scrivere la classifica finale e determinare la griglia completa delle sei squadre che faranno i playoff. La Reggina però, vorrebbe un ulteriore taglio dei tempi, spererebbe che l’11 maggio si discutesse anche l’Appello del secondo deferimento, assieme a quello del primo, nel caso il verdetto di giovedì fosse negativo. Non ci sarebbero però i tempi tecnici, dovendo aspettare le motivazioni della sentenza del 4 . L’obiettivo sarebbe quello di avere il tempo di andare al Collegio di Garanzia del Coni, la Cassazione dello sport, prima dell’inizio dei playoff. E al Coni la Reggina è convinta possa essere riconosciuta la propria innocenza. A livello di giustizia federale invece, gli amaranto sono i primi a non farsi troppe illusioni. Perché sul verdetto del 4 maggio si ragiona su una penalità pesante, è già in preventivo. Che sommandosi al -3, potrebbe anche fare cadere la Reggina, prima che si giochino gli ultimi due turni, nei pressi della zona playout. Il club calabrese però, si professa innocente: le scadenze federali di febbraio e marzo non sono state rispettate perché bloccate da un commissario del Tribunale di Reggio Calabria che decide che cosa pagare e cosa no, In realtà, nella prima sentenza della giustizia sportiva, sono stati  rilevati anche pagamenti non corrisposti ma che il commissario aveva autorizzato. Insomma, in Figc non si è convinti che il club di Saladini possa nascondersi dietro l’alibi di un commissario che avrebbe tenuto le mani legate sui pagamenti, si pensa che la situazione societaria sia molto più complessa. Ma al Collegio di Garanzia del Coni, l’aria potrebbe essere diversa. Al massimo giudizio sportivo, si deve valutare se a livello federale la giustizia sportiva si è mossa correttamente. E la Reggina sta utilizzando una legge dello Stato ben vista dal Coni, le società che ereditano una pesante situazione debitoria da una precedente proprietà sono invitate a utilizzarla proprio dal Coni. Su come andrà a finire, le previsioni si sprecano e si dice tutto e il contrario di tutto: si va dall’esclusione della Reggina dal prossimo campionato a chi metterebbe la mano sul fuoco sul fatto che gli amaranto alla fine dimostreranno la loro innocenza, magari c’è da capire se ciò accadrà prima o dopo la fine del campionato, particolare non da poco, visto il caos che potrebbe esserci se la Reggina ottenesse ragione a playoff già disputati. Dunque, forse converrebbe navigare a vista e valutare la situazione verdetto dopo verdetto. Ma pure partita dopo partita: ieri a Frosinone la squadra di Pippo Inzaghi ha raccolto l’undicesima sconfitta nel girone di ritorno, ora è ottava con gli stessi punti di Pisa (settimo) e Ascoli (nono). Una situazione dove è impossibile immaginare come andrà a finire sul campo: in pratica, sono in palio gli ultimi due posti della zona playoff, che possono essere ambiti da otto squadre. Sempre che la Reggina non esca dalla lotta playoff anche per i verdetti della giustizia sportiva. LEGGI TUTTO

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    Genoa e Bari: il grande duello per la A

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Modena-Parma 1-1) la 33ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, di cui sette alle 14 mentre alle 16.15 spicca la sfida della Unipol Domus, Cagliari-Frosinone. Per i ciociari, è iniziato il conto alla rovescia per la promozione in A, visto che il Bari terzo dista 10 lunghezze, è possibile che la squadra di Grosso possa festeggiare il traguardo già a quota 70, cioè potrebbero mancare solo 4 punti per la A e chissà, la festa promozione potrebbe arrivare magari nel turno del 1° Maggio, quando allo Stirpe arriverà la Reggina. Cagliari permettendo, ovviamente. I sardi di Ranieri, pur venendo da due pari di fila (ma con squadre come Pisa e Sudtirol), sembrano aver messo radici in zona playoff, il piazzamento nella griglia finale non parrebbe in discussione, più difficile agganciare 3° o 4° posto che permetterebbe al Cagliari di saltare il turno preliminare dei playoff. Ma a tener banco è soprattutto la lotta per il 2° posto (l’ultimo buono per la A diretta), riaperta dopo l’ultimo turno, visto che ora il Genoa ha 4 punti di margine sul Bari. I liguri di Gilardino ricevono a Marassi un Perugia reduce da due sconfitte di fila, con 3 ko nelle ultime 5 gare, nelle quali ha conquistato solo 4 punti, oggi gli umbri farebbero i playout ma attenzione, all’andata batterono il Genoa, aprendo la crisi del mandato-Blessin. Rossoblù che vorrebbero riallungare sul Bari per cercare di rendere ininfluente la sfida fra le due squadre che si terrà al Ferraris all’ultima giornata. E il Bari, al San Nicola, oggi troverà sulla sua strada quel Como che a Pasquetta ha frenato proprio il Genoa sul 2-2, rimontando due gol: sarà in grado di mettere il bastone fra le ruote anche al Bari, considerato il fatto che i pugliesi, ogni tanto, in casa perdono qualche colpo? Per il Sudtirol quarto, trasferta non agevole ad Ascoli. Gli altoatesini nell’ultimo turno sono stati beffati nel finale proprio dal Bari, ponendo fine a una serie positiva che durava da 12 giornate, cioè erano l’unica squadra imbattuta in B nel 2023. La domanda è: come reagiranno a quel ko, su un campo difficile come quello marchigiano, contro una squadra che non può concedere nulla, visto che in caso di ulteriore sconfitta probabilmente l’Ascoli verrebbe risucchiato nella bagarre salvezza? Per la Reggina quinta in classifica, c’è la trasferta in casa del Benevento ultimo, appena passato sotto la guida di Agostinelli, quarto tecnico stagionale dopo Caserta, Cannavaro e Stellone, quest’ultimo dimessosi dopo l’ultimo ko. Partita del cuore per Pippo Inzaghi che torna nella piazza che portò in A a suon di record nel 2020. Il Palermo, 9° a -3 dal Pisa che giocherà domani a Terni, può provare a mettere pressione sui toscani piazzati all’ultimo posto dell’attuale griglia playoff, tuttavia i siciliani hanno una trasferta a Venezia non agevole, coi lagunari impegnati in una salvezza tutta da conquistare, anche se i mezzi non mancherebbero. Infine, due scontri salvezza che possono dire molto sulla permanenza in B di 4 squadre: Cosenza-Cittadella e Spal-Brescia. I calabresi di Viali nel girone di ritorno stanno tenendo un passo da playoff, al contrario i veneti di Gorini non vincono da 6 giornate (cioè dal 25 febbraio, 2-1 alla Ternana) e un ulteriore passo falso potrebbe far precipitare la situazione. Spal-Brescia invece, è un autentico “dentro o fuori”: entrambe hanno vinto a Pasquetta ma sono stati 3 punti che hanno dato solo un po’ di speranza perché Spal e Brescia oggi sarebbero retrocesse. Però, guardando il passo delle ultime giornate, chi sta appena sopra in classifica, non se la passa tanto bene e con 18 punti ancora in palio, è tutta da vedere come andrà finire. LEGGI TUTTO

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    Stasera Genoa-Reggina: la carica dei 30mila

    TORINO – La 31ª giornata di Serie B inizia stasera con un anticipo di prestigio: Genoa-Reggina, fischio d’inizio alle 20.30. Per l’occasione, a Marassi ci saranno circa 30mila spettatori (di cui 1500 per i calabresi), si stabilirà  il record stagionale di presenze al Ferraris, sarà il risultato dell’appello a riempire lo stadio fatto dalla società rossoblù che considera cruciale la sfida: con 3 punti il Genoa rafforzerebbe il 2° posto (l’ultimo buono per andare direttamente in A) e, in attesa di Perugia-Frosinone (in programma domani), provare a insidiare la capolista ciociara, al momento avanti di 6 punti (ma un mese fa ne aveva 12 di vantaggio). Sarebbe una sfida d’alta quota, visto che la Reggina è settima in classifica. Ma se si guarda alla graduatoria del 2023, cioé quella del girone di ritorno, si scopre che la sfida è quasi un “testa-coda”, col Genoa che nel nuovo anno ha fatto il quadruplo dei punti della Reggina, 24 contro 6. Già, il rendimento degli amaranto calabresi è diametralmente opposto a quello del girone d’andata, quando la squadra di Pippo Inzaghi veleggiava nelle primissime posizioni, sembrava potesse anticipare i tempi sul piano triennale sottoscritto da patron Saladini col tecnico per il ritorno in A della Reggina. E invece, da gennaio un blackout che non è semplice spiegare, in cui gli amaranto hanno perso 8 partite su 10 (il 5 aprile alle 20.15 recupereranno la sfida di Perugia della 29ª giornata rinviata per rischio sismico). Tuttavia, il Genoa non si fida. Il ricordo della sconfitta dell’andata (al Granillo finì 2-1) è ancora vivo, da quel ko nel clan rossoblù s’iniziò a capire che il Grifone faticava a volare sotto la guida di Blessin, all’epoca, era il 7 novembre, la squadra non si era ancora calata nella realtà della B. Adesso però, è un altro Genoa, che con Alberto Gilardino, in sella dal 6 dicembre, viaggia alla media di 2.27 punti a gara, viene da tre vittorie di fila (4 nelle ultime 5 gare) che hanno spedito Sudtirol e Bari, le più dirette concorrenti per la A diretta, rispettivamente a -5 e -6 punti. La sosta per le nazionali poi, ha consentito al Genoa di recuperare giocatori importanti, Coda su tutti (ma anche Aramu), out da quasi un mese: l’ex bomber del Lecce stasera si gioca il posto con Puscas, possibile una staffetta fra i due. Il Gila i problemi maggiori li ha sulla fascia sinistra per le assenze da infortunio di quasi tutti gli interpreti: out Pajac, il giovane Boci, Cyzborra e Haps, resta disponibile solo la bandiera Criscito o, in alternativa, si può adattare Sabelli (con l’inserimento di Hefti a destra). Per il resto, il Gila ha ampia scelta in mezzo mentre la difesa a tre Bani-Vogliacco-Dragusin non si tocca (ma sul romeno c’è qualche dubbio, dopo gli impegni con la nazionale), è diventata la miglior retroguardia della B. Inzaghi comunque, cercherà di dare filo da torcere. Dopo l’ultimo tonfo (lo 0-4 rimediato dal Cagliari), la Reggina è andata in ritiro, mentre le altre squadre si concedevano qualche giorno di stacco, vista la sosta. Non convocato il promettente Pierozzi, tornato acciaccato dall’Under 21, situazione analoga per la mezzala Fabbian, capo cannoniere della squadra con 8 gol, potrebbe partire dalla panchina. Per gli amaranto, si preannuncia un finale di stagione complicato: serve una riscossa, perché col passo attuale si perde la zona playoff ma non solo: martedì scorso la Reggina è stata deferita per i mancati versamenti dell’Irpef (scadenza di febbraio) e può arrivare un -4 di penalizzazione che rischia di far precipitare gli amaranto a ridosso della zona calda della classifica. Tuttavia, la società di Saladini è convinta di aver operato correttamente: i versamenti richiesti non sono stati effettuati perché bloccati dal Tribunale di Reggio Calabria, questo perché la società ha aderito a una legge dello Stato, entrata in vigore nello scorso agosto, sulla ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente proprietà, nella quale un commissario ad hoc del Tribunale stabilisce cosa la Reggina può pagare e cosa no. E oltre a bloccare i versamenti Irpef di febbraio, ha detto no anche a quelli Inps di marzo, per i quali è atteso un secondo deferimento (in questo caso però, l’eventuale penalizzazione potrebbe ricadere sulla prossima stagione). Una vicenda intricata, un caso destinato a fare giurisprudenza, nel quale il club calabrese è convinto di dimostrare l’assenza di dolo. Ma è anche un nodo da sciogliere a livello federale: altre società potrebbero in futuro aderire alla stessa legge che di fatto non è stata ancora recepita a livello Figc, nonostante il Coni ne consigli l’utilizzo a chi ne ha i requisiti. Resta il fatto che, coi tempi non celeri della giustizia sportiva, considerati tutti i gradi di giudizio, il “caso Reggina” rischia di condizionare il finale di stagione della B con possibili rinvii delle gare di playoff e playout. LEGGI TUTTO

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    Reggina, Inzaghi alla ricerca di una scintilla

    TORINO – Un girone d’andata da protagonisti, con la Reggina a lungo sulla scia della capolista Frosinone e in lotta per la promozione diretta. Poi, dall’inizio di quello di ritorno, il blackout: nel 2023 la Reggina ha dovuto incassare 8 sconfitte su 10 uscite e meno male che nelle altre due ha raccolto vittorie, giusto per limitare i danni e restare ancora in zona playoff, però di questo passo, sarà dura rimanerci fino alla fine. Anche perché sugli amaranto incombono le penalizzazioni legate ai mancati pagamenti Irpef e Inps nelle scadenze federali di febbraio e marzo. Attese penalizzazioni ma attenzione, la vicenda potrebbe avere anche un lieto fine, magari dopo una lunga battaglia legale. La Reggina cercherà di dimostrare di non aver onorato le scadenze perché, dopo aver aderito alla legge sul concordato dei debiti ereditati dalla precedente proprietà, il Tribunale di Reggio Calabria impedisce loro di effettuare i pagamenti. Non ci sarebbe dolo, insomma. E mentre da più parti ci si lancia sul toto-penalizzazioni (quanti punti perderà? Potrà scontarli anche nella prossima stagione?), va registrato l’interesse degli organi federali a mettere mano su una vicenda che va sanata. Perché altre squadre in futuro potrebbero utilizzare la stessa legge dello Stato, approvata soltanto lo scorso agosto. E casi analoghi potrebbero riproporsi, finché la Figc non si “interfaccerà” con la nuova legge, di fatto ora c’è un buco legislativo fra giustizia ordinaria e sportiva che potrebbe essere colmato con l’istituzione di una commissione federale ad hoc, come si vocifera da giorni. In tal senso, a Reggio Calabria si guarda con fiducia all’incontro che ha avuto ieri, con la Procura Federale, il legale della Reggina, l’avvocato Paolo Rodella, incontro soddisfacente, filtra dal club calabrese. Nell’attesa però, c’è da risollevarsi sul campo anche per non rischiare qualcosa nel finale di stagione, dovessero arrivare pesanti penalizzazioni che cambierebbero il volto della classifica. Chissà, i tonfi della Reggina nel 2023, potrebbero essere anche figli della situazione giudiziaria, perché è difficile spiegare un crollo di queste proporzioni. Resta il fatto che dopo l’ultima caduta, le 4 sberle incassate in casa dal Cagliari di Ranieri, qualcosa s’è mosso. Mentre durante la sosta le altre squadre staccavano per qualche giorno, la Reggina andava in ritiro per preparare al meglio la sfida della ripresa, l’anticipo di venerdì a Marassi contro il Genoa, battuto 2-1 nell’andata al Granillo. Ma erano altri tempi, allora la Reggina stava stupendo tutti e pareva in grado di andare in A con due stagioni d’anticipo sul piano triennale fissato la scorsa estate dal tecnico Pippo Inzaghi e dal patron Saladini. Possibile che da gennaio la squadra abbia risentito di una certa usura, del fatto che Inzaghi abbia potuto far riposare poco i titolari, arrivati al dunque più stanchi dei giocatori della concorrenza. Ma si ha anche la sensazione che il clan amaranto abbia un po’ sottovalutato la situazione. Quando era già pesante, si tendeva a minimizzare, si nascondeva il problema e quando si fa così, poi è difficile risolvere il guaio anzi, nel frattempo s’ingigantisce. Ancora una decina di giorni fa, veterani della squadra dichiaravano che sarebbero bastate tre vittorie di fila per cambiare tutto, dimostrando poca aderenza con la realtà: la Reggina vista finora nel 2023 sarebbe davvero in grado di un exploit simile? Tre vittorie di fila le ha appena fatte giusto il Genoa che pare lanciato verso quella A diretta a lungo inseguita dagli amaranto. Resta il fatto che il tonfo interno col Cagliari potrebbe essere salutare e aver fatto scattare qualcosa. In tal senso, una sfida di prestigio come quella di venerdì sera al Ferraris contro la corazzata Genoa potrebbe dare gli stimoli giusti per ritrovarsi. Intervistato dalla Rai, Pippo Inzaghi ha provato a sintetizzare così il momento che vivono i suoi nell’anno nuovo: “Quello che stavamo facendo prima, forse era troppo. Ora stiamo facendo meno di quello che è nelle nostre possibilità. Con la sosta bisogna tirare una riga. Siamo in una posizione di classifica ottimale, abbiamo una partita da recuperare (il 5 aprile a Perugia, rinviata per il rischio terremoto, ndr). Paradossalmente avremmo quattro punti sulla zona playoff, bisogna ripartire”. Nulla è perduto, insomma, forse basterebbe una scintilla per tornare a essere quelli di fine 2022. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, Marchisio: “Inzaghi dovrebbe pensare a Dumfries e Darmian”

    Marchisio: “Inzaghi dovrebbe preoccuparsi di Dumfries e Darmian…”
    Marchisio ha poi continuato parlando dei demeriti dei nerazzurri e dell’episodio incriminato, commentando le parole di Inzaghi: “Quello dell’Inter è stato un possesso palla sterile e lento. Fra le linee è mancato molto Lautaro Martinez. Il gol della Juventus? Per me la questione non è che quello di Rabiot non sia fallo di mano, ma è che non ci sia stato proprio il contatto. È importante guardare quanto impiega Kostic a stoppare la palla e a mirare. L’episodio che dovrebbe preoccupare Inzaghi è la reazione troppo lenta sia di Denzel Dumfries che di Matteo Darmian, non tanto se era fallo di mano o meno”. LEGGI TUTTO

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    Reggina-Cagliari: Inzaghi sfida Ranieri

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Modena 5-2) la 30ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 7 si giocano alle 14, il clou nella gara delle 16.15, quando andrà in scena Reggina-Cagliari. I calabresi stanno vivendo un 2023 complicato. Gli amaranto di Pippo Inzaghi hanno perso 7 delle 9 partite disputate da gennaio (devono recuperare la gare di Perugia dello scorso turno, si giocherà mercoledì 5 aprile alle 20.15), risultati che hanno fatto perdere la lotta per la A diretta e ora c’è da difendere la partecipazione ai playoff. Ma al momento, a tenere banco è la vicenda dei mancati pagamenti Inps e Irpef da parte della Reggina che ha saltato le scadenze di febbraio e marzo. Questo perché il club calabrese, aderendo al concordato per la ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente proprietà, vede bloccata dal Tribunale di Reggio Calabria la possibilità di pagare i contributi richiesti. E’ un conflitto fra giustizia sportiva e ordinaria ma di fatto, teoricamente, la Reggina rischia pure l’esclusione dal campionato, anche se nel club amaranto si respira una certa tranquillità e ci si chiede perché non sia ancora giunto il deferimento relativo alla scadenza di febbraio che porterebbe con sé anche una prima penalizzazione. E in un Granillo traboccante d’entusiasmo, con almeno 13 mila spettatori, arriva il Cagliari di Ranieri, reduce dalla bella vittoria in rimonta sull’Ascoli (4-1). Ora i sardi hanno gli stessi punti dei calabresi (42), ma per conquistare il miglior piazzamento playoff devono fare l’ultimo scatto, migliorare il rendimento esterno, con Ranieri non hanno ancora vinto fuori casa ma la scarsa incisività in trasferta è un problema che si portano dietro da inizio stagione. Fra le gare delle 14, la capolista Frosinone, a +12 sul Bari terzo, ha la possibilità di fare un altro decisivo passo per la conquista della Serie A ospitando il Cosenza che però, pur terzultimo in classifica, ha fatto 6 punti nelle ultime 3 uscite. Il Genoa, secondo a -9 dal Frosinone, ha una gara da prendere con le pinze a Brescia: con Gastaldello (un passato importante nella Samp, oggi per lui è derby), i lombardi, pur essendo sul fondo, hanno frenato la caduta libera degli ultimi mesi pareggiando nelle ultime tre uscite, i liguri di Gilardino vengono da due vittorie di fila, tre nelle ultime quattro giornate. La rivelazione Sudtirol, 4° a -5 dal Genoa, riceve al Druso di Bolzano la Spal di Oddo, che oggi sarebbe retrocessa. Gli altoatesini di Bisoli, messa in tasca la salvezza, adesso parlano apertamente di miglior piazzamento possibile nella griglia playoff, sarebbe un risultato formidabile per una società al debutto assoluto in B. Il Pisa, quinto in classifica, per tenere botta nella corsa playoff, deve riscattare il ko di sabato scorso a Modena nella sfida interna con l’inguaiato Benevento (oggi disputerebbe i playout col Venezia) che dall’avvento di Stellone in panchina viaggia, fra mille problemi, alla media di un punto a partita. Il Parma, scalzato dalla zona playoff dopo il successo di ieri sera del Palermo, è di scena a Como e attenzione ai lariani: anche se Longo continua a parlare solo di salvezza, oggi in caso di vittoria potrebbero fare un pensierino ai playoff, visto che hanno un buon passo, sono imbattuti da 6 partite nelle quali hanno conquistato 10 punti.  Discorso analogo per l’Ascoli che ha gli stessi punti dei lariani (36) e che  riceve un Venezia chiamato a cambiare  registro (un punto nelle ultime tre uscite). Il Perugia, in attesa di recuperare la gara con la Reggina, va a Cittadella per provare a risucchiare i veneti (ora a +5 sugli umbri e sulla zona playout) nella bagarre salvezza. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ternana-Bari. LEGGI TUTTO

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    Diretta Reggina-Parma ore 16.15: dove vederla in tv, streaming e formazioni ufficiali

    L’ora del riscatto. Si potrebbe riassumere così la sfida tra Reggina e Parma, valida per la 28a giornata del campionato di Serie B. Il secondo anticipo della cadetteria, dopo quella delle ore 14 tra Pisa e Palermo all’Arena Garibaldi, di un weekend ricco di partite importanti per la classifica. I calabresi per uscire dal momento di crisi delle ultime settimane, la squadra di Pecchia per risollevarsi dopo la sconfitta contro il Pisa. In campo alle ore 16:15 all’Oreste Granillo.  LEGGI TUTTO

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    Inzaghi: è l'ora del riscatto?

    TORINO – La 28ª giornata di Serie B si apre oggi con due anticipi che potranno dire molto sulla futura composizione dei playoff. A Pisa sbarca il Palermo, fischio d’inizio alle 14. I padroni di casa, dopo uno stentato inizio di 2023, con qualche problema di troppo soprattutto nelle sfide interne, sembrano aver svoltato: vengono da due vittorie di fila, tre successi nelle ultime quattro gare nelle quali hanno raccolto 10 punti. Il Pisa è sesto, cioè in piena zona playoff. Ma vincere oggi vorrebbe dire portarsi temporaneamente a quota 44, cioè a -3 dal Genoa secondo (in zona A diretta) che scenderà in campo solo lunedì sera, quando riceverà il Cosenza. Il tecnico D’Angelo, da quando è stato richiamato sulla panchina nerazzurra, ha sfoderato una rimonta pazzesca, considerato che aveva preso il Pisa da Maran all’ultimo posto. E ora non vuole fermarsi: i playoff non bastano, l’ha detto chiaramente, si spera in una caduta del Genoa per provare ad agganciare la A diretta, anche se a Pisa sono consapevoli che non sarà semplice inserirsi nella lotta per il 2° posto ma per come era iniziata la stagione, va già bene così. Dall’altra parte ci sarà il Palermo di Corini, nono a quota 37 ma con gli stessi punti del Parma, ottavo, cioé all’ultimo posto buono per disputare i playoff. I siciliani parevano in grande ascesa. Poi, il 10 febbraio, quando hanno perso a Marassi dal Genoa, non sono riusciti più a vincere, mettendo in seguito insieme solo tre pareggi, un passo non sufficiente per fare i playoff anche se Corini resta fiducioso e parla di squadra in crescita (dove però bomber Brunori, 13 gol in campionato, non ha segnato nelle ultime 4 uscite). Alle 16.15, si gioca Reggina-Parma. I calabresi, reduci dalla bruciante sconfitta di martedì nel derby di Cosenza, con la squadra ribaltata nel recupero, hanno preparato la sfida in ritiro, su richiesta degli stessi giocatori. Anche perché adesso non si può più negare la crisi della squadra che nel girone di ritorno ha raccolto sei sconfitte in otto giornate. I problemi c’erano anche prima del ko di Cosenza ma adesso non si può proprio più nascondere la cenere sotto il tappeto, anche perché la Reggina, pur essendo quinta, di questo passo rischia di non disputare gli spareggi promozione. Per carità, il campionato degli amaranto resta di livello assoluto, quanti avrebbero pronosticato a inizio stagione una Reggina con questa classifica a marzo? Tuttavia, sul futuro dei calabresi pende anche la questione dei versamenti Irpef, sui quali gli altri club di B, all’ultima tesa Assemblea delle società, hanno chiesto chiarimenti a Balata, presidente della Lega B . Si preannuncia una lunga battaglia legale, dall’esito incerto. Nel frattempo, Pippo Inzaghi tira dritto e parla di salvezza conquistata con largo anticipo come primo traguardo stagionale raggiunto, quindi ora bisogna andare a prendersi qualcosa di più. Dall’altra parte arriva il Parma, la grande incompiuta di questa B, la squadra che più facilmente passa da un exploit a una caduta bruciante: la squadra di Pecchia il 24 febbraio era stata capace di andare a vincere in casa del Frosinone (fino allora imbattuto fra le mura amiche), salvo poi nel turno infrasettimanale farsi superare in casa dal Pisa. Che Parma sarà, stavolta? Ma la stessa domanda va rivolta anche alla Reggina. Per parte della tifoseria amaranto, Pippo Inzaghi non è più quel totem che la scorsa estate veniva accolto in città in maniera trionfale. Adesso si contestano le sue scelte, come a Cosenza, quando la squadra, una volta in vantaggio, ha sbagliato atteggiamento, badando solo a difendere il vantaggio minimo, fino al patatrac nel recupero. Nei commenti dei tifosi, è facile associare i risultati di Pippo a quelli di suo fratello Simone con l’Inter, che anche lui non se la passa bene in A. Ma nel suo caso, un po’ di gratitudine non guasterebbe e non sarebbe male ricordarsi di cosa ha saputo fare Pippo nei suoi primi mesi in amaranto, dopo aver ereditato una squadra che soltanto lo scorso giugno, per i problemi della precedente gestione societaria, rischiava di sparire dal professionismo. LEGGI TUTTO