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    Napoli fuori dalla Champions, Lippi: “Politano sparito 3 giorni”

    “Spalletti? Non abbiamo avuto modo di parlarne, Matteo è concentrato sulla Nazionale. Con Conte aveva avuto qualche problema, semplicemente però su aspetti tattici. Spalletti l’ha fatto crescere, come anche Gattuso. Sicuramente gioca con un modulo confacente alle caratteristiche di Matteo. È un grande amico e grande allenatore, non c’era miglior tecnico per sostituire Rino, che sono sicuro farà una grande carriera”. Così a Radio Marte Davide Lippi, agente di Politano, ricorda i problemi dell’esterno azzurro con Conte all’Inter e l’intesa con Gattuso. Ora giocherà per Gattuso, di nuovo, come successo già in nerazzurro nella stagione 2018-2019.
    Lippi: “Politano è sparito”
    “Mancata qualificazione in Champions? Non ne parliamo, Politano è sparito per 3 giorni. È stata una sofferenza importante, penso che se lo sarebbero meritati, delusione grande. Ma questo allenatore che ha preso il Napoli ha le carte in regola per fare bene, ha le idee chiare, farà sicuramente bene. Non si parla tanto di Matteo? Meglio così. Lui ha sempre vissuto grande scetticismo: va bene, che se ne parli poco. Meno se ne parla e meglio è, poi parla in campo. Gli auguro però che se ne parli bene perché ha fatto bene in Nazionale”, ha aggiunto Lippi.
    Dai problemi con Conte alla Nazionale
    Nella lista provvisoria dei 28 di Mancini per gli Europei (quella definitiva sarà da 26) c’è anche Politano: “Sono molto contento del fatto che Matteo sia rientrato nel gruppo dell’Italia, sono convinto che possa starci. Nei primi 6 mesi di Conte non ha giocato molto, poi è andato a Napoli. Sapevo che era una questione di ambientamento e sono felice per lui. Soffriva tanto per non andare in Nazionale, io so cosa cerca un Ct della Nazionale e l’attaccamento è fondamentale”, ha spiegato.
    I convocati dell’Italia per gli Europei
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    Euro2020, i 'tormenti' di Mancini: “Italia forte, dura lasciarne fuori due”

    TORINO – I ‘gemelli del gol’ cercano una nuova impresa in coppia, dopo quella realizzata nel 1991 quando trascinarono la Sampdoria fino alla vittoria di un indimenticabile scudetto. E oggi, nel 2021, cercheranno di ripetersi a Euro 2020 nei rispettivi ruoli di commisario tecnico e capo delegazione dell’Italia.
    I ‘gemelli del gol’ puntano l’Europeo
    E dopo aver diramato la lista dei 28 pre-convocati azzurri, prima degli ultimi due ‘tagli’ che porteranno la lista definitiva a 26 nomi, proprio Mancini non nasconde la sua fiducia nel gruppo e il suo ottimismo durante la puntata odierna di ‘Che tempo che fa’ su Rai Due: “È stato difficile lasciare fuori sei ragazzi dal primo pre-raduno, sarà altrettanto complicato lasciare fuori gli ultimi due: sono tutti ragazzi che meritano di stare in lista. Le rivali più pericolose? Quelle che sono partite un po’ prima di noi con il loro progetto e hanno quindi un po’ più di esperienza – spiega il commissario tecnico – come la Francia, il Portogallo, il Belgio che da anni è primo del ranking o l’Inghilterra, ma l’Italia deve sempre partire con l’obiettivo di raggiungere il massimo risultato”. E a dare una spinta in più agli azzurri saranno i tifosi, che pur in numero ridotto saranno sugli spalti nel match inaugurale contro la Turchia (Svizzera e Galles le altre avversarie del girone) in programma allo stadio Olimpico di Roma: “Non saranno solo tifosi italiani – dice Vialli – ma di certo riavere dopo tanto tempo il pubblico di nuovo dopo al proprio fianco caricherà i ragazzi a molla”.
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    Trent’anni fa l’impresa con la Sampdoria
    La speranza è che il ‘Mancio’ sia riuscito a ricreare l’atmosfera che nella Genova di inizio anni ’90 portò la Sampdoria a vincere uno scudetto che dopo quella volta è rimasto sempre nelle città di Torino, Milano e Roma: “Sarebbe più bello se accadesse più spesso – dice Mancini – ma oggi sembra ancora più difficile di allora quando il merito, oltre che di Paolo Borea (che era il direttore sportivo, ndr) e di mister Boskov, fu soprattutto di Paolo Mantovani che creò un gruppo di giovani che erano bravi calciatori e amici anche fuori dal campo”. D’accordo con lui Vialli: “Il presidente era riuscito a mettere insieme una squadra di professionisti e a coinvolgerli totalmente, per noi era comune un papà e per questo noi scendevamo in campo con l’elmetto e dormivamo col pigiama della Sampdoria. Detto questo poi, oltre al senso di responsabilità e di appartenza, eravano una squadra fortissima”. Caratteristiche che non sembrano mancare nemmeno all’Italia che si appresta a giocarsi l’Europeo: “I ragazzi sono bravi – assicura il ct Mancini – e sono tranquillo. Alcuni giocatori non sono al meglio dal punto di vista fisico, ma siamo una squadra forte e ci divertiamo: ci sono tutti i presupposti per fare un buon Europeo”. LEGGI TUTTO

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    Bonucci: “Volevamo vincere per dedicarla a Bergamo”

    TORINO – Resta un po’ di amaro in bocca in Leonardo Bonucci per il mancato successo della nazionale italiana contro l’Olanda, che ha fermato sull’1-1 gli azzurri di Mancini ieri sera a Bergamo, in Nations League. Il veterano della difesa della Juve e dell’Italia avrebbe voluto dedicare la vittoria alla città lombarda, fortemente colpita dalla pandemia di Coronavirus: “Avremmo voluto regalare la vittoria alla cittaà di Bergamo e ai bergamaschi perché, come tutti Noi italiani, hanno saputo reagire e rialzarsi di fronte ad un evento così catastrofico e che stiamo ancora attraversando – ha scritto Bonucci su Instagram – non molliamo mai. E prendendo esempio, avremo l’obbligo di vincere le due partite che mancano per andare avanti alle fasi finali, con la stessa determinazione e voglia di tornare grandi”. LEGGI TUTTO