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    Torino, senti Fusi: «Ricci un predestinato»

    TORINO – Protagonista dell’ultimo Toro vincente, quello che aveva alzato la Coppa Italia dopo aver superato la Roma nel 1993, Luca Fusi è attualmente il tecnico del Bellaria (campionato di Promozione). L’ex centrocampista, adattabile con ottimi risultati anche a centrale di difesa, meglio dire libero, resta un attento osservatore delle vicende granata: «Il Toro è bene o male rimasto attaccato al treno che porta alle Coppe europee, e alla ripresa del campionato, a maggior ragione se Juric fosse accontentato sul mercato, avrebbe le qualità per restare in scia ed eventualmente approfittare del calo di una concorrente», spiega Fusi.

    «Schuurs può diventare un riferimento granata per tante stagioni»

    In questa stagione si sono fin qui espressi ad altissimi livelli Schuurs e Ricci. Così li vede Fusi: «L’olandese ha davvero ottime prospettive, può spiccare il volo e diventare un punto di riferimento del Toro per le annate a venire. Ricci può diventare un campione, si sta facendo conoscere in Italia, e ne è conferma la nuova convocazione di Mancini, ma pure all’estero il suo nome inizia a circolare con insistenza». Sull’edizione cartacea di Tuttosport, domani l’intervista integrale con Fusi, le sue posizioni sull’importanza di proseguire con Juric e le previsioni per il Mondiale alle porte.
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    Italia, Miretti e Fagioli si raccontano: dal centrocampo ideale della Juve alla chiamata di Mancini

    COVERCIANO – Prima convocazione ufficiale con la Nazionale per Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. I due centrocampisti della Juventus sono stati chiamati dal ct Mancini per i prossimi appuntamenti contro Albania e Austria. Nel primo giorno di raduno i due giovani bianconeri sono intervenuti sul profilo twitter della Nazionale nell’appuntamento “Azzurri Live” raccontando le loro emozioni per la convocazione in azzurro e particolari sul loro modo di essere dentro e fuori dal campo. “Abbiamo lavorato in due gruppi, da una parte chi ha giocato ieri e dall’altra chi ha giocato meno”, queste le prime parole sull’allenamento odierno di Fagioli e Miretti che raccontano il momento quando hanno scoperto la chiamata di Mancini: “Quando abbiamo visto la convocazione eravamo a casa, sinceramente non ce lo aspettavamo. Poi sono arrivati tanti messaggi dalla famiglia, dagli amici e abbiamo capito. Una bella soddisfazione”. LEGGI TUTTO

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    Italia, Mancini chiama Chiesa, Fagioli e Miretti

    TORINO – Le prestazioni con la maglia Juventus sono state notate anche da Roberto Mancini. Il commissario tecnico infatti ha premiato con la convocazione in Nazionale i due giovani bianconeri Fagioli e Miretti, nel gruppo per le partite contro Albania e Austria, in programma rispettivamente mercoledì 16 e domenica 20 novembre. Una lista come sempre orientata verso la linea verde, che conterà pure il classe 2006 Simone Pafundi dell’Udinese, il più giovane della truppa. LEGGI TUTTO

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    La Juve azzurra a Verona: 5 su 11 in campo. E non finisce qui

    TORINO – A Verona l’ultimo esempio, tra titolari e sostituti. Prendete l’undici atteso al Bentegodi: Mattia Perin, Leonardo Bonucci, Nicolò Fagioli, Manuel Locatelli, Moise Kean, tutti in campo dal primo minuto. E aggiungete al menu chi sarà prevedibilmente a disposizione, a partire dal “veterano” Fabio Miretti, passando per Federico Gatti, naturalmente aspettando che torni Federico Chiesa e con Daniele Rugani che, a meno di sorprese, ha perso il ballottaggio con Bremer. Totale: 5 giocatori italiani impiegati da Massimiliano Allegri dall’inizio contro i gialloblù ultimi in classifica e se non è un primato stagionale, poco ci manca. Di certo i 5 azzurri in campo rappresentano un record in questa stagione travagliata, ma che si può ancora raddrizzare.
    Giocano perché valgono
    Non siamo più ai tempi del blocco Juventus trionfante al Mundial 1982 o ai nove bianconeri iridati nel ’34 con il ct Vittorio Pozzo al timone, perché per altro qui si tratta di giovani che devono ancora affinarsi e completarsi del tutto, ma insomma: il quadro è chiaro e incoraggiante. E pazienza se i “maligni” e i “superbi” del maestro Francesco De Gregori sentenzieranno in eterno che questa Juve si sta italianizzando solamente perché i big sono in infermeria: come si può pensare che i vari Fagioli e compagnia di giovani rampanti possa trovare spazio quando Paul Pogba tornerà in sella? Sostengono, tronfi e boriosi. Sono gli stessi che tacciono Allegri di aver fatto ricorso ai talenti solamente quando non c’era più nessuno o quasi a disposizione, non per inclinazione naturale di Max. Amen, i fatti raccontano che questa Juve per metà azzurra – il ct Roberto Mancini sentitamente ringrazia – è chiamata ad accelerare il rilancio in campionato, avviato dalle quattro vittorie consecutive senza gol subiti, che incredibilmente rischiano di riportare i bianconeri in zona Champions League. Ma vi ricordate cosa si diceva di questa squadra solamente un mese fa, dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan? Roba da pazzi, in un certo senso…
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    Iran e Mondiale in Qatar: chi specula sulla esclusione non fa bella figura

    TORINO – Continua il pressing sulla Fifa per l’esclusione dell’Iran dai Mondiali del Qatar. Dopo le lettere delle organizzazioni umanitarie e di coreografici personaggi (come Paolo Zampolli, sedicente “manager di modelle” che ha presentato Melania Krauss a Trump ricevendone in cambio l’incarico di ambasciatore della Repubblica Domenicana presso l’Onu, con annessi scandali legati alla sparizione di fondi) ora è il turno “più cogente” dei club del campionato ucraino. I qualic chiedono che l’Iran sia escluso dai prossimi Mondiali a causa del sostegno militare di quel Paese all’invasione da parte della Russia. L’amministratore delegato dello Shakhtar Donetsk, Sergei Palkin, ha infatti accusato l’Iran di “partecipazione diretta agli attacchi terroristici contro gli ucraini”, suggerendo che la Nazionale del suo Paese, l’Ucraina, dovrebbe essere ammessa in Qatar come sostituta.

    Le speculazioni

    Andiamo con ordine e cominciamo dal fatto che la questione potrebbe ottenere qualche attenzione in più dalla Fifa rispetto alle vicende legate ai diritti umani in Iran, questioni in cui tanto il Cio quanto la Fifa (a cascata) tengono a non intervenire se non con raccomandazioni o generici avvisi. Altrimenti è ovvio che un Mondiale in Qatar non lo organizzeresti mai… Qui, invece, si entra nel tema dell’aggressione ali altri stati membri e la questione potrebbe avere un peso diverso, non fosse che tira in ballo il ginepraio delle alleanze e non di una aggressione diretta. E, in tutto questo, non va trascurata l’inelegante (per non dire di peggio) conclusione di Palkin che chiede l’ammissione dell’Ucraina in spregio alla libertà di decisione sancita dallo statuto della Fifa.

    Le conseguenze

    Che non sarebbe a vantaggio, lo ribadiamo per l’ennesima volta, dell’Italia o di qualche altra Nazionale a caso, bensì della prima esclusa della Confederazione del Medio Oriente: gli Emirati Arabi. Insomma, sarebbe appena il caso che si smettesse di speculare sulla tragedia interna dell’Iran, sia che lo perseguano ambigui personaggi a metà tra il mondo gossip e della “politica”, sia che venga in mente a dirigenti calcistici. Che non offrono, neanche loro, una edificante immagine di se stessi.
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    Maccabi-Juventus: cosa c’è da sapere sul Sammy Ofer Stadium. Ecco perché Bonucci lo ricorda…

    INVIATO AD HAIFA
    Lo stadio in cui giocherà la Juventus questa sera è il nuovissimo Haifa International Stadium, meglio noto come io Stadio Sammy Ofer. Dal nome del magnate – impero marittimo, settore bancario e immobiliare – che in sostanziosa parte lo ha finanziato donando oltre 20 milioni di dollari su comunque oltre mezzo miliardo di dollari spesi in tutto) per la sua realizzazione.
    L’impianto è stato costruito a partire dal 2009 ed è stato inaugurato nel 2014. E’ utilizzato da Maccabi Haifa, Hapoel Haifa e a volte anche dalla Nazionale israeliana. L’italia vi ha giocato il 5 settembre 2016 in occasione della partita di qualificazioni ai Mondiali del 2018 e nell’occasione ha battuto Israele per 3 gol a 1 con i gol di Pellè, Candreva su rigore e Immobile. Il ct era Ventura,  Chiellini venne espulso. Da segnalare la presenza di Bonucci in campo (nella BBBC) e Rugani in panchina. Stasera, dunque, tira aria di deja vu per i due difensori i quali confidano che si ripeta anche il risultato.
    La capienza dell’impianto è di 30.780 posti tutti esauriti in prevendita per ogni partita.
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    Maccabi-Juventus: cosa c’è da sapere sul Sammy Ofer Stadium. Ecco perché Bonucci lo ricorda…

    INVIATO AD HAIFA – Lo stadio in cui giocherà la Juventus questa sera è il nuovissimo Haifa International Stadium, meglio noto come lo Stadio Sammy Ofer. Dal nome del magnate – impero marittimo, settore bancario e immobiliare – che in sostanziosa parte lo ha finanziato donando oltre 20 milioni di dollari su comunque oltre mezzo miliardo di dollari spesi in tutto) per la sua realizzazione.

    L’impianto e il precedente

    L’impianto è stato costruito a partire dal 2009 ed è stato inaugurato nel 2014. E’ utilizzato da Maccabi Haifa, Hapoel Haifa e a volte anche dalla Nazionale israeliana. L’italia vi ha giocato il 5 settembre 2016 in occasione della partita di qualificazioni ai Mondiali del 2018 e nell’occasione ha battuto Israele per 3 gol a 1 con i gol di Pellè, Candreva su rigore e Immobile. Il ct era Ventura, Chiellini venne espulso. Da segnalare la presenza di Bonucci in campo (nella BBBC) e Rugani in panchina. Stasera, dunque, tira aria di deja vu per i due difensori i quali confidano che si ripeta anche il risultato. La capienza dell’impianto è di 30.780 posti tutti esauriti in prevendita per ogni partita.
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    Gentile, il compleanno con le sue donne: la mamma e la Juventus

    TORINO – «Ieri per me è stato un compleanno speciale perché tu sei sempre con me mamma…». Così scrive su Instagram Claudio Gentile, dopo aver festeggiato i suoi primi 69 anni. Le sue due donne: la madre sempre a fianco e la Juventus, appesa sulla parete e nel web, con i post sempre apprezzati dall’ex difensore campione del mondo nel 1982 con l’Italia di Enzo Bearzot. E arrivano anche gli auguri del ct azzurro Roberto Mancini. Oltreché dei tifosi che non dimenticano l’uomo che ha fermato Zico e Maradona. LEGGI TUTTO