La leggenda narra che Cristiano Ronaldo, all’età di 10 anni, venne ceduto dall’Andorinha al Nacional de Madeira per due palloni e un gioco di maglie. Ora: che Luis Hasa, giovane talento in forza all’Under 19 di Montero, possa ricalcare le orme del portoghese è tutt’al più un ondivago auspicio della Juventus. Il trequartista classe 2004, però, rientra a pieno titolo nell’abbondante schiera di giocatori i cui primi passi in carriera sono stati frutto di un baratto. L’episodio, in questo caso, prende forma nell’anno di grazia 2012, quando l’attento lavoro di scouting sul territorio permette al club bianconero di mettere gli occhi prima e le mani poi su un minuto ragazzino di 8 anni che inventa calcio nell’allora San Domenico Savio, piccola società che affondava le radici in provincia di Asti. I dirigenti del club sono entusiasti di poter offrire alla Juventus un proprio tesserato, ma in cambio chiedono timidamente un favore: “Tra poche settimane ospiteremo un torneo giovanile, non è che potete mandarci anche la vostra squadra?”. L’avventura di Hasa con i bianconeri nasce da quella risposta, naturalmente affermativa. E sboccia, anno dopo anno, all’interno del vivaio di Vinovo, fino a colorarsi anche d’azzurro.
Prima rete in azzurro
Il piccolo Luis, infatti, nasce a Sora da genitori albanesi e gode di doppia nazionalità, ma fino ai 18 anni non risulta eleggibile per regolamento dalle selezioni dell’Italia. Così il suo esordio in Nazionale, nonostante da anni sia uno dei talenti più in mostra dell’intera annata 2004, avviene soltanto con l’Under 18, che la scorsa estate contribuisce a trascinare sino alla finale dei Giochi del Mediterraneo. A febbraio la prima volta in Under 19, gruppo in cui è stato confermato dal ct Bollini – insieme agli altri bianconeri Dellavalle, Turco e Mancini – per le qualificazioni all’Europeo di categoria in corso di svolgimento in Polonia. Lì dove gli azzurri hanno steccato la prima gara con l’Estonia e dove si sono salvati in extremis nella seconda contro la Bosnia. Grazie a una rete, neanche a dirlo, proprio di Hasa. La prima in Nazionale, alla decima presenza complessiva, nonché quella che ha fissato il punteggio finale sul 3-2, al minuto 88, con un colpo da biliardo dal limite soltanto 5′ dopo essere subentrato in campo. Una stoccata decisiva per le speranze degli azzurri, che domani (ore 14) di fronte ai padroni di casa si giocheranno l’accesso alla fase finale della manifestazione.
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Una perla contro il Psg
I colpi e i movimenti di Hasa, però, non stanno attirando soltanto ora le attenzioni degli addetti ai lavori. Basti pensare che, su consiglio di Simone Bernardo, il giovane bianconero già due anni fa era stato inserito nella scuderia della CT10 Management, l’agenzia di Francesco Totti: mica male per un ragazzo cresciuto con il numero 10 sulle spalle, maglia che indossa tuttora in Under 19 nonostante la presenza in organico di elementi di spessore assoluto come Yildiz. Oggi, invece, la procura di Hasa è nelle mani di Federico Pastorello, che ne sta accompagnando la crescita a Vinovo: sotto l’ala del mentore Bonatti, il rifinitore tascabile già lo scorso anno ha collezionato 29 presenze in Under 19 da sotto età, mentre in questo primo scampolo di stagione con Montero ha offerto una perla di rara bellezza con una punizione che si è infilata sotto l’incrocio dei pali all’esordio in Youth League in casa del Psg. Soltanto un piccolo antipasto di quel che sarà: se lo augura la Juventus, ma anche la Nazionale.
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