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    Lazaro, lungo stop e riscatto in bilico. E il Toro resta con Singo e Vojvoda

    TORO – Ivan Juric resta con gli uomini contati: gli esterni a tutta fascia sono soltanto due, ovvero Mergim Vojvoda e Wilfried Singo. Valentino Lazaro, infatti, resterà fermo a lungo per la lesione di alto grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, andato ko a Salerno. «Purtroppo ho dovuto lasciare il campo dopo essere stato colpito al ginocchio… volevo continuare ad aiutare la squadra a vincere. Ma tornerò presto a lottare fianco a fianco con i miei colleghi per i nostri obiettivi. Grazie per i vostri messaggi e per il supporto. Forza toro», scrive il nazionale austriaco. E torna in discussione anche il riscatto dall’Inter, vista la situazione. Ancora fermo ai box anche Ola Aina, che va pure a scadenza. Insomma, una situazione critica.Guarda la galleryFlop Radonjic, Milinkovic-Savic evita la sconfitta: le pagelle di Salernitana-Torino LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Torino, Juric: “Europa? La vedo difficile. Per Vialli mi dispiace molto”

    Dopo l’1-1 interno contro il Verona nel ritorno in campo della Serie A, il Torino fa visita alla Salernitana per la 17ª giornata. Nel lunch match di questo turno i granata sfidano i campani del grande ex Davide Nicola che, dopo un avvio molto promettente, sembrano aver tirato il freno a mano e sono reduci da tre ko consecutivi (Fiorentina, Monza e Milan). Il tecnico croato, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la gara contro Piatek e compagni.
    Come presenta la partita di domani?
    “Sarà una gara difficile, loro ottima squadra e allenata bene. Sarà una partita molto dura”.
    Come stanno gli infortunati?
    “Per Aina e Pellegri ci vuole tempo, Singo sarà convocato e vedremo come introdurlo per il ritmo partita”.
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    Come incideranno le tre partite?
    “Ci devo pensare. Abbiamo giocatori che non si allenavano sempre e altri che fanno fatica un po’ a recuperare. Domani va bene, non dovrei cambiare tanto, poi si valuterà se si riesce a fare qualcosa a Milano (per la sfida ai rossoneri in Coppa Italia ndr). Oggi vediamo, qualcosa cambierò e speriamo di indovinarlo”.
    Può giocare Linetty? Possibile che riposino Ricci o Lukic?
    “Sì, può succedere, chiedere tutte le partite a soli due giocatori è troppo.Linetty sta facendo un ottimo campionato, pensavo di gestire queste partite così”.
    Sui due possibili innesti per completare l’organico: sente che da parte della società c’è la volontà di venire incontro alle sue riflessioni?
    “Penso di sì. Poi dipende dalle possibilità economiche. Ma mi sembra che vorrebbero accontentarmi, migliorare e completare la rosa e rispettare le mie idee. È la mia sensazione, poi bisogna vedere se sono giocatori che ci possano migliorare. Noi abbiamo bisogno di qualcuno di sostanzioso”.
    Che traguardo si aspetta dal Torino in questa stagione? Pensare a un Torino che possa rimanere aggrappato a chi sta davanti per giocarsi il sesto-settimo posto è una suggestione?
    “La vedo difficile stare attaccati lassù. Ci sono le sei grandi, noi non possiamo paragonarci a loro come organico, struttura e tutto. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro: l’obiettivo è migliorare e fare il massimo, ma non possiamo dire noi vogliamo questo. Tutti devono avere un obiettivo chiaro, il nostro è salvarvi perché è la nostra realtà e io voglio migliorare al massimo la squadra”.
    Su cosa si aspetta un miglioramento?
    “L’altro giorno a me la squadra è piaciuta, era una gara piena di trappole e siamo stati maturi. Giocavano palla lunga, è stato difficile. Mi sembra che mancassimo sulla chiusura delle azioni: non penso solo all’attaccante che non segna, ma anche la chiusura degli ultimi passaggi. E anche sui calci piazzati non siamo buoni, anche per via dell’altezza. C’è da lavorare. Spero che si mantenga questa struttura migliorando altri aspetti”.
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    Ferrante consiglia il Toro: “Prendi Cheddira”

    TORINO – Che il Torino abbia bisogno di una punta è un fatto acclarato. Non solo perché Juric lo ha detto e ripetuto in più occasioni, ma anche perché basta valutare le partite dei granata e l’attuale situazione: ovvero, un attaccante che fa un grande movimento ma segna poco (Sanabria) e uno di qualità eccelse ma fisicamente fragile (Pellegri). In questo senso, Marco Ferrante – che nel Toro ha giocato 252 partite e segnato 123 reti tra il 1996 e il 2004 – ha le idee chiare e le rivela in un’intervista che troverete su “Tuttosport” di domani e della quale diamo qui qualche anticipazione. Sul rinforzo che serve le idee di Ferrante sono chiarissime: «Il Toro deve prendere Cheddira. Sta benissimo e ha le caratteristiche giuste per colmare le lacune della squadra». L’ex bomber boccia le idee di Juric in merito al tridente dei trequartisti («Esperimento fallito. Al Torino serve una punta vera»), ma difende con forza il lavoro del tecnico: «Bisogna fidarsi di Ivan e rinnovare subito il contratto. È la cosa giusta da fare. E poi sul mercato vanno ascoltate le sue idee». Domenica i granata saranno di scena a Salerno: «E sarà una battaglia. Questo è il mese decisivo per capire quali prospettive può avere il Toro nel girone di ritorno».

    Su Tuttosport di domani l’intervista integrale. LEGGI TUTTO

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    Juric: “Avanti col Toro? Così si può”

    TORINO – Torna a parlare dopo la lunga sosta Juric: e parla di tutto. Non solo del Verona, l’avversario di domani. Ma anche di singoli giocatori, futuro, contratto, ambizioni e prospettive. Partiamo dal rinnovo, che è uno dei discorsi che maggiormente interessano i tifosi. «In questi diciotto mesi abbiamo tutti fatto un lavoro strepitoso, anche dal punto di vista economico: abbassato il monte ingaggi e l’età media, guadagnato dal mercato e migliorato la situazione della rosa. Vedo positivo il fatto che la società abbia investito e migliorato il Filadelfia. Ora è il club che deve decidere se fare passi avanti, perché restare sul posto non basta. Io penso che ci siano alcune cose da migliorare: se siamo tutti d’accordo sarebbe bello proseguire insieme il discorso. Io ho delle idee su cosa c’è da perfezionare sul campo e anche dove come società dobbiamo migliorare». Juric, dunque, apre spiragli importanti, fondamentali. Avanti con gli altri argomenti caldi. «Vlasic per me è indispensabile perché sa fare tutto, anche la prima punta in caso di necessità. Non è un campione, ma un giocatore strepitoso. Lukic resterà con noi. È un giocatore importante, uno che non tira mai indietro il piede. Da lui mi aspetto mesi da grande protagonista. Sono soddisfatto di aver lavorato nell’ultimo periodo con tanti ragazzi della Primavera. Sono tutti cresciuti: Gineitis, per esempio, adesso fa parte della rosa della prima squadra. Tipo intelligente, mi piace. Ed è l’unico mancino che abbiamo. Sanabria non si vende e anche per domani è a disposizione. Per ora restano pure Seck e Bayeye. Dico che con due acquisti di spessore questo Toro diventa competitivo ai massimi livelli. E adesso pensiamo al Verona, tre punti per noi fondamentali».  LEGGI TUTTO

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    Toro e Juric: ripartenza lanciata

    TORINO – Quattro vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte: di poco, ma il bilancio del Torino nella prima gara di gennaio nelle ultime dieci stagioni è positivo. In particolare è notevole il trend granata negli ultimi tre campionati. Lo scorso anno, quando già Juric era il tecnico, alla ripresa arrivò un secco e inequivocabile 4-0 alla Fiorentina. In precedenza, con Giampaolo allenatore, il successo era invece arrivato a Parma (0-3). A ritroso si va quindi alle tre prime partite dell’anno nuovo con Mazzarri: ottima la prima per il toscano, che fa il suo esordio il 6 gennaio 2018 superando 3-0 il Bologna. Nelle due annate successive il Toro di Mazzarri una volta perde e un’altra vince sempre a Roma contro i giallorossi (3-2 per i capitolini nel ’19, 0-2 granata nel ’20). Lusinghiero il bilancio degli ultimi cinque campionati, alla ripresa: quattro vittorie e un ko.

    Il caso Ventura: nessuna vittoria

    Prendendo in esame nel complesso dieci tornei di Serie A si abbraccia anche la stagione del compianto Mihajlovic (è il 2016-17: il serbo inizia la seguente, ma viene esonerato proprio alla vigilia della prova contro il Bologna) e le quattro con Ventura: Miha pareggia a Reggio Emilia contro il Sassuolo (0-0), mentre il ct del fallimento azzurro nel 2018 pareggia 0-0 fuori casa con Catania e Chievo (rispettivamente nel gennaio ’12 e ’14) e perde a Parma e Napoli (gennaio ’13 e ’16).

    Toro e Juric: senza subire gol

    Sommando il recente percorso dei granata a quello tenuto da Juric in qualità di tecnico del Verona, alla prova di domani (14.30 al Grande Torino proprio contro i gialloblù veneti) il Toro arriva con una statistica più che confortante. Due gli appuntamenti del croato con la prima partita dell’anno da allenatore del Verona: vittoria a Ferrara contro la Spal (0-2 il 6 gennaio 2020) ripetuta l’anno seguente a La Spezia (0-1 il 3 gennaio ’21). Due successi senza subire gol, esattamente come il Toro nelle prime tre di gennaio delle ultime tre stagioni. LEGGI TUTTO

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    Torino, così Juric ha riabbracciato Vojvoda

    TORINO – Mergim Vojvoda ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle il suo pessimo ultimo atto del 2022. A Roma, prima della sosta per il Mondiale, era stato sostituto alla mezz’ora da Singo: davvero troppo brutta la sua prestazione fino al cambio voluto da Juric, spazientito dalla passività del kosovaro. Ovviamente arrabbiato, perché una sostituzione prima dell’intervallo sembra quasi un affronto, una questione personale. Non era così, perché poi Juric e Vojvoda hanno trovato modi e tempi per chiarire i propri punti di vista. Dopodiché il laterale sinistro ha ricominciato a lavorare, a testa bassa. A partire dai primi giorni al Filadelfia fino ad arrivare al ritiro di San Pedro del Pinatar, in cui ha ritrovato una condizione fisica perfetta. Contro la Cremonese in amichevole, al rientro a Torino, ha fatto bene, pur perdendo qualche pallone di troppo. Ma col Monza ha stupito: il vero Vojvoda è tornato. Anche con un gol stupendo, il secondo di giornata. Un destro magnifico, all’incrocio dei pali, su suggerimento geniale di Radonjic. Una rete che gli servirà soprattutto per alzare il morale, per tornare ad essere uno dei valori aggiunti del Toro. Nel primo anno di Juric si è rivelato tale, ora deve ripetersi dopo un girone d’andata molto complicato.Guarda la galleryMonza-Torino 1-4: Vojvoda show, il gol è un gioiello!

    Vojvoda, adesso Juric gli chiede una crescita totale

    I motivi del calo sono da ricondurre ai guai fisici estivi, che gli hanno impedito di svolgere gran parte della preparazione. Vojvoda rincorre da luglio la credibilità che aveva conquistato nel tempo e adesso sembra allineato. A Monza si è proposto tante volte sul fondo, ha legato benissimo con la trequarti e ha mostrato una condizione fisica ottimale. La gamba c’è, l’intesa coi compagni pure e la perla che ha trafitto Di Gregorio gli consente di chiudere al meglio il 2022. Nel nuovo anno deve subito confermarsi: contro il Verona giocherà. Gli infortuni di Aina e Singo sguarniscono le fasce di elementi da proporre, per cui la corsia di sinistra è di Vojvoda. Adesso Juric gli chiede una crescita totale: dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche sul piano mentale. Deve blindare la sua fascia, senza più alti e bassi: la continuità sarà fondamentale per la sua maturazione. Nei giorni scorsi il Toro si è interessato a Jesus Vazquez, ora in realtà vicinissimo al Getafe. Sarebbe stato un concorrente di Vojvoda, probabilmente stimolato dalle tante voci di mercato su possibili nuovi esterni. Col Monza ha dimostrato che su di lui si può contare: contro il Verona serviranno conferme. Ma la strada imboccata da Mergim è quella giusta. Ha le qualità per imporsi: qualche mese fa il Milan aveva chiesto informazioni su di lui. Maldini e Massara, quando battezzano un giocatore, difficilmente sbagliano. A Vojvoda il compito di dimostrare di essere ancora quello capace di attirare il Diavolo. LEGGI TUTTO

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    Juric riabbraccia Vlasic: punto fermo del Torino

    TORINO – L’ultimo a essere sostituito in una partita del Toro, l’ultimo della rappresentanza granata a lasciare il Qatar. Nikola Vlasic da Spalato – città che ha dato i natali pure a Juric – si conferma nei panni del “pitbull”: una prima volta lo aveva così battezzato il tecnico croato, poi il soprannome era stato fatto proprio da Cairo. Domani sarà il giorno del ritorno al Fila anche per l’attaccante esterno della Croazia che Vagnati punta a riscattare dal West Ham: il diritto è fissato a 15 milioni, il giocatore ne vale attorno ai 25. Il riscatto costa caro, ma il disturbo sarebbe ampiamente ripagato.

    Mercato: manca Praet, Vagnati ci punta

    Vlasic nel Toro in campionato ne ha giocate 15 su 15, subentrando una volta – a Monza – e uscendo sempre in una sola occasione – col Bologna -: per il resto ha realizzato filotto pieno. Ergendosi anche a bomber principe dei granata: 4 gol. Tre reti consecutive a Cremonese, Atalanta e Lecce, una con la Samp prima del pari di Roma che avrebbe chiuso la prima parte della stagione in favore del Mondiale. Che Vlasic ha attraversato da protagonista: delle 48 totali con la Croazia (7 i gol) sei sono state disputate in Qatar. Ha perso soltanto la terza del girone contro il Belgio per infortunio, per il resto ha sempre preso parte alla cavalcata che ha portato i croati al terzo posto (al ko in semifinale contro l’Argentina ha fatto seguito il successo contro la sorpresa Marocco). Vlasic è la punta di diamante di un reparto granata dotato di altri due elementi di alto livello: Radonjic e Miranchuk. Manca il quarto: Vagnati resta forte su Praet del Leicester, una possibilità è sempre Rossi del Fenerbahce. E il 2 gennaio, data di apertura del mercato, si avvicina. Poi il 4 ci sarà la ripresa del campionato: se Vlasic mercoledì a Monza fosse risparmiato, in vista della gara interna contro il Verona, prima del 2023, sarà regolarmente in campo. Da pitbull qual è.
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    Torino, manca il gol. Zero squilli con la Cremonese

    TORINO – Un Toro svuotato di titolari e con anche parecchie riserve out (10 assenti) disputa un’amichevole senza storia con la Cremonese. Nel senso che davvero non passerà neanche alla microstoria. Uno 0 a 0 con pochissimi squilli, decisamente noioso e infarcito da errori continui. Preparazione invernale in corso e poca concentrazione per tanti. Adesso però risuona un vero allarme a centrocampo, già pensando al 4 gennaio, ripresa del campionato contro il Verona. Linetty ancora lungodegente per una lesione muscolare, Ricci out per un affaticamente allo stesso polpaccio che a settembre lo tenne fuori per oltre un mese, Lukic improvvisamente colpito da febbre in mattinata come da comunicazione ufficiale del club (influenza da… mercato?) e ora anche Ilkhan infortunato, e presumibilmente per parecchio. Caviglia destra ko, brutto trauma distorsivo con rischio fratture e interessamento dei legamenti: il ragazzo, in stampelle, è stato accompagnato subito in ospedale per esami. Si teme uno stop molto lungo. Circa mille gli spettatori. Rappresentanza degli Ultras in Maratona: han cantato dall’inizio alla fine pure per scaldarsi, si sono uditi anche cori di contestazione a Cairo.
    Torino, l’urlo di Ilkhan
    Partita noiosa, senza squilli, se non un paio di discese in velocità di Radonjic, in dribbling ripetuto, un’occasione non finalizzata da Sanabria, splendidamente lanciato da Miranchuk, e un diagonale in mischia di Schuurs parato in tuffo da Carnesecchi. Turnover su entrambi i fronti, ordinaria amministrazione per Vanja, ritmo blando, molti errori di misura e leggera supremazia territoriale del Torino, ma senza sfondare. L’unico fatto veramente da sottolineare è il brutto infortunio occorso al 28’ a Ilkhan: portato subito in ospedale per esami, si temono lesioni se non fratture alla caviglia destra (Dessers gli è franato malamente addosso commettendo un fallo davvero evitabile, dopo un contrasto aereo: urlo del turco e uscita immediata, molto claudicante, a fatica, sostenuto dai preparatori, appoggiando il piede a malapena, tra continue smorfie di dolore).
    Torino, bene Gineitis
    Elogiabile, nel contempo, la prova da titolare di Gineitis, centrocampista di 18 anni, prodotto della Primavera: buona presenza e personalità.
    Vojvoda, che svista
    Ripresa ancor più povera di contenuti, ma non solo per i tanti cambi sia nel Toro sia nella Cremonese. Sono continuati gli errori marchiani nel fraseggio (uno clamoroso di Vojvoda, che con un retropassaggio ha lanciato Demmers solo davanti a Vanja: conclusione parata, come più avanti su una bordata ravvicinata di Afena-Gyan). Il kosovaro di Juric ha anche sprecato una buona opportunità con un tiro a giro centrale dal limite. Vicino al gol invece Adopo con un diagonale radente in una buona percussione. Ma soprattutto Gineitis nel finale con un missile deviato in angolo da Sarr. E ora il Monza: prossima amichevole per il Toro il 28, in Brianza.

    TORINO-CREMONESE 0-0
    TORINO (3-4-2-1)Milinkovic Savic (30’ st Berisha); Djidji (14’ st Rodriguez), Schuurs (29’ st Buongiorno), Zima (29’ st Bayeye); Lazaro (30’ st Weidmann), Ilkhan (30’ pt Adopo), Gineitis, Vojvoda (30’ st Dembele); Miranchuk (30’ st Edera), Radonjic (14’ st Ciammaglichella); Sanabria (29’ st Caccavo). A disposizione: Fiorenza, Adopo, Ruszel, Wade, Antolini. Allenatore: Juric
    CREMONESE (4-3-1-2) Carnesecchi (1’ st Sarr); Ghiglione (1’ st Lochoshvili), Hendry (32’ st Vasquez), Bianchetti (22’ st Aiwu), Sernicola (32’ st Baez); Pickel (22’ st Tsadjout), Ascacibar (14’ st Castagnetti), Milanese (14’ st Meite); Okereke (22’ st Zanimacchia), Dessers (14’ st Ciofani); Bonaiuto (14’ st Afena-Gyan). A disposizione: Saro, Valeri, Acella, Escalante, Quagliata, Lochoshvili. Allenatore: Alvini
    ARBITROGualtieri di Asti
    NOTE spettatori circa mille. Ammoniti: nessuno. Angoli: 7-0. Rec. tempo: pt 1, st 0 LEGGI TUTTO