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    Torino, ecco Ilkhan. Ora le visite e la firma. Poi da Juric

    TORINO – (e.e.) Il turco Emirhan Ilkhan è finalmente arrivato in Italia. A Malpensa la prima foto con la sciarpa del Torino e un sorriso grande così. Diciotto anni, tra i più promettenti in Europa, ha scelto i granata nonostante il rilancio del Besiktas che gli offriva lo stesso ingaggio. Stamane ha iniziato le visite mediche di rito presso il Centro di Medicina dello Sport .

    DA JURIC Lo aspetta il tecnico Ivan Juric, che ha ascendente sui giovani. E domani sera la Coppa Italia al Grande Torino, fosse anche solo da spettatore. In Turchia la sua “fuga” ha destato scalpore, tra i tifosi del Besiktas, ma a parità di offerta, come ha spiegato il presidente, turco, Ilkhan ha voluto a tutti i costi il Torino. LEGGI TUTTO

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    Ilkhan è in arrivo: sabato in tribuna al Grande Torino

    TORINO – TORINO – Arriverà domani Emirhan ?lkhan, il talentino turco che il Torino ha acquistato dal Besiktas. Diciotto anni, centrocampista, considerato uno degli elementi di spicco della sua generazione, Ilkhan ha rinnovato a giugno il contratto con la società bianconera, ma ha poi scelto di provare subito un’esperienza in Europa e in particolare nella Serie A. Vagnati è stato pronto ad anticipare la concorrenza: il Toro ha accettato di pagare la clausola rescissoria di 4,5 milioni più il 20 per cento sull’eventuale rivendita rendendo così nullo il rilancio del Besiktas, disposto a trattenere il giocatore soprattutto dopo che i tifosi hanno vivacemente protestato sul web per la cessione. «Abbiamo provato a tenere Ilkhan in ogni modo, ma ormai la sua scelta è stata fatta», ha spiegato il presidente Ahmet Nur Cebi. Sabato Ilkhan dovrebbe effettuare le visite mediche e la sera sarà al Grande Torino per assistere alla partita di Coppa Italia tra la squadra di Ivan Juric e il Palermo. LEGGI TUTTO

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    “Juric resta l’unica garanzia. Che tristezza per il mio Toro”

    Cosa pensa del Torino un sessantenne ex giocatore, allenatore e ancora oggi tifoso?«Dico sempre di essere stato il bambino più fortunato di Torino. Ho giocato nel settore giovanile, debuttando in prima squadra e giocando in Serie A con la maglia granata. Il Torino ha perso la sua identità in cui noi nostalgici ci riconoscevamo. Aveva dei valori unici, che anche gli avversari riconoscevano: dal settore giovanile a Superga, dal Filadelfia a tante altre cose che hanno permesso di lottare con i cugini ma sempre mantenendo le radici».

    Che idea si è fatto della lite molto accesa tra Juric e Vagnati?«Sono cose che nel calcio succedono, anche se dentro lo spogliatoio. È stato imbarazzante il fatto che sia venuto fuori. A livello professionale, nel calcio oramai ci sono compromessi tali da mantenere equilibri, anche precari, nonostante non ci sia stima reciproca. Non mi stupisco, invece, della possibile mancanza di feeling caratteriale tra due persone. Anche se arrivare a quel punto credo ci sia qualcosa di profondo che non va bene».

    Le immagini hanno fatto il giro del web. Che sensazione ha provato quando le ha viste?«Di dispiacere. È stata resa pubblica una cosa che può succedere in tutti gli ambienti, anche in famiglie. Scene di questo tipo ai miei tempi non sarebbero successe così alla luce del sole. Poi magari in un ambiente in cui ci sono caratteri forti si riescono a ottenere risultati migliori. Lo spogliatoio resta il posto più sano».

    L’allenatore ha fatto capire di essere arrivato al limite di sopportazione.

    «È tosto e terrà duro finché potrà. Ha un contratto lungo, che pesa da una parte e dall’altra. Sui tarallucci e vino dopo la querelle ha inciso l’aspetto economico. Mandare via Juric e Vagnati per Cairo significherebbe perdere tanti soldi».

    Ci sono litigi che fortificano o sono solo l’anticamera del fallimento?«Non sono uno che pontifica, perché a volte faccio fatica a capire le dinamiche del mio spogliatoio, figurarsi quello degli altri. È chiaro che i tifosi auspicano un chiarimento e che si faccia quello che è meglio per la squadra».

    Quanto ha inciso il mercato a rilento in questa situazione?«È stato determinante. Nessuno, tra Juric e Vagnati, può fare ciò che vorrebbe: uno perché non ha i giocatori che vorrebbe, l’altro perché non può acquistarli. Se due persone sono insoddisfatte aumenta il nervosismo e magari esplodono in situazioni come quella tra Vagnati e Juric dei giorni scorsi. Il Torino è Cairo, e nessun altro. Altrove non funziona così, ma il Toro è a conduzione familiare. In altre società ci sono tantissime persone in dirigenza e faccio fatica a capire realmente a cosa servano. Sono estremi diversi».

    Quindi non è solo un problema di mercato?«I problemi sono tanti. Penso alla mancanza di un centro sportivo, perché il Filadelfia non è del Torino e non è stato costruito dalla società. A livello di visione un club non può non pensare di avere strutture all’avanguardia. E poi, sempre per la nostalgia di un ragazzo del Filadelfia, c’è un settore giovanile allo sbando. L’altro giorno ho regalato a un mio amico la foto della vittoria del campionato nazionale Allievi con il Torino, nel 1980. È stato l’ultima vittoria in ordine di tempo, e questo dice tutto».

    A proposito, la Primavera è reduce da un anno in trasferta, con la sola ultima partita giocata al Filadelfia.«Mi sembra veramente assurdo che i ragazzi non possano giocare al Fila. Mi rendo conto che Juric tenga al terreno di gioco del campo principale, ma si tratterebbe di una partita ogni 15 giorni. Per quello che sta facendo la società sul settore del giovanile vuol dire che non vuole investire. Anche la situazione del Robaldo è imbarazzante».

    Quanto incidono sul rapporto con i tifosi le problematiche che ha elencato?«Tanto. Oggi tanti sono molto meno innamorati del Toro, me compreso. Lo scorso anno non sono mai andato allo stadio, nonostante mi piacesse il gioco di Juric. Vivo a Torino respiro l’aria del Toro ma vedo che non c’è nemmeno più rabbia tra i tifosi: solo apatia, assuefazione alla situazione odierna. È brutto sentire dire a qualcuno di loro “Se si vince o si perde non cambia niente”».

    Così com’è questa rosa riuscirebbe a salvarsi?«Secondo me sì, ma solo perché c’è Juric che è una sicurezza. È l’unico che sembra aver voglia di reagire, e si arrabbia perché ci crede. Questa è la sua forza, e per i tifosi che credono ancora nel Toro è importante. Ti dà speranza. Anche contro il Nizza, nonostante le poche alternative, il Toro ha dimostrato di avere qualità».

    Torniamo all’attualità, Lukic è l’uomo giusto per indossare la fascia da capitano?«Sì, anche perché conosce da più anni il Torino dall’interno e ha respirato un po’ d’aria granata. Ad oggi non vedo altri papabili in questa squadra».

    Ragionando anche in base all’ultima sfida contro il Nizza, in quale reparto il Torino ha più bisogno di rinforzi?«Direi dappertutto. In difesa serve un giocatore e in avanti un paio di trequartisti. Il campionato inizia tra poco ed è un rischio, di solito, inserire giocatori negli ultimi giorni. Poi magari può essere il contrario, ma io da allenatore vorrei i giocatori già in ritiro».

    La cessione di Bremer alla Juventus l’ha sorpresa?«Ho sempre detto di diffidare dai calciatori che baciano le maglie. La perdita più grande dal punto di vista identificativo è stata Belotti: condivido la sua scelta e il suo comportamento, perché ha dimostrato in campo quanto volesse bene alla maglia granata. Non è un ruffiano e per me è stato un calciatore e un uomo vero. Incarnava il classico spirito Toro ed era diventato un simbolo».

    Cosa si aspetta sul mercato da qui al 1º settembre?«Che il 31 agosto arrivino 3 o 4 giocatori, come succede da anni. Speriamo di essere smentito».

    E dal Toro nella prossima stagione?«Vedremo, anche se Juric è una garanzia. Sono fiducioso perché c’è lui, comunque vada il mercato. Il Torino dovrebbe sempre lottare almeno per il settimo posto, provando a conquistare un posto in Europa League o Conference». LEGGI TUTTO

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    Torino, domani le visite per Miranchuk e Lazaro. Ora i difensori

    TORINO – Ultimissime di mercato Toro. Chiusa la trattativa per portare il russo Aleksej Miranchuk sotto la Mole. Arriva in prestito con riscatto fissato a 12 milioni. Domani, sono programmate le visite mediche per il trequartista dal sinistro micidiale e per l’esterno Valentino Lazaro, austriaco che l’Inter dà ai granata sempre con la formula del prestito con diritto (6 milioni). Per Ivan Juric due rinforzi di peso che servono subito. Ora sotto con i difensori visti anche gli infortuni di Zima e Izzo. Schuurs e Denayer sul taccuino. Dalla Turchia, via libera per il giovane Ilkhan che ieri ha affrontato la Samp con la maglia del Besiktas. LEGGI TUTTO

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    Torino, si avvicina Miranchuk dell'Atalanta

    TORINO – Eccoci per l’appuntamento quotidiano con il mercato granata. Dalla Turchia conferme sul fatto che il Toro stia cercando l’affondo per il centrocampista del Besiktas Emirhan Ilkhan: la clausola rescissoria è di 4,5 milioni. Dall’Atalanta, invece, è in arrivo Aleksej Miranchuk: siamo ai dettagli. Il trequartista russo passerà alla corte di Ivan Juric in prestito con diritto di riscatto fissato a 12 milioni. Era già stato nel mirino del club granata in inverno. LEGGI TUTTO

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    Toro, domani c'è il Nizza: con il presidente Cairo in tribuna?

    TORINO – Domani, ore 19, a Nizza ultima amichevole del Torino prima dell’inizio delle sfide ufficiali. Un test importante, visto che la formazione francese è arrivata quinta in campionato ottenendo la qualificazione alla Conference League e ha vinto, proprio ai danni del Paris Saint-Germain, la Coppa di Francia. Un test di valore, dunque, anche perché arriva dopo la rissa verbale tra Juric e Vagnati. Per l’occasione potrebbe anche arrivare il presidente Cairo, considerando che nel corso del ritiro austriaco non ha mai visitato la squadra neppure per un veloce saluto. E la sua presenza, dopo tutto quello che è successo in questi giorni, potrebbe servire a riportare la normalità più assoluta all’interno del gruppo. Sarebbe una mossa societaria molto gradita da tutti, anche dal tecnico Juric. Al momento non c’è nessuna certezza sulla sua presenza, ma si tratta di una semplice speranza da parte del tecnico e dei giocatori. Sfida molto attesa, con particolare attenzione su Sanabria che nell’ultima amichevole contro l’Apollon Limassol è andato a bersaglio difendendo il posto da titolare da eventuali acquisti. Intanto domani mattina il neo acquisto Lazaro sosterrà le visite mediche e aspetterà la squadra di rientro da Nizza. Un giocatore in più per Juric, che ne aspetta altri.Guarda la galleryTorino, Sanabria decide la sfida contro l’Apollon LEGGI TUTTO

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    Toro: il gol di Sanabria, i messaggi di Juric

    SEEKIRCHEN – Un bel gol di Sanabria di testa (palla all’incrocio su punizione-cross liftata di Rodriguez) e il Toro batte anche l’Apollon Limassol, campione di Cipro, dopo i cechi del Mlada Boleslav e i campioni turchi del Trabzonspor. Ma la notizia vera è un’altra: la formazione titolare schierata da Juric, tutte riserve in blocco a parte il portiere (Berisha), con in campo due Primavera, Antolini e N’Guessan, e diversi giocatori fuori ruolo per forza, per arrivare a 11 (Verdi in mediana, Adopo in difesa…). Il turnover poteva essere logico, pensando alle fatiche del ritiro e all’imminenza della difficile partita di sabato, in Francia, contro il Nizza. Ma una scelta così… clamorosa, senza vie di mezzo, cioè non mescolando riserve e titolari come si fa solitamente, appare chiaramente anche come un messaggio stentoreo alla società: quando arrivano i rinforzi promessi da maggio? In tribuna, qui in Austria a Seekirchen, Vagnati. I summit con Juric continuano anche così, dunque. Non solo nell’hotel che ospita il Toro a Waidring, ma anche a distanza… LEGGI TUTTO

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    Torino, Vagnati in ritiro per placare Juric

    WAIDRING – Ragazzi, che ferocia! Forse doppia: perché finalmente aveva di nuovo a bordocampo anche Vagnati? Sorridiamo, su: il dt era venuto fin qui per cercare persino di calmarlo, Juric, presentandosi all’improvviso quando l’allenamento era appena cominciato. Ma altro che calma: è carico a pallettoni, Ivan! «Sali, sali, attaccalo! E’ un condannato che cammina! Mangialo, mangialo!». Brummmmm: detto, fatto. In mezzo al prato ce l’aveva con Seck, Juric, nel tardo pomeriggio di una giornata nuvolosa, 18 gradi dopo una notte zuppa di pioggia sino al mattino. Era il senegalese che doveva buttarsi sulle gambe del difensore lento a rinviare, per Ivan in versione dead man walking. Come Radonjic nel primo tempo e appunto Seck nel secondo già fecero sabato scorso contro il Trabzonspor, brillantemente: fino a rubar palla e a filare in porta, il serbo per il 2 a 0 e il compagno per il sigillo numero 3. E oggi altra amichevole, stavolta contro i campioni non più di Turchia ma di Cipro, l’Apollon Limassol.Sullo stesso argomentoToro, in Austria è arrivato il ds Vagnati: summit con JuricTorino

    Ore 18, in diretta tv (streaming) su Torino Channel. A Seekirchen, un paese non lontano da Salisburgo, a un’ora abbondante da qui, una settantina di chilometri da percorrere con giudizio senza pensare di fregare la valanga di autovelox in sequenza che si trovano da queste parti. Sempre con prudenza e rispettando i limiti di velocità, quando si guida: Austria o non Austria. Sempre al massimo dell’intensità, invece («dinamici, dinamici, più veloci, ho detto veloci!»), quando ci si allena con Juric: ieri letteralmente tarantolato, ma nel modo migliore naturalmente.

    Guarda la galleryToro, allenamento in Austria tra pioggia e incitamenti

    «Mangialo, è fregato!»

    Dovevate vederlo: lo ha potuto fare la trentina di tifosi presenti al centro sportivo. Uno spettacolo nel vero senso della parola. In mezzo al campo, durante una partitella a campo ridotto 11 contro 11. Una tonnara, dati gli spazi ristretti: ma non a detrimento della «qualità», che Ivan invoca a ogni piè sospinto (sul prato e sul mercato, of course). «Mangialo, mangialo!». «Ormai è fregato, attaccalo!». «Sali!». «Rischia il dribbling!». «Accorcia!». «Stringi, siiiiiiiiiiiiiiì, fai così!». «Provaci, non pensare!». «Calma adesso, calma». «Ci siamo, questo voglio vedere. Ci siamo, bravi». E poi quella battuta più sferzante di tutte, «è un condannato che cammina, vacci contro, divoralo!». E Juric mica soltanto urlava: correva anche lui in mezzo ai giocatori, dimenava le braccia come un vigile urbano invasato nel mezzo del traffico di Nuova Delhi. Anzi, non correva in mezzo ai giocatori, ma ci correva proprio dietro, ora per spingerli, ora per rimproverarli, urlando sempre più forte. E Vagnati a meditare in panca, col vice Moretti. Lo diciamo: ne abbiamo seguiti tanti di allenamenti del Toro, in poco meno di 30 anni di professione. E ne abbiamo conosciuti, di allenatori. Ma una grinta così prima di un’amichevole in ritiro a luglio in un paesino sperduto dell’Europa, beh: mai vista prima cotanta ferocia. Per questo Juric riesce a trasformare anche le ciabatte in stivali delle sette leghe.

    Sullo stesso argomentoToro, Policano: “Investire i soldi di Bremer. Finora nessun mercato”Calciomercato Torino

    Gli esami strumentali

    Con i turchi il Toro ha fatto il fenomeno: persino con Linetty centravanti, ed è tutto dire. Ma ora i problemi sono persino aumentati (però non alludiamo alla sfida odierna, contro avversari di caratura ben inferiore rispetto al Trabzonspor). Si è rotto Vojvoda, come già si preannunciava sul giornale di ieri in attesa di esami strumentali come Dio comanda: lesione muscolare di primo grado al retto femorale sinistro, tra i 20 e i 30 giorni di stop; e poi Buongiorno, forte sovraccarico ai limiti della lesione al muscolo otturatore esterno, a livello del bacino (almeno 7 giorni); Pellegri, sempre out per la violenta contusione di una settimana fa, con interruzione della normale preparazione atletica in ritiro; infine Radonjic, di nuovo alle prese con un affaticamento muscolare (e sarebbe strano se oggi venisse rischiato). Per quel che si è visto in allenamento, contro il Limassol si può prevedere un 3-4-2-1 con Berisha in porta, Djidji, Zima e Rodriguez in difesa, Singo, Lukic, Ricci e Aina sulla linea del centrocampo, quindi Seck e Linetty dietro a Sanabria. Con Verdi primo rincalzo in attacco, eventualmente anche per il 3-5-2. E Zaza? C’è, ma non c’è. Pro memoria: quello odierno sarà l’ultimo test in terra austriaca. Il prossimo? Sabato in Francia, a Nizza.

    Guarda la galleryIn attesa dei rinforzi Juric modella il nuovo Toro in Austria

    Dall’ovovia a…

    Lunedì sera, Juric, il suo staff, i medici e la rosa sono andati a cenare in un locale tipicamente tirolese alla partenza dell’ovovia, qui a Waidring. Si sono suddivisi l’intera spesa i giocatori. Musica maestro, addio alla routine per una volta e allegria a carrettate. Ventiquattr’ore dopo, ieri sera, il primo confronto diretto Juric-Vagnati nell’hotel che ospita il Torino. In questo caso pagava Cairo, ovviamente. Non risultano inni di gioia. P.s.: si cerca un sorriso per non piangere.

    Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO