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    Trabzonspor-Torino 0-3: Radonjic e Seck lanciano i granata

    KITZBUHEL (Austria) – Dopo la sconfitta contro l’Eintracht Francoforte (3-1) e il successo sul Mlada Boleslav (2-0), il Torino di Ivan Juric scende in campo a Kitzbuhel per affrontare il Trabzonspor nella terza amichevole estiva di questo precampionato e regola i turchi con un netto 3-0, frutto della doppietta di Radonjic e del sigillo di Seck.
    Trabzonspor-Torino 0-3: la partita in diretta
    90′ – TRIS DEL TORINO: finisce così in Austria, con la doppietta di Radonjic e il tris firmato da Seck.
    56′ – GOL DEL TORINO: è Seck a calare il tris per i granata.
    50′ – Iniziato il SECONDOTEMPO: Milinkovic-Savic, Izzo e Verdi i nuovi innesti di Juric
    46′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO: Torino in vantaggio 2-0
    40′ – Ammonizione per Zima
    31′ – Cambio nel Trabzonspor: entra Denswil al posto di Elmali
    23′ – Cooling break per le due squadre
    22′ – GOL DEL TORINO: altra rete di Radonjic.
    20′ – GOL DEL TORINO: ha segnato Radonjic.
    1′ – E’ iniziata la partita tra Trabozonspor e Torino
    Trabzonspor-Torino, le formazioni ufficiali 
    TRABZONSPOR: Cakir; Ozdemir, Visca, Tomoz, Bakasetas, Vitor Hugo, Cornelius, Hamsik, Elmali, Larsen, Trezeguet
    TORINO (3-4-2-1): Berisha; Djidji, Zima, Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic, Vojvoda; Linetty, Seck; Radonjic. All: Juric.
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    Toro, Juric va in pressing: Solet per la difesa

    TORINO – Sarà difficile possa essere guarita la ferita procurata da Cairo ai tifosi – esclusi i pochi che plaudono ai 50 milioni complessivi incassati – cedendo Bremer alla Juve. Quanto si sta verificando in questa estate bollente tende, o forse già supera l’assurdo: oltre al brasiliano, in bianconero potrebbe andare pure Belotti, libero di decidere il proprio futuro dopo aver scelto di svincolarsi dal Torino anche per pregressi contrasti con il presidente. Un potenziale, ulteriore travaso di bile per una tifoseria che sta assistendo al depauperamento del lavoro portato avanti da Juric. Di suo furibondo per l’andazzo generale. Prima di certificare il passaggio di Bremer alla Juve si era visto Brekalo andarsene ritenendo il club non sufficientemente ambizioso, Mandragora passare alla Fiorentina per una fallimentare strategia di un riscatto che mai è andato in scena, Praet restarsene almeno fin qui al Leicester, Pobega – qui però secondo logiche comprensibili – tornarsene al Milan.Sullo stesso argomentoIl Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scattoCalciomercato Torino

    Contestualmente i 41 milioni (più 9 di bonus) versati dalla Juve a Cairo per il più forte difensore dello scorso campionato (il migliore in B, Gatti, era già stato soffiato sempre dai bianconeri al Toro nel mercato di gennaio portando al pubblico rimpianto di Juric), tolgono l’alibi fin qui alzato per spiegare l’assenza di colpi sul mercato (Radonjic e Bayeye sono due arrivi, non due colpi). Almeno, adesso, i soldi incamerati servano per procedere con un mercato che possa accontentare l’allenatore. Che per la difesa vuole Solet del Salisburgo. Visto quanto ricevuto dai bianconeri, sarà nel caso curioso ascoltare la spiegazione del mancato arrivo del francese: gli austriaci vogliono 12 milioni, e Vagnati è abbondantemente nelle condizioni di spenderli. Anche tenendo conto dei 38 milioni di passivo, visto che dai diritti televisivi il Torino ne ha incassati 43,5. Sommando ai diritti i soldi incamerati da Bremer, si arriva a un totale di 90. Sottratti i 38 di passivo nelle casse ne rimangono 52. Procedendo con i conti, con l’acquisto di Solet si arriverebbe a 40. Tesoretto utile per chiudere le operazioni delle quali si scrive in apertura di pagina 10.

    Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino

    Visto ciò cui si sta assistendo, non è però affatto scontato che Solet venga in effetti recapitato a Juric. E allora bene dare conto delle alternative registrando pure l’ingresso di un nuovo profilo. Che poi non è un nome del tutto inedito, considerato che già in passato il Toro aveva seguito Hason Denayer. Dal Belgio viene riportato il rinnovato interesse per il Nazionale delle Furie Rosse, svincolato dal Lione. Un profilo che si aggiunge a quelli, ribadiamo alternativi a Solet, sondati con più o meno convinzione nelle scorse settimane. Un giocatore che piace è Nelsson del Galatasaray: la dirigenza granata lo ha seguito dal vivo in più occasioni ricavandone ottime impressioni, ma il Galatasaray per il cartellino della colonna difensiva anche della Danimarca chiede 15 milioni.

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    Decisamente più bassa la valutazione di Nikolaou dello Spezia, ma palese pure che il greco non sia un elemento del valore di Solet o Nelsson: Vagnati, nell’ambito dell’operazione-Maggiore da tempo rifinita con i liguri e solo da annunciare, ne ha parlato con l’uomo mercato dei bianchi Pecini. Costa circa 5 milioni, ma non è una priorità, per Juric. Ivan vuole Solet, il Toro adesso può spendere per il francese. Il resto sarebbe un retrocedere dall’obiettivo primario ai secondari.

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    Torino, Singo: “Juric mi chiede più gol”

    Un martello su e giù per la fascia destra, certo. Ma anche un grimaldello con cui scardinare le difese avversarie. Mister Juric crede ciecamente in Wilfried Singo e, per questo, con il passare del tempo aumenta il ventaglio delle richieste all’ivoriano, i cui limiti sono ancora tutti da esplorare. Prossimo step: diventare un bomber, o quasi. «Ho parlato un po’ con il tecnico durante questi primi giorni di ritiro e mi ha detto che devo migliorare soprattutto in zona gol – ha confidato l’esterno classe 2000 a Torino Channel -: lo scorso anno ne ho segnati tre, ma adesso se ne aspetta almeno il doppio, da me». Per contrastare la siccità di reti della passata stagione, con Belotti (8) e Brekalo (7) in qualità di migliori marcatori della squadra. L’uno e l’altro, però, non fanno più parte del gruppo: il più prolifico alle loro spalle, tra i giocatori presenti oggi in Austria, era stato Sanabria proprio a quota 6.Sullo stesso argomentoTorino, Singo: “Juric mi ha chiesto almeno cinque gol”Torino

    «Ma, al di là dei gol, devo ancora lavorare molto sui cross e sulla fisicità, mentre penso di aver fatto progressi per quanto riguarda la velocità e la tecnica – ha proseguito Singo dal ritiro di Bad Leonfelden -. Non mi sarei mai aspettato una simile ascesa ai tempi della Primavera, ma ora sono molto orgoglioso: se sono arrivato fin qui, vuol dire che ho lavorato bene. E quest’anno voglio fare ancora meglio». L’estate è servita all’ivoriano per sistemare i problemi fisici accusati nel finale della passata stagione, intervento di addominoplastica per risolvere la pubalgia compreso: il 21enne di Odienné non ha potuto rispondere alla chiamata della Costa d’Avorio a giugno e così ha lavorato senza assilli con in testa soltanto il granata. Come si è intravisto già con qualche sgroppata a giri del motore alti nella prima uscita stagionale di fronte all’Eintracht.

    Sullo stesso argomentoVia Bremer, così il Toro spenderà i 40 milioni incassati. Juric scalpitaTorino

    «È stata una gara difficile, contro un avversario duro, ma mi sono subito sentito bene anche grazie alle due settimane di lavoro già affrontate – ha spiegato ancora Singo -. Con Juric gli allenamenti sono sempre duri, ma è giusto così: dobbiamo continuare a lavorare con questo ritmo. E sono contento di farlo in Austria, perché a Torino faceva davvero troppo caldo». E, proprio a Bad Leonfelden, si sono uniti al gruppo granata anche i primi volti nuovi arrivati dal mercato, tra i quali quel Bayeye con cui Singo condivide la lingua: «Si è subito creato un ottimo feeling con lui, è un ragazzo serio e simpatico – ha chiosato l’ivoriano -. Gli ho parlato molto: con Adopo, Seck e Djidji facciamo gruppetto perché parliamo tutti in francese».

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    Radonjic alla prova Bremer: il Torino rinasce anche così

    BAD LEONFELDEN – Se lo coccola, lo rimprovera e stimola come un padre di famiglia severo, ma giusto. Ivan Juric sta allenando Nemanja Radonjic da un punto vista atletico e tattico, ma prima ancora mentale. Negli esercizi del mattino gli ha messo di fronte il primo della classe tra i difensori, quel Bremer premiato dalla Lega alla fine del campionato scorso quale miglior centrale della Serie A. Un evidente attestato di stima, per il Nazionale serbo che il tecnico granata si sta assumendo la responsabilità di far crescere a 360°. E così ha alternato un «Bravo Rado, bel movimento, sì così è giusto», ad altre considerazioni più piccanti. Divertente una che rende l’idea del grado di ironia del tecnico granata. Con Radonjic stremato a terra dopo un paio di testa a testa dispendiosi contro il brasiliano – uno dei quali chiuso con un bel diagonale rasoterra vincente – così ha parlato, Juric: «Ti vedo bello tranquillo, bravo, tanto giochi due, tre partite l’anno». Una battuta per stimolare il ragazzo che in granata è chiamato a diventare protagonista, a giocare sempre così da mettere alle spalle una stagione con appena 6 presenze nel campionato portoghese con il Benfica (ma ne ha pure giocate 13 con la Serbia, nella passata stagione: tutte quelle disputate dalla sua Nazionale da settembre in avanti). La corsa alla piena riabilitazione di Radonjic è partita: Juric non si risparmia, l’esterno serbo dovrà fare uguale. LEGGI TUTTO

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    Toro: più giocatori che tifosi a Bad Leonfelden

    Primo giorno di ritiro a Bad Leonfelden per il Toro di Juric. Con più giocatori – 32, 8 dei quali senza esperienza in A (compresi Radonjic e Bayeye) cui si aggiungono i tanti con le valigie in mano – che tifosi: una decina in tutto, i medesimi. Un po’ malinconico, pensando alla dispersione di un affetto che era smisurato e che ora va ritrovato. Certo, anche la distanza non aiuta: Bad Leonfelden non è nella parte austriaca prossima all’Italia, ma quasi al confine con la Repubblica Ceca. Dopo una fase di attivazione muscolare in palestra, i granata si sono dedicati a una serie di esercitazioni sul campo secondario, seguite da lavori su possesso palla, uscita dalla difesa e scambi al limite dell’area, chiusi con conclusioni in porta. Da segnalare che Zaza, per il quale si cerca squadra, non si è allenato con il resto del gruppo. Domani la seconda giornata di allenamenti: a porte chiuse la mattina (a meno di nuove, differenti decisioni), quando Juric si dedicherà alle prove tattiche in vista del test di venerdì contro l’Eintracht Francoforte, aperto al pomeriggio. LEGGI TUTTO

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    Radonjic: «Toro, sono pronto!»

    TORINO – Con Lukic ha un rapporto speciale e anche questo fattore ha inciso sulla scelta di accettare l’offerta del Toro. Nemanja Radonjic, 26 anni, sarà una delle ali a disposizione di Juric. Serbo, cresciuto nel Partizan, ha avuto una breve esperienza in Italia nelle giovanili di Roma ed Empoli per poi tornare in patria, prima al Cukaricki e poi alla Stella Rossa, da dove si è trasferito in Francia, al Marsiglia: qui ha totalizzato 63 presenze con 8 gol, giocando anche in Champions ed Europa League. È poi stato girato in prestito all’Hertha Berlino e, nell’ultima stagione, al Benfica, dove ha disputato una decina di incontri. È da tempo nel giro della nazionale che si è qualificata per il Mondiale in Qatar: 35 presenze e 5 reti. «Conosco bene Lukic con cui ho un rapporto speciale perché abbiamo giocato insieme in gioventù e poi ci siamo ritrovati in nazionale, così come con Milinkovic-Savic. Sono felicissimo di essere al Toro e pronto alla battaglia. Lukic mi ha raccontato molto del club e dei tifosi». Di Juric gli ha parlato anche Tudor, fresco tecnico del Marsiglia: «Mi hanno parlato tutti bene del mio nuovo allenatore. Tudor mi ha detto che chiede il massimo in ogni allenamento e vuole che si lavori duro. Perfetto per me». Sulla collocazione tattica si mette a disposizione di Juric: «Il mio ruolo naturale è quello di ala sinistra, ma posso gocare anche come esterno basso a destra o a sinistra». LEGGI TUTTO

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    Toro, Vagnati vuole regalare Laurienté a Juric

    TORINO – Serve tanto, al Toro, ma quasi tutto limitando l’analisi ai trequartisti. O attaccanti esterni che dir si voglia: il ruolo non è esattamente coincidente, tuttavia con Juric si tratta comunque dei due giocatori da piazzare alle spalle del centravanti. […] Compito non semplice, ma a questo punto uno sforzo di Cairo si impone, onde evitare che la stagione possa iniziare con una burrasca. E poi guardando a Praet, come pure a Laurienté, oltre ad accelerare per consentire un margine di manovra al tecnico croato nel ritiro austriaco, Vagnati sa di doversi sbrigare per evitare nuove scottature portate dalla concorrenza. […] Sullo stesso argomentoPraet e Laurienté entro una settimanaTorino

    Il Toro su Praet rimane per adesso davanti, come pure per Laurienté, lui sì puro attaccante esterno del Lorient. Trattativa avviatissima, complicata dall’obbligo dei bretoni di corrispondere ai conterranei del Rennes il 21% della rivendita, ma che i granata stanno in queste ore cercando di portare a termine attraverso l’inserimento di una serie di bonus. Valutati anche ieri in modo tale da aumentare la cifra, già piuttosto corposa: più di 8 milioni ai quali allegare quei bonus che il dt sta provando a far lievitare.

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    Sullo stesso argomentoSorpresa Toro, preso Bayeye. Laurienté: la grana 21%Calciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Juric, pochi titolari e tanti giovani: si comincia ma questo non è il Toro

    TORINO – Questo non è il Toro. La squadra che stamane sul presto si presenta al Filadelfia per il primo giorno di lavoro (a porte chiuse) ha sì giocatori che contribuiranno a formare la base del gruppo per la prossima stagione, ma non ci sono volti nuovi e mancano tutti i nazionali, che raggiungeranno i compagni a partire da giovedì. Ci sarà Bremer, nell’attesa di conoscere la sua destinazione, ci sarà qualche elemento su cui Juric sa che potrà fare affidamento (Singo, Djidji, Buongiorno, Vojvoda, Sanabria), ma per il resto in campo si vedranno diversi possibili partenti e soprattutto tanti giovani, chiamati per necessità ma anche per valutarne, in qualche caso, l’affidabilità. È, dopo sette anni, il primo raduno senza Belotti e tra gli assenti ha un certo peso anche il nome di Mandragora, che la società ha prima scelto di non riscattare per poi provarci senza fortuna e malgrado la dichiarata volontà del centrocampista di restare a Torino piuttosto che trasferirsi a Firenze, dove poi ha trovato adeguata sistemazione. […] Sullo stesso argomentoEcco il Toro com’è e come sarà: da lunedì il raduno. Con Bremer, al momentoTorino

    Questo non è il Toro, insomma, e non vuole essere una citazione della celebre pipa che Magritte intitolò “Ceci n’est pas une pipe” intendendo che la realtà può essere diversa da quella che vediamo. In questo caso la realtà è sotto gli occhi di tutti e pensare che questo non sia il Toro non è soltanto un’apertura di credito verso Cairo e Vagnati, che ovviamente ne sono del tutto consapevoli, ma soprattutto una riflessione su quanto sia necessaria un’accelerata che garantisca a Juric di partire lunedì prossimo per il ritiro in Austria con un organico più adeguato, per dimostrare che le ambizioni, dopo la prima stagione con il croato, sono aumentate e, già che ci siamo, per evitare figuracce nella prima amichevole stagionale contro l’Eintracht Francoforte, in programma giovedì 15.

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