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    Belotti, sole e mercato: il Gallo, in vacanza a Ibiza, aspetta una telefonata

    TORINO – Andrea Belotti è in vacanza a Ibiza insieme all’amico Luca Marrone, grande protagonista della promozione del Monza in Serie A, con le rispettive famiglie. L’attaccante destinato a lasciare il Torino in regime di svincolo – il suo contratto scadrà a fine mese – sta aspettando il treno buono, a bordo del quale salire per voltare pagina dopo sette anni intensi di vita granata. La tifoseria, grata al Gallo non solo per i 113 gol segnati in 251 partite, guarda oltre, al Toro che faticosamente emergerà mentre Ivan Juric attende dieci acquisti e finora è arrivato il solo Gabriel a costo zero dal Lecce neopromosso, aspettando l’ufficialità.
    A CHI PIACE – Il mercato attorno a Belotti non parla unicamente la lingua italiana. La Fiorentina è sempre calda sull’argomento, a maggior ragione se l’attaccante non sta impazzendo pur di emigrare all’estero, però attenzione al Monaco disposto a offrire al 28enne un triennale. E in tempi più o meno recenti il suo nome era stato accostato a Napoli, Milan, Atletico Madrid e West Ham. Il Gallo, intanto, si gode le ferie con Astrid e Vittoria, gli affetti più cari. Sotto il sole delle Baleari attende novità sul suo futuro. LEGGI TUTTO

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    Lukic l'uomo in più del Torino: con o senza la fascia. E fuori mercato

    TORINO – Sasa Lukic è il punto fermo del Toro che non si schioda dalle secche del calciomercato. Senza la grande cessione (Bremer) il club ha difficoltà a chiudere per i primi acquisti, con i prezzi sempre sopra l’offerta pianificata. Schermaglie, fino a un certo punto. Poi, bisognerà affondare i colpi e gli obiettivi sono diversi. Il tecnico Juric ne ha chiesti una decina. Di sicuro il punto fermo è casa Lukic, centrocampista totale all’olandese e vero punto di riferimento per i compagni e per l’allenatore. Leader autentico del gruppo con la fascia di capitano al braccio, ma anche senza. Lukic fuori mercato, nel senso che non ha prezzo per quanto è importante nel club granata. Lukic che anche in vacanza comanda e si scatena, sulla moto d’acqua e a bordo. Ragazzo serio e di classe, quest’anno è cresciuto moltissimo, in tutti i sensi. Quando è arrivato dal Partizan Belgrado, ragazzino, nel 2016, era costato meno di 2 milioni: adesso venti potrebbe essere il suo valore, soldino più soldino meno.  LEGGI TUTTO

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    Mercato Toro: granata all'attacco tra Dovbyk, Piatek e Joao Pedro. E in porta c'è Gabriel

    TORINO – Alessandro Baretti dalla redazione di Tuttosport delinea la situazione del mercato del Torino. Ci sono diversi nodi da sciogliere a partire dall’attacco: «Il primo giocatore individuato dai granata per sostituire Belotti, sempre più in uscita, è l’ucraino Artem Dovbyk, centravanti del Dnipro, che anche con la sua Nazionale si sta comportando molto bene. Per ora il Dnipro chiede troppo per Vagnati, c’è una forbice sostanziale tra domanda e offerta perché il Toro offre 9 milioni e gli ucraini ne chiedono 12. Ricordiamo che il club granata ha un bilancio negativo di 38 milioni, quindi il ds non avrà libertà di spesa e dovrà fare di conto. In questo senso, Vagnati potrebbe andare su un giocatore in prestito con diritto di riscatto, la stessa formula con cui il giocatore in questione era passato alla Fiorentina: si tratta di Krzysztof Piatek, che dunque entra in concorrenza con Dovbyk. Ma il Toro ha seguito a lungo anche un jolly offensivo come Joao Pedro, che piace a Juric ma anche tantissimo al Monza la cui concorrenza è forte. I granata, tuttavia, possono giocarsi ancora le loro carte, per adesso con il Cagliari c’è una distanza di 1-1,5 milioni sul prezzo del cartellino e qualcosa va limato sull’ingaggio». Capitolo portieri: «Il presupposto di base è che Milinkovic Savic non ha convinto Juric, nonostante il tecnico gli abbia dato ampia fiducia, e andrà via in prestito. Il Toro ha dunque deciso di scommettere su Gabriel, reduce dalla promozione in A con il Lecce: un colpo a costo zero. Sarà messo in concorrenza con Berisha, che si è discretamente comportato nel corso dell’ultima stagione. Certo, c’è un pizzico di azzardo nell’affidarsi a un portiere che viene dalla B, anche perché esistono colleghi di reparto che sulla carta avrebbero potuto garantire maggiore sicurezza, come Cragno e Meret. Però mettere in concorrenza Gabriel e Berisha è una mossa chiara da parte del Torino». LEGGI TUTTO

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    Toro e il ritiro austriaco: test da Europa con l'Eintracht

    TORINO – Dal confronto di mercato a quello sul campo. La prima sfida è ormai vinta dall’Eintracht Francoforte, prossimo ad annunciare l’acquisto del terzino sinistro del Besiktas e della Nazionale turca Ridvan Yilmaz. Obiettivo quindi sfumato da parte di un Torino che per l’esterno deve guardare altrove (piacciono Falaye Sacko, rientrato al Vitoria Guimaraes dal prestito al Saint-Etienne e Federico Dimarco, potenziale contropartita nell’ambito dell’operazione Bremer con l’Inter: il primo è un terzino destro, il secondo un sinistro, ma la duttilità di Ola Aina – impiegabile su entrambe le corsie – consente a Vagnati di muoversi indifferentemente per i due profili).
    ANCHE IL MAINZ I detentori dell’Europa League hanno così effettuato il sorpasso decisivo ai danni di un Toro che, nel mezzo dell’estate, affronteranno in Austria per un’amichevole di lusso. Quello contro i tedeschi dovrebbe essere il primo, probante test per i granata di Juric in ritiro. Che si ha conferma verrà svolto in due località austriache: a Bad Leonfelden (quasi al confine con la Repubblica Ceca) la prima tranche dall’11 luglio, a Waidring la seconda (dal 23 luglio). Non sarà, quello contro l’Eintracht, l’unico incrocio di rilievo per il Toro nel corso del mese di luglio. Possibili le sfide anche contro il Mainz – altra squadra della Bundesliga – e quindi contro i ciprioti dell’Apollon Limassol. Sfide dal sapore internazionale, ambito che il Toro di Juric dalla stagione 2023-24 punta a frequentare non soltanto per le amichevoli estive. LEGGI TUTTO

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    Torino, un solo ritiro? No, Juric preferisce due località

    TORINO – Il raduno del Torino slitterà, è storia che bolle in pentola già da parecchi giorni. In un primo tempo la data del raduno al Filadelfia era stata fissata per il 1° luglio, ma poi le considerazioni sul numero di giocatori convocati dalle varie Nazionali (ampio) e la necessità per gli stessi di godere di un periodo di ferie fino a luglio inoltrato hanno obbligato Juric e la dirigenza granata a rivedere i programmi. Sarebbe infatti non solo inutile ma anche controproducente lavorare per una settimana e più senza una decina di nazionali, accogliendoli poi strada facendo a scaglioni e ritrovandosi infine con più gruppi di giocatori alle prese con stati di forma anche molto differenti.Sullo stesso argomentoToro, Cairo non molla Bremer: più soldi, così non bastaCalciomercato Torino

    Meglio cominciare a lavorare qualche giorno dopo (4 o 5, al massimo), riducendo così le differenze rispetto a chi non potrà esserci già il giorno del raduno, da fissarsi verso la fine della prima settimana di luglio. I piani originari prevedevano una partenza per l’Austria intorno al 3 o 4 di luglio, in vista di due diversi cicli di ritiro in quota: dapprima quasi ai confini con la Repubblica Ceca, a Bad Leonfelden, per un paio di settimane. A seguire, un breve ritorno a Torino con la concessione di 2 o 3 giorni di riposo. E il successivo ritorno in Austria, ma stavolta ai confini con la Germania meridionale, a Waidring.

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    Sullo stesso argomentoToro, il ricordo della Mitropa Cup 31 anni faTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, Belotti si prende altro tempo? Juric non implora nessuno

    Sarà il 15 giugno la data giusta per Belotti per dare una risposta al Toro? Oppure stupirà tutti con un effetto speciale e comunicherà la decisione a breve, se non addirittura a strettissimo giro di posta? […] Belotti non dice no, in senso stretto: rinvia, continua a rinviare, gioca a nascondino. Si prende altro tempo, a costo di scontentare quella che ormai vede come una controparte. I segnali non sono positivi, è del tutto evidente. Continua a risultare che nessun club abbia già in tasca la sua firma. E che lui non abbia già in tasca un nuovo contratto, anch’esso firmato. Non si può ovviamente escludere categoricamente, lo stesso Cairo in un paio di circostanze non ancora troppo lontane nel tempo aveva avanzato il sospetto, ma le indiscrezioni che si possono raccogliere su Belotti e sui club a lui interessati a questo stanno portando, con una qual certa coerenza. […]Sullo stesso argomentoBelotti-Toro, partita nel gelo: la Fiorentina osservaCalciomercato Torino

    E Juric? Lui, dopo un approfondito colloquio col Gallo pre-Roma (ultima di campionato), si aspettava una risposta entro lunedì scorso: niente da fare, Belotti si è poi preso altro tempo. Juric era ancora al fianco del Gallo, idealmente. Ora, invece, una distanza si è materializzata. E Ivan non è certo persona che si mette a implorare o anche solo pregare qualcuno. Non l’ha mai fatto con nessuno, non lo farà neanche stavolta. Pretende giocatori motivati ed era convinto che Belotti avesse cominciato a comprendere la bontà, l’utilità e l’importanza per lui di accettare l’ultima offerta del Torino: un rinnovo contrattuale da 3 milioni a stagione. Non è stato così. Juric tira dritto, adesso. Non nel senso che ci ha anche tirato una riga sopra (la permanenza del Gallo era considerata una buona notizia per il tecnico), ma di sicuro non si metterà a inseguire al telefono un centravanti diventato bravissimo nei dribbling, però un po’ meno a tirare un rigore nei tempi giusti senza cercare tra l’erba margherite da sfogliare.

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    Sullo stesso argomentoTorino appeso a Belotti: si studiano le alternativeCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Cairo garantisce acquisti di qualità. Juric: “Summit ok”

    TORINO – Fuma, Juric. Ma qua e là gli è fumata la testa, in 3 ore di summit. In tema, si può dire che alla fine la fumata è stata bianca. Ora, però, si tratta di sperare che la montagna (Cairo + Vagnati = effetti speciali?) non partorisca topolini alla Warming: manco uno, please. Vuoi l’Europa? Pagare moneta. Come per i cammelli. A tal proposito, va subito detto che Ivan (a Milano per parlare di Torino: come sempre) non si è presentato negli uffici della Cairo Communication in corso Magenta con al seguito le truppe cammellate. Però con il suo agente sì: Riso, che è anche uno dei procuratori italiani più noti e influenti. Ordunque, summit doveva essere e summit è stato.Sullo stesso argomentoSegnale Toro, Juric prepara il ritiro estivo: i dettagliTorino

    All’arrivo, intorno alle due meno un quarto del pomeriggio, Juric è parso (relativamente) rilassato: con in mano un taccuino bello grande. Sempre utile prendere appunti. Sia prima degli appuntamenti che contano, per poi ricordare i passaggi chiave da toccare e le domande ad hoc da formulare. Sia durante, per mettere nero su bianco i concetti fondamentali della discussione, programmi e nomi, nomi e programmi, cifre, cifrone e cifrette, e pure qualche frase magari degna della rubrica “le ultime parole famose”. Meglio evitare di affidarsi soltanto alla memoria, insomma, soprattutto se in certi momenti occorre anche far di conto, oltreché tirar giù una lista di obiettivi di mercato: prime scelte, seconde scelte, poi appunto i topolini. Mancava soltanto la ceralacca del notaio, insomma. E sereno è anche uscito dal summit, Ivan: come all’inizio.

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    Sullo stesso argomentoBelotti? Aspetta Juric! Il Gallo si prende qualche giorno in piùCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, un filo di preoccupazione: Juric chiede garanzie a Cairo

    TORINO – Domanda secca: è preoccupato di perdere tanti protagonisti? Risposta di Juric, venerdì notte: «Sì, c’è sempre un po’ di preoccupazione. Quando allenavo il Verona avevo visto che i giocatori possono migliorare in modo fantastico solo col tempo, lavorandoci assieme per almeno due anni. Ma fin dall’inizio qui al Toro sapevo che avremmo avuto gente in scadenza e diversi prestiti con riscatti molto alti. Tuttavia abbiamo ugualmente disputato un campionato a ottimi livelli, molto bello. Tutto l’ambiente ha cambiato clima e atmosfera», dopo i precedenti due anni da incubo.Sullo stesso argomentoToro, le 10 richieste di Juric a Cairo: in ballo c’è il futuro granataTorino

    «I ragazzi sono andati oltre le mie aspettative, sono stati splendidi, hanno sempre dimostrato tanta voglia di migliorare. Lunedì», quindi oggi, «mi vedrò con Cairo e Vagnati e si faranno bene tutte le valutazioni. Abbiamo fatto tanti progressi in questa stagione, ma molto bisogna ancora fare. In molti andranno via e altri non verranno riscattati. Io vorrei puntare all’Europa, vorrei provarci, i tifosi lo chiedono e fanno bene: dopo un anno così bello non si può che cercare di migliorare per forza, se sei il Toro. Ma adesso la società dovrà decidere quale strada intraprendere. Per crescere servono rinforzi giusti, di maggiore qualità: dieci. Sì, dieci. Su questo io ho le idee chiarissime. Voglio conoscere l’opinione della società, a questo punto». Dall’alfa all’omega, in queste dichiarazioni c’è tutto il decisionismo di Juric. La sua lucidità di pensiero. I proponimenti, le ambizioni, ma anche i dubbi, i timori.

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