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    Torino e Belotti: i rischi dell'attesa

    TORINO – Che botta, per il Gallo. Stordente e difficile da riassorbire. Per la seconda volta consecutiva – con lui più o meno protagonista, ma comunque molto coinvolto emotivamente – l’Italia non parteciperà ai mondiali. Prima con Ventura, ora con Mancini. E se la maledizione verrà interrotta per la manifestazione panamericana del 2026, lui avrà 32 anni. Ci arriverà da giocatore al top? Continua il momento no che si porta dietro da un po’ di tempo, ampliato dall’ultima “insignificante” partita in Turchia in cui il ct lo ha fatto entrare a due minuti dalla fine. Non un’umiliazione ma poco ci manca; probabilmente il capitano granata non si aspettava di rimanere in disparte pure in quest’ultima sfida, seppur ininfluente. E non ci è rimasto male solo lui: i tifosi granata sui social hanno immediatamente manifestato il loro disappunto (eufemismo) per il trattamento a cui è stato sottoposto il loro beniamino.Sullo stesso argomentoToro, Belotti: “Rinnovo? Spiraglio aperto, ma devo capire i progetti del club”Calciomercato Torino

    L’ingaggio proposto da Cairo

    Di sicuro Mancini avrebbe potuto avere un po’ di tatto. E così Andrea Belotti è tornato a Torino con il morale a terra. Dopo gli ultimi eventi la sua quotazione è inevitabilmente in calo. Difficilmente al termine della stagione, specie se continuerà in questo modo, ci sarà la fila per proporgli un ricco contratto in un top team, anche se il costo del suo cartellino sarà zero. Ed è arduo pensare, anche alla luce della grave crisi economica del calcio, che qualcuno gli proponga l’ingaggio che Cairo gli avrebbe riconosciuto fino a qualche tempo fa: si era parlato di 3,6 milioni a stagione. Uno stipendio difficilmente rifiutabile in assoluto, cifra che peraltro non ha mai trovato conferma nella controparte, appunto Belotti. Il cui no avrebbe in ogni caso confermato una volta di più come l’addio al Toro da lui progettato abbia motivazioni ben diverse dalle mere questioni di soldi. Detto questo lui e il Toro devono guardare avanti e mai come in questo momento parlarsi […]

    Sullo stesso argomentoTorino, Mandragora: “Juric cura ogni dettaglio”Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, il ds del Wolfsburg: “Brekalo tornerà da noi in estate”

    Josip Brekalo potrebbe tornare al Wolfsburg in estate. Il giocatore è attualmente in prestito al Torino, che hanno un’opzione di riscatto per 13 milioni ma che non parrebbero intenzionati a esercitare. Così ne parla Marcel Schafer, ds del club tedesco: “Finora nessun dirigente del Torino ci ha contattato. In estate tornerà da noi”. Il croato ha ancora un anno di contratto con i “lupi”, ma non parrebbe avere molta voglia di tornare a vestire la maglia dei campioni di Germania 2009. Sullo stesso argomentoTorino, così Juric detta le sue condizioni per il futuroCalciomercato Torino

    Vorrebbe mettersi in vetrina su un grande palcoscenico

    Il giocatore vorrebbe fare bella figura ai prossimi Mondiali in Qatar, così da potersi mettere in mostra sul palcoscenico più importante in vista della scadenza del contratto, prevista per giugno 2023. Il croato, secondo la Bild, sarebbe intenzionato a giocare per un club che sia quasi sempre presente all’interno del grande calcio europeo, vorrebbe giocare per una squadra che sia costantemente in Champions e in Europa League, E sia il Torino che il Wolfsburg non soddisfacerebbero le sue pretese, per questo sarebbe in cerca di un’altra sistemazione. 

    Guarda la galleryTorino ko col Genoa: primo gol in A di Portanova, Belotti spento LEGGI TUTTO

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    Torino, così Juric detta le sue condizioni per il futuro

    TORINO – Nei giorni scorsi c’è stato un importante summit di mercato tra Juric, Cairo e Vagnati. Il tecnico croato, a nove partite dalla fine del campionato (compreso il recupero con l’Atalanta), ha voluto fare il punto con i dirigenti per poi non trovarsi spiazzato quando comincerà la nuova stagione, quella che nei suoi piani dovrebbe portare il Toro a lottare con più convinzione per un posto in Europa. Liofilizzando il discorso non vuole trovarsi in ritiro senza i giocatori necessari a portare avanti il suo discorso con competitività. Lo scorso anno, a Santa Cristina, si è trovato in grande difficoltà e ha dovuto accettare una situazione per lui insolita con rinforzi che sono arrivati addirittura nell’ultimo giorno di mercato. Ha voluto essere chiaro per evitare fraintendimenti e (ri)cominciare in serenità. Incontro importante, dunque, dove sono stati analizzati diversi aspetti. Si è partiti dai giocatori in prestito con diritto di riscatto. Juric vorrebbe tenere Brekalo e Praet. Sì, anche Praet. Come avevamo annunciato venti giorni fa il belga viene considerato indispensabile e lo confermano gli ultimi risultati. Da quando si è infortunato il Toro è crollato. E non è un caso.Sullo stesso argomentoTorino, c’è la pista Milik: vorrebbe tornare in ItaliaCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, se Cairo elogia Juric: “Cose importanti”

    Dopo la calcisticamente devastante estromissione dal Mondiale in Qatar, il nome che ieri a tarda sera più circolava fra i tifosi del Toro era – in un mix di rabbia, sconcerto, fatalismo e sarcasmo – quello di Ventura, l’ex vate granata ma soprattutto il ct di un fallimento nelle qualificazioni che non sembrava replicabile. E invece. Meglio per tutti, dunque, sorvolare sulle frasi di Cairo relative al Belotti azzurro – ovviamente rivolte nel pre Macedonia a un secondo spareggio con il Portogallo, evaporato come Mancini – che oggi suonerebbero davvero fuori tempo, più che fuori luogo. Un senso di futuro, invece, posso assumere quelle sul Toro di Juric. «Abbiamo fatto un buon campionato fino a un certo punto, poi c’è stato qualche problema. La sosta di gennaio ci ha imballati, ma dopo qualcosa si è inceppato. Conto che si possa riprendere il cammino, la squadra ha fatto cose importanti, è da riconoscere. Cerchiamo di finire bene il campionato». Poi si vedrà: il Toro, il Gallo, Juric, tutto.Sullo stesso argomentoTorino, pochi giocatori e tanto lavoro: Juric torchia chi è rimastoTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, pochi giocatori e tanto lavoro: Juric torchia chi è rimasto

    TORINO – Sono rimasti al Filadelfia 11 giocatori, non di più. Tutti gli altri in giro con le proprie Nazionali. Mancano anche i portieri, c’è solo Gemello. Nonostante tutto Juric non perde tempo e approfitta di questa pausa per lavorare sulla parte fisica. Ieri c’è stato una sessione d’allenamento molto dura che sarà ripetuta anche oggi. È l’ultima pausa della stagione e il tecnico croato punta a non lasciare niente di intentato. Singo sta svolgendo un allenamento differenziato e personalizzato per recuperare per la partita del due aprile a Salerno mentre Sanabria, che lamenta una lesione di primo grado al soleo destro, starà fuori almeno un mese.Sullo stesso argomentoTorino, Brekalo positivo al Covid: l’annuncio della CroaziaTorino

    Pellegri può sostituire Belotti

    Potrebbe dunque arrivare l’occasione, come prima alternativa di Belotti, per il giovane Pellegri. Sempre che il ragazzo abbia davvero recuperato dai suoi problemi fisici e torni effettivamente disponibile per la ripresa del campionato. È il caso di pensare già alla trasferta di Salerno, dove Nicola non avrà Mamadou Coulibaly che ha riportato una lesione al retto femorale e rischia di aver finito qui la stagione: possibile operazione per pulire il tendine e permettere alla cicatrice di chiudersi meglio.

    Sullo stesso argomentoTorino, c’è la pista Milik: vorrebbe tornare in ItaliaCalciomercato Torino

    Pobega sarà squalificato contro la Salernitana

    Per l’occasione il Toro non avrà invece Pobega che è stato squalificato per una giornata. Di sicuro i granata sono chiamati ad un finale di campionato importante per non compromettere del tutto ciò che di buono hanno fatto nel girone d’andata. In questo ritorno sono in caduta libera sotto l’aspetto, soprattutto, dei risultati e certi limiti stanno venendo fuori in maniera vistosa. Manca qualità e guarda caso dall’uscita di Praet sono arrivati solo risultati negativi […] LEGGI TUTTO

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    Torino, c'è la pista Milik: vorrebbe tornare in Italia

    TORINO – Potrebbe essere sufficiente scattare questa fotografia per sintetizzare la situazione agrodolce (eufemismo) di Milik: a dir tanto, a Marsiglia in questa stagione ha giocato da titolare in campionato il 40% delle partite. Appena 12 presenze dal primo minuto: per l’ex centravanti del Napoli (48 reti in 122 incontri tra A e Coppe) è un mesto bottino. In altre 7 gare è entrato strada facendo, da classico rincalzo degli ultimi minuti oppure da agognato salvatore della patria. Lui, comunque, i suoi gol li ha segnati nella Ligue: 7. Complessivamente, cioè considerando anche la Coupe de France, l’Europa League sino a dicembre e poi la Conference da febbraio, ne ha messi dentro ben 20, di palloni.Sullo stesso argomentoTorino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tuttoTorino

    Con Sampaoli non ha legato

    E le presenze salgono a 31, però sempre con una dovizia ben poco gradita di panchine iniziali. Ricordiamo una sua dichiarazione di fine gennaio: “A volte durante le partite guardo il cronometro. Sono passati 20 minuti e ho toccato appena un pallone”. Con Sampaoli, l’allenatore dell’Olympique Marsiglia, ha legato poco: si sa, è storia nota. Ripetute le volte in cui il tecnico lo ha dimenticato in panca. E anche il cambio di modulo a campionato in corso, dal 3-5-2 al 3-3-3-1, ha ulteriormente levato spazio e ossigeno al centravanti polacco (61 presenze in Nazionale e 16 gol), più volte preso di mira pure dalla tifoseria.

    Sullo stesso argomentoTorino, Brekalo positivo al Covid: l’annuncio della CroaziaTorino

    Vorrebbe tornare in A

    E cosa si scopre ora? Che Milik continua a guardare con… sospetto al suo futuro, alla sua permanenza in Francia. Ha ammesso il suo disagio, il suo malessere. Vorrebbe tornare in Italia, potendo. Significativa è l’indiscrezione che proviene da ambienti francesi vicini sia al club marsigliese sia all’entourage polacco del giocatore. Il succo: punto primo, il Torino si era già mosso per Milik nella scorsa estate, quando peraltro era infortunato (un guaio al ginocchio); punto secondo, a Marsiglia sanno (anche ai vertici della società: ecco l’aspetto doppiamente evocativo) che i granata, così come qualche altro club in Italia e all’estero, continuano a tenere d’occhio e a spedire ammiccamenti di sorta, in vista del prossimo campionato […]

    Sullo stesso argomentoTorino, Cairo lascia aperto uno spiraglio a Belotti: “Rinnovo? Vediamo”Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tutto

    TORINO – Riascolti le parole di Belotti e pensi anche a Juric: come se l’effetto domino nella riflessione fosse consequenziale in questo ordine. E invece no, in fondo il Gallo ha soltanto (e si fa per dire, soltanto) portato in evidenza problematiche che riguardano in primis il tecnico croato. […] Anche da Juric è lecito attendersi una maggiore e migliore incidenza sui destini del Torino, sul prato. Ma cosa invoca dalla scorsa estate, in fondo? Sicuramente una programmazione sul mercato all’altezza di ambizioni volte a inseguire un piazzamento europeo: l’arcinota pretesa a rate di Cairo (in Conference League, prendiamola bassa).Sullo stesso argomentoBelotti c’è: Cairo, ci sei?Calciomercato Torino

    Ma, a monte, un’organizzazione dirigenziale finalmente adeguata, pensando alla quotidianità spalmata nel tempo: una società ben strutturata, con professionalità variegate, attenta e pronta a risolvere i problemi e a mettere allenatore e giocatori nelle migliori condizioni per rendere. Una condivisione vera di programmi non a breve termine. Un miglioramento delle strutture in cui lavorare: concreto, rapido, efficace. Una direzione sportiva consona, coerente con le promesse, quindi improntata a rapporti costruttivi nella “doppia fase” con l’allenatore. Un settore scouting rinforzato e valorizzato, per promuovere la ricerca di giovani talenti davvero di qualità, a prezzi contenuti. Una presidenza/proprietà capace di ascoltare e intervenire più e meglio, senza ghirigori interpretativi (eufemismo).

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    Sullo stesso argomentoBerisha non basta: al Toro serve un portiere di livelloTorino LEGGI TUTTO

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    Genoa-Torino, Juric: “Sanabria da valutare. Inter? Delusione da smaltire”

    TORINO – È già giorno di vigilia per il Torino di Ivan Juric. I granata infatti, dopo il pareggio interno contro l’Inter, faranno visita al Genoa nell’anticipo del 30° turno di campionato al Luigi Ferraris. Belotti e compagni non vincono dal 15 gennaio, 2-1 proprio a Marassi contro la Sampdoria. Di fronte ci sarà un Grifone rigenerato dalla cura Blessin ma che non riesce a trovare i tre punti. I liguri, infatti, hanno inanellato una striscia di sette pareggi consecutivi, ben cinque per 0-0, comprese le ultime tre gare, e due per 1-1. L’attacco fatica a segnare, ma la difesa regge. Sarà una partita speciale per il tecnico del Torino Ivan Juric, che ha giocato al Grifone dal 2006 al 2010 chiudendo in Liguria la propria carriera da calciatore e ha allenato il club dal 2016 al 2018. Ecco come ha presentato la sfida nella conferenza stampa della vigilia.
    Solo quattro giorni per preparare la sfida: come sta la squadra?
    “Qualcuno ha recuperato e altri no. Domani sarà una partita difficile, da gennaio hanno cambiato il loro modo di essere e stanno facendo tanti pareggi. Sarà tosta e difficile”.
    Che effetto le fa tornare a Genova?
    “Sono abituato, con il tempo ti abitui”.
    Come si stimola il gruppo?
    “Questa squadra non ha mai dormito. Manca poco alla salvezza, ci vogliono altri punti. E poi stiamo dimostrando che non siamo mai scesi di atteggiamento o voglia di fare le partite giuste, a prescindere dai risultati. Ci è girata molto male, ma dobbiamo crescere e migliorare. Sono grandi motivazioni queste qui”.
    Come avete smaltito la rabbia per il rigore?
    “Abbiamo giocato in modo positivo, abbiamo fatto una grande partita: ci vuole qualche giorno per smaltire il fatto di non aver vinto, è stato devastante non vincere”.
    Torino, a Belotti e compagni mancano sei punti
    Gli infortunati come stanno?
    “Mancheranno Djidji e Pellegri, Sanabria è da valutare”.
    Pellegri, escluse lesioni ai legamenti: salterà Genoa-Torino
    Qual è il bilancio della stagione?
    “Globalmente si è fatto più di quanto pensassi a livello di prestazioni. Da questo punto di vista è andata molto bene. Ma come punti, è stata un’annata sfortunata o negativa in un certo senso: per varie situazioni, anche per colpa nostra, abbiamo perso tantissimi punti negli ultimi minuti e poteva essere un anno magnifico. Il calcio è così, lo accettiamo. Ora è importante fare molto bene il finale dell’anno, continuando così”.
    Domani può giocare Izzo?
    “Si è allenato sempre alla grande, al di là delle mie scelte tecniche. L’altro giorno è entrato bene, è in concorrenza per una maglia da titolare”.
    Izzo-Juric, segnali di pace: forse è tornato Armandinho
    In porta è confermato Berisha?
    “Sì”.
    Si è raggiunto il limite con gli arbitri visti i tanti errori?
    “Non lo so…che ti devo dire”.
    Sono arrivate spiegazioni o scuse per il rigore non dato?
    “No”.
    Come sta Pjaca?
    “Non deve sorprendere se non sta giocando. C’è un posto per due, al momento Brekalo sta facendo bene e gli manca solo il gol. Ma Pjaca sta bene”.
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