TORINO – Tre sconfitte in quattro partite sono davvero troppe: oltretutto contro squadre dai valori inferiori, Udinese, Venezia e Cagliari. Brutte frenate che hanno bruscamente interrotto i sogni europei del Torino, che prima di questi ko aveva la speranza di inserirsi in un discorso più ambizioso. L’incantesimo si è rotto e Juric, attento osservatore, dovrà cambiare qualcosa per far sì che il finale di stagione non diventi più insipido di una minestra riscaldata tante volte. Evidentemente ci sono giocatori che si sono bloccati e non riescono a emergere di nuovo da protagonisti. Alcuni stanchi, altri scarichi psicologicamente e altri ancora che hanno dato tutto quello che avevano. Di sicuro, alla luce di tutto ciò, bisogna correre ai ripari.Sullo stesso argomentoTorino, sollievo per Juric: Belotti e Sanabria disponibili per BolognaTorino
I cambiamenti
Si cambia, dunque, già dalla prossima trasferta di Bologna in programma domenica. Per prima cosa rientrerà Mandragora in mezzo al campo, dopo aver scontato la squalifica. Elemento che dà più equilibrio e, tra l’altro, è uno dei pochi che cerca la conclusione dalla lunga distanza. Al suo fianco – sempre in tema di cambiamenti – potrebbe giocare Pobega al posto di Lukic. Il serbo in quest’annata è stato uno dei migliori, ma nelle ultime partite, soprattutto quella contro il Cagliari, si è trovato in difficoltà. Un turno di riposo, anche se è già stato fuori per squalifica (aveva saltato la sfida col Venezia), potrebbe servirgli per riprendere forza. E il “prestito” milanista nell’ultima gara è stato uno dei migliori. Ma anche negli altri settori ci si attende dei cambiamenti. Cominciamo dalla difesa: Buongiorno, per esempio, merita di essere schierato anche in prospettiva futura e insidia il posto a Rodriguez nella difesa a 3. A destra ballottaggio tra Djidji e Zima, con Izzo oramai fuori da qualsiasi considerazione tecnica. Bremer intoccabile al centro. E grandi novità potrebbero registrarsi sulle corsie esterne. Probabile il ritorno dall’inizio di Singo sulla destra (anche se non è al top della condizione e va gestito) e quello di Aina a sinistra.
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Vojvoda e Ansaldi, infatti, con il Cagliari non sono pervenuti o quasi. Peggio l’argentino del kosovaro, comunque. E poi Aina, che dopo il ritorno dalla Coppa d’Africa non ha più trovato posto, merita di avere un’altra possibilità. Del resto Juric aveva cominciato la stagione con lui titolare e sembrava che il nigeriano si fosse tolto di dosso tutte le perplessità del passato. Poi, invece, si è perso per strada tornando a commettere i soliti errori, soprattutto a livello di concentrazione. Ma per la sfida contro il Bologna la sua candidatura a un posto da titolare è concreta. Sulla trequarti, poi, non è certo scontata la conferma di Pjaca. Brekalo rimane sempre in vantaggio nei confronti di tutti gli altri, ma al suo fianco c’è la possibilità di vedere Linetty. Il polacco, quando inizialmente è stato proposto in questo delicato ruolo, aveva fatto discretamente.
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É giocatore di completa proprietà granata ed è facile immaginare che da qui alla fine della stagione ci sarà più spazio per lui. Brekalo-Linetty sulla trequarti a Bologna è quindi più che una considerazione campata in aria. Con Belotti in attacco, anche se il Gallo in questo giorni sta smaltendo una botta al piede sinistro. E’ recuperabile, comunque. Da rivedere Sanabria, post cure: brutta botta al ginocchio, dovrebbe comunque farcela a sedersi in panca. In mezzo a questi discorsi ne va fatto un altro altrettanto importante. Da qui alla fine del campionato, considerando che la classifica della squadra non permette sogni europei ma neppure timori di lotta retrocessione, bisognerà valutare i giovani che sono arrivati dal mercato di gennaio. Demba Seck sulla trequarti, per esempio, contro il Cagliari ha fatto il suo esordio in granata. Il primo passo verso un inserimento più continuativo. E gli stessi ragionamenti vanno fatti per Ricci a centrocampo e Pellegri in avanti. I tre non partiranno titolari a Bologna, ma probabilmente troveranno spazio a partita in corso. Perché Juric e il Toro devono iniziare a capire fino a che punto potranno diventare i rinforzi giusti per il futuro.
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