consigliato per te

  • in

    Torino-Sampdoria, otto Over 2,5 consecutivi per Quagliarella e soci

    La decima giornata di campionato prevede la sfida tra il Torino e la Sampdoria. Entrambe le compagini navigano nella zona medio-bassa della classifica con i primi che vantano un paio di lunghezze di vantaggio sugli avversari. La formazione allenata da Juric raccoglie moltissimo in termini di consensi ma pochissimo in fatto di punti (nelle ultime sei esibizioni ha battuto soltanto il Genoa per 3-2 collezionando, per il resto, due pareggi e tre sconfitte). Per Quagliarella e compagni due sole vittorie in dieci partite (contro Empoli e Spezia) e poco altro nelle sette gare rimanenti.
    Fai ora i tuoi pronostici!
    Partenza striminzita ma poi fuochi d’artificio
    Se il Torino, guardando agli Under e Over 2,5 (tra gli esiti più gettonati nella folta platea di appassionati), presenta una situazione abbastanza equilibrata (in dieci turni ha collezionato sei dei primi e quattro dei secondi) non si può certo dire la stessa cosa della Sampdoria.
    La squadra guidata da D’Aversa, infatti, dopo un avvio di stagione che può essere definito “striminzito” in fatto di reti (0-1 contro il Milan e 0-0 contro il Sassuolo) ha fatto poi partire dei veri e propri fuochi d’artificio con risultati pirotecnici che, dal 2-2 di Sampdoria-Inter al recente 1-3 di Sampdoria Atalanta, si traducono nella bellezza di otto esiti Over 2,5 consecutivi. A completare questo particolare aspetto della formazione ligure anche il fatto che, in questi stessi ultimi otto incontri, non abbia mai chiuso in parità la prima frazione di gioco (l’ultimo segno “X” al 45’ si è visto alla seconda giornata nel già ricordato 0-0 contro il Sassuolo). LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Torino, ecco una curiosità statistica sul Diavolo

    Il Milan dopo aver battuto il Bologna (4-2) si prepara a ricevere un Torino rigenerato dopo il 3-2 inflitto al Genoa. La sfida promette spettacolo e non si può escludere il Goal al triplice fischio.
    Fai ora il tuo pronostico!
    Re per una notte, anzi due
    Il Milan vincendo in casa contro il Torino proverebbe l’adrenalina del sentirsi “Re per una notte”, o meglio due visto che il Napoli giocherà 48 ore dopo. Il “Diavolo” nelle prime 9 giornate di campionato ha fatto registrare 8 vittorie e un pareggio. Nelle ultime 6 gare i rossoneri sono stati capaci di andare a segno nei minuti che vanno dal 75’ a fine match, conquistando punti davvero pesanti. Il Torino dal canto suo ha allungato a 5 la striscia di partite con almeno un gol subìto in “zona Cesarini”. Sarà importante per gli uomini di Juric fare massima attenzione sotto questo aspetto, anche viste le motivazioni dei rossoneri. Il Toro ha perso contro Napoli e Juve ma ciascuna di loro ha faticato non poco. Tra le opzioni che meritano considerazione ecco la combo 1X+Multigol 2-4, con uno “zero” da evidenziare: in Serie A il Milan è rimasta l’unica squadra a non aver ancora mai collezionato la somma gol finale 4. LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Juric: “Vincere e basta. Col bel gioco”

    TORINO – Si parte con una certezza. “Sì, la rosa è competitiva. Quando ci siamo tutti ci sono cambi, opzioni, variazioni e qualità. Emozione col Genoa? A Marassi, forse. Qui invece un po’ meno”. Ivan Juric è chiaro come al solito. “Difesa di ferro ma gol presi negli ultimi minuti? Ci sono costati tanti punti e c’è rammarico. Non è una questione psicologica del passato perché la squadra non si è mai chiusa. Però dobbiamo fare attenzione. Più attenzione. Abbiamo raccolto poco rispetto a quello che abbiamo fatto ma la colpa è nostra: ci sono cose che bisogna migliorare”. E chiede di più. Anche agli esterni che stanno andando forte: “Singo sta andando bene, Aina deve ancora migliorare molto. Dagli esterni, che sfrutto molto, mi aspetto quattro o cinque gol a testa”. Su Praet e Singo “Stanno bene, sono a disposizione. Pjaca e Verdi, invece, devono ancora migliorare >, non sono pronti”. Su Belotti: “In campo dall’inizio? Non so, ci sto pensando. Sta migliorando ma ovviamente è ancora al top. Vedremo. Noi col Genoa dobbiamo fare una grande partita. Dobbiamo vincere e basta. Perché se non vinci dimentichi le belle prestazioni del passato. Quindi ci vogliono i tre punti per chiudere il cerchio”. E su Kone: “Il ragazzo mi piace. Se lo vedevi due mesi fa e lo vedi adesso capisci quanto è cresciuto. A Napoli, a parte la sciocchezza del rigore, mi è piaciuto. Per questo a me basterebbero 16-17 giocatori e quattro o cinque giovani di qualità come Kone. Se continuerà a lavorare così spera di dargli altre opportunità”. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino e Kone, la fiducia è di rigore

    TORINO – Quando Ivan Juric lo ha chiamato in causa, pochi istanti dopo l’infortunio di Rolando Mandragora, Ben Lhassine Kone era quasi incredulo. Daniele Baselli è rimasto seduto, lui no. Via la tuta, subito in campo, senza nemmeno un minuto di riscaldamento. Senza neppure rendersi conto che stava vivendo la sua prima volta in Serie A: un sogno costruito passo dopo passo, sin da quando da bambino è arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio. L’impatto del classe 2000 è stato subito molto positivo: due ottimi ripiegamenti difensivi confezionati con cura, con la voglia e la qualità di chi ha in corpo adrenalina a non finire. Poi, però, la foga ha rischiato di giocargli un bruttissimo scherzo: il fallo da rigore su Di Lorenzo è stata una vera e propria ingenuità, un regalo consegnato al Napoli con troppo anticipo rispetto al Natale.

    Kone, una domenica speciale

    E’ stato fortunato: ci ha pensato Vanja Milinkovic-Savic, sul penalty tirato da Insigne, a fargli passare la paura. E da quel momento Kone si è rimesso in gioco alla grandissima: ci ha messo corsa e intensità, anche quando si è ritrovato a dover badare ad un cliente fastidiosissimo come Dries Mertens. Si è dovuto arrendere quasi a tempo scaduto per una contusione che non gli ha consentito di allenarsi ieri, giornata in cui ha effettuato soltanto terapie. Ma comunque la domenica di Ben Lhassine ha avuto un significato speciale ed inaspettato.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

    Guarda la galleryOsimhen ancora a segno, Torino di Juric ko a Napoli LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Under 23 è pure meglio. Nessun titolare ha 30 o più anni

    La voglia di mantenere bassa la carta d’identita? dei granata si esprime anche nel piu? “anziano” del gruppo. Non ha 30 anni, ma 29 compiuti il 25 agosto, e se come sembra Juric gli dara? fiducia si piazzera? nel centrosinistra della difesa: gia?, il piu? “anziano” e? Rodriguez. Seguito da Linetty che avendone 26 e? comunque nel pieno della carriera, forse nemmeno ancora nella sua massima espressione. A 25 ci sono Sanabria e Lukic, favorito su Mandragora che invece ne ha 24. La stessa eta? di Bremer, giovane ma gia? leader del reparto, nonche? di Ola Aina. Altro ragazzo che a Torino ha portato quel «London Style», per dirla alla Juric, e che sulla fascia puo? sprigionare la potenza dei suoi 24 anni. Tanti quanti ne ha pure Vanja Milinkovic-Savic. Se la media della squadra favorita per giocare dall’inizio nel derby e? di 23,8 anni, quella dell’intera rosa e? intanto di 25,5. Comunque bassa.

    Una scelta che va nella direzione di investimenti a crescere, ma anche dettata dalla visione di gioco proposta da Juric. Dispendiosa, tra il pressing immediato, l’aggressione nel mezzo del campo anche attraverso il raddoppio sull’uomo, il sacrificio degli esterni e via discorrendo. Un calcio per cui servono giocatori di passo, e nel pieno del vigore che consente di arrivare un decimo di secondo prima dell’avversario, sul pallone. Di suo, il tecnico croato non ha poi remora alcuna a dare fiducia a ragazzi che, ancora, non hanno mostrato tutto il proprio potenziale, ma che hanno la cattiveria agonistica per volersi migliorare. E di gente di questo tipo, giovane ma tosta, il Toro di oggi ne avrà tanti. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino granata pazza di Juric: Ivan ferma anche i tram

    TORINO – Di separare le acque ancora non se ne parla, anche se sotto la sua guida il Torino ha cambiato volto e marcia. Ma, intanto, Ivan Juric ha iniziato a fermare i tram. Il suo approdo nella città della Mole, in estate, aveva gettato un riflesso di speranza su un progetto sportivo che – a proposito di tram – pareva aver imboccato un binario morto. Speranza che, di settimana in settimana, ha finito per cedere il passo all’entusiasmo per il lavoro svolto in granata dal tecnico croato.
    Entusiasmo Juric vista derby
    Che alla squadra ha restituito un’anima, prima ancora che un riconoscibile progetto di gioco: elementi fondamentali, a maggior ragione quando all’orizzonte si staglia un appuntamento sentito come il derby con la Juventus. E quest’aria frizzantina portata dai Balcani, da inspirare a pieni polmoni, non ha certo lasciato indifferenti i sostenitori granata. «Un giorno, terminato il pranzo, si è fermato nel nostro dehor per scambiare quattro chiacchiere: sarà passato al massimo un minuto e un tram ha inchiodato davanti a noi – sorride Matteo Fabbri, gestore della trattoria Contesto Alimentare in via Accademia Albertina –. Si sono aperte le porte, il conducente si è affacciato e ha spronato Juric a proseguire così, riempiendolo d’elogi. Poi è ripartito. Con un piccolo particolare: davanti al nostro locale non c’è alcuna fermata, l’autista ha inchiodato in mezzo alla strada non appena ha riconosciuto il mister!». Un aneddoto che, più di tante parole, rende l’idea di quello che il lavoro del tecnico di Spalato stia iniziando a restituire alla Torino granata. (…)
    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Juric allena anche il coraggio, quelle urla dal Fila: “Attacca, attacca!”

    TORINO – Urla che nell’intento di Ivan Juric devono arrivare fino alle orecchie di Allegri, o meglio dei giocatori bianconeri che domani affronteranno il derby: raccontano testimoni oculari, anzi tifosi che granata che più che gli occhi – la visuale al Fila è impedita da ogni lato – hanno teso le orecchie passeggiando ieri per il perimetro esterno del campo di allenamento del Toro che le grida del tecnico croato bucassero i timpani. «Attacca-Attacca!» sta diventando il suo mantra. (…)
    Il lavoro al Fila che precede il derby
    Sono diventate le parole che, lanciate in faccia ai granata, hanno la funzione di stimolo e portano i giocatori di Juric a uscire con forza sul portatore di palla, a raddoppiare ma pure triplicare la marcatura, all’occorrenza. Non sono lanciate in aria affinché la squadra si riversi in attacco, al contrario perché vengano mantenute le giuste distanze che agevolano il recupero palla e la successiva circolazione della stessa. (…) Anche per questo motivo il lavoro che precede il derby procede senza accelerazioni, per chi recentemente si è dovuto fermare ai box: e così Ansaldi, Belotti e Zaza proseguono con il programma differenziato, mentre Pjaca e Praet si sono limitati a seguire un programma individuale. Tra tutti chi più ha chance di rispondere presente contro la Juve è Ansaldi, il quale mercoledì ha confortato tutti con un: «Tranquilli, io recupero». Come a dire: avrebbe dato tutto comunque, ma vista la posta in palio, per domani l’argentino è disposto a serrare i denti più di quanto non abbia già dovuto fare, per la serie di guai fisici avuti nel Toro e in precedenza. (…) LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Ansaldi alt per il derby ma Aina c'è

    TORINO – Il pareggio contro il Venezia ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Per quello che poteva essere e non è stato: il gol divorato da Mandragora a tempo scaduto, forse ancor di più del rigore+espulsione di Djidji, grida ancora vendetta. Con una vittoria al Penzo, il Toro avrebbe riscosso il credito maturato con la fortuna dopo la sconfitta contro l’Atalanta e il pareggio contro la Lazio, due gare in cui i granata hanno raccolto nettamente meno di quanto seminato. Ma ora c’è il derby. Quanto fatto fino a ieri non conta più: di fronte alla Juventus servirà il miglior Toro possibile.

    Ansaldi fuori. Aina c’è per il derby

    Juric è convinto di potersela giocare: già l’anno scorso imbrigliò due volte i bianconeri col suo Verona, sia allo Stadium che al Bentegodi. Un doppio 1-1 che fa ben sperare i tifosi del Toro, che per la sfida di sabato ritrova Ola Aina sulla corsia di sinistra. È possibile che sia lui il prescelto a scendere in campo dall’inizio su una fascia che a Venezia è stata di Cristian Ansaldi. L’assenza del nigeriano al Penzo, causa un problema familiare, agevola la sua titolarità: il suo passo, nel duello con Cuadrado, può rivelarsi letale in fase offensiva e per questo motivo Juric sta pensando seriamente di schierare dal primo minuto l’ex Fulham. Ieri, oltre ad Aina, al Filadelfia c’era il resto della comitiva. Doppio programma di allenamento: i calciatori reduci dall’impegno a Venezia hanno svolto una sessione di scarico (ad eccezione di Ansaldi che si è limitato a sole terapie per i postumi di un trauma contusivo al ginocchio sinistro, rimediato in uno scontro di gioco col lagunare Mazzocchi), mentre gli altri elementi si sono prima concentrati sulla tecnica e poi sulla parte atletica. (…)

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO