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    Toro, chiudete la porta! Urge lavorare duro

    SANTA CRISTINA – Terzo giorno di ritiro per il Torino nel ritiro di Santa Cristina in Val Gardena. Se mercoledì e giovedì la squadra di Ivan Juric si era allenata sul campo sia al mattino sia al pomeriggio, ieri il tecnico croato ha previsto invece un lavoro specifico in piscina per la mattina, mentre al pomeriggio i giocatori si sono goduti alcune ore di riposo, considerando che avevano cominciato la preparazione verso la fine della prima settimana di luglio al Filadelfia. Allenamento in piscina non per tutti, però. Si è infatti rivisto, dopo gli Europei e 21 giorni di vacanza, Karol Linetty: il centrocampista polacco ha raggiunto il Trentino Alto Adige nel tardo pomeriggio di giovedì, ha cenato con i compagni, conosciuto e parlato a lungo con il suo nuovo allenatore e ieri si è messo al lavoro sul terreno di gioco di Santa Cristina, seguito da un preparatore atletico. (…) In campo ieri anche Iago, che in questi primi giorni si è allenato a parte per un affaticamento muscolare. Oggi dovrebbe unirsi al gruppo. Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione
    I quattro portieri al lavoro
    La novità più interessante, però, riguarda i portieri. L’addio di Sirigu è pesante, se n’è andato uno dei più forti numeri uno del calcio italiano, un giocatore che in granata ha fatto la differenza. (…) E allora, magari pensando anche a quanto sia stato fondamentale e importante il Salvatore del Toro, i 4 portieri granata hanno dovuto rinunciare al giorno di riposo per allenarsi e migliorare. Straordinari, che peraltro dimostrano la volontà di far bene: di questo bisogna dare atto. E così Vanja Milinkovic-Savic, Etrit Berisha, Razvan Sava e Luca Gemello hanno lavorato con il preparatore Paolo Di Sarno, che li ha torchiati sotto l’aspetto dell’esplosività. (…)
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    Muscoli e tattiche, Juric atto 1°: fare un Toro in 17 giorni

    TORINO – Creare un Toro. Farne uno, in attesa dei rinforzi e che il gruppo si completi con i nazionali non venduti (Belotti?) o non lasciati liberi con una rescissione (Sirigu) Tra oggi e il 29 luglio si snoderanno 16 giorni pieni di lavoro. Il 30 sarà l’ultima mattina dei granata sotto il sole (o le nuvole) di Santa Cristina in Val Gardena. Nel corso della giornata la comitiva si trasferirà a Verona, da dove volerà in Francia in vista dell’amichevole del giorno dopo contro il Rennes. Il test più atteso, probabilmente dirimente, sicuramente probante. Per il valore dell’avversario, che ha chiuso l’ultimo campionato francese al 6° posto. E appunto perché il test si svolgerà al termine di 2 settimane e mezzo cominciate ieri in potenza con la salita in quota e da oggi battezzate materialmente da un lavoro continuo e durissimo a oltre 1.400 metri di altitudine. (…) Deve nascere un Toro, dunque, nei prossimi 16, 17 giorni. E saranno 3, in particolare, i torrenti che confluiranno nella foce del 30 agosto: la fine del ritiro in montagna. (…)Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    Gli ingredienti indispensabili per la rosa di Juric

    L’aspetto fisico è il primo alveo da tenere presente. Juric sforna squadre potenti e prepotenti, dal punto di vista atletico. È abituato a lavorare con rose non certo infarcite di campioni o di chissà che talenti. Anche in granata (pur fatte le debite proporzioni) sarà così e allora la verve, la brillantezza fisica e la capacità di resistenza alla fatica diventano colonne fondamentali perché la squadra possa sfornare ugualmente un gioco «aggressivo, verticale, dinamico, coraggioso su ogni campo, cercando di vincere contro qualsiasi avversario». Parole di Juric in conferenza a Torino, fari che illuminano le consuetudini del tecnico. (…) Attorno a un 3-4-2-1 d’ordinanza e a una fisicità progressivamente sempre più feroce, e un giorno anche brillante, dovranno sedimentarsi nella rosa schemi nuovi, improntati ad accelerazioni continue, a un forcing alto, a un pressing prolungato. (…) A fine mese arriveranno anche sentenze con vista sul mercato di agosto, in entrata e in uscita.

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    Toro, la Maratona insiste: “Cairo vattene”

    TORINO – Il glaciale silenzio della non accoglienza ha fatto da cornice al primo giorno di lavoro del Torino di Ivan Juric. E ha permesso, tutto intorno al Filadelfia, di assorbire i rumori di una macchina che inizia a muovere i propri ingranaggi. Hanno rimbombato i palloni, certo, ma giusto a corredo di una fase di riscaldamento e di attivazione muscolare dopo tanto tempo lontano dal terreno di gioco. (…) Restrizioni e sparpagliamenti vari dei giocatori non hanno aiutato, è evidente, ma la mancata accoglienza – in tutta la sua indifferenza – suona peggio anche di una sana contestazione.
    Un messaggio per Cairo
    Come quella che ieri pomeriggio il presidente Urbano Cairo ha ribadito di non vedere intorno a sé durante la conferenza stampa di presentazione di Juric («Ho visto qualche camion vela in giro: sono anche folcloristici, ma a parte quelli non mi pare ci sia tutto questo dissenso»), curiosamente nello stesso momento in cui la Maratona affiggeva un eloquente striscione nel piazzale davanti al Filadelfia: «Cairo vattene». (…) Il conciso messaggio è stato nuovamente recapitato, ieri, anche e soprattutto sulla scorta degli accadimenti delle ultime settimane: i tifosi imputano oggi all’imprenditore alessandrino di aver avviato un processo di trasformazione del Torino in una succursale della Spal, società dignitosissima, ma mestamente retrocessa in Serie B appena un anno fa. Non soltanto: irrita un mercato che – eufemismo – stenta a decollare, mentre ha creato tangibili malumori nella piazza l’allontanamento degli ultimi, riconoscibili, cuori granata – da Bava a Comi – dall’organigramma del club. (…)
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    Toro, inizia il lavoro al Filadelfia: Meité marca visita, c’è Chiarlone

    TORINO – Quella di oggi è l’alba dell’era Juric. La doppia sessione di tamponi (svolti ieri e martedì) e le vaccinazioni, effettuate nel pomeriggio di ieri, sono entrambe alle spalle. Così il Toro può dedicarsi solo ed esclusivamente al campo: c’è da preparare una stagione che dovrà necessariamente diventare quella del riscatto. (…) Sono 29 i convocati per la ripresa degli allenamenti di stamane al Filadelfia, a porte chiuse. Una rosa che naturalmente non comprende alcuni giocatori: Andrea Belotti e Salvatore Sirigu, ancora impegnati con la Nazionale agli Europei, al pari di Ricardo Rodriguez e Karol Linetty, che hanno da poco terminato il torneo e per questo proseguiranno le vacanze. Manca all’appello anche Soualiho Meité: non per esigenze legate al mercato e nemmeno per una scelta da parte di Juric, ma solo per motivazioni prettamente personali (ancora incerti i tempi; per ora non si può muovere dalla Francia, dov’è).

    C’è Chiarlone

    La vera sorpresa, tuttavia, è un altro giovane, sconosciuto alla stragrande maggioranza dei tifosi granata. Il volto nuovo del Toro odierno è Lorenzo Chiarlone, difensore centrale classe 2003. I granata lo hanno prelevato dalla Sampdoria la scorsa estate: il ragazzo ha disputato un ottimo campionato con l’Under 18 di Franco Semioli, raggranellando la bellezza di sedici presenze. (…) Non ha ancora debuttato in Primavera, per questo motivo la convocazione in prima squadra ha subito destato stupore, ma è un prospetto molto interessante. Da oggi Chiarlone sarà uno degli osservati speciali di Juric, che di giovani da lanciare nel grande calcio se ne intende.

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    Toro: oggi tamponi, test e visite mediche. Domani la prima sgambatura al Filadelfia

    TORINO – Non sarà la tradizionale sgambata sul campo principale del Filadelfia a tenere a battesimo la nuova stagione del Torino. I granata si radunano oggi in città, ma – in ossequio alle esigenze imposte dalla pandemia in corso – saranno tamponi molecolari ed esami sierologici a rappresentare il primo impegno ufficiale per tutti i presenti. Soltanto una volta raccolti gli esiti, quindi, si potrà procedere con le consuete visite mediche, i primi test atletici e anche le vaccinazioni: al Filadelfia, dunque, non scenderà in campo nessuno fino a domani almeno. La lista dei convocati di Ivan Juric, invece, verrà diramata oggi e sarà piuttosto nutrita, a dispetto delle assenze dei Nazionali: ci saranno diversi elementi della Primavera, ma soprattutto i tanti giocatori di rientro dai prestiti che impongono a Vagnati in questi giorni di concentrarsi anche sul fronte delle uscite. (…)

    Il programma granata

    I granata si alleneranno in città tutti i giorni fino a lunedì prossimo compreso, con gli aggiornamenti in tema di protocolli da rispettare che – a seconda delle evoluzioni – indurranno la società ad aprire o meno i cancelli a beneficio anche dei tifosi. Nel pomeriggio di martedì 13, quindi, la partenza per il ritiro di Santa Cristina Valgardena, che accoglierà la preparazione del Torino fino al 30: in programma tre amichevoli, la prima con i dilettanti dell’Obermais Merano e l’ultima con il Bochum, in attesa di definire quella di mezzo. Quindi il test contro il Rennes del 31 luglio e un’ultima sfida internazionale nel primo week-end di agosto: poi sarà già tempo di impegni ufficiali, con il turno eliminatorio della Coppa Italia.

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    Toro, se Kalinic va via Zaza porta Gunter

    TORINO – In casa granata qualcosa si sta muovendo soprattutto grazie ai Campionati europei. Perché in queste ultime ore Linetty, considerando anche il buon debutto con la Polonia (ieri sera contro la Spagna non era invece tra i titolari), è entrato nel mirino di un paio di club del campionato tedesco: Mainz e Friburgo, tramite intermediari, hanno infatti chiesto al Torino la sua valutazione. (…) Il giocatore, si sa, non rientra nei piani di Juric e di conseguenza il Toro lo ha messo sul mercato dopo soltanto una stagione in cui il Nazionale polacco ha deluso. Intanto il Verona pensa sempre a Zaza. Però – ha fatto sapere al giocatore e al Toro – deve prima risolvere il problema Kalinic, che ha ancora un anno di contratto a 1,5 milioni di euro a stagione, più o meno la stessa cifra che Zaza percepisce in granata. 
    Operazione Zaza-Gunter
    Se i dirigenti veneti troveranno una collocazione per il croato, poi punteranno decisi proprio sul granata che Di Francesco considera ideale (come centrale) per il suo tridente, come ai tempi comuni al Sassuolo. Chiaro che a questo punto si rafforzerebbero le speranze granata di arrivare subito a Gunter, il difensore centrale tanto caro a Juric. È vero che il Verona per il suo giocatore chiede solo soldi, ma nel caso dovesse avere la possibilità di prendere Zaza, le due operazioni potrebbero incastrarsi con uno scambio di cartellini e un conguaglio significativo a favore del club granata. Altrimenti Vagnati dovrà imbastire una trattativa completamente diversa per arrivare al difensore. (…)
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    Torino, Juric-Belotti: contatto! Spunta la telefonata

    TORINO – Dicono (gli uni) che Belotti alla fine resterà al Toro. Un po’ obtorto collo, ma resterà. Dicono (gli altri) che alla fine Cairo venderà Belotti: sacramentando sull’esiguità della cifra, ma lo venderà, perché un tozzo di pane è sempre meglio che una tazza di pene. E poi, suvvia, nel caso stiamo alludendo come minimo a una quindicina di milioni più altri 5 di bonus, se non a una ventina abbondanti più premi. Per chi nel 2015 versò al Palermo 7 milioni e mezzo per acquistarlo sarebbe comunque una plusvalenza allo stato puro: perché gli ammortamenti di quell’investimento di 6 anni fa sono già stati ampiamente registrati a bilancio. Insomma: tutta manna, anche se Cairo si troverebbe di sicuro incastrato in un personalissimo contrappasso dantesco, rimpiangendo la grana che avrebbe potuto incamerare nel 2017, quando era arrivato a un passo dall’accordo con l’Atletico Madrid (70 milioni, più un paio di giovani giocatori spagnoli a scelta).

    Vendere Belotti per incassare qualcosa e non perderlo a parametro zero?

    Dunque è già sicuro? Cairo dopo gli Europei venderà il Gallo pur di incassare qualcosa, visto che il capitano del Torino non ha mai voluto sedersi al tavolo per trattare un prolungamento oltre la scadenza contrattuale del giugno 2022? Aperta parentesi: ma quanto davvero concreti e adeguati sono stati i tentativi compiuti dal presidente e da Vagnati? Chiusa parentesi.

    La Roma ha offerto 15 milioni di euro per Belotti

    Ma no, non è affatto sicuro che Cairo venda Belotti tra luglio e agosto dopo estenuanti tiraemolla con la Roma (o con il Milan: che potrebbe non fermarsi a Giroud o a chi volete voi, date le condizioni fisiche sempre più a rischio di Ibrahimovic). I giallorossi (con Mourinho al comando, che già aveva contattato il Gallo per il Tottenham) si sono fatti avanti attraverso intermediari: 15 milioni più 3 di bonus. Cairo ha giudicato l’offerta irricevibile, una provocazione: e fa circolare una richiesta di 30. La Roma spera che dopo gli Europei il Gallo sferri pressioni speciali per andarsene, la qual cosa si trasformerebbe anche in un’ottima “scusa” per Cairo. Ma abbiamo qualche dubbio su un Belotti pronto a scatenare guerre puniche proprio contro un mondo granata a cui si è sicuramente legato in questi anni, visto che dal prossimo febbraio potrà “vendersi” da solo, da svincolando: incamerando lui (e non il Torino) un premio extra di ingresso per la firma, in aggiunta a stipendi pluriennali tra 4 e 5 milioni netti a stagione, come minimo.

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