Un passo alla volta, come predica lui, Massimiliano Allegri, ma finalmente nella direzione giusta. Uno, due, uno, due, marsh! La Juventus trova la continuità sinora mancata e così la seconda vittoria di fila, mai accaduto prima in campionato, permette al tecnico toscano di ossigenare la classifica e avvicinare la prossima sfida di Champions League di martedì sera a Lisbona contro il Benfica nel migliore dei modi. Anche perchè la vittoria robusta e voluminosa contro l’Empoli, 4-0, in realtà è bugiarda. In 90 minuti la Juventus ha creato dieci palle gol clamorose, di cui solo poco meno della metà finite nel tabellino alla voce marcatori. E così i miglioramenti che si erano visti in una fase poco più che embrionale contro il Torino, ieri sera hanno assunto una fisionomia ancora più definita e precisa. La Juventus sta crescendo sia dal punto di vista della corsa e dell’intensità sia della qualità delle giocate, grazie a una precisione nei tocchi decisamente più alta rispetto all’inizio della stagione, quando i piedi dei bianconeri a volte parevano montati al contrario.
Le sensazioni di Allegri
A fine gara il Conte Max offre un viso sereno che da tempo non si vedeva, visto che era finito nella bufera in quanto massimo responsabile della Juve sgonfia e attardata. «Ora sembriamo una squadra, siamo indietro in classifica perché abbiamo bucato la settimana tra Salernitana e Monza: con l’Empoli dovevamo confermare il derby e ci siamo riusciti. Non era facile perchè loro corrono molto e infatti per 60’ ci hanno impegnato mica poco. Nel primo tempo abbiamo avuto un paio di occasioni per il raddoppio, poi nella ripresa molte di più e la gara è stata piacevole. Cosa è cambiato rispetto a inizio stagione? Siamo stati più compatti, grazie a un equilibrio che ci assiste per 90’. Poi la condizione atletica non era ottimale a inizio stagione e questo non ci aiutava. Invece nel secondo tempo siamo riusciti a tenere ritmi importanti: del resto abbiamo avuto cinque giorni per prepararci». Dunque una gamba più robusta e una testa più serena grazie anche alla vittoria nel derby. Tra coloro che sembrano particolarmente in crescita c’è si curamente Kean: «Ha giocato poco prima di queste ultime gare, però ha ritrovato la condizione mentale, ha segnato, ha avuto occasioni, ma sono contento di tutti. Anche Paredes e Milik sono entrati bene, però il polacco non si deve innervosire se non fa gol. I risultati, poi, si sa, aiutano a vincere. Il 3-5-2 sistema di gioco migliore per noi? E’ normale: Kostic e Cuadrado sugli esterni dobbiamo usarli, l’Empoli poi gioca molto stretto, avremmo dovuto allargare ancora di più il raggio del nostro gioco. Ora dobbiamo andare in Portogallo e ribaltare la situazione. Sono fiducioso». Sul perché di una nuova panchina per Paredes, Allegri spiega che si tratta più che altro di un problema di forma: «Leandro è arrivato dal Psg che non era in condizione ottimale. Ha giocato sei partite di fila perché Rabiot e Locatelli erano fuori. Ma è entrato bene, offrendo la qualità di gestione della palla che in quel momento serviva. Gliel’ho detto il giorno prima di questo match che non l’avrei messo titolare, perché all’inizio avevamo bisogno di gamba».
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La crescita di Kostic e il ruolo
Infine una spiegazione sulla crescita di Kostic, tanto semplice quanto efficace per comprendere il miglioramento del serbo: «Sta progredendo perchè conosce meglio i compagni e il nostro campionato, che è diverso dalla Bundesliga. Copre di più e, quando migliorerà ancora in questa situazione, potrebbe diventare anche un terzino»
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