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    Marca: “Solo Juve, l'Atletico Madrid dice no all'acquisto di Di Maria”

    Angel Di Maria non andrà all’Atletico Madrid. Il Fideo, che non rinnoverà il suo contratto con il Psg in scadenza il 30 giugno, è pronto per una nuova avventura. Su di lui si sono puntati i riflettori di diversi top club europei, con la Juve che sembrerebbe vicinissima a portarlo a Torino.Guarda la galleryL’Argentina si prepara per l’Italia, per Di Maria ‘lezioni’ di Juve da Dybala
    Atletico Madrid, le ragioni del no a Di Maria
    Secondo Marca l’ex Real Madrid sarebbe potuto anche tornare nella capitale spagnola, sponda rojiblanca, ma il club avrebbe deciso di non andare a fondo per due ragioni: la prima sarebbe legata alla carta d’identità del calciatore (34 anni), la seconda alle richieste salariali, con Di Maria che sarebbe subito rientrato tra i calciatori più pagati del club. Per tali ragioni, l’Atletico Madrid avrebbe deciso di lasciar stare l’operazione Di Maria. In realtà, come spiega il quotidiano spagnolo, ci sarebbe anche un’altra motivazione, e sarebbe legata alla firma di Samuel Lino, il brasiliano classe ’99 che il club ha acquistato dal Gil Vicente. Un ipotetico arrivo di Di Maria, infatti, avrebbe di fatto costretto il giovane a partire dietro nelle gerarchie e faticare parecchio per ritagliarsi una maglia da titolare. Scongiurato l’approdo al Wanda Metropolitano, la Juve è pronta ad accogliere il Fideo.  LEGGI TUTTO

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    La Juve ricorda Umberto Agnelli: “Una guida esemplare”

    TORINO – Cade oggi il 18° anniversario della scomparsa di Umberto Agnelli e la Juventus ha voluto rendere omaggio ad una delle figure più importanti della sua storia. Umberto, fratello maggiore di Gianni, scrisse una pagina importante della storia del club bianconero diventando a soli 22 anni il presidente della società, il più giovane di sempre ad assumere la massima carica dirigenziale nella storia del club. Sotto la sua supervisione i arrivarono a Torino giocatori del calibro di John Charles e Omar Sivori. Il “Dottore” lasciò nel 1962 (dopo 3 scudetti compreso quello della prima stella) il ruolo di presidente tornano poi nel 1994 come presidente onorario.
    Juve: “Una guida esemplare”
    Questo il messaggio dei bianconeri all’ex presidente: “Oltre i successi, ciò che rimarrà per sempre indelebile nelle nostre menti e nei nostri cuori è il suo amore per questa maglia. Una passione che lo portò nuovamente a legarsi alla Juventus negli anni 90 e gli permise di vivere in prima persona uno straordinario ciclo di vittorie: cinque Scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Supercoppa europea, una Champions League e una Coppa Intercontinentale. Umberto Agnelli è stato una guida esemplare e, ancor di più oggi nell’anniversario della sua scomparsa, lo ricordiamo con enorme affetto perché la sua presenza continua a essere per noi un punto di riferimento costante”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cerri gigante d'oro: tutto sul bomber della Primavera

    Non è il solo Pioli a essere “on fire” in questa settimana del pallone. Negli spogliatoi dello Stadio Ricci di Sassuolo, dove sono in corso le fasi finali del campionato Primavera 1, la colonna sonora dello scudetto del Milan è stata infatti adattata alle circostanze. Diventando, inevitabilmente, “Cerri is on fire”, celebrazione di quel gigante gentile che risponde al nome di Leonardo Cerri e che, con una rete in pieno recupero contro l’Atalanta, martedì ha trascinato la Juventus alla qualificazione per le semifinali tricolori. Un appuntamento, quello in programma per domani alle 18, che vedrà i bianconeri sfidare la Roma dominatrice della stagione regolare. In una sorta di derby per il romanissimo attaccante di 198 centimetri, che però ha già dimostrato di non patire l’incrocio con i colori giallorossi: in Under 19 alla banda di De Rossi ha segnato un gol lo scorso anno e uno in questa stagione.Sullo stesso argomentoPrimavera, colpaccio Juve: Atalanta eliminata al 92′, è semifinale!Primavera

    Con la letale conclusione mancina di due giorni fa, invece, ha raggiunto la doppia cifra stagionale, come già aveva fatto al primo anno a Vinovo (12 gol in Under 17) e in precedenza nell’ultimo al Pescara (14 gol in Under 16), club da cui la Juventus lo ha prelevato a fronte di un investimento di poco superiore al milione di euro. Prima aveva vestito le maglie di Unicusano Fondi, Lupa Roma e Atletico Torrino, con cui aveva mosso i primi passi nel calcio a 5. Senza mai indossare i colori giallorossi.

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    Lapo Elkann, stoccata a Boniek: “Con Andrea Agnelli uniti fino alla fine”

    Botta e risposta infuocato su Twitter tra Lapo Elkann e Zibì Boniek. Prima della finale di Conference League contro il Feyenoord, infatti, l’imprenditore aveva fatto un post di incoraggiamento indirizzato alla Roma e al tecnico giallorosso: “Boa sorte grande mister Mourinho e alla Roma unica italiana nelle coppe europee”. Immediata è arrivata la risposta dell’ex calciatore polacco, che nella sua gloriosa carriera ha indossato anche le maglie di Juve e Roma. Una replica che, però, sembra piuttosto pepata: “Attenzione che tuo cugino non ti fa entrare allo stadio”. In serata, la controreplica di Lapo Elkann: “Caro Boniek ti apprezzo molto come giocatore e lo sai, ma ti assicuro che la famiglia è più unita che mai. Io e Andrea Agnelli ci sosterremo sempre fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiellini consegna la maglia al museo: dedica da brividi

    TORINO – Dopo 17 anni termina l’avventura in bianconero di Giorgio Chiellini. La grande festa dello Stadium, poi contro la Fiorentina l’ultima battaglia: ora è arrivato il momento definitivo dei saluti per un vero e proprio monumento della difesa della Juve. Un grande campione che ha deciso di consegnare la sua maglia numero 3, che ha onorato in questi lunghi a Torino con la conquista di 9 Scudetti consecutivi, allo Juventus Museum. Su twitter le foto della cerimonia con la dedica da brividi che Chiellini ha impresso sul bianco e nero della divisa: “Questa maglia non va indossata, va cucita sulla pelle. Chi lo capisce ne diventa leggenda! Fino alla fine”.Guarda la galleryChiellini nella storia della Juve, la consegna della maglia al museo LEGGI TUTTO

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    Juve, attesa per il Pogba bis e nuovi sondaggi per Milinkovic

    TORINO- Un altro giorno e un altro passo verso il ritorno di Paul Pogba alla Juventus. Alla Continassa, come è emerso anche dagli ultimi colloqui, la linea non cambia: il Pogba bis è considerata la soluzione migliore e più fattibile per rinforzare il centrocampo. Per questo i bianconeri insistono e aumentano il pressing. Prima l’incontro con l’avvocato Rafaela Pimenta, già socia di Mino Raiola e ora plenipotenziaria della scuderia dopo la scomparsa del super agente italo-olandese, e poi quello tra il 29enne francese e Pavel Nedved, grande regista dell’operazione. Il puzzle avanza, però non è ancora completato. La fiducia della Juventus resta intatta, forte dell’apertura del Polpo a tornare da svincolato (come nel 2012, in mezzo gli inglesi lo hanno acquistato per 105 milioni) e con un stipendio inferiore ai 13 milioni netti più bonus guadagnati negli ultimi sei anni al Manchester United. Fiducia, però, non significa ancora sicurezza. Quella si avrà soltanto ad accordo blindato. La fumata bianca può arrivare da un momento all’altro. E mai come questa volta il fattore tempo potrebbe fare la differenza. La Juventus vuole Pogba e Pogba vuole tornare a casa. Tanto che le parti continuano a lavorare per far tornare le cifre. […]Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    Tra rischi e alternative: c’è anche Milinkovic Savic

    […] La Juventus resta in pole position, ma un centrocampista campione del mondo a parametro zero è un’occasione che intriga diversi top club. A partire dal Psg, ma occhio anche al Manchester City e al Real Madrid, che però sembra più orientato a investire sul giovane-vecchio pallino dei bianconeri: Aurelien Tchouameni del Monaco […] Se tutto andrà secondo programmi, presto Pogba e la Juventus inizieranno le nozze bis. In attesa della chiusura, come è normale che sia, alla Continassa continuano a tenere monitorate le alternative. La scorsa settimana c’è stato un nuovo contatto per Milinkovic Savic. Ma le richieste della Lazio (non meno di 50-60 miioni) riducono il margine di manovra della Juventus, che non a caso sta puntando dritta e con fiducia sullo svincolato di lusso Pogba.

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    Juve, il brand continua a crescere: è il più prezioso del calcio italiano

    TORINO – Prima stagione senza trofei dopo lunghi anni di successi per la Juve, ma i bianconeri continuano lo stesso a primeggiare in Italia al termine di questa annata. Dal report “Football 50 2022”, l’annuale Brand Value Ranking redatto da Brand Finance, il più grande database al mondo sul tema, emerge che la Juve ha fatto registrare una crescita del valore del brand di 140 milioni di euro, arrivando a 705, con un incremento del 25% anno su anno. Un marchio che si conferma essere il più forte fra i club di calcio in Italia, quello con maggiore capacità di influenzare scelte e opinioni dei tifosi, nonché il trademark di maggiore valore finanziario, con un peso pari a circa il 30% di tutto il valore di impresa. Dati importanti segnati dall’ultimo decennio di vittorie e anche dai tre anni a Torino di Cristiano Ronaldo.
    Juve, il brand continua a crescere: è il più prezioso del calcio italiano
    In una nota, il club bianconero spiega: “Settima fra i club più influenti al mondo (anche in questo caso, con una crescita di 4 posizioni) la Juventus vede rafforzarsi la sua posizione e la sua reputazione nel calcio mondiale: come si diceva, grazie al rilevante incremento di 140 milioni di euro anno su anno, pari ad una crescita del 25%, dati che ne fanno uno dei cinque club il cui brand è maggiormente cresciuto. Non solo: quest’anno il marchio Juventus ha recuperato e superato del 4,4% il valore pre-covid; un incremento molto forte, che ha permesso al club di mantenere il suo undicesimo posto nella classifica mondiale complessiva e di avvicinarsi notevolmente alla top ten. Al decimo posto, infatti c’è l’Arsenal, a sua volta cresciuto ma meno della Juve (18%)”. 
    Guarda la galleryJuve, ‘tesoretto’ dai riscatti: i più importanti bianconeri in prestito
    Juve, un brand fortissimo
    “Juventus è dunque un brand fortissimo, come conferma la classificazione AAA nel Brand Finance Football 50 2022; tutto questo ha favorito e favorisce sia il miglioramento delle prospettive di fatturato di inizio 2022, sia la riduzione del costo del capitale, che indica una riduzione del rischio di investimenti sul club; per tutti questi fattori, oltre che per i miglioramento della crescita a lungo termine, il valore del trademark Juventus ha ottenuto dagli analisti di Brand Finance per la stima di un valore di 705 milioni di euro (appunto, +140 rispetto allo scorso anno). Il rafforzamento del marchio Juventus è dovuto sia al miglioramento delle performance in alcuni indicatori chiave sia all’ottimizzazione di altri punti che contribuiscono alla competitive analysis preparata da Brand Finance. Infatti, da ciò che emerge dalla ricerca condotta ad aprile, Juventus si conferma come uno dei club più amati e con il maggior numero di tifosi; sono nettamente sopra la media tutti gli indicatori di performance, nello specifico qualità dello stadio, percezione della qualità del club, fair play, sponsorizzazioni, attrattività per partner & broadcaster, ma anche media delle presenze dei tifosi allo stadio”. LEGGI TUTTO

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    La Juve marca stretto Pogba: altro appuntamento per chiudere e anticipare Zidane

    TORINO – Quanto accaduto con Kylian Mbappé, il cui passaggio da svincolato al Real Madrid in questa sessione di mercato pareva scritto da un anno ed è invece saltato in virtù del ricchissimo rinnovo con il Paris Saint-Germain annunciato domenica, è un monito da non sottovalutare. Il Psg ha subìto sul campo due delle rimonte più clamorose della storia della Champions League – quest’anno agli ottavi proprio con il Real, dopo aver vinto 1-0 a Parigi ed essere stato in vantaggio 1-0 al Bernabeu fino a mezzora dalla fine, e più che mai nel 2017, travolto 6-1 a Barcellona dopo aver vinto 4-0 a Parigi -, ma sul mercato può rimontare qualsiasi svantaggio.Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    Questione di feeling

    Alla Juventus lo sanno e proprio per questo i dirigenti bianconeri non perdono la concentrazione sull’operazione Paul Pogba, per quanto la chiusura felice sembri a portata di mano e per quanta fiducia nutrano nella possibilità di ufficializzare a breve il ritorno in bianconero del campione del mondo francese. Una fiducia cresciuta molto dopo i contatti della scorsa settimana con l’avvocato Rafaela Pimenta, socia di Mino Raiola e numero 1 dell’agenzia dopo la scomparsa dell’agente italo-olandese, e dopo i colloqui tra Pavel Nedved e lo stesso Pogba. Colloqui che hanno lasciato il Polpo sempre più convinto di tornare alla Juventus, pur sapendo che guadagnerebbe meno dei 13 milioni più bonus che percepiva al Manchester United e che il Paris Saint-Germain potrebbe confermargli. A 29 anni Pogba guarda prima di tutto all’aspetto sportivo e, dopo essere rimasto scottato dal ritorno a Manchester, dove in sei stagioni ha vinto solo una Coppa di Lega e un’Europa League e ha visto il rapporto con il mondo United andare in crisi ben presto, cerca un ambiente dove potersi esprimere al meglio. Alla Juventus sarebbe sicuro di trovarlo: con la società il feeling è rimasto forte, i tifosi lo adorano e non hanno mai smesso di sognare il suo ritorno, nello spogliatoio ha ancora amici veri (Juan Cuadrado in primis) e con Massimiliano Allegri ha sempre avuto perfetta sintonia tecnica e umana.

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