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    Marchisio, la foto con Frattesi accende il mercato della Juve e i sogni dei tifosi

    È bastata una foto e una didascalia, nemmeno troppo enigmatica, per accendere i sogni di mercato dei tifosi della Juve. Ancora una volta, ci ha pensato Claudio Marchisio, nelle vesti inedite di “procuratore”. Il soggetto in questione? Il gioiellino del Sassuolo, Davide Frattesi. Sul centrocampista neroverde non ha messo gli occhi solo la Juve: è forte e risaputo anche l’interesse dell’Inter che vorrebbe fare un doppio colpo in casa Sassuolo e portare in nerazzurro anche Scamacca. Dunque, oltre al prossimo derby d’Italia, in programma per domenica 3 aprile, tra Juve e Inter potrebbe esserci un vero derby di mercato per accaparrarsi il giovane talento azzurro.Guarda la galleryJuve, non solo Frattesi: gli altri obiettivi per il centrocampo

    Frattesi l’erede di Marchisio?

    “Trust the process” – ha scritto Marchisio sotto un carosello di foto che lo ritraggono proprio insieme a Davide Frattesi. “Fidatevi del processo”, come a dire che il ragazzo promette bene e bisogna avere fiducia in lui. Un attestato di stima, quello del Principino, che ha sicuramente lusingato Frattesi. Proprio qualche settimana fa infatti, il centrocampista del Sassuolo, durante un’intervista a Dazn, aveva elogiato Marchisio, rivelando a tutti che da sempre l’ex numero 8 della Juve è uno dei suoi idoli. Le foto dell’incontro hanno subito scatenato i tifosi della Juve che già da tempo hanno trovato delle somiglianze tra i due, non solo fisiche. “Lo aspettiamo a Torino”, “Il passato e il presente” , “Erede della 8?”- questi alcuni dei tantissimi commenti lasciati sotto il post di Instagram. Tra i messaggi dei tifosi, che probabilmente non sono sfuggiti al centrocampista del Sassuolo, c’è anche quello dello stesso Frattesi che ha ringraziato Marchisio: “È stato davvero un grande piacere”- con tanto di cuore rosso.

    Sullo stesso argomentoFrattesi elogia Marchisio: “Una grande persona, uno dei miei idoli”Juventus LEGGI TUTTO

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    Expected Goals, classifica di Serie A stravolta: Juve davanti al Milan

    TORINO – Con gli “Expected Goals”, chiamati anche “xG”, viene misurata la qualità di un’occasione da rete, calcolando la probabilità effettiva che questa si tramuti in gol, analizzando una serie di fattori: nello specifico vengono tenute in considerazione le potenzialità di un tiro da quella determinata posizione e in quel particolare frangente di gioco (ad esempio, banalmente, la probabilità di segnare un gol da centrocampo è chiaramente minore rispetto a quella di una conclusione da dentro l’area di rigore), cui si aggiungono discriminanti decisive come la libertà del giocatore davanti allo specchio della porta, la vicinanza degli avversari, la pressione dei difensori e la posizione iniziale del portiere avversario. Alla luce di tutte queste variabili viene assegnato un valore a ogni tiro, che determina poi la percentuale che ha quel pallone di finire in rete.
    Expected Goals, la classifica in Serie A
    Opta ha analizzato i dati relativi agli Expected Goals e ha stilato la classifica della Serie A in base a questi dati. Ecco la classifica completa di Serie A se venissero considerati gli xG e, di conseguenza, gli xPoints: 
    1) Inter 68 (+8); 2) Napoli 67 (+4); 3) Roma 66 (+15); 4) Juventus 58 (-1); 5) Milan 57 (-9); 6) Atalanta 49 (-2); 7) Torino 49 (+14); 8) Fiorentina 46 (-1); 9) Lazio 45 (-4); 10) Verona 36 (-6); 11) Sassuolo 36 (-7); 12) Udinese 34 (+4); 13) Bologna 31 (-2); 14) Spezia 27 (-2); 15) Sampdoria 26 (-3); 16) Genoa 26 (+4); 17) Cagliari 26 (+1); 18) Empoli 23 (-10); 19) Salernitana 16 (0); 20) Venezia 12 (-10).
    Juve davanti al Milan
    La Roma è la squadra che paga di più lo scarto tra potenzialità e realtà: vedendo gli “Expected Goals”, infatti, i giallorossi di Mourinho sarebbero al terzo posto in classifica a quota 66 punti, ad appena due dall’Inter capolista (68) e uno dal Napoli secondo (67). Al quarto posto ci sarebbe la Juve a 58, seguita dal Milan a 57. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri ricomincia da Cuadrado e Vlahovic

    TORINO – Il centro d’allenamento juventino alla Continassa riapre ufficialmente oggi, a cinque giorni dalla “partita delle partite”, anche se ieri i tre giocatori in fase di recupero hanno lavorato per conto loro, come nei giorni precedenti: Dusan Vlahovic (problema all’inguine), Zakaria (lesione all’adduttore della coscia sinistra), Alex Sandro (polpaccio dolorante) proseguono lungo il percorso che dovrebbe consentire almeno al serbo di giocare titolare contro i campioni d’Italia (gli altri due potrebbero andare in panchina). DV7, che in carriera all’Inter ha segnato tre gol quand’era alla Fiorentina tra prima squadra (1) e Primavera (2), è già carichissimo in vista del derby d’Italia dove vuole incidere su un big match da juventino, aiutando Allegri a far sì che la squadra batta una grande per la prima volta in questa strana stagione.Sullo stesso argomentoLa Juve-Inter dei Nazionali: sfida dell’altro mondoJuventus

    Juve, il rientro dei nazionali

    Detto che stasera – a parte Bonucci, Chiellini, De Sciglio e Locatelli impegnati in Turchia – Szczesny, Morata, De Ligt e Rabiot giocheranno prima di rientrare alla base, oggi la rosa bianconera sarà orfana anche dei brasiliani Arthur e Danilo che torneranno a destinazione venerdì, con la necessità di smaltire il fuso e il volo intercontinentale. È un passaggio che Cuadrado ha già archiviato: ammonito nel corso di Colombia-Bolivia, il terzino è stato squalificato e così ha saltato la trasferta in Venezuela. L’ex Chelsea sarà presente nel pomeriggio, quando la squadra si ritroverà alla Continassa per cominciare a preparare la partita con l’Inter. Il programma della settimana, a parte la seduta odierna, prevede solo allenamenti al mattino. Chiesa, Kaio Jorge e McKennie sono ancora fuori uso, ma il texano può farcela per inizio maggio: dà un’occhiata al calendario e punta già Venezia, ma soprattutto Genoa, Lazio e Fiorentina.

    Sullo stesso argomentoJuve, un regalo per Allegri: McKennie è il colpo per il rush finaleJuventus LEGGI TUTTO

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    Da Mulazzi a Ripani passando per Turco, la giovane ItalJuve

    TORINO – Dopo Fagioli, Miretti. E poi? Mentre il secondo, che oggi con l’Italia Under 19 cerca l’accesso all’Europeo, prosegue il cammino sulle orme del primo brillando con la Juventus Under 23, trascinando la Under 19 quando serve e muovendo i primi passi in prima squadra, alle loro spalle nel settore giovanile bianconero c’è un’altra giovane Italia che cresce. Oltre a talenti stranieri come Soulé e De Winter.

    Una giovane Italia che ha nel centrocampista 2001 in prestito alla Cremonese nonché nazionale Under 21 e in Miretti due modelli tanto facili da prendere come riferimento, per il modo in cui stanno salendo i gradini della propria carriera, quanto difficili da emulare davvero, per lo stesso motivo. C’è chi può provarci, però: eccone alcuni tra i coetanei di Miretti (2003) e i ragazzi del 2004 e del 2005.

    Sullo stesso argomentoJuve, Miretti: “Pronto a vivere il sogno”Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve, Miretti: “Pronto a vivere il sogno”

    TORINO – Fabio Miretti, come sta vivendo questo trittico in Finlandia con l’Under 19? Prima il pareggio (2-2) con la Germania, quindi il 4-0 ai padroni di casa in cui ha anche segnato e ora la sfi da decisiva contro il Belgio. È ottimista?

    «Sì, il clima nel gruppo azzurro è sicuramente positivo. Sappiamo di essere una squadra forte, ce la possiamo giocare con tutte. Siamo stati bravi a fare quattro gol alla Finlandia, di fatto è un segnale chiaro che abbiamo mandato a tutti: ci siamo, vogliamo chiudere in testa al gruppo e quindi ora faremo di tutto per riuscirci nell’ultimo match con il Belgio. Abbiamo visto qualche loro partita su Youtube, ma come sempre sarà importante l’approccio».

    Guarda la galleryJuve, pronta la rivoluzione: 25 nomi in vista dell’estate

    Lei è un centrocampista in grado di ricoprire tutti i ruoli. Come viene utilizzato dal ct Nunziata e in quale posizione si trova meglio per esprimere tutto il potenziale?

    «Quest’anno in azzurro con Nunziata, che usa il rombo, sono stato impiegato un po’ ovunque: ho fatto il mediano, la mezzala e il trequartista. Se devo dire la verità, io mi trovo bene in tutte e tre le situazioni per cui mi posso adeguare senza problemi in base alle esigenze del commissario tecnico».

    Il trittico in Finlandia è iniziato con il match tosto contro la Germania. Se li aspettava così determinati i tedeschi?

    «La Germania, è noto, ha nel carattere e nella determinazione le qualità principali a qualsiasi livello di Nazionale. Qualcuno degli avversari lo avevamo già sfidato nelle Nazionali più giovani, come in Under 17 nelle amichevoli. Forse con un pizzico di bravura in più avremmo potuto vincerla tranquillamente, però ci è mancata un po’ di lucidità sotto porta in alcune occasioni e nel finale abbiamo pagato un nostro errore. Ma la prestazione è stata più che positiva».

    Dopo la bruciante eliminazione dell’Italia dal Mondiale in Qatar a novembre, vestire la maglia azzurra dà uno stimolo in più per la voglia di ripartire al più presto alla ricerca di risultati anche nelle selezioni più giovani come la vostra?

    «Assolutamente sì, c’è voglia di far bene. Anche se non siamo la Nazionale maggiore, vogliamo comunque portare l’Italia più avanti possibile. Speriamo magari un giorno di essere anche noi convocati nella prima squadra azzurra, ma adesso dobbiamo concentrarci sulla qualificazione all’Europeo con l’Under 19».

    Il suo modello di calciatore ideale qual è? E da piccolo aveva un idolo?

    «Il mio idolo da piccolo è sempre stato Nedved anche se non so il motivo, visto che ero proprio un bambino quando ho iniziato a tirare i primi calci. Avevo 4 anni e lui mi piaceva tantissimo. Ora il giocatore che mi affascina di più e a cui mi ispiro è il belga Kevin De Bruyne del Manchester City. Quello che mi stupisce del suo modo di giocare è la tecnica, ma soprattutto la visione di gioco: sa sempre come, quando e dove passare la palla. È davvero un fuoriclasse, un centrocampista completo sotto tutti i punti di vista».

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    Juve, nuova idea a centrocampo: c'è l'intrigo De Paul

    TORINO – Se Adrien Rabiot liberasse un posto a un anno dalla scadenza del contratto con la Juventus, mossa abbinata ad altre possibili manovre in uscita, ecco che la dirigenza potrebbe accelerare sul serio per assicurare ad Allegri un colpo top nello stesso reparto. E nel listone custodito nel taschino della squadra mercato bianconera i nomi di livello non mancano, anzi variano a seconda che si privilegi l’età – Frattesi del Sassuolo è un ’99 – oppure si chiuda un occhio sulla prospettiva di un’eventuale rivendita del cartellino a tutto vantaggio della conoscenza del nostro campionato o dell’esperienza internazionale: vedi il 29enne Pogba in scadenza di contratto con il Manchester United, per il quale da Parigi continuano a sponsorizzare la candidatura del Paris Saint-Germain, oppure il 27enne Paredes già visto a Roma su sponda giallorossa, o ancora il ’95 Milinkovic-Savic che nonostante i due anni di contratto è ancora quotato da Lotito come fosse un Haaland o quasi. E comunque i Red Devils potrebbero piombare sul serbo in bilico alla Lazio. Jorginho, classe ’91, lascerebbe il Chelsea senza rimpianti.Guarda la galleryJuve, non solo Frattesi: gli altri obiettivi per il centrocampo

    Juve, spunta il nome di De Paul

    Poi ti accorgi che basta un viaggio di lavoro in Sud America da parte del capo scout bianconero Matteo Tognozzi, che da quasi due settimane gira l’Argentina e il Brasile per appuntarsi i nomi dei talenti da monitorare, per fare “uno più uno”. E l’incrocio non casuale con alcuni agenti a Buenos Aires, tra cui Augustin Jimenez che assiste Rodrigo De Paul, spalanca scenari interessanti. Per due motivi: l’ex Udinese, 27 anni, è seguito dalla Juventus fin dai tempi friulani; nella lista di mercato di cui sopra, il nome di De Paul – che stanotte dovrebbe giocare titolare contro l’Ecuador – è sottolineato più volte. Controindicazioni: non è trascorso neanche un anno dal trasferimento dell’argentino all’Atletico Madrid per 35 milioni di euro e con contratto quinquennale al centrocampista. Difficile (non impossibile) immaginare che il grande amico di Dybala – con cui certamente avrà parlato dell’opzione Atletico per la Joya – voglia già lasciare la Spagna. Ha giocato 37 partite tra Liga (19 da titolare) e Coppe (7 presenze dall’inizio) con due gol e altrettanti assist. I colchoneros aprirebbero a un prestito? E sull’ingaggio? De Paul guadagna 4 milioni più bonus, a Torino potrebbero permetterselo

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    Juve, parla la madre di Rabiot: “Critiche? Adrien non deve dimostrare nulla”

    Veronique, poi, spiega: “Non gli hanno mai perdonato nulla. E questo dall’età di 17 anni. Errori, ognuno li fa per tutta la vita. Non ci rendiamo conto che i calciatori sono adolescenti quando iniziano, che devono crescere come uomini. Non sono robot. In Italia la stampa dice che fa male? Non se ne preoccupa e gioca tutte le partite. Vorrei che il grande pubblico sapesse qual è il percorso dei calciatori per raggiungere i massimi livelli. Tutto quello che diciamo è: ‘Sono strapagati, ecc…’ Ma la gente non sa quanto ciò richieda loro sacrifici, una mentalità d’acciao”. Veronique Rabiot è chiamata a dividersi tra il ruolo di mamma e quello di agente: “Capita che ci ritroviamo a parlare e gli do consigli come mamma, lui mi parla e a volte si risparmia delle cose che dovrebbe dire alla Veronique agente. Sono una persona autoritaria, è vero, i miei figli me lo hanno spesso rimproverato. Ma non quello descritto dai media. Non ho mai cercato la luce dei riflettori, non ho bisogno di notorietà. Tra me e Adrien c’è un bel rapporto familiare e lavorativo”. Infine glissa su quanto accaduto sugli spalti durante il match degli Europei tra Francia e Svizzera: “Non posso parlarne, c’è una procedura in corso”.  LEGGI TUTTO

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    Juve, 25 nomi in vista dell’estate. Zaniolo, Frattesi, Rudiger, Emerson: ecco il listone

    TORINO – Contatti, sondaggi, incontri. La Juventus si avvicina ad aprile, il mese delle prime scelte, con tante idee sul tavolo. Ci sono almeno 25 giocatori, tra difensori centrali (colore blu nell’infografica a fianco), terzini (colore rosso), centrocampisti (colore granata), esterni/attaccanti (colore grigio), nei pensieri del ds Federico Cherubini. Ovviamente non arriveranno tutti, al massimo uno per ruolo al netto delle cessioni, ma salvo cambi di programma, nuovi incastri e future opportunità sono alte le possibilità che i regali 2022-23 per Massimiliano Allegri vengano pescati all’interno di questo listone.Guarda la galleryJuve, pronta la rivoluzione: 25 nomi in vista dell’estate LEGGI TUTTO