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    De Winter: “Tifo Juve da quando ho incontrato Pogba”

    TORINO – Quattro minuti in campo e un gol, quello che domenica ha deciso Pro Sesto-Juventus Under 23. Un rientro che spiega bene la voglia di Koni De Winter di riprendere il suo inseguimento al futuro, interrotto dal Covid tra il 29 dicembre e il 5 gennaio, poi dalla lussazione alla spalla sinistra il 9 gennaio.

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    Più grande l’emozione dell’esordio assoluto in prima squadra, a Londra all’80’ di Chelsea-Juve, o quella del debutto da titolare, in Juve-Malmoe?

    «Momenti fantastici, contro il Malmoe di più. Eravamo in casa e giocare 60 minuti per la Juve in Champions è stato bellissimo. Nei 10 minuti prima della partita ero un po’ stressato ma, al primo pallone toccato, tutto è sparito».

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    Il primo pensiero quando ha saputo che la cercava la Juve?

    «Ho detto subito che volevo andare (lo dice schioccando le dita), perché sono juventino fin da piccolo. La mia mamma mi aveva portato qui a Torino e avevo incontrato Paul Pogba in via Roma, ho ancora la foto. Da lì iniziai a tifare per la Juve».

    Le piacerebbe giocarci assieme?

    «Sì (ride), mi piacerebbe giocare con tutti i giocatori forti».

    Sullo stesso argomentoDe Winter, il più giovane della Juve a partire titolare in ChampionsJuventus

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    Si allena con tre dei centrali migliori d’Europa: cosa ruberebbe a Bonucci, Chiellini e De Ligt?

    «A Bonucci la capacità di vedere sempre prima le giocate. A Chiellini la capacità di difendere. A De Ligt la capacità di fare tutto, lui è un mix».

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    Il suo modello?

    «Vincent Kompany, lo guardavo sempre da bambino nel Belgio».

    Tutta l’intervista sull’edizione di Tuttosport
    Maglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta! LEGGI TUTTO

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    Occhio a Grimaldo. Ma la Juve teme la concorrenza del Barcellona

    Non solo l’attacco del futuro, in questi giorni (sia pure tra incontri fatti o rimandati all’ultimo) la Juventus è – già – all’opera anche per la nuova difesa. La corsia sinistra, in modo particolare, catalizza le energie, giacché Alex Sandro dopo otto anni di carriera bianconera potrebbe lasciare la truppa.

    Ingaggio ingombrante (da vecchia repubblica del pallone, ormai) e rendimento altalenante. Costante, invece, è stata la sensazione che il brasiliano fosse lì lì per compiere il definitivo salto di qualità salvo poi fermarsi sul più bello. Il passaggio da ottimo giocatore a campione non risulta e, anzi, Alex Sandro soprattutto nelle ultime due stagioni ha offerto prestazioni a livelli inferiori rispetto agli standard iniziali. Marcandole con errori anche grossolani, peraltro, come quello commesso in Supercoppa italiana contro l’Inter.

    Guarda la galleryJuve, la formazione 2022/23 con Dybala

    Ecco perché, insomma, questa potrebbe essere la volta buona nonostante il contratto di Alex Sandro scada nel 2023 (o forse proprio per questo: almeno c’è la possibilità di incamerare denari grazie alla cessione del cartellino).

    Alcuni nomi di sostituti sono già emersi nei giorni scorsi. A quanto già svelato si aggiunge un’opzione: Alejandro Grimaldo del Benfica. Pista calda alla soglia dello scottante, visto che la concorrenza è molto agguerrita e la partita potrebbe teoricamente chiudersi in tempi anche rapidi, visto che lo spagnolo al Barcellona ha già giocato dal 2008 al 2016 tra giovanili e squadra B. Conosce, insomma, molto bene l’ambiente e la piazza. La Juve, però, monitora la situazione. Non ha dubbi sulle qualità del giocatore (188 presenze nel Benfica di cui 31 tra Champions League ed Europa League) ed è convinta che la sua tecnica e l’abilità nel trovare il fondo per servire cross ai compagni possano esaltare le qualità di Dusan Vlahovic. Non ha neanche dubbi, però, la Juventus, sul fatto che il Benfica non farà sconti nonostante la scadenza di contratto ormai prossima.

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    Allegri e la frase profetica durante Juve-Spezia che ha scatenato i tifosi

    Contro lo Spezia, la Juventus ha portato a casa tre punti importantissimi per la classifica in chiave qualificazione Champions: ora i bianconeri hanno sei punti di vantaggio sull’Atalanta che è quinta, ma ha una partita da recuperare. Un risultato di misura che ha visto il ritorno al gol di Alvaro Morata, a secco in campionato dal 18 dicembre. A fine partita, durante l’intervista, Allegri ha sottolineato l’importanza dei tre punti conquistati, ribandendo la sua filosofia: “C’è bisogno di vittorie con sofferenza per arrivare ai grandi trionfi”. Lo stesso tecnico bianconero è stato anche il protagonista di una frase, ripresa dalle telecamere di Dazn, diventata virale sul web.Guarda la galleryIronia social su Juve-Spezia: dalla sofferenza al corto muso di Allegri

    La reazione social alla richiesta di Allegri

    Durante il primo tempo di Juve-Spezia, al minuto 19, l’allenatore toscano è stato pizzicato mentre urla una serie di indicazioni ai suoi giocatori: “Calma, va bene va bene ragazzi. Bisogna palleggiare finché non troviamo il buco”- le parole pronunciate da Allegri che non sono sfuggite ai tifosi juventini che si sono scatenati sui social. “Allegri maestro di vita”, “Come al solito ha avuto ragione il grande Max”, “E infatti l’hanno trovato”, questi sono alcuni dei commenti dei supporter bianconeri. In realtà, quella di Allegri è stata una vera e propria profezia perché dopo soltanto due minuti è arrivato il vantaggio firmato da Morata.

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    Moviola Juve-Spezia: Rabiot-Ferrer, chiusura ok. Reca, braccio non punibile

    Al 15’ Cuadrado in ritardo su Nikolau: fallo, ma giusto non ammonire perché il bianconero accorgendosi di essere fuori tempo evita ogni intervento e lo scontro è solo fortuito. Al 17’ Nikolau respinge un tiro di Cuadrado, forse con un braccio ma ha le mani dietro alla schiena: giusto lasciar correre. Al 24’ Pellegrini a terra dopo uno scontro con Gyasi che lo contrasta con il braccio largo: poteva starci un fallo, non l’ammonizione.

    Severo il giallo a Vlahovic all’11 st: spallata ad Erlic fallosa, ma appunto, una spallata. L’ammonizione poteva starci anche per Agudelo al 18’ st per fallo su Arthur. Sempre per fallo su Agudelo ammonito Bernardeschi al 22’ st: severo, ma ci sta. Al 24’ Reca respinge un tiro di Bernardeschi con un braccio, aderente al corpo: anche in questo caso giusto lasciar andare. Al 39’ lo Spezia protesta per una chiusura di Rabiot su Ferrer, al tiro: nessun fallo, il contatto (esaminato dal var) è successivo alla conclusione, forse deviata dal francese. Poteva semmai esserci angolo.

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    Juve, il gruppo unito vale un bomber

    «I ragazzi hanno capito il valore di questa vittoria». Massimiliano Allegri lo sottolinea perché non è scontato e perché è importante: la sua squadra, ieri pomeriggio, ha compreso che i tre punti conquistati con lo Spezia non sono punti qualsiasi perché in questo momento del campionato consolidano l’obiettivo del quarto posto e per il modo con cui sono stati conquistati, soffrendo tutti insieme, aiutandosi nei momenti difficili della ripresa, con l’applicazione agonistica che contraddistingue i grandi gruppi. Perché alla fine, e la Juventus lo sa bene, un gruppo unito vale come un bomber, perché parecchi punti di inizio stagione sono stati persi a causa dello sfilacciamento morale della squadra nei momenti critici. È per questo che Leonardo Bonucci, uno dei leader, ieri in panchina nonostante l’infortunio, ma pronto a scattare in campo per festeggiare il successo, ha scritto sui social: «Ci sono vittorie che quando le porti a casa, in qualsiasi modo, valgono di più. Siamo un grande Gruppo, una Squadra». L’utilizzo generoso delle maisucole è comunque altrettanto indicativo del concetto.Guarda la galleryDa Morata e Vlahovic a Bonucci e Chiellini: la festa social dopo Juve-Spezia

    I messaggi di De Ligt, Arthur e Rugani

    «Una vittoria molto importante al termine di una settimana durissima», ha spiegato invece Matthijs de Ligt, ricordando che la Juventus era reduce dalla combattuta semifinale di Firenze e che non c’è stato turnover, avendo una squadra intera ferma per infortunio. «Una vittoria importante verso il nostro obiettivo!», dice Arthur Melo, senza specificare se è uno di quelli che pensa allo scudetto o resta legato al realistico quarto posto. Nello spogliatoio il sogno scudetto, peraltro, è ampiamente condiviso e anche questo è un fattore che cementa il gruppo, perché quell’euforia: «Un solo obiettivo, i tre punti! Un passo alla volta, la direzione è quella giusta», dice Daniele Rugani, tornato in campo e protagonista di una partita solida, nella quale spicca il pallone intercettato e con il quale ha innescato l’azione del gol. La Juventus rinasce come gruppo, da lì Allegri potrà costruire più facilmente quello che ancora manca. Ma il finale di stagione, nel quale i nervi contano più della tattica, la Juventus sta andando nella direzione giusta, consapevole dei propri mezzi, consapevole dei propri limiti. Sarà importante nelle ultime giornate di campionato, nella semifinale di ritorno contro la Fiorentina, che potrà dare alla Juventus l’occasione di giocarsi un trofeo contro Milan o Inter, nella partita di ritorno contro il Villarreal che può riconsegnare la Juventus all’elenco delle prime otto squadre d’Europa. Tutto questo sarebbe la base migliore per la ricostruzione della prossima stagione.

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    Juve, la variabile Bernardeschi: per Allegri maggiori soluzioni tattiche

    TORINO – Più giocatori a disposizione, più soluzioni tra cui scegliere. A maggior ragione se l’elemento restituito dall’infermeria è Federico Bernardeschi, ingrediente tra i più versatili per le ricette di Max Allegri. Un sapore che lo chef della Juventus apprezza da tempo e che ha imparato ad accostare tanto a piatti a base di 4-3-3 quanto di 4-4- 2, eventualmente persino di quel 3-5-2 preparato in occasione delle recenti trasferte a Vila-Real e a Firenze. Ma non soltanto, perché il 28enne di Carrara rappresenta probabilmente la chiave per tornare a esplorare anche l’ambizioso 4-2-3-1 dicembrino. «Una soluzione nelle nostre corde, ma con Bernardeschi fuori è più difficile», aveva sentenziato Allegri qualche conferenza stampa fa. Perché l’ex viola, alle doti offensive, unisce quello spirito di sacrificio e quelle capacità in fase di non possesso del pallone che risultano essenziali per non mandare all’aria i delicati equilibri dello scacchiere, anche quando si schiera qualche pedone in meno e qualche alfiere in più. Per questo, dalle parti della Continassa, il recupero del numero 20 è ritenuto un passaggio piuttosto importante per dare forma alla squadra chiamata a giocarsi tutte le proprie carte negli ultimi mesi della stagione, a partire dalla gara di ritorno con il Villarreal in Champions League. […]Guarda la galleryJuve, la corsa Champions: il calendario delle ultime 11 giornate

    Il futuro di Bernardeschi

    […] Uno degli snodi cruciali per la stagione della Juventus e dello stesso Bernardeschi, che da qui a maggio giocherà la propria partita su due tavoli. Il rettangolo verde da una parte e la scrivania dall’altra, dal momento che è uno dei cinque elementi in scadenza di contratto. «La voglia di restare c’è, ma i matrimoni si fanno in due», aveva profetizzato il carrarino, assistito da Federico Pastorello, a inizio anno. E la Juventus una proposta è intenzionata a avanzarla, per quanto in linea con la politica di riduzione dell’attuale monte ingaggi.

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    Diretta Juve-Spezia ore 18: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Vincere per staccare Atalanta e Roma consolidando il quarto posto e recuperare punti ad almeno una tra Napoli e Milan (che ora sono a -1 dalla capolista Inter e si sfideranno subito dopo nell’ultimo posticipo della 28ª giornata di Serie A) per non mollare del tutto il sogno Scudetto. Questo l’obiettivo della Juventus di Massimiliano Allegri, che è reduce da 13 risultati utili di fila in campionato e oggi (domenica 6 marzi, ore 18) ospiterà lo Spezia allo Stadium e dovrà fare a meno di nove assenti (out Alex Sandro, Bonucci, Chiellini, Chiesa, De Sciglio, Dybala, Kaio Jorge, McKennie e Zakaria). Diversi indisponibili sull’altro fronte anche per Thiago Motta (squalificati Amian e Kiwior mentre restano in infermeria Colley, Nzola, Sala e Sena), che proverà a ripartire dopo le tre sconfitte consecutive incassate con Fiorentina, Bologna e Roma.
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    Juve-Spezia, come vederla in tv e in streaming
    La partita tra Juventus e Spezia sarà trasmessa in esclusiva streaming su Dazn, con inizio alle ore 18.
    Guarda tutte le partite di Serie A TIM della Juve su DAZN. Attiva ora
    Juve-Spezia, le probabili formazioni
    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo, De Ligt, Rugani, Pellegrini; Locatelli, Arthur, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Morata. A disposizione: Perin, Pinsoglio, Stramaccioni, Miretti, Bernardeschi, Soulé, Kean, Aké. Allenatore: Massimiliano AllegriIndisponibili: Alex Sandro, Bonucci, Chiellini, Chiesa, De Sciglio, Dybala, Kaio Jorge, McKennie, Zakaria. Squalificati: -. Diffidati: Bernardeschi, Morata,
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Erlic, Nikolaou, Reca; Maggiore, Agudelo, Bastoni; Gyasi, Manaj, Verde. A disposizione: Zoet, Zovko, Bertola, Hristov, Bourabia, Kovalenko, Pogdoreanu, Nguiamba, Antiste, Strelec, Sher.. Allenatore: Thiago MottaIndisponibili: Colley, Nzola, Sala, Sena. Squalificati: Armian, Kiwior. Diffidati: -.
    Arbitro: Fourneau di RomaGuardalinee: Cecconi e RoccaQuarto uomo: MieleVar: MazzoleniAvar: Rossi LEGGI TUTTO

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    Allegri, Arthur e la cura Pjanic

    TORINO – Un passo indietro, a gennaio. Alla sessione di mercato in cui la Juventus è stata protagonista come mai, in inverno. Sul fronte uscite c’erano due casi spinosi. C’era Aaron Ramsey, che puntava i piedi a la buttava sull’economico; e c’era Arthur che sin da principio si diceva pronto a cercare una soluzione condivisa e disposto anche a rimetterci dei soldi pur di tornare a giocare con continuità. Paradosso: il gallese alla fine ha dovuto cedere ed è andato via, capendo che alla Juventus davvero non l’avrebbe più vista. Il brasiliano invece – in virtù anche della maturità dimostrata, della voglia – è rimasto e lo ha fatto anche con la soddisfazione di Allegri («Sono contento che sia rimasto», ha detto a caldo il tecnico che dietro le quinte aveva già dato la sua opinione in merito alla società). Decisamente: con il suo atteggiamento Arthur ha guadagnato dei gran punti. Strada facendo, dei gettoni presenza e dei complimenti. Tanto che ora, al di là dell’emergenza-centrocampo (Zakaria e McKennie out) non è escluso che l’ex Barcellona possa ritagliarsi spazi anche in ottica futura giacché con le ultime prestazioni ha dimostrato di poterci stare, nelle nuove dinamiche bianconere.Sullo stesso argomentoDanilo: “Alla Juve al momento giusto. Vlahovic? Non si accontenta mai”Juventus

    Qualità

    Bene inteso, Arthur non è esattamente il prototipo di giocatore che Massimiliano Allegri aveva in mente per il suo centrocampo. Però dalla sua, il brasiliano, ha la qualità tecnica. In quantità. E la qual cosa al mister di Livorno garba parecchio, a prescindere. Quella è la materia, e se c’è la materia – unita alla buona volontà – si può “plasmare” il giocatore in modo che faccia al caso. E’ questo, per Allegri, il compito primario d’un allenatore: far migliorare di allenamento in allenamento e di partita in partita i giocatori a disposizione.

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    Guarda la galleryJuve, Allegri sorride: Dybala, Bernardeschi e Rugani in gruppoMaglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta! LEGGI TUTTO