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    Juve, la variabile Bernardeschi: per Allegri maggiori soluzioni tattiche

    TORINO – Più giocatori a disposizione, più soluzioni tra cui scegliere. A maggior ragione se l’elemento restituito dall’infermeria è Federico Bernardeschi, ingrediente tra i più versatili per le ricette di Max Allegri. Un sapore che lo chef della Juventus apprezza da tempo e che ha imparato ad accostare tanto a piatti a base di 4-3-3 quanto di 4-4- 2, eventualmente persino di quel 3-5-2 preparato in occasione delle recenti trasferte a Vila-Real e a Firenze. Ma non soltanto, perché il 28enne di Carrara rappresenta probabilmente la chiave per tornare a esplorare anche l’ambizioso 4-2-3-1 dicembrino. «Una soluzione nelle nostre corde, ma con Bernardeschi fuori è più difficile», aveva sentenziato Allegri qualche conferenza stampa fa. Perché l’ex viola, alle doti offensive, unisce quello spirito di sacrificio e quelle capacità in fase di non possesso del pallone che risultano essenziali per non mandare all’aria i delicati equilibri dello scacchiere, anche quando si schiera qualche pedone in meno e qualche alfiere in più. Per questo, dalle parti della Continassa, il recupero del numero 20 è ritenuto un passaggio piuttosto importante per dare forma alla squadra chiamata a giocarsi tutte le proprie carte negli ultimi mesi della stagione, a partire dalla gara di ritorno con il Villarreal in Champions League. […]Guarda la galleryJuve, la corsa Champions: il calendario delle ultime 11 giornate

    Il futuro di Bernardeschi

    […] Uno degli snodi cruciali per la stagione della Juventus e dello stesso Bernardeschi, che da qui a maggio giocherà la propria partita su due tavoli. Il rettangolo verde da una parte e la scrivania dall’altra, dal momento che è uno dei cinque elementi in scadenza di contratto. «La voglia di restare c’è, ma i matrimoni si fanno in due», aveva profetizzato il carrarino, assistito da Federico Pastorello, a inizio anno. E la Juventus una proposta è intenzionata a avanzarla, per quanto in linea con la politica di riduzione dell’attuale monte ingaggi.

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    Diretta Juve-Spezia ore 18: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Vincere per staccare Atalanta e Roma consolidando il quarto posto e recuperare punti ad almeno una tra Napoli e Milan (che ora sono a -1 dalla capolista Inter e si sfideranno subito dopo nell’ultimo posticipo della 28ª giornata di Serie A) per non mollare del tutto il sogno Scudetto. Questo l’obiettivo della Juventus di Massimiliano Allegri, che è reduce da 13 risultati utili di fila in campionato e oggi (domenica 6 marzi, ore 18) ospiterà lo Spezia allo Stadium e dovrà fare a meno di nove assenti (out Alex Sandro, Bonucci, Chiellini, Chiesa, De Sciglio, Dybala, Kaio Jorge, McKennie e Zakaria). Diversi indisponibili sull’altro fronte anche per Thiago Motta (squalificati Amian e Kiwior mentre restano in infermeria Colley, Nzola, Sala e Sena), che proverà a ripartire dopo le tre sconfitte consecutive incassate con Fiorentina, Bologna e Roma.
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    Juve-Spezia, come vederla in tv e in streaming
    La partita tra Juventus e Spezia sarà trasmessa in esclusiva streaming su Dazn, con inizio alle ore 18.
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    Juve-Spezia, le probabili formazioni
    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo, De Ligt, Rugani, Pellegrini; Locatelli, Arthur, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Morata. A disposizione: Perin, Pinsoglio, Stramaccioni, Miretti, Bernardeschi, Soulé, Kean, Aké. Allenatore: Massimiliano AllegriIndisponibili: Alex Sandro, Bonucci, Chiellini, Chiesa, De Sciglio, Dybala, Kaio Jorge, McKennie, Zakaria. Squalificati: -. Diffidati: Bernardeschi, Morata,
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Erlic, Nikolaou, Reca; Maggiore, Agudelo, Bastoni; Gyasi, Manaj, Verde. A disposizione: Zoet, Zovko, Bertola, Hristov, Bourabia, Kovalenko, Pogdoreanu, Nguiamba, Antiste, Strelec, Sher.. Allenatore: Thiago MottaIndisponibili: Colley, Nzola, Sala, Sena. Squalificati: Armian, Kiwior. Diffidati: -.
    Arbitro: Fourneau di RomaGuardalinee: Cecconi e RoccaQuarto uomo: MieleVar: MazzoleniAvar: Rossi LEGGI TUTTO

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    Allegri, Arthur e la cura Pjanic

    TORINO – Un passo indietro, a gennaio. Alla sessione di mercato in cui la Juventus è stata protagonista come mai, in inverno. Sul fronte uscite c’erano due casi spinosi. C’era Aaron Ramsey, che puntava i piedi a la buttava sull’economico; e c’era Arthur che sin da principio si diceva pronto a cercare una soluzione condivisa e disposto anche a rimetterci dei soldi pur di tornare a giocare con continuità. Paradosso: il gallese alla fine ha dovuto cedere ed è andato via, capendo che alla Juventus davvero non l’avrebbe più vista. Il brasiliano invece – in virtù anche della maturità dimostrata, della voglia – è rimasto e lo ha fatto anche con la soddisfazione di Allegri («Sono contento che sia rimasto», ha detto a caldo il tecnico che dietro le quinte aveva già dato la sua opinione in merito alla società). Decisamente: con il suo atteggiamento Arthur ha guadagnato dei gran punti. Strada facendo, dei gettoni presenza e dei complimenti. Tanto che ora, al di là dell’emergenza-centrocampo (Zakaria e McKennie out) non è escluso che l’ex Barcellona possa ritagliarsi spazi anche in ottica futura giacché con le ultime prestazioni ha dimostrato di poterci stare, nelle nuove dinamiche bianconere.Sullo stesso argomentoDanilo: “Alla Juve al momento giusto. Vlahovic? Non si accontenta mai”Juventus

    Qualità

    Bene inteso, Arthur non è esattamente il prototipo di giocatore che Massimiliano Allegri aveva in mente per il suo centrocampo. Però dalla sua, il brasiliano, ha la qualità tecnica. In quantità. E la qual cosa al mister di Livorno garba parecchio, a prescindere. Quella è la materia, e se c’è la materia – unita alla buona volontà – si può “plasmare” il giocatore in modo che faccia al caso. E’ questo, per Allegri, il compito primario d’un allenatore: far migliorare di allenamento in allenamento e di partita in partita i giocatori a disposizione.

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    “Missione scudetto”. La Juve si carica così

    TORINO – «Siamo la Juve, dobbiamo crederci». Il clima euforico e lo spirito di appartenenza dei più anziani del gruppo fa molta più presa sul resto della squadra. Ci sono momenti in cui diventa più semplice galvanizzare i compagni e la Juventus si trova esattamente nel mezzo di uno di quei momenti. Lo scudetto non è vicino, anzi la logica suggerirebbe la prudenza che Massimiliano Allegri utilizza in tv, ogni volta che lo sfruculiano sullo scudetto. Ma dentro lo spogliatoio bianconero si respira un’altra aria e lo stesso tecnico è meno cinico nello spegnere i sogni di una rimonta che avrebbe qualcosa di leggendario. E se i giocatori sono spinti dall’entusiasmo che genera il profumo di impresa, l’allenatore sa bene che conviene comunque vincere più partite possibili, meglio se tutte, anche per consolidare la qualificazione nella prossima Champions League.Guarda la galleryJuve, Allegri sorride: Dybala, Bernardeschi e Rugani in gruppo

    Allegri, tuttavia, l’ha capito il sentimento della squadra e lo approva. Le 13 partite consecutive senza sconfitte, iniziate il 30 novembre a Salerno con il 2-0 alla Salernitana, danno solidità alla fiducia in se stessi dei giocatori, sballottati da un inizio di stagione disastroso e dall’incapacità, nei primi tre mesi, di trovare un po’ di continuità. Ma è lampante che il “Fattore V” ha inciso in modo deciso ad aumentare l’euforia del gruppo: l’effetto Vlahovic ha garantito gol, ma anche il coraggio che infonde l’avere un bomber quasi infallibile e dal talento così esplosivo. Non solo, il ragazzo sprona, incita e trascina, nonostante la giovane età, contagiando tutti con la propria insaziabile fame di successi. La Juventus aveva bisogno di sentirsi più forte per il primo saltino di qualità che, dalle incertezze iniziali, l’ha portata a un livello di consapevolezza e maturità più affidabile. Adesso, anche in condizioni piuttosto estreme come al Franchi, mercoledì sera, la squadra reagisce nel modo giusto, mostrando determinazione. Ne mancavano dieci, che di per sé è un numero di infortunati abbastanza spaventoso per affrontare qualsiasi avversario, ma davanti c’era pure la Fiorentina più assatanata che mai, spinta dal pubblico e dallo spirito vendicatore. Non è bastato a disunire la Juventus, che ha trovato nell’unità dei giocatori la forza per ammortizzare la furia viola e aspettare il momento giusto per azzannare una vittoria forse non estetica, ma certamente energetica.

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    Sullo stesso argomentoJuve, da Gatti a Ginter: lavori in corso per la difesa del futuroCalciomercato JuventusMaglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta! LEGGI TUTTO

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    Juve, da Gatti a Ginter: lavori in corso per la difesa del futuro

    TORINO – L’emergenza in difesa continua, ormai non si può neanche più parlare di situazione straordinaria. Al limite fa specie che anche Daniele Rugani abbia dovuto restare ai box causa infortunio proprio in un momento in cui, per la seconda volta in questa stagione, avrebbe avuto modo di prendersi la scena. Ma sul fatto che Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci debbano essere gestiti, non vi sono dubbi di sorta. Il capitano, dall’alto dei suoi 37 anni, sta già facendo del miracoloso, per carità. E pure Bonucci continua ad essere un pilastro della squadra bianconera, oltre che della Nazionale. Tuttavia, in ottica futura, occorre ragionare ampiamente ed approfonditamente sulle mosse migliori onde gestire al meglio i reduci della B+BBC (quei Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini che hanno scritto la storia del calcio mondiale) e onde evitare nuovi circoli viziosi di infortuni, difficoltà, acciacchi, emergenze. Ecco perché il responsabile del mercato bianconero Federico Cherubini ha già provveduto, in inverno, a “bloccare” Federico Gatti. Ed ecco perché, già da ora, si sta guardando intorno.Guarda la galleryMercato, Juve scatenata: da Zaniolo a Bremer, tutti i piani

    Juve, si prepara la difesa del futuro

    La priorità, manco a dirlo, sarà blindare Matthijs de Ligt. Rispetto a poche settimane fa la situazione è clamorosamente cambiata: si è passati dalle anticipazioni d’addio sbandierate da Mino Raiola a dicembre («E’ ora di compiere un nuovo step, anche Matthijs ne è convinto) alle parole d’amore eterno di De Ligt stesso, che è andato ben oltre rispetto a quanto dichiarato dal suo agente.[…] Ecco perché, dunque, Cherubini sta monitorando il mercato. Ci sono occasioni interessanti, in vista. Anche vicino a casa: oltre alla pista che potrebbe portare a Bremer del Torino, il quale stuzzica l’interesse di praticamente tutte le big italiane e non soltanto, è doveroso tenere da conto la situazione Romagnoli, il quale è in scadenza al Milan. Anche all’estero, però, ci sono opzioni molto interessanti. Matthias Ginter lascerà (gratis) il Borussia Moenchengladbach: ci sono anche Inter e Roma, oltre ad alcune spagnole e inglesi. […]

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    Danilo: “Alla Juve al momento giusto. Vlahovic? Non si accontenta mai”

    Così fondamentale e bianconero che mercoledì sera, in assenza dei senatori, ha indossato la fascia da capitano al braccio nella semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Danilo e la Juve sono ormai una cosa sola, come ha dichiarato lo stesso jolly difensivo di Allegri in un’intervista a Dazn: “Quando ho iniziato a giocare pensavo che avrei trascorso tanto tempo in una sola squadra, invece questo lungo viaggio mi è servito tanto e mi ha fatto arrivare alla Juventus nel momento giusto”. Fondamentale il suo colpo di testa che ha permesso ai bianconeri di strappare il pareggio in extremis al Gewiss Stadium: “Ho segnato un gol importantissimo, ma me lo sentivo quando sono salito in area di rigore per ricevere il cross di Dybala”.Guarda la galleryDanilo salva la Juve al 92′: finisce 1-1 contro l’Atalanta
    Danilo: “Vlahovic può diventare davvero un top”
    Sul nuovo arrivato Vlahovic: “Può diventare un grande campione. Dai primi giorni d’allenamento ho visto che ha dentro quella voglia di non accontentarsi mai”. Infine una battuta sui tempi di Manchester e sul suo ex tecnico, Pep Guardiola: “La gente mi fermava per la strada e mi diceva ‘Sei Danilo!’. Io rispondevo ‘Sì, posso prendere un caffè?’. La gente pensa che i calciatori fanno soltanto una vita particolare, ma a me piace tanto stare coi piedi per terra. Guardiola? I giocatori che hanno la fortuna di lavorare con lui, se sono intelligenti, è come se facessero un corso d’allenatore”.
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    The Scottish Sun: “Ramsey disposto a tutto: si paga le cure di tasca propria”

    L’avventura di Aaron Ramsey in Scozia fatica a decollare. I problemi fisici del gallese, che hanno portato la Juventus alla decisione di liberarsene al più presto, continuano a perseguitarlo anche nella sua nuova tappa con i Rangers. Da quando ha raggiunto il club scozzese, infatti, il centrocampista ha collezionato solo quattro presenze, per un totale di 94 minuti complessivi. Nello spezzone finale del match di andata dei sedicesimi di Europa League del 17 febbraio contro il Borussia Dortmund, terminato con la vittoria dei Rangers per 4-2, Ramsey è finito ko per un problema fisico che lo ha costretto a saltare le ultime quattro partite della squadra. Stando a quanto riporta The Scottish Sun, il 31enne vorrebbe disperatamente tornare in campo al più presto per dare una mano nella lotta per il titolo, e per questo avrebbe deciso di mettere mano al portafoglio per spendere 30mila sterline (circa 36mila euro) di tasca propria per sottoporsi a cure specialistiche. Insomma, un vero e proprio tour de force per il gallese che sarebbe ottimista sul recupero, a patto che non arrivino altre brutte sorprese, a cui è tristemente abituato.Sullo stesso argomentoJuve, Ramsey gioca poco anche in ScoziaJuventus LEGGI TUTTO

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    Venuti, autogol e lacrime: il messaggio dopo Fiorentina-Juve

    “Sognavo che finisse in maniera diversa, perché ci tenevo troppo, per i miei compagni, per la società, per Firenze e per i fiorentini. Il destino però aveva altri piani e ha voluto che finisse così. Ma niente drammi, perché i problemi veri sono altri, purtroppo. E soprattutto perché la verità è che ieri sera la squadra ha fatto vedere a tutti cosa significa giocare al calcio”. Così sul suo profilo Instagram il difensore della Fiorentina Lorenzo Venuti, che nel corso del primo minuto di recupero della semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juve è stato autore dell’autogol che ha consentito ai bianconeri di vincere per 1 a 0. 
    Venuti scoppia in lacrime: Vlahovic tra i primi a consolarlo
    Venuti: “Ho/abbiamo dei limiti”
    “Non sono/siamo perfetti, ho/abbiamo dei limiti, è vero ma ci metteremo subito al lavoro per migliorarci e colmarli, come sempre abbiamo fatto, e per riprenderci ciò che il destino ci ha voluto togliere – ha aggiunto il difensore viola – Grazie a tutti i fiorentini per il sostegno pre e post partita. Ieri sera avete vinto voi. Grazie anche a chi critica, perché siete uno stimolo in più per migliorare con l’obiettivo di farvi mordere la lingua”.
    Guarda la galleryRimpianto Fiorentina, gioia Juve: decide un autogol di Venuti al 91′ LEGGI TUTTO