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    Juve-Napoli, Mertens braccio da rigore

    Juan Jesus rischia il giallo al 3’ pt per un calcio al petto di Morata: il difensore del Napoli cercava la palla, ma l’ammonizione per gioco pericoloso ci stava. Al 42’ Mertens in area respinge con il braccio destro una punizione di Cuadrado: braccio largo, con cui stava tenendo a distanza Morata. Considerata anche la distanza notevole da cui proveniva la palla, l’intervento sembra da rigore, di certo avrebbe meritato almeno una revisione al Var.Sullo stesso argomentoJuve, Allegri: “Napoli in emergenza? Erano quasi tutti titolari”Calciomercato Juventus

    Giusto il giallo ad Alex Sandro al 44’, per fallo su Demme che stava puntando l’area bianconera. Sull’avvio della stessa azione più di un dubbio per un intervento su Chiesa fuori dall’area del Napoli. Al 38’ st De Ligt rischia il rigore per un contatto con Di Lorenzo: Sozza lascia correre, in linea con il metro di giudizio tenuto fino a quel momento, il Var non interviene ma in questo caso ha meno margine per farlo. Il dubbio resta.

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    Locatelli: “C’è un po’ di rammarico. Juve, gennaio è decisivo”

    Soddisfatto dal punto di vista del gioco, un po’ meno per il risultato. È un Manuel Locatelli agrodolce quello che si presenta ai microfoni di Dazn dopo l’1-1 tra Juve e Napoli allo Stadium: “C’è un po’ di rammarico perché volevamo vincere. È stata una buona partita come intensità. Abbiamo giocato come ci ha chiesto il mister ma dobbiamo riuscire a farlo per 90 minuti per portare a casa più punti possibili. Gennaio è un mese importante con tanti scontri diretti, può essere un periodo decisivo. La vigilia non è stata semplice, dobbiamo rispettare le regole e vaccinarci. Solo così si va avanti”.Guarda la galleryJuve, pari in rimonta con il Napoli: è Chiesa a rispondere a Mertens LEGGI TUTTO

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    Diretta Juve-Napoli ore 20.45: probabili formazioni, come vederla in tv e streaming

    TORINO – Una partita “arbitrata dal Covid”. Deciderà il virus (oltre ad avvocati ed esperti) chi potrà scendere in campo per la sfida di questa sera tra Juve e Napoli all’Allianz Stadium. Gli azzurri di Spalletti (assente pure lui perché positivo) si sono presentati decimati, zeppi di Primavera, e con almeno tre situazioni in dubbio, quelle di Zielinski, Lobotka e Rrahmani, rimasti in quarantena nell’albergo a Torino per dubbi di interpretazione sul regolamento. L’allenatore bianconero Massimiliano Allegri non ha dubbi sul fatto che si debba giocare: “Noi dobbiamo soltanto prepararci a giocare, al resto pensano gli organi competenti. Bisogna rispettare i ruoli: chi comanda si deve prendere le responsabilità e decidere. Noi dobbiamo soltanto eseguire quello che ci dicono di fare. Purtroppo è uno stato d’emergenza e nell’emergenza bisogna trovare delle soluzioni, nel bene e nel male”.
    Come vederla in tv e streaming
    La partita tra Juve e Napoli è in programma all’Allianz Stadium di Torino alle ore 20.45. Il match sarà trasmesso in diretta esclusiva su tv e streaming da DAZN.
    Juve-Napoli, le probabili formazioni
    JUVE (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Rugani, Alex Sandro; McKennie, Locatelli, Rabiot; Chiesa, Morata, Bernardeschi. Allenatore: Allegri. A disposizione: Perin, De Sciglio, Riccio, Stramaccioni, Bentancur, Arthur, Kulusevski, Dybala, Kean. Indisponibili: Ramsey, Danilo, Chiellini, Pinsoglio, De Winter, Soulè, Kaio Jorge, L.Pellegrini, Bonucci. Squalificati: -. Diffidati: Cuadrado, Danilo.
    NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Zanoli, Di Lorenzo, Juan Jesus, Ghoulam; Demme, Elmas; Politano, Mertens, L. Insigne; Petagna. Allenatore: Spalletti (in panchina Domenichini). A disposizione: Marfella, Idasiak, Costanzo, Spedalieri, Vergara. Indisponibili: Anguissa, Boffelli, Koulibaly, Lobotka, Lozano, Malcuit, Meret, Osimhen, Ounas, Rrahmani, Fabian Ruiz, Zielinski. Squalificati: Mario Rui. Diffidati: Anguissa.
    ARBITRO: Sozza di Seregno. Guardalinee: Giallatini, Preti. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Irrati. Avar: Meli.
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    Pjanic esclusivo: “De Ligt, non lasciare la Juve. Guarda me…”

    «Innanzitutto è una bella esperienza, anche di vita: Istanbul è una città fantastica. Ho trovato un buon campionato, con un bel ritmo e un ambiente molto passionale. Rispetto all’Italia c’è meno attenzione alla tattica, però ci sono giocatori tecnici. Noi, per la squadra che siamo, abbiamo buttato via troppi punti finora: siamo settimi, ma speriamo di recuperare posizioni in fretta. Intanto siamo qua in Qatar per la Supercoppa, domani affrontiamo l’Antalyaspor e speriamo di portare a casa il trofeo».

    C’è un giocatore del campionato turco che consiglierebbe alla Juventus?

    «Sì, Miralem Pjanic..A parte gli scherzi, ci sono dei bei talenti, però giocare nella Juventus non è semplice: serve grande responsabilità ».

    In questa prima parte di stagione è mancato più Pjanic alla Juventus o la Juventus a Pjanic?

    «Difficile dirlo. Io sono tuttora molto affezionato al club, ai tifosi, all’allenatore, ai compagni, al presidente, ai dirigenti… Ho ricordi bellissimi e mi auguro, prima o poi, di riuscire a venire allo Stadium a vedere una partita con mio figlio. Per me è stato difficile lasciare la Juventus, ma l’ho fatto per un un club incredibile come il Barcellona che mi aveva già cercato due anni prima. Un ritorno a Torino in futuro? Se si farà, bene… Ma in ogni caso augurerò sempre il meglio alla Juventus»

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    Crede ancora a una possibile rimonta scudetto?

    «La Juventus ha perso davvero molti punti nel girone d’andata, però il calcio va veloce. In una stagione resa così strana e anomala dal Covid, non sai mai fino alla fine cosa potrà succedere. Non ci vuole nulla, purtroppo, a perdere 3-4 giocatori in un colpo e magari incappare in qualche sconfitta. La Juventus, come ripete Allegri, deve lavorare, fare punti e poi a marzo si capirà se sarà nella posizione per poter lottare».

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    Conoscendo bene Allegri, quale discorso farà alla squadra in vista del Napoli?

    «Dirà che è impossibile dominare contro il Napoli per novanta minuti e bisognerà gestire bene i momenti chiave della partita, che significa anche saper soffrire e difendersi insieme per non subire gol. Per poi far male al Napoli sfruttando bene i palloni che si hanno. Ma occhio perché Spalletti è sempre abile nel trovare i punti deboli degli avversari. È una partita da 50 e 50, che guarderò con piacere anche io».

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    Morata è corteggiato dal Barcellona e potrebbe seguire il suo percorso: dalla Juventus ai blaugrana, club ancora proprietario del suo cartellino (al Besiktas è in prestito). Se Alvaro le chiedesse un consiglio?

    «Non ne ha bisogno. Finora ha avuto una super carriera, Morata: ha giocato in grandi club come Real Madrid, Chelsea, Atletico e Juventus. L’unico consiglio che darei a chiunque, a prescindere da Morata, è di pensare due volte prima di lasciare un posto dove sei felice anche se in un altro club ti offrono di più. Però a volte i giocatori hanno bisogno di motivazioni e nuove sfide. Morata saprà molto bene cosa fare. Il Barcellona ha preso un allenatore come Xavi, che conosce perfettamente il club, e tornerà grande. Vedremo: non conosco i dettagli, ma Morata l’ho sempre sentito felice anche alla Juventus».

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    Il Barcellona e tutti i top club hanno messo nel mirino De Ligt per l’estate: valgono le stesse parole dette per Morata?

    «Matthijs ha altri anni di contratto con i bianconeri, è serio e ha l’atteggiamento da Juve. Se il Barcellona o altri club sono interessati, non lo so. De Ligt ha fatto un’ottima scelta decidendo di crescere al fianco di Bonucci e Chiellini. Alla Juve è felice e quando sei felice, meglio restarci. Se avrà la motivazione di provare qualcosa di nuovo, si vedrà».

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    Visto che Vlahovic ha detto che fi no al termine della stagione resterà a Firenze, per la Juventus, ora come ora, meglio Icardi, Milik, Scamacca, Cavani o Aubameyang?

    «Sono tutti bravi, ma non saprei chi scegliere: mi fido della Juventus, che se andrà sul mercato senz’altro non sbaglierà. Di sicuro Allegri ha sempre avuto un bomber da almeno 20 gol davanti ».

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    AS: “Juve, Morata sarà del Barcellona già in settimana”

    Alvaro Morata sarà un nuovo giocatore del Barcellona in settimana. Il quotidiano spagnolo AS, citando fonti vicine alla trattativa, ha rivelato che l’operazione di mercato che coinvolge l’attaccante della Juve “è già chiusa al 95% e per la firma mancano soltanto dei dettagli insignificanti”. Il club blaugrana avrebbe raggiunto un accordo totale con i bianconeri per il trasferimento di Alvaro nei prossimi sei mesi e con l’Atletico per esercitare una futura opzione d’acquisto, considerando che i Colchoneros devono ancora versare i 40 milioni di euro per Griezmann.
    Icardi, il nodo riscatto e la pista Vlahovic: il piano della Juve
    Morata aspetta l’ok per volare a Barcellona
    Morata sta aspettando che il suo agente confermi la chiusura dell’operazione per potersi recare in Catalogna e per sottoporsi alle visite mediche di rito: potrebbe già essere a disposizione di Xavi dopo la partita di Coppa del Re in programma mercoledì. Il nuovo tecnico del Barcellona, che considera l’attaccante della Juve come uno dei migliori al mondo nel ruolo, spera di averlo con sé per la Supercoppa contro il Real del 12 gennaio. L’arrivo di Morata ‘libererebbe’ due colleghi: De Jong e Depay sono sul piede di partenza. Il primo potrebbe salutare a gennaio, il secondo verrà invece ceduto in estate.
    Guarda la galleryBrindisi e super look: così la Juve fa festa a Capodanno LEGGI TUTTO

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    Juve, Rangnick sul futuro di Cavani: “Non lo lascerò andare”

    Edinson Cavani resterà al Manchester United: ne è sicuro Ralf Rangnick, che ha frenato la voglia dell’attaccante uruguiano di chiudere la sua esperienza in maglia dei Red Devils, escludendo la possibilità di perderlo nel mercato di gennaio. Da quando è arrivato a parametro zero (ottobre 2020), Cavani ha segnato 19 gol in 49 presenze allo United. Il suo contratto scade a giugno 2021, e si è parlato di un possibile interessamento della Juventus, che è alla ricerca di nuove soluzioni offensive da offrire ad Allegri. “Abbiamo parlato con Cavani, lui sa che sicuramente non lo lascerò andare”, ha dichiarato Rangnick, alla vigilia del match di Premier League con il Wolverhampton, in programma lunedì 3 gennaio: “È un giocatore importante – ha aggiunto il tecnico tedesco che ha sostituito a campionato in corso Solskjaer – siamo impegnati ancora in tre competizioni e dunque avremo bisogno di lui. Probabilmente, è l’unico della rosa che può giocare faccia alla porta: voglio disperatamente che rimanga fino al termine della stagione”.Guarda la galleryInter, Lukaku pronto a tornare: social scatenati tra meme e ironie LEGGI TUTTO

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    Edoardo Agnelli, il ricordo della Juve nel giorno del suo compleanno

    TORINO – Il 2 gennaio del 1892, esattamente 130 anni fa, a Verona nasceva Edoardo Agnelli, figlio di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, e storico presidente della Juve dal 1923 al 1935, quando perse tragicamente la vita ad appena 43 anni. Sotto la sua guida la Vecchia Signora vinse sei scudetti in 10 anni, di cui cinque di seguito, dalla stagione 1930-31 a quella 1934-35.
    Edoardo Agnelli, il presidente del primo quinquennio
    Nel giorno della sua nomina a numero uno del club, la rivista Hurrà lo celebrò dedicandogli queste affettuose parole: “La recente assemblea generale Ordinaria dei Soci ha nominato, per acclamazione, Presidente Effettivo della nostra Società, il Cav. Avvocato Edoardo Agnelli. Dotato di fervida intelligenza, di grande affabilità e di quella molta esperienza di mondo, di vita, di lavoro che ha potuto acquistare collaborando attivamente nella direzione di grandi aziende con l’illustre suo Padre il Senatore Giovanni Agnelli; cultore appassionato di ogni genere di Sport, espertissimo automobilista, Direttore della Società Torinese per le Corse dei cavalli, Presidente Onorario del Gruppo Sportivo F.I.A.T., Egli porta alla nostra società, insieme alla preziosa opera sua, un nome che si illumina di una fra le più alte glorie sportive italiane, di una fra le più meravigliose creazioni dell’intelligenza e del lavoro umano: gloria di Sport, gloria di Lavoro! Il F.C. Juventus, grato a Lui d’aver voluto accettare la Presidenza della Società, è di questa sua adesione tanto più fiera quanto più si sente degna di averlo a proprio capo. Degna per il lungo passato di lotte e di vittorie che fa di essa la più gloriosa Società calcistica torinese, degna per tutte le energie di intelligenza e di lavoro che seppe esprimere e che fiorirono nel compiuto, magnifico nuovo Campo sportivo. Anche per essa vi è gloria di Sport, gloria di Lavoro. Per questo, intorno al suo giovane, illustre, fattivo Presidente, intorno ad Edoardo Agnelli, la famiglia juventina si stringe serena e fidente, certa di marciare con Lui verso un luminoso avvenire”. LEGGI TUTTO

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    Juve, intrigo Morata-Icardi

    TORINO – Il bello del mercato è che tutto può cambiare e capovolgersi da un momento all’altro. Un esempio? Il caso di Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo, dopo aver sofferto per le tante voci sui nuovi possibili “nove” della Juventus (Vlahovic su tutti), adesso spera che il ds Federico Cherubini un centravanti lo prenda per davvero in modo da ottenere il via libera per il Camp Nou. «Morata è un’ipotesi per noi», ha confermato ieri Xavi, l’allenatore del Barcellona. I catalani, dopo l’irruzione pre-Capodanno, insistono. Così il numero 9 juventino ha inaugurato il 2022 con lo stesso proposito di trasferimento di fine 2021. Ma anche la Juventus non ha cambiato posizione di una virgola, per il momento. Alla Continassa sono stati chiari con il giocatore nelle ultime ore: a metà stagione non ti muovi. I bianconeri ufficialmente non aprono la porta al possibile addio di Morata, però i movimenti sotto traccia per Mauro Icardi (Psg) lasciano pensare che un compromesso si possa anche trovare nei prossimi giorni. Dipenderà dagli incastri di mercato con l’ex Inter, dal momento che Vlahovic è un sogno difficilmente realizzabile nell’immediato.Guarda la galleryAllegri ritrova la Juve: Dybala spinge, Chiesa c’è

    Valutazioni

    La Juventus non arretra, ma sa benissimo che trattenere un giocatore per forza, seppur super professionale come Morata, è sempre un rischio, a maggior ragione in questa situazione. Quando il Barcellona chiama, resistere è dura per chiunque. Soprattutto se, come nel caso dell’attaccante spagnolo, sei in prestito (fino a giugno) e già da alcune settimane hai capito che in estate il club bianconero non investirà i 35 milioni per riscattarti dall’Atletico Madrid. Per tutti questi motivi alla Continassa, dove un “nove” d’area lo cercavano già prima dell’inserimento del Barcellona, continua il casting delle punte. A cambiare, però, sono le valutazioni. Un conto è aggiungere un attaccante all’attuale reparto di Massimiliano Allegri (che comprende Morata, Dybala, Kean e Kaio Jorge) e un altro è sostituire quello che dei quattro ha maggiore spessore internazionale assieme a Paulo Dybala. Tradotto: per lasciar partire Morata con sei mesi d’anticipo, alla Continassa vogliono essere sicuri di avere in pugno un altro attaccante di pari livello. E a gennaio, non avendo grandi possibilità di investimento, significa andare a pescare in prestito un big “scontento” di un’altra squadra. Il preferito è Icardi. Il 28enne argentino è reduce da mesi complicati, ma intanto nelle ultime due partite con il Psg ha segnato 2 reti (5 in stagione). Il fiuto del gol di Maurito risolverebbe molti dei problemi mostrati dai bianconeri sotto porta nel girone d’andata. La Juventus un tentativo lo sta facendo e in Francia sono convinti che un’intesa con i parigini sia possibile.

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