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    Focolaio Covid Juve, dall'U23 a Chiellini: tutti i positivi

    Al focolaio Covid che ha colpito la Juve Under 23 si aggiunge la positività di Chiellini in prima squadra. La società bianconera ha comunicato il contagio del capitano bianconero, registrando l’ennesimo caso interno tra tutte le categorie.
    La situazione nell’U23 e nella Juve Women
    “Il calciatore – si legge sul sito ufficiale – sta già osservando le norme previste ed è stato posto in isolamento, in ossequio al protocollo sanitario in vigore”, questa la nota per il portiere Franco Israel dell’U23. Salgono a 12 i positivi della squadra di Lamberto Zauli: Barrenechea, Boloca, Da Graca, Raina, De Winter, Anzolin, Miretti, Sekulov, Soulé, Brighenti e De Marino. Buone notizie arrivano invece dalle Women: Roberta Aprile è guarita e non è più sottoposta al regime di isolamento domiciliare. LEGGI TUTTO

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    Sabatini esclusivo: “Juve, prendi Icardi”

    «Mi resta la delusione per come è finita con il Bologna, un laboratorio di calcio in cui credevo molto. Non sono andato via volontariamente. È stato il presidente Saputo ad indicarmi la porta e io, nonostante l’anno di contratto, non ho alzato le barricate».

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    Chiuda gli occhi e si immagini già direttore sportivo del suo nuovo club: il primo rinforzo?

    «Se parliamo di un top club, ipotizziamo il Chelsea così in Italia non si offende nessuno, proverei a prendere immediatamente Dybala. Immagino che tanti storcerebbero il naso sostenendo che Paulo non è fatto per la Premier. Ma Dybala è fatto per il calcio: è uno che, con le sue giocate inimitabili, accende la gioia, i compagni, le tifoserie. Purtroppo nell’ultimo anno è stato condizionato da tanti stop. La Juventus fa bene a tenerselo stretto».

    Allegri allena un altro suo vecchio pallino, quell’Adrien Rabiot vicinissimo alla sua Roma in passato e ora super criticato. Ha cambiato idea sul francese?

    «Rispetto le opinioni di tutti, ma è avventato chi definisce Rabiot un centrocampista scarso o mediocre. Io non ho cambiato idea su Adrien! È fortissimo, ma ha un difetto: quando gioca male, per caratteristiche è uno che si nota e si prende i fischi. Ci sono tantissimi altri giocatori che quando fanno male passano inosservati ».

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    Cherubini, uomo mercato della Juventus, è umbro come lei…

    «Federico era un trequartista che sapeva giocare a calcio. Professionalmente ci siamo incrociati poco, però lui è cresciuto nell’ottima scuola di Marotta e Paratici».

    La Juventus è alla ricerca di un nove d’area per rafforzare la squadra di Allegri. Il sogno è Vlahovic.

    «Intanto bisogna fare i complimenti a Corvino, che questo straordinario bomber lo portò a Firenze a 17 anni. E anche a uno come Rino Foschi, che ai tempi del Palermo prese il giovane Cavani. Vlahovic appartiene alla categoria degli attaccanti decisivi: lo metto alla pari dei quasi coetanei Mbappé e Haaland. E ci metto pure Osimhen. Vlahovic èd ideale per qualsiasi big europea».

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    La Juventus ha inaugurato un progetto giovani per il dopo Ronaldo: si può vincere puntando sugli Under 25?

    «Più che l’età, conta la qualità. Io distinguo tra giocatori forti e scarsi. Poi, ovvio, i giovani bravi vanno integrati con qualche giocatore esperto».

    A bruciapelo: come vedrebbe Icardi alla Juventus?

    «Benissimo!».

    Da dirigente non temerebbe la telenovela con la moglie Wanda Nara degli ultimi mesi?

    «Ho avuto Mauro all’Inter e l’ho potuto studiare da vicino. Innanzitutto è un bravissimo padre e Wanda è la mamma delle sue bambine. Poi Icardi in campo è uno speculatore dell’area di rigore, capisce prima dove arriva il pallone. In Italia segnerà sempre 25 gol, anche a 50 anni… E in ogni caso in campo non vanno le possibili beghe».

    Tutta l’intervista esclusiva sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

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    Juve Women, Salvai operata: intervento perfettamente riuscito

    TORINO – Dieci giorni fa il brutto infortunio nel 4-1 della Juve Women sul campo della Pink Bari, ma ora Cecilia Salvai pensa già al ritorno in campo. La bianconera aveva abbandonato il campo in lacrime, l’esito degli esami aveva evidenziato la lesione del legamento crociato del ginocchio destro, ora il comunicato del club dell’operazione perfettamente riuscita. Questa la nota della società: “Cecilia Salvai è stata sottoposta questa mattina ad intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio destro. È stata operata dal Prof. Roberto Rossi, l’intervento è perfettamente riuscito e nei prossimi giorni inizierà l’iter riabilitativo”. Il primo step è andato, ora Salvai vuole correre verso il recupero totale.Guarda la galleryJuve Women inarrestabile: doppietta di Bonfantini, Pink Bari ko 4-1 LEGGI TUTTO

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    Juve, fiducia Bernardeschi. Anche Cuadrado può firmare

    TORINO – A gennaio il mercato della Juventus procederà di pari passo con gli impegni della squadra e siccome già tra il 6 e il 12 del mese i bianconeri incroceranno Napoli, Roma e Inter (Supercoppa) in sequenza, gli affari avranno il loro spazio ma senza forzature. Ciò significa che, a parte il caso di Paulo Dybala, i rinnovi di contratto degli altri calciatori in scadenza il 30 giugno 2022 saranno ulteriormente discussi ed eventualmente autografati con calma. Considerata la pausa di fine gennaio quando la Serie A andrà in letargo, va da sé che di lì in poi ogni momento sarà buono per provare ad accelerare i tempi. E certificare con tanto di ufficialità la firma dei nuovi accordi che riguarderanno soprattutto Federico Bernardeschi e Juan Cuadrado. […] L’esterno di Carrara, che con Andrea Pirlo si stava lentamente spegnendo mentre con Massimiliano Allegri si sta rilanciando alla grandissima, al momento vede solo Juventus.Sullo stesso argomentoDaily Express: “Se McKennie va al Tottenham la Juve torna su Tchouameni”Calciomercato

    L’importanza di Bernardeschi

    La sua centralità nel progetto tecnico è indiscutibile ed è stato Federico Pastorello a manifestare ottimismo l’altra sera a margine dell’ennesimo premio ricevuto come miglior agente nel corso dei Globe Soccer Awards di Dubai: «Sì, sta vivendo un momento positivo – ha detto il manager dell’ex Fiorentina -. Sono stati avviati i colloqui e noi non siamo contrari a un rinnovo. Se ci saranno eventuali alternative fa parte del mio lavoro valutarle e poi far decidere lui. Ma in questo momento non è nella sua testa». Bernardeschi, infatti, è assolutamente tranquillo: sa bene che se da un lato il club avanzerà la sua proposta legata alle proprie possibilità di spesa, lui da campione d’Europa nonché perno della Juve di Allegri farà determinate richieste e da ambo le parti c’è tutta la fiducia possibile su un’ipotetica fumata bianca.

    Guarda la galleryJuve, è l’ora dei ritorni: la probabile formazione per il Napoli

    Fiducia per Cuadrado

     Nessun problema è sorto nel frattempo sul fronte Cuadrado, a maggior ragione se si pensa agli ottimi rapporti che legano i dirigenti bianconeri all’entourage del colombiano, così come Pastorello ha un buonissimo feeling con la società juventina. Con il procuratore del 33enne si è già ragionato su un rinnovo annuale con opzione a fronte di una presunta richiesta di un biennale: semplici schermaglie, l’intesa sembra scritta nel destino.

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    Juve, Da Graca e i grandi sogni

    TORINO – Il segreto, forse, è già racchiuso nel nome. Marco Cosimo Da Graca è nato a Palermo nel maggio del 2002 e, come impone un’usanza diffusa soprattutto nelle regioni del sud, conserva il nome del nonno. Così per tutti è Marco, ma all’anagrafe risulta anche come Cosimo. Il nome del nonno, appunto. «È stato lui, quando avevo 7 anni, a portarmi per la prima volta su un campo da pallone: così ho iniziato nel Calcio Sicilia, poi mi ha selezionato il Palermo e, a 16 anni, è arrivata la chiamata della Juventus – racconta l’attaccante a Juventus Tv –. Non scorderò mai la telefonata del mio procuratore, anche se nei primi mesi a Vinovo ho sofferto un po’ la lontananza dalle persone che amo di più». Come nonno Cosimo, che in questo 2021 ha fatto il pieno di lacrime e di emozioni. Perché l’ex bomber della Primavera – 15 reti in 17 gare lo scorso anno – si è tolto una lunga serie di soddisfazioni. E non si è mai dimenticato di chi ha permesso che questo lungo viaggio potesse avere inizio. «A gennaio ho esordito in prima squadra con Pirlo, nella gara di Coppa Italia contro la Spal: è stato un momento indescrivibile, a fine partita ho chiamato nonno ed è scoppiato a piangere. La maglia di quella sera? L’ho regalata a lui, naturalmente».Sullo stesso argomentoJuve, quattro positivi al Covid nell’U23: ecco chi sonoSerie C

    La fiducia della Juve

    Quindi a marzo è arrivata la prima volta anche in Serie C con la maglia dell’Under 23, presenza subito bagnata da un gol decisivo contro il Grosseto su imbeccata di Fabio Miretti, classe 2003, quasi fosse un manifesto programmatico del progetto bianconero. E in aprile la Juventus ha dimostrato di credere in lui al punto da proporgli un contratto da professionista con scadenza attualmente fissata al 30 giugno 2024. Sul gong dell’anno solare, infine, la gioia forse più grande, quella dell’ingresso in campo nel finale della partita con il Malmoe in Champions League: «Ringrazio Allegri per l’opportunità, perché ho realizzato il sogno di qualunque bambino che corre dietro ad un pallone. Il mister, prima del cambio, mi ha detto soltanto di restare tranquillo e di giocare senza preoccupazioni. La maglia? Sempre a mio nonno, così fa compagnia all’altra!». E chissà che la collezione non prosegua a breve: «Al 2022 chiedo l’esordio in Serie A e tanti gol in Under 23 per aiutare la squadra».

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    Pogba alla Juve, perché si può. Il Polpo ci pensa

    Tra poco meno di una settimana Paul Pogba sarà libero di accordarsi con un altro club e firmare un contratto valido dal 1° luglio. Le possibilità che rimanga al Manchester United sembrano davvero poche, visto che il club non parla più di trattativa e le parole di Mino Raiola non hanno lasciato molti dubbi. Sì, ma quindi dove potrebbe andare Pogba? Ci sono due piste principali: quella che porta al Paris Saint Germain, dove Raiola è di casa e che così potrebbe continuare ad avere una stella francese dopo il probabilissimo addio di Mbappè (destinazione Madrid), ma c’è anche l’opzione Real Madrid, club al quale Pogba è stato spesso associato e che deve rinnovare i mostri sacri del suo centrocampo. E la Juventus? Ragionare di un’ipotesi bianconera sembra una follia dato il contesto economico, ma il rischio è quello di sottovalutare un’opzione, certamente meno probabile, ma comunque possibile.Sullo stesso argomentoManchester United, Rangnick: “Pogba? Non devo convincerlo a restare”Calciomercato

    La situazione

    Pogba si libera a zero e quindi non comporterebbe un investimento per il cartellino (anche se resta da verificare a quanto ammonta la commissione di Raiola, forse il principale freno all’operazione, vista l’aria che tira alla Continassa). Certo, l’ingaggio di Paul Pogba non è indifferente. Per convincerlo a firmare potrebbe essere necessario un salario fra i 12 e i 14 milioni di euro netti a stagione. Ma in compenso potrebbe usufruire del decreto crescita, pensando dunque per una ventina di milioni lordi nella peggiore delle ipotesi. In questo momento la Juventus si è posta come obiettivo quello di non aumentare il monte ingaggi, ma nello stesso tempo ha in rosa due giocatori sommando lo stipendio dei quali si ottiene una cifra di poco superiore ai 20 milioni. Insomma, non solo la partenza dei due centrocampisti libererebbe spazio nel reparto al ritorno di Paul Pogba, ma anche nel monte ingaggi che potrebbe accogliere quello del Polpo senza sforamenti. La quadratura del cerchio?

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    Appiah compie 41 anni, gli auguri speciali della Juve

    Festa grande in casa Juve, non solo per il Natale alle porte ma anche per il compleanno di un ex bianconero: Stephen Appiah. Il centrocampista ghanese ha vestito la maglia della Vecchia Signora dal 2003 al 2005 collezionando 69 presenze e tre gol e mettendo in bacheca una Supercoppa italiana (lo scudetto 2004-05 fu poi revocato). Portato in Italia, all’Udinese, da Pietro Lo Monaco nel 1997, dopo tre buone stagioni passò al Parma dove rimase fino al 2002, quando approdò in prestito al Brescia, tappa intermedia prima di conquistare la sua grande occasione con la Juve. A Torino per due stagioni, Appiah finì al Fenerbahce. In Turchia restò tre campionati prima di tornare in Italia dove, alla soglia dei 30 anni, vestì le maglie di Bologna (2009-10) e Cesena (2010-11). La Juve e i tifosi bianconeri non l’hanno dimenticato e nel giorno del suo 41° compleanno gli hanno voluto rivolgere un pensiero speciale.   LEGGI TUTTO

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    Juve-Cagliari, statistiche e curiosità: amuleto Bernardeschi

    Il trionfo per 2-0 contro il Cagliari, oltre a regalare il quinto posto in solitaria alla Juve, porta con sé alcune statistiche curiose. Come quella che riguarda Massimiliano Allegri, che raggiunge Fabio Capello per numero di vittorie da allenatore in Serie A (252, spareggi esclusi) pur avendo 40 panchine in meno. Il tecnico bianconero, da quando allena nel massimo campionato (2008/2009), ha vinto almeno 60 partite in più rispetto a qualsiasi altro collega.Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri
    Amuleto Berna, record Kean
    Capitolo calciatori. Il vantaggio è stato firmato da Kean, il raddoppio invece lo ha siglato Bernardeschi. Moise è il più giovane attaccante con almeno tre gol all’attivo in questa campionato, SuperFede ha nel Cagliari la sua vittima preferita in Serie A: quattro reti in otto sfide. E c’è di più: la Juve ha vinto sette delle otto partite in cui ha segnato Federico Bernardeschi in Serie A. Infine, altro traguardo per Leonardo Bonucci: contro la squadra rossoblù è arrivata la vittoria numero 300 con la maglia juventina in tutte le competizioni. LEGGI TUTTO