consigliato per te

  • in

    Pagelle Juve, Cuadrado è una certezza. Sacrificio Kean

    Szczesny 7

    Al 24′ st su Joao Pedro si guadagna a pieno il gettone presenza di giornata.

    Cuadrado 6.5

    Un po’ terzino e un po’ esterno offensivo: crossa e salta l’uomo (quasi) come al solito. Resta il più imprevedibile della compagnia.

    Bonucci 6

    Ci mette il carisma (per stimolare, rintuzzare, tenere sul pezzo i compagni) più che l’azione, visto che l’attacco rossoblù gli gira piuttosto alla larga. Nel finale qualche difficoltà generale in più, ma il reparto tiene botta.

    De Ligt 6

    Capisce che là dietro non c’è molto da fare e così prova a rendersi utile in avanti nelle mischie aeree, ad esempio. E quando realizza che Allegri vuole giocate in verticale, si produce in qualche tentativo di lancio alla Bonucci.

    Alex Sandro 5

    Regala al Cagliari la prima (mezza, diciamo così) occasione con un disimpegno sbagliato, seguono altre leggerezze.

    Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri LEGGI TUTTO

  • in

    Juve-Cagliari 2-0: Kean e Bernardeschi gol, Allegri a -4 dall'Atalanta

    TORINO – La Juventus ha colto la sesta vittoria nelle ultime 8 partite, che hanno prodotto 19 punti, ovvero 2,3 a partita, sostanzialmente lo stesso dell’Inter che viaggia a 2,5 nelle sue ultime 8. Non è ancora una squadra esaltante, ma se non perde la continuità che sembra finalmente aver ritrovato, potrebbe togliersi molte soddisfazioni nel girone di ritorno, anche perché le ultime vittorie di questo filotto le ha conquistate con una formazione in perenne emergenza, senza Dybala e Chiesa, e anche senza Chiellini. Questo sta responsabilizzando il resto della rosa che, piano piano, sta fabbricandosi nuovi trascinatori e leader: Bernardeschi corona con il gol un periodo di crescita continua, De Ligt sforna un’altra prestazione di feroce agonismo, McKennie entra nella ripresa con la testa giusta. È una formichina, questa Juventus, ma intanto non dilapida più i punti che devono essere conquistati, come quelli contro il Cagliari.

    Il poblema

    Il problema più evidente di questa Juventus restano gli attaccanti. Non che il gioco sviluppato sia effervescente o particolarmente intenso, ma riesce comunque a portare il pallone nell’area avversaria, dove però né Morata né Kean sono abbastanza reattivi, impiegando troppo spesso un tempo in più per provare il tiro, questo li rende facilmente marcabili e, in partite come quella contro il Cagliari, è facile per chi difende, creare un ingorgo dove il gioco bianconero si intasa. Un centravanti più efficace non risolverebbe tutti i problemi della squadra di Allegri, ma probabilmente renderebbe meno faticose queste vittorie. Anche perché è ormai assodata la soluzione dei problemi in fase difensiva che, grazie a una generosa partecipazione collettiva, ha garantito sei partite senza subire gol nelle ultime otto, nelle quali i gol incassati sono appena due (uno dell’Atalanta e l’altro del Venezia, paradossalmente costati 5 punti). Poi, certo, il centrocampo bianconero non entusiasma: Rabiot e Bentancur anche stavolta tendono a ingolfarsi, Arthur è indecifrabile. Il brasiliano ha indubbie qualità per realizzare trame più fluide, ma appare fuori contesto in una squadra che non fa certo del palleggio corto l’arma per organizzare il gioco. Tutto sembra più naturale con Locatelli in campo (stasera solo negli ultimi minuti) e McKennie (che entra nella ripresa e regala molte più bollicine di Rabiot).

    Guarda la galleryJuve-Cagliari, Kean e Bernardeschi regalano la vittoria ad Allegri

    Il carattere

    È indubbio, tuttavia, che fra problemi, limiti ed equivoci, la Juventus sta trovando una solidità caratteriale prima ancora che tattica, intorno alla quale Allegri potrà innestare Chiesa, Chiellini, Danilo e Dybala tutti rientranti dopo le feste. Se il mercato gli portasse un centravanti lo scenario non sarebbe più così fosco come poteva apparire qualche settimana fa. Anzi.

    Juve solidissima

    La Juventus è solidissima in fase difensiva, anche e soprattutto per il sacrificio di Moise Kean a sinistra e Bernardeschi a destra: i due rientrano sempre e il loro contributo consente di narcotizzare anche le poche velleità offensive cagliaritane. Ma in generale è totale la partecipazione nei momenti di non possesso, che durano tendenzialmente pochissimo, visto che dopo i primi 45′ le statistiche parlano di 77% del tempo con il pallone nei piedi della Juventus. Non è un dominio di intensità altissima, ma un’occupazione serafica della trequarti dove il Cagliari è asserragliato con due linee di difensori parallele e strettissime: far passare qualcosa è complicato, così i bianconeri puntano sul logoramento del muro rossoblù. Tra il 10′ e l’11’ Kean ha due occasioni clamorose: prende un palo di testa, incornando un cross perfetto di Cuadrado e poi perde tempo in area, sciupando un assist eccellente di Bentancur che sarebbe stato da calciare al volo e non da stoppare, peraltro malamente. Sono le due occasioni più nitide della Juventus, che poi non rende proprio infernale la serata di Cragno. Ma rimane lì e, continuando a sbattere contro il muro prima o poi lo abbatte: ci pensa Bernardeschi a strappare verso l’area trascinandosi tre avversari, dai quali riesce a liberarsi per calciare verso la porta. Ne esce un tiro-cross che intercetta la testa di Kean, la cui deviazione è fondamentale: 1-0, è il 40′.

    Premio di Fede

    Nella ripresa la Juventus tiene sempre i ritmi bassi e finisce, nella parte centrale della frazione, per soffrire una decina di minuti di pressione del Cagliari, durante i quali per due volte il Cagliari sfiora il gol con Dalbert (sciagurato l’errore sotto porta) e Joao Pedro (pregevole lo stacco, ancora più spettacolare la parata di Szczesny). A quel punto la Juventus si sveglia, riporta il fulcro della partita trenta metri più avanti e trova il gol di Bernardeschi: tanto meritato (per l’eccellente e generosissima prestazione) quanto bello, con un diagonale che fulmina Cragno. E a quel punto la Juventus deve solo gestire la discesa verso il novantesimo.

    Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri LEGGI TUTTO

  • in

    Icardi alla Juve? Marotta: “Ben vengano grandi campioni in Italia”

    Gennaio è tempo di primi bilanci ma soprattutto di calciomercato. Nonostante le difficoltà economiche dei club sono diverse le trattative che potrebbero chiudersi nella prossima finestra di trasferimenti. Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, intervenendo ai microfoni di Novantesimo Minuto su Rai2, ha commentato così le voci di un possibile ritorno nel nostro campionato di Icardi, accostato alla Juve di Massimiliano Allegri: “L’Italia non è più l’Eldorado del calcio come negli anni Novanta, è un campionato di transizione e si perde in qualità. Se tornano in Italia giocatori importanti, ben vengano. Noi siamo a posto e contenti dei nostri attaccanti ma il calcio trarrà beneficio nel momento in cui i giocatori di qualità tornano in Italia”. Poi continua: “Luis Alberto? Non mi voglio addentrare nel futuro, affronteremo tutto al momento giusto”.
    Marotta loda Simone Inzaghi
    Intanto l’Inter vola dopo aver conquistato la vetta della classifica. I nerazzurri sono reduci da sei successi di fila e nelle ultime cinque partite non hanno subito reti. Risultati importanti frutto del lavoro di mister Simone Inzaghi, chiamato a prendere il posto di Antonio Conte, tecnico che ha riportato lo scudetto alla Beneamata dopo 11 anni e il dominio della Juve durato nove stagioni: “Immaginavo ci fossero più difficoltà, in realtà Simone si è inserito con più facilità del previsto e, supportato dalla società e dai dirigenti, è riuscito a dimostrare il suo vero valore – ammette l’ad dei nerazzurri -. E oggi rappresenta il valore aggiunto del nostro club nell’area tecnica. La scorsa estate il club è stato condizionato da temporali violenti, sono andati via Hakimi, Lukaku ed Eriksen oltre all’allenatore, ma abbiamo trovato la nostra stella polare, abbiamo trovato la strada giusta col riequilibrio economico-finanziario. E ora abbiamo un’altra stella come obiettivo, perché rappresenterebbe il ventesimo scudetto. Conte pentito di aver lasciato? Non bisogna rivangare il passato. Conte ha tracciato un solco importante in questo processo di crescita anche dal punto di vista tattico, della mentalità, del gioco. Il lavoro di Conte si è visto come si sta vedendo quello di Inzaghi. Abbiamo ottenuto una grande vittoria – il riferimento allo scorso scudetto arrivato dopo un dominio della Juve negli ultimi nove anni – e ora vorremmo ripeterlo. Sarebbe un grande regalo per i tifosi, per la proprietà, per noi stessi e sarebbe un segno di crescita ulteriore, che ha già  portato anche alla qualificazione degli ottavi di Champions che mancava da dieci anni”.
    Marotta ottimista sul rinnovo di Brozovic. Sulla Superlega e Joe Barone…
    Marotta parla anche del rinnovo di Brozovic, in scadenza a giugno ma sempre più indispensabile nello scacchiere tattico dell’Inter:  “Abbiamo alcuni rinnovi da affrontare. Siamo contenti dei nostri giocatori in scadenza e abbiamo già avviato le negoziazioni che speriamo di portare a termine con profitto. Brozovic è un giocatore importante che ha manifestato la volontà di rimanere, si tratta ora di negoziare dal punto di vista economico ma sono molto ottimista”. Sulla questione Superlega e sullo stato di salute del mondo del pallone commenta: “La Superlega nasceva da un grido di allarme dei club aderenti, denunciando il fatto che questo calcio rappresenta un modello non più sostenibile, che ha bisogno di una grande rivisitazione dal punto di vista dei calendari, dello sviluppo delle risorse e del contenimento dei costi, opera a cui tutti sono chiamati. Anche il nostro governo deve dimostrare più attenzione e sensibilità verso quello che rappresenta un aspetto sociale di grande rilevanza. Il calcio è un fenomeno di aggregazione e uno spaccato della nostra industria che versa all’erario circa un miliardo fra tasse e contributi. Non chiediamo ristori o soldi ma attenzione e agevolazioni nel rapporto debitorio fra il mondo del calcio e lo Stato”. L’ad dell’Inter ha poi affrontato il tema dello scontro con Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, nell’ultima assemblea di Lega. “L’Inter è per la trasparenza e ho presentato un’istanza per portare alla conoscenza di tutti nel nostro mondo la situazione debitoria dei club nei confronti dei propri tesserati e dello Stato, a testimonianza che l’Inter ha sempre adempiuto ai propri doveri, nel rispetto delle scadenze. Ho invitato Barone a contenere le sue rimostranze dure e non piacevoli”. LEGGI TUTTO

  • in

    Raiola spaventa la Juve: “De Ligt è pronto per un nuovo passo”

    Matthijs De Ligt è una delle poche certezze della Juve di quest’anno. L’olandese, alla sua terza stagione in bianconero, si è confermato come assoluto leader del reparto difensivo di Allegri. Ma il difficile momento in campionato che sta vivendo la squadra potrebbe ben presto cambiare le carte in tavola. “Il giocatore è pronto per un nuovo passo. Lo pensa anche lui” ha fatto sapere il suo agente, Mino Raiola, nel corso di un’intervista al giornale Nrc.
    Pagelle Juve: De Ligt e Bonucci alzano il muro
    De Ligt dopo Bologna-Juve: parole da capitano
    “In Italia si dice: non puoi adorare Dio e il diavolo. Devi fare una scelta. Io lo faccio per i miei giocatori – ha continuato Raiola spiegando la filosofia del suo lavoro – Questo non significa che voglio distruggere i club, come molti pensano. Ci tengo a difendere i miei calciatori ed i loro interessi economici”. Intanto De Ligt, nel post partita del Dall’Ara, ha utilizzato parole da capitano vero: “Voglio vincere sempre e faccio di tutto per riuscirci. Qualche volta sono arrabbiato perché non capisco quando i giocatori fanno errori di mentalità. È qualcosa che non mi piace e lo voglio dire. Se fai un errore tecnico va bene, ma la mentalità è molto importante per me”. LEGGI TUTTO

  • in

    Moviola Bologna-Juve: Morata, posizione ok. L'1-0 è regolare

    Al 6° minuto del primo tempo la Juventus passa in vantaggio al Dall’Ara: è regolare il gol di Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo, sull’assist delizioso di Federico Bernardeschi, taglia con i tempi giusti alle spalle di Gary Medel, e fredda il portiere del Bologna Lukasz Skorupski. Rapido silent check dell’arbitro Daniele Orsato, che dopo pochi secondi conferma la rete. La posizione di Alvarito è buona e a inizio azione Weston Mckennie non commette alcuna irregolarità. Al 29′ pt ammoniti giustamente McKennie e Nicolas Domunguez. Orsato punisce la reazione dei due giocatori dopo il fallo del centrocampista argentino su Morata. All’11 del secondo tempo il direttore di gara stoppa una ripartenza invitante di Morata. Decisione ineccepibile: Orsato vede – e sanziona – il tocco di mano dell’ex Atletico Madrid.Guarda la galleryMorata-Dominguez, scintille in campo: si scatena una rissa LEGGI TUTTO

  • in

    Allegri: “Mercato? La Juve andrà avanti con la stessa rosa”

    “Dovevamo riprendere a capire i momenti della partita, a Venezia abbiamo subito gol. Oggi i ragazzi hanno fatto bene sia in fase offensiva che in fase difensiva. Rispetto all’ultima gara siamo entrati in campo meglio, anche se non abbiamo avuto un’ottima gestione della palla”. Allegri commenta così il 2-0 della sua Juve, arrivato nella nebbia del Dall’Ara contro il Bologna grazie ai gol (uno per tempo) di Morata e Cuadrado. “Direi però che la squadra ha fatto una buona partita, la vittoria è stata meritata – ha dichiarato a Dazn – Non dobbiamo abbassare la guardia, ci dobbiamo preparare a due mesi difficili per arrivare alla Champions. Ci sono dei momenti della partita che vanno ancora migliorati. Bene l’approccio e la cattiveria agonistica”.Guarda la galleryLampo Morata, gioiello Cuadrado: festa Juve nella nebbia di Bologna
    Allegri: “La rosa della Juve è già ottima”
    “Mercato? La rosa della Juve è ottima, bisogna lavorare con questi giocatori che possono solo migliorare in convinzione e autostima. Andremo avanti fino a giugno con questi. La vittoria di oggi ci consente di rimanere a tiro del quarto posto. Sono molto contento di questa rosa e di questa squadra, sapevamo dall’inizio della difficoltà di arrivare a scudetto e quarto posto. Arthur nasce come mezzala, a Barcellona giocava diversamente. Stasera ha fatto una bella partita, quando tiene palla non gliela togli. L’ho sostituito perché era tanto che non giocava. La tecnica ce l’ha, può solo migliorare. Nello spogliatoio ci sono momenti in cui sono equilibrato e momenti in cui succede di tutto, è normale che sia così. Si svegliano loro, mi sveglio anch’io. Abbiamo un bell’anno davanti, ma prima il Cagliari. Luce in fondo al tunnel? L’ho sempre vista”. LEGGI TUTTO

  • in

    Bologna-Juve 0-2: Morata e Cuadrado show, Allegri a -5 dalla Champions

    BOLOGNA – A Bologna si rivede la Juventus cinica, matura, capace di sbloccare il risultato da subito per poi difenderlo soffrendo il giusto e dilagare nel secondo tempo sfiorando più volte il 3-0. Roma raggiunta a quota 31 punti e ora la speranza è legata a un nuovo stop del Napoli nella corsa al quarto posto Champions. Non è il caso di illudersi, ma forse una chiave per la svolta il buon Massimiliano Allegri la sta trovando nel mezzo di mille difficoltà legate anche alle assenze – perché Dybala non si regala a nessuno – ma con un senso di padronanza del match che da un po’ non si ammiravano sul fronte bianconero. Partita decisa da due lampi, che portano la firma di Morata e Cuadrado, in un contesto assai juventino, al cospetto di un Bologna forse troppo caricato alla vigilia da Mihajlovic. La differenza si nota ben oltre i 4 punti che separavano le due squadre prima del fischio d’inizio. È come quella pubblicità di una trentina d’anni fa: si vede, si sente, si tocca.Guarda la galleryLampo Morata, gioiello Cuadrado: festa Juve nella nebbia di Bologna

    De Ligt show

    Nel 4-3-3 allegriano si nota immediatamente come la catena di destra possa far danni. Sei minuti e la gara prende l’indirizzo desiderato da Max: combinazione Morata-Bernardeschi, assist dell’ex Fiorentina e lo spagnolo supera Skorupski. Immancabile il silent check del Var, che nota come l’ex Atletico tagli in posizione regolare beffando Soumaoro e così l’1-0 è storia. I movimenti di Morata, ancora a segno in trasferta in campionato dopo Salerno e Venezia, danno molto fastidio agli emiliani, “perdonati” da Rabiot che decide di centrare il portiere rossoblù anziché cercare il diagonale con il mancino. Il Bologna non dorme, anzi, con De Ligt che si staglia sul piedistallo degli insostituibili: è sveglissimo, l’olandese, nel costringere Arnautovic a girare alla larga. L’austriaco impegna Szczesny con una torsione complicata, poi è Svanberg in spettacolare rovesciata a sfiorare il pareggio. Nel frattempo gli animi si accendono e ne fanno le spese Dominguez, falloso su Morata, e McKennie (determinante il rientro del texano) che era andato a difendere il compagno. Da apprezzare, oltre a De Ligt, l’applicazione di Arthur che prova a variare il suo gioco fatto di tocchi, tocchetti e sorprendenti lanci lunghi, il lavoro oscuro di Kean nell’aprire spazi a Morata, l’impegno di Pellegrini, la concentrazione di Bonucci. Boccheggia Rabiot, lento e dormiente mentre attorno a sé il Bologna (Soriano e Barrow sentitamente ringraziano) gli ruba palloni su palloni. Svanberg è decisamente il più attivo tra i rossoblù, ma la Juve tiene.

    Guarda la galleryMorata-Dominguez, scintille in campo: si scatena una rissa

    Con Cuadrado si balla

    Si ricomincia con Skov Olsen per De Silvestri, perché Mihajlovic vuole che il Bologna spinga su entrambe le fasce. La Juve comincia a perdere troppi palloni pericolosi a metà campo, ma McKennie è un muro e Bonucci replica il salvataggio monstre del texano. Intanto Pellegrini si arrende a un polpaccio dolorante: dentro Alex Sandro nella speranza che il nazionale brasiliano abbia un impatto molto diverso da quello di Venezia. Anche Locatelli dà il cambio ad Arthur, che all’uscita riceve i complimenti di Allegri. Szczesny ha i riflessi giusti su Dominguez, prima dell’ennesimo guizzo vincente di Cuadrado: Svanberg lasciato sul posto, destro sul secondo palo, deviazione decisiva di Hickey e balletto comunque godurioso per la tifoseria juventina in festa al Dall’Ara. Certificato il 2-0, Allegri ne cambia altri due: Kean e McKennie fuori, dentro Kulusevski, chiamato a supportare Cuadrado (con Bernardeschi a specchio sull’altra corsia) e Bentancur. Skorupski nel frattempo dice no al “quasi 3-0” di Bernardeschi. Mihajlovic tiene forse troppo in campo un timido Barrow e assieme a Svanberg lo cambia con Vignato e Sansone. Si chiude con Kaio Jorge per Morata, mentre Santander e Viola rilevano Soriano e Hickey. Cuadrado combina con l’ex Santos e poi manca il tris bianconero (Kulusevski lo imiterà subito dopo), ma la partita è ormai segnata. Nebbia sempre più fitta al Dall’Ara, la Juve invece un piccolo raggio di sole comincia probabilmente a vederlo in coda a un 2021 un po’ così.

    Bologna-Juve, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

  • in

    Bologna-Juve, Pellegrini si prende la fascia sinistra

    TORINO – Senza l’infortunato Paulo Dybala, che salta la trasferta a Bologna (e difficilmente rientrerà martedì contro il Cagliari), Massimiliano Allegri deve individuare chi nella rosa bianconera può sostituire l’argentino al centro del tridente alle spalle dell’attaccante. Sembra quasi certo che anche domani la Juventus scenderà in campo con un unica punta, come nelle ultime tre partite tra campionato e Champions, e l’indiziato a indossare la maglia da titolare per guidare l’attacco è Alvaro Morata, reduce dal gol segnato a Venezia, che gli ha ridato morale anche se non è bastato ai bianconeri per tornare a casa con i tre punti. […] Alle spalle dell’ex Atletico dovrebbero agire Juan Cuadrado sul fronte destro, Federico Bernardeschi confermatissimo su quello sinistro e al centro potrebbe esserci la sorpresa Dejan Kulusevski. […] A reggere il peso del centrocampo dovrebbe essere la coppia Locatelli-Bentancur: se Manuel ha recuperato dal mal di pancia che lo ha costretto mercoledì a saltare la seduta sul campo, tornando a lavorare ieri in gruppo, l’uruguaiaio sembra in vantaggio nel ballottaggio con Adrien Rabiot. Torna a disposizione anche Weston McKennie, che però dovrebbe partire dalla panchina.

    Le scelte in difesa

    In difesa, invece, va verso la riconferma Luca Pellegrini come terzino sinistro: Allegri gli sta dando fiducia, ha giocato 6 delle ultime 7 partite di campionato (ha saltato soltanto l’Atalanta, ma non può giocare la Champions perché non è inserito nella lista Uefa) e la continuità gli permette di rendere al meglio, come si è visto a Venezia dove ha servito a Morata l’assist per il gol.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO