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    Chiesa e McKennie ko in Juve-Atalanta: le condizioni

    Il tonfo dello Stadium contro l’Atalanta non è l’unica brutta notizia di giornata in casa Juve: Chiesa e McKennie hanno lasciato il campo per infortunio. “Federico starà fuori perché ha un problema al flessore – ha rivelato Allegri in conferenza stampa – Weston invece ha preso una botta al ginocchio (probabile distorsione, ndr) e vedremo se si è girato. Oggi sono tornati Chiellini e Bernardeschi e lunedì torna De Sciglio”. Entrambi domenica svolgeranno degli esami strumentali per valutare l’entità degli stop, anche se appare davvero difficile vederli già in campo per la trasferta di Salerno in programma martedì.Guarda la galleryJuve ko con l’Atalanta: meme e sfottò sui social LEGGI TUTTO

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    Juve, la tentazione di Allegri: Dybala prima punta

    TORINO – Dybala? Ieri l’ho provato prima punta, ma devo valutare come e quanto impiegarlo contro l’Atalanta. Devo cercare di gestirli tutti al meglio, ma soprattutto lui. Voglio fargli trovare con il minutaggio una condizione ottimale, perché siamo nel momento decisivo della stagione, e abbiamo bisogno di tutti: e soprattutto di Dybala». Pensieri e parole di Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida contro l’Atalanta. Pensieri e parole, però, colpo di scena… Pronunciate quasi 3 anni fa: era il 24 febbraio del 2018. Ma attenzione: il progetto torna di grandissima attualità perché quel piano d’un Dybala prima punta anti Atalanta che era poi naufragato per intemperie (il match venne rinviato e Higuain fece in tempo a recuperare) potrebbe trovare compimento ora. Proprio perché Dybala è sempre Dybala e anche perché l’Atalanta è sempre l’Atalanta: con le sue caratteristiche, le sue peculiarità, il suo gioco prettamente gasperiniano. […]

    Allegri e la tentazione Dybala

    […] La tentazione, insomma, c’è. Nel caso l’argentino giostrerebbe al centro di un 4-3-qualcosa (Allegri dixit) completato da Morata e Chiesa deputati ad offendere e attaccare gli spazi, fraseggiare con Dybala in fase di possesso palla bianconera, eppoi chiamati a rinculare disegnando una sorta di 4-5-1 in fase di non possesso. Un lavorone, per carità, ma che potrebbe dare dei frutti interessanti. In questa prima parte di stagione, del resto, è emersa in maniera conclamata la difficoltà della Juventus a segnare gol. Allegri l’ha anche detto, in maniera schietta: «In questo momento ci penalizza la differenza reti che è un dato inconfutabile. Magari d’ora in poi faremo quattro gol a partita, non lo so. I gol nelle gambe li abbiamo, solo che ne abbiamo fatti meno. Ne abbiamo realizzati 18 e subiti 15. Le squadre che ci stanno davanti hanno subito i nostri gol, ma ne hanno fatti 30, 32 e 38. Il calcio è cambiato molto ma la differenza reti è quella che ti fa vincere i campionati». E dunque, qualcosa dovrà pur cambiare se si vuole invertire la rotta.

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    Juve, ecco cosa non va: tanto lavoro per Allegri

    TORINO – Non è certo quella strapazzata martedì sera a Stamford Bridge, la vera Juventus 2021-2022. Lo fosse, non avrebbe vinto contro i Blues all’andata. E con merito: il dato di quella sera sugli expected gol (ossia i “gol attesi” sulla base di numero e posizione dei tiri effettuati) recitava 1,39 per i bianconeri e 0,83 per il Chelsea. La vera Juventus 2021-22 però non è neppure quella vista quella sera allo Stadium. Lo fosse, non si sarebbe sgretolata così due giorni fa a Londra e non sarebbe sesta in campionato (assieme a Lazio e Fiorentina), a 11 punti dalle capoliste Milan e Napoli. Proprio questo è il primo dei problemi che Massimiliano Allegri deve risolvere. La Juventus fatica a mantenere il giusto atteggiamento mentale per più partite di fila o all’interno della stessa partita, come martedì sera a Stamford Bridge. […]

    La difesa non è più una garanzia

    […] La solidità della difesa è stata, oltre che un tratto distintivo storico della Juventus, un punto di forza costante del ciclo dei nove Scudetti consecutivi. Nove campionati nei quali la squadra bianconera non aveva mai subito 15 reti nelle prime 13 giornate come in quello attuale. Nonostante il reparto abbia i valori individuali più alti (Bonucci, Chiellini, Danilo, De Ligt), la fase difensiva non è abbastanza efficace e quando sembra diventarlo torna morbida: i quattro gol incassati da Sassuolo e Verona dopo il poker di vittorie 1-0 e l’1- 1 con l’Inter, i quattro presi dal Chelsea dopo i successi senza subire reti con Fiorentina e Lazio sono gli ultimi esempi. Sabato l’Atalanta sarà un esame durissimo quanto probante per dimostrare che la notte londinese è stata un episiodio e che il processo di impermeabilizzazione continua. Ed è un processo che Allegri deve condurre a termine con successo. […]

    Carenza di gol e personalità

    […] E’ vero che nella scorsa stagione, giocando in modo più offensivo, la squadra bianconera aveva realizzato a questo punto 38 gol contro i 27 attuali: 14 però li aveva fatti Ronaldo… Il vuoto lasciato da CR7 è l’emblema dell’ultimo (o primo?) problema bianconero: emblema perché a mancare non è solo Ronaldo.

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    Guarda la galleryChelsea-Juve, si salva solo Szczesny: le pagelle bianconere LEGGI TUTTO

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    Juve, ok della Consob per l'aumento di capitale da 400 milioni

    TORINO – La Consob ha autorizzato la Juventus alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione e all’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie di nuova emissione nel contesto dell’aumento di capitale da 400 milioni di euro. Lo rende noto il club bianconero. Il prospetto è a disposizione del pubblico, presso la sede legale della Juventus e sul suo sito internet.  LEGGI TUTTO

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    Champions, la Juve arriva prima se: le combinazioni possibili

    LONDRA (Regno Unito) – La batosta per 4-0 sul campo del Chelsea complica la corsa della Juve verso il primo posto nel girone H di Champions League: i ragazzi di Tuchel adesso sono in vetta al girone, grazie alla miglior differenza reti negli scontri diretti con la formazione di Allegri. Juve e Chelsea sono entrambe a 12 punti, ma la formazione di Tuchel aveva perso soltanto 1-0 a Torino per poi ribaltare la situazione a proprio vantaggio stasera a Stamford Bridge. A parità di punti, infatti, contano, nell’ordine, i punti negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti e, eventualmente, reti negli scontri diretti.
    Chelsea-Juventus, tabellino e statistiche
    Le combinazioni per l’ultima giornata
    A causa dello svantaggio sancito definitivamente stasera, la Juve può sperare di arrivare davanti al Chelsea soltanto facendo più punti degli inglesi: nell’ultima giornata, quindi, la squadra di Allegri deve vincere contro il Malmo, sperando che i Blues non facciano lo stesso con lo Zenit San Pietroburgo. Teoricamente i bianconeri potrebbero anche pareggiare contro gli svedesi, confidando in una sconfitta dei ragazzi di Tuchel. In caso di sconfitta, invece, la Juve sarà sicuramente seconda nel girone, anche in caso di contemporaneo ko del Chelsea in Russia.
    Guarda la galleryJuve, che schiaffo a Londra: il Chelsea vince 4-0 ed è primo LEGGI TUTTO

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    Buffon: “Alla Juve Pirlo non ha fallito. Per Sarri mediare è avvilente”

    È un Buffon senza veli quello che si racconta nell’intervista a Tiki Taka. Il numero uno del Parma ha appena festeggiato i 26 anni dall’esordio, quando giovanissimo difese i pali della porta dei ducali in un Parma-Milan del 19 novembre 1995. La carriera lo ha portato a vestire le maglie di Juve e Psg. Tanti i trofei conquistati, ma rivela: ”Non li ricordo tutti, ma ho giocato in grandi squadre insieme a grandi compagni che mi hanno aiutato a vincere tanto”. Con la Nazionale è salito sul tetto del mondo nel 2006, ma ha anche vissuto la terribile notte del Meazza, quando l’Italia guidata da Ventura non riuscì a conquistare il pass per il Mondiale in Russia: “Quella è stata l’anticamera di una spedizione che sarebbe stata non vincente – ammette Buffon -. Abbiamo commesso degli errori e abbiamo avuto delle mancanze troppo grandi che non ci hanno permesso di andare al Mondiale. Le colpe sono di tutti, l’ho sempre detto. Quando si fallisce lo si fa tutti, lo staff, l’allenatore e tutti i giocatori. Tra quell’Italia e questa delle analogie ci sono, la differenza è che questa Nazionale ha delle certezze maggiori in virtù anche del successo insperato agli Europei. E quando hai delle certezze è più facile superare i momenti delle difficoltà”. E su un possibile ritorno in azzurro commenta: “Questa è la scusa per continuare a giocare. È la motivazione che mette d’accordo tutti”.
    Buffon sulla Juve di Allegri
    Di certo la Juve rappresenta un capitolo importantissimo della carriera di Buffon. Sulle possibilità di vittoria della Champions da parte della squadra di Allegri, l’ex numero uno bianconero dice: “La Juve quando sembra in difficoltà poi sorprende sempre e ha dei colpi di reni che le fanno vincere i trofei più impensabili. Vedo la Juve sempre protagonista in ogni competizione, poi vincere la Champions in questi anni, contro determinate squadre, è sempre complicato”. A chi dice che la squadra gioca male risponde: “Non gioca male, quando vince lo fa da squadra solida, compatta che non concede spazi e che quindi imbruttisce la partita. La nostra Juve che è arrivata due volte in finale era solida, poi non ha vinto perché ha giocato contro un Barcellona e un Real Madrid che erano quattro volte superiori a noi. Ma senza quelle caratteristiche non saremmo mai arrivati in finale”. Sull’addio di Ronaldo e il ritorno di Max Allegri: “Se Cristiano non era più convinto di rimanere ha fatto bene ad andarsene. E il mister ha fatto bene a tornare perché si vede che è convinto di fare bene ed è convinto di poter incidere”.
    Buffon su Sarri e Pirlo
    In bianconero Buffon è stato allenato anche da Maurizio Sarri e dall’ex compagno Andrea Pirlo. A proposito dell’attuale tecnico della Lazio commenta: “Da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all’inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla. Dopo un mese, si è accorto che il tipo di lavoro che era abituato a fare avrebbe dovuto rivederlo e avrebbe dovuto cercare di mediare. E per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell’entusiasmo che di solito uno come lui ha”. A chi sostiene che sia tornato in bianconero dopo l’esperienza al Psg per aiutare il Comandante replica: “Non è vero. Quell’anno col PSG vinciamo l’andata degli ottavi di Champions a Manchester 0-2 e la Juve perde 2-0 a Madrid con l’Atletico. Ero felice per me ma non mi sentivo a mio agio per la sconfitta della Juve. E questa cosa ha pesato nelle scelte future. E poi giustamente la vita ti castiga perché al ritorno passano Manchester e Juventus. Sono tornato, non mi faceva impazzire l’idea di fare il secondo ma l’idea di poter vincere la Champions con questa dirigenza e con questi compagni è stata la cosa che ha pesato di più. Vincerla per la gente della Juve mi avrebbe dato una soddisfazione enorme”. La scorsa stagione l’addio di Sarri e Pirlo al timone. A proposito del lavoro fatto dell’ex centrocampista Buffon commenta: “Un allenatore che vince Coppa Italia, Supercoppa e che arriva in Champions non ha fallito”. 

    L’esperienza al Psg
    Nel 2018 il primo addio alla Juve per sbarcare alla corte del Psg. Il portierone riavvolge il nastro e torna su quella scelta: “Ho deciso di andare al Psg a maggio del 2018. A febbraio di quell’anno avevo deciso di smettere perché pensavo di fare il Mondiale e volevo chiudere il cerchio con quello. Dissi al mio procuratore che volevo smettere a meno che non mi avesse chiamato una tra Real Madrid, Barcellona e Psg. E dopo venti giorni è arrivata la chiamata. A quel punto mi sembrava un peccato rinunciare a un’esperienza simile, in un club simile e con un’offerta economica importantissima come quella. Non avevo garanzie, non avevo il posto assicurato anche perché la competizione è lo sport”. A Parigi ora c’è un altro portiere italiano, Gianluigi Donnarumma. L’ex estremo difensore del Milan fatica però a trovare spazio, ma Buffon non ha dubbi: “Penso che Gigio abbia fatto una scelta più che giustificata. In questa stagione sta avendo delle difficoltà ma penso che sarà titolare nell’immediato futuro”. 
    Buffon e il ritorno al Parma
    Come un cerchio che si chiude, Buffon ha deciso quest’anno di tornare al Parma, lì dove tutto ebbe inizio: “Nella mia carriera ho sempre fatto delle scelte d’istinto e non ho mai fatto calcoli – spiega Gigi -. Ho sempre fatto scelte che mi hanno reso felice. Nel 2006, da miglior portiere al mondo, sono andato in Serie B con la Juve e nessuno nelle mie condizioni l’avrebbe fatto. Solo un pazzo poteva farlo ma l’ho fatto perché credo in certe cose e mi fa piacere poterle accompagnare. Poi ho fatto tutta la trafila alla Juventus, dalla risalita alle tante vittorie. Poi sono andato a Parigi dove ho vissuto uno degli anni più belli della mia vita. Poi sono tornato alla Juventus, accettando di buon grado di fare il secondo. Sono stato una persona esemplare come sempre, poi dopo due anni mi sentivo ancora forte, volevo giocare e ho scelto Parma. Non mi fregava niente fosse in Serie B. A me piace il bene comune, sento l’affetto e la felicità e l’entusiasmo della gente di Parma. Mi chiedono di riportarli in Serie A, sono cose gratificanti, è quello che volevo, gioco per passione”. Buffon racconta poi di quando fu a un passo dall’Atalanta: “Gasperini lo sa, è successo che nel momento in cui avevo deciso di andare a Bergamo ho parlato con i dirigenti della Juve e con Pirlo che mi hanno convinto a restare. Mi conoscono alla perfezione e hanno toccato determinati tasti che non mi hanno persuaso a non andare. A Gasperini comunque voglio bene, le sue chiamate e la sua volontà di volermi a Bergamo perché secondo lui ero ancora forte per fare il titolare, mi hanno gratificato moltissimo”. LEGGI TUTTO

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    Danilo pensa già al rientro: “Non molliamo mai. Forza Juve!”

    Gli esami ai quali si è sottoposto Danilo nelle scorse ore dopo l’infortunio rimediato nel match di campionato contro la Lazio hanno evidenziato una lesione di medio grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Una brutta notizia in casa Juve, che dovrà fare a meno del calciatore brasiliano per circa due mesi. La partita dell’ex Real Madrid e Manchester City contro i biancocelesti è durata appena 15′ minuti. Poi l’uscita in barella e l’ingresso in campo di Kulusevski al suo posto. Guarda la galleryJuve in campo: Allegri prepara la sfida con il Chelsea
    Juve, il messaggio di Danilo sui social
    Una brutta tegola per Massimiliano Allegri. Danilo, però, pensa già al rientro e attraverso un post sui social lancia un messaggio alla società e ai tifosi della Vecchia Signora: “Purtroppo starò fuori per qualche settimana. Le lacrime alla fine della partita erano di dolore ma anche di tristezza perchè ero sicuro di dover saltare le prossime partite che saranno importanti per noi – commenta Danilo -. Posso solo continuare ad essere uno di voi e sostenere i miei compagni di squadra come sempre! Nel frattempo farò di tutto per essere disponibile il prima possibile. Non molliamo mai! Forza Juve!”.
    Juve, i convocati di Allegri per il Chelsea: c’è Dybala
    Juve, De Ligt: “Sogno la Champions League con questa maglia” LEGGI TUTTO

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    Juve, Danilo dopo l'infortunio: “Spero di tornare presto”

    TORINO – “Complimenti per la vittoria, 3 punti fondamentali! Grazie per tutti i messaggi di supporto che sto ricevendo da ieri. Domani farò tutti gli esami e ne sapremo di più! Spero di poter tornare presto”. Questo il messaggio condiviso su Instagram da Danilo, esterno brasiliano della Juventus, uscito malconcio dopo 15′ nel match vinto dai bianconeri contro la Lazio. Si teme uno stiramento all’adduttore, che costringerebbe il brasiliano a fermarsi non solo per la trasferta di Champions di martedì contro il Chelsea, ma anche per i prossimi impegni di campionato.  LEGGI TUTTO