consigliato per te

  • in

    Juve, ok della Consob per l'aumento di capitale da 400 milioni

    TORINO – La Consob ha autorizzato la Juventus alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione e all’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie di nuova emissione nel contesto dell’aumento di capitale da 400 milioni di euro. Lo rende noto il club bianconero. Il prospetto è a disposizione del pubblico, presso la sede legale della Juventus e sul suo sito internet.  LEGGI TUTTO

  • in

    Champions, la Juve arriva prima se: le combinazioni possibili

    LONDRA (Regno Unito) – La batosta per 4-0 sul campo del Chelsea complica la corsa della Juve verso il primo posto nel girone H di Champions League: i ragazzi di Tuchel adesso sono in vetta al girone, grazie alla miglior differenza reti negli scontri diretti con la formazione di Allegri. Juve e Chelsea sono entrambe a 12 punti, ma la formazione di Tuchel aveva perso soltanto 1-0 a Torino per poi ribaltare la situazione a proprio vantaggio stasera a Stamford Bridge. A parità di punti, infatti, contano, nell’ordine, i punti negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti e, eventualmente, reti negli scontri diretti.
    Chelsea-Juventus, tabellino e statistiche
    Le combinazioni per l’ultima giornata
    A causa dello svantaggio sancito definitivamente stasera, la Juve può sperare di arrivare davanti al Chelsea soltanto facendo più punti degli inglesi: nell’ultima giornata, quindi, la squadra di Allegri deve vincere contro il Malmo, sperando che i Blues non facciano lo stesso con lo Zenit San Pietroburgo. Teoricamente i bianconeri potrebbero anche pareggiare contro gli svedesi, confidando in una sconfitta dei ragazzi di Tuchel. In caso di sconfitta, invece, la Juve sarà sicuramente seconda nel girone, anche in caso di contemporaneo ko del Chelsea in Russia.
    Guarda la galleryJuve, che schiaffo a Londra: il Chelsea vince 4-0 ed è primo LEGGI TUTTO

  • in

    Buffon: “Alla Juve Pirlo non ha fallito. Per Sarri mediare è avvilente”

    È un Buffon senza veli quello che si racconta nell’intervista a Tiki Taka. Il numero uno del Parma ha appena festeggiato i 26 anni dall’esordio, quando giovanissimo difese i pali della porta dei ducali in un Parma-Milan del 19 novembre 1995. La carriera lo ha portato a vestire le maglie di Juve e Psg. Tanti i trofei conquistati, ma rivela: ”Non li ricordo tutti, ma ho giocato in grandi squadre insieme a grandi compagni che mi hanno aiutato a vincere tanto”. Con la Nazionale è salito sul tetto del mondo nel 2006, ma ha anche vissuto la terribile notte del Meazza, quando l’Italia guidata da Ventura non riuscì a conquistare il pass per il Mondiale in Russia: “Quella è stata l’anticamera di una spedizione che sarebbe stata non vincente – ammette Buffon -. Abbiamo commesso degli errori e abbiamo avuto delle mancanze troppo grandi che non ci hanno permesso di andare al Mondiale. Le colpe sono di tutti, l’ho sempre detto. Quando si fallisce lo si fa tutti, lo staff, l’allenatore e tutti i giocatori. Tra quell’Italia e questa delle analogie ci sono, la differenza è che questa Nazionale ha delle certezze maggiori in virtù anche del successo insperato agli Europei. E quando hai delle certezze è più facile superare i momenti delle difficoltà”. E su un possibile ritorno in azzurro commenta: “Questa è la scusa per continuare a giocare. È la motivazione che mette d’accordo tutti”.
    Buffon sulla Juve di Allegri
    Di certo la Juve rappresenta un capitolo importantissimo della carriera di Buffon. Sulle possibilità di vittoria della Champions da parte della squadra di Allegri, l’ex numero uno bianconero dice: “La Juve quando sembra in difficoltà poi sorprende sempre e ha dei colpi di reni che le fanno vincere i trofei più impensabili. Vedo la Juve sempre protagonista in ogni competizione, poi vincere la Champions in questi anni, contro determinate squadre, è sempre complicato”. A chi dice che la squadra gioca male risponde: “Non gioca male, quando vince lo fa da squadra solida, compatta che non concede spazi e che quindi imbruttisce la partita. La nostra Juve che è arrivata due volte in finale era solida, poi non ha vinto perché ha giocato contro un Barcellona e un Real Madrid che erano quattro volte superiori a noi. Ma senza quelle caratteristiche non saremmo mai arrivati in finale”. Sull’addio di Ronaldo e il ritorno di Max Allegri: “Se Cristiano non era più convinto di rimanere ha fatto bene ad andarsene. E il mister ha fatto bene a tornare perché si vede che è convinto di fare bene ed è convinto di poter incidere”.
    Buffon su Sarri e Pirlo
    In bianconero Buffon è stato allenato anche da Maurizio Sarri e dall’ex compagno Andrea Pirlo. A proposito dell’attuale tecnico della Lazio commenta: “Da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all’inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla. Dopo un mese, si è accorto che il tipo di lavoro che era abituato a fare avrebbe dovuto rivederlo e avrebbe dovuto cercare di mediare. E per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell’entusiasmo che di solito uno come lui ha”. A chi sostiene che sia tornato in bianconero dopo l’esperienza al Psg per aiutare il Comandante replica: “Non è vero. Quell’anno col PSG vinciamo l’andata degli ottavi di Champions a Manchester 0-2 e la Juve perde 2-0 a Madrid con l’Atletico. Ero felice per me ma non mi sentivo a mio agio per la sconfitta della Juve. E questa cosa ha pesato nelle scelte future. E poi giustamente la vita ti castiga perché al ritorno passano Manchester e Juventus. Sono tornato, non mi faceva impazzire l’idea di fare il secondo ma l’idea di poter vincere la Champions con questa dirigenza e con questi compagni è stata la cosa che ha pesato di più. Vincerla per la gente della Juve mi avrebbe dato una soddisfazione enorme”. La scorsa stagione l’addio di Sarri e Pirlo al timone. A proposito del lavoro fatto dell’ex centrocampista Buffon commenta: “Un allenatore che vince Coppa Italia, Supercoppa e che arriva in Champions non ha fallito”. 

    L’esperienza al Psg
    Nel 2018 il primo addio alla Juve per sbarcare alla corte del Psg. Il portierone riavvolge il nastro e torna su quella scelta: “Ho deciso di andare al Psg a maggio del 2018. A febbraio di quell’anno avevo deciso di smettere perché pensavo di fare il Mondiale e volevo chiudere il cerchio con quello. Dissi al mio procuratore che volevo smettere a meno che non mi avesse chiamato una tra Real Madrid, Barcellona e Psg. E dopo venti giorni è arrivata la chiamata. A quel punto mi sembrava un peccato rinunciare a un’esperienza simile, in un club simile e con un’offerta economica importantissima come quella. Non avevo garanzie, non avevo il posto assicurato anche perché la competizione è lo sport”. A Parigi ora c’è un altro portiere italiano, Gianluigi Donnarumma. L’ex estremo difensore del Milan fatica però a trovare spazio, ma Buffon non ha dubbi: “Penso che Gigio abbia fatto una scelta più che giustificata. In questa stagione sta avendo delle difficoltà ma penso che sarà titolare nell’immediato futuro”. 
    Buffon e il ritorno al Parma
    Come un cerchio che si chiude, Buffon ha deciso quest’anno di tornare al Parma, lì dove tutto ebbe inizio: “Nella mia carriera ho sempre fatto delle scelte d’istinto e non ho mai fatto calcoli – spiega Gigi -. Ho sempre fatto scelte che mi hanno reso felice. Nel 2006, da miglior portiere al mondo, sono andato in Serie B con la Juve e nessuno nelle mie condizioni l’avrebbe fatto. Solo un pazzo poteva farlo ma l’ho fatto perché credo in certe cose e mi fa piacere poterle accompagnare. Poi ho fatto tutta la trafila alla Juventus, dalla risalita alle tante vittorie. Poi sono andato a Parigi dove ho vissuto uno degli anni più belli della mia vita. Poi sono tornato alla Juventus, accettando di buon grado di fare il secondo. Sono stato una persona esemplare come sempre, poi dopo due anni mi sentivo ancora forte, volevo giocare e ho scelto Parma. Non mi fregava niente fosse in Serie B. A me piace il bene comune, sento l’affetto e la felicità e l’entusiasmo della gente di Parma. Mi chiedono di riportarli in Serie A, sono cose gratificanti, è quello che volevo, gioco per passione”. Buffon racconta poi di quando fu a un passo dall’Atalanta: “Gasperini lo sa, è successo che nel momento in cui avevo deciso di andare a Bergamo ho parlato con i dirigenti della Juve e con Pirlo che mi hanno convinto a restare. Mi conoscono alla perfezione e hanno toccato determinati tasti che non mi hanno persuaso a non andare. A Gasperini comunque voglio bene, le sue chiamate e la sua volontà di volermi a Bergamo perché secondo lui ero ancora forte per fare il titolare, mi hanno gratificato moltissimo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Danilo pensa già al rientro: “Non molliamo mai. Forza Juve!”

    Gli esami ai quali si è sottoposto Danilo nelle scorse ore dopo l’infortunio rimediato nel match di campionato contro la Lazio hanno evidenziato una lesione di medio grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Una brutta notizia in casa Juve, che dovrà fare a meno del calciatore brasiliano per circa due mesi. La partita dell’ex Real Madrid e Manchester City contro i biancocelesti è durata appena 15′ minuti. Poi l’uscita in barella e l’ingresso in campo di Kulusevski al suo posto. Guarda la galleryJuve in campo: Allegri prepara la sfida con il Chelsea
    Juve, il messaggio di Danilo sui social
    Una brutta tegola per Massimiliano Allegri. Danilo, però, pensa già al rientro e attraverso un post sui social lancia un messaggio alla società e ai tifosi della Vecchia Signora: “Purtroppo starò fuori per qualche settimana. Le lacrime alla fine della partita erano di dolore ma anche di tristezza perchè ero sicuro di dover saltare le prossime partite che saranno importanti per noi – commenta Danilo -. Posso solo continuare ad essere uno di voi e sostenere i miei compagni di squadra come sempre! Nel frattempo farò di tutto per essere disponibile il prima possibile. Non molliamo mai! Forza Juve!”.
    Juve, i convocati di Allegri per il Chelsea: c’è Dybala
    Juve, De Ligt: “Sogno la Champions League con questa maglia” LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, Danilo dopo l'infortunio: “Spero di tornare presto”

    TORINO – “Complimenti per la vittoria, 3 punti fondamentali! Grazie per tutti i messaggi di supporto che sto ricevendo da ieri. Domani farò tutti gli esami e ne sapremo di più! Spero di poter tornare presto”. Questo il messaggio condiviso su Instagram da Danilo, esterno brasiliano della Juventus, uscito malconcio dopo 15′ nel match vinto dai bianconeri contro la Lazio. Si teme uno stiramento all’adduttore, che costringerebbe il brasiliano a fermarsi non solo per la trasferta di Champions di martedì contro il Chelsea, ma anche per i prossimi impegni di campionato.  LEGGI TUTTO

  • in

    Moviola Lazio-Juve: Cataldi-Morata e Reina-Chiesa, giusti i due rigori

    Ecco l’analisi delle decisioni prese dall’arbitro Di Bello nelle fasi salienti di Lazio-Juve, terminata con il risultato di 0-2 grazie alla doppietta di Bonucci dal dischetto.

    Primo tempo

    – 22’ Morata (su cross dalla sinistra) viene atterrato nell’area biancoceleste da Cataldi, protagonista di una scivolata scomposta e fuoritempo. Previa revisione alla Var, l’arbitro Di Bello assegna il calcio di rigore, poi trasformato da Bonucci. Vibranti le proteste dei laziali, lo stesso Cataldi in primis oltre a Reina, ma la decisione dell’arbitro appare corretta;

    – 28’ Inevitabile l’ammonizione a Cuadrado, che trattiene vistosamente Hysaj;

    – 42’ Giusto anche il giallo estratto all’indirizzo di Hysaj, dopo un intervento falloso ai danni di Kulusevski.

    Secondo tempo

    – 36’ Chiesa travolto da Reina mentre stava per calciare, Di Bello indica subito il dischetto. Scatta anche il giallo per Reina;

    – 37’ Luis Alberto protesta con Di Bello, scatta l’ammonizione anche per lui.

    Guarda la galleryJuve, è Bonucci gol: Lazio battuta all’Olimpico 2-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Nedved: “È presto per i bilanci. Juve scossa dall’addio di Ronaldo”

    Pavel Nedved non fa drammi per l’inizio di stagione della sua Juve. “I bilanci si fanno alla fine. Abbiamo perso qualche punto, ha influito la partenza di Ronaldo all’ultimo minuto – ha detto a Dazn il vicepresidente prima della sfida contro la Lazio – La squadra era abbastanza scossa perché abituata a giocare con uno che faceva 30 gol a stagione. Poi si è trovata senza e Allegri ha dovuto sistemare la squadra. Ci è riuscito o ci sta riuscendo piano piano, qualche punto l’abbiamo perso”. 
    Tutto su Lazio-Juve
    Nedved: “La Juve è nata per vincere”
    “Ha un contratto molto lungo, sta cercando con moduli e giocatori di trovare il giusto equilibrio. L’obiettivo non è solo la Champions, ma anche arrivare più in alto possibile in campionato. Oltre Coppa Italia e Supercoppa. Qui si cerca sempre la perfezione, ma è difficile da raggiungere. La Juve è nata per vincere, la Juve deve vincere. Da un anno a questa parte stiamo ricostruendo la squadra. Non abbandoneremo mai la voglia di vincere e resta l’obiettivo di questa società”. LEGGI TUTTO

  • in

    Barzagli: “Allegri un vincente, ma la Juve ritrovi il suo DNA”

    Quello di Andrea Barzagli sulla ‘nuova’ Juve di Allegri è un parere d’eccezione. L’ex difensore, per anni colonna portante della BBC bianconera, ha parlato del cambiamento che sta vivendo la squadra al canale ufficiale della Lega Serie A. “Storicamente la Juve ha sempre avuto grandi squadre, fatte di campioni, e soprattutto il dna di non mollare mai e vincere anche partite sporche. Negli ultimi due anni hanno provato a fare qualcosa di diverso per provare a essere più spettacolari. Se vuoi essere spettacolare, però, perdi un po’ di quella cattiveria. Adesso sono in cerca di un’identità, hanno una rosa importante che può fare molto di più di quanto stia facendo attualmente”.
    Barzagli e Capello caricano Dybala: “Sarà il trascinatore della Juve”
    Barzagli: “La BBC era la base della Juve”
    “La BBC, a cui va aggiunto Buffon che faceva parte di noi 4, è di fatto cresciuta stando l’uno accanto all’altro, dando e apprendendo qualcosa reciprocamente: c’è stato subito un gran feeling, pur con differenze di età, eravamo un po’ la base della squadra, quattro italiani che dovevano reggere la difesa. E visto che in Italia non prendere gol ti dà molte possibilità di vincere, abbiamo fatto grandi cose”.
    Guarda la galleryBarzagli, quante vittorie e battaglie con la maglia della Juve
    Barzagli: “Quella volta con Allegri”
    Inevitabile un commento su Massimiliano Allegri. “Ci incontrammo la prima volta quando ero un ragazzino aggregato alla prima squadra della Pistoiese: lui mi pagò addirittura il parrucchiere, andammo insieme a farci i capelli in ritiro. E poi me lo ritrovai alla Juve dopo un decennio. La sua vera forza? Un grandissimo stratega e gestore che non si scompone mai: euforia o negatività, lui resta sempre uguale. Lo criticano per il gioco, ma è un vincente che ha vinto nel suo modo. Rimane se stesso e lo trasmette alla squadra”.
    Guarda la galleryJuve, i tifosi salutano Barzagli sui social: “Grazie di tutto”
    Barzagli e il senso di rivalsa di Sarri
    E su Sarri: “Ha fatto un anno che, per come era l’idea, non si è poi concluso nel migliore nei modi. Non è che abbiano fatto male, alla fine uno scudetto l’hanno vinto, però non si sono lasciati benissimo. Lui si sarebbe aspettato di continuare, ma una società di calcio deve prendere delle scelte che vanno rispettate. Può darsi che abbia un senso di rivalsa nei confronti della Juventus”.
    Barzagli: “Lazio-Juve non decisiva”
    Che match sarà Lazio-Juve secondo Andrea Barzagli? “Stavolta è una partita che non ha le certezze di quando si affrontavano Sarri e Allegri con Napoli e Juve, perché entrambi hanno cambiato panchina e hanno avuto delle difficoltà, ma entrambi stanno iniziando ora ad andare nella direzione giusta. E la sfida assume l’importanza di uno scontro diretto. Non sarà decisiva questa giornata di campionato, ma una vittoria o una sconfitta daranno qualcosa in più o in meno”. LEGGI TUTTO