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    Bonucci carica la Juve: “Rialziamoci e lottiamo!”

    “È il momento di rialzarci, lottare e restare uniti”. Leonardo Bonucci suona sui social la carica alla vigilia di Juve-Zenit, la sfida che potrebbe regalare gli ottavi di Champions alla squadra di Allegri con due turni di anticipo. I bianconeri – reduci dai due ko in campionato con Sassuolo e Verona – stanno vivendo un momento abbastanza complicato, ma la gioia europea potrebbe rappresentare la svolta della stagione. “Siamo arrabbiati e dispiaciuti, in cinque giorni abbiamo buttato a mare quello che avevamo fatto in un mese e mezzo – ha invece detto Allegri in conferenza – Domani ci giochiamo il primo obiettivo dell’anno”.Guarda la galleryJuve-Zenit, rifinitura Champions: Allegri cerca la svolta LEGGI TUTTO

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    Juve, il ricordo di Umberto Agnelli sui social

    Juve, il ricordo di Umberto Agnelli
    Per questo motivo il club bianconero ha voluto ricordare sui social il vecchio patron scomparso il 27 maggio 2004, con un pensiero su Twitter: “1 novembre 1934. Oggi nasceva Umberto Agnelli”. Sarebbe stato il suo compleanno, la Juve lo ha ricordato con un messaggio d’auguri. LEGGI TUTTO

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    Juve, Costacurta: “Pirlo, Sarri e Allegri pirla? La colpa è dei giocatori”

    “E’ arrivato il momento di far ricadere le colpe sui calciatori, non sugli allenatori”. Alessandro Costacurta, dagli studi di Sky Sport, commenta il secondo ko consecutivo della Juventus, sconfitta 2-1 dal Verona nell’undicesima giornata della serie A. L’ex difensore del Milan e della nazionale punta il dito sui calciatori. “Le responsabilità di Allegri credo che ci siano, ma io a questo punto farei ricadere un po’ le colpe anche sui giocatori. Se tre anni fa Allegri era un pirla, Sarri era un pirla, Pirlo era un pirla, mi viene da pensare che gli allenatori siano quelli che c’entravano di meno”.Guarda la galleryLa Juve crolla a Verona: McKennie-gol, Dybala l’ultimo ad arrendersi LEGGI TUTTO

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    Dybala, la Juve guarda alla Joya per uscire dal tunnel

    TORINO – La Juventus è volata ieri pomeriggio alla volta di Verona con parecchi dubbi da risolvere, almeno per chi vede dall’esterno. Massimiliano Allegri si tiene le proprie certezze ben secretate nel suo intimo, con uno scioglimento dei vari nodi nell’imminenza del match. Alcune di queste certezze le ha già messe all’incasso ieri. Come il rientro di Federico Bernardeschi, tornato disponibile dopo il guaio alla spalla accusato contro l’Inter. O come l’assenza di Federico Chiesa che, come Aaron Ramsey (una non-notizia, questa), ha accusato un lieve affaticamento muscolare nell’ultima seduta ed è rimasto a casa, unitamente con Mattia De Sciglio e Moise Kean. Una assenza, quella dell’azzurro, che scombussola le carte all’ultimo istante e che rende di ancor più difficile decrittazione la formazione da mettere in campo. Scelte delicate, visto che occorre infilare subito nel cassetto dei ricordi la sconfitta interna contro il Sassuolo e che si deve pensare a martedì, quando a Torino si presenterà lo Zenit San Pietroburgo e un pareggio basterà per aggiudicarsi nuovamente l’ingresso agli ottavi di finale di Champions League (attenti ai russi: dopo aver vinto 7-1 con lo Spartak Mosca, ieri si sono ripetuti con un 4-1 alla Dinamo Mosca).

    Dybala guida la Juve

    Una delle poche sicurezze sarà ritrovare Paulo Dybala dal primo minuto. Mercoledì l’argentino è stato uno dei pochi a salvarsi nella confusione emersa contro il Sassuolo: era la prima da titolare, dopo l’infortunio patito contro la Sampdoria il 26 settembre, e ha fatto di tutto per onorare fino in fondo il ruolo di capitano. In attesa dell’ufficializzazione del rinnovo di contratto, è al numero 10 che la Juventus guarda per tirarsi fuori da una situazione complicata. E il partner? L’altra sera Alvaro Morata ha deluso come non mai, talmente avulso dal contesto della serata che la sostituzione con Kaio Jorge è stata accompagnata con un boato da parte del pubblico.

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    Diretta Verona-Juve ore 18: come vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    VERONA – Massimiliano Allegri sa che il momento è complicato e al tempo stesso che non sarà facile ripartire visto il calcio espresso dai prossimi avversari, il Verona guidato dall’ex Igor Tudor. I bianconeri però al Bentegodi non possono sbagliare: “Ci sono momenti nella vita – ha detto il tecnico bianconero – in cui non si può né sempre vincere né sempre perdere. Noi siamo in un momento in cui bisogna stare in silenzio, lavorare, cercare di fare risultati migliori, migliorare alcune situazioni. Il calcio è bello perché dopo la partita parlano tutti. È molto semplice, se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi purtroppo… In questo momento dobbiamo riuscire a diventare dei bravi ragazzi”. Guarda la galleryJuve, l’assemblea degli azionisti all’Allianz Stadium
    Verona-Juve in tv e streaming
    Il match tra Verona e Juve, gara valida per l’11ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 18.00 e sarà visibile in diretta esclusiva tv e streaming su Dazn.
    Guarda la galleryVerona-Juve, la probabile formazione di Allegri
    Le probabili formazioni
    VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Gunter, Magnani; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone. Allenatore: Tudor. A disposizione: Pandur, Berardi, Cetin, Cancellieri, Ruegg, Ceccherini, Sutalo, Bessa, Hongla, Ilic, Lasagna, Kalinic. Indisponibili: Casale, Frabotta. Squalificati: -. Diffidati: -.
    JUVE (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Arthur, Rabiot; Dybala, Morata. Allenatore: Allegri. A disposizione: Pinsoglio, Perin, Rugani, Pellegrini, Bonucci, McKennie, Bernardeschi, Locatelli, Kulusevski, Kaio Jorge. Indisponibili: Chiesa, De Sciglio, Kean, Ramsey. Squalificati: -. Diffidati: -.
    ARBITRO: Marinelli di Tivoli. Assistenti: Margani e Scatragli. Quarto uomo: Cosso. Var: Valeri. Ass. Var: Valeriani.
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    Assemblea Juve: gli azionisti votano per la Superlega

    TORINO – Gli azionisti della Juventus sono compatti al fianco del presidente Andrea Agnelli nella battaglia per la Superlega. «La riforma non soltanto è conveniente e giusta ma è necessaria – sottolinea Giorgio Foletti -. Il football americano fattura 7 miliardi, la Champions appena 4. E’ importante intervenire e trovare un punto di aggregazione». «In politica la parola compromesso non è brutta. A Ceferin suggerisco di vedere Proietti nel cavaliere bianco» il pensiero di Paolo Aicardi. Andrea Danubi chiede ad Agnelli interventi forti: «Non si può sempre stare zitti quando ci vengono gettate valanghe di fango addosso da parte di Ceferin o di De Laurentiis. Vogliamo sentirci tutelati». «La Superlega serve – dice Luca Rivoira – per blindare gli introiti che servono ai club più importanti e per garantire un maggiore spettacolo».

    Le critiche

    Se i soci bianconeri hanno chiesto pressoché all’unanimità ad Agnelli di andare avanti nella sua lotta per il cambiamento del sistema, chiedendo anche quali saranno le prossime tappe della Superlega in attesa del pronunciamento della corte di giustizia europea, non sono mancate le critiche sulla gestione sportiva, con i cambi di allenatori per tre anni di fila e il cambio dei dirigenti. In particolare nel mirino sono finite le uscite, quella di Cristiano Ronaldo e, soprattutto, quella di Cristian Romero, mal digerita dalla platea. «Lo si è comprato a 20 milioni, lo si è ceduto a meno all’Atalanta che lo ceduto allo stesso Paratici, passato al Tottenham» ha detto Enrico Sclavo. Le critiche hanno investito anche i dirigenti, con commenti coloriti da parte degli azionisti per le scelte di mercato degli ultimi anni e per gli ultimi risultati sportivi. «Lo Stadium da elemento di forza è diventato un terreno di conquista…».

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    Caso plusvalenze, la Juve è messa così

    Sulle plusvalenze indaga la Covisoc e, di conseguenza, anche la Procura Federale della Figc che ha aperto un fascicolo, dopo le notizie trapelate proprio dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche. Si tratta di un dossier che contiene sessantadue operazioni di mercato, 42 delle quali vedono coinvolta la Juventus e una di quelle con il nome più importante è Victor Osimhen del Napoli, ma nel listone ci sono anche Sampdoria, Parma, Pescara, Chievo, Genoa, Empoli, Cesena, Pro Sesto oltre a club stranieri come Marsiglia, Lille, Manchester City e Barcellona, che con la Juventus ha scambiato Arthur con Pjanic, uno degli affari nel mirino. Qual è il problema? La valutazione dei giocatori che i club si sono scambiati senza che si sia mosso un euro, ma generando una plusvalenza utile a tamponare il bilancio. O, meglio, metterci una pezza neanche troppo utile, perché la plusvalenza di oggi genera un ammortamento domani, in un circolo vizioso che appesantisce in modo del tutto virtuale i bilanci. Su questa pratica, che la Juventus ha utilizzato in modo massiccio fino alla penultima finestra di mercato, ma nella quale nessun club è, per così dire, vergine, ha aperto un’indagine la Consob (dedicandosi solo alla Juventus, quotata in Borsa) e a ruota si è svegliata la Covisoc.Guarda la galleryClamoroso allo Stadium: Juve beffata al 95’ dal Sassuolo

    L’indagine dove può portare

    A suo modo curioso, perché le operazioni di mercato in questione non sono mai state segrete, ma regolarmente registrate. Insomma, tecnicamente non c’è niente di nuovo da scoprire se non una brutta abitudine contabile che nel calcio italiano esiste da almeno un paio di decenni. Le operazioni della Juventus, per dire, son tutte ufficializzate con comunicato che contiene le cifre al centesimo e, appunto, l’eventuale plusvalenza (o minusvalenza) generata. Tutto pubblicato puntualmente sul sito. Ciò non significa che le plusvalenze siano una buona cosa, anzi è indicativo che la stessa Juventus abbia bruscamente interrotto la pratica proprio nell’ultimo mercato, perché il bilancio non si può puntellare all’infinito in quel modo e l’inversione di tendenza è legata a una politica di sostenibilità che verrà probabilmente spiegata anche nell’assemblea dei soci di domani. Ma quindi l’indagine dove può portare? Dipende. C’è un precedente piuttosto recente che riguarda Inter e Milan. Nel 2018 fu la Procura di Milano a indagare sulle plusvalenze delle milanesi, ma tutto finì per aggrovigliarsi sul nodo chiave di questo argomento: come stabilire il valore oggettivo di un calciatore? E quindi se quello di uno scambio è congruo? Non esistono parametri oggettivi come per un bene immobile e “il diritto alle prestazioni sportive di un giocatore” (questo è quello che le squadre comprano, vendono e si scambiano) è un bene assolutamente immateriale che si apprezza o deprezza secondo regole di mercato (a volte imperscrutabili) e prestazioni sul campo (per definizione aleatorie).

    Tutti gli approfondimenti nell’edizione odierna di Tuttosport

    Guarda la gallery”Lo chiamavano Scansuolo”: le ironie dei tifosi dopo la sconfitta della Juve LEGGI TUTTO

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    Allegri non molla: “Scudetto? Il campionato è ancora lungo”

    Il Sassuolo fa l’impresa allo Stadium di Torino e allontana ancora di più la Juve dalla vetta della classifica, adesso distante di ben 13 punti. “Abbiamo perso ordine, non bisognava assolutamente prendere il gol del 2-1 – le parole di Allegri a Dazn – Bisognava giocare con più lucidità, ci sono partite che non si possono perdere. Dobbiamo giocare in un certo modo ed essere più attenti. Scudetto? In questo momento dobbiamo solo lavorare sugli errori e sulla gestione delle partite, il campionato è lungo. Abbiamo avuto diverse occasioni per segnare, poi se non concretizzi diventa tutto più difficile. Non deve capitare assolutamente una gestione come quella degli ultimi minuti, siamo diventati nevrotici e l’inerzia della partita era a nostro favore”. Guarda la galleryClamoroso allo Stadium: Juve beffata al 95’ dal Sassuolo
    La filosofia di Allegri
    “Stanchezza? È più una cosa mentale, sapendo che non dobbiamo avere fretta. Abbiamo subito meno domenica a Milano quando stavamo sotto 1-0. Morata ha avuto occasioni, a fine stagione farà dei gol e ci farà vincere delle partite. Bisogna essere più cinici. Il Sassuolo gioca bene in campo aperto, noi in quest’aspetto siamo stati dei polli. McKennie ha fisico e gamba, così come Bentancur. È un problema di ordine, non dell’uno o dell’altro. Se le partite non si possono vincere, non si devono perdere”. LEGGI TUTTO